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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 04/15/17 in tutte le aree
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Buongiorno e ben trovati! Come qualcuno di voi forse ricorderà, il mio primo post qui sul forum riguardava un 20 lire Aratrice 1912, credevo di avere un piccolo tesoro invece mi apriste gli occhi dicendomi (assolutamente a ragione) che si trattava di un falso! Da allora ho iniziato a seguirvi e ad appassionarmi a questa "malattia" cercando di capire ed imparare sempre qualcosa di nuovo. Ma la mia prima Aratrice ha comunque lasciato una ferita aperta che ieri ho cercato di ricucire facendomi il regalo di Pasqua... e adesso la porto alla vostra attenzione ansioso di sentire i vostri commenti. Auguro a tutti una buona e serena Pasqua, sinceramente, Massimo.5 punti
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Caro Martin quando ti sarà passata la prima fase di vita collezionistica in cui bene o male tutti siamo passati sarà inevitabile focalizzarti su un periodo, una zecca, una monetazione. Solo così infatti la tua collezione potrà acquisire quella personalità che la distinguerà da una indistinta raccolta di pezzi di ogni epoca, stile e tipologia. Questa è ovviamente so,tanto una opinione ed un consiglio; poi, come dico sovente, "vai dove ti porta il cuore". Viviamo già quotidianamente tra mille vincoli e limiti, se anche di momenti di relativa libertà ci diamo delle regole può essere frustrante. Ciao M4 punti
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La Pasqua, nella Venezia della Serenissima, era una festa importante. Certamente avvenivano i festeggiamenti per la resurrezione di Cristo, la Sua rinascita, ed anche la speranza di resurrezione per tutti coloro che credevano in Lui; c'era anche la fine dei digiuni e delle privazioni quaresimali, che venivano “archiviati” con lauti banchetti e con la preparazione della dolce “fugassa” (focaccia), molto simile alla attuale colomba pasquale. C'era però anche una festa nella festa; il doge con tutto il suo seguito, effettuava una di quelle “andate”, come si chiamavano i cortei dogali che si svolgevano in determinate ricorrenze, per recarsi, a piedi lungo la Riva, alla chiesa di San Zaccaria e all'annesso monastero, dove veniva accolto, sul portone, dalla badessa congiuntamente alle altre monache. Il doge veniva quindi accompagnato all'altare maggiore dove, insieme a tutta la Signoria, ascoltava la messa officiata dal Patriarca. Subito dopo si svolgeva un sontuoso banchetto nel refettorio del convento, preparato dalle monache in suo onore. Non solo; il doge veniva anche omaggiato con un corno dogale, la corona del doge, confezionato dalle stesse monache. La leggenda e la cronaca fanno risalire il tradizionale omaggio del corno al doge, alla badessa Agostina Morosini, che offrì il primo al doge Pietro Tradonico (836-864). Di seguito il corno dogale presente nel Museo Correr di Venezia ed il dipinto di Antonio Zonca che raffigura il dono del corno al doge all'interno della Chiesa di San Zaccaria. Si può vedere, sulla sinistra, la corona posta su un bacile ed il doge in procinto di afferrarla, sullo sfondo, dietro la grata, la badessa con le monache. Buona Pasqua Luciano4 punti
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Le belle parole di @ambidestro mi hanno fatto ricordare un episodio (in realtà mai dimenticato) capitatomi agli inizi della mia carriera, quando ero da pochi anni conservatore del Museo Bottacin di Padova. Un giorno mi arriva una telefonata da una signora che non conoscevo, chiedendomi un appuntamento per i giorni successivi, subito concesso, ma concludendo la chiamata con la strana domanda "ma lei è veramente un numismatico, cioè uno che studia le monete per lavoro?". Alla mia contro-domanda "Sì perché?" la risposta mi lasciò molto perplesso: "sa, non sapevo neanche che esistessero, persone come lei". Per questo arrivai all'appuntamento un po' inquieto, temendo potesse trattarsi di una giornalista alla ricerca di professioni strane per un suo qualche servizio, cosa che mi avrebbe molto irritato. In realtà si trattava di una giovane insegnante delle medie, di una cittadina nei dintorni di Padova, che si era accostata alla storia delle moneta per risolvere un suo grave problema di lavoro. In classe aveva due ragazzi problematici (forse autistici, forse con qualche forma di ritardo, non ricordo proprio, come non ricordo se erano gemelli o parenti), che non riusciva a motivare all'apprendimento, per cui avevano un rendimento assai inferiore alle loro stesse capacità. Quando si accorse che la cosa che più li irritava, strappandoli alla loro apatia, al punto che reagivano quasi violentemente a chi cercava di aiutarli, era il non riuscire a riconoscere e quindi ad usare il denaro, decise di coinvolgere tutta la classe in una lunga ricerca sulla moneta: cos'era, a cosa serviva, quando era nata etc. Ora che la ricerca era conclusa, e che aveva sicuramente migliorato se non altro il rapporto dei due ragazzi con i loro compagni e quindi il loro interesse per l'apprendimento, avrebbe voluto concludere quel lavoro con l'intervista con un numismatico, visto che aveva appena scoperto che esistevano (lo disse ridacchiando). Per questo mi dette alcune decine di fogli scritti a mano da lei perché li leggessi e poi mi invitò nella sua scuola per l'intervista finale. Il testo era ovviamente molto ingenuo e pieno di lacune (allora c'erano solo le enciclopedie, il web ce l'aveva solo il pentagono, credo), ma con pensieri molto 'intelligenti' sulla percezione del denaro da parte di chi lo usa. L'intervista andò molto bene, tutti i ragazzi si dimostrarono interessati, soprattutto agli aspetti tecnici, ed i due studenti quasi non si distinguevano dagli altri, in quanto a curiosità. Allora non me ne resi conto ma proprio quella visita mi fece scoprire il piacere di spiegare la nostra materia a chi ha ancora la mente sgombra da luoghi comuni che in età adulta fissano anche assurde gerarchie nella conoscenza (sapere di arte o cinema è chic, di agronomia o metallurgia no, chissà perché). E infatti fino a che sono rimasto al Museo ho sempre accolto molto volentieri le visite guidate di scolaresche, soprattutto di quelle più giovani. Appunto, anch' io che devo ringraziare quell'insegnante e i suoi ragazzi Andreas4 punti
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Proprio nei giorni delle festività pasquali, tradizionalmente dedicati alla pace, si alzano le minacce e i venti di guerra. Speriamo prevalga il buon senso, ma la situazione è molto difficile. La storia ci dice che non abbiamo mai vissuto 70 anni consecutivi di pace e che la follia di chi ha il potere è da sempre stata la causa dei conflitti mondiali. Preghiamo il Signore che domani risorge affinché non si riscateni il mostro, stavolta purtroppo ampiamente munito di testate nucleari.3 punti
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Mi sto interessando da poco alla monetazione dello Stato Pontificio. Una delle prime entrate. Grosso 1760 Clemente XIII Anno II zecca di Roma allego anche due brevi video. 2017-04-09 20.25.44.mov 2017-04-09 20.26.18.mov3 punti
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Se posso permettermi un consiglio, più che altro di natura tecnica legata all'ordine del forum. Credo che forse sarebbe meglio in futuro aprire una discussione a se state per ogni moneta, nella relativa sezione di competenza (attenzione all'ordine logico in cui scrivere). In questo modo, avresti potuto anche dare più visibilità al post, anche con un titolo più specifico. Che sò, faccio un esempio. Visto che queste monete fanno parte di un lotto acquistato in blocco, potevi fare diversi post con l'oggetto dal titolo: "Acquisti di Aprile 2017: 5 lire venezia 1848 I° tipo" e così via... ora come ora, è una discussione generalista, che tocca diverse zecche, diversi periodi storici ed anche diverse tematiche (conservazione e così via) contraddistinta da un titolo un po troppo vago vista la ricchezza di materiale contiene al suo interno. Ovviamente, mia opinione personale, senza alcuna critica! Complimenti per le acquisizioni, dopo posterò un mio 12 carlini della repubblica napoletana Fab3 punti
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Pure ieri non ho resistito a non comprare monete… ecco i due pezzi che ho preso. Ps: ho delle mani molto grosse quindi non fate caso alle proporzioni .3 punti
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Salve , Marcia Otacilia Severa , nonostante il Cognome , non faceva parte della dinastia dei Severi , bensi' della Gens senatoriale Otacilia , infatti il padre era un certo Otacilio Severo o Severiano , entrambi erano legati direttamente o per adozione anche alla antica Gens Marcia . La Gens Otacilia era in origine una famiglia plebea trapiantata a Roma . Un componente di questa Gens prese parte alla prima guerra punica e fu il primo della famiglia a raggiungere il consolato , questi fu Manio Otacilio Crasso nel 263 a.C. che combatte' in Sicilia . Sembra che questa Gens avesse origine in Campania , esattamente a Malaventum (Benevento) , erano quindi dei Sanniti Irpini .3 punti
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... Anch'io nell'uovo ho trovato qualcosina: si tratta di un cavallotto per Asti di Emanuele Filiberto, col titolo di Duca e Conte di Asti (MIR 476, II tipo). Era catalogato male da Inasta e per una settantina di euro, per quanto un po' malconcio, non potevo lasciarlo li. Poi la particolarità del doppio segno di zecca... cavallotto II tipo D/ (croce) E:PHILIBERTVS:DVX:SABAVD. Cavallo impennato a destra, retrospicente, su due rette. Stella in esergo. Cord. rigato. R/ PRIN:PEDEMON:CO:AST (stella). Scudo sabaudo in cartocci, con corona a 7 fioroni che interseca la leggenda. peso: 3,05 gr MIR 476 Zecca: Asti (stella, coniata dopo il 1559) Chiedo conferma della catalogazione, il primo tipo non riporta il titolo di Duca di Savoia (MIR 475, al D/ E:PHILIBERTVS:DE:SABAVDIA), mentre il mio lo riporta. Direi quindi un secondo tipo. Mi fa venire qualche dubbio la leggenda del R/: PRIN:PEDEMON:CO:AST (stella), che non è segnalata dal MIR per il secondo tipo (mentre per il primo si). La stella poi compare anche all'esergo del D/, curiosa particolarità. Ho notato che la leggenda PRIN PEDEMON CO AST sembra la più comune. Simonetti la riporta al 7/a con la nota "asta Ratto 1919/452", come se fosse una particolarità poco nota. (scusate per le foto) N.2 punti
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Io ho dirazzato hahahaha, dirazzato perchè in casa mia nessuno ha mai avuto passione alle monete. Ovviamente anche in casa mia qualche moneta era nel cassetto, cosí come vi erano miglia di lettere e cartoline affrancate anteriori alla prima guerra mondiale. Iniziai a 8 anni da solo ad appassionarmi sia ai francobolli,che distaccavo dalle lettere o cartoline vecchie, che alle monete, che tenevo in maniera maniacale. Dalla collezione sono passato al restauro. Avevo 11anni e al mercato del paese era una bancarella che vendeva monete. Mettevo da parte i soldi per comprarle, per quello che potevo ad 11 anni... Acquistavo sopratutto romane e poi piano piano iniziai ad appassionarmi alla pulizia e al restauro.Oggi mi sono fatto una buona collezione sia di monete che di francobolli, niente di eccezionale, ma neppure oscena. Penso di avere una buona esperienza maturata, che stò cercando di tramandare a mio figlio, anche se lui da bambino di 8 anni si interessa piú al valore venale per il gelato o un gioco, che non alla bellezza storico artistica. Spero però di riuscire a fargli comprendere la differenza. Per ora si diletta a pulire qualche oggetto di metallo cercando di imitarmi. Speriamo si accosti a questo mondo dal lato giusto, non come molti che guardano solo il.lato venale e poi neppure ringraziano.2 punti
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Augurandovi una serena e felice Pasqua posto un'altro 6 Ducati di Ferdinando IV anno 1769.2 punti
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Penso avrai risolto, cmq provo a darti il mio parere da inesperto. Per me la moneta è molto compromessa, specie sul rovescio, ma sul diritto qulcosa puoi recuperare. Io come trattamento acido per rimuovere ispessimenti di patine e cancri uso il cloruro ferrico oppure l edta, acido etilen diammonico tetracetico. Questo in base al tipo di ossidante, incrostazione, cancro che hanno colpito la moneta. Ovviamente dopo i bagni dovrai provvedere a rimuovere i residui acidi dalla moneta, per poi rimuovere le ossidazioni, cancri ecc con bisturi o altri strumenti meccanici e successivamente stabilizzare il tutto con benzotriazolo. La tua moneta al dritto la tratterei con il cloruro ferrico. La soluzione è quella utilizzata per i circuiti stampati. Il cloruro aggredisce la parte carcerosa, ma non la patina, meno che la moneta non resti immersa per ore. Il cloruro lo puoi usare per immersione, ma dovrai stare attento ai progressi di disgregazione degli ossdanti o cancri e appena vedi che si stanno sgregando devi togliere la moneta. La lavi h20 distillata fredda e poi la bolli in h20 distillata dentro un ciottolino di acciaio. In tale maniera asporti la parte polverulenta aggredita dall'acido e rimuovi l' acido rimasto. La raffreddi con h20 distillata, asciugandola a tampone. A questo puntopuoi iniziare il lavoro meccanico di rimozione. Il bisturi sempre perpendicolare, è importante per evitare graffi. Il cancro dovrà essere rimosso fino al metallo se necessario, quindi potrà rendersi necessario rimuovere la patina, anche se solitamente ciò non è necessario. Con questa procedura recuperi un alta % delle monete illeggibili, perchè sotto la coltre di cancro, almeno nel in un alta % delle monete, vi è la moneta vera e propria con tutti i dettagli annessi e connessi.finite leoperazioni di pulizia e recupero dovrai trattarla come descritto in questa discussione, quindi benzo e paraloid. La cera reinassance puoi usarla, ma a mio parere lucida troppo le patine. Per quanto riguarda le zone, ove la patina è stata asportata, potrai trattarla con fegato di zolfo,anche se la ripatinatura non è apprezzata con il fegato di zolfo riesci a ripristinare una patinatura quasi originale che non si nota ad occhio nudo, ma solo al microscopio o co lenti oltre i 6x. Ovviamente la patinatura richiede stabilizzazione e fissativo, quindi benzo e paraloid.2 punti
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Faccio un "salto" di 119 anni nel tempo della bellissima Napoli,per farvi vedere il mio 6 Ducati d'oro del giovane Ferdinando IV.2 punti
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Avendo la fortuna di vivere in una città come Padova, dove non solo ci sono un Museo espressamente dedicato alla Numismatica ed una Università in grado di fornire giovani desiderosi di mettere a frutto, organizzando visite guidate e conferenze, le nozioni appena apprese nella aule, ma soprattutto un circolo numismatico molto interessato ed attivo nella promozione della numismatica, ho potuto toccare con mano quanto sia possibile fare per la divulgazione, quando c'è collaborazione fra queste componenti. So che sto illustrando qualcosa che per alcuni (o molti?) di voi è ontologicamente impossibile, naturalmente per colpa della componente diversa dalla sua, ma invece si può fare: da un lato basta convincere chi per professione accademica non può permettersi errori nel suo lavoro che da parte di un appassionato si può accettare anche un certo numero (ehm.... in certi casi perfino eccessivo) di inesattezze, se con le su parole riesce comunque a creare interesse verso la materia (tanto i particolari nessuno li ricorda, tra il pubblico); dall'altro convincere il collezionista che il mondo non è costituito da potenziali collezionisti che non aspettano altro che sentire il suo 'verbo' per rendersi conto dell'irrefrenabile passione inconscia che li accomuna. No, purtroppo il collezionista di monete (ancor più 'la' collezionista) sono personaggi antropologicamente rari, che però hanno una grande fortuna: hanno dimestichezza e 'possiedono' un documento storico di primaria importanza e lo possono illustrare. Quindi niente problemi di conservazione né di autenticità: esclamazioni come il 'prooooooofff' strascicato per esaltare un fior di conio oppur l'ormai famoso e perentorio 'questa moneta URLA la sua autenticità/falsità!' non hanno senso per i 'normali', suscitano solo perplessità, se non ilarità. Quella che conta è la storia, sempre e soltanto la storia, e le monete hanno il grande vantaggio di poterla trasmettere non solo attraverso immagini e scritte, ma anche attraverso il farsi toccare. Convincere un ragazzetto che l'antico romano toccava quegli antoniniani sviliti di terzo secolo con la stessa impressione che può dare a lui, di fronte ad una gelateria o ad un negozio di giocattoli, il sentire in tasca solo poche monete da 10 centesimi, oppure per i più grandicelli far passare di mano un grosso di Venezia, ricordando per similitudine il senso di soddisfazione che ci dava, durante i viaggi low cost in Inghilterra, il sentire nelle tasche quelle meravigliosamente cicciotte monete da 1 sterlina, possa aiutarci a comprendere i nostri antenati più di mille traduzioni di Cicerone. Tutto questo pistolotto solo per dire che, in quasi tutti gli interventi che ho appena letto, il senso della storia è assai evidente, e di questo mi congratulo sinceramente. Mi permetto anche di dire che quella contrapposizione apparentemente adombrata da alcuni fra accademia sorda alle esigenze del popolo e avanguardie rivoluzionarie che dal web si fanno carico del compito di educarlo è simpatica ma leggermente retorica (e un po' retro). Tutti i Musei d'Italia, se non piccoli o piccolissimi, hanno un servizio didattico piuttosto efficiente, che organizza sistematicamente visite guidate, spesso preparate in precedenza dagli insegnanti a scuola, e laboratori per i ragazzi dove si fanno attività talvolta bellissime. Se nello staff museale c'è un anche esperto di numismatica la cosa riguarda ovviamente anche le monete, Il problema è che di esperti numismatici nei musei ce n'è veramente pochi e poi per ovvie ragioni è difficile che le monete escano dalle vetrine per essere toccate (talvolta comunque succede). Quindi le attività svolta dai collezionisti possono veramente essere preziose, come posso testimoniare grazie all'attività del Circolo Numismatico Patavino. Saluti, Andreas2 punti
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Ciao, volevo semplicemente avere una conferma da qualche esperto su questo denarino genovese. Ho letto alcune specifiche di classificazione e penso di aver datato correttamente il tondello ma mi conforterebbe avere il parere di "chi se ne intende" Ho ritagliato la didascalia con le specifiche che mi fanno pensare di aver datato bene la moneta e le ho allegate. Scusate la pessima qualità delle foto ma credo che la discriminante in questo caso siano i tre punti a triangolo nella facciata della porta urbica ciao e grazie a tutti1 punto
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Buonasera a tutti, vi mostro questo sesterzio di otacilia da poco in collezione, non è molto usurata anzi per i miei standard è quasi splendida. Pesa 20.7g ed al retro la legenda dice pudicitia aug ric 209a. Per avere quasi duemila anni si mantiene ancora bene la sciura otacilia a voi i commenti1 punto
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Li ho visti per caso in un negozio dalle mie parti. Buona Pasqua anche a te e tutti gli altri amici.1 punto
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Come di tradizione Cristiano-Cattolica ieri in tutte le chiese si è svolta la PASSIO DOMINI, e si è pregato anche per i politici che si illuminassero le menti, speriamo che questa invocazione fatta da milioni di fedeli li illuminano e che il grido di San Giovanni Paolo II "Mai piu la guerra" gli arriva come un monito severo.1 punto
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Aspettando i piu bravi ed esperti mi puoi dire se si trovano un po dappertutto o solo in negozi particolari,Buona Pasqua.1 punto
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Salve, ho una domanda da porvi, come facevano a ribattere le piastre di Ferdinando I le quali hanno un diametro di 37,5 mm circa ,sui 12 carlini i quali invece sono di 40 mm ? In teoria non ci dovevano entrare nel conio . Grazie. Borbonik1 punto
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Caro Pietro...un'altro gioiello dell'arte incisoria del Rega, ecco a voi il mio Carlino del 1818 in "buona" conservazione1 punto
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Carissimi, vi avevo avvisato Allego qua la foto per chiarezza della discussione, ma qualora vogliate partecipare al quesito tecnico / economico che ho sollevato per conoscere i vostri pareri, potete postare il tutto nella sezione in topic a questo collegamento:1 punto
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Inizialmente io... la metterei in un libro ...magari più avanti sarà più apprezzabile come conservazione.1 punto
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Il peso e' di 27,3 grammi.Una limata lo avrebbe ridotto, pero' a guardarla bene il bordo sembra un po' piu' spesso ed il centro della moneta dal dritto si e' arcuato , quindi l'ipotesi che li pressavano prima sul bordo sembra la piu' attendibile . Potrebbe essere il motivo per cui la faccia e lo stemma risultano poco marcati sulla maggior parte di queste monete.1 punto
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La sezione Bibliografia augura una tranquilla e serena Pasqua, magari rilassatevi leggendo un buon libro di numismatica!1 punto
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Salute a tutti della sezione......ogni volta che viene postata una bella 100 Lire.....mi emoziono al ricordo di averla maneggiata e spesa da ragazzo. Buona Pasqua a tutti.1 punto
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ma probabilmente questa è il Dritto della moneta che hai postato precedentemente e che ti hanno già indicato essere VICTORIAE DD NN AVG ET CAE -- di Decenzio e Magnenzio , ebbene questo mi pare essere il profilo di Magnentius1 punto
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@Layer1986... 13 luglio 1799 - Pz. coniati 342621 punto
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Ciao...io personalmente no! è un sito di aste un po' ibrido, sta tra ebay e le aste vere e proprie. Son tutti venditori privati che si appoggiano a Catawiki per vendere meglio...come sulla baia hanno i feedback + o -, però non so che tutele ci siano...da quanto ho letto ogni cosa che vendono è certificata dai Catawiki che poi fa da filtro anche per i denari, mi spiego meglio: tu compri da "pincopanco" l'oggetto "X" certificato da Catawiki, mandi il bonifico o quel che è, Catawiki trattiene il tuo denaro finché non ha la conferma da parte tua che ti è arrivato l'oggetto "X" e dopo il tuo ok recapita la pecunia al venditore "pincopanco"...quindi in teoria da quel lato sei tutelato, sulla provenienza delle monete boooo....ma vediamo se qualche lamonetiano ha fatto qualche acquisto su tale piattaforma...1 punto
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Se ti piace prendila! Sono 50 euro, semmai dovessi rivenderla per qualsiasi motivo 30/35 li prendi. Credo che non dichiarerai fallimento per questo, che dici? ???1 punto
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Mi sembra che sia un asse di L. Titurius Sabinus: https://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-G137/4 forse un 344/4b1 punto
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Bella monetina, ancora pienamente godibile. Credo sia abbastanza comune, tuttavia trovarle in buona conservazione non è sempre facile. Un buon inizio, ti auguro di continuare e divertirti, ciao.1 punto
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Tosato è tosato (manca mezzo grammo circa al peso "pieno"), i rilievi sono ancora apprezzabili. Il prezzo se va bene a chi compra (e a chi vende) va bene a tutti1 punto
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è già la quinta volta che la maestra con l'approvazione del dirigente scolastico ogni 5 anni mi chiama per questa " lezione numismatica" a cui aderisco sempre con molto piacere, è un paese vicino al mio dove mi reco, mentre nelle elementari del paese dove abito solo una volta mi hanno dato l'opportunità di parlare di numismatica. comunque queste uscite mi gratificano molto vedendo l'interesse che riesco a suscitare nei ragazzi questo sito "la moneta" mi ha dato l'opportunità di far conoscere la mia passione per la numismatica sono io che ringrazio1 punto
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Io, come spesso faccio, colgo la palla al balzo e vi posto la variante con i due rametti dentro le A della legenda mentre quella di @eracle62 ha i rami che finiscono sulle A della legenda...non è in super mega conservazione ma il fascio si vede...1 punto
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Bello vedere questo gruppo di gran divulgatori che ci sono anche su Lamoneta e che lo fa perché ci crede senza nulla in cambio se non vedere la luce negli occhi dei giovani...bello che ci sia ancora per fortuna questa sensibilità ...ne abbiamo bisogno più che mai ...1 punto
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anche secondo me il 5 lire "famiglia" è la meno attraente,quel colpo a ore 3 la penalizza non poco...sicuramente la quadriga e l'aquilino meritano foto migliori,sembra esserci lustro in abbondanza. Monete molto belle e godibili sicuramente1 punto
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Direi decisamente di sì, e mai come in questa occasione. Le api infatti sono insetti indispensabili per il mantenimento della biodiversità vegetale e svolgono inoltre un'importante azione a livello ecologico.... Quindi a mio avviso meritano di essere commemorate anche in campo numismatico!1 punto
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Salve a tutti, visto il vasto interesse ed entusiasmo per la zecca di Messina, vorrei aprire una nuova discussione, in cui i collezionisti, studiosi o semplicemente appassionati abbiano l'opportunità di postare, commentare ed approfondire i tondelli, con i relativi contesti storici, usciti da tale zecca durante il periodo della dominazione Spagnola, quindi durante il regno dei seguenti sovrani: Carlo V (1516-1556): https://numismatica-italiana.lamoneta.it/cat/W-C5C; Filippo II (1556-1598): https://numismatica-italiana.lamoneta.it/cat/W-F2C; Filippo III (1598-1621): https://numismatica-italiana.lamoneta.it/cat/W-FLC; Filippo IV (1621-1665): https://numismatica-italiana.lamoneta.it/cat/W-F4C; Carlo II (1665-1700): https://numismatica-italiana.lamoneta.it/cat/W-C2C; Filippo V (1700-1713): https://numismatica-italiana.lamoneta.it/cat/W-F5C; Vorrei iniziare, quindi con due 5 tarì o mezzi scudi di Filippo III, già postati in passato, quindi uno del 1610 con sigla DC (zecchiere Decio Cirino) ed uno del 1611 con sigla IP (zecchiere Giovanni del Pozzo), quindi, Spahr 11 e Spahr 16 A. Postate, postate, postate e commentate, commentate, commentate! Saluti!1 punto
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Ecco le date del convegno di Riccione 2017: http://numistoria.altervista.org/blog/?p=225961 punto
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