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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 02/15/17 in tutte le aree
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E' con immenso piacere che annuncio, in qualità di portavoce del gruppo, la pubblicazione del primo numero de Il Gazzettino di Quelli del Cordusio. Cinquanta pagine in formato A4 b/n di riflessioni, articoli tecnici, recensioni, news; è una pubblicazione per tutti: collezionisti, studiosi, curiosi... La distribuzione avverrà prima in formato cartaceo presso il mercatino del Cordusio ed i convegni di Parma e Verona, quindi pubblicheremo il Gazzettino in formato digitale per raggiungere una platea ancora più vasta di potenziali interessati. Come gruppo sentivamo - e vedevamo intorno a noi - la necessità di una pubblicazione a carattere fortemente divulgativo, interessante per i numismatici più "navigati" ma che soprattutto interessasse il pubblico dei giovani numismatici (dove "giovani" non intende solamente il freddo dato anagrafico ma anche chi - pur avendo una certa età - è appena entrato nel nostro mondo). Quindi eccoci qua con il nostro Gazzettino, un prodotto di facile approccio e di agile lettura. Vorrei ringraziare tutti i membri di Quelli del Cordusio per il loro supporto, per l'approvazione di questo progetto che è passato dall'immaginazione di alcuni di noi alla dimensione "reale" in meno di due mesi; infatti il brindisi inaugurale fu fatto il 18 dicembre scorso. Un traguardo non da poco, ma quando c'è la voglia di fare... Un grazie in particolare va a chi con la collaborazione ha reso così vario e ricco questo primo numero: @dabbene @eracle62 @Parpajola @Dave95 @aleale @DARECTASAPERE @rongom @magdi. Complimenti a tutti loro ed in particolare a Davide (dave95) ed Alessandro (aleale) che hanno avuto qui sul Gazzettino il loro debutto come Autori. Il gazzettino è aperto a tutti gli Autori, appartenenti o meno a Quelli del Cordusio (ovviamente però in ogni numero ci sarà una maggioranza di contributi redatti da membri del gruppo stesso), quindi se avete un articolo, una riflessione numismatica, una recensione inviate tutto a [email protected] . Un caro saluto, Antonio Rimoldi8 punti
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Mi unisco al coro dei consensi per questa ennesima bella iniziativa che, tra l’altro, non rappresenta un fulmine a ciel sereno ma, come è stato anche evidenziato, fa parte di una serie di progetti concreti e… lungimiranti. Confesso – io che vivo in una realtà senza circoli né occasioni di incontro fra appassionati, e per giunta penalizzata da uno storico isolamento anche in tema di trasporti e quindi di facilità di spostamenti - di provare un po’ di invidia (sia pure sana) perché siete la dimostrazione che l’unione, la frequentazione, la collaborazione fanno la forza. E parlo di unione vera, reale, concreta. Non virtuale. Senza fare sproloqui, mi limito a considerare questo: la rete (indispensabile ormai) serve a fare… rete. Ma la parola che avete usato più spesso negli interventi precedenti è “gruppo”. E quello si fa quando ci si vede realmente, ci si siede a tavolino, ci si guarda negli occhi quando ci si assume un impegno. E voi questo fate e i risultati si vedono. Bravi due volte: perché coniugate digitale e cartaceo interpretandoli e impiegandoli come strumenti complementari e non opposti. L’uno non esclude l’altro anzi si completano a vicenda, con vantaggi per tutti e una maggiore garanzia di conservazione per il futuro. Se posso permettermi, mi limito a due suggerimenti. Il primo: tra le copie cartacee da distribuire, pensate non solo ai singoli ma anche alle realtà associative, in particolare ai circoli. Senza trascurare anche qualche biblioteca. Una sola copia, nel contesto giusto, può raggiungere una molteplicità di destinatari presenti e futuri. Il secondo: se non lo avete già fatto, predisponete anche un minimo di norme redazionali (almeno per gli articoli e i saggi). Ne avrà vantaggio chi leggerà i pezzi, perché troverà uniformità tra gli scritti, ma ne gioveranno soprattutto gli Autori alle prime armi, perché sarà una palestra che comincerà a prepararli per quando – glielo auguriamo – produrranno lavori più impegnativi in contesti diversi. Ad maiora! Vittorio5 punti
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@mauro farina ti faccio presente che questo è un forum di appassionati di numismatica che si scambiano opinioni . Alcuni si mettono a disposizione dei meno esperti "gratuitamente" per soddisfare alcune loro richieste nel loro TEMPO LIBERO ---- Quindi non è un sportello Comunale o sindacale dove una persona si presenta ed esige risposte sollecite. Tu hai aperto una discussione esattamente 27 minuti fa e già solleciti evasione. Ti faccio inoltre notare che la forma che stai usando nelle tua molteplici richieste, con toni imperativi, non è appropriata.4 punti
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Riprenderei dall' intervento di @dabbene. I sogni son sogni e rimangono tali, se vengono a mancare l' ambizione e la voglia di fare. Nel nostro contesto nulla ci manca delle qualità citate. Il gruppo c'è, nonchè una squadra, sempre presente e con idee nuove. Questa tematica comune, ci rende spesso partecipi di nuovi progetti, impegni, stimoli. Una passione che in "era social" mi piace definirla "condivisa", una passione che ci porta a varcare continuamente traguardi, un tempo inaspettati; ponendo dinanzi il nostro cammino, nuove avventure da percorrere insieme. Desidero ringraziare, evitando citazioni, tutti gli amici del gruppo, coloro i quali hanno partecipato alla stesura dello storico primo numero; non dimenticando però, i partecipanti " non attivi ", che non si sono dati in questo numero alla scrittura, ma altresì hanno dato spunti riflessivi interessanti utili a noi tutti. Davide.4 punti
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Quando frequentavo nei primi tempi Lamoneta parlavo sempre di sogni numismatici, sogni erano e sogni però rimanevano, poi un giorno pensai perché non realizzarli ? proviamoci... Tanti sogni grandi o piccoli che siano spesso, se vogliamo, possono diventare grande realtà, ma per fare questo ci vogliono idee, obiettivi, passione, lavoro, organizzazione, anche una buona dose di perseveranza e poi ci vuole IL GRUPPO, se non hai la squadra che lavora insieme nella stessa direzione i sogni non si realizzeranno... E i sogni è bello che siano legati sempre a un valore, a una tematica, che siano poi per tutti, non per uno solo, in pochissimo tempo ne vediamo qui tre, uno dietro l'altro, Milano Numismatica che rappresenta il voler vedere monete delle nostre Istituzioni e il vederle in tanti, in gruppo, con giovani, appassionati, curiosi, Il Gazzettino di Quelli del Cordusio che rappresenta la divulgazione totale per tutti, il poter dare a un giovane che non ha mai scritto la possibilità di potersi esprimere ed iniziare e poi Parma, i giovani numismatici....il nostro futuro... Tre grandi sogni, tre tematiche virtuose per una numismatica innovativa, che segua i tempi e i desideri e che deve aprirsi sempre più a tutti. Ne arriveranno altri di grandi sogni, se no potrei pensionarmi a livello numismatico ?, due altre grandi tematiche che meritano di avere il giusto spazio e l'attenzione di tutti ci aspetteranno, ci riusciremo ? dipende... dipende sempre dal gruppo e dal lavoro.... Due parole sul Gazzettino, Antonio ha già detto tutto, aggiungo che è aperto a tutti e che indubbiamente rappresenterà molto il Cordusio e la Milano Numismatica, ma non solo, spero ci siano contributi di tanti e vari... News, per vedere cosa succede nel mondo numismatico, approfondimenti di divulgazione numismatica semplice, spero comprensibile, ma anche interventi più alti per chi vorrà, ma poi anche emozioni, riflessioni, pensieri sulla numismatica, se vorrete, questo è lo spazio per voi. E abbiamo voluto che fosse cartaceo, semplice, ma cartaceo, un giornale che l'appassionato alla domenica può avere, leggere e credo crescere, appassionarsi.... Le tappe saranno giustamente il Cordusio per alcune domeniche, poi Parma e Verona due Convegni importanti e frequentati, finita la fase cartacea on line per tutti . Quello che è certo è che da tempo a Milano non si vedeva una ventata di entusiasmo, fermenti, partecipazione, condivisione come in questi ultimi tempi, la chiamerei una rinascita numismatica, speriamo sia contagiosa per coinvolgere tanti insieme a noi, in fondo è tutta la numismatica che viene coinvolta in questi sogni che diventano poi progetti e poi splendide realtà, un brindisi per tutti noi ...e sognate ...forza....4 punti
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DE GREGE EPICURI Questa la dedico @TheWhiteFly a causa del suo recente amore per la Tetrarchia. E' successiva al maggio 305, allorchè Diocleziano e Massimiano abdicarono contemporaneamente, per far posto ai nuovi Augusti; e presero il titolo di Senatori Beatissimi (o Felicissimi), ossia...pensionati. Ma, come anche alcuni pensionati attuali, che si sentono messi da parte e non possono stare con le mani in mano, Massimiano non sopportava la quiete, e questo costò la vita a lui (pazienza), ma soprattutto il fallimento dell'esperienza tetrarchica e il ritorno delle dinastie. Ma ecco la moneta, che celebra la breve "quiete"; è di Aquileia, pesa 8,0 g. e misura 28 mm. Mi piace particolarmente il rovescio, coi dettagli delle due personificazioni (Providentia e Quies). Al D: DN MAXIMIANO FELICISSIMO SEN AUG. Al rovescio: PROVIDENTIA DEORUM QUIES AUGUSTORUM, S-F nel campo e AQS in esergo. Dovrebbe essere la RIC VI 64b.3 punti
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Sono gradi espressi diversamente s - selten. raro ss- sehr selten Molto raro von grosser seltenheit. rarissimo von allgroster seltenheit della massima rarita' etc non si usa R2. R3 etc ma si usano comunque espressioni di rarita' idem per cataloghi inglesi, francesi, spagnoli etc Riguatdo l'idea che il collezionista sappia gia' i gradi di rarita' delle monete. Beh se nessuno li menzionasse ( e non e' cosi ..) dubito potrebbe conoscerli o le sue conoscenze in merito sarebbero molto piu lacunose e sarebbe molto meno in grado di stinguere se una moneta fosse piu' o meno rara Poi, si occorre riconoscere che vi e' anche una componente - ludica e / o di gratificazione - legata al possesso o ricerca dell'oggetto piu' raro rispetto ad un altro ma perche' condannare tale aspetto ? In fondo noi siamo costantemente alla ricerca di gratificazioni , nella vita, in amore, sul lavoro e quindi why not anche nei nostri interessi e passioni?3 punti
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Beh, di questa moneta furono coniati solo QUATTRO esemplari, quindi, già in partenza, c'era una probabilità del 25% Le monete scomparvero alla fine della guerra civile, per poi ricomparire una ad una nel corso degli anni. La prima, nel 1879, apparteneva a B.F. Taylor, Chief Coiner della Zecca di New Orleans, che l'aveva conservata insieme al conio originale di rovescio. Entrambi i pezzi furono acquistati da John Walter Scott, che utilizzò il conio per produrre 500 restrikes, riconiati su mezzi dollari "nordisti" del 1861. La seconda, la cui comparsa fu ufficializzata nell'aprile 1910, potrebbe in realtà essere stata trovata una trentina di anni prima, negli anni 1880, da tale Mark Jacobs, che l'avrebbe addirittura rinvenuta in rotolino di mezzi dollari di varie annate. Sarebbe appartenuta in origine a tale Dott. E. Ames di New Orleans. La terza, la moneta di cui stiamo parlando, fu presentata il 12 settembre 1936 a una riunione della Washington Numismatic Society. A mostrarla, F. Mark Bream, di Cashtown, Pennsylvania, uno storico amatoriale della Guerra Civile, che aveva scritto un articolo sui mezzi dollari Confederati, letto nel corso della riunione. Dopo essere stata attentamente esaminata e pesata dai membri della Società Numismatica, la moneta venne dichiarata autentica. Bream disse di averla ereditata da suo padre, che l’aveva comprata dal soldato unionista autore del furto ai danni della signora Davis. Davis, a sua volta, l’avrebbe ricevuta dal suo Segretario al Tesoro, Christopher Memminger, che l’aveva avuta da William A. Elmore, Sovrintendente della Zecca di New Orleans. La quarta, infine, apparve nel 1971, il primo, probabile, proprietario, sembrerebbe essere stato John Leonard Riddell, direttore delle Poste di New Orleans. Dopo la presentazione di Bream, a quanto mi risulta nessuno ha mai messo in dubbio che la sua moneta fosse quella di Jefferson Davis, di cui si sapeva già da tempo che ne aveva posseduta una. petronius3 punti
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Che dire di più se non .... GRANDI! "L'unione fa la forza" ed è vero. Questa occasione lo dimostra sopra ogni luogo comune. Essere Gruppo, sapere che persone condividono i tuoi sogni, ti spronano, ti sostengono è importante ed i risultati si vedono. Un plauso a tutti, indistintamente. Il primo numero è battezzato! luciano3 punti
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Bartolomeo Gradenigo (1339-1342), Grosso Ranieri Zeno (1253-1268), Grosso Giovanni Dandolo (1280–1289) , Grosso Lorenzo Tiepolo ( 1268-1275). Grosso Michele Steno (1400-1413). Grosso (con globetto al dritto, da esaminare) Contraffazione (Serba, da esaminare) Giovanni Dandolo, Grosso2 punti
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Al convegno di Genova del 1998 mi trovai a dover scegliere quale acquistare delle due monete propostemi da Bassani, una era stimata da lui "estremamente rara" in conservazione q.BB, l'altra era molto rara e piu' di splendida, la cifra che chiedeva era praticamente la stessa per entrambi. Non potendole acquistarle tutte e due, mi lasciai consigliare o meglio, ascoltai una valutazione numismatica molto attinente a questa discussione: "Questa non e' una bella moneta , ma si vede 1 volta ogni venti anni (modo personale di indicare la rarita' ma che a suo modo puo' rendere l'idea, lui ne aveva viste 3....) e se ti dovesse ricapitare ma di alta conservazione, ti costa quanto un automobile......" "Questa e' una moneta difficile da trovare in alta conservazione, ma sicuramente nel tuo percorso avrai piu' occasioni di acquistarla, forse anche FDC o magari meno bella, ma comunque collezionabile e a minor prezzo." Non avendo una conoscenza della monetazione Pontificia come ho acquisito oggi e reduce da un collezionismo moderno/contemporaneo, la rarita' prevase sulla conservazione.....e ancora oggi non rimpiango quella decisione ! La consapevolezza della rarita' non e' una gara a chi c'e l'ha piu' lungo (almeno per me), e' un elemento fondamentale per pilotare le proprie scelte d'acquisto durante la costruzione di una collezione. Daniele2 punti
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sono arrivato tardi ahimè! appena vista l'ho subito riconosciuta come una di quelle "monete" di fantasia del Meneghetti (o della sua fabbrica), sicuramente non un cigoiano perché lui faceva solo falsi verosimili e non si inventava ex novo dei pezzi. Se guardate lo stile delle lettere, è lo stesso di tante altre sue creazioni, un finto antico che non è mai stato utilizzato.2 punti
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Si, si può fare anche così, ma sarebbe visibile solo in quel pc. Io il file excel lo leggo anche sul cellulare dato che lo tengo su dropbox. In questa maniera è sempre disponibile ovunque sono.2 punti
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Quindi se il pezzo è originale, non è una tessera monetale ma (a mio parere) una "medaglia" commemorativa. Sottolineo se.... E' una sensazione "a pelle" ma mi ricorda tanto i falsi veneziani del Meneghetti, per cui ogni occasione storica era buona per creare una moneta/tessera/medaglia. (Alleg, ad esempio una "tessera" scaligera Verona Orso Correr 1371 *VRSVS CORRARIVS CONIVRATOR ET CAPVT SICCARIIS DECAPITAT VERONAE A.MCCC LXXI2 punti
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Azz .... Andrea; piccoli acquisti? Complimenti. Giorno di paga? Una particolarità che riguarda il Grosso di Michele Steno; ti ricordi cosa avevo scritto riguardo al viso realistico del doge Antonio Venier che figura in alcuni suoi Grossi, dopo averne parlato con il Prof. Saccocci? Te lo riporto .... "......Così la barba venne mantenuta anche nella raffigurazione del grosso del doge successivo, Michele Steno, ma senza nessun rapporto con le fattezze originali del nuovo Doge e nemmeno di quello vecchio, finché anche quella, probabilmente con la nuova svalutazione del 1404, venne abbandonata per ritornare all'immagine di un doge glabro....." Il tuo sembra proprio confermare la cosa .... io ci vedo il "pizzetto" a punta come aveva il Venier, ma è assodato che lo Steno non aveva né barba, né baffi. Il globetto è quello che si vede tra l'aureola del Santo ed il vessillo, vero? saluti luciano2 punti
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Sono monete di nichel (99%) datate 1926, 1927, 1930 e 1931 che raffigurano sul diritto il ritratto del profilo destro di Alessandro Magno, nelle sembianze simili a quelle sui tetradrammi di Aesillas (foto a sinistra) e sul rovescio sempre Alessandro che cavalca Bucefalo come sui bronzi della Koinon di Macedonia (foto a destra). Le monete del 1926 e 1927 sono state coniate per conto dell’Albania dalla zecca di Roma. La moneta del 1930 è stata coniata per conto dell’Albania dalla zecca di Londra. La moneta del 1931 è stata coniata per conto dell’Albania dalla zecca di Vienna.2 punti
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molto interessante e senzaltro costruttivo. indispensabile per neofiti come me. Auguroni....... grazie per tutto cio che di bello saprete fare-2 punti
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Grazie a tutti direi intanto, domenica mattina al Cordusio ci sarà la prima distribuzione per chi ci sarà del Gazzettino, vedremo di attivarci anche per questo... Il 18 dicembre brindavamo per la partenza al Cordusio ( chi vuole ritirare fuori quella foto ? ), il 14 febbraio abbiamo il prodotto stampato scritto da 9 autori per questo numero, credo ci vorrà domenica un secondo brindisi ...è il minimo... I ringraziamenti sono come detto tanti, devo però citare Antonio in primis, vero motore, ma ci tengo a menzionare in particolare chi ha scritto per la prima volta, Davide ed Alessandro, due giovani, il Gazzettino offre questa possibilità di rompere il ghiaccio, cosa che in altri ambiti è difficile... Spero nei prossimi numeri si uniscano altri giovani che vorranno provarci, e so che ci sono, ma anche chi del Cordusio o no vorrà darci un buon contributo di numismatica, ma ogni news di Circoli o Associazioni sarà gradita. E poi le emozioni, come è scritto in prima pagina in alto, chi vorrà darci qualche emozione, riflessione sulla numismatica qui troverà terreno fertile. Vorrei sottolineare ancora un aspetto che differenzia questo Giornale da altre pubblicazioni, il Gazzettino non esce da un Circolo strutturato o da una Associazione che lo fornisce ai suoi soci paganti e iscritti, Quelli del Cordusio è altro come sapete, siamo atipici, il Giornale verrà dato a numismatici ma soprattutto a chi vorrà solo incuriosirsi, orientarsi, cercare di capire questo mondo che è di nicchia e che si chiama numismatica. E quindi vogliamo che vada anche oltre la numismatica stessa ma che arrivi alla Società civile, a tutti quelli che vorranno, uno degli scopi è questo e indubbiamente mira ad aprire e allargare il nostro mondo a giovani e nuovi potenziali interessati. Il tempo ci dirà, è un po' un esperimento innovativo in fondo..., ma se c'è questa passione anche solo un decimo della nostra in chi lo leggerà tanti collezionisti solitari potranno unirsi a noi....2 punti
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Il nostro primo pezzo di queste affascinanti Preunitarie ... da qui è partito tutto !2 punti
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Dopo quanto già è stato detto non posso che dire grazie. E dovrei menzionare tutti, uno per uno. Ma siamo un gruppo, un gruppo di amici, come qualcuno qualche intervento fa ha detto. E dunque è un grazie corale. Un grazie per questa che è una grande opportunità, un grazie per l'atmosfera che rende possibile respirare, per la passione, l'impegno e il lavoro che questa rivista ha richiesto.2 punti
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Complimenti per la nuova pubblicazione. Prenoto una copia per Verona2 punti
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Certo, pagata forse troppo ma mi mancava una gazzetta decente per Isole et Armata da inserire tra le mie levantine. Difficile da trovare in buona conservazione, ho fatto la pazzia Certo rispetto alle altre Dalmatia, Corfù, Armata et Morea è un po' più difficile da trovare. Perdonatemi1 punto
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che bellezza Il Grande Piatto (noto anche come «Piatto di Oceano» o «Piatto di Nettuno», dal volto della divinità marina al suo centro) misura 605 mm in diametro e pesa 8256 g, e rappresenta il pezzo più importante del tesoro.1 punto
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Il giorno di san Valentino vi mostro la "mia donna" denario di faustina con al retro fecund augustae ric 676, pesa 3.29g. Dal mio punto di vista ancora molto godibile una "milf"1 punto
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Moneta falsa... oltre al bordo con perlinatura evanescente in molti punti.. anche il 9 della data è diverso rispetto all'originale1 punto
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@scacchi Caro Mirco, siamo diventati vecchi e ancora ci facciamo domande sui lucenses. Meraviglioso..... (o siamo noi di coccio?? ). Cari saluti Intendi questo esemplare?1 punto
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Ciao Elio, la versione digitale del gazzettino verrà presentata dopo il convegno di Verona...dai, ancora un po' di pazienza Per il momento il cartaceo è ritirabile a mano nei luoghi/eventi già detti qualche post fa, così vi diamo anche una scusa in più per visitare qualche bella città della nostra altrettato bella Penisola! Un caro saluto e grazie per l'incoraggiamento, Antonio1 punto
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Non ti scoraggiare...ci sono molti venditori che offrono materiale autentico anche a prezzi contenuti, se ti accontenti di monete comuni. Semmai scrivimi in privato1 punto
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Caro @Legio II Italica, visto che la solleciti, ti fornisco la mia modesta opinione sull'argomento, che ovviamente è quella di un semplice appassionato di storia e numismatica, non certo quella di un professionista. Prendila quindi come un mero "esercizio". Ho riflettuto sulla questione, valutando le considerazioni che hai riportato all'inzio della discussione. In generale, posso dire che l'identificazione con la struttura riportata come "pira" su certe monete con il Mausole di Adriano, mi lascia perplesso. Mi soffermo, in guisa di avvocato del diavolo, sulle riflessioni che adduci come "prove": - l'impegno di materiali: è un argomento abbastanza debole; in un passato non troppo lontano, nel Rinascimento e nel Seicento, a Roma si producevano per il Carnevale e altre feste "macchine", scenari e altre decorazioni di immenso valore estetico, opera anche di artisti famosi, che impegnavano artigiani, decoratori e manovalanza varia. Tutte opere in materiale deperibile, legno, cartone, stoffa, che spesso venivano bruciate o distrutte da un anno all'altro, per quanto fossero decorate e belle. Non sarebbe quindi la prima volta che si impegnano grandi risorse per manifestazioni o eventi temporanei, e ben sappiamo che i romani per feste, celebrazioni e in genrale eventi importanti, non badavano a spese. Perchè fare di meno per il funerale di un imperatore? - Il fattore cronologico: le presunte pire compaiono sì dopo la costruzione del Mausoleo di Adriano, ma c'è da dire che la loro raffigurazione "successiva" non costituisce un elemento determinante; come riporti, sappiamo che anche gli imperatori precedenti venivano cremati, e questo avveniva comunque mediante pire, seppure all'interno di specifici ustrini. Le pire, quindi, pur non raffigurate per qualsivoglia motivo prima in favore di altre iconografie, esistevano comunque anche prima, e non sono una specifica novità post adrianea. - la forma geometrica delle pire raffigurate, a castello o "torta nuziale", è sì singolare, ma, diciamocelo, propria di una pira funebre. Perchè gli incisori, nel raffigurare il Mausoleo di Adriano, ne avrebbero ritratta solo la parte "alta" con la pira e non l'intero monumento? Sarebbe stato, nel caso, più riconoscibile. E normalmente le monete che raffigurano edifici, lo fanno per intero; magari con dettagli sommari, ma sempre interi, non una parte, per quanto importante. Forse, se l'incisione assomiglia solo ad una pira, è perchè "è" solo una pira. - La testimonianza di Procopio; mi sembra l'argomento meno valido. Come tu dici, Procopio non ci fornisce certi dettagli, tantomeno accenna alla questione di cui ci occupiamo. Fornisce solo la descrizione di dettagli già noti del Mausoleo. non di più. - Quarta prova: la persistenza della raffigurazione; anche qui, si tratta di un argomento tutt'altro che decisivo; esistono diverse altre raffigurazioni che si sono protratte nei secoli praticamente identiche, con più o meno dettagli. Proprio in questi giorni ho osservato una statua greca della vittoria di età classica, e la posa e i dettagli della figura sono identici a quelle delle vittorie del tardo impero. Molte immagini monetali si sono perpetrate da un'epoca all'altra indisturbate, e non si tratterebbe quindi nel nostro caso del persistere del monumento come luogo dell'evento di cremazione, ma semplicemente di una iconografia consolidata. Concludo quindi dicendo che, in mancanza di veri indizi, l'ipotesi che le "pire" raffigurate sulle monete siano la cima dell'attuale Castel Sant'Angelo, mi pare suggestiva ma estemporanea, per quanto non escludibile in senso assoluto. Solo, con gli elementi attuali a nostra disposizione, improbabile. Ma non escludo di dovermi ricredere!1 punto
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I can’t read the legend, but I am sure that this lid is of the Spezieria ‘Allo Struzzo d’oro’.1 punto
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Io leggo nel campo MORAZANVS RENSTITVIVIT ... sarebbe interessante poter vedere nella raccolta dei falsi del Bottacin, che tra l'altro è oggetto di una tesi di laurea di pochi giorni fa e che credo presto sarà pubblicata e dunque disponibile... chissà che non salti fuori una gemellina... anche a me sa più di falso che di tessera... e che sia del Menghetti ci può stare1 punto
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@ak72 bingo! Era la mia stessa idea... ma cercavo conferme! Esiste un corpus del Meneghetti? Al di là del tipo "inedito" di tessera carrarese, secondo me non ci siamo proprio come stile dei caratteri se facciamo confronti con le tessere (e mettiamoci anche le monete) del periodo. Mentre è assai simile allo stile delle medaglie celebrative inventate dal Meneghetti1 punto
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Ciao Robindan77 Non si potrebbe ovviare al problema salvando le foto in una cartella a parte su pc? In questo modo le immagini sarebbero fruibili anche offline.1 punto
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Ciao, Io uso excel e in contemporanea Dropbox. Ho caricato tutte le foto in una cartella su Dropbox e poi su una cella di Excel faccio un collegamento ipertestuale e metto il link del collegamento di Dropbox. In questa maniera il file in excel rimane sempre piccolo (pochi kb) e non occorre portami dietro sempre le immagini. Cliccando sulla cella Fronte o Retro si apre il browser con l'immagine interessata. L'unico difetto che c'è: bisogna essere connessi ad internet, altrimenti non viene caricata l'immagine. Ciao1 punto
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Ciao, le foto non sono un gran che ma devo dire che a me personalmente piace, al rovescio mi pare di vedere una buona parte della firma dell'incisore, un buon colletto del re (anche se forse per lo sporco, non vedo la stellina) e un bel baffo mentre al dritto i leoni hanno conservato un buon dettaglio; la figura dell'Italia è invece un pò più usurata. Peccato solo per le evidenti ed estese ammaccature del bordo ma io la preferisco così piuttosto che il contrario. ?1 punto
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Mi fa piacere notare che non siano emersi elementi anomali, perché vuol dire che probabilmente per estrema precauzione il mio metro di giudizio è esageratamente rigoroso. Meglio così che l'opposto!1 punto
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frequentando questo gruppo mi sono immaginato ma Ambrosoli,Gnecchi ,Tribolati, sono tornati sotto un altro nome siete GRANDI1 punto
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Ciao Mario, allora una copia prenotata e me la darete a Verona. Fà sempre piacere sentirsi ragazzi, a proposito Mario................sono diventato Nonno1 punto
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A mio parere opera di qualche ban minore della Serbia, ban che a causa della mancanza di controllo da parte dell'autorità centrale pensò bene di far fruttare l'argento estratto da una miniera nei suoi possedimenti.1 punto
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Non c'è nessun problema. Non sono permaloso e ho le spalle grosse. Sono consapevole che in un forum, a volte, si fraintenda quello che si scrive. Qui nel forum siamo in tanti e vediamo, tante volte, la stessa cosa sotto luci diverse. Quello che cerchiamo, oltre a coltivare la nostra passione, è aiutare, nel limite del possibile, quelli che si affacciano per la prima volta alla numismatica. Cerchiamo, sempre se possibile, di far risparmiare qualcosa negli acquisti e di individuare qualche falso spacciato per rarità. Non sono anziano, ho "solo " 57 anni, ma sono 40 anni che ci provo a masticare numismatica. Sono da più di 11 anni iscritto al forum, e mi creda, quello che ho imparato qui, è difficile trovarlo sui libri di testo. Non mi riferisco alle nozioni, ma al calore e alla passione che trasuda dalle risposte degli utenti. Chiedo a te (qui nel forum siamo una famiglia) di rimanere, io oramai ho messo radici. Buona giornata. Graziano1 punto
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Ciao a tutti! mi sa che anch'io mi sono preso la febbre "gialla"... ho cominciato con alcuni Thong bao e poi ho iniziato a prenderci gusto. Oggi sono arrivate per raccomandata tutte queste: Spero di non aver preso una fregatura - si sa che ci sono molti falsi in giro - ma il venditore lo conosco e per quello mi sono fidato. Appena ho più tempo vedo poi di catalogare anche il resto. Servus Njk PS: per chi vuole esagerare: https://www.youtube.com/watch?v=rHhHUm7VqkA preso dal sito del Museo Cinese di Parma http://www.museocineseparma.org/artecinese/cina_monete_index.htm1 punto
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Il tenore delle risposte, anche da parte di illustri utenti del forum (al cui confronto io mi sento, per ampiezza di conoscenze ed esperienza, veramente uno sprovveduto) è talmente soggettivo da far sembrare la domanda originale un test psicologico. Ho letto le risposte con vero interesse, anche perchè sono venuti in superficie aspetti che (provando a io stesso a rispondere) non avrei considerato: presenza in collezioni pubbliche o private x es. Il nocciolo mi sembra essere nascosto tra differenze "concettuali": rarità intesa come esemplari coniati, sopravvissuti e noti (più o meno in relazione al tempo trascorso dalla loro coniazione); rarità intesa come disponibilità sul mercato numismatico; rarità intesa come richiesta sul mercato numismatico. Impossibile separare i tre concetti? Non saprei... Però anche io propenderei per raggiungere una definizione di rarità in senso meno vago (o complesso): un animale, una pianta sono rari a prescindere che siano sull'appennino o nella foresta amazzonica, belli o brutti, buoni o cattivi, ricercati per qualche utilità o proprietà. Aggiungo anche che un labrador è comune, ma un esemplare che trova i tartufi lo è...però il labrador non è una specie rara, lo è la sua specializzazione eventuale (anche se poco richiesta) Dopo questa divagazione naturalistico-tartufistica vi mando un affettuoso saluto, rimgraziando tutti per quanto insegnate (consapevolmente o meno) agli utenti meno esperti come me.1 punto
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Bell'argomento ed inusuale... questi i contorrni di due mie monete che hanno contorno un po' diverso dai soliti ... La prima è un 8 lire 1796 - Repubblica di Genova:1 punto
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Vedo che i pareri spaziano dallo SPL+ addirittura al qFDC, ma quasi nessuno ne ha motivato il perchè. Va bene che i pareri sono soggettivi, ma tralasciando la motivazione, il tutto si svaluta ad una semplice carrellata di giudizi. Cosa si impara così? Sforziamoci di motivare i nostri giudizi, questo implica studio, confronto, valutazione delle immagini, dei rilievi, e delle problematiche di conio. Ad esempio, posto quello che è definito un buon spl.1 punto
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