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  1. dabbene

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Contenuti più popolari

Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 01/28/17 in tutte le aree

  1. Troppo stanco onestamente per fare una disamina critica e analitica ora, direi che ne riparliamo domani sera un po' più freschi.. Posso solo dire che il sogno e ' ora diventata realtà e a volte la realtà supera le aspettative come direi e' stato oggi. Una sommatoria di eventi, input, emozioni, direi un evento in cui sono trapelati oltre agli aspetti scientifici, divulgativi, innovativi, anche quelli dettati dal cuore, dalla passione e in questi casi e' impossibile non raggiungere lo scopo. Credo senza forzature che si possa annoverare tra le giornate storiche da incorniciare e indimenticabili della numismatica milanese e italiana, oggi finisce l' Ambrosiana ma lunedì paradossalmente incomincerà di nuovo, la fine, in questo caso di un evento, e' poi in fondo l'inizio, le emozioni numismatiche continueranno ancora per la nostra gioia e passione..e per la divulgazione numismatica. Grazie a tutti i partecipanti per il momento per la grande e calorosa partecipazione....
    7 punti
  2. Giornata memorabile; non solo ed esclusivamente per il contenuto ricco ed abbondante, ma soprattutto per il senso di cambiamento che porta con sé. Giovani e meno giovani, studiosi e collezionisti, professionisti ed appassionati, tutti insieme senza gerarchie, senza cerimoniali, senza riverenza per condividere la passione per la coniazione , per la storia, per la città. La numismatica sta cambiando, sta crescendo e se mai un domani qualcuno ne racconterà la storia, giornate come oggi avranno capitoli dedicati. Orgoglioso di esser stato con tutti voi oggi. Grazie
    6 punti
  3. Esistono alcune monete emesse a Roma dopo la morte di Antonino Pio , dal suo successore Marco Aurelio , queste monete presentano al rovescio la legenda Divo Pio ed al centro la raffigurazione della sua Colonna sormontata in alto dalla statua bronzea dell’ Imperatore e la base posta sopra un basamento in marmo , il tutto circondato da una balaustra in marmo o in metallo . Purtroppo di questa Colonna dedicata ad Antonino Pio ci rimane solo una parte del basamento meravigliosamente scolpito e null’ altro , se non la testimonianza delle poche monete con questa legenda e la tradizione storica del ritrovamento ; vediamo di ripercorrerne il percorso tramite la testimonianza , ancora viva perché postuma solo di pochi decenni , di Giuseppe Vasi , famoso incisore ed architetto siciliano vissuto a Roma dal 1736 fino alla morte nel 1782 ; fu autore delle Magnificenze di Roma , opera arricchita da incisioni ed articolata in dieci libri secondo varie tipologie della Roma del XVIII secolo . La Colonna del Divo Pio venne ritrovata nel 1703/4 a seguito di scavi eseguiti nella zona dell’ Ustrino e dell’ Ara degli Antonini , che erano prossimi alla Colonna , della quale si conosceva l’ esistenza ma non il punto esatto in cui sorgeva ; il ritrovamento avvenne a pochi passi dell’ attuale Palazzo del Parlamento situato in Piazza di Montecitorio , il fusto della Colonna , liscio senza incisioni , era gigantesco , alto 14,75 metri e largo 1,90 metri , era in granito rosso egiziano , in origine giaceva sopra un piedistallo in marmo con dedica e con altorilievi che rappresentavano una parata di cavalli e l’ Apoteosi di Antonino e Faustina trasportati in cielo . La Colonna giaceva sotto terra , fu trovata rotta in vari pezzi , caduta in epoca storica forse a seguito di qualche terremoto e momentaneamente accatastata in un angolo della Piazza in attesa di un possibile restauro , al cui seguito il Papa Clemente XI avrebbe voluto rialzare la Colonna nella sua posizione originaria in Piazza di Montecitorio , nel punto in cui oggi sorge l’ Obelisco (gnomone solare) di Augusto . Purtroppo dopo il ritrovamento avvenne un incendio talmente forte che la Colonna , gia’ in cattivo stato , rimase talmente danneggiata che venne ritenuta irrecuperabile , tanto che con pezzi della Colonna venne riparato l’ Obelisco di Augusto , elevato poi dal Papa Pio VI nella attuale Piazza . Il magnifico piedistallo venne invece trasportato da Papa Leone XIII nei giardini vaticani dove si trova tutt’ ora . Dei rimanenti pezzi della Colonna che dovettero essere notevoli date le dimensioni originali , non si conosce la sorte , forse furono tagliati ed utilizzati altrove . Un grave perdita la Colonna di Antonino Pio , se fosse stata trovata il secolo successivo forse sarebbe stata piu’ agevolmente restaurata e probabilmente rialzata in loco . In foto , un Seterzio di Antonino Pio con la Colonna , il basamento scolpito che si trova nei giardini del Vaticano e una incisione di Giuseppe Vasi con la Piazza di Montecitorio con il basamento della Colonna .
    5 punti
  4. Buona serata Gran bella giornata, non c'è che dire. Oggi si è fatto qualcosa di speciale, la cui importanza verrà certamente recipita da molti. Anche in futuro. Grazie a Mario ed a tutti coloro che hanno creduto in questo evento e lo hanno reso possibile ! luciano
    5 punti
  5. Dopo una giornata così ricca di emozioni che si può dire? Solamente grazie a chi ha reso possibile tutto questo, a chi si è adoperato e ha lavorato perché si concretizzasse. Eventi come quello di oggi testimoniano quanto la Numismatica sia viva e quanta voglia ci sia di condividere e fare gruppo. Come ha detto Davide sono orgoglioso di avere partecipato e grato a chi mi ha dato la possibilità di esserci.....
    5 punti
  6. Inizio dalla fine.. Con i ringraziamenti a chi si è prodigato per la realizzazione di questo straordinario evento aggiungo Mario, Giancarlo e Antonio per gli omaggi che ho ricevuto. Ringrazio Gianfranco per averci ospitato nella sede del CCNM in cui, prima P. Crippa e poi A. Toffanin, mi hanno arricchito con la loro relazione. E per ultima la vera chicca della giornata, che già solo attraversare le sale della Pinacoteca Ambrosiana, valeva il viaggio a Milano, poi sentire mons. Navoni parlare di apertura verso il pubblico, sentire il Prof. Altieri parlare di far rinascere le monete e cercare di ampliare gli spazi espositivi ( perché lasciarle nelle scatole accartocciate nella carta dei giornali mi fa una tristezza) mi ha fatto sentire bene, contento e felice. Sarò ben contento di tornare a farci visita. Riprenderò più tardi il discorso perché ora sono stanco e mi gira ancora tutto anche ad occhi aperti.... Roberto
    4 punti
  7. Scrivo a caldo e un breve intervento per sottolineare quanto una giornata così vissuta significhi molto per la numismatica. Bellissima e unica l'esperienza alla Ambrosiana dove è stato possibile vedere una piccola ma significativa parte delle monete. Poi gli interventi del pomeriggio... Grazie a tutti per la partecipazione e l'entusiasmo. Seguiranno altre parole e qualche foto.
    4 punti
  8. Buona serata, volevo ringraziare chi ha organizzato questa giornata ricca ed appassionante, sono rimasto molto colpito in maniera positiva dall'Ambrosiana (personalmente non ci ero mai stato). Ho visto dell'entusiasmo in mattinata ed ancora di più a termine del pomeriggio quindi del programma, è tutto molto positivo e son sicuro che questa occasione ha dato nuova linfa vitale a questo settore molto appassionante. Un cordiale saluto a tutti i partecipanti.
    3 punti
  9. Rieccoci con le nostre "bellezze", ....questa di seguito è piccolina, ma una moneta,non facile da reperire in ottima conservazione. Meraviglia come gli incisori dei conii, riuscissero a inserire in cosi' poco spazio tutti questi particolari. Ferdinando IV- Carlino 1816.
    3 punti
  10. Ho appena visitato il medagliere, o meglio la selezione che il prof Alteri ha preparato per questa giornata. Monete fantastiche: elettro di Sirakosion, akragas, Metaponto e poi sesterzi romani di qualità davvero elevata, patine autentiche mozzafiato. E ancora medaglie e argenti di tutte le epoche. Lo spettacolo continua...
    3 punti
  11. Passo dopo passo costruisco il sogno di una vita, voi penserete a una bella collezione di monete che si avvia al completamento, non proprio... da biblionummofilo quale sono non è tanto alle monete che sono rivolti i miei appetiti, ma ai libri sulle monete, sto cercando di creare una biblioteca numismatica ideale divisa in vari settori, in primo luogo vi è la distinzione tra biblioteca digitale e reale, quella digitale sta assumendo un ruolo sempre più cospicuo perché mi consente di raccogliere testi appartenenti ad ambiti che esulano dalla biblioteca reale, così come articoli e raccolte di periodici ormai sempre più presenti e disponibili in rete, tutto materiale che occuperebbe uno spazio improponibile per le mie possibilità di semplice privato, in questo modo posso inserire una mole cospicua di testi nel semplice spazio di un hard disk consultabile via computer, so che per un bibliofilo un testo deve essere materiale per il piacere di possederlo e sentirlo tra le mani, ma io sono un bibliofilo moderno e onestamente la comodità di consultare un Cohen, un Roman Imperial Coins, un Moneta Imperii Byzantini e un Corpus Nummorum Italicorum comodamente su un portatile pure mi inocula una dose non trascurabile di godimento; la biblioteca digitale inoltre non è l'unica ad esistere in tale formato, sto creando anche una bibliografia/biblioteca digitale, cioè un data base completo di tutto il pubblicato concernente alcuni ambiti della numismatica di mio particolare interesse con schede bibliografiche ampliabili fino a contenere descrizione fisica con immagini, abstract, sommari, recensioni e link a recensioni reperibili in rete o anche ai testi medesimi quando esistenti, per il momento gli ambiti di cui mi sto occupando sono la numismatica dell'Italia meridionale medievale e moderna, la numismatica bizantina e quella islamica, se avessi qualche aiuto mi piacerebbe coprire anche la numismatica del resto d'Italia e della Magna Grecia e Sicilia greca, altrimenti farò da solo nel corso degli anni, il vantaggio di un lavoro simile è nella possibilità di aggiornamento costante dei testi e dell'arricchimento sempre possibile a cui si può sottoporre ogni scheda bibliografica, ovviamente fatto da solo è un lavoro immane anche perché richiede continua manutenzione, ma è un qualcosa che penso come un progetto collettivo e generazionale, da costruire nel tempo come ogni grande opera; ma adesso passiamo alla biblioteca reale, e qui chiedo la vostra attenzione e il vostro parere, ho scelto di raccogliere solo monografie concernenti alcuni ambiti della numismatica: zecche italiane medievali e moderne, Magna Grecia e Sicilia greca, numismatica bizantina e islamica; sono arrivato ad acquisire alcuni dei testi fondamentali relativi ad alcuni di questi ambiti ma ovviamente il lavoro di raccolta è ancora lungo, ora vi chiedo di immaginare che questa biblioteca seppur privata sia aperta alla consultazione, come un circolo specializzato in cui un appassionato, studente o studioso prenda appuntamento per poter consultare dei libri di suo interesse, quali testi vi piacerebbe trovare in ciascuno degli ambiti predetti?
    2 punti
  12. Qualche sera fa, mentre girovagavo fra le pagine del forum, il mio primogenito "quattrenne" si è affacciato allo schermo del tablet che stavo maneggiando. Proprio in quel momento faceva bella mostra di se l'immagine del 5 pounds del 1839. Bontà sua: "Papà chi è questa signora con il leone?". Ho pensato subito: "Bello di papà, emmo' come te lo spiego?". Ho preso tempo per cercare in rete qualcosa che potesse aiutarmi nell'impresa di raccontare ad un bimbo il poema di Edmund Spenser, "The Faerie Queene". Dopo poco mi sono imbattuto in un sito britannico di fiabe che presentava proprio l'estratto che ci interessava. http://www.heritage-history.com/?c=read&author=langjean&book=queen&story=una Ho richiamato mio figlio e, con fare smargiasso innanzi alle perplessità di mia moglie, mi proponevo di tradurlo e al contempo raccontarlo al piccolo. Purtroppo non ho fatto una bella figura; il mio inglese è un po' arrugginito. L'andamento claudicante delle parole uscite dalla mia bocca ha indotto entrambi a canzonarmi e il sottoscritto a prepararsi meglio. Ebbene ho tradotto la pagina, rendendola comprensibile ad un bambino. Ho deciso di rendere il forum partecipe nella speranza che questa fiaba possa aiutare nella comprensione della moneta e, perché no, essere usata al momento della nanna da altri papà del nostro forum. UNA E IL LEONE Una and the Lion by Briton Rivière In un epoca lontana nel tempo, in un paese non lontano da Fairyland, viveva un re e una regina con la loro figlia, il cui nome era Una. Una era una delle più belle principesse di tutti i tempi, ed era tanto buona quanto bella. Lei, suo padre e sua madre si amavano molto ed erano molto felici insieme, fino a quando una cosa terribile accadde nel loro regno e portò via tutta la loro felicità. Un drago spaventoso venne da un altro paese e uccise uomini, donne e bambini. Con il suo alito di fuoco sradicava gli alberi, riduceva l'erba e i fiori in cenere nera, e uccise tutti coloro che attraversarono la sua strada. Avrebbe ucciso anche il padre e la madre di Una, ma essi, ed alcuni dei loro servi, si rinchiusero in una torre di ottone. Il drago cercò per molto tempo di entrare e di ottenerli in pasto, ma la torre era così solida che non poteva rompersi. Per sette anni il re e la regina si nascosero nelle loro torre, mentre il drago pazientava di fuori. Molti coraggiosi cavalieri vennero e combatterono contro l'orribile mostro cercando di salvare il re e la regina. Ma il drago era più forte di tutti i guerrieri ed uccise ognuno di loro. Alla fine Una decise di cavalcare fino a Fairyland e chiedere alla Regina delle Fate di inviare uno dei suoi cavalieri per ammazzare il drago. Una non prese al seguito nessun soldato né servi. Un nano trasportò per lei il cibo ed i vestiti di cui aveva bisogno e la condusse sulla groppa di un piccolo asino bianco. Il suo vestito era bianco, ma lei coprì la sua bella e lucente chioma d'oro con un mantello nero per mostrare che si sentiva triste. Il suo bel viso era molto addolorato, perché era tanto infelice per le cose crudeli che il drago aveva fatto e per il pericolo che i suoi cari genitori stavano correndo. Una arrivò senza intoppi alla corte della regina Faerie. Un giovane cavaliere, senza paura, fedele e vigoroso, si offrì di tornare con lei ad uccidere il drago. Il suo nome era Giorgio, ma, sul petto della sua armatura d'argento e sul suo scudo d'argento, aveva dipinto una croce rossa. Così la gente lo chiamava “il cavaliere dalla croce rossa”. Il sole splendeva luminoso, e gli uccelli cantavano dolcemente, mentre Una e il suo cavaliere cavalcavano attraverso i boschi che si trovavano tra il regno di suo padre e le terre della regina di Faerie. Il grande cavallo da battaglia del cavaliere saltellava e mordeva il freno per permettere all'asinello di Una ,che, al contrario, poggiava delicatamente le zampe sull'erba, di restargli fianco a fianco lungo la strada. Non si erano ancora allontanati di molto che una tempesta li colse. Il cielo si oscurò e la pioggia cadde pesantemente, e si sarebbero inzuppati tutti se non avessero trovato rifugio in un fitto bosco. C'erano ampi sentieri in questa foresta. Gli alberi ad alto fusto avevano fronde rigogliose e cresciute così vicine che la pioggia non riusciva ad attraversarle. Erano in un così bel bosco, ed erano così felici di parlare assieme ascoltando il dolce canto degli uccelli, che cavalcarono a lungo senza accorgersi di dove stavano andando. Così, quando la pioggia cessò e desiderarono tornare sulla strada aperta, non riuscirono a trovare la via. Vagarono in lungo e in largo finché giunsero all'imbocco di un grande caverna buia. Il cavaliere balzò da cavallo, diede da tenere in mano la sua lancia al nano, e andò avanti per controllare se qualcosa fosse nascosto nel buio. "Non essere così avventato!" gridò Una; "So che questo è un luogo terribilmente pericoloso, e che un mostro terribile abita in quel covo nero!" Anche il nano, spaventato, lo pregò di venire via, ma il cavaliere disse, "Mi vergognerei se tornassi indietro. Se un uomo è buono non ha bisogno di avere paura del buio." Così entrò nelle tenebre, e nella penombra generata dalla sua armatura splendente vide un mostro orribile. Aveva una gran brutta testa e una coda lunga e maculata come quella di un serpente. La bestia si precipitò sul cavaliere, ruggendo furiosamente. Giorgio la colpì con la sua spada, ma, nonostante la ferita, il mostro avvolse la sua orribile coda intorno a lui, fino a quando questi fu quasi schiacciato a morte. Una lo incitò a non avere timore e a combattere il mostro con coraggio e lui, colpendo con tutte le sue forze, gli tagliò la testa. Passato il pericolo Una e Giorgio cavalcarono allegri, e, mentre calava la sera, trovarono una via d'uscita dal bosco. Sulla strada incontrarono un vecchio che sembrava gentile e buono. Offrì loro ospitalità per la notte nella sua casa, in una piccola valle poco distante, e loro accettarono volentieri . Questo vecchio era però un mago malvagio e, in realtà, voleva fare loro del male. Quando giacquero per riposare, iniziò a lavorare con la sua magia su di loro. Con le sue arti fece credere al cavaliere dalla Croce Rossa che Una era falsa, molto malvagia e che fosse saggio starle lontano. Alle prime luci dell'alba il cavaliere fece sellare il suo cavallo dal nano e andarono via insieme, lasciando Una addormentata nella casa del mago malvagio. Poco tempo dopo Una si svegliò e non li trovò più; poté solo piangere amaramente per quella che le sembrò una crudeltà. Cavalcò più velocemente che poteva, ma il suo asinello era lento, e non aveva alcuna possibilità di raggiungerli. Giorno dopo giorno, per monti e per valli, nei boschi e nelle brughiere solitarie, cercò il suo cavaliere. Il suo cuore era molto triste perché colui che amava l'aveva abbandonata così all'improvviso. Un giorno, molto stanca, si sdraiò per riposare sotto gli alberi in un fitto bosco. Si tolse il mantello nero e i suoi magnifici capelli d'oro è caddero liberamente intorno al viso. Il suo volto era così bello e così pieno di bontà che sembrava fare luce nel luogo ombreggiato. Improvvisamente un leone furioso uscì fuori dal bosco e si avventò su di lei. Era a caccia di qualcosa da uccidere e mangiare e, quando vide Una, corse verso di lei avidamente, con le fauci fameliche spalancate . Quando vide il bel viso però, invece di farla a pezzi, si mise a leccarle dolcemente le piccole mani bianche ed i piedi.Il cuore triste di Una era così grato al nobile animale che le sue lacrime caddero sul felino. Il leone non l'avrebbe lasciata. Continuava a vegliarla mentre dormiva e, quando era sveglia, la seguiva come un cane fedele. Vagarono insieme, ma non incontrarono mai nessuno a cui chiedere aiuto nel cercare il cavaliere dalla croce rossa. Finalmente, una sera, videro una giovane donna camminare su un sentiero di montagna ripido, portando una pentola di acqua sulla schiena. Una la chiamò ma, quando si guardò intorno e vide una bella signora con un leone, la donna si spaventò, buttò via il recipiente e scappò via temendo per la sua vita. Ella viveva in una capanna sulla montagna insieme alla vecchia madre cieca. Quando arrivò a casa si precipitò dentro e chiuse la porta. Una e il felino la seguirono; il leone, con un colpo della forte zampa, spalancò la porta. Le due donne si erano nascoste in un angolo buio, mezze morte dalla paura. Una cercò di confortarle, e chiese loro rifugio per la notte. Quando calò il buio si sdraiò, molto stanca, a dormire. Il suo leone giaceva di guardia ai suoi piedi. In piena notte bussarono alla porta. Era un ladro cattivo, che era solito portare la refurtiva e darla da nascondere alle padrone di casa. Le donne erano così terrorizzate del leone che non osavano uscire dal loro nascondiglio. Così il ladro, in un impeto di rabbia, buttò giù la porta; il leone si precipitò su di lui e lo fece a pezzi. La mattina dopo Una si alzò presto e andò via con il felide. Appena fu partita, le donne si fecero coraggio e uscirono fuori. Quando videro il cadavere del ladro, si adirarono molto. Le corsero dietro, insultandola, ma non riuscirono a raggiungerla. Tornando verso casa incontrarono il mago malvagio. Raccontarono di Una, e lui cavalcò rapidamente per raggiungerla. Con la sua magia si fece un'armatura identica a quella del cavaliere dalla croce rossa. Quando Una lo vide pensò fosse proprio lui che tornava finalmente da lei. Ella però non fù l'unica a cadere nell'inganno del mago. Sansloy, un uomo rude e cattivo, il cui fratello era stato ucciso in uno scontro con il cavaliere dalla croce rossa, arrivò a cavallo. Quando vide la croce rossa sul petto del mago lo caricò furiosamente. Il vecchio mago, volente o nolente, dovette combattere. Sansloy attaccò così ferocemente che lo ferì e lo lasciò sanguinante a terra. Poi Sansloy gli strappò via il casco e stava per ucciderlo, quando vide, al posto del volto giovane e bello del cavaliere dalla croce rossa, la faccia avvizzita ed i capelli grigi del mago malvagio . Sansloy aveva paura del mago, così si tirò indietro e non lo colpì più. Quando si accorse di quanto fosse bella Una, decise di portarla via con lui e di prenderla in moglie. Quando il leone vide il cavaliere afferrare Una, si lanciò in una feroce corsa verso di lui, e lo avrebbe sbranato; ma Sansloy respinse il leone con il suo scudo ed infilzò la sua spada in profondità nel cuore fedele del leone. Con un grande ruggito la nobile bestia cadde morta. Sansloy gettò Una sul suo cavallo e galoppò via con lei. La principessa piangeva e singhiozzava; lo pregò di lasciarla andare, ma Sansloy non la ascoltò. Una si sentì come se non avesse alcun amico, o almeno, nessun amico che potesse aiutarla. Solo l'asinello bianco trottò dietro di lei; non aveva paura di nulla se non di essere lasciato solo, senza la sua amata. Il buio calò e le stelle che uscirono fuori sembrava piangessero per il dolore e l'impotenza di Una. Sansloy alla fine fermò il cavallo e la fece scendere. Quando lui le si avvicinò, Una ebbe tanta paura e gridò per chiedere aiuto. Le sue urla riecheggiarono fra gli alberi. In quei boschi viveva gente selvaggia. Alcuni fra loro erano più simili a bestie che uomini e donne. Ballavano allegramente alla luce delle stelle e, non appena sentirono le grida di Una, fermarono le loro danze e corsero a vedere cosa non andava. Non appena Sansloy li vide, con i loro capelli lunghi, le gambe pelose, le braccia grosse e le facce selvatiche, fu così spaventato che saltò sul suo cavallo e galoppò via. Ma le persone selvagge dei boschi erano più dolci rispetto al vile cavaliere. Quando videro Una, così bella, così spaventata e così triste, sorrisero per dimostrarle che intendevano essere gentili. Poi si inginocchiarono davanti a lei e le baciarono dolcemente i piedi per dimostrarle che le avrebbero obbedito. A quel punto Una non ebbe più paura. Quando queste persone selvatiche videro che lei si fidava di loro, furono così contente che saltarono e ballarono e cantarono per la gioia. Raccolsero fronde verdi e le stesero lungo il suo cammino; la coronarono con foglie per dimostrarle che era la loro regina. In questo modo la portarono a casa, dal loro capo; lui e tutte le belle ninfe del bosco la sua accolsero con gioia. Per un lungo periodo Una visse con loro e fu la loro regina. Alla fine un coraggioso cavaliere giunse da loro. Suo padre era stato un uomo selvaggio dei boschi, ma sua madre era una donna nobile. Era coraggioso e audace come suo padre era stato. Quando era un bambino, e viveva con la gente selvaggia, aveva l'abitudine di rubare cuccioli di leone alle loro madri solo per divertimento. Cavalcava pantere, antilopi,cinghiali, e tigri e lupi con cinghie e briglie, come se stesse giocando con cavalli. Era però dolce come sua madre, nonostante fosse un impavido. Quando Una gli raccontò la storia del cavaliere dalla croce rossa, del leone e di tutte le sue avventure, il suo cuore divenne colmo di pietà. Promise di aiutarla a fuggire e cercare di trovare il cavaliere dalla croce rossa. Così un giorno scapparono via, e, giunta la notte, furono fuori dalla portata degli uomini selvaggi dei boschi. Il mago malvagio seppe della fuga di Una, si vestì come un pellegrino e andò loro incontro. "Hai visto, o hai sentito nulla riguardo al mio prode cavaliere? Egli porta una croce rossa sul petto" Una chiese al vecchio quando si incontrarono. "Ah, sì", disse il mago, "L'ho visto sia vivo che morto. Oggi ho visto una lotta tremenda tra lui e un altro cavaliere, e l'altro cavaliere lo ha ucciso». Sentendo questa bugia crudele, Una cadde svenuta. Il giovane cavaliere coraggioso la sollevò delicatamente e cercò di confortarla. "Dov'è questo uomo che ha ucciso il cavaliere dalla croce rossa, e preso a tutti noi la gioia?" chiese al falso pellegrino. "Egli è qui vicino ora", disse il mago. "L'ho lasciato ad una fontana, a lavare le ferite." Il cavaliere si avviò in tutta fretta, così veloce che Una non riusciva a tenere il suo passo, e in poco tempo arrivarono ad una fontana dove trovarono un cavaliere seduto. Era il malvagio Sansloy, colui che aveva ucciso il leone di Una e l'aveva rapita. Il cavaliere coraggioso si precipitò su di lui con la spada sguainata. "Hai ucciso il cavaliere dalla croce rossa!", disse; "Dovrai a combattere e sarai punito per la tua cattiva azione." "Non ho mai ucciso il cavaliere dalla croce rossa", disse Sansloy, con grande rabbia. "I tuoi nemici ti hanno mandato da me perché ti uccidessi." Poi, come due belve, lottarono. A volte riposavano per un momento, solo per poter attaccarsi l'un l'altro nuovamente, con più forza e veemenza. Il sangue sgorgò dalle loro ferite sulla terra calpestata dai loro piedi, e il suono dei loro colpi feroci risuonò attraverso l'aria. Una era così terrorizzata alla vista del terribile spettacolo che scappò via e li lasciò a combattere furiosamente. Appena si allontanò vide una piccola figura che attraversa i boschi verso di lei. Era proprio il nano. La sua faccia dolente le disse che qualche cosa di brutto era successo al cavaliere dalla croce rossa. Giorgio aveva avuto molte avventure da quando l'aveva lasciata nella capanna del mago, e, alla fine, un gigante lo aveva preso. Lo teneva prigioniero in una triste prigione. Il nano era fuggito, per timore che il gigante lo uccidesse. Una amava il cavaliere dalla croce rossa, tanto che il suo cuore andò quasi in pezzi quando sentì le parole del nano. Prese quindi la decisione di trovare il suo cavaliere e liberarlo. Così parti', vagando su e giù per colline e valli, bagnata da piogge battenti e sferzata da venti pungenti. Alla fine, per buona fortuna, incontrò un cavaliere e il suo scudiero. Questo cavaliere era il buon principe Arturo, il più coraggioso e il migliore di tutti i cavalieri della regina Faerie. Raccontò loro le sue tristi vicende . "Siate di buon umore e consolatevi", disse il principe. "Io non abbandonerò fino a quando non avrò liberato il cavaliere dalla croce rossa." Ed il principe mantenne la sua promessa. La storia di “San Giorgio e il Drago” vi dirà come Una e il suo cavaliere si ritrovarono e si sposarono, dimenticando i dolori passati nella loro grande felicità. Infine inserisco una bella immagine della moneta che ha destato la curiosità del mio bimbo. Per fortuna che non mi ha detto ancora: "Me la compri papà?" Buona serata a tutti gli amici del forum. E.
    2 punti
  13. Ringrazio tutti per l'affetto, la stima, e la bella targa ricordo di questa fantastica giornata....... ora posto qualche foto di inizio giornata all'AMBROSIANA
    2 punti
  14. Giornata fantastica! Un grazie a tutti i partecipanti, agli amici del Cordusio, del CCNM... Interventi magnifici, da quelli di apertura alle conferenze tecniche degli amici Paolo Crippa ed Alessandro Toffanin. Al momento non trovo le parole per descrivere tutta la giornata nella sua complessità, l'atmosfera di gioia, la voglia di condividere. Un bellissimo raduno, con il surplus della visione di alcuni tondelli eccezionali (ho ancora negli occhi un doppio fiorino di Paolo III che...vi dico solo che ha fatto luccicare gli occhi anche ai "monotematici milanesi" @Testone68 e @Parpajola). Tante le fotografie scattate (e che posterò prossimamente), vi auguro una buona serata con le due che ritengo più rappresentative: le tre realtà che hanno reso tutto possibile: Ambrosiana, CCNM e Quelli del Cordusio (LaMoneta aleggiava nell'aria, se foste stati in sala ne avreste sentita la presenza) [continua]
    2 punti
  15. Lo escluderei, in latino è "animam meam refecit duxit me per semitas iustitiae propter nomen suum" completamente diverso dal motto sulla moneta. Questa in effetti si avvicina di più "cor hominis disponet viam suam sed Domini est dirigere gressus eius" ma il verbo è all'infinito, e anche il senso mi sembra diverso. La scritta sulla moneta è un'invocazione "Diriga Dio i miei passi", una preghiera a Dio che aiuti il sovrano (la sovrana, in questo caso) a operare per il meglio (cioè secondo giustizia e la Sua parola, come in Salmo 118), mentre la frase di Proverbi 16:9 è semplicemente una presa d'atto "Il cuore dell'uomo medita la sua via, ma Dio dirige i suoi passi". Potremmo quasi tradurla con un altro proverbio "l'uomo propone, Dio dispone", e non mi sembra una frase troppo consona per un regnante, oltretutto capo della Chiesa del suo paese. Quanto sopra, naturalmente, sempre a livello di opinione, non ho certezze, possiamo continuare a cercare petronius
    2 punti
  16. Bel post da parte di Clairedelune, stimolante come la proposta di Legio II Italica L'utilità anche delle monete nella ricostruzione di contesti archeologici è indiscussa, tanto che lo steso Carandini vi ricorre spesso nel su Atlante , dove fa un meraviglioso lavoro di integrazione di dato archeologico, iconografia antica (tra cui le monete, appunto) e ricostruzione archeologica. Per sua stessa definizione, ogni tavola è in potenziale aggiornamento, poichè incorso di scavi possono emergere elementi architettonici nuovi (e chissà, anche qualche moneta con iconografia inedita!) Allego una foto di parte della tavola relativa all'Aedes Divi Julii, che mostra questo lavoro di integrazione e lo inserisce nel suo contesto monumentale (v. gli archi Aziaco e Partico) con la relativa iconografia monetale
    2 punti
  17. Sono d'accordo con chi afferma che la repubblica non suscita interesse, in caso di vendita (collezionista che vende e commerciante che compra).perchè in giro ci sono vagonate di monete, in tutte le conservazioni. Il discorso cambia se nella raccolta che si vende ci sono le famose rarità, per esempio le 5 lire 56 , 2 lire 58, oppure qualche esemplare del 46 -47, allora l'interesse sale, ma solo perché ci sono questi pezzi rari. Ve lo dico, per esperienza diretta con venditori, i quali parlando di questo argomento, mi dissero più o meno tutti, che le lire repubblicane le avrebbero vendute a "peso" , qualunque conservazione e il guadagno lo avrebbero fatto sui pezzi rari. La storia resta uguale, se nella raccolta ci sono fdc di 50 0 100 lire anni 50-60, per loro vale la stesso discorso, sono pezzi appetibili e ricercati; ma è assai raro trovarle in raccolte repubblicane (a quanto mi è stato detto), poichè ci si accontenta, di norma, di esemplari circolati e molto men o costosi. un saluto tutti
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  18. mi permetto di aggiungere che c'è un'enorme ignoranza degli stili e del "noto" soprattutto tra gli esperti di molte case d'asta oneste che però di questo periodo sanno poco o nulla e così fanno il gioco di chi inquina il mercato
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  19. Ciao a tutti, voglio dire la mia in quanto collezionista della Repubblica in lire. Premesso che il collezionare qualcosa prescinde dal lato prettamente economico che può avere l'oggetto in questione, voglio entrare più che altro nel merito di queste 500 lire. È stata la prima moneta bimetallica coniata in Italia e la prima moneta mondiale a contenere il linguaggio Braille per i non vedenti. Personalmente non amo le monete bimetalliche e sono consapevole dello scarso valore economico che hanno queste in particolare; è una moneta che comunque mi ricorda l'adolescenza e che, insieme alle altre della Repubblica, mi ha avvicinato al mondo numismatico. Per me è più che sufficiente per apprezzarla Un saluto a tutti so long
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  20. E poi qualcuno dice che non ci sono appassionati entusiasti, emozionati, propositivi e volontari che non vogliono rendere migliore la nostra numismatica, che vogliono divulgare, aiutare i giovani ? Credo che questi post, questa discussione, questo evento che non è localistico ma nazionale e che dovrebbe essere un esempio da imitare, d'altronde come poter dire localistico di Milano e dell'Ambrosiana conosciuta in tutto il mondo, io penso che si debba partire da qui, da questi fermenti motivati, organizzati e operosi , un gruppo fai da te non strutturato, flessibile con tanta voglia di fare che si è 'creato tanto consenso intorno e che ora può spiccare il volo verso altri traguardi, obiettivi con il motto pensare, parlare, decidere democraticamente e poi fare ...fare...
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  21. DE GREGE EPICURI La filosofia del CCNM è questa: è necessario che i collezionisti leggano, studino i testi di numismatica e vedano il più possibile i musei che espongono monete. Ma occorre anche che gli studiosi, i ricercatori e gli accademici si interessino al collezionismo e non assumano atteggiamenti di distacco o di sufficienza, ma siano generosi nel mettere le loro competenze a disposizione di tutti; e lo stesso ci si attende da parte dei funzionari pubblici che si occupano di archeologia, numismatica e tutela dei beni storici e artistici. Ovviamente i commercianti sono quanto mai interessati ad un clima di collaborazione e di comuni iniziative. Credo che la giornata di domani sia pensata proprio in questo spirito, e anzi sia un bellissimo esempio di quello che andrebbe costruito insieme ogni giorno.
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  22. Buon venerdí a tutti, ogni tanto sulla baia si trovano buone occasioni, fortuna mia questa volta. Grosso Matapan Marino Morosini 1249-1253 Peso: 2,12. Argento. Condizioni: Odio le sigle. Direi sicuramente non eccellenti ma adeguate alla cifra spesa. Il rovescio presenta segni di sofferenza, una possibile deturpazione al volto del Redentore da approfondire "de visu" Legenda del dritto non perfettamente leggibile nella parte dx, rilievi un poco lucidi (anche questi da approfondire "de visu"). Patina in foto non molto gradevole, sono convinto che un lavaggio molto soft dovrebbe migliorare le condizioni generali della moneta. Quando l'avrò ricevuta approfondirò sulle condizioni generali, nel frattempo mi ritengo soddisfatto dell'acquisto. Acquistata da noto negozio numismatica italiano dal quale ho preso diversi matapan, sono tranquillo circa la sua autenticità (che comunque mi sembra buona anche vedendo le immagini). Adesso me ne mancano solo due, ma per quelli l'attesa sarà lunga, lunga, luuuuuunga............. Saluti A.
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  23. In collezione un nuovo denarino, dopo un bel pomeriggio "numismatico" con @volesonensis e @gigetto13
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  24. Una panoramica dei partecipanti
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  25. DE GREGE EPICURI A me la contromarca sembra VIL, ma non ho fatto ancora alcuna ricerca. Potrebbe essere una contromarcatura in campo militare, tipo quelle VAR per Varus? Ma di chi?
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  26. sulla contromarca si potrebbe ipotizzare una cmk di Tomis TPA (Traiano) ci starebbe anche come cartiglio rettangolare, non ho trovato null'altro che assomigli su Howgego che da 14 riscontri però su monete di Nerva, Tito e civiche. E' però anomala una contromarca greco imperiale su moneta imperiale ed inoltre non riesco a capire se la prima lettera possa essere effettivamente una T o un Γ retrogrado
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  27. Ogni tanto bisogna premiare chi ha fatto e sta facendo tanto per la divulgazione della numismatica in ogni ambito e un Premio per la Divulgazione a Giancarlo e' il minimo, un segno di quanto lo stimiamo tutti...
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  28. a dire il vero non sono particolarmente esperto. Da quel che vedo, non mi pare un suberato. i solchi presenti non scoprono il nudo del metallo. La componente scura sembra superficiale, possibilmente dettata da leggere corrosioni superficiali o tracce di sedimenti. In definitiva non mi sembrerebbe un suberato. Sull'autenticità della moneta non esprimo un parere certo, non perchè ne dubiti, ma perchè non ne ho visti abbastanza per fare affermazioni. Per il poco che ho visto propendo per la moneta autentica.
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  29. Non sono un esperto come i nomi citati (neanche lontanamente), ma peso e diametro corrispondono (i suberati mi sembra che frequentemente non abbiano pesi corrispondenti ai genuini se il diametro e lo spessore sono appropriati) Potrebbero essere sedimenti adesi tenacemente a piccoli difetti di superficie (dalle foto difficile a dirsi)... sarebbe utile che studiassi anche i bordi di profilo (per valutare segni di precedente montatura che spiegherebbero, forse, anche il fatto che fronte e retro - che non si vede- abbiano superfici in stato diverso) Aggiungo che non si riescono ad apprezzare segni di coniazione certa (forse per la risoluzione delle foto, forse per consunzione) Spero di non aver scritto baggianate, almeno non troppo gravi...se l'ho fatto scrivetemelo (sarà un'occasione per imparare)
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  30. UE = Globalizzazione ? Non credo proprio. E poi UK non vuole uscire dall'UE per essere ancora più globale ? (parola di May)
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  31. C'è un peso standard. Questo standard è indicato nei cataloghi. Il peso effettivo di monete di rame è diverso. Ecco una raccolta di monete leggeri e pesanti. Confronta con Krause libro. Si ottiene un sacco di sorprese. http://coins.su/forum/topic/168724-tyazhelye-i-legkie-monety-rossiiskoi-imperii/#comment-711609
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  32. Ieri pomeriggio tramite uno scambio con un amico ho ottenuto questo esemplare per la mia collezione
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  33. Passavo con mio padre da Germignaga negli Anni '50-'60 quando mi portava dai parenti di Luino. Questo è un gettone in uso in una sala giochi locale.
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  34. Salve sono nuovo del Forum avrei bisogno di un commento e magari valutazione approssimativa di questa moneta del 1900 anno giubilare.
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  35. Questo e' un mio scatto....anche se nn riesco ancora a dosare una buona luce......il mio Marco Aurelio
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  36. Ciao @Illyricum65e @adelchi, iconografia della moneta veramente anomala nell' interpretazione , personalmente non l' avevo mai vista . Comunque i Campi romani intesi come fortificazioni momentanee in zone di guerra o stabili come sedi fisse di Legioni , non hanno mai avuto quella forma ; anche al tempo di Flavio Vegezio Renato , che scriveva la sua opera : Epitoma Rei Militaris , nel V secolo , opera che racchiudeva tutta la cultura militare dell' Impero romano ed anche Bizantino , compare la forma degli accampamenti romani nel loro aspetto classico a pianta quadrata o rettangolare , con Torri , o senza , lungo il perimetro a secondo del periodo storico , mentre gli accampamenti bizantini potevano avere forma anche a Corona intervallati da Torri . Quindi quella iconografia non rappresenta genericamente un Campo romano , bensi' dei suoi particolari ; credo che @adelchi , con ottimo intuito , si sia piu' avvicinato a risolvere il mistero giudicando l' iconografia come stilizzazione di Palizzate o del Vallum difensivo del Campo . A questa ipotesi aggiungerei che l' iconografia potrebbe anche raffigurare gli alloggiamenti in tenda dei Legionari come appaiono nella Colonna Traiana a Roma , di cui allego una foto del particolare , e disposti nella moneta in aspetto particolare in modo di dare piu' risalto all' immagine della Virtus dell' Esercito anche come simbologia di protezione dello stesso . Spero di aver dato un contributo nell' interpretare quella strana simbologia del rovescio della moneta .
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  37. Eccezionale @Illyricum65 come sempre crei post interessantissimi. Io la butto lì,potrebbe essere ,visto anche il carattere prettamente militare sia dell'iconografia della moneta in questione sia della divinità rappresentata,una palizzata difensiva tipica dei valli a protezione dei campi romani, come i cavalli di Frisia per intenderci ,vista in "prospettiva "(che i romani conoscevano benissimo) e al di sopra della quale si ergeva SOL come baluardo contro i nemici. Naturalmente ipotesi da prendere con le molle... Ciau.
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  38. Aspettando le foto provo a dare una spintarella a Maxxxì: la aretusa del 75 se davvero in "quasi fior di conio" si vende sui 100-120 euro. Anche la mercurio A01 ha un valore sui 20-25 euro...
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  39. A quanto pare non solo per le monete ma anche per i manufatti,vedi "tesoro di Agilulfo" nella sezione barbariche.
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  40. Mi risulta che dei tetradrammi dei Norici-Taurisci che raffigurano sul diritto una testa frontale con ali laterali invece di un volto di profilo, sia comparso in asta solo questo della Gorny 224 KELTEN , NORICUM Taurisker Tetradrachme (7,25g). Ende 2. Jh. v. Chr. Vs.: Drei querlaufende Perlreihen, darüber stilisierte Haarlocken, Darunter frontales Gesicht zwischen vier Punkten und seitlichen Flügeln. Rs.: Pferd mit langer, gewellter Mähne n. l. Göbl, Noricum Taf.31.18 (stgl.). Flesche 578 (stgl.). R! Schwarzgrüne Patina, ss Il diritto ricorda la testa sulle rappresentazioni di nemici decapitati che si ritrova spesso in arte celtica.
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  41. ARKADIA, Stymphalos. Circa 370-350 BC. Obol (Silver, 0.88 g 5), Circa 350s-340s. Head of Herakles in lionskin headdress to right Rev. ΣΤΥΜΦΑΛΙΟΝ Head of water-bird with one crest feather to right. BCD Peloponnesos 1697-1698 var. Very rare. Nicely toned and clearly struck. About extremely fine. Nella sesta fatica Eracle nella doveva andare a caccia degli uccelli del lago Stinfalo, mostruosi volatili con penne, becco e artigli di bronzo che si nutrivano di carne umana, procurata trafiggendo le vittime con le loro penne di bronzo che fungevano come dardi. Questi uccelli avevano un finissimo senso dell'udito che Eracle sfruttò per sconfiggerli. Li fece alzare in volo disturbandoli con dei potentissimi sonagli di bronzo e ne uccise buona parte con le sue frecce avvelenate nel sangue dell'Idra di Lerna, mentre i sopravvissuti volarono via per sempre.
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  42. Senza contare le monete con l'aquila...
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  43. Dai un'occhiata qui http://www.coinzoo.net/birds-world-coin-collection
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  44. Sarà una di quelle giornate importanti, una "prima" come fu l'anno scorso il convegno a Parma. Parma ha avuto successo, quest'anno avremo una seconda edizione richiesta a viva voce dagli appassionati. Quindi il precedente c'è, Milano Numismatica nasce sotto i migliori auspici. E' uno di quegli eventi che in tanti volevano, noi con i nostri mezzi abbiamo provato ad esaudire un sogno non solo nostro ma comune, un sogno che era tale per molti da troppo tempo. Domani sarà tutto reale, e questo non accadrà solo grazie a Quelli del Cordusio, al CCNM, all'Ambrosiana...tutto questo si realizzerà grazie alla presenza dei tanti amici, appassionati, sognatori che hanno voluto smettere di sognare. Non per pessimismo, ma per far diventare il loro sogno realtà. A domani carissimi
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  45. Borsa preparata, guanti di cotone bianchi, un catalogo asta da regalare, Tablet per foto e filmati, occhiali ( oramai da vicino non vedo un cavolo, figuriamoci monete), e tanta, ma tanta voglia di stare in mezzo a tanti amici per condividere questa bellissima Milano, e L' È UNA GRAN MILAN...... Roberto
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  46. credo che quest'anno non si faccia..anzi ne sono sicuro...le pretese economiche dell'hotel dove viene organizzato il convegno sono assurde...hanno la sala vuota e a quanto pare fare del marketing non gli interessa confermo CHE NON SI FARA' IL CONVEGNO DI SARONNO..PURTROPPO...
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  47. le monete medaglie papali hanno un mercato ma non un listino ove basarsi. Il valore commerciale è dato dalla richiesta di collezionisti di quel settore specifico , oltre alla conservazione dell'oggetto. Controlla se il tuo esemplare collima con quello indicato nel link che ti ho sottoposto. Verifica il diametro e il materiale che deve essere Peltro. in quanto , come indicato, dovrebbe essere una medaglia di prova. Se fosse quella del link, potrebbe avere interesse per specifici collezionisti, ma non farti soverchie illusioni. In quanto al valore commerciale penso non superi 60/80 euro ( ma è una mia valutazione personale)
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  48. INDIA, Kushan Empire. Vima Kadphises. Circa AD 113-127. Æ Drachm (18mm, 4.12 g, 12h). Main mint in Begram. Vima standing left, sacrificing over altar; ax-trident to left; to right, tamgha above club / Ithyphallic Siva standing facing, holding trident; behind, the bull Nandi standing right; Buddhist triratana (Three Jewels) to left. MK 764; ANS Kushan 309-12. VF, dark green patina.
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  49. Dettagli e immagine del 10 euro 2017 per l'imperatore Adriano: http://numistoria.altervista.org/blog/?p=22274
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  50. Intanto, diciamo che l' anno postato è tra quelli più falsificati insieme al 10-13-14. Da come si presenta la moneta è un falso d'epoca e di materiale vile, mi sembra dalle immagini in PB-SN. Prova a controllare il peso, vedrai che sarai sui 3,50 circa o addirittura superiore, sui 4,70-4,80. Comunque ce ne sono tantissimi in circolazione di questi falsi d' epoca.
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