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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 05/13/17 in tutte le aree
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Secondo me bisognerebbe differenziare i molti significati che si sono dati alla parola "contromarca" anche in questo thread. Una cosa é una contromarca "legale", diciamo, dei dominanti in essere che per molteplici motivi hanno avuto necessità/volontà di effettuarla, altra é una "contromarca" o "punzonatura" di pincopallino. E poi ancora a ramificare verso il basso le varie possibilità.4 punti
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Appena trovato questo 10 tornesi in ciotolone colmo di penny sette-ottocenteschi molto usurati. Pagato 3.50£4 punti
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In questi giorni il tempo mi è tiranno e non ho avuto modo di controllare in maniera approfondita. La mia lettura è più o meno quella indicata da @chievolan e mi sento di escludere con sicurezza che si tratti di una emissione di Prato. La legenda non mi porta a nulla di noto e credo (sottolineo credo) che questo denaro tornese possa rientrare tra quelle contraffazioni con pseudo legenda. Anche il denaro tornese, per la sua diffusione in area mediterranea (al pari del gigliato e come quest'ultimo) subì il fenomeno della contraffazione. Contraffazioni che spesso si possono ricondurre ad emissioni note (per affinità di legenda) e che in alcuni casi (come questo) non vi è modo, almeno per me, di risalire a nulla di conosciuto. A conferma della contraffazione ci sarebbe anche il tipo di lega utilizzata che, dalla foto, mi sembra che di argento ne abbia visto ben poco. Quest'ultimo particolare mi porterebbe ad escludere anche che si possa trattare di una emissione feudale francese. In conclusione il mio parere è che di sicuro non si tratta di una emissione Toscana di un denaro tornese ma che rientra con molta probabilità in una delle tante contraffazioni dello stesso.3 punti
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Buongiorno a tutti. Che variante è secondo voi questo 2 baiocchi? Io usando il Bruni non riesco ad identificarla senza dubbi. Potrebbe sembrare e ho visto che anche nel catalogo la.moneta (ci sono 2 esemplari uguali) è inserita così, come la variante " Bruni/zecca di Roma/n°13" la più comune; ma il fascio è più largo la punta in basso del fascio sembra ad arpione e il nodo al rovescio è completamente diverso sia confrontandola alle altre inserite con la stessa identificazione sul catalogo la.moneta, sia con quella della foto nel Bruni. che ne pensate? il fatto che sia così diversa non la fa diventare una variante a parte? Grazie.2 punti
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Ciao a tutti. Per aggiungersi alla tavolata di sabato 20 sono nel post(o) giusto? :-). Due persone. Grazie!2 punti
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Ringrazio tutti, sono felice di avere le conferme che mi aspettavo..ho provato a dare un occhiata a quel particolare testo che Luciano aveva commentato su un post dedicato "Tavole Sinottiche Nummografiche della Repubblica di Venezia" ove vengono rappresentate le monete e le relative rarità, lavoro interessante perchè precedente il Papadopoli ; anche li la rarità per questa tipologia di moneta è espressa in R4 e ne viene citato uno che era presente presso la collezione del Conte Soranzo di Venezia. Dopo più di un secolo la rarià per questa moneta non è scesa..A puro titolo di curiosità posto le foto di quecnto citato.2 punti
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Se può aiutare, do la mia lettura delle legenda, un po' diverse da come lette da @dareios it, che legge +DE PRATEI--.ATE e +DS.A.PE.LI.ACTE--R A me sembra di leggere (ma senza capirci niente ) +DE P(D)A'IEN(S)I.ATE e +DSA.PE. LI.AC'IENS Come ha detto @matteo95al D/ sembrerbbe esserci una I (precededuta da ' ) e non una T (che sarebbe, se fosse tale, molto differente da quella che c'è al R/ ). Al D/ la quarta lettera non mi sembra una R ma una D. Se dareios it , che ha la moneta in mano e ci ha probabilmente consumato gli occhi, ha ragione, al D/ ci potrebbe essere scritto + DE PRATENSI.ATE In conclusione .... BOH ! Continuiamo a ragionarci su.2 punti
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Ieri non avendo trovato nulla per la mia collezione dei Conti di Savoia ho colto l'occasione di tappare qualche buco di quella delle decimali : 1 Lira 1835 Genova Carlo Alberto (1831-1849) D/ CAR ALBERTVS D G REX SARD CYP ET HIER - Testa a destra , sul taglio del collo F in basso la data 1838 R/ DVX SAB GENVAE ET MONTISF PRINC PED & - Scudo Sabaudo semplice coronato , con il Collare attorno , tra due rami d' alloro ; nell' esergo il valore tra i segni di zecca T/ FERT FERT FERT in incuso tra nodi e rosette Argento 900/.. , diametro 23 mm. , peso gr. 5 , incisore : Giuseppe Ferraris tiratura : 22.909 Mir Savoia 1049h1 punto
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Hey everyone, I'd like to introduce a new journal, now accepting papers: https://koinonjournal.wordpress.com/ Papers in Italian are welcome! Caio, Nick1 punto
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Buongiorno. Ecco una grossa medaglia (mm.45.) loretana da identificare, Mille grazie in anticipo. Alain.1 punto
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A naso, qualcosa che ha a che fare con la Russia. I caratteri mi sembrano cirillico e sopra vedo una falce.1 punto
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Buonasera @Rocco68, per me questa è FDC.....accidenti che bella..... complimenti.1 punto
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A integrazione mostro questo mosaico proveniente dalla aula dei mensores di Ostia Antica, in questo mosaico è illustrata una scena dei mensores frumentarii intenti nel loro lavoro allo scarico di una nave proveniente dal nord Africa. Il mensor al centro della scena controlla il livello di riempimento del moggio e tiene tra la mano il rutellum, un bastone con cui probabilmente veniva livellato il contenuto. Alla sua destra c'è un bambino, presumibilmente schiavo, che tiene conto del numero di Sacchi scaricati dalla nave, alla corda che tiene stretta sono attaccati nove tavolette. Il moggio aveva una capacità di poco superiore ai 6kg.1 punto
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Guinea equatoriale Fu una colonia spagnola sin dal 1778. Dopo una breve amministrazione britannica (1827-1844), il territorio tornò alla Spagna e nei primi del '900 fu chiamata pure Guinea spagnola. L'indipendenza sopraggiunge nel 1964. 100 Ekuele del 19751 punto
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Non si tratta di moneta rara (ne furono battute anche troppe) ma mi sembra di buona qualità. Una delle prime monete di necessità private1 punto
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Moneta curiosa,anche l'ultima postata da cliff,che in realta' lo spazio per incidere le due lettere ci stava,ma l'incisore le ha volute lo stesso creare all'interno....Mi piacerebbe credere in qualche significato,si sa che lo scudo e' simbolo di protezione,che volesse far passare il messaggio di dar in qualche modo protezione al senato???ora passo la parola agli esperti storici se riescono a dar un loro pensiero?1 punto
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nel quinto gruppo tra medaglie e riproduzioni senza valore, c'è una moneta da 5 franchi Svizzeri - bisogna vedere la data ed in ogni caso è moneta spendibile in svizzera1 punto
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Se ci fose un gruppo "venetico" ed anche "classico" assemblato al tavolo, sarebbe una bella novità1 punto
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In questo sesterzio l'incisore del conio ha pensato bene di posizionare l'SC sui due scudi presenti ai piedi della Vittoria. Credo sia piu' che altro una questione di spazi disponibili sul tondello e centralità della scritta. Resta il fatto che è stata una soluzione curiosa e direi riuscita a livello funzionale ed estetico:1 punto
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Ciao, potrebbe essere cancro del bronzo. Verifica se si sfaldano in materiale friabile, intaccabile anche da uno stuzzicadente. Il metodo più utilizzato ed efficace (salvo riaccensioni del fenomeno, cosa da tenere in considerazione e che potrebbe riguardare questo sesterzio) è il trattamento con benzotriazolo. Puoi cercare di farlo da te seguendo le indicazioni che trovi anche in questa discussione https://www.lamoneta.it/topic/159464-cancro-del-rame-e-patina-falocca/ o in altre nel Forum o sul web. Ciao Illyricum [emoji6] PS: sappi che il benzotriazolo è cancerogeno e va evitata anche l'eventuale inalazione di vapori.1 punto
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Salute quest'oggi vi posto questo 120 Grana 1748 che ha destato in me particolare interesse per quanto riguarda la parte terminale dello stemma,sotto la corona,che differisce da quella di altri stemmi presenti in altri 120 grana di diversa datazione.Ne ho visti anche altri di 120 Grana 1748 con questa particolarità La foto della moneta che vi posto è stata presa dall'asta Nomisma n°55 ,lotto n°840 Salutoni odjob1 punto
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Un saluto a tutti, Partecipo anch'io con molto piacere al pranzo. Grazie Rocco1 punto
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Comunque Rick frequenta il mercatino mi sembra del sabato mattino di fronte alla metro di Embarkment, poi ce ne sono anche altri più decentrati ... Comunque ottima caccia anche questa [emoji12]1 punto
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Nonostante sia una moneta comune con più di un milione di pezzi coniati, non si vede spessissimo in giro. Capita molto più frequentemente di trovare i cinque o il centesimo nelle bancarelle. A mio parere la moneta é in BB.1 punto
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Ciao, se a suo tempo non scrissi inesattezze sulla base del fatto che Ottaviano non è a capo scoperto (ritratto a destra), dell'assenza del P P di 'P(ater) P(atriae)' e della corrispondenza con i range ponderali ritengo anch'io si tratti di un Dupondio di Nimes/Nemeausus tipo III. Sul discorso cronologia vi sono varie proposte non univoche. Considera che la data del conferimento della carica di Pater Patriae si colloca attorno al 2-3 a.C. per cui è un limite post quem non al tuo esemplare. Ciao Illyricum1 punto
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Buona giornata Pezzo da 90 .... complimenti.... Che dire; sembrerebbe che sia proprio la variante R5 del Montenegro, quella che non ha la S coricata. Dire se è un pezzo originale o no, è ben altra cosa .... dalle foto è difficile esprimersi, soprattutto considerata la rarità della moneta e l'impossibilità di fare una valutazione comparativa con altri pezzi; mai vista nemmeno una e in rete non c'è nulla. Di "pancia" direi originale; però non si può prescindere da una visione diretta della moneta e sappiamo quanto siano fuorvianti le fotografie in generale. Direi che urge fargli fare un giretto a Verona..... saluti luciano1 punto
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a me pare buona... poi chissa. non ne ho viste così tanti di scodellati tardi. vediamo se qualcun altro interviene.1 punto
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Ciao, sono abbastanza perplesso. Al di là che mi sembra di leggere IO.SVP, ciò che mi lascia stranito sono le S normali. Sicuro della sua bontà? e non dico altro perchè altrimenti mi tacciano di pareidolia.1 punto
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Qui c’è anche l’aquila oltre alla spiga e all’uva (CNG 294). CILICIA, Tarsos. Mazaios. Satrap of Cilicia, 361/0-334 BC. AR Obol (11mm, 0.59 g, 1h). Baaltars seated left, holding eagle, grain ear, grapes, and scepter / Lion attacking stag left. Casabonne series 1; SNG France 329; SNG Levante 112 (this coin). VF, toned.1 punto
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Io non mi ci raccapezzo su questa moneta.... posso dire che essendo chiara la zecca (B di Bourg si legge) che Emanuele Diano si è spostato a Bourg nel 1577, anche se vengono segnalate sigle ED con data 1576, quindi se fosse ED il 1572 sarebbe proprio poco consono... ma a parte l'ultima cifra della data che risulta strana avete notato altre particolarità? osservate da dove comincia la leggenda del rovescio... la croce comincia ad una ventina di gradi dopo il vertice della croce Mauriziana... le lettere della sigla non vi sembrano più piccole come dimensione rispetto quelle della leggenda? Confrontate le lettere E ... Fosse un 1572 ci potrebbe stare che essendo l'anno della morte del Luan (sigle PD) abbiano riciclato dei coni che magari non erano stati utilizzati proprio perché errati e magari "aggiustati" alla benemeglio? la moneta è curiosa... ditemi che pensate di queste mie osservazioni.....1 punto
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Ed aggiungendo quest'altre mie 25 piastre siriane alle tue, fanno in totale: 50 piastre autentiche!1 punto
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Mi sembra di capire che per te se è una banconota da 1000 popi del Kuntura del sud, un 500 coroco del Manduri, un 100 kena del Lonkestan od un 100 schinette dell'occupazione dell'Umuri settentrionale è la stessa cosa, basta che siano costose, non è collezionismo puro.1 punto
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Ciao @Mattiaco, é da un bel po che non ti vedo nel forum. Ben tornato. PS: Io di anni ne ho realmente 16, scrissi nella mia descrizione e sostenni di averne 19 per evitar di dare troppe informazioni personali, ora che ho compreso meglio "l'atmosfera " del forum mi sono accorto che si é trattata di una stupidaggine (anche perché il mio nickname é anche il mio nome e cognome, a proposito di informazioni personali).1 punto
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E' una cartella al portatore del prestito emesso in base al D.L. 3 Febbraio 1934-XII n. 60. Si tratta di un prestito generico, non riconducibile a una motivazione particolare (come quelli che, di lì a poco, sarebbero stati emessi per finanziare la guerra d'Etiopia). E' un prestito redimibile, ovvero alla scadenza avrebbe dovuto essere rimborsato anche il capitale, oltre agli interessi annui del 3,50%, pagabili in rate semestrali da 70 lire l'una. A quanto mi pare di leggere sulle cedole, il prestito aveva scadenza 1947, e anch'esso, come tutto il Debito Pubblico del Regno, è stato preso in carico dalla Repubblica, anche se, nel caso specifico, il possessore non ha più incassato gli interessi almeno dal 1941 (la data più "vecchia" che riesco a leggere sulle cedole è 1943, ma mi sembra ce ne siano almeno cinque precedenti). Sulle firme non so dirti nulla, per quanto riguarda invece rarità e valore di questo titolo, che giudico in conservazione SPL, lo si può considerare comune, con un valore tra i 20 e i 30 euro. petronius1 punto
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In base al profilo del dritto penso si tratti di un quattrino di Mantova (oggi da riclassificare come bagattino) per Francesco II Gonzaga, vedi collegamento. https://catalogo-mantova.lamoneta.it/moneta/MN-FR2/4 ciao Mario1 punto
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Leggendo le notizie di cui sopra, mi si è accesa una lampadina nella testa. vuoi vedere che posseggo una moneta battuta nella zecca di Prato che nessuno conosce? Sono molti anni che chiedo in giro a molti studiosi di monete medievali, se hanno mai visto la mia moneta. Finora nessuno mi ha saputo dare una risposta. Certo non mi voglio illudere, ma è possibile, che una zecca a Prato abbia battuto solo gigliati d'argento? E per le piccole spese giornaliere? Nessuna monetina? Comunque anche se la mia moneta non dovesse essere uscita da quella officina, resta per me sempre valida questa mia ultima considerazione. Vengo alla descrizione di questa moneta, tenuta in un cassetto al buio per troppi anni. Si tratta di una imitazione del denaro tornese della grecia-franca. Sul lato del castello, la legenda marginale " +DE PRATEI(**).ATE" , dove la "I" di pratei potrebbe essere anche una "N". Sul lato della Croce, la scritta marginale "+DS.A.PE.LI.ACTE(**)R Gli asterischi tra le parentesi, sono le lettere che purtroppo non si leggono a causa di schiacciatura di conio e usura. La moneta sembra completamente in rame o comunque di fino trascurabile. Pesa grammi 0.43 per un diametro di 17 millimetri.1 punto
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Tanzania Fu una colonia tedesca sin dal 1885 con il nome di Deutsch-Ostafrika. Durante la prima guerra mondiale fu occupata dagli inglesi ed integrata nell'Impero britannico, prima come mandato della Società delle Nazioni e successivamente come amministrazione fiduciaria delle Nazioni Unite con il nome di Territorio del Tanganica. Il paese ottenne l'indipendenza nel 1961 come Reame del Commonwealth, trasformandosi in repubblica l'anno successivo. Questa banconota fa parte della prima serie emessa per questa nazione, sostituiva la valuta dell'Africa orientale britannica utilizzata in precedenza. 20 Shillings del 19661 punto
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Congo belga e Ruanda-Urundi Nel 1916, durante la prima guerra mondiale, il Ruanda-Urundi fu conquistata da forze provenienti dal Congo Belga, territorio già colonia dei belgi sin dal 1908. Successivamente all'incorporazione, tra il 1924 ed il 1946, Ruanda-Urundi diventa una colonia del Belgio sotto mandato della Società delle Nazioni, poi territorio sotto tutela dell'ONU dal 1946 al 1962, anno in cui si divise in due stati indipendenti: il Ruanda ed il Burundi. 10 Franchi del 19581 punto
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Beh, che il tempo "storicizzi" qualunque cosa è un fatto sicuro. Però, penso sia anche doveroso interrogarsi sulla reale natura di certi prodotti numismatici, pur ufficialmente proveniente da una zecca di Stato. Altrimenti c'è il rischio di equiparare fra di loro, solo perchè "storicizzati" e solo perchè provenienti da una zecca, monete, prove, progetti, gadget, errori "involontari" e chi più ne ha ne metta. Se partiamo dal presupposto che la coniazione monetaria effettuata da una zecca (statale) per uno Stato, pur con le sue prove e progetti, debba rispondere a criteri di rigore sia formale che sostanziale, viene difficile comprendere come si possano conciliare con i criteri anzidetti talune produzioni "in libertà" per nulla spiegabili numismaticamente, comunque denominate e persino, all'origine, stravagantemente commercializzate o regalate, che nulla o poco hanno a che vedere con la specifica attività monetaria commissionata dallo Stato alla zecca. Indubbiamente c'è poi differenza tra una coniazione di "prove" in argento, eseguite a fronte di una moneta che viene prodotta in Italma, che può destare al più stupore ed altre "simpatiche" produzioni di zecca. Provo a spiegarmi meglio: fra un secolo è probabile che la recente coniazione, effettuata certamente in zecca, di monete da un centesimo di euro su tondello della moneta da 2 centesimi, potranno risultare agli occhi dei futuri collezioni delle esclusive rarità numismatiche, se la visione del collezionista sarà quella di non considerare come sia stato possibile coniare simili "monete" e di limitarsi al dato di fatto che esse sono ormai "storicizzate" e provengono dalla zecca. Al contrario, se il collezionista si soffermasse anche solo un momento a riflettere che per coniare tali "errori", che qualcuno vorrebbe anche ritenere involontari, è stato necessario che: 1. L'operatore prelevasse dal magazzino del materiale creatore della zecca i coni della moneta da 1 centesimo e li montasse sulla pressa; 2. sempre l'operatore ritirasse la ghiera, ma non quella per la moneta da 1 cent., bensì quell'altra per la moneta da 2 cent. e, "distrattamente", la montasse sulla pressa; 3. che sempre l'operatore dovesse prelevare i tondelli ma non quelli per la moneta da 1 cent. ma, sempre "distrattamente", quegli altri per la moneta da 2 cent., e ciò, evidentemente,per alimentare la pressa; 4. che dopo tutta questa questa serie imbarazzante di "errori involontari", nessuno abbia neppure verificato, all'avvio della coniazione, che la moneta che si voleva produrre fosse regolare. Ebbene, questa "roba" qui, pur "storicizzandosi" col tempo, mi viene difficile pensare che potrà mai essere considerata una "genuina produzione monetale difettata", poichè, a mio modestissimo avviso, è fin troppo evidente che si tratta di una produzione deliberatamente realizzata per ingolosire il mercato collezionistico. Certo. Sempre che al collezionista interessi riflettere sull'argomento e sulla "genesi" di certi "errori", perchè se invece quello che interessa è solo il mero "dato storicizzato", allora siamo d'accordo che qualunque gadget provenga da una qualunque zecca ufficiale sarà comunque numismaticamente ben accolto. M.1 punto
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Ciao. Mi pare che, almeno nel caso di questa moneta (ma non è certamente l'unico caso...), le cosiddette "prove" abbiamo avuto finalità esclusivamente speculativa o, se vuoi, di "ostentazione/regalìa". Se infatti le "prove" di una moneta servono a testare i coni che serviranno per la coniazione delle monete "di serie" e dunque per verificare il risultato e la rispondenza della futura coniazione, mi spieghi che senso abbia effettuare queste prove non con i tondelli in Italma, che sono poi quelli effettivamente impiegati nella produzione, ma con tondelli in argento che non hanno alcuna attinenza con la coniazione di serie? Beh, i "piacevoli riflessi" non mi sembrano una ragione tecnica sufficiente, anche perchè, se l'obbiettivo non è quello di provare i coni e verificare la produzione futura di serie testandola su tondelli di serie (ma allora perchè dovremo parlare di "prove"..?), ma solo quella di ottenere dei prodotti piacevoli esteticamente, allora tanto valeva fare delle "prove" anche con l'oro o con il platino...che, se la mettiamo sul piano dei "riflessi", riflettono anche più dell'argento. E comunque, dal momento che l'argento non era previsto per la coniazione di serie, che c'entra una battitura definita "di prova" solo sull'argento? Non risulta, infatti, esistere neppure una prova di questa moneta battuta sul suo metallo ufficiale! In conclusione, la sensazione (ma è più di una sensazione) è che si sia voluto creare una coniazione da regalare ai per i soliti noti e che, non potendo essere quella di serie (troppo "banale" regalare una moneta in Italma) ma non potendo neppure essere quella di una moneta ufficiale in argento (perchè non poteva essere emessa ufficialmente una moneta da 2 lire a corso legale con questo metallo), ci si è inventati questa fantasiosa battitura di prove in argento .986, che numismaticamente ha ben poca (o nessuna) attinenza con una reale ed effettiva battitura di prova del 2 lire. In buona sostanza, mi paiono dei veri e propri gadget numismatici destinati, in origine, a regalie varie. E Vi chiedo: se oggi qualcuno Vi proponesse una "prova" in argento della moneta da un euro....quale sarebbe la Vostra "reazione numismatica" ad un siffatto prodotto? SaresTe veramente persuasi che si possa trattare davvero di una "prova" (nel senso tecnico-numismatico del termine) o non propendereste piuttosto per uno dei soliti gadget? Saluti. M.1 punto
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Io punterei sulle Napoleonidi un bel 40 lire o 20 lire 1811 o 1808 oltre all'oro hai una moneta storica il primo Regno d'Italia riportato su moneta e l'inizio della monetazione decimale e/o contemporanea,anche se poi venne abbandonata e riprese solo con V.E.II dopo l'unità d'Italia.1 punto
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