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  1. matteo95

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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 01/11/17 in tutte le aree

  1. Eeeeh.... Ce ne sarebbero di cose da dire... Di getto, il primo consiglio che ti do, è di non avere fretta. Fai con calma. Non fiondarti subito a comprare monete, anche se la tentazione è forte. Anzitutto, ti stai per addentrare in un mondo meraviglioso ma tremendamente vasto. Un periodo che abbraccia secoli di storia, quasi un millennio!, e che vede attive centinaia di Zecche. Capisci già solo da questo quante cose ci siano da studiare e conoscere. Perché, quindi, ti dico di fare con calma? Perché a meno che tu non voglia collezionare di tutto un po', avrai bisogno di tempo per trovare la tua strada numismatica. Se ti lasci prendere dalla foga, potresti ritrovarti un giorno con tanto materiale, magari scadente, che non ti interessa più, e per il quale avrai speso soldi a vuoto. Per di più, per la monetazione antica (greca, in particolare) quello dei falsi è un problema sempre più grande con cui fare i conti.. Quindi è meglio farsi le ossa il più possibile. Ovviamente non ti dico di evitare gli acquisti, che in fondo sono imprescindibili (sono un po' come la legna che tiene acceso un fuoco), però ti sconsiglio di lasciarti trasportare dall'iniziale desiderio di accumulare monete su monete. Ci siamo passati tutti Detto questo, da dove iniziare? Oggi abbiamo internet, che se ben usato è una fonte incredibile (francamente non riesco ad immaginare come andassero le cose 20 anni fa!). Qui su lamoneta, nelle sezioni dedicate alle monetazioni antiche, troverai centinaia di discussioni e decine di utenti preparatissimi. Approfittane, leggi leggi leggi e chiedi! Assorbi il più possibile. Mano a mano che leggerai e vedrai monete, inizierai anche a capire cosa ti piace di più (greche continentali? Magno greche? Romane repubblicane? Imperiali? Provinciali? Tardo antiche? Chissà!). Oltre a questo, cerca di leggere anche libri, partendo da testi generali fino ad approfondire piano piano. Leggi anche alcune riviste (ad es: il Giornale della Numismatica, che trovi online, o Monete Antiche, che però necessita di un abbonamento). Tieni poi presente che, in Italia, la legge che regolamenta il collezionismo di oggetti antichi è piuttosto severa, quindi quando inizierai a comprare evita di farlo presso i "bagarini", anche se magari ti faranno prezzi allettanti. Devi assicurarti di comprare SEMPRE pezzi che siano provvisti di un CERTIFICATO DI LECITA PROVENIENZA, ma queste sono questioni lunghe per cui esiste una sezione specifica del forum, quella legale. Ti invito a leggerla. Volendo riassumere, in attesa degli interventi degli utenti più esperti: leggi, scopri, STUDIA, compra (consapevolmente e con giudizio!) e divertiti stai per entrare in un mondo meraviglioso benvenuto, Afranio
    10 punti
  2. "il numismatico ha più libri che monete"
    8 punti
  3. Beh visto che si puó inserire anche una seconda moneta .... Probabilmente opterei per il gold penny di Enrico III la prima vera moneta d'oro inglese .. Ma non vi dico altro perche parlero proprio di questa moneta al prossimo convegno di Parma
    5 punti
  4. Buonasera,volevo solo condividere con voi il mio ultimo e più importante acquisto. Pagato fior di quattrini,presa dalla collezione privata di un noto perito.. Si tratta di uno scudo del 49 praticamente perfetto,intonso,ghiacciato e con una leggera patina ai bordi. Non voglio dimostrare assolutamente nulla,anzi voglio solo condividere questo scudo con voi. In mano è uno spettacolo
    4 punti
  5. Più volte in varie discussioni si era fatto cenno all'importanza di una corretta e accurata analisi metallografica di monete antiche. Colgo l'occasione delle recente comparsa di uno studio che fornisce ulteriori elementi sul passaggio dai quadrigati ai denari. Premetto che lo studio è stato fatto dal prof. Francis Alberède, capo del Laboratorio di Geologia dell'Università di Lione (Francia). Albarede et al 2016 isotopes in coins.pdf Grazie a un metodo, non distruttivo, di analisi degli isotopi dell'argento (oltre a quelli del piombo e del rame), egli e la sua équipe hanno potuto rilevare come l'argento usato per coniare i quadrigati era di sicura provenienza spagnola e facilmente spiegabile con le pesanti indennità pagate dai Cartaginesi dopo la conclusione della prima guerra punica e della guerra mercenariale in Sardegna (i dettagli sono contenuti nell'articolo). Infatti le ricche miniere di argento dislocate in Spagna, soprattutto nella regione di Carthago Nova (Cartagene), in grado di produrre circa 35 tonnellate di argento all'anno, erano esclusivamente in mano punica e bisogna attendere il 209 a.C. per la loro definitiva conquista romana, ad opera di Scipione Africano. Le indennità pagate dai Cartaginesi non furono tali da minare pericolosamente la loro economia. A partire dal 235 a.C., sei anni dopo la conclusione della pace e contestualmente alla chiusura del tempio di Giano confluirono a Roma i quantitativi di argento cartaginese (appunto di origine spagnola): 2.200 talenti, ossia circa 66 tonnellate, suddivisi in rate annuali per 10 anni, ai quali bisogna aggiungere ancora 1.000 talenti (circa 30 tonnellate) dopo la conquista romana della Sardegna. Praticamente i Cartaginesi hanno "perso" solo circa 2 anni di produzione del metallo prezioso a favore di Roma. Di contro i denari, emessi con la riforma sestante, presentano una composizione isotopia dell'argento che è diversa da quella dei quadrigati e che quindi il metallo doveva avere diversa origine e non dalla Spagna. Per i primi anni, quando Roma ancora non poteva contare su grossi bottini di guerra, il metallo potrebbe essere stato donato in parte dal fedele amico Tolomeo IV Eupatore, che già nel 217 a.C. aveva vittoriosamente concluso la guerra contro il re seleucide Antioco III con la battaglia di Rafiah, con conseguente annessione all'Egitto della Cesasiria. Ma il grosso dei denari romani della guerra annibalica fu coniato dopo il 211 a.C., dopo la presa di Siracusa e di Capua e ancora nel 210 a.C., con la conquista di Agrigento e nel 209 a.C. con la presa di Taranto, tutte conquiste che hanno fornito abbondante bottino e anche metallo argento. Gli studi in corso ormai stanno delineando un quadro abbastanza chiaro della produzione denariale, con emissioni inizialmente in Sicilia e poi, con il trasloco di Marcello nel 210 a.C. sul più impegnativo fronte apulo, la maggior parte delle nuove emissioni di denari devono essere prodotte soprattutto in Apulia (così se i denari RRC 44 sono in genere siciliani, quelli RRC 53 sono pugliesi....). L'esimio prof. Albarède si è appassionato al problema di definire le vie dell'argento usato per coniare le monete antiche e ha recentemente presentato un progetto di ricerca con finanziamento europeo, della durata di 60 mesi. Allego il testo della proposta di ricerca, nella speranza che venga accolta dagli organismi competenti. SILVER_Draft B1_v2.1.pdf ERC_AdG_2016_B2_en_V2.1.pdf E' un testo interessante, anche per capire i vari scopi della ricerca. Per rimanere a livello della monetazione romana repubblicana, è già stata messa a disposizione una intera raccolta numismatica per un approfondimento sulal composizione isotopica dei quadrigati e dei denari, con un campione più vasto e rappresentativo. Una analisi metallografica che va al dilà della semplice determinazione del titolo e composizione della lega. Approfitto per comunicarvi che io e Pierluigi Debernardi abbiamo già avviato ed è a buon punto la sistemazione del Corpus di tutta la serie aurea "marziale", con circa 450 esemplari, con identificazione dei conii e della loro sequenza relativa, di aurei sia anonimi sia con simboli. Stanno emergendo molti risultati interessanti e contiamo di completare lo studio entro questa estate, da pubblicare sotto forma di un volume (anche per accogliere l'intero catalogo descrittivo e illustrativo di tutti gli esemplari noti). Purtroppo non sarà agevole effettuare analisi isotopica sull'oro, dal momento che in questo metallo esiste un solo isotopo stabile. Si potrebbe valutare l'opportunità di analizzare alcuni aurei esaminando la piccola percentuale di argento (circa 1%) ivi presente (l'argento ha invece due distinti isotopi stabili, il cui rapporto varia con la diversa provenienza). A causa di questo impegno ho dovuto procrastinare la conclusione delle mie ricerche sull'ultima emissione di Bruto. Ormai sono maturi i tempi per superare gli inquadramenti proposti dal Crawford, grazie soprattutto al maggiore numero di monete e di ripostigli esaminati, anche se la sua teoria resta sostanzialmente valida.
    4 punti
  6. Buonasera, voglio condividere una delle mie ultime acquisizioni, non la migliore ma secondo me piacevole e interessante. Si tratta di un grosso di Genova, tradizionalmente detto "da 4 denari" ma recentemente considerato da Baldassarri/Ricci come grosso da 6 "leggero" (classe I.III.2), coniato subito dopo il grosso da 6 classico (classe I.III.1), e cioè fra il 1230 ed il 1252 circa. Peso 1.37 g, diametro 19.5 mm La qualità non è eccelsa, ma è comunque un esemplare ben leggibile e completo. Inoltre, da quel che ho potuto vedere in rete e sui cataloghi d'asta che ho a disposizione, non si trova di frequente, almeno non quanto la tipologia successiva, quella con un punto sotto il castello (I.III.3). Che ne dite? Un saluto Appah
    4 punti
  7. ragazzi sembra una domanda facile, ma ci ho dovuto pensare per ben... 6 pagine di post alla fine ho deciso per il primo pensiero... la potremmo definire la prima moneta "non romana" coniata in Italia da un'autorità quindi completamente indipendente. FL ODOVAC si legge al dritto - RV . Ravenna al retro notare il baffo....e ovviamente l'assenza del diadema Odoacre, dopo aver coniato per circa un decennio a nome degli imperatori romani (il termine vale anche per l'oriente...) fa sparire dalle sue monete qualunque riferimento all'impero "esistente".. conia a SUO nome anche al dritto!!! (oltre al monogramma al retro) ...esistono anche dei "nummi" AE4 con le medesime caratteristiche, ma questa "mezza siliqua" è da urlo.... la foto di un momento nella storia.... prezzo? boh... a mia memoria non ricordo di averne mai vista una in vendita, questa è al British...
    4 punti
  8. Grazie anche a te @clairdeluneper il tuo prezioso commento . Siamo ancora in pochi , tre o quattro utenti , ad essere interessati alla proposta , per cui avrei deciso di pubblicare a giorni un post di presentazione , per la mia competenza , che illustri come potrebbe essere sviluppata questa iniziativa ; forse un esempio pratico vale piu' di tante parole .
    4 punti
  9. Vorrei esprimere quello che è solo un mio pensiero! Secondo me, non è IL pezzo che eleva la collezione, quanto più invece l'armonicità che lega ogni pezzo della raccolta e dal gusto estetico del collezionista che vi traspare. Quindi. ogni collezione, anche composta da pezzi umilissimi, può avere un alto livello se composta con mire precise di qualità (non per forza elevatissima) con ricerca e studio. Sempre a mio parere, ad esempio preferisco una raccolta assemblata con gusto e ricerca, ad una raccolta che può contenere anche grandissime rarità, ma che si compone di monete magari (ex) appicagnolate, con colpetti ripresi o graffiate per maldestri tentativi di pulizia. Ho avuto modo di vedere collezioni anche complete, ma assemblate senza quel gusto estetico e quella ricerca tipiche del vero collezionista, ma solo grazie all'immensa disponibilità di denaro. E allora vedevi monete che seppur in alta conservazione (molte periziate generosamente, e pagate carissime), ma che mal si armonizzavano tra di loro (ad es. monete MAL lavate o con patine "aiutate"). Guardate che bella questa lontanissima discussione... ... E si parla solo di rame... Tante sono state le critiche alla collezione ANPB, esitata da Varesi. Non è mio intento andare off topic, o toccare altri temi. Quella era una collezione incredibile, certamente allestita con incredibili sforzi economici... Ma cappero... un evento, ogni pezzo, trasudava veramente studio, ricerca del bello e molta conoscenza. Con queste prerogative, credo che ogni raccolta "umile" e "semplice" diventi al tempo stesso impegnativa sotto diversi punti di vista: economico certamente, ma anche di studio, ricerca, tempo e conoscenza. Avete provato a completare ad esempio il giro delle api, anche escludendo il '19? Si? Bravi! Ma avete puntato ad avere, ad esempio, una raccolta "armonica", ad esempio per conservazione, qualità e tonalità naturali della ramatura, senza debolezze nei rilievi (trovatemi un '28 o '32 con queste prerogative...) ? Ovviamente, rimane una mia riflessione, nessuno deve sentirsi toccato o costretto a condividerla. Saluti, Fab
    4 punti
  10. Salve sono da poco entrato in questo gruppo, sono il più giovane del gruppo, vorrei entrare a far patre di questo meraviglioso mondo. Sono interessAto principalmente alle monete greche e romane. Vorrei avere dei consigli da voi esperti e soprattutto vorrei sapere delle prime monete greche e romane acquistabili ad un costo contenuto per iniziare una collezione. Spero che mi rispondiate, scusate il disturbo!!!
    3 punti
  11. la qualità non sarà eccelsa ma, è comunque molto buona ..peccato per quei segni al rovescio ... una domanda secondo te l'interpunzione fra la I e la R è un punto o un anellino ? A proposito di questi grossi poi volevo fare una considerazione : sul nuovo MEC 12 è stato pubblicato un grosso "ibrido" fra questa categoria e quella precedente che si caratterizza per una singola interpunzione al Rovescio ( come nei grossi III.1 ) e un peso già ridotto come nei successivi ... stando quindì alla classificazione Baldassarri-Ricci potrebbe trattarsi di un esemplare collocabile fra le categorie III.1 e III.2 ?
    3 punti
  12. In questo sito ci sono i 6 volumi online (almeno mi sembra dai link attivi): https://www.centrostudimuratoriani.it/muratori/antiquitates-italicae-medii-aevii/
    3 punti
  13. Per me è questa la moneta dei sogni : Scudo d'oro assedio di Firenze I semestre 1530
    3 punti
  14. Come dimenticare Vittoria? Regina e imperatrice per oltre 63 anni (20 giugno 1837-22 gennaio 1901). Chiaramente i ritratti sulle monete testimoniano gli effetti del tempo sulle virtù giovanili. Buona giornata.
    3 punti
  15. .... insomma ... molto meglio non direi...
    2 punti
  16. Premesso che come sottolineato da @adolfos questo è un forum composto da persone che perdono del tempo a rispondere a domande banali senza riceverne nulla in cambio.... un minimo di educazione mi sembra dovuta !!! oltre al valido messaggio di @dabbene aggiungerei un'altra cosa : ogni moneta ha un suo prezzo, quando ne vedi a prezzi troppo bassi io inizierei a farmi qualche domanda
    2 punti
  17. Parlando di monete medievali mi rivolgerei a commercianti professionisti tipo la NIP che ha nel suo sito l'elenco dei suoi associati regione per regione, trovi i più vicini e vedi cosa ti propongono, alcuni hanno anche loro siti internet .
    2 punti
  18. Ciao, credo che miglior partenza del forum Lamoneta non ci possa essere per un giovane, in questo caso giovanissimo, ricordo che Lamoneta nasce per aiutare chi inizia ad avvicinarsi alla Numismatica , quindi anche i giovani. I consigli possono essere tanti, sicuramente iscriversi al formidabile CGN che compie ora 10 anni di vita dove troverai tanti amici con la stessa passione, seguire le nostre iniziative per i giovani , Parma Convegno dei giovani numismatici in primis al 1 aprile ( ovviamente sei invitato ) e poi leggere qui e leggere libri di numismatica, anche di storia comunque, perché monete e storia vanno di pari passo, dietro a ogni moneta c'è la storia , quindi monete e libri per far si che questa passione si alimenti e si rafforzi sempre più ...complimenti comunque e buon cammino verso la conoscenza !
    2 punti
  19. Qui si distinguono gli eroi! Ercole fa fare al leone quello che i comuni mortali lasciano fare a una donna.
    2 punti
  20. Di passaggio per la Ionia mi sono imbattuto in questo statere di elettro di città incerta che può interessare Matteo. Nella didascalia è riportata la composizione percentuale, e questo è bene. Quanto al peso espresso a sei cifre significative, questo è ridicolo.
    2 punti
  21. È il berretto frigio simbolo della rivoluzione francese e sormonta un fascio littorio. È il tipico bottone napoleonico.
    2 punti
  22. Buongiorno, Fermo restando che una foto (per quanto enormemente limitativa) è tassativamente obbligatoria (ad esempio: è patinata? Se si com'è la patina? Oppure è lavata? Se si, con quale procedimento? Ha debolezze e/o graffi e/o qualche altro MINIMO difetto? Se si dove, come ed in quale entità? I campi come sono? I rilievi? Segni di contatto?... insomma... son tantissime le variabili da VEDERE, ESAMINARE e VALUTARE) se è VERAMENTE tale, cioè una CHIMERA il prezzo è PAR, da questo non si scappa, e 3000€ potrebbero benissimo non bastare.
    2 punti
  23. Giusta domanda, ma molto probabilmente nel 269 a.C. i Romani non potevano disporre, almeno liberamente, di grosse quantità di argento estratto dalle miniere spagnole, che erano, a quanto pare, di esclusiva proprietà cartaginese. La produzione dei quadrigati fu veramente abbondante. Da uno studio preliminare di Debernardi su AIIN 60 del 2014, che allego volentieri pur non essendo reperibile in rete, emerge che furono allestiti ben 564 conii D e 546 conii R per i quadrigati con ROMA in incuso, 863 conii D e 803 conii R per ROMA in rilievo e 23 conii D e 22 conii R per i quadrigati coniati solo in Spagna dai fratelli Scipione (che sono stati oggetto di uno studio dettagliato a parte, che allego pur avendo già segnalato in altra discussione). Se si vuole optare per la famosa teoria dell'alta cronologia bisogna capire bene come ha fatto Roma a disporre allora di così alto quantitativo di argento, che a una preliminare analisi isotopica risulta essere di provenienza spagnola. Per i didrammi romano-campani, sicuramente coniati prima, almeno quasi tutti, della prima guerra punica, la produzione era molto più limitata e su questi manca ancora una accurata analisi isotopica dell'argento. In ogni caso la quantità di argento per queste monete era molto più limitata e quindi poteva essere reperita anche da altre fonti. Non dimentichiamo che pure in Grecia e in Asia Minore esistevano miniere d'argento e che potevano essere la fonte, per il tramite anche degli alleati di origine greca in Campania, ma in ogni caso non sembra che l'argento di origine orientale potesse essere la materia prima per coniare i quadrigati.... Ovviamente non esiste la diretta dimostrazione dell'equivalenza argento spagnolo = argento pagato dai Cartaginesi come indennità dopo la seconda guerra punica, ma la sua grande abbondanza usata dai Romani per coniare i quadrigati trova una adeguata spiegazione storica se si accetta la datazione "bassa" del quadrigato, con buona pace del prof. Coarelli, che aveva risollevato il problema della datazione alta del quadrigato in antitesi alla cosiddetta scuola inglese.... DeBernardi e Legrand 2014 Data del quadrigato AIIN60_DL.pdf Debernardi e Legrand 2015 RBN Serie quadrigati spagnoli.pdf
    2 punti
  24. Buonasera, chiaramente motivo il mio parere; al dritto il baffo si fonde con la guancia, la perlinatura vicino al bordo si fonde con il campo da ore 2 ad ore 4 (in altri punti è comunque un ricordo), i capelli mi riportano alla tipologia impero... (se non per il ciuffetto sulla fronte che si intravede ancora), poi il colletto, le mostrine sulla divisa. Al rovescio lo spessore del bordo non esiste più da ore 8 ad ore 11, l'Italia sembra "piallata" dal viso fino all'elsa della spada... dopo è inutile continuare a descrivere altri "micro" particolari che non si intravedono più. La nota positiva e che rende ancora dignitosa la moneta è il bordo che in proporzione all'usura mi sembra buono se non per qualche tacchetta giustificabile dalla circolazione che questa moneta è stata sottoposta. Non condivido il fatto che sia stata inesorabilmente pulita, molto probabilmente con un bagnetto nel liquido magico, ma non per questo voglio dire che sia stato tu, ma una moneta del genere personalmente l'avrei preferita vederla scura dalla sua patina originale testimone del tempo che ha trascorso la moneta. Giudicare una moneta da una foto è cosa ardua, ma una cosa ho notato nel corso del tempo, quando si vedono delle lettere che appaiono di fattura più larga (e mi riferisco alla firma dell'incisore e/o autore e al segno di zecca su questa moneta) le cose sono due: o la moneta è palesemente falsa (quando la si esamina in alta conservazione) oppure è estremamente usurata... qui al rovescio il nome dell'autore si fatica a vedere. Personalmente non la vedo arrivare al'MB e lo penso ancora, ma poco importa il mio giudizio, l'importante è che piaccia a te e che tu ne sia soddisfatto. :-)
    2 punti
  25. Teodorico ( monogramma) invicta Roma per Anastasio. Roberto
    2 punti
  26. Visto che parliamo di sogni, sogniamo ! una bella Quadrupla, o se preferite da due doppie d'oro, moneta partorita dallo stesso conio del testone....stiamo parlando del massimo nominale della Sede Vacante 1590, zecca di Roma, Camerlengo Cardinale Caetani. Aggiungo che questa "chimera" e' anche il primo nominale in Oro del valore di 4 scudi per una Sede Vacante Pontificia. Affascinante rappresentazione dell'angelo che libera S.Pietro da una cella, un rovescio decisamente atipico nella monetazione di S.V. che spesso puo' risultare piuttosto ripetitiva e monotona; a mio aviso un vero capolavoro di incisione. Non ho notizie di passaggi in aste pubbliche o conoscenza di esemplari in collezioni private, il CNI riporta l'esemplare della collezione di Sua Maesta'. Per capire di cosa si tratta allego l'immagine del testone.... e' la stessa cosa pero' in argento ! Daniele
    2 punti
  27. Il mio regalo di Natale Trovarlo bello non è affatto facile Che ne dite?
    1 punto
  28. Buona sera a tutti, spero di non aver errato sezione di pubblicazione del topic ma volevo raccontarvi questa storia.... ...tempo fa, quando ancora non conoscevo nulla riguardo la numismatica, venni affascinato da questa moneta, che acquistai senza sapere neanche di cosa si trattava. E' stato il mio primo acquisto numismatico e contento della cosa, iniziai un po a studiare spostando le mie attenzioni altrove, ed ahime, purtroppo per il tallero, la mia passione si spostò sulla monetazione di Ferdinando I d'aragona e Carlo VIII... Oggi riprendendo questa moneta tra le mani ho notato una gradevole patina che la rende sempre più affascinante, almeno per me... siccome ancora non l'ho catalogata, vorrei chiedere un vostro aiuto.... Cosa ne pensate? diametro: 40mm peso 28g Grazie infinite :-)
    1 punto
  29. Complimenti.. è una moneta fantastica.. meriterebbe foto migliori per apprezzarla meglio... ma si capisce che è perfetta
    1 punto
  30. Bellissima, questa patina la risalta molto di più.
    1 punto
  31. Ciao Rocco, le conosco quasi tutte queste monete che mi hai illustrato, provengono da vecchie inserzioni e aste, le contromarche che vedi sul 10 tornesi e sulle piastre con effigie giovanile non sono coeve ma moderne, le altre sono invece coeve alle monete e quindi buone, poi andrebbero comunque visionate dal vivo laddove c'è la possibilità. A presto.
    1 punto
  32. Molto bella e straordinaria patina, la sposterei però nella sezione monete moderne estere
    1 punto
  33. vedere cammello, come dice il mio amico Pino
    1 punto
  34. provo a risponderti io del perche',"personalmente" lo ritengo un falso,innanzi tutto lo stile non congruo agli esemplari che credo,vista la patina,tra tutti gli assi esposti in questa discussione,sono autentici,e nel numero di due,pezzo NAC del post#49 e il primo pezzo del british museum post#59.partendo da questi,il toro e' molto/troppo sovrappeso,l'esergo ROMA non congruo,e al dritto minerva sembra essere stato dall'estetista,passando allo studio tecnico del pezzo,ha uno strano bordo frastagliato e senza neppure una minima traccia di svasamento delle valve,non riesco a capire dove sia l'entrata del codolo di fusione,c'e' una strana sbavatura sulla parte alta del naso di minerva e al rovescio una fessura che taglia la parte alta,infine la patina tremendamente posticcia,e' un velo,molto leggera,anomala per i fusi.concludo riconfermando che e' una copia,neppure fatta tanto bene,ma mi piacerebbe sentire anche altri pareri,per esempio alessandro @tinianumismatica,in quanto oltre ad essere un commerciante e possedere un negozio,e' anche un autorevole perito,ciao
    1 punto
  35. e' veramente ostica da classificare.......? Il fatto che ci sia un dot in campo dopo la lettera, determina sicuramente la zecca di Antiochia. Quindi il punto escluderebbe altre zecche Pero' ci sono alcuni dubbi A me pareva che tra l'imperatore e Juppiter, ci fosse una vittoria che per consunzione o per difetto di conio, non si vedeva chiaramente, ma guardando meglio, mi pare che come ha già detto @giorgio28, si tratta di un globo. Se fosse cosi' pero' la lettera in campo, seguita dal Dot, non sarebbe una S (o C greca) ma un'altra lettera, e corrisponderebbe al RIC 921 nella S dot ci sarebbe una vittoria e anche la legenda al D/ non corrisponde, in quanto recita IMP CM AUR PROBUS PF AUG mentre nella tua il "PF" non c'è' Quindi bisogna identificare ben bene quella lettera in campo Tieni presente che qualsiasi lettera ci sia, la presenza del "dot" classificherebbe comunque la moneta come Antiochia Ric 921 (a meno che sia una moneta non censita....)
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  36. Ciao Miza. Guarda un po' se queste van bene per i tuoi gusti..... Gran belle monete. Ti auguro di poter realizzare entrambi i tuoi sogni.... sono tutto sommato realizzabili col tempo e qualche sacrificio.
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  37. A mio avviso, nonostante si siano pronunciati a riguardo fior fiore di storici e numismatici, il tutto potrebbe essere revisionato in altri termini. Partiamo dai fatti certi: A Milano nelle monete di Gallieno erano stati introdotti dei segni distintivi che identificavano la zecca, ne riporto alcune a titolo esemplificativo: notate soprattutto il secondo e terzo esemplare dove all'esergo si legge la sigla MP e MS (Milano Prima officina e Milano Seconda officina). E' quindi assodata la presenza di una zecca nel nord Italia, a Milano, operativa con un sistema di più officine (sicuramente almeno tre). Di Aureolo sappiamo qualcosa dalle fonti storiche, che tuttavia sono tutte postume e in parte riadattate e romanzate e sostanzialmente ripescate da un probabile corpus "storico" andato perduto da cui hanno attinto i primi (e più affidabili?) autori. Vanno invece prese con le pinze le fonti secondarie (sebbene da non escludere a priori) quali per esempio l'Historia Augusta che non brilla sicuramente per aderenza storica, ma che comunque offre il suo contributo. Dicevamo, le fonti. Ecco le principali: Relativamente alle fonti "numismatiche invece, un buon "punto della situazione" lo fa Drinkwater nel suo fondamentale testo "Gallic Empire" (ancora caposaldo di riferimento per chi studia questa monetazione, ma comunque con delle parti da rivedere: lampante l'assenza di qualsiasi cenno a Domiziano II per esempio!). Ora, alcune riflessioni partendo dalle fonti e da altre notizie che si danno per "certe" storicamente. Aureolo era a capo della cavalleria (tutta? assolutamente no. A capo di un corpo di cavalleria stanziato nel nord Italia, acquartierato a Milano e creato appositamente per difendere la frontiera a nord-ovest dell'Impero da possibili invasioni, anche dell'insorto gallico Postumo). Aureolo si era distinto sotto Gallieno e da lui dipendeva. A un certo punto, apparentemente, tutti gli storici concordano su una sua insurrezione proprio contro Gallieno. Per quale motivo? Cosa può essere accaduto? Manie di grandezza? Desiderio di emulare il vicino Postumo? In caso affermativo, su che estensione territoriale poteva ambire? La città di Milano, sicuramente, e poi? Da una parte il relativamente ben consolidato impero gallico dall'altra l'inaffondabile colosso dell'impero centrale (ipotizzare una ribellione di Aureolo per una successiva discesa a Roma è pressoché impensabile). In più, su che effettiva potenza militare poteva contare Aureolo? Un'intera legione? Un minor numero di unità, ma di buona potenza d'attacco (la cavalleria lo era)? Di sicuro Postumo e Aureolo si scontrarono (prima della probabile insurrezione di quest'ultimo) e Postumo ebbe la peggio anche se (attenzione! su questo punto in seguito ci ritorneremo) Aureolo, sebbene alcune fonti indicano che ne ebbe la possibilità, non catturò (per poi eliminare) Postumo, ma lo lasciò andare in ritirata con le sue truppe. Aureolo un bel giorno decide di fare la rivoluzione. E qui sembrano tutti concordi. Ma a quei tempi ogni ribelle di turno cercava i suoi cinque minuti di popolarità battendo monete a nome proprio... magari emissioni esigue, destinate a un uso prettamente limitato nel territorio, giusto per integrare la paga dei propri uomini e dar loro l'illusione di un nuovo impero con a capo il loro comandante, nuovo impero che avrebbe avuto gli stessi militari ribelli quali fautori attivi (esempi relativamente vicini e lampanti sono Domiziano II e Proculo per nominare forse i due più rari e con il minor numero di pezzi noti). Perchè mai Aureolo, che non aveva a disposizione mezzi di fortuna ma, a quanto pare, una zecca vera e propria, ben strutturata e attiva per di più su tre distinte officine, resistette a questa tentazione? Cosa lo trattenne e soprattutto cosa lo spinse a battere in nome di un altro? Qui gli storici (contemporanei) sembrano tutti indicare in coro in maniera chiara la ragione di questa scelta: una ribellione con contestuale richiesta di aiuto al vicino insorto (militarmente più forte) Postumo. Ci sta? Si certo, può starci: diversi anni più tardi Carausio dalla Britannia farà qualcosa di simile con una serie di emissioni congiunte anche a nome di Massimiano e Diocleziano. Tuttavia, badate bene, l'operazione di Carausio è differente: prima batte moneta a nome proprio (anche con mezzi di fortuna, senza disporre di una vera zecca) e solo successivamente anche a nome dei sovrani legittimi quasi a dare dignità e parità di legalità al suo regno. Aureolo ha fatto qualcosa di simile? Antiche fonti numismatiche riportano emissioni a suo nome: Tuttavia di tale moneta non sembra esserci esistenza certa. A differenza invece di questa: D/ [iMP] CME AVRPOLVS R/ HERCVL[...]ANO che tuttavia è una emissione imitativa, decisamente lontana dall'essere battuta a Milano e che con molta fantasia può essere interpretata come una imitazione di una emissione ufficiale (?) di Aureolo... ma a riguardo nutro decisi dubbi (ci vedo più probabile un Aureliano). E' il momento di trarre qualche conclusione circa le cosiddette emissioni di Aureolo in nome di Postumo. Indubbiamente lo stile di queste emissioni è omogeneo e differisce dalle emissioni ‘canoniche’ di Postumo e quindi deve trovare una qualche spiegazione. Essendo Aureolo a capo della cavalleria la versione di Alfoldi (il primo a indicare in maniera chiara e "provata" questa attribuzione) rimane più che plausibile, ma francamente – ammesso che oltre a essere plausibile sia anche reale – non sono convinto del tutto circa la soluzione data “batto in nome tuo per chiedere il tuo aiuto”. Perché? Semplicemente perché se Postumo avesse accettato la richiesta di Aureolo, cosa sarebbe successo? Alla fine avrebbe solo cambiato “datore di lavoro”: da capo della cavalleria di Gallieno a capo della cavalleria di Postumo: è sufficiente per placare la sete di indipendenza, potere e ribellione di un generale romano a capo di un corpo scelto come la cavalleria? Sinceramente mi appare poco accettabile questa motivazione. Ma allora quale altra ragione (o ragioni)? E se le fonti non fossero corrette e necessitassero di una interpretazione leggermente differente? Se effettivamente Aureolo non si fosse ribellato in nome suo ma avesse "solamente" cambiato bandiera spinto da Postumo? Postumo si era salvato in uno scontro diretto proprio con Aureolo (vi ricordate quanto vi dicevo qualche paragrafo fa?): bravura, e fortuna, del sovrano gallico e dei suoi uomini oppure occasione per siglare un accordo tra i due? Se la realtà fosse il desiderio di Postumo di espandere i propri domini e stesse proprio trattando con Aureolo per penetrare in Italia via Milano e il tutto sia poi sfumato a causa dei problemi interni ai territori gallici causati dall'insurrezione di Leliano (che per inciso iniziò subito col battere moneta a nome proprio)? Aureolo non si sarebbe quindi ribellato esponendosi in prima persona e con il desiderio di creare un suo personale regno, ma per spinta (corruzione, promesse di potere, denaro, maggior controllo territoriale ecc) di Postumo: ecco allora una più logica spiegazione di queste emissioni a nome di Postumo. Quasi una sorta di lasciapassare per una "marcia su Roma" gallica: "Postumo, che la Salus sia con te e ti preservi, io ci metto la Fides, la Virtvs e la Concordia della mia cavalleria... poi te ricordati di mantenere quanto mi hai promesso". Gli storici, antichi in primis, non avevano vissuto in diretta gli eventi che narrano e sicuramente il loro intento era un utilizzo dei fatti teso a esaltare l'impero ufficiale per, indirettamente, incensare l'imperatore a loro contemporaneo. Ecco che potrebbero quindi (anche intenzionalmente) aver distorto i reali accadimenti descrivendo la ribellione di Aureolo come un tentativo di usurpazione in proprio, cosa a mio avviso rivedibile con questa rilettura dei fatti. Certo, sono ipotesi, suggestioni, possibili scenari e valutazioni fatte a posteriori in assenza di fonti dirette e di reali prove storiche... tuttavia non la ritengo un'ipotesi così peregrina. Voi che dite? ...spero di non avervi tediato, ma questo "sassolino" nella scarpa circa Aureolo ce l'avevo da molto tempo!
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  38. Ciao e benvenuto! Come non quotare quanto detto da@Afranio_Burro ? Mi permetto solo di aggiungere una cosa: non smettere mai di sognare e di cercare di immaginare cosa fosse per chi lo ebbe nelle ere passate quel tondello che ti troverai tra le mani... Detto ciò, sentiti tranquillo di sbagliare, ma con moderazione! [emoji12]
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  39. Ciao, per catalogare mi sento di consigliarti il Gigante , che per gran parte del territorio italiano copre il periodo da te indicato...inoltre la revisione dei prezzi dell'edizione 2017 ha allineato assai questi ultimi a quelli effettivi di mercato, dove altri cataloghi e lo stesso Gigante ed. 2016 offrono quotazioni, soprattutto per monete comuni, oramai anacronistici e forse, a quei livelli, mai esistite nella realtà se non nelle velleità di qualche esoso commerciante spennanovelli. .. Ad maiora
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  40. Bravo Antonio come dicevo occorrrebbe fare una richiesta gnizione tra tutti i testi 'primigeni' per verificare chi ed eventualmente come ha trattato questa emissione. Se citata dal Muratori dovrebbe, a rigore, essere stata ripresa dagli autori immediatamente successivi, a meno che ... nel week end provero' a fare qualche controllo verificando anche quanto Grierson e poi la Travaini hanno detto in proposito. A bientot..
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  41. buonasera....un altro ,(penso),di 4.5 cm di lunguo....ferro e bronzo.
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  42. Credo che la cosa non possa ricondursi solo alla crisi di mercato, sicuramente uno dei fattori principali. .. Non sottovaluterei, sopratutto se fossi un commerciante che vive di numismatica, il drammatico gioco al ribasso determinato a mio avviso in primis da una crisi culturale. La scomparsa della moneta fisica come idea (=immagine) del denaro è alla base dei principali drammi economici della nostra era e il rendere virtuale il pensiero stesso dello scambio sta portando al dominio assoluto di un sistema totalitario basato sull'annichilimento del singolo e dei mezzi di difesa di cui dispone (da quelli naturali a quelli economici). Sicuramente, un effetto collaterale sarà la sempre minore comprensione delle nuove generazioni su cosa sia la moneta e del perché il comprenderne l'essenza sia un modo per comprendere il come difendersi dalla più crudele delle realtà : quella fondata sul denaro come mezzo di dominio. L'errato assunto che il denaro può essere creato dal nulla senza che ciò comporti sacrifici è alla base di drammi che oggi iniziamo solo ad intravedere... Allora: il Gigante ha deprezzato, non so quanto coscentemente, un'idea...l'idea che alla base degli scambi da millenni vi è stata la moneta, quella circolante. ..gli spiccioli comuni che ora troviamo per lo più in mb e bb ... perché è tale idea che non interessa più. ..i collezionisti si dividono sempre più tra commercianti e investitori...la moneta si sta svalutando sul serio...culturalmente svalutando, ovvero nella funzione stessa che era chiamata a compiere. Per chiudere : non dimentichiamo che il maggior progresso è stato rappresentato dai popoli che sono venuti in contatto per gli scambi...cosa accadeva sulle spiagge del nord Africa più di 2000 anni fa ha un senso che la moneta ancora conserva...la moneta elettronica sarà in grado di conservare tutto ciò? Mi scuso sin d'ora per aver divagato oltre misura. Ad maiora
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  43. Salve a tutti. Questo tarì è già stato postato qui sul Forum dall'utente Alessio91 con una discussione nella Sezione Identificazioni in data 11 dicembre 2016. Di seguito indico la discussione: In tale sede avevo espresso forti dubbi sulla sua autenticità, perché, come ha già detto bene Eliodoro, questa moneta non ha riscontri nei repertori amalfitani (sono certo che se dobbiamo prendere in considerazione una zecca questa è Amalfi e non Salerno) ed è caratterizzata inoltre da particolari che non sono propri della monetazione aurea normanna amalfitana. Poi, per motivi a noi ignoti, ahimè, Alessio91, invece di continuare la discussione su questa moneta, cancellò tutti i suoi interventi e le foto del tarì (i dettagli potete leggerli nel richiamo soprastante) chiedendo addirittura la chiusura della discussione di cui sopra. Ora la stessa moneta, a distanza di qualche tempo, compare nuovamente qui sul Forum (che strano), ipotizzo ora nelle mani di @Marcus Didius che ringrazio vivamente perché finalmente ha inserito anche peso e diametro della stessa! Perché, con questi nuovi dati alla mano, le mie perplessità aumentano, anziché diminuire: siamo sicuri che il peso sia veramente di 6 grammi? E' troppo alto per una moneta che in media superava di poco i 2 grammi e che spesso e volentieri si trovava sotto il grammo, non vi pare? Prendendo ad esempio i tarì pubblicati in MEC 14, p. 628, n° 228 - 231 tutti attribuibili a Ruggero II per Amalfi (1105-1154) abbiamo i seguenti pesi: 0,92 g. - 0,87 g. - 0,88 g. e nuovamente 0,88 g. Altro tarì di Amalfi per Guglielmo II (1166-1189) in MEC 14, p. 640, n° 389 porta un peso di 0,85 g. Anche i tarì di Amalfi del periodo ducale, quindi, nella maggior parte di questi casi anteriori alla conquista normanna della città, pubblicati sempre in MEC 14 a p. 600 e illustrati alla tav. 3 raggiungono al massimo il grammo di peso (in un solo caso e siamo di fronte ai pezzi più antichi, il n° 36), mentre i restanti sono tutti al di sotto del grammo: da un minimo di 0,89 g. ad un massimo di 0,97 g. Questo è solo un piccolo campione, ma è sufficiente per far notare questa incongruenza: come può questo tarì pesare 6 grammi? Inoltre, ha anche quella vistosa mancanza sul taglio di forma quadrangolare che sembrerebbe molto ricalcare un fenomeno simile registrato su di un tarì normanno di Amalfi a nome di Tancredi (1190-1194) pubblicato anche in figura in MEC 14, p. 650, n° 454 (fig. alla tav. 25 con un peso di 0,84 g.). Questo fenomeno dovrebbe portare come conseguenze due cose: 1) perdita di peso alla moneta (manca un pezzo di metallo); 2) siamo sicuri che qualcuno non si sia ispirato all'esemplare del MEC 14 per rendere ancora più credibile questo pezzo asportando una porzione di metallo proprio come nella moneta illustrata nel celebre catalogo? Qualcosa non mi torna...Attendiamo anche altri pareri: sono sicuro che qualcuno, forse anche più esperto di me, troverà una soluzione a questi quesiti. Intanto, seguo con attenzione e se ci sarà qualche altra cosa da aggiungere non mancherò di scrivere quanto prima.
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  44. Taglio: 2 euro Nazione: Monaco Anno: 2001 Tiratura: 903.300 Condizioni: qSPL Città: Milano
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  45. E come si suol dire... il botto di fine anno!!!! taglio 1 euro paese Monaco anno 2007 tiratura 100.000 condizioni bb+ città trieste
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  46. taglio 2 euro cc paese malta anno 2012 tiratura 455.000 condizioni bb+ città trieste note news!!!!!
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  47. e poi....altri resti...... sperando quelle vistighe di storia passata,sia stato un un bel sguardo al indietro che ci fara dare riflezione sul il nostro avene....un ringraziamento per avermi seguito...tanti saluti!
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