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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 02/28/17 in tutte le aree
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Giorni fa un utente del nostro forum "TINIA NUMISMATICA" ha ricevuto una brutta lettera anonima. Oltre a manifestare solidarietà, pur non avendo la certezza che sia opera di un utente del forum, credo che sia comunque giusto da parte mia dire alcune cose. Da poco abbiamo superato i 40.000 utenti, per me, fino a prova contraria sono tutte brave persone, ma mi rendo anche conto che molto probabilmente non è così. Mi rivolgo direttamente all'autore/i di questo gesto, voi non siete i benvenuti su questo forum, per noi una cosa è lo scontro dialettico tra persone che la pensano diversamente e una cosa sono le minacce e le lettere anonime. Deve essere chiaro che atteggiamenti di questo tipo non saranno MAI tollerati su lamoneta.it. Con questa lettera avete colpito Tinia ma avete colpito anche altre persone e infangato un'intera regione, la Sicilia. Tra le persone colpite c'è sicuramente gionnysicily che è stato nominato nella lettera. Sono convinto che TINIA e gionny agiranno nelle sedi opportune per tutelarsi, spero facciano altrettanto tutte le persone che si sentono danneggiate da questa lettera, io stesso sto pensando di agire per conto del forum. Sinceramente non ho nessun elemento per sospettare di tizio o di caio, quello che mi preme oggi è di lanciare un monito, tutti insieme, dove dobbiamo far passare il messaggio che questo modo di comportarsi è indegno e non compatibile con i nostri valori e la nostra educazione. So bene che comportamenti di questo tipo, insulti, offese, minacce, sono all'ordine del giorno su Facebook o su altri social network, beh qua non funziona così. Se è stato uno stupido scherzo, questo è il momento giusto per farti avanti e chiedere scusa. Se è stato un tentativo atto a spaccare, beh non ci siete riusciti, anzi sono felice di poter lanciare questo messaggio di condanna insieme a Tinia numismatica e gionnysicily.17 punti
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Che altro aggiungere che non sia stato già detto da Reficul o da Gionny?...è stata una delle iniziative più cretine che abbia mai visto non solo sul forum ma da quando mi occupo di numismatica, complimenti all'autore, ha raggiunto nuove vette di imbecillità...... solo che questo deve fare anche nascere un altro pensiero, e cioè far capire che a volte dare giudizi che possono portare collateralmente a danni economici non viene vissuto da tutti in modo uguale e liberale, c'è chi risponde civilmente e c'è anche chi reagisce male, a critiche o danni, quindi, prima di esprimere giudizi trancianti, vediamo di fornire le evidenze per gli stessi e cerchiamo di essere sempre obiettivi...poi, se le evidenze ci sono, allora si scrive e si discute e si fa anche quadrato contro questi deficienti a piede libero... spero che la didattica di questo " incidente" venga recepita da tutti...9 punti
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È con molto piacere che annuncio l'uscita di un libro del nostro Bernardino Mirra. Bibliografia Numismatica Italiana (secc. V-XIX) aggiornamento 2009-2015 L'aggiornamento 2009-2015 della Bibliografia Numismatica Italiana raccoglie tutti i riferimenti agli articoli, libri e saggi inerenti la numismatica e usciti nel periodo 2009-2015. Sono state introdotte anche delle nuove zecche sulle quali sono emerse delle novità negli ultimi anni. Il volume è inoltre corredato da indice analitico degli autori e delle zecche. Aggiungo solo che contiene i riferimenti a piú di 1600 articoli e libri. Per chi lo vuole il volume è su Amazon ad un prezzo decisamente conveniente (sono 150 pagine nel formato classico dei quaderni di laMoneta). https://www.amazon.it/Bibliografia-Numismatica-Italiana-secc-V-XIX/dp/15441672377 punti
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Giorni fa ho ricevuto un MP da Tinia Numismatica, che mi chiedeva se ero stato io , o ero a conoscenza di chi potesse essere stato,a spedirgli una lettera anonima (minacciosa) partita da Torino. Sono caduto dalle nuvole e dopo vari scambi via MP , ci siamo chiariti. Personalmente non pensavo che qualcuno ,non conoscendomi, avrebbe pensato che Giovanni Testa sia caduto così in basso. Vero è che con Tinia Numismatica/ Alessandro Vanni ci siamo spesso scontrati in varie discussioni sul modo di vedere e spiegare i commenti sulle sezioni antiche. Magari di tanto in tanto abbiamo esagerato in aggettivi e qualche esclamativo. Ma da qui ad una lettera minacciosa, ce ne passa. Poiché siamo persone perbene, abbiamo ANCHE la forza ed il coraggio di chiarirci. Mi ha messo al corrente che ieri aveva postato la lettera e del relativo suo commento (che mi ha fatto leggere in MP) A quanto pare è intervenuto l'amministratore Reficul che ha eliminato il post di Tinia Numismatica,in attesa di chiarire con le parti in causa. Di sicuro qualcuno ha approfittato dei nostri scontri per mettere in atto qualcosa che non riesco a capire...... e a che fine ? Chiunque sia stato a scrivere questa lettera, deve sapere che , sia io Giovanni Testa , sia Alessandro Vanni con la collaborazione di Reficul ........perseguiremo le vie competenti affinché questo VILE GESTO , non resti impunito. Si ...........VILE GESTO, minacciare una persona, alludendo alla complicità di un'altra che è all'oscuro.6 punti
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Assolutamente no. Anche uno SPL/FDC o uno SPL+ può essere una moneta "non circolata". Se una moneta non é circolata ma ha una tranvata al bordo, o un sacco di segnetti come quella in topic, che si fa, la si chiama FDC perchè non é circolata ? No: la si degrada. Scusate se provo a rompere un po' coi termini, ma tra qui ed altrove, tra fondi a "specchio" piuttosto che speculari (???), fondi "lucidi" invece che "lucenti", ghiaccio, ghiacciata granite e patatine, mi domando come faccia una persona a capirci più qualcosa...3 punti
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Buona sera a tutti!!!!! Forse avete notato che dal giorno di pubblicazione di quella " VERGOGNOSA " lettera e del post di Alessandro non ho più scritto sul forum e forse qualcuno che mi conosce ha capito il perché. Con enorme dispiacere e dolore personale, vista la mia età e la mia educazione ho notato che velatamente, si parla di complicità di persone in questo gesto che definire " VILE ED IGNOBILE" forse è poco ma, credo che proprio gli aggettivi giusti per poterlo definire siano " VILE ED IGNOBILE" La cosa mi ha turbato parecchio dal punto di vista umano, sia nei confronti di Alessandro ma anche nei miei confronti ed ancora adesso non mi sono ripreso del tutto visto che, nel post si parlava di complici di questo " Vigliacco " che ipoteticamente potevano essere riconducibili a persone che avevano avuto accesi scambi verbali con Alessandro. Ho manifestato tutta la mia solidarietà ad Alessandro con un MP che ha apprezzato purtroppo, in una cosa non l'ho potuto accontentare ma conoscendo la sua intelligenza credo che ne capirà il perchè. Ho ricevuto dai miei genitori un educazione tale che mi ha permesso sempre di vivere nel rispetto di " tutte le persone " e questo nella vita mi ha portato sempre dei benefici ma sopratutto mi hanno insegnato la trasparenza e questo gesto non credo che lo sia, non so neanche cosa abbia voluto dimostrare o fare questo " tizio " ma una cosa sicuramente l' ha fatta " ci ha uniti " nella lotta contro di lui e forse anche in altre cose. Personalmente, condivido pienamente,anche a riguardo della tutela personale e non ho altro da aggiungere a quanto detto da @Tinia Numismatica @gionnysicily @Reficul mi auguro che si possa far luce e scoprire l' autore e che paghi per il suo gesto sconsiderato o che si cosparga il capo di cenere e si faccia avanti ammettendo le sue responsabilità, anche se ho i miei seri dubbi.....di una cosa comunque sono certo ed è quella di avere personalmente la coscienza a posto e che tranquillamente posso guardare in faccia i miei figli, mio nipote e tutte le persone che mi conoscono anche se onestamente, essendo una persona molto sensibile e tranquilla, la cosa mi ha turbato e scioccato parecchio e mai avrei creduto che in giro ci fossero persone tanto " IDIOTE e CATTIVE" che potevano arrivare a tanto. Buonanotte Babelone3 punti
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La condanna a quanto accaduto e unanime senza se e senza ma. Questo strumento (il Forum) e una grande opportunità per tutti gli appassionati di Numismatica , a volte ci si può non essere d'accordo su opinioni personali , ma questo non può giustificare di offendere la dignità con minacce . C'è il forum che ci permette di confrontarci. Spero solo che questo imbecille possa scusarsi in questa sezione , ammettendo la sua cretinata. Per conto mio .....invito Alessandro (Tinia) a venire in Sicilia mio ospite per fargli vedere quanto di bello abbiamo e discutere di Numismatica Classica.3 punti
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Ecco alcuni ritratti sulla monetazione Medicea con il collare alla "spagnola" o a "foglia di lattuga" Sono i ritratti che preferisco e il fatto di presentare il collare da proprio il senso di appartenenza a tale potere e casta. Senso appunto identificativo del potere Spagnolo e del periodo anche rinascimentale Fiorentino a cui fecero parte Cosimo II e Ferdinando II dei Medici.2 punti
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Mi permetto, con questo mio post, di rifarmi ad una discussione che - ormai son più di due anni - fu aperta in questo settore del forum. Mi riferisco a "Un Centurione tristemente famoso", argomento che vorrei riportare in auge nella speranza che vi siano novità dall'archeologia di cui qualcuno di Voi sia a conoscenza. Il mio modestissimo contributo riporta la storia di due Centurioni legati dallo stesso avvenimento, ma che ebbero due destini diversi. Del primo è conosciuta la sua stele funeraria. PREMESSA Quintili Vare, legiones redde! Divus Augustrus Anno 762 ab Urbe condita, probabilmente tra il nono ed il settimo giorno prima delle calende di ottobre, a Teutoburgo durante il rientro dell'esercito di occupazione romano nelle terre dell'Impero attraverso una Germania "pacificata" tre delle migliori legioni vengono annientate cadendo in una imboscata ed escono dalla storia per entrare nella leggenda. Fautore di questo massacro è Arminio, un ufficiale di cavalleria di nobile stirpe germanica e gratificato della cittadinanza romana. Un uomo ambizioso che mira a riunire sotto di sé le tribù che abitano le immense foreste tra Reno ed Elba e che delle legioni romane conosce tutto: pregi e difetti. Egli sa che l'addestramento del soldato romano è ineccepibile: superiore sotto ogni punto di vista a quello del guerriero barbaro. Sa che le armi in dotazione e lo spirito di corpo lo rendono in grado di affrontare qualsiasi orda selvaggia ancorché numerosa. Sa che le tattiche di manovra della legione in campo aperto le permettono di affrontare vittoriosamente le disordinate schiere germaniche. Lo ha visto durante la rivolta illirica alla quale ha partecipato al fianco di quegli stessi soldati che ora vuole eliminare. Ricorda bene come la XX legione "Valeria victrix" a effettivi dimezzati perché ancora in fase di riorganizzazione, ovvero circa tremila uomini al comando del proconsole Marco Valerio Messalla Messalino, ha sconfitto l'esercito dei due re Batone forte di ventimila barbari. Ma conosce l'insipienza militare di Varo, un burocrate divenuto comandante del forte esercito romano solo perché bravo ad incassare tributi dalle genti sottomesse alla potenza di Roma e soprattutto perché parente di Augusto di cui ha sposato una nipote. Conosce le sue debolezze e sa come ottenerne fiducia e amicizia senza riserve. Non ultimo, conosce come imbrigliare i soldati romani: togliere alle legioni la possibilità di manovrare una volta colte di sorpresa. E per farlo li deve condurre in un punto fitto della foresta, in un canalone fra paludi ed un "muro" di ramaglie che nasconda il grosso dei Germani sì che possa riversarsi su di loro all'improvviso mentre stanno marciando in file allungate fra carri con al seguito civili come mercanti, artigiani, donne, bambini e schiavi. Il suo piano si realizza: Arminio distrugge le tre legioni (XVII, XVIII, XIX) che non vennero mai più ricostituite e Roma perde la Germania. Ma la Germania perde Roma e, a duemila anni di distanza, gli storici dibattono ancora se molti avvenimenti successivi si sarebbero realizzati o avrebbero avuto epilogo diverso. L'importanza della battaglia di Teutoburgo fu celebrata dall'Impero Germanico e, successivamente, dal regime nazista come la nascita del nazionalismo tedesco. In una zona dove si riteneva si fosse svolta la carneficina fu eretto, tra il 1841 ed il 1875, l'Hermannsdenkmal (letteralmente "monumento ad Arminio") la statua in rame alta 26 metri, svetta a Detmold nella regione westfalica e riproduce la figura idealizzata del capo dei Cherusci, divenuto eroe nazionale. Un eroe che vinse tradendo chi per anni aveva creduto in lui a cominciare dal suo comandante e a finire con tutti i suoi compagni di tante battaglie. Un eroe che vinse perché fu falso ed ambizioso. Un eroe che aveva servito nell'esercito romano, aveva vissuto a Roma studiando il Diritto Romano, ammirando la tecnica e la civiltà romana, amato ed educato dalla Città Eterna. Ma un eroe non può essere un traditore. Migliore di lui fu la grande dignità romana: "...fu comunicata al Senato una lettera di Adgandestrio principe dei Catti, che prometteva di uccidere Arminio se gli avessero mandato il veleno per assassinarlo. Gli fu risposto che il Popolo romano puniva i suoi nemici apertamente e con le armi, non con l'inganno e col tradimento." (Tacito II, 88) Resta da spiegare come Varo, nonostante altri nobili Germani lo avessero messo in guardia da Arminio, abbia potuto cadere nella trappola; come non abbia potuto vedere le difficoltà crescenti delle legioni nell'avanzare in una foresta sempre più fitta, scura e sconosciuta; perché, se giudicava il territorio "sicuro", non abbia mandato i civili a casa con la scorta di una legione e con le rimanenti diretto a sedare la rivolta dei Bructeri. O pensava di impegnare l'esercito con migliaia di uomini e donne inabili alle armi al seguito? Interrogativi che probabilmente non avranno mai una risposta. MARCO CÆLIO Lasciamo Arminio che alla fine fu a sua volta tradito e ucciso dai suoi stessi Germani e veniamo al primo dei due Centurioni di cui voglio parlarVi. Costeggiamo, ora, il Reno fino alla confluenza con la Lippe e arriviamo a Xanten, cittadina che si è sviluppata vicino all'antico insediamento militare di Castra Vetera. Vetera I, è appunto chiamato così il luogo dove era posto l'acquartieramento invernale di due delle legioni (XVIII e XIX) che furono annientate nella clades variana. Qui accorsero le due legioni XIV e XVI di stanza a Mogontiacum (Magonza) al comando del Legato Asprenate (poi sostituite dalla V Alaudæ e dalla XXI Rapax) per "tappare la falla" aperta nel limes. Questo accampamento fu utilizzato fino alla rivolta batava del 69-70 d.C. (lo dice Tacito) allorché fu distrutto. Il Reno, col tempo, se ne impossessò seppellendo ciò che ne restava. Ma intanto era sorto, per volere di Vespasiano, il nuovo campo che dagli archeologi fu chiamato Vetera II. Ma questa è un'altra storia... Il ricordo di Marco Cælio nasce da una stele funeraria (e che di seguito vi riporto) conservata fin dal 1820 al Landesmuseum di Bonn. Non si sa esattamente dove e quando fu ritrovata. Molto probabilmente viene dalla necropoli di Vetera I di età augustea ed insieme ad altre pietre, prese dallo stesso luogo, fu utilizzata per le mura d'un chiostro. Da lì venne recuperata e venduta nel XVII secolo per finire in una collezione privata ed infine ceduta al museo su citato. Marco Cælio, bolognese, era il Centurione primipilo della XVIII legione disperso nella Selva di Teutoburgo. La stele fu eretta dal fratello Publio, che qualche tempo dopo il disastro di Varo giunse nella Germania Superior nella speranza di poter recuperare almeno le ossa di Marco per dar loro degna sepoltura. E' tuttora uno dei monumenti sepolcrali più noti ed interessanti della Renania. Probabilmente, le speranze del congiunto andarono deluse, poiché passarono diversi anni prima che un forte esercito agli ordini di Germanico tornasse sul luogo della strage e potesse dar sepoltura ad un immensa quantità di ossa anonima e sparsa per diversi chilometri di foresta. Il testo della stele ci dice chi era Marco, morto all'età di 53 anni e 6 mesi al culmine di una splendida carriera che l'aveva portato al più alto grado del centurionato: essendo primipilo aveva il comando della I coorte (quella ad effettivi doppi) della XVIII legione ed il diritto di far parte dello stato maggiore della stessa. Chissà cosa pensò (o cercò di dire) quando sentì le intenzioni di Varo di dirigersi alla volta dei Bructeri per una foresta sconosciuta e con tutti i carriaggi ed i civili al seguito... certo prevalse in lui il dovere di soldato di obbedire (maledicendo fra sé) all'ordine anche se contro ogni logica militare. Si noti come, pur di indicare tutto lo status raggiunto, la figura del Centurione "faccia fatica" a rimanere all'interno dell'edicola in pietra calcarea: la corona civica è così voluminosa da interrompere la linea del timpano, la vitis che impugna invade lo spazio epigrafico tagliando le lettere dello stesso, i due liberti (probabilmente morti anch'essi poiché il loro nome non è seguito da "vivus") che lo accompagnano lo "stringono" fino ad imporgli una posizione innaturale al braccio sinistro. E poi il torques al collo, le armillæ alle spalle, due ordini di faleræ gli ornano la corazza... Tutto questo non fu certo opera della modesta bottega dell'accampamento che lavorava su schemi fissi e semplici. Si presume che Publio abbia condotto con sé, o trovato sul posto, quello che era un "artista itinerante". Il testo fu inserito quando era già stata incisa la figura del Centurione e lo scalpellino si ingegnò alquanto per cercare di tenere una certa simmetria del testo (lo prova, ad es. l'introduzione della "s" per semissis alla fine della seconda riga che risulta inconsueta per il periodo). Che fine fece Marco? Tacito dice che, quando giunse Germanico, si potevano ancora osservare i rozzi altari dove erano stati sacrificati i Tribuni ed i principali Centurioni, ma a me piace pensare che abbia reagito all'agguato combattendo come un leone e cercando di coordinare i suoi uomini e sia stato ucciso sopraffatto da un nemico troppo numeroso. M(arco) CÆLIO T(iti) F(ilio) LEM(onia) BON(onia) [P(rimus)] O(rdo) LEG(ionis) XIIX ANN(orum) LIII S(emissis) CECIDIT BELLO VARIANO OSSA INFERRE LICEBIT P(ublius) CÆLIVS T(iti) F(ilius) LEM(onia) FRATER FECIT A Marco Cælio figlio di Tito,della [tribù] Lemonia di Bologna, del Primo Ordine della legione 18a, di anni 53 e 6 mesi caduto nella guerra di Varo, possa portare le (sue) ossa Publio Cælio, figlio di Tito della (tribù) Lemonia. Il fratello fece POSTILLA : In riferimento al Centurione Marco Celio, dobbiamo aggiungere che la famiglia dei Cælii era antica e assai nota, ma non sembra siano rimaste tracce nella documentazione epigrafica di Bologna, mentre è attestata nella regione. A titolo d'esempio a Reggio Emilia vi è testimonianza di un liberto con questo gentilizio. Velleio Patercolo (uno scrittore da rivalutare, perché troppo frettolosamente etichettato come piaggiatore di Tiberio a mio modesto avviso) nel passo della sua "Historiæ Romanæ" (II, 120) in cui descrive la Clades Variana, riferisce l'episodio di Caldus Cælius, adulescens vetustate familiæ suæ dignissimus, che preferì darsi la morte colpendosi il cranio con le catene con cui l'avevano avvinto piuttosto che rimanere prigioniero dei Germani. Purtroppo la notizia succinta non consente congetture su legami di parentela fra il noto Centurione e questo giovane legionario.2 punti
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Continua qui la discussione postata col titolo "I due Centurioni (I parte)" LUCIO CEDICIO Alisone (o Aliso) era un Castello romano in Germania, menzionato una volta sola da Velleio Patercolo e da Tacito, dai quali si rileva soltanto ch'era situato a levante del Reno, nel territorio che fu teatro della guerra coi Cherusci. Alisone esisteva già nel 9 d.C., ad esso faceva capo una linea di fortificazioni che si stendeva sino al Reno e che fu rafforzata da Germanico (16 d. C.). Una indicazione più precisa ce la fornisce Dione, se supponiamo, com'è probabile, che Alisone corrisponda a quello stesso forte che fu costruito da Druso (nell'11 a.C.) alla confluenza della Lupia (Lippe) e del fiume che egli chiama Elison. Se non che questo fiume sfugge a una sicura identificazione; per questo il sito di Alisone è stato individuato in più d'una mezza dozzina di punti diversi, lungo il corso della Lippe, principalmente sulla scorta di analogie toponomastiche e di avanzi di costruzioni romane. La località su cui molti concordano è Elsen, presso Paderborn, alla confluenza dell'Alme con la Lippe. Dopo la sconfitta romana nella foresta di Teutoburgo, le tribù guidate da Arminio decisero di spazzare via ogni vestigia dell'impero in quello che consideravano essere il loro territorio e, perché no? D'invadere la Gallia, l'Italia e forse di giungere fino a Roma. I Germani, dopo essersi trattenuti a saccheggiare le spoglie di Varo e dei suoi soldati avanzarono vittoriosamente verso il Reno assalendo tutte le piazzeforti e gli avamposti che incontrarono. Ma il loro rapido progredire finì per infrangersi dinnanzi ai bastioni di Aliso (o Alisone). Il presidio di questo forte era comandato dal Centurione primipilo Lucio Cedicio (si suppone conoscesse bene il collega Marco Cælio perché quasi sicuramente erano di stanza entrambi a Vetera I durante i mesi invernali) ed era composto da soldati professionisti, molti dei quali erano probabilmente di coorti lasciate lungo il cammino e appartenenti alle stesse legioni (principalmente la XIX) che furono annientate nella foresta di Teutoburgo. Non sappiamo se Cedicio fosse rimasto a capo dell'avamposto per presidiare la zona durante l'avanzata in primavera di Varo in territorio germanico o vi fosse giunto in autunno sfuggendo al massacro nella foresta di Teutoburgo. Sappiamo solo che i barbari al comando di Arminio avevano poca esperienza nell'assedio di fortificazioni: le frecce ed i proiettili che cadevano a pioggia dalla parte superiore delle mura in modo preciso e accurato li sconcertavano e li respingevano. L'assedio quindi si protrasse ben oltre il previsto. Tuttavia, questa situazione di stallo non poteva durare all'infinito. I proiettili e le scorte di cibo andavano esaurendo. Gli assalti dei Germani, anche se pagati da loro a caro prezzo, erano sempre più brutali ed implacabili ed anche gli assediati ne risentivano pesantemente. Lucio Cedicio sapeva che se non se non avesse ricevuto aiuto, Alisum sarebbe presto caduta ed i suoi difensori sarebbero stati uccisi con tutti i civili che avevano trovato riparo nel fortino. Determinato a far raggiungere il Reno ai suoi uomini, il Centurione mise in atto un ardito stratagemma. Mandò fuori, in un momento di pausa degli attacchi, una parte della guarnigione perché facesse finta di giungere come se fosse i tanto attesi rinforzi, mentre il grosso delle truppe e dei civili restò in attesa dietro le fortificazioni. Poi, approfittando del fatto che sul campo di battaglia si scatenò una raffica violenta di pioggia seguita da tuoni e fulmini, i Romani silenziosamente passarono fra le fila germaniche allontanandosi in direzione del Reno. I Germani, però, alla fine se ne accorsero e si gettarono all'inseguimento anche se la maggioranza di costoro, che era soprattutto impegnata ad assalire la fortificazione ed era distratta dal saccheggio della città e nel darle fuoco, finì per concedere un vantaggio prezioso agli sfollati. Centinaia di metri dietro le loro spalle, i Romani tra la paura e la fretta, videro Alisum bruciare, senza osare interrompere la corsa per diversi chilometri, ma questa volta i legionari riuscirono a ricongiungersi ai "falsi" rinforzi e a respingere gli assalti della cavalleria germanica riuscendo a ritirarsi in buon ordine, non senza lasciare sul terreno altri morti e feriti. I Germani, che nonostante le loro vittorie non avevano dimenticato la forza della legione romana quando può combattere schierata, decisero così di ritirarsi non ultimo ritenendo che il nemico stesse aumentando di numero. Poco tempo dopo, la guarnigione di Alisum (con i civili al seguito sconvolti ed esausti, ma sopravvissuti allo sterminio) poté finalmente riunirsi alle coorti inviate in soccorso da Asprenate. Tiberio e Germanico a capo delle legioni neo costituite, infine, raggiunsero anch'essi Asprenate. L' imponente presenza delle legioni bastò a scoraggiare definitivamente Arminio e a farlo desistere dall'invadere le terre dell'Impero. Nonostante il ritiro del confine al Reno, la dolorosa perdita dell'esercito di Publio Quintilio Varo con più di 20.000 uomini e l'umiliante cattura delle aquile imperiali, i Romani furono in grado di stabilizzare la situazione grazie al tempo guadagnato da Lucio Cedicio e dagli eroici difensori di Alisum, unica piazzaforte ad occidente del Reno a non essere spazzata via dalla furia barbarica. Di questo eroe non c'è giunta nessuna immagine, per ironia della sorte, proprio perché sopravvisse alla strage.2 punti
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Ciao. Aggiungo un piccolo contributo "navale": Bermuda: 100 dollari 1977 proof AU .900 Peso 8,1 grammi - Diam. 25 mm. Contorno rigato - Assi alla tedesca Moneta commemorativa emessa per celebrare il Giubileo d'argento della Regina Elisabetta II L'esemplare presentato è stato coniato dalla Valcambi di Chiasso (Svizzera) in 5.613 esemplari e reca il s.d.z. CHI all'interno di un cerchietto posto sotto la prua del veliero. Saluti. M.2 punti
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Scusate la divagazione.. Cosimo II de’Medici, 1609-1620. Medaglia uniface (1613) per omaggio al Granduca opus Guillame Dupré. Æ gr. 183,60 mm 91 COSMVS II MAGN DVX ETRVRIAE III Busto drappeggiato e corazzato, a d., con collare alla spagnola e mascherone sullo spallaccio. V. Johnson, Medaglia 10, (1975) pag. 15; Collezione Johnson 139; Vannel Toderi Bargello 91.2 punti
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Salve a tutti, discussione stilistica molto interessante, trovo il collare alla spagnola un accessorio molto affascinante, soprattutto quando viene abbinato alla corazza, ma probabilmente scomodo. Vorrei allargare questa sfilata di gorgiere anche ad altre zecche. Vediamo ad esempio il collare alla spagnola portato da Odoardo Farnese su un bellissimo ducatone del 1626, zecca di Piacenza. In questo caso il collare è molto più aderente alla testa e staccato dal busto corazzato, inoltre, risulta anche più sottile, ondulato e con una pieghettatura più compatta, fitta e stretta. Saluti!2 punti
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Anche il Giornale della numismatica informa i suoi lettori della nascita del Gazzettino. L' articolo al link http://www.ilgiornaledellanumismatica.it/?p=124622 punti
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Ecco perché e' importante pubblicare le monete presenti nei musei..per impedire che con il passare degli anni avvengano sostituzioni, asportazioni, distrazioni. Finchè tutto il materiale rimane chiuso, è potenzialmente è soggetto ad "attenzioni" pericolose.2 punti
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Grazie Alessandro, prendo atto della tua opinione ( rispettabile) . Certo che una visione dal vivo, avrebbe dato maggiori informazioni. Purtroppo ognuno di noi usa i suoi parametri , c'è chi ha bisogno di foto ad alta definizione e magari non gli basta , c'è chi come me si avvale delle proprie conoscenze e assume con convinzione posizioni proprie e determinate. Spero di non aver arrecato danno a chi non la pensa come me, d'altronde sono interessato, malgrado opinioni diverse di alcuni utenti. Così va il mondo.2 punti
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Buona sera! io sono Patrizia la terza figlia di Livio Santamaria e purtroppo di numismatica capisco ben poco. Ho solo potuto apprezzare le meraviglie che passavano sotto i miei occhi di bambina prima e di adulta poi. Mi lusinga e riempie il cuore di gioia leggere tutti i messaggi che vi siete scambiati riguardo a mio padre ed a mio zio Ernesto. Purtroppo papà è venuto a mancare il 5 maggio 2015, quindi quasi due anni fa, alla veneranda età di 89 anni. Ha lavorato fino ad una settimana prima che il buon Dio lo chiamasse a se, per insegnare un po' di numismatica agli Angeli ed ai Santi del Paradiso...così mi piace pensarlo. mia sorella Laura (la secondogenita) lavorava con papà e zio e si, era molto gentile a differenza dei ben noti s tutti caratteri burberi dei Santamaria!??? Comunque lei di sicuro (spero!) può colmare i vostri dubbi visto che ha lavorato a stretto contatto con papà per diversi anni. Comunque le potete scrivere senz'altro a questo indirizzo mail [email protected] Anche se vi rispondo con un ritardo di 5 anni, spero di essere stata utile e Grazie di cuore per avermi fatto sorridere e commuovere con le vostre chiacchiere da piazzetta. Patrizia2 punti
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Ho trovato una piacevole piccola conferma, anche se sempre come ragionamento generale e non assoluto, a quanto da me sempre pensato ed affermato. Spero sia utile! http://www.ngccoin.it/Coin-Grading/International-Grading-Scales2 punti
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Tra il 1536 e il 1556 nelle colonie spagnole avvennero fatti che cambiarono la storia e l'economia della Spagna, ma che in realtà riguardarono tutta l'Europa e non solo. Le trasformazioni riguardarono l'economia dei paesi, ma anche la monetazione di fatto cambiò in molti paesi dell'epoca. Cosa era successo ? Gli spagnoli nelle Indie erano dediti ai tempi a derubare gli indios, ma questa strategia non poteva durare molto, si dovevano trasformare in imprenditori e quello che interessava era l'oro e l'argento che venivano definiti e chiamati " il tesoro ". Lo sfruttamento minerario spagnolo non partì bene, anzi non prometteva nulla di buono, finchè un giorno una umile pastorella indigena con al pascolo i suoi lama in una località chiamata Potosi in Perù, abbandonata da tutti a 4.000 metri d'altitudine, fece una scoperta che cambiò la storia, trovò una vena d'argento di incredibile ricchezza. A seguire in breve tempo se ne trovarono altre sette, tutte ricchissime d'argento. La scoperta trasformo' Potosi, arrivarono uomini, animali, macchinari, in meno di trenta anni Potosi, da luogo deserto ed abbandonato, contò una popolazione di 150.000 persone, una città popolosissima per l'epoca. Gli effetti per la Spagna furono rilevanti da subito, la produzione già nel 1549 diventa dieci volte in più rispetto all'anno precedente, ma Potosi fu solo il primo anello di una serie di avvenimenti che seguiranno e cambieranno la Spagna e non solo. Se tutto questo fu poi positivo per la Spagna è da vedersi, di certo la Spagna stessa e l'Europa da quel momento furono invasi da tanto, tanto argento e l'argento voleva dire anche monete..... ,monete per tutti....1 punto
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Ho trovato nella classica ciotola da 1 euro questa moneta brasiliana. A quanto ho capito, si tratta di una moneta contromarcata per un valore diverso da quello originale, ma non ho trovato maggiori informazioni. Qualcuno potrebbe aiutarmi? grazie1 punto
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Si, quella dovrebbe essere una variante che riporta anche la data a fine legenda (dovrebbe essere 1582).1 punto
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Ciao @El Chupacabra , grazie per il bel post , anche se la prima parte del tuo articolo era stata gia' trattata nel 2014 : Mai trattata invece la seconda parte . E' vero che Valleio Patercolo e' stato spesso tacciato di adulazione nei confronti di Tiberio , personalmente non sono d' accordo , in quanto ritengo invece piu' probabile essere stata una semplice ammirazione per il suo comandante militare , tanto che la figura di Tiberio , anche come militare , e ' stata rivalutata dagli storici moderni .1 punto
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RIC 505, C 967 Sestertius Obv: MCOMMODVSANTPFELIXAVGBRIT - Laureate head right. Rev: VIRTVTIAVGPMTRPXIIIMPVIIICOSVPP - Virtus standing left, holding Victory and spear with shield; s C across fields. 186-187 (Rome).1 punto
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Interessantissimo contributo, complimenti ? Aggiungo a titolo di mera curiosità che il centurione Marco Celio appare tra i protagonisti del bellissimo romanzo di Valerio Massimo Manfredi "Teutoburgo". Quella di quest'uomo è una figura alla quale mi sono affezionato molto durante la lettura, viene rappresentato come un uomo dall'atteggiamento sempre fiero e marziale che però nasconde un lato molto profondo...non dico di più per non rovinare l'eventuale lettura del libro Gaetano1 punto
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È una tetradramma alessandrina di Massimiano https://www.acsearch.info/search.html?id=18269741 punto
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Farebbe ridere in un altro contesto, qui, con i riferimenti che riporta, non fa ridere ma solo inquietare e inc...re....1 punto
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Se è la Varesi fu aggiudicata a 6.000 Euro nel 2001, sull'autenticità il problema come detto da molti, visto il campione così ridotto e di conii diversi è direi complesso.1 punto
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Ok, grazie del tuo parere, se ho la possibilità di incontarti a qualche convegno ti faccio vedere un paio di slab. Saluti Marfir1 punto
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@4mori mi permetto di rispondere io, dato che sono proprio il relatore della conferenza citata (grazie per l'apprezzamento!). A Parma l'anno scorso parlai dei grossi di tipo c.d. romanino, con al diritto un leone e al rovescio la personificazione di Roma in trono. La moneta in copertina a PN è invece la cinquina, più piccola e soprattutto in mistura. Anche i periodi di emissione sono differenti. Spero che troverai di tuo gradimento l'articolo, scritto a quattro mani da me e dal guru (anche se lui non vuole che lo si chiami così perché è un Signore e fa il modesto ) @adolfos. Un caro saluto, Antonio1 punto
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Il problema di questo convegno è stato molto semplice, almeno per me, l'anno scorso è stato migliore per due semplici ragioni: 1) più tavoli di commercianti 2) più stanze a disposizione degli stessi, con più luce, che permetteva una visione del materiale più comoda. Non so' quali siano state le ragioni di questo peggioramento ma questo è quanto è successo. Saluti Marfir1 punto
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Ciao Babelone, hai scritto bene ...... questa storia CI HA UNITI . Pertanto la tua presenza è sempre utile a contribuire insieme per tutti. Un abbraccio Giovanni.1 punto
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G. Gorini ( monetazione incusa della Magna Grecia , 1975 ) ricorda come a Caulonia , dopo i primi coni incusi di alto livello stilistico , in pochi anni , lo stile delle monete incuse sia rapidamente decaduto in " forme espressive che di greco non hanno più nulla. " Il presunto obolo in discussione , se moneta originale , si potrebbe immaginare ascrivibile a questa seconda fase della monetazione incusa di Caulonia .1 punto
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Sì certamente ci sarò anche io. Mi incarico io di prenotare e direi solito posto sia perché si mangia bene e sia perché c'è spazio. Qualcuno si ricorda quanti eravamo l'anno scorso?1 punto
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in merito ai tuoi 5 punti di stranezza , vorrei capirli con dei dettagli ingranditi. magari mi sono perso qualcosa . 1 L'etnico , e retrograda . L'ho posizionata al contrario per osservarla meglio , la lambda non trovo niente si anomalo , viste le ridottissime dimensioni dell'obolo. Considerando la posizione che dal collo del piede e al perlinato.1 punto
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Buona serata Non ci sono parole; evidentemente il "personaggio" in questione ha grossi problemi. Bene avete fatto a chiarirvi; di fronte a questi comportamenti subdoli è il sistema migliore. Avete tutta la mia solidarietà. saluti luciano1 punto
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Buona sera a tutti. La quadriga briosa è davvero interessante, per me FDC. Però il centesimo 1916 ha una marcia in più. Secondo me i piccoli nummi con al R l'artistica Italia marinara sono delle grandi opere d'arte, artistica testimonianza della bravura del modellista Pietro Canonica e dello stile Liberty tipico di quegli anni. Il tipo del R di queste monete non ha nulla da invidiare, dal lato artistico, sia alla quadriga briosa che ai due tipi dei rovesci della serie del Cinquantenario1 punto
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parlo personalmente...acredine no,non penso di aver palesato ciò. mi lamento e penso di aver le buone ragioni per la stanza claustrofobica e per la luce quasi totalmente assente.....stiamo parlando di monete...cavolo se non si riescono a vedere la cosa si fa un po difficile la location intesa come l'hotel e anche il parcheggio era stupenda...sicurezza super....bar/buffet idem. io però son una persona abbastanza semplice ed era addirittura troppo per me(nel senso che alcune cose le ritengo superflue...o meglio non essenziali)....tra una palestra e un hotel cinque stelle le vie di mezzo ci sono.1 punto
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Capisco la differenza di grandezza del busto....ma quando il busto è totalmente diverso,la differenza di tipologia penso ci stia tutta. busto medio e busto grande.1 punto
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E dici poco? Caspita non solo Kaulonia non ha mai battuto oboli, mica solo con questi conii, ma nessun obolo in assoluto. Quindi non è solo un inedito puro e semplice...bensì un doppio inedito. Che va giustificato. Giustificato storicamente e metodologicamente. E per ora mi fermo a queste prime, evidentissime, stranezze.1 punto
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Chiedo conferma della classificazione , grazie Cesana (Torino) - Guigo VIII Conte D'Albon (1319-1333) Moneta attribuita dal Biaggi alla zecca di Cesana). D: + G : Dalph Vien - Delfino a sinistra, R: + Comes : Alboni - Croce patente , accantonata da un delfino1 punto
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Non è proprio così. Tutti possono inserire immagini e passaggi d'asta, previa registrazione (non basta essere iscritti al forum, bisogna fare una registrazione a parte), ma la compilazione vera e propria delle schede è riservata agli amministratori di quel particolare catalogo. Io, ad esempio, lo sono per il catalogo USA, ma per gli altri non posso fare nulla, tranne, eventualmente, inserire le foto. Se prendiamo questa pagina del catalogo di Venezia per il Regno di Cipro http://numismatica-italiana.lamoneta.it/cat/W-CIPRO vediamo che non è censita alcuna moneta. Prima, bisogna che l'amministratore del catalogo inserisca l'elenco, poi tutti (tutti quelli registrati) possono aggiungere le foto, che comunque, prima di essere pubblicate, dovranno essere approvate dall'amministratore. Domanda: chi è l'amministratore, o gli amministratori, del catalogo Venezia? chi ha compilato le schede già presenti? petronius1 punto
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Buonasera. Io nel pozzo lancio questo 40 lire 1811. Pagata all'epoca poco più del fino contenuto non ha portato danni economici. Pensavo: "anche se lucidata a specchio, sempre meglio di un lingotto". Mi sono ricreduto; non riesco nemmeno più a guardarla?.1 punto
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Anche io colleziono monete mondiali e penso che getterei i 10 Cedis del Ghana perchè è una moneta che a volte mi piace e a volte no... non chiedetemi cosa voglio dire perchè non lo so nemmeno io1 punto
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Devo ammetterlo. Sono un po' deluso. Ed anche stupito ... non che tutti dobbiamo fare le stesse cose o pensare allo stesso modo.... tuttavia io sono ancora affascinato, quasi stordito, dall'emergere dal nulla (quasi fosse una scoperta archeologica, grazie ai mezzi tecnologici che piu' o meno tutti abbiamo) di questo volto bellissimo, austero, regale e tuttavia sconosciuto di quella che è la figura protagonista (o certamente lo dovrebbe essere piu' dei cavalli...) della moneta forse piu' apprezzata da tutti i collezionisti del regno (e non solo), di quella che é considerata la piu' bella tra le belle delle monete italiane del '900 (e non solo italiane), e... non c'è quasi nessuno (a parte i pochissimi) che ha qualcosa da dire sulla scia di una pur minima emozione ? Abbiamo perso la capacità di stupirci dunque ? Mi pare inconcepibile che ci si possa tanto "emozionare" di una moneta per una conservazione perfetta o per la presenza/assenza di elementi accidentali (magari del tutto secondari rispetto alla sua iconografia), per del lustro "abbagliante" piuttosto che per una piacevole patina (e nemmeno d'epoca), e non si abbia nulla da dire di fronte all'apparire improvviso ed inaspettato di un volto notissimo e tuttavia assolutamente ignoto (a me certamente, ma non penso di essere il solo)... O forse saro' io che mi lascio troppo emozionare (da cose da nulla) ...1 punto
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La Spagna poteva essere colpita potenzialmente da un boom economico inaspettato, non fu così, qualche motivo lo abbiamo visto, era impegnata tra l'altro in un susseguirsi di guerre senza fine, continuate, dure, con spesi ingenti. Spendeva in malo modo i proventi fiscali e l'argento che proveniva dalle Indie, prima che arrivassero li aveva già impegnati. I banchieri anticipavano allora le somme richieste e le portavano nelle zone geografiche dove c'era richiesta . Ma ci furono anche problemi interni industriali, aumentò la domanda di beni, non la produttività, la Spagna era incerta tra politiche economiche liberiste e protezionistiche. Prevalse poi il protezionismo, ma questa scelta portò allo sviluppo del contrabbando e all'ausilio di produttori stranieri. Nel corso del 1600 l'afflusso di argento dalle Americhe comunque diminuì, ci fu un ristagno della produzione anche fisiologica, le colonie incominciarono a produrre sul posto merci e diminuirono da parte di queste le importazioni, aumentarono anche con successo i contrabbandieri olandesi, francesi, inglesi che portarono i tesori predati direttamente nei loro paesi. Il benessere spagnolo si sgonfiò sempre più e il jolly potenzialmente in mano alla lunga si trasformò in quella che possiamo chiamare con una sola parola, lenta e continua " decadenza ".1 punto
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Il tema è indubbiamente di quelli che è stato trattato da economisti, storici, numismatici, Cipolla ne parla in più testi, lo stesso Crippa, ma ci sono anche autori recenti che vedono il tutto anche sotto alte prospettive e visuali.... Come si muovevano le flotte spagnole ? Intanto non da sole, ma in convogli per essere più sicure, in due momenti specifici dell'anno, gennaio e poi agosto per evitare le tempeste, ma il pericolo maggiore era quello degli attacchi dei corsari, anche se poi la maggior parte dei viaggi poi arrivava a buon termine. In un recente libro edito da Mursia " All'arrembaggio " del controammiraglio Massimo Annati lo stesso racconta che i corsari ( da lettera di " corsa o di " marca " ) erano poi di fatto autorizzati dai paesi nemici, quali Inghilterra, Francia, Olanda, una attività da mercenari retribuita in base ai bottini. I mercenari erano pagati per combattere sotto le bandiere di un paese, ma c'erano anche armatori che poi lucravano sul noleggio delle proprie navi. Quindi autorizzati dai paesi nemici, ma in qualche caso finiva male per loro, qualcuno fu poi comunque impiccato dall'avversario. Potosi intanto diventa più popolosa di Londra o Milano. E tutto questo argento che arriva, anche se metà circa entra in altri giri non ufficiali e di contrabbando cosa provoca poi ?1 punto
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