Classifica
Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 05/06/17 in tutte le aree
-
Aggiungetemi per il pranzo del sabato, arrivo da Agrigento solo per avere il gazzettino.7 punti
-
Buongiorno @Bassi22, sì, si tratta della riproduzione del grosso che Bazzini (cioè me),Ottenio 2002 hanno attribuito a Vittoria. Tengo a precisare ulteriormente che comunque l’attribuzione non è unanime. Le ragioni che nell’articolo citato hanno portato a indicare in questa zecca il centro di emissione di queste monete a mio parere restano valide. Non ci vedo nessun nuovo motivo né per attribuirle a Tortona, come qualcuno - per la verità mi sembra un po' troppo sbrigativamente - ha tentato di fare, né mi paiono più convincenti le ragioni per assegnare a Vittoria i denari scodellati con la dedica a san Vittore. Comunque resta il fatto che l’attribuzione non è certa. Come lei ha potuto vedere alcuni studiosi sono poi propensi a ritenerla battuta in una zecca dell’Italia Meridionale. Delle riproduzioni, delle quali allego l’immagine dell’esemplare da lei segnalato per fare in modo che in futuro si possa fare il confronto (allego anche la foto di una moneta originale), sono noti anche i conii (immagine qui sotto) e sono stati pubblicati da Alberto Campana alcuni anni fa, sul n. 52 (luglio/agosto 2010), pp. 41-42 della rivista Monete Antiche. Un caro saluto, Marco6 punti
-
"Caccia grossa" stamattina ! Tutte queste monete sono state pagate 1£ l'una. Provengono da ciotole di due bancarelle diverse.3 punti
-
Salve a tutti. Mi piacerebbe spendere qualche parola su questa moneta, almeno per iniziare a contestualizzarla. Procedo innanzi tutto con la classificazione: Gaeta. Tancredi d'Altavilla Re (1189-1194). AE follaro. D/ + TAnC DI GRA RX. Nel campo, croce trifogliata accantonata da cunei nei quarti. R/ + CIVITAS GAITA. Prospetto di edificio fortificato a tre torri con due globetti che sovrastano quelle laterali più basse. Rif. bibliografici parziali: Ferraro, p. 78, n° 3 (fig. n° 52); CNI XVIII, p. 270, n° 4; Travaini, p. 325, n° 408; D'Andrea-Contreras vol. II, p. 144, n° 16. Nel 1191 Tancredi riconfermò ufficialmente a Gaeta gli antichi privilegi civici, tra i quali vi era anche quello di battere moneta propria in rame: il follaro, appunto. Tale concessione risulta dalla pergamena n° CCCLXXI del Codex Diplomaticus Cajetanus (cfr. Rasile, p. 39). Lo stralcio inerente alla coniazione dei follari si evidenzia in Travaini, p. 82 con le seguenti parole: follarorum monetam per consules cudendam et habendam in civitate Gaiete communi utilitate vestra sicut eam huc usque habere consuevistis. Sempre secondo Travaini, questo privilegio dimostrerebbe la continuità della coniazione dei follari gaetani tra i regni di Guglielmo II (1166-1189) e del suo successore Tancredi. Quest'ultimo, con tale concessione, intendeva rinnovare un diritto, quello di battere moneta - tra gli altri -, che Gaeta aveva avuto già in precedenza e voleva sottolinearlo per consolidare la sua posizione all'interno delle lotte che scuotevano in quegli anni il Regno di Sicilia tra il sovrano Altavilla e l'invasore svevo Enrico VI. Proprio il tipo in questione presenta spessissimo la contromarca con fiore a cinque petali, che è quindi documentata in un gran numero di esemplari simili. Si trova di solito al D/, come nel nostro caso. I follari di Gaeta a nome di Tancredi furono battuti in gran quantità per quella stessa communi utilitate, specificata nel documento sopra citato, della città e dei territori vicini che da essa dipendevano. Allorquando Enrico VI s'impossessò del Regno riuscendo a scalzare il suo rivale, nell'estate del 1194 fece battere un solo tipo di follaro a Gaeta con il chiaro intento celebrativo. Gli Svevi, dunque, appena preso possesso del Regno normanno di Sicilia, si trovarono a fare i conti, a Gaeta, con un gran numero di circolante in bronzo battuto a nome del precedente re. Così decisero di utilizzarlo (era una soluzione molto più confacente alla situazione politica appena mutata e anche economicamente vantaggiosa) e, per obliterare il nome di Tancredi (per questo la contromarca si troverebbe quasi sempre al D/, dove appare il suo nome), per consentire alle monete di continuare a circolare, apposero questa semplice contromarca: veloce da realizzare e non deturpante per la moneta che, in questo modo, poteva essere tranquillamente accettata ancora nonostante il cambio di regime politico. Infatti, gli studi più autorevoli in merito (Travaini) collocano l'apposizione di questa contromarca durante i primi tempi della dominazione sveva e ben prima della realizzazione della serie cosiddetta "civica", collocabile tra il 1200 ed il 1232. Quindi, per non sconvolgere il panorama economico gaetano, per non ritirare (ad un certo costo non immediatamente sostenibile in un periodo di guerra) tante utili monete già in circolazione, e nell'attesa della produzione di conii necessari per una nuova serie (che comunque comportava spese non indifferenti), gli Svevi decisero di utilizzare il materiale monetario che trovarono già in loco adattandolo con la contromarca in questione (soluzione veloce, immediata e meno costosa).2 punti
-
Sento puzza di ripostiglio. Io ad esempio ho notato molti grossi di Soranzo in circolazione nell'ultimo anno, alcuni in ottimo stato2 punti
-
Buongiorno a tutti sono appena rientrato da una settimana di lavoro a Roma e metto in visione un acquisto effettuato in un negozio di numismatica dell'Urbe. Preciso che ho preso la moneta per il dritto mentre il rovescio ha qualcosina che non va, ma quando una moneta piace a prima vista poi è difficile cambiare idea. La moneta in questione è un dupondio di Massimino il trace con al rovescio la PAX AVGUSTI. Peso 7,9g Cohen 40......pareri? saluti Antonio2 punti
-
Ciao Antonio @antonio bernardo , Gianni e' una persona squisita e sempre ben disponibile al colloquio , anche su quello .....economico . Certo che vedere le vetrine ben disposte e con i vassoi pieni di monete bisognerebbe avere con se il portafoglio a fisarmonica e cosi' non e' , ma come si dice "chi si accontenta gode"2 punti
-
Mahmud von Ghazni https://de.wikipedia.org/wiki/Mahmud_von_Ghazni https://www.zeno.ru/showphoto.php?photo=495792 punti
-
2 punti
-
Bel ritratto e bella patina, purtroppo fragile....Moneta piacevole e collezionabile.2 punti
-
Buongiorno Si tratta della targhetta che attesta il pagamento della tassa di circolazione che veniva rilasciata dalla Reale Automobile Club d'Italia e che poteva essere applicata al veicolo in ogni sua parte. Di seguito ne vedi una messa un po' meglio. saluti luciano2 punti
-
2 punti
-
Zecca di Asti, quarto di grosso in mistura, battuto sotto il duca Carlo D'Orleans, primo periodo (1408- 1422) Signore di Asti, M.I.R.,43, R2. _Ciao Borgho.2 punti
-
Continua, in un altro post, togliendosi qualche sassolino dalla scarpa nei confronti di un certo tipo di "esperti" frequentatori del forum: "A few thoughts. First, as to the question of a possible settlement with the government, the answer was that at the very start there were discussions which is why at the Mint's request our coins were provided for the limited purpose of authentication. After they seized the coins the settlement issue was never raised by the government again. Second, for those of you who think this case is not going to change government behavior, do a search for news about NASA and a 70 year old widow and a moon rock fragment. Oh, and the Mint lawyer who was on our case is now at NASA. Third, I've been reading these threads from the beginnning and I've noticed a pattern whereby every few years some new "expert" with zero knowledge of law or history and who has not read any of the actual case filings or original documents....Fourth, for those who asked, the legal fees in this case were in the millions of dollars. Finally, I do not believe in conspiracy theories or that there are secret government plans to take away vast amounts of personal property or lock citizens up in detention camps. But I have experienced an unchecked government bureacracy and a court system that is biased toward the government and is way too cumbersome, complicated and costly to be successfully accessed by most people." "Alcuni pensieri. Innanzitutto, per quanto riguarda la questione di un possibile accordo con il governo, la risposta è che, sin dall'inizio, c'erano discussioni, per cui alla richiesta della Zecca le nostre monete sono state fornite per lo scopo limitato dell'autenticazione. Dopo aver sequestrato le monete, il problema dell'accordo non è mai più stato sollevato dal governo. In secondo luogo, per quelli di voi che pensano che questo caso non cambierà il comportamento del governo, fate una ricerca di notizie sulla NASA e una vedova di 70 anni, e un frammento di roccia lunare. Oh, e l'avvocato della Zecca che ha seguito il nostro caso è ora alla NASA. In terzo luogo, ho letto questi threads dall'inizio, e ho notato che ogni pochi anni esce fuori un nuovo "esperto" con una conoscenza nulla di diritto o di storia, e che non ha letto nulla sul caso in questione, o consultato i documenti originali....Quarto, per chi lo ha chiesto, le spese legali di questo caso sono state di milioni di dollari. Infine, non credo nelle teorie della cospirazione o che ci siano piani segreti del governo per togliere grandi quantità di proprietà personali o chiudere i cittadini nei campi di detenzione. Ma ho sperimentato una burocrazia governativa non controllata, e un sistema giudiziario che si preoccupa verso il governo ed è troppo ingombrante, complicato e costoso per essere accessibile con successo dalla maggior parte delle persone." Dopo di questo, pubblicato alcuni giorni fa, Mr. Langbord non ha più scritto nulla, vedremo se tornerà a farlo. Non conosco il caso della vedova, della NASA e del frammento lunare, proverò a fare una ricerca. Per quanto riguarda l'accenno ai complotti, di cui effettivamente più d'uno ha parlato, a più riprese, nei forum USA, a quanto pare tutto il mondo è paese...per certa gente ci dev'essere per forza sempre qualcuno che trama nell'ombra petronius2 punti
-
ciao a tutti, con il nuovo anno ho pensato di iniziare questo nuovo post per inserire solamente il file dell'osservatorio rarità, che potrà essere scaricato come in precedenza. Si ricorda a tutti coloro che vogliono pubblicare i propri ritrovamenti di seguire le regole che si trovano sul file. eventuali monete non rientranti in tali regole NON saranno prese in considerazione. grazie DA LEGGERE E SEGUIRE LE NUOVE REGOLE DAL 2024 PER LA PUBBLICAZIONE DELLE MONETE1 punto
-
Il titolo del Post non ha allusioni verso altri , ma riguarda principalmente me stesso ; genericamente parlando , rimane comunque un valido invito a chi volesse approfondire determinati fatti su cui si nutrono motivi di incertezza . Finalmente dopo anni di perplessita’ ho risolto un mio dubbio che riguardava l’ iconografia di una particolare moneta di Consacrazione che al rovescio presenta una Pira , dubbio finalmente risolto a favore di questa , contrariamente a quanto sospettavo che rappresentasse invece il Mausoleo di Adriano ; in teoria potrei anche forse salvarmi , per dirla in un termine calcistico , “in calcio d’ angolo” , pensando che la ormai accertata Pira , fosse stata realizzata nella moneta come una ridotta imitazione di quel famoso monumento , il che spiegherebbe anche perche’ la Pira compare nelle monete di Consacrazione solo e non prima , a partire da Antonino Pio ; inoltre la presenza della Pira e’ attestata da Erodiano essere costruita in Campo Marzio , forse in prossimita’ del Tevere vicino al Mausoleo di Adriano , essendo questa una zona del Campo Marzio abbastanza libera da grandi costruzioni e dove gia’ esistevano diverse importanti sepolture , vedi quelle di Aulo Irzio , di Vibio Pansa , di Vipsanio Agrippa , di Silla , ecc. , tanto per citare le piu’ conosciute . Il testo che recentemente ho letto , anzi riletto dopo tantissimi anni e del quale avevo dimenticato un passaggio come di tanti altri , ora lo trascrivo ad uso di chi non ha il libro , come determinante testimonianza storica ; il passo piuttosto lungo e’ tratto dall’ opera di Erodiano : Storia dell’ Impero Romano dopo Marco Aurelio , libro IV , tomo II , riguarda i funerali di Stato di Settimio Severo a Roma con la sua Apoteosi ; del testo di Erodiano , che fu testimone dei fatti narrati , ho inserito anche il lungo preambolo alla descrizione della Pira , che e’ indispensabile per capire bene tutta la scenografia della cerimonia dell’ Apoteosi , eccolo : “ E’ infatti costume dei Romani celebrare l’ avvento tra gli dei di quegli imperatori che muoiono lasciando i propri figli sul trono ; questo rito si chiama Apoteosi e nel corso di esso puo’ notarsi in tutta la citta’ un miscuglio di lutto e di cerimonie festive . Infatti si seppelliscono con un solenne funerale i resti del defunto seguendo il rito usato per gli uomini comuni ; inoltre si prepara una figura di cera identica al personaggio onorato e la si espone elevata in alto sopra un grandissimo letto di avorio nel vestibolo del palazzo imperiale , avvolgendola in abiti trapunti d’ oro . La figura ha un colorito pallido e sta distesa come quella di un malato ; intorno al letto siedono per gran parte del giorno , a sinistra tutti i Senatori avvolti in veste nere , a destra tutte le donne cui le magistrature del marito o del padre conferiscono particolare prestigio . Nessuna si adorna d’oro o porta collane , indossano invece semplici veste bianche e stanno in atteggiamento di cordoglio . Questa parte del rito dura sette giorni , nel frattempo i medici avvicinandosi frequentemente al letto esaminano il malato e annunciano ogni volta che le condizioni sono peggiori . Quando si ritiene che sia giunto il momento della morte , i piu’ nobili dell’ ordine equestre e alcuni giovani scelti tra i Senatori , sollevano il letto sulle spalle e lo portano lungo la Via Sacra fino al Foro Antico che e’ il luogo dove i magistrati romani depongono la carica . Il letto viene quindi collocato fra le due tribune a forma di gratinate . Sopra una di queste prende posto un coro di fanciulli scelti fra le piu’ nobili famiglie senatorie ; sull’ altra un coro di donne anch’ esse nobili ; ambedue i cori intonano in onore del defunto inni e peani , composti secondo un ritmo solenne e triste . Quindi il letto viene di nuovo sollevato e portato fuori dalla Citta’ fino al cosi’ detto Campo Marzio . Ivi nel punto in cui piu’ larga si estende la pianura , sorge una costruzione a base quadrata , in forma di tenda militare , fatta soltanto di grandi travi lignee , a esclusione di qualsiasi altro materiale . Questa e’ riempita internamente di legna da ardere e all’ estrerno e’ adorna di drappi intessuti a fili d’ oro , sculture in avorio , quadri variamente colorati . Su questo edificio ne sorge un altro , simile nella forma e negli ornamenti , ma piu’ piccolo , con varie aperture a guisa di porta ; quindi un terzo e un quarto , ciascuno piu’ piccolo del precedente , fino all’ ultimo che e’ piccolissimo . La forma di tutto l’ edificio potrebbe paragonarsi a quelle torri che sorgono presso i porti e di notte mediante un fuoco acceso , indicano alle navi la rotta piu’ sicura ; generalmente sono chiamate fari . Il letto viene posto nel secondo ripiano insieme con tutti gli aromi e gli incensi che produce la Terra , inoltre vi si aggiunge ogni sorta di altre sostanze profumate : frutti , erbe , succhi , tutto gettato alla rinfusa . Non vi e’ infatti ne’ provincia , ne’ citta’ , ne’ alto magistrato che non faccia a gara nel mandare queste funebri offerte per onorare l’ imperatore . Quando si e’ raccolto un ingente cumulo di aromi e tutto l’ edificio ne e’ pieno si svolge intorno a esso un corteo a cavallo e tutto l’ ordine equestre sfila in giro secondo una norma prestabilita cavalcando al ritmo di una marcia guerriera . Sfilano poi sempre attenendosi ad un ordine determinato , dei cocchi su cui stanno cittadini in toga pretesta , con maschere che rappresentano le fattezze dei piu’ gloriosi generali e imperatori romani . Compiuta questa cerimonia il successore al trono prende una fiaccola e l’ accosta all’ edificio ; quindi anche gli altri presenti , da ogni parte avvicinano le fiaccole e tutta la costruzione con grande facilita’ si infiamma per la moltitudine di sostanze aromatiche e la legna che contiene . Dalla piu’ alta e piu’ piccola sezione che fa da culmine all’ edificio , viene lasciata libera un’ aquila che sale nell’ etere insieme con le fiamme ; i Romani credono che essa porti dalla Terra al cielo l’ anima dell’ imperatore , il quale da quel giorno in poi riceve culto come gli altri dei” Da questo lungo passo di Erodiano che descrive tutta la scenografia della cerimonia dell’ Apoteosi degli imperatori e della Pira come edificio ligneo , risulta come la struttura presente nel rovescio della moneta di Consacrazione corrisponda in “quasi” tutto al passo citato , “quasi” , perche’ Erodiano stranamente , nella descrizione della Pira non cita la quadriga in cima alla struttura , posta sopra l’ ultimo gradino della Pira , come invece risulta essere presente nelle tipologie di questa moneta ; eppure Erodiano avrebbe dovuto citarla , come ha citato altri particolari meno vistosi della Pira , questa “dimenticanza” risulta alquanto strana per essere un particolare piuttosto importante e ben visibile ; una spiegazione potrebbe essere che la quadriga sia una aggiunta inventata dagli incisori , oppure che quando Erodiano vide dal vivo la Pira , la quadriga gia’ non veniva piu’ montata in cima all’ ultimo piano della Pira . In foto un Sesterzio di Giulia Mesa con al rovescio la Pira ; presente in cima la quadriga , tipica di queste emissioni di Consacrazione , che stranamente non viene menzionata da Erodiano .1 punto
-
Salve Ho questa serie acquistata più di quarant'anni fa Cartoncino di custodia dell'astuccio Astuccio Garanzia1 punto
-
Postata in un gruppo Facebook mi è parsa (pur non essendo la monetazione che seguo) molto interessante: Gaeta Tancredi 1191-1194 follaro TANCREDI 1191-1194 +TANC DEI GRA REX/+CIVITAS GAIETA presenta una evidente contromarca con punzone cicolare che raffigura una rosetta. Simili contromarche sono state apposte in prima età sveva (Travaini) poco prima del 12001 punto
-
E' da un po' di tempo che non partecipo attivamente al forum, pur seguendo e intervenendo in qualche discussione... il tempo è sempre tiranno! Tuttavia in questa mia assenza, ho avuto modo di recuperare un discreto numero di monete interessanti da mettere in collezione che nelle settimane a venire vi presenterò con calma. Oggi è la volta di due imitative particolari con diversi aspetti interessanti. La prima proviene da una vecchia collezione Olandese (o Tedesca) credo risalente ai primi del '900 se non prima. Davvero interessante e piacevole il cartellino che l'accompagna: Il cartellino è costruito su di un cartoncino spesso e rigido (simil balsa) con intagliato un vano circolare dove alloggiare la moneta. E' segnata l'autorità emittente, il periodo, il riferimenti di catalogazione con il Cohen e una serie di altre annotazioni che però non so leggere/tradurre... se qualcuno mi venisse in soccorso... grazie! C'è un numero "220" che credo sia il progressivo numerico degli esemplari in collezione. Questa la moneta: TETRICO I Antoniniano; AE; 2,95 gr; 16 mm; or. assi h 6 D\ "[...]S PF A[...]"; busto corazzato e drappeggiato a destra con corona radiata R\ "SALV[...] AVG"; la Salus stante a sinistra con scettro e patera di fronte a un altare con arrotolato un serpente Nonostante lo stile molto buono, la moneta è una imitativa la cui particolarità sta nell'accoppiare il dritto di Tetrico al rovescio della Salus tipica di Vittorino (RIC 71). Non credo al dritto vi sia raffigurato Vittorino in quanto il profilo richiama maggiormente Tetrico e la legenda apparentemente è corta e più compatibile con Tetrico piuttosto che Vittorino. Veniamo ora alla seconda moneta: TETRICO I Atoniniano; AE; 1,43 gr; 15/17 mm; or. assi h 6 D\ "[...]TETRICVS[...]"; busto drappeggiato e corazzato con corona radiata a destra; R\ "PROVID[...]; la Provvidenza con cornucopia e bastone(?) stante a sinistra; Questa monetina proviene da un acquisto al mercatino di Bolton (UK) negli anni '70 ed è di probabile provenienza inglese (stando a quanto dichiarato nella documentazione allegata dal venditore). La particolarità, nuovamente, sta nell'abbinata ibrida Tetrico I / Vittorino con la PROVIDENTIA (tipo RIC 61?) in quanto questo soggetto non risulta presente nei tipi ufficiali per Tetrico. Lo stile è molto buono e in linea con certe produzioni tarde e frettolose di Tetrico tanto da farmi ipotizzare anche una possibile produzione ufficiale o quantomeno semi ufficiale con maestranze operanti (o che avevano operato) anche presso gli atelier ufficiali dell'impero gallico. In entrambi i casi le trovo due monete accattivanti e da studiare con attenzione. Voi che ne pensate?1 punto
-
Buongiorno. Ancora una per oggi,mm.36, Da uno lato, San Cristofo, da l'altro, 4 personaggi in piedi. Grazie per i vostri pareri. Alain.1 punto
-
Congo belga Nel 1885 Leopoldo II° Re del Belgio fece del paese una sua proprietà personale e gli diede il nome di *Stato Libero del Congo*. A seguito delle incessanti proteste nel 1908 il parlamento belga decise l'annessione dello Stato Libero del Congo al Belgio sotto la denominazione di *Congo Belga*. Il territorio si ingrandisce alla fine della prima guerra mondiale con l'annessione dell'ex colonia tedesca del Ruanda-Urundi. Dopo i duri scontri degli anni '50, il governo belga ed i rappresentanti congolesi si incontrarono a Bruxelles per stabilire le modalità della concessione dell'indipendenza, quest'ultima arriva nel 1960, il paese viene così ribattezzato Repubblica indipendente del Congo. Dal 1971 al 1997 era ufficialmente nota col nome di Zaire, nome voluto dal dittatore Mobutu Sese Seko, successivamente alla sua caduta diventò l'attuale Repubblica popolare del Congo. 10 Franchi del 19481 punto
-
1 punto
-
Sì un peccato perchè come già ho detto era un raccoglitore a 360° e spaziava da un periodo all'altro in modo agilissimo quindi il neofita come cascava cascava bene riguardo qualsiasi moneta che gli si parava davanti nella eventuale ciotola (fisica o virtuale qui sul forum). A me ad esempio negli anni ne sono capitate varie di medievali e antiche in ciotola ma le ho sempre ignorate allegramente perchè primo non ne so nulla o quasi e secondo esteticamente parlando, mediamente, non mi piacciono granché quindi non sono motivato ad interessarmene ed approfondire. Un neofita quindi con me cascherebbe male riguardo a questo ambito. Saluti Simone PS Quando ti va vai sul suo profilo https://www.lamoneta.it/profile/8662-rick2/content/ e dai una guardata alle sue discussioni. Capirai subito e praticamente cosa intendiamo. PPS Il colmo sarebbe che nelle tue cacce a Londra (mi pare si fosse trasferito lì definitivamente) incontri un italiano che acquista "rottami" dalle ciotole: è sicuramente lui1 punto
-
Per ora la lascio così. . È insieme a diverse monete non Sabaude che mi sono arrivate in lotti acquistati. .. e quelle le lascio così!1 punto
-
1 punto
-
La mostra sarà legata da quel che ho sentito a numerose visite di scolaresche coi loro insegnanti, vediamo se riusciamo a dargli per i ragazzi un po' di Gazzettini, può essere una occasione importante divulgativa per i giovani, il Gazzettino e' anche questo ....1 punto
-
Grazie @miroita @donato11 gentilissimi. Complimenti per l'acquisto, veramente meravigliosi i 50€ oro e la serie PROOF!!1 punto
-
Ciao @dabbene, io vengo dal Lazio tuttavia quest'anno sto facendo su e giù tra Roma e Londra. Ogni sabato mattina si tiene a sud est di Londra una piccola fiera con una ventina di bancarelle che hanno solo ciotole e mucchi di monete. Serve molta pazienza ma quasi sempre si viene ricompensati! È incredibile quanta roba Italiana ci sia.1 punto
-
Buon sabato a tutti, il tempo di fare foto nitide.....ed ecco a voi l'ultima arrivata: Ferdinando IV 10 Tornesi 1798 Regia Corte. E con questa sono a due Avendo gia' la SICILIAR..REX ( due punti) mi mancava la SICILIAR. REX Non era in elevata conservazione, ma mi è piaciuta....e l'ho presa. Saluti, Rocco.1 punto
-
Son tutti comunisti con la bicicletta degli altri. @Tinia Numismatica1 punto
-
Ciao Antonio! Quelle che hai scritto sono parole sante! :-) La moneta è certamente "vissuta" ma è quello il suo bello, unisce una bella leggibilità ad un passato "burrascoso"! :-) Complimenti per l'acquisto e invidia per il possesso! :-) Ciao e alla prossima. TheWhite(Blind)Fly1 punto
-
1 punto
-
Ciao, ho letto solo ora il post, ma una copia la acquisterei volentieri anch'io. Grazie Filippo1 punto
-
Figurati, se ci sono molte risposte in una discussione vuol dire che é di successo quindi molta gente é interessata a farne parte. Le uniche critiche in questa "chat" non sono state a te, bensì ad altri membri che hanno sopravvalutato il valore delle tue monete che se autentiche dovrebbe comunque essere altino. Martin1 punto
-
DE GREGE EPICURI Dato che nel mio pc sono rimaste alcune delle foto proiettate, posso mostrarvi quello che intendevo parlando della piccola moneta dio rame, ricostruita solo attraverso molti esemplari in quanto i tondelli erano troppo piccoli rispetto ai conii. Al centro potete vedere la ricostruzione, intorno i diversi esemplari che contengono "solo una parte".1 punto
-
1 punto
-
Ciao @simo88, forse collezionare monete antiche "del popolo" , cariche di storia oltre che di vite vissute da uomini che furono i veri motori dell' economia dell' Impero , in vile bronzo o rame , ti soddisfano poco ? allora forse potresti collezionare lingottini in oro e argento . Sesterzi , Dupondi e Assi sono le migliori espressioni artistiche nell' arte romana del conio .1 punto
-
Avevo dimenticato di averla nella mia collezione sono passati quasi 40 anni... quanti ricordi. ____ ____1 punto
-
Tutti col cartellino appeso al collo: "LA MONETA", così ci riconosciamo da distante e gli altri ci guardano come se fossimo dei marziani.1 punto
-
Salve. Ancora due per questo pomeriggio: Questa, mm20xmm15. Ancora il tema della Santa Sindone. Grazie . Alain.1 punto
-
Anni fa, quando le mie figlie erano ben più piccole raccontavo loro la storia dei corsari francesi delle isole Mascarenhas. Una storia di vascelli, pirati e tesori ... altro che i pirati dei Caraibi. Una storia che ci ha portato ad una delle monete napoleoniche che maggiormente mi affascina e mi stimola la fantasia. Le isole Mascarenhas sono un un piccolo arcipelago dell' Oceano Indiano situato a settecento chilometri ad Est al largo del Madacascar, e devono il loro nome da Pedro Mascarenhas, navigatore portoghese che le scoprì ai primi del XVI secolo. Sono in tutto tre isolotti e due isole più grandi : Isola Borbone (Ile Bonaparte poi Isola di Réunion) e Ile de France (in precedenza Ile Maurice). Un luogo ideale per i francesi per proseguire a migliaia e migliaia di chilometri dalla madre patria il conflitto con gli alleati. In un mondo esotico, e quanto mai umido la guarnigione imperiale agli ordini del Generale DECAEN dominava questo piccolo specchio di mare e di terra. Chiunque arrivasse a tiro del Vascello "L'Entreprenant" del comandante Pierre Bouvet pagava pegno. Una fresca mattina di aprile del 1810, L'Entreprenant incrocia a largo di Port Louis il vascello da carico OVIDOR che navigava per la Compagnia delle Indie, in breve gli fu addosso e ne depredò il carico. Ovidor di nome e di fatto, una gallina dalle uova d'oro, con un carico d'argento di tutto rispetto. Il bottino portato atterra fu rapidamente convertito in moneta sonante. Certo sull'isola non c'era una zecca e tanto meno la volontà di trasferire il "tesoro" sulla terra ferma correndo il rischio di perderlo. Decaen decise di affidare il lavoro di conversione all'unico orafo dell'isola; AVELINE. Dal tesoro razziato di battè moneta per 1.128.500 franchi, del 1.150.000 franchi in argento presente sulla Ovidor. Non fu un lavoro facile per l'orafo, ma considerato l'agio che gli fu garantito lavorò con buona lena ed in meno di due mesi produsse circa 200.000 piastre da 10 livres cadauna. E' una coniazione di necessità che rimase in auge ben poco tempo. Gli inglesi, dominatori dell'Oceano Indiano non potevano permettere l'avamposto francese, e l'8 luglio del 1810 mossero d'assedio all'isola che capitolò, dopo eroica resistenza il 3 dicembre dello stesso anno. La marina inglese requisì un'immensa quantità di munizioni, 5 grosse fregate, vari bastimenti da guerra e rientrò in possesso di ben 28 vascelli della Compagnia Inglese delle Indie, razziati dai francesi. Perso l'arcipelago ai francesi non restò più un solo vascello in tutto l'Oceano. Gli inglesi, considerato il valore strategico se ne guardarono bene di mollarne il possesso con il trattato di Parigi. Il disegno cui è tratto il diritto della piastra è opera di uno sconosciuto lavorante dell'orafo, fu presentato ed approvato al Generale Decaen in poco tempo, ed a qusti se ne doveva poi accompagnare la produzione di doppie in oro (mai battute a causa della caduta dell'Isola in mani inglesi). E' una piastra grezza, sia nella composizione sia nella realizzazione; leggermente lenticolare e con limiti tecnici piuttosto evidenti, al diritto nel piumaggio dell'aquila imperiale ed al rovescio sul valore DIX. La piastra "Decaen" così battezzata dagli isolani è piuttosto rara, gli inglesi nell'ordinanza del 25/11/1825 diedero un valore liberatorio di 4 scellini contro un intrinseco di 4 scellini e 7 penny decretando di fatto la fusione di quanti più pezzi in circolazione. Se ne salvarono quelli già in continente e poche decine sull'isola, ma oltre il 90% di quanto emesso fu rapidamente fuso. La moneta compare di tanto in tanto in asta, raramente in Italia, anche se ricordo un esemplare nella vendita Vitalini, uno da Varesi un paio di anni fa ed un terzo quest'anno da Negrini. E' una moneta ricercata in Francia, che rientra a pieno titolo nella monetazione napoleonica, in quella di necessità, e negli scudi, quindi di considerevole interesse collezionistico. Non avendo circolato molto gli esemplari che compaiono sul mercato sono generalmente in buona conservazione, tra il BB+ ed il q. SPL, ma sempre o quasi con i difetti di emissione già detti, quando questi non sono presenti il prezzo "schizza" !. Arcipelago delle isole Mascareigne Dix Livres 1810 Argento gr. 26,843, diametro 40,19 Zecca di Porto Louis a Reunion Incisore : Aveline D/ ILES DE FRANCE - ET BONAPARTE aquila coronata ad ali spiegate, sotto AVELINE (incisore e zecchiere) Rv. DIX / LIVRES tra due rami di alloro legato alla base con un nastro; in esergo 1810 Taglio rigato obliquo ↓ Rara, circa 200.000 esemplari battuti tra aprile e Giugno 1810. Riferimenti : De Mey- Poindessault Bruxelles 1971, n. 1045 V.G. - Versailles 1942, n. 2290 Maillet -Parigi 1886, n. 395 et Maillet, XXXIX, 1 Ad oggi ho potuto rilevare un solo conio.1 punto
-
Negli anni 1995-1998 le ho maneggiate a casa di un mio amico di Napoli, parlo della piastra 1804, i tre pezzi in rame di Gioacchino Murat. Il 12 carlini 1815 di Gioacchino Murat (testa a destra) l'ho visto un paio di volte in Puglia.1 punto
-
Non credo che si può venirne a capo, per questo ho scritto che magari la verità sta nel mezzo. Il catalogo del sito credo rispecchi quanto riportato dall'unificato, (rif. 460), indica un'unica tiratura da 28.800.000 di pezzi, emissioni con numero di serie da A1 a Z12 rarità R3. https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-BI/19 Se noti altre banconote con tiratura dimezzata sono classificate con rarità C, è anche giusto, si parla comunque di milioni di esemplari. C'è da dire però che questa 31-03-1943 è l'unica emissione del 500 lire Barbetti con il fascio al retro, dalla successiva emissione (agosto 1943) abbiamo il monogramma BI sino all'ultima del 1950. Ne sono state distrutte di più rispetto le altre per questo motivo? Nel senso che man mano che rientravano in Banca d'Italia quelle con il fascio, anche se in buono stato, non venivano più reimmesse in circolazione? in effetti di li a pochi anni saremo in piena Repubblica.... sarebbe logico, e la prescrizione arriverà nel 1953, può anche essere... ma è solo un'ipotesi. ______________ Andiamo di nuovo a noi: Anche il Gavello/Bugani (rif. 31 A) accorpa l'intera emissione da 28.800.000 pezzi, ma gli attribuisce una rarità R2 Il Crapanzano Giulianini suddivide le emissioni in due: (324 A) - 24.800.000 (serie da A1 a H11) Stampa Istituto Poligrafico Dello Stato di Roma - rarità C - (324 B) - 4.000.000 (serie da I1 a Z12) Stampa Alfieri e Lacroix di Milano per conto dell'I.P.S. - rarità C - Fermo restando il grado di rarità, data la tiratura inferiore, le 324B le valuta solo qualcosina in più da spl in poi, tra l'altro le due banconote sono identiche, si distinguono solo dal numero di serie, la tua per esempio è una C6 IPZS Roma. ______________C R3 ? ________________________ Comunque quel ritaglio di catalogo di 28 anni fa che ho inserito in precedenza proviene da un catalogo unificato, se vedi la numerazione è la stessa (460), lo stesso catalogo attualmente gli attribuisce una rarità R3, quindi nel tempo è passato da R a R2 a R3, ci sono stati studi specifici? Se facciamo una media la banconota è un................ R1½ Sarà molto rara solo ed esclusivamente in eccellente conservazione, ma è solo una mia personale opinione.1 punto
-
Le banconote vengono tagliate a pacchi sotto una taglierina apposita. Il pacco viene bloccato da un pressore e la lama scende obliqua, non parallela al pacco. Un taglio non perfetto può succedere. Non credo che fra un tot di anni banconote con qualche piccolo problema di taglio possano avere quotazioni importanti. Poi se ti fa piacere tenerla , tienila; ma a mio parere se ti vai a mangiare una pizza .......1 punto
-
Credo che Livio si riferisca al valore monetario (rapportato ai tempi in cui scriveva) del bottino, e non alla sua composizione effettiva. I metalli preziosi presso i Celti erano ampiamente impiegati per la produzione di oggetti di prestigio, parures, torques, finimenti per cavalli, falere, e solo in minima parte per la produzione di monete. C'é da pensare che il bottino fosse per lo più costituito da tali oggetti. Ciò che emerge dai ritrovamenti in area padana, inoltre, sembra indicare che nel periodo a cui ci si riferisce la moneta romana più diffusa fosse il vittoriato. Infine sarebbe interessante, a questo proposito, riflettere sui ripostigli del Campidoglio e di Civita castellana.1 punto
-
Sono molto incuriosito dall'articolo di Piero Magliocca @Rex Neap avente ad oggetto lo studio delle piastre celebranti il ritorno di Ferdinando IV a Napoli dal viaggio in Austria. Spero che l'autore sveli l'arcano sul significato dei quattro segni zodiacali presenti sul rovescio della piastra SOLI REDUCI non chiarificati neanche dall'ideatore della piastra, Michele D'Urso, nel suo opuscolo "Pensiere dell'avvocato d. Michele d’Urso per lo ritorno felicissimo de’ nostri Sovrani". Il D'Urso con le parole "L'incisione del Sole [riferendosi al re e alla regina], che ridente ritorna dal Tropico jemale..." e "ma giunto [il Sole] col suo cammino al Tropico jemale, si volge indietro..." fa riferimento al tropico invernale, ovvero quel periodo compreso tra il 21 dicembre e il 21 marzo dove il Sole non può ravvivare con i suoi caldi raggi il Regno. Ebbene, il periodo indicato dal D'Urso (ovverossia l'assenza del re e della regina dal Regno) potrebbe essere rappresentato dai quattro segni zodiacali sopra indicati, ma così non è dato che non sono raffigurati il Sagittario, Capricorno, Pesci e Ariete; mentre sulla moneta troviamo la Bilancia, Scorpione, Sagittario e Capricorno, che coprono il periodo dal 23 settembre al 20 gennaio: Quale significato può avere questo lasso di tempo? Molti autori (M. Traina, Il linguaggio delle monete, p. 413; L. Dell’Erba, La riforma monetaria angioina e il suo sviluppo storico nel reame di Napoli, p. [194]; C. Minervini-G. Ruotolo, Le grandi monete d’argento dei Borboni di Napoli, p. 32; La monetazione napoletana da Carlo a Francesco II di Borbone, p. 8 ) scrivono che i segni zodiacali rappresentano i mesi immediatamente successivi - sino alla conclusione dell’anno 1790 - dalla partenza dei Sovrani. Tale asserzione è erronea perché sì che le Loro Maestà lasciarono il Regno quattro mesi prima della conclusione dell’anno – ossia il 19, il 20 o il 21 agosto 1790 (a seconda della fonte), per tornare il 26 aprile 1791 – ma se così fosse, nella fascia dello zodiaco dovrebbe anche comparire, cosa che non accade, il Leone e la Vergine.1 punto
-
ciao provo a chiarire il senso del post di Asclepia al nostro amico francese ! (ci provo solo per le mie origini Venete, anche se da tempo non torno in quella magnifica terra che è il veneto) Mona è una tipica espressione dialettale veneta che si una un po' come intercalare e che indica l'organo genitale femminile. E' molto utilizzata - sempre in termine amichevole - per mandarsi a quel paese (c'est a dire un peu " mis en boite"), o per indicare che tutto va a rotoli ("detruire une situation") o per essersi rincitrullito ("divenir foulle) Quindi Asclepia ti chiedeva se sei un Veneto che prova a dire una monada (in veneto) traducendolo in italiano, per cui la D spesso si trasforma in T giocando sul fatto che hai tradotto male monEta con monAta (che quindi è una italianizzazione di monADa = una schiocchezza) A bientot copiglute ! Massa Forte Asclepia ! ciao a tutti. Scusate la follia del mio post dettato dal fatto che oggi mi sono alzato presto Ma se podemo far un goto de vin avec le Pastis !! Un'ombreta de Pastis non ho resistito neanche io ......1 punto
-
Salve. Ancora una della mia collezione: alta di mm.38. Grazie. Alain.1 punto
-
Buongiorno. Sarebbe gentile dalla vostra parte di dare il vostro parere a proposito di questa medaglia devozionale, ; Grazie mille in anticipo. Alainrib.1 punto
-
Vi racconto il mio colpo fortunato da ciotola: non ricordo bene l' anno, tra il 1995 e il 1998, Convegno Numismatico di Piacenza nella ciotola su un banchetto ho acquistato, per la somma di Lire 5.000, questa moneta: ?1 punto
Questa classifica è impostata su Roma/GMT+01:00
Lamoneta.it
La più grande comunità online di numismatica e monete. Studiosi, collezionisti e semplici appassionati si scambiano informazioni e consigli sul fantastico mondo della numismatica.