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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 04/10/17 in tutte le aree
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Le Chiese di costruzione molto antica a Roma sono tante , molte furono edificate quando la religione cristiana divento’ quella ufficiale dell’ Impero romano e quasi tutte costruite sopra Templi pagani in rovina o dismessi , un esempio di questo tipo la Chiesa di Santa Maria sopra Minerva , altre direttamente all’ interno delle antiche case di Gens romane convertite alla nuova religione , esempi di questo tipo la Chiesa di Santa Pudenziana o quella dei Santi Giovanni e Paolo , altre furono costruite anche sopra antichi cimiteri prima pagani , poi cristiani , un esempio la Chiesa di Sant’ Alessandro sulla Via Nomentana . Questo ha fatto si che all’ interno , ma anche all’ esterno , di queste antiche Chiese venissero trovati e poi conservati molti reperti archeologici sia pagani che cristiani che oggi possiamo ammirare ; queste Chiese sono insomma dei piccoli Musei di storia ed archeologia . Una delle tante Chiese romane che contengono secoli e secoli di storia e’ quella di San Saba che sorge in cima al Colle piccolo Aventino che si trova di rimpetto al grande Aventino , i cui Colli erano e sono ancora separati da una antica valle oggi in parte riempita da secoli di detriti , valle al cui centro , circa , si trovava la Porta repubblicana chiamata Raudusculana , poi inutilizzata e trasferita in epoca imperiale poche centinaia di metri piu’ avanti , diventando l’ Ostiense . Prima di vedere in foto qualche reperto storico archeologico qui conservato , due parole sulla storia di questa Chiesa . La Chiesa di San Saba risale nella sua forma antica al VI - VII secolo e sembra sorgesse sopra la casa di Santa Silvia , alla quale si accede dall’ esterno scendendo una scalinata , la madre del Papa Gregorio Magno e in base a ricerche archeologiche , questa era vicina alla caserma della IV Coorte dei Vigili . La Chiesa come appare oggi nella sua struttura , con i dovuti restauri avvenuti nel corso dei secoli , risale al X secolo . La loggia che si vede sulla facciata sopra l’ ingresso e’ del XV secolo . L’ interno e’ a tre navate , il pavimento in marmo a mosaico e’ opera dei Cosmati , antica e famosa famiglia di marmorari romani che per due secoli dal XII al XIII secolo operarono a Roma ; le Colonne in granito grigio che dividono le tre navate provengono da edifici antichi esistenti nella zona limitrofa alla Chiesa , come anche le quattro Colonne in marmo violaceo antico che circondano l’ Altare maggiore . All’ interno della Chiesa sono presenti altre tre lapidi incise con tema religioso di epoca medievale . Nella navata di sinistra , rispetto all’ entrata , e’ presente ancora il muro antico della Chiesa con pitture sacre medievali . San Saba sorge vicino alla cinta muraria di Aureliano che proteggeva il piccolo Aventino , a poche centinaia di metri da queste in prossimita’ della antica Porta e Via Ardeatina dalla quale probabilmente provengono i frammenti delle lapidi e coperture sepolcrali , come anche il grande sepolcro familiare . Tra tutto il materiale fotografato che comprende vari frammenti marmorei architettonici , frammenti di iscrizioni , bolli laterizi su tegole e sarcofagi , spiccano su tutti il grande sarcofago familiare giunto a noi intatto , mancante purtroppo pero’ del coperchio che certamente conteneva l’ iscrizione dei nomi dei due coniugi qui deposti , dei quali quindi si ignora chi fossero , le dimensioni del sarcofago sono impressionanti , circa 2,50 metri di lunghezza per 1 di larghezza e 1 di altezza che con il coperchio con iscrizione doveva probabilmente arrivare a circa 1,30/40 di altezza complessiva . L’ altro reperto interessante una lapide sepolcrale , intatta come reperto , ma della quale purtroppo in massima parte e’ abrasa l’ iscrizione dal tempo e dall’ uso come sedile , risultano leggibili interamente solo poche parole , tra cui la parola PRIMIGENIAE , che dovrebbe riferirsi alla Legionis XXII Primigeniae , una Legione fondata nel 39 da Caligola e dedicata alla Fortuna ; questa Legione nella sua lunga storia militare giro’ un po’ tutto l’ Impero , come dimostrano molte iscrizioni che la nominano trovate in varie provincie dell’ Impero , fino agli inizi del IV secolo quando era di stanza a Mogontiacum in Germania , dopo di che scompare dalla storia all’ epoca di Costantino , forse persa in qualche battaglia dell’ epoca o forse sciolta per avere parteggiato per Massenzio ; tra le poche lettere sopravvissute permettono solo di immaginare che la lapide era di un certo (……) NICOMACHO (……) THURARIO (…….) I (…….) II L (EG?) PRIMIGENIAE I (……) IT (…..) IT SIBI ET I (M?) (……….) (VIII?) (…….) FT II (…………) IS . Il nostro uomo dopo essere stato nella Legio XXII Primigenia milito’ forse anche in una o forse due della Legione Italica (IT) ? e fece il suo sepolcro per se (SIBI) , forse per altro o altri ; andare oltre nell’ interpretare la lapide e’ molto difficile da decifrare a causa delle grosse lacune dell’ iscrizione . Interessante anche lo stemma papale , il quale forse potrebbe essere decifrato da qualche utente del Forum delle sezioni di araldica o delle monete papali . In considerazione di tutto cio’ consiglio a chi puo’ e a chi e’ interessato di queste vestigia di visitare questa Chiesa , che oltre tutto e’ anche abbastanza vicina alla Piramide di Caio Cestio , alla Porta Ostiense , ad un lungo e bel tratto della cinta muraria repubblicana , alle mura aureliane , al Circo Massimo e alle Terme di Caracalla .5 punti
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Ah .. sti punti ... "Papà, la mama la me ga mandà a ciamarte, che se pronto il disnar. Viestu?" "Go quasi finio. Varda che bel." "Bel. Bel" "Meto un alto punto qua sul trono e go proprio finio." "Papà, poso far anca mi un punto?" "Vusto imparar il mestier? Vedemo. Un più o in meno. Varda, fane un qua. Qua nissun lo vede, nissun ghe bada. Nissun ghe farà caso." Ovviamente .... chiedo scusa ai veneziani per il mio veneto maccheronico.3 punti
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Sempre da Bernardi: ....I piccoli erano di rame con l'aggiunta di circa 1/8 d'argento. Ed ancora: ... in seguito la lega fu deteriorata... Ed ancora: ... Prima della coniatura, la lega veniva imbiancata con il procedimento di decapaggio...in modo da arricchire la superficie d'argento...l'operazione veniva eseguita sulla lega dei piccoli che appena coniati avevano un bellissimo aspetto di monete d'argento.3 punti
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Buona sera a tutti, bellissime monete soprattutto quella del 1633 che mi ricorda la pace, sistemando l'annosa vertenza coi Savoia per il possesso di Zuccarello. Genova, di malavoglia, il 3 luglio 1633, otto anni dopo l'inizio, si adegua ad una soluzione negoziata con arbitro il re di Spagna. I patti sono questi: liberare i prigionieri di guerra, restituire la galea sequestrata nello stato in cui si trova, consegnare a Savona le artiglierie e infine pagare 160.000 scudi d'oro alle scadenze fissate, così Zuccarello diventa Genovese.2 punti
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Fatto, @incuso: ho appena inviato il mio elaborato all'indirizzo e-mail che hai indicato. Rinnovo la mia disponibilità casomai servisse.2 punti
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@paparoupa you are very good! This is your prize: a "Virtual Sphynx coin"!2 punti
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Complimenti. Lo stemma non è papale ma vescovile ed apparteneva ad un vescovo della famiglia Piccolomini.2 punti
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anche a mio parere è un falso, riscontrabile dal colore "ambrato" quasi rossiccio che presuppone lega di ottone , inoltre la biscia dello stemma non è conforme all'originale Comunque puoi confrontare la tua moneta con il link del ns catalogo dove è spiegata bene la differenza http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-GII/4?r=Falsi_d'epoca2 punti
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Hai già detto tutto Michele.....concordo con quanto ha detto rcamil "manca a quasi tutti ". Daniele2 punti
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Stamane hai portato un po di Genova a Milano e questo non guasta mai, è sempre piacevole conoscere appassionati che credono nello stare insieme e confrontarsi. E poi come messaggero della realtà Milanese con il Gazzettino di Quelli del Cordusio, porterai a Genova anche un pò dell'entusiasmo che vorremmo donare a tutti quelli che come noi, vorrebbero far nascere un grande gruppo multiregionale... Eros2 punti
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Ciao a tutti ragazzi ecco le mie ultime arrivate, entrambi sono scudi doppi anche se stilisticamente diversi in quanto come noto, nel 1637 la madonna divenne "regina" di Genova e della repubblica... io li adoro entrambi li condivido con voi sperando di fare cosa gradita1 punto
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Buonasera a tutti, questa è la seconda medaglia presa nella recente Inasta67. Rispetto alla precedente è un po' più "vissuta" , con qualche graffio quà e là ma tutto sommato piacevole con fondo specchio. Dichiarata SPL per i rilievi leggermente usurati, presa a 100 Euro + Diritti. Che ne pensate? Vi piace? Cordiali Saluti e buona Domenica1 punto
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@Rocco68...mi ero fatto il nodo già molti mesi fa su questa moneta, ma il mio "amico" non riesce a dirmi nemmeno che cavolo di lettere ha il suo carlino dell'88 con SICIL....fra un pò vado a Napoli.......eh...eheheh...e risolvo.1 punto
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Vuoi che la scrivo tutta: Il Planelli (AP) prende la carica nel 1790, dopo le monete RC, il Mannara (M) prende la carica di mastro di prova nel 1790 lo stesso, anche lui dopo il Cangiano (C)....ed è tutto documentato. Che cavolo ci fanno le sigle M - AP su quel carlino dell'88 ? .... non è possibile. Se vuoi @Rocco68 controlla la sequenza di tutte le altre monete con queste date...e ti renderai conto.1 punto
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DE GREGE EPICURI Dopo la sconfitta definitiva del Regno di Macedonia nel 2° secolo a.C., esso fu diviso in 4 territori, che ebbero il divieto di confederersi, fare patti di alleanza, ecc. Col tempo però Roma si convinse che non esistevano più rischi di rivolte, e con le numerose risistemazioni delle Province balcaniche il territorio macedone fu nuovamente riunito, ed ebbe riconosciute alcune autonomie. La monetazione fu quindi unitaria (KOINON) per tutta la macedonia: fino al periodo degli Antonini fu una normale monetazione provinciale, col ritratto dell'imperatore al diritto, mentre successivamente divenne "provinciale semi-autonoma" o "pseudo- autonoma" e riportò al D il ritratto di Alessandro Magno con leontea, generalmente anepigrafe. Al rovescio immagini varie (es. un cavaliere in corsa) e la scritta KOINON MAKEDONWN.1 punto
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Ma la collezione Bovi non è esposta al museo Filangieri di Napoli? In tal caso si potrebbe andare a vedere...1 punto
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...mi è venuto il dubbio per via della localizzazione e dell'intensità della macchia... al dritto essendo omogenea è chiaramente ossidazione. Grazie per le risposte.1 punto
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E' il nastro della Medaglia a ricordo delle Campagne d'Africa (istituita dal Re Umberto I° di Savoia nel 1894)1 punto
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Medaglia devozionale Francescana, bronzo/ottone, della fine del XVII sec. (dopo il 1690).- D/ S: Pasquale Bayilon, in adorazione davanti all'Ostensorio (suo attributo), fu canonizzato da papa Alessandro VIII nel 1690.- R/ S. Pietro d'Alcantara in abiti francescani, dell'Ordine dei Frati Minori, fondatore della Congregazione degli Alcantarini, medaglietta non comune. Ciao Borgho.1 punto
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Toglierei "forse anche" non riesco a immaginare in quale modo si possano riconoscere tali monete, visto che non sappiamo nemmeno con sicurezza di che monete si tratti. Se ne è già discusso in passato, in più di un'occasione, la discussione in cui l'argomento è stato trattato in maniera più approfondita dovrebbe essere questa https://www.lamoneta.it/topic/16446-le-monete-di-gesù/ Buona Pasqua a tutti1 punto
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@Ledzeppelin81 non essendo la mia monetazione non posso esprimermi,ma per darti comunque un'aiuto ti posto il link del nostro catalogo per i grani di Filippo II... https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-F2C/41 punto
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@allobroge, per me anche la tua comincia con K è solo inclinata indietro e tagliata. quella che vedi è la parte inferiore del K. per essere una C è troppo piccola in altezza.1 punto
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Buongiorno @andme, ho voluto vedere anche il rovescio del 20 Centesimi per capire se la contromarca fosse stata battuta o microfresata. È stata battuta ...e pure con forza ( lo si capisce dai segni rimasti al rovescio).....penso che il FV sia dello stesso periodo della moneta, 1942....anche dalla patina scura nell'incavo che si è creato. Bisogna ora interpretare questa "marchiatura", a me piace pensare che sia stato qualcuno contrario alla monarchia. Saluti, Rocco.1 punto
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Non sono convinto , anche perché mi sembra dai Vangeli che non esiste prova o testimonianza che le "trenta monete d' argento" come genericamente sono nominate , fossero dei Sicli . I custodi del Tempio , sempre in teoria , potrebbero aver "pagato" Giuda con Denari romani quali simbolo materiale dei Romani oppressori della Giudea , in un certo senso per non coinvolgere la loro moneta nazionale in quello che comunque rimaneva un infame tradimento .1 punto
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Grosso di Como del tipo con la o croxata (tipologia rara), non è la mia monetazione e quindi non mi esprimo sull'autenticirà, servono peso, diametro e immagini più a fuoco. vedi anche questa discussione https://www.lamoneta.it/topic/142270-moneta-medievale-zecca-di-como/ ciao Mario1 punto
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Medaglia devozionale lauretana a goccia allungata e sagomata, bronzo/ottone, con doppio appiccagnolo alle estremità verticali, del XVI sec. fusione.- D/ Madonna di Loreto di stile molto antico, in basso testa di cherubino alato.- R/ Crocifisso di Sirolo, raggiato, con due angioletti ai lati, in alto colomba raggiata (Spirito Santo), in basso trigramma IHS sormontato da croce , testa di cherubino. Questo tipo di medaglia era principalmente prodotta per i pellegrini e secondo il mio parere veniva cucita sopra gli abiti e cappelli, medaglia rara. Ciao Borgho.1 punto
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Medaglia devozionale lauretana, romboidale con estremità trilobate, bronzo/ottone della seconda metà del XVI, produzione Italia centrale.- D/ Madonna di Loreto, tra due lampade votive.-D/ S. Antonio di Padova, nella classica iconografia con Gesù Bambino e giglio, medaglietta rara. Ciao Borgho.1 punto
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Non volevo sminuire la loro bellezza, tra l'altro proprio il 1000 lire testina d'Italia è stata la prima banconota in assoluto della mia collezione (c'e' l'ho ancora), è lei che nel 1969 mi ha spinto in questa avventura. L'aveva nel portafogli il fratello maggiore di mio papà, diceva sempre che doveva andare a cambiarla perche' era fuori corso, me l'ha regalata perchè a lungo gli fu difficoltoso recarsi presso una filiale della Banca d'Italia.1 punto
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Qualcuno ha visto medaglie simili a quella delle immagini e conosce il significato delle iscrizioni? Sul Diritto sembra ( S. E. & O. ) vi siano scritte in cirillico le seguenti parole: ЦPHE ЗА ПРАВО, ЧАСТ И CAOБOAY ГOPE mentre sul Rovescio vi è una data: 21 XII 1918 proprio sotto l'appiccagnolo. Sulla voce "1918" in Wikipedia non è segnalato alcun evento importante con la data 21 dicembre. Grazie per ogni informazione1 punto
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Grazie, e' stato un piacere stamattina conoscerti di persona, dare a mano un prodotto e spiegarlo crea il contatto reale ed e' sempre meglio. Noi stiamo agendo in questo modo da tempo, e' un modo innovativo di fare che ci sta premiando, un modo nuovo di fare numismatica ma non trascuriamo gli eventi, le conferenze, il tradizionale, il forum stesso che è dialogo, confronto, credo si debbano creare sinergie e moltiplicare le offerte da dare col dialogo, idee, proposte, coinvolgendo ognuno nel fare, penso che si debba guardarsi sempre in giro e ascoltare tutti e ascoltare, come qualcuno sa questo non e' di tutte le realtà, noi lo facciamo e lo faremo dialogando con chi vorrà dialogare. Sono contento che arrivi anche a Genova, all' Astengo e dove saremo benvenuti, ieri e' stata la volta di Novara e della Sni . Tempo fa qualcuno ci paragono' al " Nuovo mattino " in fondo poi forse e' così nel senso positivo di quello che ha rappresentato, la tradizione deve andare insieme sempre all'innovazione nel rispetto delle idee altrui, questo per me e' sempre imprescindibile, rispettare chi propone, fa, pensa....1 punto
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grazie delle copie faro' pubblicita' bello il titolo la parola passione e' alla base di tutto! Ho gia' letto l'articolo come nasce il gruppo quello del cordusio. E' una sede non usuale il mercatino io mi aspettavo un circolo tradizionale. Condivido e' bello scrivere sul forum ma potendo vedersi di persona e' molto meglio. Pian piano li leggo tutti gli articoli.1 punto
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Buongiorno, Poco convincente, bordo sospetto come le lettere, il ritratto e la patina.1 punto
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Ciao bella moneta e interessante, non ti preoccupare per l'usura trovare dracme in buone condizioni non è facile , la loro circolazione è durata più del periodo romano, in quanto il valore intrinseco persisteva nonostante l'effige riportata. Questa è una monetazione che mi ha sempre affascinato e che seguo con estremo interesse, visto che l'Egitto mi ha sempre attratto in tutto e per tutto, ti posto alcune mie monete imperiali di vario tipo e imperatore. Silvio Cominciamo con tre tetra di Nerone1 punto
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Volendo interpretare il pensiero dell'amico Magdi, sintetizzandolo in un concetto, sono tante le variabili che fanno il prezzo di una moneta, in base all'interesse, ad esempio, di uno specialista di una data zecca o tipologia, oppure di un generalista, per il quale le varianti contano poco, o da un commerciante che deve guardare anche al margine per la futura rivendita. Ci sono anche altre variabili, dettate dal momento in cui il pezzo appare sul mercato, dal momento economico, eccetera. Il buon Magdi mi correggerà nel caso. Quanto esposto in precedenza riguarda le monete medievali, ad esempio, ma anche le "sue" monete d'oro. Lo sa meglio di noi che aldilà dei vari prezzari, i prezzi possono variare e anche di molto a parità di conservazione. Non è così? Il simbolo, o sottosimbolo, serviva solo per distinguere le varie emissioni o addirittura i vari coni. Può essere importante per chi colleziona tutte le monete di una data zecca, il quale quindi può aggiungere ipoteticamente un surplus "emozionale" (mi si perdoni la definizione impropria, ma non me ne viene un'altra) al valore standard, ma può non contare affatto per un collezionista generalista. Chiaramente i collezionisti generalisti sono la stragrande maggioranza, da ciò la valutazioni del pezzo coincidenti per molte persone, ma che lei, dal suo personale punto di vista, ritiene basse. Via, accetti un consiglio spassionato: se la tenga quella moneta, oppure la conferisca per un'asta e vedremo il realizzo. :)1 punto
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Tutto dipende dalla tua manualità... Le incrostazioni presenti sembrano essere semplicemente terrose (al massimo possono essere misto calcareo-terrose) per cui con un passaggio in acqua distillata (l'ideale sarebbe mantenerla a temperatura di circa 35-40°C) e successiva rimozione meccanica non dovresti avere problemi. Qui però deve venir fuori la tua manualità....: tutto dipende dalla consistenza della patina superficiale (che qui mi pare buona....ma meglio verificare su una porzione di bordo) puoi provare con una leggera spazzolatura o con uno stecco duro (lo stuzzicadenti temo sarà insufficiente) seguendo il tutto con una lente potente (meglio 20x, ma anche 10x....nei mercatini puoi facilmente trovare i monocoli da orefice). La pulitura può richiedere più fasi e ripetizioni...ma dovrebbe essere facile. L'importante è non avere fretta ed applicarsi con molta delicatezza e pazienza. ciao Mario1 punto
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Quoto al 100%: sono consigli OTTIMI ! Non è poi vero che tutti i commercianti (giovani) attivi oggi sono figli d'arte: De Maria della Numismatica Varesina - Cavedoni e Banchelli della Num. Fiorentina - Andreani Christian della Num. Picena - Alessio....(mi sfugge il cognome) di Ancona ed altri ancora si sono fatti (o si stanno facendo) con le loro mani. Per arrivare poi alla fama di certe Ditte come Crippa o addirittura Ratto la strada è lunga..... In questo lavoro si può anche diventare ricchi, ma bisogna però intendersi sul valore della parola, perchè alcuni si sentono ricchi perchè hanno un Rolex al polso e viaggiano col Cayenne, ma quando vai a casa di persone che hanno lo yacht da 24 mt con marinaio, villa al mare, in montagna ed anche sulle colline sovrastanti Torino o in centro Roma..... In linea di massima comunque si vive discretamente e, fino ad oggi, non ho visto nessun numismatico morire di fame.... Io poi sono dell'idea che più siamo, meglio è. Pensaci, Marzio p.s.: per qualsiasi consiglio/informazione non esitare a contattarmi1 punto
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