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  1. g.aulisio

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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 04/07/17 in tutte le aree

  1. Senza offesa, inviterei tutti ad evitare di ripetere frasi del tipo "anche oggi niente", "nessuna novità", "nuovamente nulla", ecc., per due ragioni : 1) E' molto più produttivo per chi segue questa discussione sapere che qualcuno ha delle novità, piuttosto che non ne abbia. E' abbastanza scontato che quando qualcuno riceverà comunicazioni o si vedrà consegnare il proprio ordine lo pubblicherà e informerà gli altri utenti. 2) E' inutile riempire pagine e pagine di queste informazioni pressoché inutili (sapere che non ci sono novità, come detto, è in questo periodo chiaramente molto più normale che il contrario), e si finisce col rendere la discussione pesante, di difficile lettura e priva di interesse reale. Ringrazio tutti per la comprensione.
    4 punti
  2. Se anche fosse, cosa ci sarebbe di diverso da quanto accaduto col cambio euro/vecchie valute, e la successiva prescrizione di molte (non tutte) delle stesse? E la cosa, almeno per quanto ci riguarda, era già accaduta più volte in precedenza, quando venivano emesse banconote in lire di nuovo disegno, e le vecchie finivano prima fuori corso, e poi in prescrizione...c'è ancora chi trova mazzette di 50.000 Volto di Donna e 100.000 Botticelli, che non si potevano già cambiare più quando è entrato in circolazione l'euro E comunque si può star tranquilli, chi ha davvero tanti soldi sottratti al fisco, avrà tutto il tempo di trovare, come in passato, il modo di riciclarli. petronius
    3 punti
  3. Buongiorno a tutti, sono stato di recente in Brasile e ne ho approfittato per impossessarmi di alcuni reais commemorativi molti dei quali emessi per le Olimpiadi 2016. Qualcuno di voi li colleziona?
    2 punti
  4. @margheludo Ti aspettiamo. Abbiamo tanto bisogno ciao
    2 punti
  5. @Acqvavitus Chiedo perdono per aver svelato le carte! Il giro mi pare ancora più complicato di quanto avessi immaginato (e a tratti difficilmente comprensibile): spero che ora nella tua collezione questa povera piastra possa trovare un po' di requie. SUll'originalità nessuno ha avanzato dubbi, per la conservazione i pareri sono arrivati e per quanto riguarda il prezzo... beh, penso che sia più o meno in linea con i trasferimenti che hai visto, tra i 60 e i 100 euro. Hai visto il mio esemplare di piastra che ho postato prima? Come conservazione è forse leggermente superiore al tuo, principalmente per l'omogeneità dell'usura, pur se con l'handicap dell'appiccagnolo, e l'ho acquistato circa un anno fa da un perito numismatico a 85 euro. Il pezzo è sì seicentesco, ma è anche molto comune, e in basse conservazioni dunque si vende a questi prezzi (con mia grande gioia, altrimenti non sarebbe arrivato in collezione!) Comunque una moneta dal grande fascino per il carico di storia che porta su di sé, e una grande gioia per noi tenerla in mano, ultimi di una lunga serie di persone che cominciò dai nostri avi nel Seicento. Questo è ciò che conta.
    2 punti
  6. Ahimè ne so veramente poco di provisini ma spero di poterli studiare un po in futuro perché ritengo che rappresentino ciò che io intendo per moneta medievale, vorrei iniziare a provare intanto a leggerli, ditemi se sbaglio, dopo RES non c'è un perlinato ribattuto ma un punto e la parte inferiore di un' altra S giusto?
    2 punti
  7. C'é un'eruzione vulcanica e stai per morire, abbracci un parente o un amico caro e dopo 2000 anni passi per gay.
    2 punti
  8. 2 punti
  9. decreto san marino tiurature degli 8 tagli Taglio da Quantità € 0,01 36.000 € 0,02 36.000 € 0,05 36.000 € 0,10 36.000 € 0,20 336.000 € 0,50 36.000 € 1,00 536.000 € 2,00 636.000. quindi 1 2 e 0,20 in circolazione. gli altri divisionale. info nel file allegato san_marino_2017_tirature_circ.pdf
    2 punti
  10. Grazie Rocco68...diciamo che per me la patina le rende molto piacevole... ma è da un po' che ne cerco una messa meglio in condizioni qSPL O SPL, purtroppo ne passano poche e costano parecchio per le mie tasche... Ora ti mostro, ahimè, un mio grande pentimento, essermi lasciato scappare questa che ti mostro...per me una vera BOMBA
    2 punti
  11. Per chi sarà domani sabato in assemblea della Societa' Numismatica Italiana dalle 9,30 all'ingresso c'è la possibilità di ritirare una copia del Gazzettino
    2 punti
  12. Buongiorno a tutti. La fiera comunque c'è stata, leggi questo articolo: "LA PROVINCIA DELL'ISTRIA",pag.4 del pdf "Fiera ed esposizione di vini e liquori in Venezia. Stagione balneare 1878" Buona lettura.. Tra i vari premi elencati ci sono anche 4 medaglie di bronzo... file:///C:/Users/Utente/Downloads/La_URN-NBN-SI-doc-ARJ31N5E.pdf
    2 punti
  13. Buongiorno a tutti...!!! Io continuo con l'anno 1815 è vi posto un 5 grani "securitas publica", la conservazione non è super ma resta una bella monetona, 15,30 grammi di rame nocciola...
    2 punti
  14. Ultime acquisizioni "meridionali" :).
    2 punti
  15. Riesumo questa vecchia discussione, che partendo dalle prime imitazioni di area dacica delle tetradracme di Filippo II, aveva cercato di seguire l'"evoluzione" (chiamiamola così) che attraverso il processo imitativo attuato dalle diverse popolazioni inizialmente geto-daciche e poi celtiche aveva portato il tipo, talvolta trasformato in modo sorprendente, fino alle Alpi. In effetti ci sarebbero molte monete da aggiungere alla "cavalcata", ci sono intere zone, con tipi fantastici (talvolta deliranti), trascurate. Magari ci tornerò, o ci tornerà qualcunaltro che apprezza queste monetazioni prodotte ai margini dell'ellenismo. Ciò che mi ha fatto tornare in mente questa discussione sono alcuni pezzi che mi sono capitati per le mani recentemente. E che si caratterizzano per essere veramente marginali, al livello della circolazione se non dei centri emittenti. Si tratta di un estremo, che in quanto tale credo integri in modo interessante la carrellata, oltre a gettare un po' di luce su fenomeni che, per quanto ai margini della circolazione monetaria, cionondimeno esistevano in zone estremamente ampie quanto scarsamente documentate. Spero quindi che gli amici del forum mi perdoneranno se aggiungo qualcosa a questa vecchia discussione. Ma il materiale? Eccolo qua. Viene dalla Transcarpazia, il lembo più occidentale dell'Ucraina, incastrato tra Polonia, Slovacchia, Ungheria e Romania. Più precisamente da un sito lateniano nel distretto di Uzhhorod, a pochi chilometri dalle frontiere slovacca e ungherese. Si tratta di cinque pezzi, una moneta e quattro frammenti. La moneta é una dracma di 2,17 grammi prodotta nelle vicinanze, tra Slovacchia e Ungheria. E' un'imitazione "estrema" della tetradracma di Filippo II. Estrema per quanto riguarda il nominale, appunto un dracma, e per la raffigurazione: fa un po' ridere pensare come l'insieme costituito da Filippo, tronfio per la vittoria all'Olimpiade, sul suo cavallo sia stato trasformato dalle popolazioni celtiche di questo angolo della "mitteleuropa" in una sorta di gallinaccio. I frammenti (quanto meno i due più grandi, i piccoli non li ho ancora guardati con attenzione, ammesso che si riesca a ricavarne qualcosa) sono invece ritagliati con una certa accuratezza da monete che vengono da più lontatano, da tetradrammi prodotti dalle popolazioni geto-daciche della Romania e della Moldavia, probabilmente uno o due secoli prima. Necessità di spiccioli? Mezzi di scambio locali? Certamente l'autorità emittente se ne é andata per la tangente in questo caso. Come funzionavano gli scambi in questa zona così lontana dalla cultura mediterranea che aveva prodotto i tetradrammi di Filippo? D'altronde il fenomeno del "taglio" di nominali maggiori non é certo esclusivo, senza andare troppo lontano lo si trova anche nel Norico, geograficamente meno marginale (ma ci sono le montagne...). Per quanto il campione non sia assolutamente rappresentativo, i pesi dei frammenti danno da pensare : g.0,78 , g 1,90 , g. 3,78 , g. 6,53. Ce ne vorrebbero altri. Sono certo che a molti sul forum ripugnerà ciò che sto per affermare. Ma per me questi pezzettini sono monete. Interessantissime, seppur non belle, monete.
    2 punti
  16. .....appena arrivate (prese sul noto sito), anche se doppioni .... Ferdinando IV- Grano 1790 A.P. Repubblica Napolitana- 6 Tornesi Ferdinando II- Tornese 1854
    2 punti
  17. Io credo che faccia anche parte della naturale storia di una collezione acquistare pezzi che poi possono essere sostituiti. Se si acquista a buoni prezzi non ci si perde (non molto quantomeno) anche quando si rivende, e nel frattempo si vedono monete e si imparano cose. Anch'io possiedo questa piastra, appiccagnolata e abbastanza scassata, di conservazione non lontana da quella oggetto della discussione. La cambierò in futuro? Forse sì, o forse no. Nel frattempo l'ho studiata, le ho dedicato del tempo e mi ha dato soddisfazioni ed emozioniper il suo spessore storico. Non pensiamo sempre solo allo stato di conservazione.
    2 punti
  18. Fino a questo punto le emissioni imitative non si erano di molto discostate dal prototipo macedone, ma l'arrivo nei balcani di nuove popolazioni di cultura lateniana porterà al fiorire di differenziazioni regionali dagli esiti figurativi tutt'altro che scontati. Queste nuove emissioni insisteranno sulle stesse aree che avevano visto nascere le imitazioni dirette (con l'esclusione della Moldavia), dopodiché il nostro cavallo, che in alcuni casi avrà perduto (totalmente o in parte) il cavaliere, comincerà il suo lungo viaggio verso occidente. In Muntenia (Romania) appariranno alcune serie caratterizzate da un dritto che risente degli influssi delle emissioni di Lisimaco, quali il tipo Adâncata-Mânăstirea ed il Vârteju-Bucareşti, questo probabilmente il più longevo, che sembra arrivare sino alla seconda metà del I sec.aC In Oltenia un altro gruppo celtico produce una delle emissioni piu' spettacolari per quanto riguarda la trasformazione lateniana del nostro cavallo, che sembra quasi diventare un personaggio dei fumetti. Si tratta del tipo Aninoasa-Dobreşti: Il tipo che mostra lo sviluppo in due fasi, la seconda caratterizzata dall'utilizzo ad esaurimento dei coni di dritto, ritoccati al punto da divenire astratti. Un po' più a nord, in Transilvania, il nostro cavallo si libera del cavaliere con il tipo Medieşu Aurit, attribuito ai Costobocii: <continua>
    2 punti
  19. Ciao a tutti, era una di quelle banconote che avrei voluto migliorare... ma trovarla bella è un'impresa, acquistarla invece una doppia impresa. E invece... sono sempre stato dell'opinione che le belle monet... ops! banconote, non si cerchino ma si aspettino. Vi allego la scansione, senza aggiungere altro...
    1 punto
  20. Buonasera a tutti, vi presento una delle ultime entrate, cosa ne pensate? Ci arriva secondo voi al MS? Come sempre mi fanno piacere i vostri pareri.
    1 punto
  21. Ciao a tutti. Vorrei un vostro parere su questa moneta, dovrebbe essere un cavallo di Sulmona di di Carlo VIII. Come vi pare? ciao a tutti galaad
    1 punto
  22. Mi pare una perizia assai benevola. Ma le foto postate non aiutano. Certo che se la confronti con l'esemplare di Marfir non c'è storia, neanche come qualità delle foto. Ribadisco che a mio avviso le tre lettere SPL non ci stanno, neanche con la q davanti. Io la valuto BB+ ma ripeto è difficile valutare senza adeguate foto per cui potrei certamente sbagliare.
    1 punto
  23. Vabbé @margheludo te sei avvezzo alla lettura dei lucchesi, su questi ti divertirai meno Lettura corretta!
    1 punto
  24. si forse sono stato avventato nel "mi piace" caro @littleEvil stante che sul III secolo sono, come direbbe Sgarbi, una "capra, capra, capra..." domando.... perché 308 e non 304? sbaglio qualcosa?
    1 punto
  25. Io sto cercando di accumulare quanti più pezzi da 1 cent. Non so se avete mai visto i pavimenti fatti con cent di dollaro. Bè io vorrei fare una cosa simile ma con un quadro. Già mi è difficile questo, figuriamoci il pavimento!!!! Quindi se avete centesimi circolati io mi faccio volontario a raccoglierli
    1 punto
  26. Prenderei chi ha partorito una simile genialata lo metterei sotto una pioggia di lapilli ardenti,scommetto che in un simile frangente abbraccerebbe anche un cinghiale,altro che stringersi ad un tuo simile mentre sei in punto di morte.
    1 punto
  27. Adesso che ho ripreso a collezionare.....non mi faccio scappare neppure I "doppioni"' Questa ad esempio l'ho " beccata" in Francia
    1 punto
  28. Adolfo...come ti ho già detto in privato è da quando hai postato la moneta che continuo a pensare a quelle letterine... e non sono ancora arrivato da nessuna parte Sappiamo che la nota vacanza pontificia 1268 - 1271 permise a Carlo senatore di trovarsi in una posizione privilegiata, di assoluta preminenza politica. Mi sembra quindi plausibile che il francese approfittasse della situazione...fino a che punto non però non lo saprei dire, specie per quanto riguarda l'aspetto delle titolature in moneta. A me, oltre alle S E staccate, intriga molto la rinuncia al titolo regale...che ci fosse qualcosa di più prestigioso in ballo? Ciao Antonio
    1 punto
  29. L'articolo non dice molto, ma a parte questo, e fermo restando che sono valide tutte le ipotesi formulate da @Legio II Italica, se anche fosse come ipotizzato dall'articolista, quale sarebbe la notizia? che anche nell'antichità c'erano gli omosessuali? ma tu pensa, chi l'avrebbe mai immaginato Davvero certi "giornalisti" non sanno più (meglio, non hanno mai saputo) dove attaccarsi. petronius
    1 punto
  30. Oramai pare che giri tutto intorno ai gay. Un articolo di bassissima lega.
    1 punto
  31. Non penso sia quella.. oltre alla croce non tornano le legend
    1 punto
  32. lascia stare internet, comprati un buon catalogo cartaceo inerente ciò che ti interessa e impara a riconoscere le conservazioni perchè in gran parte dipende da quello, se scambi un bb per un fdc non riuscirai a cavare un ragno dal buco
    1 punto
  33. Bene Michele ! Hai colto il punto che cercavo di esprimere con la mia presunta terza categoria, quella di falsi a scopo di frode del collezionismo che hanno una loro dignità diversa dalle repliche museali, soprattutto se in qualche maniera storicizzati... Se pensiamo al Cavino la situazione si complica, perché con grande probabilità erano più medaglie che oggetti prodotti a scopo fraudolento... poi con il tempo e opportuni trattamenti alcuni coni più fortunati sono diventati quasi autentici e spesso sono apparsi in aste anche prestigiose come autentici... basti pensare ai Nerone porto d'Ostia e ai Caligola con il tempio ! Produzioni comunque del Becker, Tardani, Cristodoulos, Cigoi e mille altri costituiscono una storia quantomeno collaterale del collezionismo numismatico e come tali potrebbero già essere considerati beni culturali, almeno in senso lato... e quindi da non contrassegnare. La discussione era nata nel senso dell'autentico scambiato per falso, e come giustamente hai rimarcato anche tu, il "novello autentico" segue la incerta sorte dei pezzi con scarsa documentazione, tenendo però presente che quantomeno hanno una loro provenienza (di acquisto) apparentemente lecita e tracciabile, non essendo quindi sprovvisti del tutto di documentazione, fatto non marginale per la tranquilla detenzione. Un salutone, Enrico
    1 punto
  34. Bella, complimenti. Leggere ondulazioni e macchie appena visibili a lato. Più di SPL sicuro. La mia è più vissuta.
    1 punto
  35. Perchè un conto è il “falso d'epoca” (che, almeno per come la vedo io, non è giuridicamente equiparabile ad una “replica” moderna) e un altro conto è il falso recente di moneta antica, realizzato al solo scopo di frodare il collezionismo. Il “falso d'epoca” ha una sua collocazione storica ben precisa e diviene esso stesso, per lo studioso, “documento” di interesse storico numismatico, a differenza del falso moderno (di moneta antica) che non riveste alcun interesse storico. Quest'ultimo (falso moderno) potrebbe in qualche caso interessare lo studioso per la tecnica realizzativa, ma non certo per la prospettiva storica. Naturalmente, il falso d'epoca diviene anche bene di interesse antiquario/collezionistico, ancora una volta a differenza della “replica” moderna. Poi, uno potrà anche collezionare le repliche vendute dai bookshops dei musei (per carità, ci mancherebbe..), ma è evidente che ci stiamo riferendo ad un altro tipo di collezionismo, sul quale non mi sembra neppure il caso di doverci soffermare per segnalarne le differenze. In altre parole, il falso d'epoca – avendone le caratteristiche – potrebbe persino rientrare a pieno titolo fra le “cose di interesse numismatico che, in rapporto all'epoca, alle tecniche e ai materiali di produzione, nonché al contesto di riferimento, abbiano carattere di rarità o di pregio, di cui all'art. 10, comma 4, lett. b) del Codice Urbani 4 . La stessa cosa non si potrebbe dire oggi per una replica moderna (magari invece... fra un secolo...chi lo sa?). D'altronde i falsi sesterzi del Cavino, realizzati nel XVI secolo, sono considerati non da oggi espressione di una forma artistica riconosciuta ed apprezzata, ancorchè sfruttata (da quello che si dice, travisando le intenzioni dell'Autore) per frodare il mercato antiquario dell'epoca. Probabilmente i contemporanei del “padovanino” ritennero quelle produzioni né più e né meno che delle imitazioni/contraffazioni. Però, se dovessimo gestire oggi non solo i falsi d'epoca ma anche il falsi del Cavino come “repliche” (ai sensi dell'art. 179), con tutto ciò che ne consegue, inclusa la punzonatura per renderle riconoscibili, effettueremo un'operazione di inutile manomissione del pezzo se non addirittura un suo ingiustificato danneggiamento (ricordiamoci che se esiste l'art. 179 del C.U. esiste anche l'art. 733 del C.P. che punisce il “danneggiamento al patrimonio archeologico, storico o artistico nazionale”). Comunque, fin dal post n. 9, forse presagendo che la questione principale avrebbe potuto incentrarsi proprio su come considerare i falsi d'epoca (o comunque i falsi non moderni) in rapporto all'art. 179, scrivevo: “Chiederei a questo punto a chi mi sta leggendo come va considerato il "falso d'epoca". Personalmente riterrei che il falso d'epoca debba rientrare comunque nelle cose di interesse numismatico e debba essere "gestito" alla stregua di una moneta originale. Ma è solo il mio pensiero.” Sarebbe quindi interessante conoscere anche altri pareri al riguardo. Ne fa una moneta "protocollata" e potenzialmente regolare....che, visto che si sta partendo da un'autodichiarazione del cedente, in un sistema in cui vale la presunzione legale che lo Stato è proprietario di tutto ciò che proviene dal sottosuolo nazionale, non è poco. M.
    1 punto
  36. @simone Buongiorno Veramente interessante la storia di questa moneta! E soprattutto grazie per questa Tua interessantissima ricerca e per il tempo che mi hai dedicato. Tenuto conto che la moneta si trova ancora in buono/eccellente stato di conservazione, immaginavo fosse più giovane. Di nuovo grazie infinite..... Cordiali saluti
    1 punto
  37. Ciao , il RIC nomina questo stesso esemplare di Sesterzio come A e B , che diventa 308c quando ANTONINUS precede COMMODUS , come nel tuo caso , invece quando la scritta e' al contrario diventa 308b . Perfetta quindi la classificazione data dal venditore . Come rarita' e' "non comune" o "scarso"
    1 punto
  38. Prendo a prestito da un racconto di Isaac Babel il titolo di questa discussione. L'argomento é del tutto diverso, ma l'area geografica in cui le vicende si svolgono non é poi cosi' distante. Ed il titolo mi sembra perfetto. Il cavallo in questione é quello con cui Filippo II di Macedonia vinse i 106esimi giochi olimpici nel 356 a.C., e che il re macedone decise di rendere immortale raffigurandolo sul rovescio di una propria emissione. Ma lo stesso Filippo mai avrebbe probabilmente immaginato il successo di tale rappresentazione, né i cammini inaspettati ed originali che quel cavallo avrebbe percorso, trasformandosi. Cammini lunghi e tortuosi, che lo porteranno fino all'Atlantico. Per il momento ci fermeremo prima, rimanendo nell'area balcanica. Scopo della discussione non é quello di dare un quadro esauriente delle imitazioni di Filippo II in area danubiana, ma solo quello di rendere un'idea del suo sviluppo, sulla base dei pochi esemplari, tipologicamente limitati, che ho in collezione. Le primissime imitazioni delle tetradracme di Filippo II si situano in tre zone dell'attuale Romania: Valacchia, Banato e Moldova (regione rumena, da non confondere con l'adiacente repubblica ex-sovietica). Siamo in una fase in cui le popolazioni celtiche non hanno ancora raggiunto la penisola balcanica. Le emissioni vanno pertanto attribuite ai Geto-Daci. Questa é un'imitazione, di prima mano, della Valacchia. La zona di emissione di questo tipo (definito da Constantin Preda come "Imitazioni dirette – Gruppo A") é a grandi linee quella rappresentata nella cartina: Putroppo (per noi) i saggi, estremamente profondi e solitamente prodotti con uno o più colpi di scalpello al rovescio sono molto frequenti in queste prime emissioni. Anzi, le monete che si salvano sono veramente poche. In alcuni casi, poi, non esistendo esemplari non "saggiati", é stato ipotizzato che l'operazione fosse eseguita all'origine, cosi' come la contromarcatura. E' il caso del tipo Huşi-Vovrieşti, caratteristico della Moldavia. La regione sarà successivamente occupata dai Bastarni, tribù celtica di stirpe germanica. Queste monete sono precedenti all'invasione, e rimarranno le uniche: in Moldavia non ci saranno emissioni successive a queste, per qualche secolo. Questa la posto con molte riserve. Apparentemente é inedita, fatto che non stupisce, trattandosi di una frazione. Certo é che in questo periodo di frazioni pubblicate non c'é un gran che. A me sembra avere delle grandi affinità con le tetradracme di tipo Tulghieş-Copăceni del Preda. Il tipo Tulghieş-Copăceni é localizzato tra il Banato e la Transilvania occidentale. <continua>
    1 punto
  39. Ciao, e grazie per l'interessante quesito. Certamente i due stemmi si somigliano fra loro, e soprattutto sono analoghi a quello più usato dalla celebre famiglia veneziana Michiel. Il secondo è tratto dal Nobiliario di Sicilia di Antonino Mango di Casalgerardo, lavoro del 1912-1915. Il primo sembra invece essere una testimonianza diretta (forse una pittura su pietra?), sulla quale ti pregherei di darmi maggiori informazioni: se vorrai, anche tramite messaggio privato. Il disegno del Mango è del tutto affine a quello pubblicato dal Palizzolo Gravina sul suo Blasone in Sicilia del 1871-1875 (tavola 50, n° 9) tanto che, a prima vista, mi era sembrato che la tua immagine provenisse da quest'ultimo testo. Nel quale Blasone, a p. 258, il brevissimo cenno sui Michele non accenna a Palermo, dà la famiglia come probabilmente estinta, e ne menziona solo un'antica militanza sotto i sovrani del XIV secolo, senza dire assolutamente nulla su una eventuale origine veneziana. Non sono un genealogista, quindi su due piedi non sono in grado di dire nulla su eventuali legami di questo genere. Posso però dire che l'identità di stemma non sempre significa identità di origini. Anzi, l'araldica insegna che una famiglia "piccola&nuova" dal cognome simile o uguale a quello di una famiglia "notabile&vecchia" spesso ne imitava (uso un eufemismo) lo stemma. Non posso dire che sia questo il caso; ma non posso nemmeno affermare il contrario. Fammi sapere, per favore, qualcosa di più sul primo dei due stemmi. Il 1634 che leggiamo al di sopra potrebbe essere una data. Ma in quell'anno a Venezia era doge Francesco Erizzo (1631-1646). E soprattutto i Michiel hanno avuto soltanto tre dogi, e nel periodo 1096-1172 (sui loro stemmi puoi trovare ampie notizie qui: https://www.academia.edu/31490663/Sugli_stemmi_di_alcune_famiglie_di_dogi_prearaldici). E nessuno dei tre aveva un nome di battesimo iniziante con P.
    1 punto
  40. @miza Stasera ho cercato la tua moneta sul catalogo "Early japanese coins" di David Hartill. Grazie al carattere presente al rovescio, ho scoperto che la moneta fu prodotta tra il 1668 e il 1683 a Kameido, un sobborgo della capitale Edo (l'attuale Tokyo). Si tratta di una moneta comune, ma ha due particolarità che la resero molto gradita alla popolazione: fu prodotta con il metallo ricavato dai resti di un Daibutsu, ovvero una statua gigante del Buddha abbattuta dal terremoto del 1662; ogni esemplare contiene una piccolissima quantità di metallo prezioso (oro o argento). Riferimento bibliografico: Hartill EJC 4.102
    1 punto
  41. A me quel bianco negli ovali della tua banconota continua ad abbagliarmi! Avevo notato solo qualcosina, il fatto di non averla in mano per una visione diretta naturalmente non mi ha fatto sbilanciare verso un gradino più alto di quanto scritto in precedenza. Sei proprio andato ad elencare tutto quello che non va... è presente qualche piccola pecca? e vabbè dai, sii consapevole di possedere un biglietto ugualmente fantastico! poi, per te che collezioni firme e decreti - fortunatamente posso dire che *collezionavo* firme e decreti, mi sono fermato qualche anno fa, quando posso continuo solo sulla tipologica, ma quei biglietti che... "sembrano identici" che posseggo li tengo naturalmente, difficilmente riuscirò a cedere qualche banconota per acquisire magari qualcosa che non ho, ma ci sto pensando su, mi ci vorrà del tempo... ma ci sto seriamente pensando. La banconota è stata trovata da un anziano zio di un mio collega nel suo garage, un vecchio valigione pieno di un po di tutto anni '30 '40, quello che non si è voluto buttare nel corso del tempo e rimasto dimenticato, l'ho avuto in dono insieme a qualche rivista e cartoline d'epoca. Anch'io ogni tanto vado a scavare nel mio garage è un piacere rivedere libri, giocattoli, strumenti scolastici ecc. ecc. degli anni della spensieratezza...
    1 punto
  42. @Volf Io ho l'altra, quella con il cammello piccolo, decisamente più comune rispetto alla tua.
    1 punto
  43. Intanto posto queste monetine da due centesimi 1903 con del rame rosso eccezionale @miza
    1 punto
  44. Caro Alessandro/Tinia, l'art.68 del DDL Concorrenza gira intorno al discorso dell'esportazione di beni culturali, ma coinvolge parecchie altre cose, giusto il fatto che coinvolge e modifica l'articolo cardine della legge il famoso art. 10 ... una sintesi diventa veramente difficile da fare... A questo punto anche se è fuori topic posto l'articolo in questione, che penso possa riguardarti da vicino, in particolare la tenuta del registro ( ovviamente anche tutti i collezionisti che intendano esportare o cedere monete e sotto altri profili non così immediatamente evidenti ). Le criticità non mancano ( e le critiche pesanti pure) , ma è comunque un passo non indifferente...ed interessante Ripeto: credo che un topic apposito andrebbe aperto qualora la modifica al codice Urbani dovesse essere approvata in via definitiva, dati i risvolti non certo minimi che potrebbe/dovrebbe avere... al momento è comunque prematuro, data l'incertezza politica... Ecco il testo: "Art. 68. (Semplificazione della circolazione internazionale di beni culturali) 1. Al fine di semplificare le procedure relative al controllo della circolazione internazionale delle cose antiche che interessano il mercato dell'antiquariato, al codice dei beni culturali e del paesaggio, di cui al decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, sono apportate le seguenti modificazioni: a) all’articolo 10: 1) al comma 3, dopo la lettera d) è inserita la seguente: «d-bis) le cose, a chiunque appartenenti, che presentano un interesse artistico, storico, archeologico o etnoantropologico eccezionale per l'integrità e la completezza del patrimonio culturale della Nazione»; 2) il comma 5 è sostituito dal seguente: «5. Salvo quanto disposto dagli articoli 64 e 178, non sono soggette alla disciplina del presente titolo le cose indicate al comma 1 e al comma 3, lettere a) ed e), che siano opera di autore vivente o la cui esecuzione non risalga ad oltre settanta anni, nonché le cose indicate al comma 3, lettera d-bis), che siano opera di autore vivente o la cui esecuzione non risalga ad oltre cinquanta anni»; b) all’articolo 11, comma 1, lettera d), la parola: «cinquanta» è sostituita dalla seguente: «settanta»; c) all’articolo 12, comma 1, la parola: «cinquanta» è sostituita dalla seguente: «settanta» e le parole: «, se mobili, o ad oltre settanta anni, se immobili» sono soppresse; d) all'articolo 14, comma 6, è aggiunta, in fine, il seguente periodo: «Per le cose di cui all'articolo 10, comma 3, lettera d-bis), la dichiarazione è adottata dal competente organo centrale del Ministero»; e) all'articolo 54: 1) al comma 1, lettera d-ter), la parola: «cinquanta» è sostituita dalla seguente: «settanta»; 2) al comma 2, lettera a), la parola: «cinquanta» è sostituita dalla seguente: «settanta» e le parole: «, se mobili, o ad oltre settanta anni, se immobili,» sono soppresse; f) all'articolo 63, comma 2, dopo il primo periodo, sono inseriti i seguenti: «Il registro è tenuto in formato elettronico con caratteristiche tecniche tali da consentire la consultazione in tempo reale al soprintendente ed è diviso in due elenchi: un primo elenco relativo alle cose per le quali occorre la presentazione all'ufficio di esportazione; un secondo elenco relativo alle cose per le quali l'attestato è rilasciato in modalità informatica senza necessità di presentazione della cosa all'ufficio di esportazione, salva la facoltà del soprintendente di richiedere in ogni momento che taluna delle cose indicate nel secondo elenco gli sia presentata per un esame diretto»; g) all'articolo 65: 1) al comma 2, lettera a), la parola: «cinquanta» è sostituita dalla seguente: «settanta»; 2) al comma 3, lettera a), la parola «cinquanta» è sostituita dalla seguente: «settanta» e sono aggiunte, in fine, le seguenti parole: «, il cui valore, fatta eccezione per le cose di cui all'allegato A, lettera B, numero 1, sia superiore ad euro 13.500»; 3) il comma 4 è sostituito dai seguenti: «4. Non è soggetta ad autorizzazione l'uscita: a) delle cose di cui all'articolo 11, comma 1, lettera d); b) delle cose che presentino interesse culturale, siano opera di autore non più vivente e la cui esecuzione risalga ad oltre settanta anni, il cui valore sia inferiore ad euro 13.500, fatta eccezione per le cose di cui all'Allegato A, lettera B, numero 1. 4-bis. Nei casi di cui al comma 4, l'interessato ha l'onere di comprovare al competente ufficio di esportazione, mediante dichiarazione ai sensi del testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445, che le cose da trasferire all'estero rientrino nelle ipotesi per le quali non è prevista l'autorizzazione, secondo le procedure e con le modalità stabilite con decreto ministeriale. Il competente ufficio di esportazione, qualora reputi che le cose possano rientrare tra quelle di cui all'articolo 10, comma 3, lettera d-bis), avvia il procedimento di cui all'articolo 14, che si conclude entro sessanta giorni dalla data di presentazione della dichiarazione»; h) all'articolo 68: 1) al comma 4, le parole: «dal Ministero» sono sostituite dalle seguenti: «con decreto del Ministro»; 2) al comma 5, la parola: «triennale» è sostituita dalla seguente: «quinquennale»; i) all'articolo 74, comma 3, le parole: «sei mesi» sono sostituite dalle seguenti: «un anno» e la parola: «trenta» è sostituita dalla seguente: «quarantotto»; l) all'allegato A, lettera A, nel numero 15 e nella nota (1), la parola: «cinquanta» è sostituita dalla seguente: «settanta». 2. Il Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, con proprio decreto da adottare entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge: a) definisce o aggiorna gli indirizzi di carattere generale cui gli uffici di esportazione devono attenersi per la valutazione circa il rilascio o il rifiuto dell'attestato di libera circolazione, ai sensi dell'articolo 68, comma 4, del codice dei beni culturali e del paesaggio, di cui al decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, nonché le condizioni, le modalità e le procedure per il rilascio e la proroga dei certificati di avvenuta spedizione e di avvenuta importazione, ai sensi dell'articolo 72, comma 4, del medesimo codice; b) istituisce un apposito «passaporto» per le opere, di durata quinquennale, per agevolare l'uscita e il rientro delle stesse dal e nel territorio nazionale." Cordialmente, Enrico
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  45. Buon giorno cari amci/e appassionati, navigando annoiato su ebay mi sono imbattuto in questa moneta: Grosso Boemondo VII, Tripoli Malloy 26 4,25gr Ho provato a compararla con altre simile e sono convinto sia un lotto andato in asta già un paio di volte e rimasto invenduto (strano non ci sia stato interesse vista la qualità) Vedendolo sulla baia (ad un prezzo di tutto rispetto) chiedevo le vostre impressioni su autenticità, qualità (io penso che lo SPL ci stia tutto) e prezzo € 550,00 (trattabili presumo). Grazie mille Eolo
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  46. Moneta molto rara ed in conservazione eccezionale, in simile conservazione se ne conoscono davvero poche.
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  47. Visto che ormai di monete con la sfinge ne hai a bizzeffe, ti faccio recapitare a casa direttamente questa:
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  48. La cavalcata del campione olimpico arriva alla sua ultime tappe. Dopo aver percorso gran parte dell'Europa orientale, assumendo forme le più differenti, arriva a lambire le nostre regioni. Nel Norico, tra Carinzia, Stiria, Slovenia e Friuli, i Taurisci proporranno alcune tetradracme in cui la rielaborazione formale del dritto e del rovescio é estremamente originale. Tra questi il tipo Gjurgjevac Accanto alle tetradracme nel Norico comincia ad apparire una pletora di frazioni di peso infimo, alcune apparentate con la monetazione di Rodhas, in Spagna (attraverso il tramite delle serie "à la croix" galliche ed elvetiche), altre derivanti dai tipi di Filippo (o di Peonia), col cavallo al rovescio. Le une e le altre sono quasi sempre caratterizzate dalla totale abrasione del tipo del dritto. Le frazioni (Kleinsilber) con dritto abraso e cavallo al rovescio tendono a confondersi nel mare magnum di emissioni con le stesse caratteristiche dell'area compresa tra la Baviera, la Repubblica Ceca e la Slovenia. Di seguito qualche esempio attribuito ai Boii (Tipo Rosendorf, vari sottotipi) emesso nell'attuale territorio della Repubblica Ceca: ed un altro piccolino emesso dai Vindelici, in Baviera (Tipo Manching) di appena 0,38 g. (il nostro cavallo all'origine pesava sui 14 g. ...) Sempre da Manching (per inciso, una delle culle della cultura celtica in Europa) prende il nome un tipo di Büschelquinare. Anche in questo caso scelgo qualche esemplare per rendere l'idea dei tipi, stante la tecnica approssimativa con cui i pezzi venivano prodotti. Ma questi sono già quinari. La cavalcata finisce qui. In un prossimo post, accogliendo l'invito di @@acraf, riportero' un po' di bibliografia, per chi fosse interessato.
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  49. Nella sua corsa verso ovest il cavallo darà luogo ad una delle serie più prolifiche e sviluppate dei Balcani. Nel territorio degli Scordisci, tribù celtica stanziata nella Serbia settentrionale, da un gruppo di emissioni di tetradracme caratterizzate da tondelli molto spessi e stilisticamente prossime alle prime emissioni geto-daciche, il cosiddetto "Gruppo Serbo" del Pink si svilupperanno le varie fasi di quello che Popovic definisce come "Tipo di Srem" ed il Pink Kugelwange, per la caratteristica "palla" che costituisce la guancia del ritratto al dritto. Questo di seguito é un raro esemplare del Gruppo Serbo - Fase di transizione (Popovic ne recensisce qualche manciata). La rielaborazione grafica ha stavolta colpito il cavaliere, per altro fornito di elmo con cimiero svolazzante. Interessante anche notare i residui di legenda, trasformati in simboli, che in qualche modo testimoniano una diretta discendenza dalle prime imitazioni. Dal gruppo serbo si sviluppa il tipo di Srem, le cui prime emissioni, quanto meno le dracme, non mostrano ancora la caratteristica "palla" sul volto di Zeus. Per contro il cavaliere é già sparito, lasciando il posto ad una ruota. Tipo di Srem - Fase A Successivamente in questa fase, con la scomposizione del ritratto al dritto, appare la "palla" ed il caratteristico nasone, che accompagnerà quest'emissione sino alle emissioni finali, che il decadimento progressivo della lega renderà praticamente bronzee. Tipo di Srem - Fase A (Kugelwange) Tipo di Srem - Fase B (Kugelwange) Tipo di Srem - Fase C (Kugelwange) (posto un paio di esemplari dato che sono talmente brutti che con uno solo sarebbe difficile individuare il tipo...) <continua>
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  50. Grazie Eros, in queste discussioni solitarie i complimenti e la vicinanza sono fondamentali per il viaggiatore e tu l'hai capito, in effetti la moneta è di quelle che lasciano il segno, la scena del San Martino col mendicante è bellissima e piena " di valori positivi ",quello che mi ha sempre colpito di questa moneta è il fatto di variare,ogni anno variano il conio, è sempre diversa e poi comunque è sempre Lucca. Ho postato al momento il 1744, 1750, 1751, 1753, 1756,se riesco postero' poi l'ultima della collezione il 1747 e vedrete che è anch'essa diversa da tutte le altre, grazie ancora, Mario
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