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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 04/06/17 in tutte le aree
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Buonasera a tutti così ho sostenuto in un mio breve contributo dedicato ai denari provisini coniati a Roma da Carlo I d’Angiò senatore (gruppi 3-4) <<Riteniamo che la serie in oggetto necessiti di un serio approfondimento. Relativamente a comunicazioni private, al posto dei tradizionali caratteri REX SEN nel dritto in questi esemplari vi sarebbe invece impresso RES S E. Purtroppo, nei rari pezzi che abbiamo esaminato, causa la cattiva conservazione delle monete, non è stato possibile verificare la veridicità delle indicazioni che riteniamo comunque ragionevolmente affidabili. Se così fosse, si proporrebbe un nuovo e intrigante problema d’interpretazione epigrafica per i provisini di Carlo ma anche per la monetazione senatoriale intera.>> www.academia.edu/19596666/Carlo_I_dAngiò._Un_denaro_provisino_regale_fra_la_monetazione_senatoriale_rom La buona notizia (almeno così dovrebbe essere per i cultori della monetazione senatoriale) è che finalmente sono riuscito a visionare direttamente un esemplare (0,60 g) con la particolarità epigrafica descritta RES . [S . E +] invece della canonica REX SEN. +. Un colpo di fortuna (!) perché sono le uniche lettere che si leggono nella legenda del dritto della moneta esaminata. Dopo le lettere RE si può “facilmente” riconoscere la parte inferiore di una S. A mio avviso, una prova certa dell’esistenza della tipologia argomentata nell’articolo. Ora non rimane altro che decrittare il significato delle abbreviazioni epigrafiche (si salvi chi può….). Abbiate pietà per la pessima qualità delle immagini: sono un dinosauro cari saluti4 punti
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Ciao a tutti, era una di quelle banconote che avrei voluto migliorare... ma trovarla bella è un'impresa, acquistarla invece una doppia impresa. E invece... sono sempre stato dell'opinione che le belle monet... ops! banconote, non si cerchino ma si aspettino. Vi allego la scansione, senza aggiungere altro...3 punti
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sicuro ! chi me ne ha mandata qualcuna, mi ha detto che non è stato facile procurarsi una decina di pezzi ... Pienamente d'accordo con te, Guido ! queste sono le mie:3 punti
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Buonasera "malati" di belle monete Napoletane e Siciliane di ogni periodo, regnante, metallo e stile.... Stasera vi posto I miei due pezzi da 5 Tornesi: 1797 e 1798 entrambe comuni ma sempre belle da ammirare.3 punti
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I tagli della moneta patriottica sono tutti relativamente comuni e di immagini ne ho parecchie.. Grazie comunque per la soffiata. I pezzi dei quali ho le foto coperte da copyright sono le 50 e le 100 lire della Moneta del Comune di Venezia (quelli con inchiostro verde per capirci).. Quasi tutti i biglietti privati ed un paio di tagli dei doni patriottici.. Poi ci sono alcune monete e una medaglietta.. Comunque nel weekend cerco di mandare qualche mail. vediamo se concludo qualcosa nella prossima settimana..2 punti
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Vi ringrazio tutti per gli apprezzamenti, e anche per i contributi fotografici dei vostri esemplari. @nikita_ il tuo esemplare è stato ritrovato da te o qualche tuo amico / familiare / conoscente? Conosci ulteriori dettagli sul rinvenimento? Secondo me, sapere la storia dell'esemplare in collezione è il massimo, e lo rende affascinante indipendentemente dalla conservazione. poi, per te che collezioni firme e decreti, un '26 è pur sempre un traguardo non indifferente! Vi do qualche ragguaglio sulla conservazione visto che sembrerebbe non abbiate visto qualche nota dolente. Ha delle piccole macchiette / aloni (presumo si umidità? tende leggermente al classico giallino) sui bordi, al R/ sono più distinguibili. Una sola piega centrale non marcata, e una grinza più accentuata al R/ in prossimità dell'ovale bianco Per chiarezza della discussione allego qui due scatti appena effettuati. Sono in 720p, ma non so se il caricamento sul forum abbia influito sulla loro qualità. In uno ho cercato di catturare la pulizia del bianco dell'ovale, mentre nell'altro le piccole macchie perimetrali. E' l'unica vera nota dolente che mi sento di imputare a questa banconota, probabilmente conservata in luogo poco consono? Che ne pensate? Vi allego inoltre un link condiviso su dropbox, dove ho caricato 8 scatti nella loro dimensione originale (son 28 mega e passa di foto!!) https://www.dropbox.com/sh/8kk7uxfrjnbrju0/AABKN7oqItmezWd4c7gC7iNQa?dl=0 Buona visione, e commentate pure tutti i vostri pareri, anche quelli più dubbiosi, devo imparare!!!!!!!!! Fab2 punti
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Buonasera, io di Carlo II ho in collezione solo queste tre.....2 punti
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Ciao @Eolo, rispondo alla tua richiesta. Premesso che quando scrivo è solo la mia modesta opinione. La moneta non fa un bello effetto, osservando la foto del dritto , non si intravvedono striature di espansione del metallo , ovvero non si intravvedono dettagli di una moneta coniata. Certamente il bordo è alquanto dubbioso ( anche se come scrive Skuby) in origine creavano tondelli a fusione bivalva. Preoccupante invece la bolla da fusione dietro la testa , come da foto allegata. Non di meno il rovescio, tra la pancia e il braccio e l'aquila è ripiena di bolle in positivo, anch'esse spesso da fusione). Sopra la testa dello Zeus .....probabile codolo. Personalmente, non la comprerei. Resta sempre la visione dal vivo. Cordialmente Giovanni.2 punti
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In caso non fossi stato chiaro: Bizerba ha scritto:" Ciò, tuttavia, non significa che essa non possa essere regolarizzata mediante la presa in carico sul Registro di un operatore professionale numismatico, al pari di qualunque altra moneta autentica non munita di documentazione di provenienza, che viene versata al professionista da un conferente che dichiara essere la moneta (già considerata, a torto, una "replica") parte della raccolta del nonno, o del prozio o del bisnonno garibaldino. " NO! non viene REGOLARIZZATA...se la moneta è da scavo sempre illecita resta e se è rubata , pure...la registrazione avviene sulla base di quello che ci dichiara il venditore, affermazioni su cui, per la sciagurata legge sulla privacy, non possiamo legalmente effettuare nessuna verifica perché si tratterebbe di indagine giudiziaria NON autorizzata...(è lo stesso motivo idiota per cui le banche non possono più fornire il benefondi di un debitore al creditore prima che questo accetti un titolo di pagamento dallo stesso debitore. I truffatori tramite assegni al venerdì sera ringraziano sentitamente) Di più...non possiamo neanche telefonare in questura o all'anagrafe per sapere se il documento esibito è o non è autentico..al limite, se proprio è pacchianamente contraffatto, possiamo chiamare la PS....per quell che serve...sai le miglia che fa nel frattempo l'eventuale truffatore prima che arrivi la pattuglia? e non ti venga in mente di trattenerlo.. Quindi, quello che la legge ci impone e ci permette di fare è di registrare la dichiarazione del cedente che si assume la responsabilità delle sue dichiarazioni di fronte alla legge sollevandone i successivi interessati dalle eventuali responsabilità legali. Se questo è ciò che si intende per regolarizzarla, allora si, ma a mio parere più che "regolarizzata" la si può definire "protocollata" e immessa in un circuito di vendita " trasparente" e tracciabile... Regolarizzata è un'altra cosa...regolarizzata la potrebbe far diventare solo il ministero o chi per lui , che è lo stesso che ne definisce lo status di irregolare....2 punti
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In realtà si tratta di una moneta giapponese: la Ka Nei Tsu Ho. Fu emessa per quasi due secoli e mezzo (dal 1625 al 1870 circa) in migliaia di varianti. Infatti fu prodotta da molti enti, anche privati. La tipologia cinese Dao Guang Tong Bao è diversa: Fonte: http://numistoria.altervista.org/blog/?p=45582 punti
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Anche se esiste una sezione scambi, sul forum è severamente vietata la compravendita o l'inserimento di annunci pubblicitari.2 punti
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Ciao , giusta la classificazione data da vitellio ; per quanto riguarda il rapporto diametro / peso , una delle due misure deve essere sbagliata , una moneta romana imperiale di 19 mm. di diametro , meno di quella di un Antoniniano , non puo' pesare 13 grammi , e' troppo , a meno che non sia di piombo .2 punti
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Questa non poteva mancare... Salomè con la testa del Battista. Michelangelo Merisi - Caravaggio2 punti
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Carissimo Nerolupo, direi che è un sesterzio di Treboniano Gallo con al rovescio la Pietas braccia aperte ed altare ( ?) , dal peso piuttosto ridotto, ma ne esistono fino a 10gr. e15/16 grammi è la norma, contando poi che è molto corroso ci sta benissimo, il modulo del conio escluderebbe l'asse. Anche il modulo squadrato conferma la bassa epoca. Ne allego un esemplare simile, Cordialmente, Enrico2 punti
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Buona sera a tutti anche se l'avevo pubblicata in un altra discussione anche lei merita di stare qui nelle più belle delle nostre collezzioni2 punti
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Segnalo l'uscita del Bollettino Speciale N.2 del Circolo Numismatico di Beinasco Appunti di Numismatica di Roberto Reynaudo Una raccolta di brevi articoli introduttivi alla Numismatica . Circolo di Beinasco 3.17.pdf2 punti
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Sembrerebbe una domanda oziosa invece non lo è. Scambio monete da parecchi anni e non voglio dare i soliti utili consigli che già trovate sul sito da parte di Uzifox ed altri. Vorrei invece dare un suggerimento ai tanti collezionisti di monete di tutto il mondo che mi scrivono e con cui molte volte con dispiacere non posso scambiare perchè non hanno doppi utili per gli altri collezionisti. Quando vi capita di andare ai mercatini o sul web non acquistate solo monete che vi mancano, ma cercate anche monete utili a buon prezzo e prendete pure anche quelle. Per utili intendo monete difficili da trovare che raramente si trovano nelle liste dei doppi degli altri collezionisti e che mancano sicuramente a qualcun altro. Queste monete valgono quanto le monete mancanti perchè vi consentono di scambiare monete che avete acquistato a poco prezzo, per avere quelle che vi mancano dagli altri collezionisti, risparmiando parecchi soldi. In 40 anni ho costruito la mia collezione in questo modo spendendo poco e non solo sono arrivato quasi all'80% delle monete circolanti (escluso l'oro che non colleziono) ma ho ancora quasi 600 monete, difficili da trovare, che sono utili per avere almeno altrettante monete che mi mancano. Enrico1 punto
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presa dall'ultima asta di Negrini lotto n 1462... FIRENZE - LIRA 1677 MIR. 335 AG GR. 4,44 RR BELL’ESEMPLARE. MONETA DIFFICILMENTE REPERIBILE IN BUONA CONSERVAZIONE. - SPL metto un po' di storia del Santo San Giovanni Battista visto che il rovescio di questa moneta per la sua dinamicità e raffigurazione parla da sola. SICURAMENTE L'ATTO AL ROVESCIO DELLA SUA DECOLLAZIONE è DI GRANDE IMPATTO SCENICO. per chi non conoscesse la storia del motivo per cui fu ucciso: (intrighi e vendette da parte di Erodiade, che per ottenere il tutto fece con l'inganno chiedere, visto che tutto gli spettava alla figlia al Re Salomè xchè aveva ballato, la testa del predicatore San Giovanni Battista) Morte[modifica | modifica wikitesto] Il Battista morì a causa della sua predicazione intorno al 35 d.C. Secondo il racconto evangelico, egli condannò pubblicamente la condotta di Erode Antipa, che conviveva con la cognata Erodiade, rimasta vedova di Filippo nel 34 d.C.; il re lo fece prima imprigionare, poi, per compiacere la figlia di Erodiade, Salomè, che aveva ballato a un banchetto, lo fece decapitare. In accordo con Flavio Giuseppe,[11] la popolazione ebraica pensò che la sconfitta subita dall'esercito di Erode contro Areta, avvenuta nell'inverno del 36/37, fosse una punizione divina per la decapitazione di Giovanni e la sua storia: Giovanni Battista Da Wikipedia, l'enciclopedia libera. Vai a: navigazione, ricerca Disambiguazione – Se stai cercando altri significati, vedi Giovanni Battista (disambigua). Disambiguazione – "San Giovanni Battista" rimanda qui. Se stai cercando altri significati, vedi San Giovanni Battista (disambigua). Questa voce o sezione sull'argomento religione è priva o carente di note e riferimenti bibliografici puntuali. Sebbene vi siano una bibliografia e/o dei collegamenti esterni, manca la contestualizzazione delle fonti con note a piè di pagina o altri riferimenti precisi che indichino puntualmente la provenienza delle informazioni. Puoi migliorare questa voce citando le fonti più precisamente. Segui i suggerimenti del progetto di riferimento. Giovanni Battista San Giovanni Battista, Pinturicchio Martire, Profeta Nascita Ein Kerem, Regno di Erode, 7 a.C. (?) Morte Macheronte, Perea, 29-35 d.C. circa Venerato da Tutte le Chiese che ammettono il culto dei santi Ricorrenza 24 giugno: natività; 29 agosto: decollazione; 23-25 settembre: concepimento (per le Chiese d'Oriente) Attributi Agnello, Ascia, Croce, Cartiglio con la frase Ecce Agnus Dei (Ecco l'Agnello di Dio). Patrono di Diocesi di Fabriano-Matelica, Arcidiocesi di Genova, Diocesi di Montepulciano-Chiusi-Pienza, Diocesi di Ragusa, Diocesi di Sora-Cassino-Aquino-Pontecorvo, Firenze Albergatori, Autostrade, Battisteri, Canadesi francesi, Cantori, Carcerati, Cardatori di lana, Coltellinai, Conciatori di pelle, Condannati a morte, Emicrania, Fabbricanti di forbici, Fabbricanti di spade, Lavoratori del cuoio, Monaci, Musicisti, Pellicciai, Sarti, Sorgenti di acqua, Trovatelli, Uccellatori. Giovanni (il) Battista, in ebraico Iehôhānān, in greco Ιωάννης ο Πρόδρομος "Giovanni il Precursore", in latino Ioannes Baptista (Regno di Erode, fine I secolo a.C. – Macheronte, 35 d.C. circa), è stato un asceta proveniente da una povera famiglia sacerdotale ebraica originaria della regione montuosa della Giudea e fondatore di una comunità battista[1] che fu all'origine di alcuni movimenti religiosi del I secolo come la comunità cristiana fondata da Gesù di Nazareth e le comunità gnostiche samaritane fondate da Dositeo, Simone Mago e Menandro[2]. Giovanni Battista, venerato da tutte le Chiese cristiane e considerato santo da tutte quelle che ammettono il culto dei santi, è una delle personalità più importanti dei Vangeli. Secondo il Cristianesimo, la sua vita e predicazione sono costantemente intrecciate con l'opera di Gesù Cristo; insieme a quest'ultimo, Giovanni Battista è presente anche nel Corano col nome di Yaḥyā[3] come uno dei massimi profeti che precedettero Maometto. Indice [nascondi] 1 Biografia 1.1 Nascita 1.2 Predicazione e battesimo di Gesù 1.3 Scuola "separata" dei discepoli del Battista 1.4 Missione eliatica 1.5 Morte 1.5.1 San Giovanni decollato 1.6 Assunzione in cielo 2 Culto 2.1 Reliquie 2.2 Apparizione 2.3 Patronati 2.3.1 Comuni italiani 2.3.2 Fuori d'Italia 2.4 Chiese dedicate al santo 3 Iconografia 4 Note 5 Bibliografia 6 Voci correlate 7 Altri progetti 8 Collegamenti esterni Biografia[modifica | modifica wikitesto] Nascita[modifica | modifica wikitesto] Ein Kerem, luogo dove è nato Giovanni Battista secondo la tradizione Antonio Rossellino, Giovane San Giovanni Battista, 1470 circa, National Gallery of Art Fonte principale sulla vita e la figura del Battista sono i Vangeli. Essi affermano che era figlio di Zaccaria e di Elisabetta, e fu generato quando i genitori erano in tarda età. La notizia è interpretabile come a sottolineare l'eccezionalità del personaggio (figli di genitori anziani furono anche Isacco, figlio di Abramo, e, secondo tradizioni tarde, Maria). La sua nascita fu annunciata dallo stesso arcangelo Gabriele che diede l'annuncio a Maria; quando questa andò a visitare Elisabetta, il nascituro balzò di gioia nel ventre materno. Per aver conosciuto direttamente Gesù e per averne annunciato l'arrivo ancor prima che questi nascesse, Giovanni è ricordato come "il più grande dei profeti". Se i vangeli canonici non fanno alcuna menzione né dei genitori di Elisabetta né di Maria Vergine, una tradizione secolare e, col precetto di Papa Gregorio XIII (1584), la Chiesa cattolica in modo ufficiale, venerano sant'Anna come madre di Maria Vergine; Esmerìa, così come la figlia Elisabetta, al contrario non sono state dichiarate sante e solo Elisabetta è presente nel calendario della Chiesa cattolica e ortodossa. Il Vangelo di Luca dice genericamente che Maria ed Elisabetta "sono parenti" (Lc 1,36). In questo senso, si pronuncia ancora il Catechismo di Pio X (Parte II, art. 83). Invece, la Chiesa Ortodossa venera Elisabetta e Maria come figlie di sorelle (Esmerìa ed Anna), e quindi Giovanni Battista come primo cugino di Gesù. Seguendo la legge ebraica, Giovanni viene circonciso esattamente otto giorni dopo il parto (Lc 1, 57-60). Sempre la legge ebraica e l'uso sefardita prevedevano che il padre scegliesse un patronimico (Zaccaria stesso, oppure un antenato del ramo paterno e maschio) e la futura promessa sposa del figlio, ma i genitori per il nome seguono le indicazioni dell'annunciazione. Giovanni poi non si sposò sia secondo i Vangeli che secondo la tradizione, per seguire il compito che gli era stato affidato. Luca lo colloca in un quadro storico ben preciso, riportando nomi, casato e cariche dei protagonisti politici di quel tempo (Vangelo secondo Luca 3, 1-2), riconducibile al periodo corrispondente agli anni 27 e 28 dopo Cristo, anno decimo quinto dell'impero di Tiberio. In occasione della visita della cugina Maria, Elisabetta sarebbe stata nel sesto mese di gravidanza; questo ha permesso di fissare la nascita di Giovanni tre mesi dopo il concepimento di Gesù e dunque sei mesi prima della sua nascita, assumendo per ipotesi una probabile ancora non definitiva datazione del Natale nel mese di dicembre, non dimostrata ma nemmeno incompatibile col l'indicazione del turno sacerdotale di Zaccaria al Tempio. Ci si domanda quindi se la successione delle classi fosse ininterrotta, indipendentemente dal sopraggiungere dell'anno nuovo, provocando un continuo sfasamento rispetto all'anno precedente, o se ogni anno, ad un determinato punto, l'ordine delle classi sacerdotali ripartisse dal principio, con la prima classe (Jehoiarib); le testimonianze talmudiche in proposito non sono univoche.[4]. Da Agostino sappiamo che la celebrazione della nascita di Giovanni al 24 giugno era antichissima nella Chiesa cattolica africana: unico santo, insieme alla Vergine Maria, di cui si celebra non solo la morte (il dies natalis, cioè la nascita alla vita eterna), ma anche la nascita terrena[5] e, per le Chiese d'Oriente, il concepimento fra il 23 e il 25 settembre. L'Oriente bizantino celebra il 23 settembre l'annuncio a Zaccaria, nove mesi prima della nascita del Battista in giugno. Predicazione e battesimo di Gesù[modifica | modifica wikitesto] Lo stesso argomento in dettaglio: Vox clamantis in deserto e Battesimo di Gesù. Giovanni andò a vivere nel deserto, conducendo una vita di penitenza e di preghiera, secondo la tradizione ebraica del voto di nazireato: "Giovanni portava un vestito di peli di cammello e una cintura di pelle attorno ai fianchi; il suo cibo erano locuste e miele selvatico" (Vangelo secondo Marco 1, 6). Nei Vangeli è definito "voce di uno che grida nel deserto" (in latino: vox clamantis in deserto). Si discute tuttora sui possibili rapporti fra il Battista e la comunità giudaica degli Esseni, che vivevano in comunità monastiche nel deserto, aspettavano l'avvento del Messia e praticavano il battesimo come rito di purificazione. La novità del battesimo di Giovanni, rispetto alle abluzioni di tipo rituale che già si conoscevano nella tradizione giudaica, consisteva nel preciso impegno di "conversione", da parte di coloro che andavano a farsi battezzare da lui. Secondo alcuni vangeli apocrifi, in seguito alla morte della madre si sarebbe recato nel deserto dove fu istruito dagli angeli e uomini sapienti per la sua futura missione[senza fonte]. Giovanni dichiarò più volte di riconoscere Gesù come il Messia annunciato dai profeti, ma il momento culminante fu quello in cui Gesù stesso volle essere battezzato da lui nelle acque del Giordano; in tale occasione Giovanni additò Gesù ai suoi seguaci come "l'agnello di Dio che toglie i peccati del mondo" (Vangelo secondo Giovanni 1, 29). E sottolineò il proprio rapporto di dipendenza affermando: "Egli deve crescere e io invece diminuire" (Giovanni 3, 30:[6]Illum oportet crescere, me autem minui).[7] Tuttavia risulta che molti continuarono a dirsi seguaci del Battista ancora a lungo. Scuola "separata" dei discepoli del Battista[modifica | modifica wikitesto] Dettaglio della Crocifissione dipinta da Grünewald La polemica fra discepoli del Battista e di Gesù (Marco 2, 18) sembra trasparire dai Vangeli nel passaggio in cui lo stesso Battista, pur convinto del carisma profetico di Gesù, non rimase altrettanto convinto della sua messianicità definitiva, tanto che, mentre era recluso nel carcere di Macheronte,[8] inviò alcuni dei suoi più fidati discepoli a domandargli per suo conto se fosse Lui quello che doveva venire "o se si dovesse aspettare che venisse un altro Messia ancora" (Vangelo secondo Matteo, 11, 2-3). « Gesù rispose: "Andate e riferite a Giovanni ciò che voi udite e vedete: I ciechi ricuperano la vista, gli storpi camminano, i lebbrosi sono guariti, i sordi riacquistano l'udito, i morti risuscitano, ai poveri è predicata la buona novella" » ( Matteo 11, 4-5) Questa replica è rilevante poiché si basa, tramite esplicite citazioni, sui criteri di discernimento messianico indicati agli ebrei da Isaia (si vedano i versetti 29, 18; 35, 4-6; 42, 6-7; 61, 1). El Greco, San Giovanni Battista, 1600-1605, Museo di belle arti di Valencia . Gesù annuncia e decreta: la guarigione dei ciechi, la guarigione degli storpi (zoppi), la guarigione dei lebbrosi, la guarigione dei sordi, la risurrezione dei morti, la predicazione della buona novella ai poveri. Rispetto però alla profezia dell'Antico Testamento, Egli aggiunge la guarigione dei lebbrosi e, soprattutto, sostituisce "la libertà degli schiavi e la liberazione dei prigionieri" con la risurrezione dei morti, avvisaglia d'una salvezza procrastinata post mortem, escatologicamente. Tant'è che, infatti, il Battista muore decapitato per ordine di Erode. Sta di fatto che Giovanni, dopo aver visto la manifestazione dello Spirito su Gesù (Matteo 3, 16) e avere udito la Voce del Padre che parlava di Gesù come dell'eletto (Matteo 3, 17), decise di non sciogliere la sua scuola e di non seguire Gesù come uno dei suoi discepoli. Continuò invece la sua missione e si spinse a condannare il matrimonio tra Erode ed Erodiade, divorziatasi da Filippo (Marco 6, 18), i quali lo fecero incarcerare e decapitare. «Dopo che il Battista fu giustiziato si formò un gruppo che invocava il suo nome e arrivò persino a identificarlo con il Messia, tramutandosi così in un rivale del cristianesimo nascente.»[9] Viceversa è Gesù stesso a dichiarare beato chi non si scandalizza di Lui (Matteo 11, 6). Ed è sempre Lui che definisce il Battista, pur essendo il più grande tra i nati di donna (in quanto a carismi ricevuti dall'infanzia [Luca 1, 44] fino al battesimo sul Giordano), più piccolo del "più piccolo nel regno dei Cieli" (Matteo 11, 11). A testimonianza della grande importanza storica di quest'episodio, la precedente frase di Gesù su Giovanni Battista è riportata dall'apocrifo Vangelo di Tommaso, nel detto 46, nella maniera seguente: «Gesù disse: "Da Adamo a Giovanni il Battista, fra quanti nacquero da donna nessuno è tanto più grande di Giovanni il Battista da non dover abbassare lo sguardo. Ma vi dico che chiunque fra voi diventerà un bambino riconoscerà il regno e diventerà più grande di Giovanni".»[10] Una tradizione antica sostiene la verginità di Giovanni. Nel testo biblico non si hanno accenni in merito, mentre altre fonti affermano che rimase vergine: nell'apocrifo Acta Ioannis 113 (II sec.), nel vangelo apocrifo gnostico Pistis Sophia 41,96 (ca 250), nel Prologo monarchiano (III sec.), anche se con la limitazione che Giovanni fu prima sposo, nelle Memorie di Abdia, 5,23 (VI - VII secolo). Missione eliatica[modifica | modifica wikitesto] Oltre a Paolo di Tarso e ai contrasti con la comunità gerosolomita guidata da Giacomo il Giusto, a Giovanni Battista bisogna guardare per capire perché il cristianesimo e l'ebraismo hanno percorso nella storia due cammini diversi. Paolo, affermando la superiorità della grazia sulla legge, voleva solo liberare il messaggio cristiano dall'obbligo di seguire la cultura da cui era venuto. Il Battista non poté seguire Gesù, che aveva additato come l'Agnello di Dio, poiché fu arrestato da Erode e decapitato su richiesta di Erodiade, divenendo martire. Egli non venne, comunque, meno alla sua missione eliatica (vedi anche Elia) di riconciliare il cuore dei padri con quello dei figli (Malachia 3, 1-24 - Matteo 17, 10-12). Il gruppo delle cosiddette colombe, che appartenevano al Sinedrio, come Nicodemo (Giovanni 3, 1-36) e Giuseppe di Arimatea, e gli apostoli si recavano al Tempio per pregare e presenziare ai riti come ogni altro ebreo praticante. Il Battista era dunque dichiaratamente uno dei grandi sostenitori di Gesù, e nei primi anni dopo la resurrezione di Gesù non vi era molta differenza tra ebraismo e cristianesimo, a parte che quest'ultimo stava via via abbandonando tutta quell'ortoprassi legalista di riti dell'Antica Alleanza che lo stesso Gesù aveva dichiarato decaduta. Naturalmente, l'ulteriore differenza consisteva nel fatto che i cristiani (i primi erano quasi tutti ebrei) credevano che il Messia atteso da Israele fosse giunto e fosse Gesù di Nazareth.[senza fonte] Morte[modifica | modifica wikitesto] Il Battista morì a causa della sua predicazione intorno al 35 d.C. Secondo il racconto evangelico, egli condannò pubblicamente la condotta di Erode Antipa, che conviveva con la cognata Erodiade, rimasta vedova di Filippo nel 34 d.C.; il re lo fece prima imprigionare, poi, per compiacere la figlia di Erodiade, Salomè, che aveva ballato a un banchetto, lo fece decapitare. In accordo con Flavio Giuseppe,[11] la popolazione ebraica pensò che la sconfitta subita dall'esercito di Erode contro Areta, avvenuta nell'inverno del 36/37, fosse una punizione divina per la decapitazione di Giovanni. San Giovanni decollato[modifica | modifica wikitesto] Decollazione di San Giovanni Battista, Caravaggio (1608), La Valletta, Concattedrale di San Giovanni La morte per decapitazione ha fatto sì che Giovanni Battista sia divenuto famoso anche come "san Giovanni decollato". La celebrazione del martirio di Giovanni Battista o celebrazione di San Giovanni Decollato è fissata al 29 agosto (probabile data del ritrovamento della reliquia della testa del Battista[senza fonte]). Molte chiese, luoghi di culto e città sono dedicate a questo santo. Assunzione in cielo[modifica | modifica wikitesto] Alcuni antichi salmi sostennero l'idea che Giovanni Battista fosse stato assunto in Cielo al tempo della Risurrezione di Cristo[senza fonte]. A tal proposito, papa Giovanni XXIII, nel maggio del 1960, in occasione dell'omelia per la canonizzazione di Gregorio Barbarigo, ha mostrato la sua prudente adesione a questa "pia credenza" secondo la quale il Battista, come anche san Giuseppe, sarebbe risorto in corpo ed anima e salito con Gesù in Cielo all'Ascensione. Il riferimento biblico sarebbe in Matteo 27, 52-53 « [...] i sepolcri si aprirono e molti corpi di santi morti risuscitarono. E, uscendo dai sepolcri, dopo la sua risurrezione, entrarono nella Città santa e apparvero a molti.».[12] Culto[modifica | modifica wikitesto] Questa voce o sezione sull'argomento santi ha un'ottica geopolitica limitata. Contribuisci ad ampliarla o proponi le modifiche in discussione. Se la voce è approfondita, valuta se sia preferibile renderla una voce secondaria, dipendente da una più generale. Segui i suggerimenti del progetto di riferimento. Il culto di San Giovanni Battista si diffuse prestissimo in tutta la Cristianità; molte città ne presero il nome e numerose chiese sono state intitolate al Santo. Un inno in suo onore, Ut queant laxis, diede a Guido D'Arezzo spunto per i nomi delle note musicali: Ut Re Mi Fa Sol La Si, ed è quindi patrono dei cantori. UT queant laxis - REsonare fibris - MIra gestorum - FAmuli tuorum - SOLve polluti - LAbii reatum - Sancte Johannes Reliquie[modifica | modifica wikitesto] Questa voce o sezione sull'argomento santi non è ancora formattata secondo gli standard. Contribuisci a migliorarla secondo le convenzioni di Wikipedia. Segui i suggerimenti del progetto di riferimento. Secondo la tradizione della Chiesa cattolica, il capo del santo è ora conservato nella chiesa di San Silvestro in Capite a Roma. La reliquia, pervenuta a Roma durante il pontificato di Innocenzo II (1130-1143), fino al 1411 veniva portata ogni anno in processione da quattro arcivescovi. Il cranio custodito a Roma è senza la mandibola, conservata nella cattedrale di San Lorenzo a Viterbo. Un'altra tradizione affermava invece che la testa fosse custodita nella cattedrale di Amiens e nel Palazzo Topkapı a Istanbul sarebbero conservati la sua testa e il suo braccio. Ciò nonostante è comunemente riconosciuta la veridicità della reliquia romana, Oliviero Iozzi si spinse a "dimostrare" l'autenticità del cranio e della mandibola del Battista conservati in Italia.[13] C'è da dire che le tre presunte teste del Battista non sono composte da crani integri bensì da alcune parti più o meno grandi unite con della cera della quale sono state modellate le parti mancanti richiamando la forma di un teschio. Statua di San Giovanni Battista Patrono e Protettore di Massaquano, opera di Carmine Lantriceni Il piatto che secondo la tradizione avrebbe accolto la testa del Battista è custodito a Genova, nel Museo del tesoro della cattedrale di San Lorenzo assieme a una parte delle "ceneri" del santo. Un'altra porzione si trova nell'Oratorio di San Giovanni Battista a Loano. Il braccio destro si trova nel Duomo di Siena, donato da papa Pio II il 6 maggio 1464. In precedenza tale reliquia era appartenuta a Tommaso Paleologo. Una mano è conservata in un reliquiario a Rapagnano, si dice sia stata prelevata da Luca evangelista dalla tomba del Precursore di Sebaste, poi traslata in Antiochia e poi trasportata a Costantinopoli e da questa città a Rapagnano con un serie di eventi miracolosi. Questa Reliquia dal 22.06.2013 al 24.06.2013 è stata traslata temporaneamente a Chiaramonte Gulfi (RG) in occasione delle annuali festività del Precursore, evento unico nella storia di Rapagnano. L'altra mano si trova invece in un Monastero dello Stato di Montenegro; un tempo era la reliquia più preziosa dell'ordine di Malta. Due piccole reliquie si trovano nella chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista all'Olmo in Massaquano, una delle quali, conservata in un reliquiario d'argento, viene esposta e offerta al bacio dei fedeli nella ricorrenza della Decollazione il 29 agosto di ogni anno. Nella Chiesa di San Gregorio Armeno a Napoli è custodita una piccola quantità di sangue di san Giovanni Battista; è possibile vederlo in occasione delle due ricorrenze annuali del 24 giugno e del 29 agosto. Un dito, donato dall'antipapa Giovanni XXIII, sarebbe conservato nel Museo dell'Opera del Duomo di Firenze, in quanto corredo della Cattedrale. Altre reliquie sarebbero conservate a Damasco, nella Grande Moschea degli Omayyadi. Un dente e altre reliquie si conservano nella cattedrale di Ragusa, un frammento di osso nella Basilica di Vittoria, un altro dente insieme a una ciocca di capelli a Monza. Una piccola quantità di ceneri si trova a Chiaramonte Gulfi, nella chiesa Commendale dell'Ordine di Malta e dal 24.06.2013 nella stessa chiesa è conservata un'altra Reliquia del Battista donata dal Monastero Domenicano del Rosario di Monte Mario (Roma). Recentemente, entrambe le Reliquie, dopo la recognizione canonica da parte del Vescovo di Ragusa Mons. Paolo Urso sono state poste in un nuovo artistico reliquiario in argento. A Pozzallo e nella Chiesa di San Giovanni Decollato a Nepi, custodita dall'omonima Confraternita ed esposta in alcune cerimonie annuali. Una piccola reliquia è custodita nella Basilica di San Giovanni Battista dei Fiorentini a Roma e nella Chiesa Parrocchiale di San Giovanni Battista ad Aci Trezza. Un frammento di osso nella Basilica di San Giovanni Battista a Monterosso Almo (RG). Infine, i monaci copti del monastero di san Macario il Grande in Egitto hanno documentato il ritrovamento di alcune reliquie di San Giovanni Battista durante i restauri del loro monastero, intorno al 1970.[14] Apparizione[modifica | modifica wikitesto] Questa voce o sezione sull'argomento santi non cita le fonti necessarie o quelle presenti sono insufficienti. Puoi migliorare questa voce aggiungendo citazioni da fonti attendibili secondo le linee guida sull'uso delle fonti. Segui i suggerimenti del progetto di riferimento. L'unico luogo in cui si celebra un'apparizione di San Giovanni Battista, la seconda domenica di maggio, è la cittadina fluviale di Pontecorvo in provincia di Frosinone, in ricordo del miracoloso intervento di San Giovanni Battista in favore di un giovane contadino. Secondo la tradizione, il 14 aprile del 1137 Giovanni Mele, intento a lavorare il suo fondo sulla sponda sinistra del fiume Liri, fu tentato dal demonio. Seduto sulla sponda opposta, il diavolo, nelle sembianze di un nobile signore vestito elegantemente, offrì all'ingenuo villico una borsa (o, secondo altra versione, una coppa d'argento) piena di monete d'oro, invitandolo ad attraversare il fiume perché potesse prenderla. Il contadino, vinto dal desiderio di tanta ricchezza, che lo avrebbe affrancato per sempre dal duro lavoro dei campi, tentò di attraversare il fiume. Giunto però nel mezzo, dove l'acqua era più profonda, iniziò ad annegare. Sul punto di soccombere, si rivolse allora a San Giovanni Battista per essere salvato. Il santo ascoltò la supplica e apparve al giovane, che fu preso per una mano e tratto in salvo dalle acque del Liri.[15][16] Nella tradizione popolare pontecorvese Giovanni Mele diventa per contrazione Camele e ancora oggi "camele" è epiteto vernacolare per indicare persona ingenua e credula. Patronati[modifica | modifica wikitesto] San Giovanni Battista disteso (1610), in un dipinto del tardo Caravaggio Moltissimi sono anche i patronati, di cui ricordiamo i più importanti: Per via dell'abito di pelle di cammello, che si cuciva da sé e della cintura, è patrono di sarti, pellicciai, conciatori di pelli. Per l'agnello, dei cardatori di lana. Per il banchetto di Erode che fu causa della sua morte, è patrono degli albergatori. Per la spada del supplizio, di fabbricanti di coltelli, spade, forbici. È patrono dell'Ordine di Malta. È patrono della Contrada del Leocorno di Siena. San Giovanni Decollato è il protettore di tutte le Anime Decollate e a queste anime si rivolgono tutti coloro che chiedono aiuto o consiglio oppure cercano un segno divinatorio. Queste anime non hanno nulla a che vedere con le anime sante purganti in quanto, queste ultime stanno a scontare la loro pena poiché in vita non sono state operose ed efficaci nel praticare il bene mentre i Decollati sono morti per mano del boia; per questo motivo è anche patrono di molte confraternite che assistevano i condannati a morte. In Sicilia è patrono dei compari e delle comari di battesimo in ricordo del Battesimo di Cristo. Viene anche invocato, contro le calamità naturali quali terremoti, temporali ecc. in Sicilia e specie a Chiaramonte Gulfi in tali occasioni si recita il Rosario di San Giovanni in dialetto seguito dalla Giaculatoria "San Giuvanni Santu 'Granni, Libiratici ri priculi e ri danni". È patrono della città di Formia, dove è protettore dei naviganti. Dal 1700 è consuetudine per le logge della Massoneria di rito scozzese compiere un rito di elogio a san Giovanni Battista, che secondo la tradizione morì come Gesù all'età di 33 anni. La festa del Battista ricorre il 24 giugno (24/06), giorno del solstizio di estate nel quale il sole è al culmine nell'apogeo. Complementare a questa consuetudine è quella di Giovanni Evangelista, la cui festa ricorre il giorno del solstizio di inverno.1 punto
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.....appena arrivate (prese sul noto sito), anche se doppioni .... Ferdinando IV- Grano 1790 A.P. Repubblica Napolitana- 6 Tornesi Ferdinando II- Tornese 18541 punto
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... bene @rocco68, hai anticipato, quello che un mio amico mi aveva promesso...spero presto di fargli una foto...lui sostiene di averlo; ovvio che è rarissimo; addirittura dice di averne uno con SICILI ....1 punto
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Alla faccia!!! Ho provato a ritoccare leggermente il lato che ci interessa e RES è proprio leggibilissimo! Quindi eccoci di fronte all'intrigante problema d'interpretazione.... Adolfo sei mitico Antonio1 punto
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ah..... ottimo acquisto!! complimenti, se le rivendi singolarmente ci fai il triplo..... ciao1 punto
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Ciao , come raramente ne esistono di super peso per l' epoca , anche di 24,3 grammi1 punto
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Ciao e un ben tornato ad Enrico (vitellio). Chiariamoci innanzitutto sui significati delle parole e su ciò che intendiamo con questi significati, perchè altrimenti rischiamo di fare confusione. La presente discussione, intitolata: “Ho comprato una replica, ma poi risulta vera..”, fa riferimento almeno testualmente, all'acquisto (consapevole dell'acquirente e dichiarato dal venditore) di una “replica” di moneta. La “replica”, nell'accezione che le attribuisco io, non è un “falso d'epoca”. Se invece chi ha aperto la discussione e/o chi è intervenuto voleva intendere per “replica” anche (o solo) il falso d'epoca” di una moneta, allora il mio discorso potrà anche essere diverso da quello finora esposto. Tanto per intenderci, per “repliche” di monete intendo, ad esempio, queste: Si tratta di "repliche" di monete romane acquistate qualche anno fa al bookshop del Museo Nazionale Romano di Roma. Le repliche, fra l'altro fabbricate in UK ed importate in Italia dalla Artefatto S.a.s.(nomen omen...) sono state cedute in conformità a quanto stabilisce l'art. 179 e recano inciso al dritto un punzone ("WRL") che, in questo caso, rappresenta le iniziali della società inglese Westair- Reproductions Limited, che le fabbrica. Ecco un particolare del punzone: Ora, per rispondere a Tinia: a parte la singolarità che una "replica" siffatta e ceduta come tale (nonchè in conformità alle indicazioni dell'art. 179) si riveli poi una moneta autentica, la sua eventuale "sanatoria" risentirebbe della mancanza di idonea documentazione "a monte", mentre l'apposizione di punzoni per attestarne la natura di replica ne altererebbe certamente il valore commerciale. Ciò, tuttavia, non significa che essa non possa essere regolarizzata mediante la presa in carico sul Registro di un operatore professionale numismatico, al pari di qualunque altra moneta autentica non munita di documentazione di provenienza, che viene versata al professionista da un conferente che dichiara essere la moneta (già considerata, a torto, una "replica") parte della raccolta del nonno, o del prozio o del bisnonno garibaldino. E semprechè l'Autorità preposta al controllo del suddetto Registro nulla obbietti. Ciao Enrico. L'impostazione che davo al mio ragionamento tiene conto della nostra normativa e delle nostre problematiche. Sul fatto che all'estero ignorino l'art. 179 così come molti altri articoli.....non ci piove. E questo è il solito , annoso, problema, di cui si è parlato anche al recente Convegno di Torino con il Dott. Catalli, i Colonnelli Luppino (GdF) e Fardella Mungivera (CC) e alcuni Collezionisti. Purtroppo. Saluti. Michele1 punto
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Ritengo la domanda non solo accettabile ma interessante: il quesito ricorda le quaestiones con le quali i professori medievali (di diritto e di teologia) provocavano le dsiputationes degli studenti che si schieravano a favore di soluzioni antagoniste. Era un modo per approfondire anche perchè, portando il ragionamento su casi marginali, si fanno delle scoperte interessanti. Spesso tali quesiti, proprio per attirare l'interesse degli studenti, riguardavano aspetti non proprio commendevoli ma indubbiamente esilaranti, ad esempio in materia di adulterio. Se vi volete davvero divertire, andatevi a leggere i Dubbi Amorosi di Pietro Aretino dove alla quaestio segue sempre la soluzione "giuridica" (si fa per dire) con citazioni dotte . Ad esempio, risparmiandovi la relativa quaestio, Risoluzione XXIV In lege prima de justitia et jure. Jus naturae, paragrapho, vuol Baldo che primi motus homini naturae non sono in suo poter quand'egli è caldo: il primo furor fa ch'egli non cure d'eser tenuto peccator ribaldo; onde spinto costui dai primi moti accusar non si può degl'altri ignoti. Quanto al caso in questione, distinguerei tra acquisto (inconsapevole) e successiva detenzione seguita da agnizione; sgancerei la restituzione, in ogni caso, dall'elemento soggettivo dell'acquirente nelle due fasi. Quid juris ? Polemarco, in pieno riflusso liceale ...1 punto
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Salve Ho trovato questa serie di monete greche ufficiali del 1973 nella loro confezione originale di plastica con la descrizione, che avevo acquistato in un viaggio in Grecia di quegli anni. A seguire posterò singolarmente ogni moneta.1 punto
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Giusto per specificare meglio la differenza tra asse e sesterzio in senso visivo allego 3 esempi di assi Le caratteristiche salienti sono : un peso che non supera i 10 grammi e rotti, la rotondità di tondello tipica, il diametro ridotto 18/22 mm, lettere grosse e ben evidenti ed attaccate al ritratto, spesso ritratto con volumi e fattezze distinte e diverse dal sesterzio. In effetti proprio di Treboniano esistono sesterzi sottopeso e di modulo ridottissimo, indubitabilmente battuti con i coni del sesterzio e con la legenda totalmente o quasi fuori dal tondello... ovviamente se le misure corrette invece sono di 10 mm in più allora nessun problema... Cordialmente, enrico1 punto
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C'è ne sono un bel po',alle prime pagine trovi codici delle Duisenberg e qualche Trichet .Delle nuove 5 10 e 20 C'è qualche codice che vale di piu.1 punto
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ciao @miza , questi caratteri ci dicono che è di Daoguang (1821-1850), il peso ed il diametro sono di 1 Cash. Ma non ho mai visto questo rovescio con impresso un solo carattere. Quindi, per sapere se è una vera moneta o meno, dovresti aspettare un'ulteriore dritta da qualcun'altro, o magari se passa di qui @simone1 punto
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Ciao e grazie a tutti per le risposte/ chiarimenti. Giusta l' osservazione di @Legio II Italica, ho inviato i dati con iphone e mi scuso non ho controllato; il diametro corretto è di 28/29 mm. Buona giornata1 punto
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Moneta molto rara ed in conservazione eccezionale, in simile conservazione se ne conoscono davvero poche.1 punto
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Un monetiere perfetto per le altre sfingi!!! Ammetto però che l'identificazione è stata un po' fortunata, nel senso che se Roma Numismatics nella sua asta E-sale 32 del gennaio di quest'anno non avesse erroneamente usato il termine "hound" / segugio invece di "Hind" / cerva nella descrizione del lotto 184, mi sarebbe servito molto molto più tempo per capire di cosa si trattasse https://www.sixbid.com/browse.html?auction=3213&category=65574&lot=26822091 punto
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Che bello trovare le monete di Umberto del 1997-1900 avanti Cristo......1 punto
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Buongiorno, stamattina ho ripreso il 1° volume della magnifica collezione Bovi e ammirando le monete del catalogo, quelle riguardanti Ferdinando IV.....mi sono imbattuto nel Carlino 1788 SICIL, è la prima volta che lo vedo e penso sia molto raro. Ecco a voi la moneta delle nostre ricerche.1 punto
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Perche' 'paradossalmente'? E' l'Italia che per queste cose gira al contrario non certo il resto del mondo, maxime gli US che sono apertissimi alla ricerca . ... complimenti a tutti gli autori! Arrivare in fondo non e' facile ma tenete duro ...1 punto
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Più che siti specifici, ci sono diversi repertori e testi consultabili. Il problema è che, essendo repertori dedicati a singole zone, il sigillo non ci dà elementi che permettano di "mirare" al meglio: lo stemma potrebbe essere di area tedesca, austriaca, balcanica, italo-settentrionale... No, le iniziali sono le sue, al 99%. Le figure in sè non sono molto generiche: se ci fosse stato soltanto un leone, sì che stavamo in alto mare...! La combinazione araldica è abbastanza caratterizzata: un cavallo e tre bisanti separati da una fascia costituiscono uno stemma tutt'altro che comune. Suggerisco di partire dalla consultazione di un repertorio amplissimo, quello iniziato dal Siebmacher a inizio '600 e continuato da altri per secoli. Lo troviamo qui: http://www.rambow.de/siebmachers-wappenbuch.html Suggerisco di iniziare la ricerca dai Wappenbuch 4, tutti pertinenti a zone coerenti con quella in cui hai acquistato il sigillo (sperando che esso provenga davvero da lì!): cliccando sul link, si viene indirizzati alle scansioni dei testi, fra i quali è facile trovare quelli liberamente consultabili on-line. ciao1 punto
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Banconota magnifica, mai visto di presenza un ovale così bianco che abbaglia, senza un minuscolo puntino giallognolo all'interno ne al dritto e ne al rovescio, almeno io non ne vedo, addirittura a volte sono presenti anche nelle banconote in perfette condizioni, e generalmente dico ben oltre il semplice spl. Sicuramente ne sarai estremamente contento, e ti capisco.... ottimo, ottimo veramente.1 punto
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DE GREGE EPICURI Filippo Padre per Nicomedia, contromarca H (=eta.)1 punto
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DE GREGE EPICURI Credo contenga il più bel cammello della monetazione antica. Complimenti! Ed è anche sicuramente rara.1 punto
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Purtroppo queste medaglie - nate per iniziative commerciali - non riscuotono l'interesse dei collezionisti. Vengono vendute con ampia certificazione di garanzia, in realtà ciò che viene garantito è il peso e il titolo del metallo impiegato, tutto qui. In un recente passato si è lasciato intendere che queste emissioni sarebbero state un ottimo investimento e così alcuni le hanno acquistate : o per tenersele o per regalarle. Il prezzo di acquisto lo fa il commerciante, ma in caso di vendita lo fa il mercato . e se nessuno le chiede, il loro valore si limita a quello dell'oro (usato). Questo in linea di massima : poi se uno trova chi è pronto a corrispondergli una cifra maggiore, beato lui......ma non credo capiti sovente. Di questo argomento se ne è parlato molte altre volte qui nel sito. Saluti. @marita1 punto
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Ho prelevato al bancomat ma mi ha dato ancora le vecchie, credo che tra qualche giorno le vedremo in giro dappertutto,complimenti sempre il primo.1 punto
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Per una identificazione più precisa dovrei vedere anche l'altra faccia della medaglia? Tuttavia qualcosa ti posso dire, è in bronzo/ottone, della seconda metà del XVIII sec. (può essere anche del primo quarto del XIX sec.), produzione romana, i busti raffrontati di S. Pietro e S. Paolo con all'esergo, ROMA, compaiono spesso nelle medaglie giubilari del 1750, 1775 e 1825, inoltre si conoscono con rappresentazioni di Santi! Ciao Borgho.1 punto
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Io personalmente trovo più bella quella con *testa grande… e voi?1 punto
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Buongiorno, per favore .... quello mai ? comunque "giro" la tua richiesta nella sezione di competenza "Medaglistica"1 punto
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La moneta è piacevole per stato conservativo, puoi tranquillamente farla entrare di diritto nella tua collezione. Si tratta di un tondello che racchiude gesta eroiche e per la città di Milano è un simbolo.. Le cinque giornate di Milano sono un episodio determinante per la storia della futura Italia. Un momento di ribellione dei milanesi ad anni di soprusi e di umiliazioni subite a causa del dominio da parte dell'Impero austro-ungarico. I moti di Milano si inseriscono nella serie di moti liberal-nazionali che scoppiarono in Europa tra il 1848 e 1849, tutti caratterizzati da un'esplosione di violenza delle singole comunità vessate da occupazioni straniere ingiuste. Fu proprio in seguito ai moti rivoluzionari che si introdusse il modo di dire "succede un 48". Ci si riferisce proprio agli sconvolgimenti dovuti agli scontri, preludio alla successiva prima guerra di indipendenza. Milano, nel 1848, era la capitale del Regno Lombardo - Veneto. Sotto la dominazione austriaca il malcontento della popolazione si diffuse rapidamente, per via della povertà e della mancanza di cibo. Senza contare la mancanza di libertà e non ultima la forte repressione armata effettuata dall'esercito austriaco, sotto la guida dello spietato Comandante Radetsky. Nel frattempo, in tutta Europa, dilagava un senso comune di ribellione allo straniero, che giunta anche in Italia, fu la scintilla che fece esplodere i moti milanesi. Il 17 marzo 1848 si diffuse a Milano la notizia delle dimissioni del Cancelliere Metternich dovute dall'esplosione dei moti rivoluzionari a Vienna. I milanesi, apprendendo ciò, decisero di organizzarsi, erigendo delle barricate nelle zone strategiche della città. Predisponendo delle armi e delle forme di attacco militare non tralasciando però un'organizzazione di tipo strategico mediante l'istituzione di un consiglio di guerra. L'esercito di Radetsky, nel frattempo, accerchiò la città, preparandosi allo scontro che esplose violentissimo il 21 Marzo 1848. In brevissimo tempo gli insorti riuscirono ad impossessarsi di molti punti strategici, e, nonostante gli austriaci avessero fatto molte vittime e altrettanti prigionieri, prevalerono. milanesi mediante la tecnica della "barricata mobile", riuscirono con successo a superare le linee nemiche più agevolmente e la finale conquista di Porta Tosa segnò la vittoria del conflitto. Successivamente, iniziò la battaglia di ordine politico che vide coinvolto Carlo Cattaneo quale comandante delle operazioni militari. Il tutto sfociò poi nella Prima Guerra di Indipendenza. Insomma una testimonianza straordinaria, il classico esempio di come la numismatica possa raccontare attraverso un linguaggio espressivo a volte ineguagliabile.. Eros P.S. Purtroppo in questi ultimi anni le gesta di questi immensi uomini non richiama più l'attenzione che dovrebbe...1 punto
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Intanto che aspetto I vostri consigli sul 4 Cavalli da scegliere....vi faccio vedere questo bel Tari' del 1790 "corona"....di Ferdinando IV. .....cosa ne pensate?1 punto
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