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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 01/24/17 in tutte le aree
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Ciao a tutti... posto un nuovo arrivo..tari di Carlo V o forse di Carlo VI°..si scherza naturalmente... Saluti Eliodoro4 punti
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Caro @adolfos, quando le stesse caratteristiche formali sono riscontrabili su monete di re e imperatori che si sono succeduti in un arco temporale di diverse decine d’anni, i casi sono due: o gli incisori di una zecca avevano scoperto l’elisir di lunga vita e restavano al lavoro ben oltre i 65 anni attuali (e poi noi ci lamentiamo di andare in pensione a tarda età!!!), oppure...3 punti
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se i falsi fossero tutti fatti così male, la numismatica sarebbe più semplice voto 03 punti
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Salve a tutti Vorrei condividere con voi il mio recente acquisto. Nulla di particolarmente raro o prezioso ma, comunque un esemplare a mio avviso godibile e ricco di storia. Si tratta di un denaro in mistura coniato a Cipro durante il regno di Enrico I di Lusignano ( 1218-1253 ). Peso: 0,97g ( piuttosto alto per la tipologia ) Diametro: 15.77mm. Da notare come in questo caso il diritto sia il lato con la croce avendo come legenda + hENRICVS: Il rovescio invece caratterizzato da una porta di genovese memoria ( non a caso i rapporti fra genovesi e l'isola erano molto intensi ) presenta la seguente legenda + REX CYPRI: Dovrebbe essere il Malloy 25a.2 punti
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Zecca di Venezia Partiamo dall’osservazione di alcuni esemplari di monete del tipo XPE SALVA VENECIAS Al dritto in campo la croce è del tipo che in araldica si definisce “patente” pur presentando talvolta affinità anche con la croce di tipo “potenziato” e sono sempre presenti i globetti tra i 330 Elemento già segnalato dalla bibliografia della prima metà del secolo scorso; GAETTENS 1932, p. 3. 65 bracci della croce, mentre la croce in legenda è quasi sempre patente. Il cerchio che delimita il campo è zigrinato, cosi come quello che delimita il bordo. Al rovescio il tempio non presenta uno standard uniforme. I tratti comuni sembrano essere le due barre parallele alla base del tempio e la croce patente che sormonta il tempio stesso, ma nella fattispecie l’esemplare di foto 4 si discosta in tal senso dagli altri. Per quanto riguarda il frontone in certi casi è presente un triangolo interno che in certi altri casi è assente e in altri ancora vi è l’inserto di un secondo architrave. Anche la forma delle colonne e della croce all’interno del tempio non sono codificabili univocamente in quanto le loro dimensioni (talvolta risultano allungate) e il loro stile è variabile. Per quanto riguarda la legenda notiamo che le lettere non sono sempre piatte o allungate, ma esistono anche lettere in rilievo e lettere minuscole. Pare una costante il segmento sotto le V e sopra le A come notato da Coupland e le lettere A sono tendenzialmente barrate. Sovente sono presenti legature tra lettere M e P e tra M e A. Per quanto riguarda lo stile notiamo che le dimensioni delle lettere non sono uniformi e le lettere D sono ottenute con un punzone per le I a cui si affianca una C rovesciata. La lettera E è ottenuta da un punzone per la I a cui si affiancano tre piccoli punzoni triangolari. Anche le lettere M e N sono ottenute con il medesimo punzone delle I per formare i tratti verticali che sono poi uniti da segmenti trasversali. Le lettere P e R sono ottenute partendo ancora una volta dalla I con l’aggiunta poi dei tratti che le compongono. E’ ora possibile operare un confronto con le monete del tipo XPISTIANA RELIGIO sulla scorta degli elementi appena individuati. Appare subito evidente però che le indicazioni suddette sono insufficienti a classificare puntualmente degli esemplari stilisticamente molto eterogenei come quelli in oggetto. Osservando il dritto dell’esemplare riprodotto nella foto e potenzialmente ascrivibile alla zecca di Venezia, notiamo che la croce in campo è affine agli esemplari analizzati del tipo XPE SALVA VENECIAS e sono presenti tra i bracci i 4 globetti, mentre la croce in legenda è patente. Anche il cerchio che delimita il campo e quello del bordo sono affini. Al rovescio il tempio si presenta in un’ulteriore variante, con le due barre parallele alla base che non sono della stessa lunghezza. Se il frontone poi appare di un tipo già riscontrato332, le colonne del tempio e la croce in esso racchiusa sono stilisticamente diverse dai tipi suddetti. Lo stile delle lettere che compongono la legenda non è paragonabile alle monete del tipo XPE SALVA VENECIAS, eccezion fatta per il segmentino che sormonta le A e che sta sotto le V. Altro elemento che si nota al rovescio è che non tutte le A sono barrate tratto dalla tesi di laurea di G. Carraro2 punti
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Grazie @417sonia in effetti è molto interessante come domanda , il leone compare per la prima volta nelle monete cipriote dei Lusignano solamente durnte il regno del successore di Enrico I , Ugo II. Le motivazioni che spinsero a coniare numerosi denari ( conosciuti in molte varianti e tipologie ) con l'impronta della porta o imago civitas sinceramente non le conosco. Come detto i rapporti coi genovesi furono intensi tanto che nel 1232, dopo l'invasione dell'isola da parte dell'esercito di Federico II che costrinse Enrico I alla fuga, " il Lusignano riuscì a ritornarci sbarcando a Famagosta con Giovanni di Ibelin, grazie anche al supporto di navi genovesi; acclamato dalla popolazione, mise in fuga gli imperiali, costretti a ritirarsi a Nicosia. Poi, per ripagare i genovesi del loro aiuto navale, Enrico I concesse loro numerosi privilegi, confermati con un decreto reale datato 2 dicembre 1233: la Repubblica diGenova poté disporre di una propria corte, fu esentata dalle imposte commerciali ed ebbe numerosi possedimenti immobili a Nicosia, Famagosta e Paphos e del Casale Despoire presso Limassol. " ....e chissà magari affluirono pure degli zecchieri genovesi a Cipro ,come ipotizzato dal Pesce per la zecca di Rodi. Va detto però che già il predecessore Guido I coniò monete recante su di un lato una sorta di porta .. sarei curioso di sapere se i testi specifici su Cipro dicano qualcosa di particolare2 punti
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Sul rovescio sono raffigurate le personificazioni femminili dei tre metalli monetali, oro, argento e bronzo. Il medaglione commemora il tentativo di Gordiano della riforma monetale romana. Gordian III. AD 238-244. AR Medallion (30mm, 25.08 g, 12h). Rome mint. Special emission, AD 243. IMP GORDIANVS PIVS FEL AVG, laureate, draped, and cuirassed bust right / AEQVITAS AVGVSTI, Tres Monetae standing left, each holding a scale and cornucopia; to left of each at feet, a heap of coins. Gnecchi 4/1 (pl. 23, 11) = RIC 133b; RSC 31; Cohen 31. Near EF, traces of gilding in antiquity remaining. Extremely rare. Only two other examples of this particular type are attested: one in the British Museum (RIC 133b); the other in the Bibliothèque Nationale (Cohen 31). The reverse of this medallion depicts the Tres Monetae, female personifications of the three metals of gold, silver, and bronze, and commemorates Gordian’s attempt to reform the Roman currency.2 punti
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Io penso che se fossi in chi dirige la baracca, sbatterei fuori chi ha dato il via libera ad una coniazione così fantasiosa! Anche loro hanno secoli di storia, è mai possibile che non possono fare almeno 1 cc che la racconti? Mulini, dighe, canali, fiori, ponti, porti, artisti...sono senza parole, però se sulla carta è commemorativa sono costretto a prenderla per continuità di collezione.2 punti
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Buongiorno a voi, attenzione @sonia985: i primi due esemplari sono della zecca di Milano, mentre il terzo è un’emissione della zecca di Orléans. Nemmeno il quarto denaro mi parte della zecca di Venezia, ma per quest’ultimo consentimi il beneficio del dubbio. Generalmente (che però non vuol dire sempre) nelle emissione veneziane la croce al dritto è più tozza, con i bracci più larghi. Anche le lettere sono in genere più tozze e meno slanciate (che poi, volendo, è la stessa cosa!).2 punti
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249 pezzi coniati per i richiedenti dell'epoca. Ed uno sta qui da me, al momento . Le monete chiave del regno sono poche. Questa é una di quelle.2 punti
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se io oggi volessi comprare un 100 lire di vittorio emanuele III, o un 5 lire 1914 per procurarmele dovrei "solo" andar su e bay, o sul sito di qualche numismatica e tirar fuori X mila euro. Questo a mio avviso rende queste monete non rare, ma costose. ma se volessi comprare una sovrana d oro 1828 o 1841 ad oggi, (e ammettendo di avere i fondi disponibili, che non ho), non saprei dove battere il capo. Ecco, questo per me definisce il raro. Qualcosa che anche avendo i mezzi per procurarmelo, non è disponibile2 punti
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Ciao a tutti, ho modificato il file del riepilogo dei ritrovamenti correggendo i collegamenti sbagliati che c'erano. provate a verificare per favore che ora sia tutto a posto. grazie p.s. il file lo trovate nell'apposita discussione in evidenza.2 punti
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Ciao! La stellina a 5 punte ci consente di volgere lo sguardo al grosso di Giovanni Soranzo - Tipo 10 del Papadopoli. saluti luciano2 punti
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Altra questione, abbiamo parlato spesso della Scozia ma anche nell'Ulster questa genialata della brexit sta facendo innnervosire parecchia gente e sarà fonte di problemi non indifferenti. Sia perchè l'uscita della Gran Bretagna dall'UE e il mercato unico comporterà il dover stabilire controlli doganali fra Irlanda e Gran Bretagna (quindi fra Ulster e Irlanda, che oggi sono in libera circolazione secondo un trattato bilaterale), sia perchè l'uscita va a creare una situazione paradosale che contrasta con gli accordi di pace del 1998, secondo cui i cittadini dell'Ulster sono anche cittadini irlandesi (di conseguenza UE a prescindere). Non parliamo poi di Gibilterra, in cui la quasi totalità della popolazione non voleva neanche sentir parlare di brexit, che ha deciso di coordinarsi con la Scozia per trovare un modo di rimanere in UE. Sullo sfondo la Spagna che ha approfittato della situazione per ricominciare a rivendicare forme di co-sovranità su Gibilterra. Non c'è che dire... proprio una furbata galattica questa brexit, esaltata da qualcuno come cosa da imitare anche per gli altri, l'inizio di una nuova fantastica era di stabilità e libertà fuori dal mostro "Europa" e BLABLABLA-CIUCIUCIU. Lo scontro con la realtà delle cose dietro i sogni nazionalisti rischia di essere molto duro.2 punti
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Confesso che sono evidentemente interessato alle scelte operate dal MEC, soprattutto in un aspetto così delicato come la possibile falsità di monete proposte come autentiche, per cui il mio giudizio potrebbe essere condizionato da un po' di partigianeria. Tuttavia devo dire che mi sembrano poco convincenti i dubbi espressi in questa discussione su alcune monete astigiane, e lo dico grande franchezza proprio perché all'inizio sono stati espressi da Teofrasto, ricercatore di cui ho la massima stima, come ho avuto modo di dimostrare in varie occasioni, e da cui mi sono fatto non di rado convincere, anche in questioni di falsificazione. Quindi non c'è rischio che le mie parole possano essere fraintese. Venendo al sodo, il problema non sono le 'evidenti' differenze fra questa serie e altre serie astigiane, differenze che effettivamente ci sono, quanto il fatto che nessuna di tali 'differenze', almeno per come sono state descritte sopra, appare incompatibile con le tecniche di coniazione in uso nel medioevo. Quindi la distinzione qui proposta fra monete buone ed esemplari apocrifi appare basata essenzialmente su aspetti stilistici, non certo tecnici. Personalmente tale criterio mi sembra piuttosto incerto, perché rischia di far giudicare come falsa qualunque emissione poco attestata appaia stilisticamente anomala rispetto al resto della serie, come se fosse impossibile che incisori di diverso gusto e capacità potessero succedersi nel tempo in una stessa zecca. Se dovessimo usare tale criterio stilistico con le monete di Lucca, ad esempio, cosa dovremmo concludere? Qual è lo stile autentico, quello delle monete di XII secolo o quello degli esemplari di XIII? Ed a Genova? E' regolare lo stile dei denari primitivi oppure quello degli esemplari più tardi? Tale incertezza in questo caso appare accentuata dal fatto che negli esemplari da voi messi in discussione appaiono regolari proprio quegli aspetti di natura tecnica che in gran parte dei casi consentono la distinzione fra monete autentiche e falsi moderni non recentissimi (ad esempio l'uso di punzoni per quelle singole parti delle lettere e non altre.... ma ce ne sono altri, forse anche più importanti, ma non vorrei annoiarvi). In ogni caso, come verifica, ho dato un’occhiata al materiale Fasciolo conservato a Padova, sia pure attraverso il vetro di un’ esposizione museale, e nelle poche decine di esemplari astigiani visibili in quelle condizioni (su oltre 200: il materiale è esposto ammonticchiato a gruzzolo), mi sembra di aver notato alcune esempi della anomalie che hanno suscitato le vostre perplessità, anche se non tutte assieme (ma ho visto meno di un quinto di tutti i pezzi astigiani presenti), come il disallineamento delle due croci al rovescio, le ‘grazie’ delle lettere mal disegnate e incerte, la forma grossolana della croce centrale etc. Pertanto io penso che tutte le monete qui in discussione in realtà siano perfettamente autentiche, però non posso negare le differenze di stile, riguardo alle quali, come è stato già detto, evidentemente ognuno ha diritto di pensare ciò che vuole, tanto che siano la conseguenza di differenze cronologiche (come pensa Matzke), quanto che siano falsificazioni. Un caro saluto, Andrea2 punti
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vorrei sottolineare un particolare.... il pedigree, per quanto importante, fondamentale direi, non è mai "parola del Signore" questo, anche nella massima buona fede... faccio un esempio: Pedigree: - moneta appartenuta a F. Stefan (che pubblicava già negli anni '20 del XX secolo - vista da Hahn - vista e pubblicata da Metlich - acquistata nel 1993 dal Gabinetto numismatico di berlino vi basta come pedigree? .... bene....FALSA.... leggete qua questo per dire che nell'esprimere i pareri, tutto conta, ma il pedigree non è uno "scudo cosmico" saluti Alain2 punti
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Bella domanda. Non ho le dovute conoscenze per permettermi di azzardare una risposta, ma ... se ci fossi costretto, con uno stiletto alla gola, ... direi ... no, sarebbe strano che non li avesse coniati.2 punti
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......torniamo alle nostre belle monete...facciamole ammirare.2 punti
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Sto scrivendo una sequenza in cui questo half-dollar 1935 ha una piccola parte e avuto modo di guardarla. Ha deciso di non aspettare —mi sembrava così bella—e così qui è, solo per divertimento. v. --------------------------------------------------------------- I’m writing a sequence in which this 1935 half-dollar has a bit part, and got to looking at it. Decided not to wait—it just seemed so pretty—and so here it is, just for fun. v.1 punto
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L'inizio del mio messaggio e stato nel segno del rispetto, mi pare. Certamente il che fare , sono solo dei punti di vista. Non sto nel forum per farmi pubblicità di una nobile professione. Poiché mi sono ritirato da qualche anno , pertanto non sono a caccia di scorticare monete altrui. Mi sono proposto ad massi75rn dopo che si era esternato che la moneta l'avrebbe preferita senza problemi. Intervento che ho effettuato gratuitamente, non invasivo e nel rispetto della patina che c'era e che è rimasta, Essere gelosi delle proprie monete........lo sono anche io , certamente le mie non li darei in mano a nessuno. Come vedi abbiamo qualcosa in comune. Buona pace.......Giovanni.1 punto
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Antonio il Carraro lo trovi qui: https://dspace-uniud.cineca.it/handle/10990/2161 punto
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Ciao @Sator. In quella moneta c'è proprio +FREDRERICVS al posto di +FREDERICVS. Un errore nell'incisione della leggenda nel conio che vediamo tante volte nelle monete medievali. Hanno invertito l'esecuzione delle due lettere. Prima e seconda lettera sono effettivamente mal riuscite, ... se uno non sa che sono FR non riuscirebbe ad interpretarle.1 punto
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Perché sono state distribuite da tempo ad una azienda del nord che rifornisce di spicci i supermercati, ma al banco dell'ufn devono prima smaltire le 2015, ormai sarà questione di un paio di settimane più o meno.1 punto
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Nel primo volume del Medieval European Coinage, Philip Grierson individuava alcuni aspetti peculiari che caratterizzano le produzioni dei primi sovrani carolingi a partire da Ludovico, le cui emissioni milanesi presentano la lettera A barrata e il nome del sovrano preceduto da H, diversamente da quella di Pavia, mentre non è chiaro quali debbano essere attribuite a Venezia. Con Carlomanno possiamo distinguere i denari che recano al dritto la legenda CARLOMAN REX (A barrata), attribuibili a Milano, da quelli recanti l’iscrizione HCARLEMANNUS REX (A non barrata e S a forma di una Z rovesciata) pertinenti Pavia. La stessa distinzione sulla base della presenza o meno dell’iniziale aspirata vale anche per Carlo il Grosso mentre con Berengario del Friuli inizia ad essere considerato un aspetto stilistico legato alla forma della croce al dritto che nella fattispecie per Milano presenta i bracci appuntiti e le lettere A della legenda sono barrate, mentre B e S sono normali. I denari prodotti a Pavia presentano invece terminazioni della croce piatte, A non barrate, D barrata al posto di B, D al posto di P e la S spesso diventa I. (es. XDIITIΛNΛ). A partire da Guido di Spoleto in poi, le emissioni dei vari Arnolfo, Lamberto, Berengario, Ludovico III, Rodolfo II, Lotario, Berengario II, non presentano peculiarità tali da poter discriminare le emissioni milanesi dalle pavesi, anche se vengono proposte alcune considerazioni su altre zecche tutto qui, mi dispiace.1 punto
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Decisamente esagerato, ancora di più se a dirti questo è la persona che vende la moneta Ma infine, stiamo parlando di una moneta in particolare, o il tuo è solo un discorso generale? Nel primo caso, sarebbe opportuno sapere se AU50 è una valutazione ufficiale appioppata da PCGS, NGC, ecc., cioè se la moneta è stata "slabbata" da una di queste società di certificazione, oppure è semplicemente l'opinione di chi la possiede/vende. Meglio ancora sarebbe mettere la foto della moneta, come già chiesto da altri. petronius1 punto
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pur ammirando il restauro fatto con professionalita'....a me l'oncia,piaceva piu' prima.....per me i fusi sono monete rustiche e sono tanto piu' belle quanto piu selvatiche restano......parere personale ovviamente1 punto
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Provo, non mi uccidete; la D che non si chiude perfettamente nella parte superiore la stanghetta della R1 punto
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è una provinciale di Caracalla - emessa a TROAS - Alexandria Bellinger 283 var datata 210-213 ( sul Bellinger purtroppo non è illustrata) la datazione si restringe al 210-213 in quanto dal 214 accanto a COL troviamo ALE o ALEX...1 punto
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Tellus è la dea romana della Terra, protettrice della fecondità, dei morti e contro i terremoti. Commodus. AD 177-192. Æ Medallion (53.16 g, 12h). Rome mint. Struck AD 186-187. M COMMODVS ANTONINVS PIVS FELIX AVG BRIT, laureate, draped, and cuirassed bust right / P M TR P XII IMP VIII CO-S V P P, TELLVS STABIL in exergue, Tellus reclining left, left arm resting on basket of fruit and cradling long vine branch from which hangs grapes above, her right hand placed on star-studded globe, around which are the figures of the Four Seasons. Gnecchi 127 = Cohen 715; MIR 18, 1123-1/37; Banti 389; cf. Grueber 110; cf. Froehner p. 130; Tocci -; cf. Dressel 79; cf. Toynbee p. 93. EF, green-brown patina. Upon becoming sole Augustus in AD 180, Commodus consciously embarked upon a policy of imperial self promotion. Uppermost at the time was the theme of a restored Golden Age, a theme that had served some of his predecessors to great effect. Deriving, in part, from Virgil’s Fourth Eclogue, the image on this medallion can also find its inspiration in the so-called “Tellus Panel” of the Ara Pacis of Augustus, wherein the figure of Tellus is seated within an arbor of vines, holding two infants. She is thus the symbol of fecundity produced by a long period of peace. The inclusion of the two additional infants, as well as the star-studded globe, complete the allegory. The children represent each of the four seasons, and thus indicate a year or succession of years in which prosperity will continue to flourish. The globe, representing the heavens and, consequently, the extent of empire, alludes to Augustus, who brought about the first imperial Golden Age of peace throughout the world (Virgil, Aeneid VI.790-796). Commodus saw himself overseeing and administering a period of peace and prosperity, similar to that of Augustus. Unfortunately, the reality failed to live up to the expectation. The peace brought about by the end of the Marcomannic Wars failed to last. Harvests failed, causing periodic famine, and the AD 190 fire in Rome heralded the onset of the megalomania that resulted in his assassination two years later.1 punto
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@gpittini un esperto mi ha suggerito che potrebbe trattarsi di una coniazione postuma di Hermaios con una bassa percentuale d'argento. La coniazione di monete a suo nome pare sia proseguita per molto tempo oltre la sua morte. Conferemeresti che non si tratti di una moneta di buon argento?1 punto
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Il Morgan bisognava postarlo con il copia ed incolla come ha fatto @Cinna74 e non solo il link! Vabbè, avete vinto tutti e due! ______________ Mi ci vuole un bel pò per organizzare una gif animata con il vostro avatar, quindi a questa sera e grazie per aver partecipato1 punto
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Altra splendida medaglia incisa da ANTONIO GUILLEMARD, francese ha lavorato anche alla ZECCA DI MILANO 1789 MARCHESE CARLO TRIVULZIO (1715-1789) Fondatore assieme al fratello ALESSANDRO TEODORO della BIBLIOTECA TRIVULZIANA, e acquistata dal comune di MILANO nel 1935, situata nel cortile della Rocchetta al Castello Sforzesco di Milano. D/ Ritratto del Marchese R/ Figura femminile seduta intenta allo studio di cose antiche, e la solenne dicitura MEA SOLA VOLUPTAS Bronzo dorato, mm. 461 punto
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E' un quadrante dell'Imperatore Claudio col 'modius' (moggio, era un recipiente utilizzato come unità di misura del grano o simili...). A occhio e croce direi questo: Claudius AE Quadrans, RIC 90, Cohen 72, BMC 182. Struck A.D. 42. TI CLAVDIVS CAESAR AVG around three-legged modius / PON M TR P IMP P P COS II around S.C. BMC 182. E' una moneta molto comune.1 punto
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Mi ha sempre affascinato conoscere dalle monete come cambiavano aspetto edifici nel tenpo come in questo caso. E ovviamente i miei complimenti al creatore di questa ennesima interessante discussionee, appena sono un attimo più tranquillo con il lavoro voglio provare anche io a fare una discussione e vedere cosa riesco a combinare?1 punto
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Ciao Alessio, la moneta è senza ombra di dubbio autentica. Sul perchè della sua forte tosatura ho già dato una prima ipotesi. Ovviamente stiamo parlando di argento puro (0,965). La tosatura ha 2 scopi: portare a parità del circolante monete di peso superiore e recuperare argento da utilizzare per la produzione di proprie monete. Ovviamente ho citato l'area serbo/bulgara perchè proprio in quell'area cominciava a farsi evidente una crisi monetaria che portava ad uno svilimento sia di peso sia di intrinseco del circolante. Per un chiarimento ti invio un link interessante. Disintegration of Monetary Serbian Sistem della professoressa Gnjatovic https://www.researchgate.net/publication/277887748_Disintegration_of_monetary_system_of_medieval_Serbia Per quanto riguarda la presenza di altri matapan con una tosatura così pesante, oltre ad aver postato un esempio di moneta serba tosata, ti posso assicurare che sono frequenti, ovviamente si vedono nella baia e non come in questo caso in un asta seria e la cosa come si può notare ha stupito molti di noi.1 punto
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Per me la moneta antica va oltre il "riempire il buco", e se non me la posso permettere, non la compro e non compro nemmeno la copia. Piuttosto una comune, abrasa e spatinata, ma autentica... Skuby P.s. Forse converrebbe aprire una discussione a Doc sul sesterzio dnw, no?1 punto
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Già presentata nella discussione MEDAGLIE DA CULLA la ripropongo in quanto sempre in tema. Medaglia in filigrana d'argento con al centro del D/. la MADONNA DI LORETO seduta sulla SANTA CASA. Al R/. Santo di difficile interpretazione, ma su consilio di JULIUSI propendo per S. ONOFRIO, Santo eremita del V secolo. Misure mm. 45x40 - 18° Secolo1 punto
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Ciao a tutti, chi sa darmi notizie di queste 2 monete papali? Quella con la scritta S. VBALDUS EPISCOS. al D e INNOC (sembra IIII. I) pesa gr. 2,73 con diametro mm. 20 L'altra gr. 1,36 e diametro mm. 18. Di che materiale e di che anno sono? E che grado di rarità hanno? Grazie a tutti ciao galaad1 punto
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____ Il rover Curiosity, attualmente sul pianeta marte sin dal 2012, oltre a vari strumenti di rilevazione per centinaia di milioni di dollari, ha con se un "profilo di calibrazione" altamente tecnologico, si tratta di un Lincoln cent del 1909 VDB (iniziali del progettista della moneta Victor David Brenner poste a rilievo sul rovescio della moneta). Il geologo Ken Edgett studia le immagini degli affioramenti rocciosi rilevati su marte, il Lincoln cent è stata una sua scelta, naturalmene Curiosity monta altri tipi di misurazione più complessi e sofisticati ma non comparativi. Edgett spiega che per la comparazione nelle fotografie è sempre utile un oggetto di una dimensione nota a tutti, con una persona presente in foto se si tratta di una spiaggia od una scogliera, di un piccolo oggetto quotidiano per qualche metro, e nel nostro caso di una moneta se si tratta di una vista da meno di un metro di distanza, un'apposita telecamera la sovrappone alla visuale La moneta attualmente sul pianeta Marte fotografata durante la preparazione della strumentazione tecnico scientifica. Il geologo ha acquistato il centesimo con i suoi fondi ed ha scelto un 1909 (il primo anno di coniazione) per onorare il centenario della nascita del presidente Abraham Lincoln (1809-1865).1 punto
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infatti ipotizzi male... è una moneta abbastanza rara,coniata in 500000 pezzi oltre 130 anni orsono e molto ricercata soprattutto dai neo ricchi collezionisti russi e cinesi. Questo è un esempio di un pezzo in conservazione SPL o giù di lì:http://www.ebay.it/itm/1885-Russia-1-Rouble-Silver-Coin-/182340394183?hash=item2a74559cc7:g:GhUAAOSwA3dYGeiU venduto sulla baia,quindi praticamente il minimo che si può spendere per questa tipologia in questa conservazione. Tralasciando richieste assurde per conservazioni inferiori,tipo questa: http://www.ebay.it/itm/1885-1-ROUBLE-SILVER-OLD-RUSSIAN-IMPERIAL-COIN-ORIGINAL-/191519679055?hash=item2c9776624f:g:ZoMAAOSwofxUiMh2 E' un dato di fatto che la moneta in questione VALE ben oltre i 30/40 € ipotizzati. Che poi uno non sia disposto a spenderli è tutto un altro discorso...io ad esempio non spenderei mai 1000 € per un 50 cent leoni FDC di un anno raro,cosa vuol dire??? Ma il valore oggettivo di un oggetto è quello che può realizzare nel momento in cui viene posto in vendita, non è dato da "io spenderei o non spenderei..." Se si vuole dare un parere credo debba essere suffragato da fatti e lo dico senza intento di polemica,ma solo per dare indicazioni attendibili a chi pone un quesito1 punto
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Buongiorno a tutti, l'articolo è veramente pesante e fa nome e cognome e questo potrebbe indicare che i magistrati siano in possesso di prove schiaccianti. Li pedinavano da tempo, hanno piazzato le telecamere , li hanno ripresi in flagranza di reato e li avranno intercettati per giorni e settimane. Spero di sbagliarmi ma a mio avviso li hanno presi con le mani nella marmellata ed in questi casi poco conta chi sei, cosa hai fatto o cosa hai scritto. Brutta storia.... Saluti e buon WE Silver1 punto
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Sul mio taccuino di moneta ho questa voce: x: Nel 1890, l'anno che è stato coniato questo cento indiano, lituano Viktoras Barnauskas fuggito dal carcere ed emigrò negli Stati Uniti. Nel giro di due decenni—e dopo un cambio di nome—gli americani sarebbero diventato certa familiari con le iniziali di Mr. Barnauskas, V.D.B., per Victor David Brenner, progettista del cent Lincoln. (xx) v. ----------------------------------------------------- In my coin-notebook I have this entry: x: In 1890, the year this Indian cent was coined, Lithuanian Viktoras Barnauskas escaped from prison and emigrated to the U.S. Within two decades—and after a name change—Americans would become somewhat familiar with Mr. Barnauskas’s initials, V.D.B., for Victor David Brenner, designer of the Lincoln cent. (xx) v.1 punto
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Ma per favore!..." al di fuori del naturale e riconosciuto percorso accademico", come se l'archeologia dovesse quello che è solo ai "regolarmente e naturalmente licenziati"....un po' di pudore per favore..! questo è un "deja vù"...ancora una volta si esce da una porta e si rientra da una compiacente finestra...1 punto
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Buongiorno Adolfo e Antonio, chiedo scusa per il mio ritardo nel rispondere, ci sono e vi seguo (quando mi è possibile), appassionatamente! Per quanto riguarda il perché dei 3 nominali citati da @anto R circolanti nella metà del XIV secolo, io credo che in qualche modo sia legato al periodo storico e quindi al trasferimento della sede papale in Avignone. Credo che le monete con il SVDARIVS fossero coniate in occasione del giubileo del 1350 proprio per affermare ai numerosi pellegrini che Roma era ancora la città santa nonostante l'assenza del papa. In parallelo, la moneta con Roma in trono potrebbe significare l'affermazione di sovranità da parte del senato romano in una città dove regnava l'anarchia.1 punto
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"Inoltre, scusatemi, ma io non credo assolutamente che io sono stato l'unico ad accorgersi di questa nota solo..." Credo proprio che invece Tu sia stato l'unico.....qui siamo troppo impegnati a discutere se una monete sia spl+++/qfdc---- o piuttosto mspl---/spl++++, se l'abbiamo pagata troppo o troppo poco, o se la caccola che si intravede nella narice destra del sovrano costituisca una variante o un difetto di conio. E questa volta non abbiamo neppure la scusante che si tratti di un testo inaccessibile, costoso o scritto in lingue incomprensibili, perchè invece è sul web a disposizione di tutti ed è scritto in italiano. Purtroppo non leggiamo come si dovrebbe.........e questa è la dimostrazione lampante. M.1 punto
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