Vai al contenuto

Classifica

  1. Reficul

    Reficul

    ADMIN


    • Punti

      9

    • Numero contenuti

      11804


  2. giancarlone

    giancarlone

    Utente Storico


    • Punti

      5

    • Numero contenuti

      5093


  3. adelchi

    adelchi

    Utente Storico


    • Punti

      4

    • Numero contenuti

      1394


  4. teofrasto

    teofrasto

    Utente Storico


    • Punti

      4

    • Numero contenuti

      1258


Contenuti più popolari

Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 01/01/17 in tutte le aree

  1. Visto che siamo nel thread del Regno d'Italia, è interessante notare come la legge elettorale con cui si sono svolte le prime elezioni politiche del 1861 prima della proclamazione del Regno d'Italia, avvenuta il 17 marzo 1861 concedeva il diritto di voto agli uomini di età superiore a 25 anni, alfabeti e che pagassero un certo ammontare di tasse E, visto che siamo pur sempre in un forum di numismatica, ecco lo scudone commemorativo dell'evento (ex Kuenker asta 175, certo non FDC ma è una della monete a cui tengo di più... per il significato carico di storia che porta con se, una vera moneta commemorativa e certamente la prima moneta commemorativa del Regno) Buon anno
    3 punti
  2. Ciao! Bella domanda. Certamente l'influenza è bizantina .... sia per le bolle dogali in primis, sia per il grosso poi. Dal Solido all'Aspron trachy si possono vedere le medesime iconografie che Venezia ha adottato; d'altra parte la scelta (obbligata) della "Serenissima" di commerciare per mare, l'ha portata inesorabilmente a guardare verso Costantinopoli che, allora, era la piazza mercantile più importante del Mediterraneo. Commerciare con Costantinopoli, significava adottare una moneta che fosse ben accetta a quel mercato e fosse quindi anche spendibile su altri mercati che facevano anch'essi riferimento a Costantinopoli. Fu un bell'azzardo, ma che riuscì alla grande .... mentre i grossi si imponevano dalla Germania del sud, fino alle coste del Mar Nero grazie alla loro stabilità, i Solidi e gli Aspron trachy andavano svilendosi in maniera esponenziale. Ritengo quindi che il "messaggio" impresso sulle bolle e sui grossi veneziani non fu una operazione casuale, ma volontaria, così da agevolare la loro accettazione. Sappiamo bene quanto allora fosse importante, ai fini dell'accettazione di una moneta, usare una iconografia che faccesse riferimento alla cultura, alle consuetudini e alle tradizioni locali che, nella fattispecie, erano bizantine. saluti luciano
    3 punti
  3. Ciao Rocco e buon anno...logicamente la mia sarà una risposta prima di documentazione..quindi posso fare solo delle ipotesi: I tondelli in alcuni determinati periodi storici e sotto Ferdinando IV di Borbone...non sempre ricevano dei rigidi controlli....sono a conoscenza di monete che hanno avuto queste stesse vicissitudini (cfr. 5 tornesi con stemma) e che quini venivano liberati lo stesso..ma credo anche la Corte (ed i responsabili della zecca) ne fossero a conoscenza...quando questo accadeva; L'uso per "medaglietta" è sicuramente dovuto ad un fattore privatistico.... la coniazione di medaglie è sempre stata autorizzata dal re..e non conosco alcun caso di una moneta autorizzata per la trasformazione in medaglia. Di norma i 6 Cavalli dovrebbero pesare intorno ai 2,60-2,95...circa, questo è davvero una sorpresa, almeno io non ne ho mai visti così spessi......lo stupore è che qui abbiamo del metallo in eccesso. Più di questo...non saprei.
    2 punti
  4. Per un'interessante lettura vi invio: “VESTIVAMO ALLA BIZANTINA”: L’ABBIGLIAMENTO DEI DOGI DI VENEZIA DALLA BOLLA AL GROSSO http://www.ilgiornaledellanumismatica.it/?p=8603
    2 punti
  5. Buon 2017, io non sono così d'accordo. L'iconografica del grosso ricalca in primo luogo quella delle bolle dogali. In esse si nota chiaramente il legame della città di Venezia con Costantinopoli e le sue tradizioni (abbiamo diverse prove che ci attestano l'influenza bizantina sugli abiti da cerimonia veneziani, ad esempio nei mosaici della basilica....) . Sul grosso, come sulle bolle, abbiamo la rappresentazione di una importante cerimonia, quella dell'investitura del doge ed in particolare quella in cui il doge presentandosi, nella basilica di san Marco, presso l'altare riceve il bastone dell'investitura (ob investituram ducatus baculum ab altari Sanctissimi Marci suscepit). Cerimonie, come dicevo, che ricalcano quelle bizantine e quindi la conseguenza logica è che due cerimonie simili se rappresentate un un tondello assumono stile praticamente identico.
    2 punti
  6. Ti do la mia risposta diretta alla tua domanda: 1) ti piacciono le monete d'oro? 50 lire 1932 v em III (400 euro). Comune ma sempre piacevole ed in alta consevazione. 2) argento pezzo singolo: 20 lire elmetto in spl oppure 2 lire quadriga 1911 bb/spl 3) argento plurimonete: unico sovrano v em III, 2 lire cinquantenario QFDC (200 euro) + 10 lire biga 1927 fdc (100) + 10 cent cinquantenario fdc rame rosso (100) 4) argento pluriregnante: 1 lira v em II 1863 spl/fdc (100), 1 lira Umberto 1900 (spl/fdc 100), 2 lire cinquantenario 1911 QFDC (200) se prendi monete comuni rimani su qualità elevate, viceversa per monete rare, puoi leggermente abbassare qualità (senza sprofondare..) buon 2017!!
    2 punti
  7. saluti....questa di bella patina e belli relievi....di 19mm.....ancora si vede il punto del gravore,al centro del roverscio..
    2 punti
  8. ciao a tutti, con il nuovo anno ho pensato di iniziare questo nuovo post per inserire solamente il file dell'osservatorio rarità, che potrà essere scaricato come in precedenza. Si ricorda a tutti coloro che vogliono pubblicare i propri ritrovamenti di seguire le regole che si trovano sul file. eventuali monete non rientranti in tali regole NON saranno prese in considerazione. grazie DA LEGGERE E SEGUIRE LE NUOVE REGOLE DAL 2024 PER LA PUBBLICAZIONE DELLE MONETE
    1 punto
  9. Tra gli acquisti pre-natalizi, da un commerciante inglese, ho preso un gruppo di imitative che sono passate (per mia fortuna) abbastanza inosservate e quindi acquistate tutto sommato a un prezzo accettabile. Volevo condividerle con voi per fare assieme alcune riflessioni e per vedere se si riesce a capire qualcosina di più su questi pezzi... non tanto come singolo esemplare, quanto piuttosto come eventuale "insieme". Un ragionamento che lascia il tempo che trova, me ne rendo conto, ma che può comunque portare a qualche risultato interessante. Il venditore non mi ha saputo dire nulla circa la loro provenienza (da hoard, da singoli ritrovamenti, da accumuli nel corso degli anni ecc) se non che ha acquistato in blocco una relativamente ampia collezione di monete romane da un collezionista anch'egli inglese. Non è cosa certa, ma è comunque cosa probabile, che si tratti di esemplari di provenienza britannica. La natura stessa dei pezzi in questione (imitativi con innesti di imitazioni di minimi della serie FEL TEMP REPARATIO) depone a favore di questa ipotesi sebbene non si possa escludere in senso assoluto una provenienza extra-UK. Passo ora con il riportarvi il materiale in questione cercando di fare una piccola sintesi (pezzo per pezzo) tralasciando peso e diametro perchè attualmente sprovvisto dei dati in questione. GRUPPO A (Tot. 11 pezzi) 1) minimo Tetrico I (immagine da ruotare), tipo PAX AVG 2) minimo serie FEL TEMP REPARATIO con esergo parzialmente leggibile (è riconducibile a una zecca?) 3) imitativo Tetrico I ibrido PIETAS Tetrico II (strumenti sacrificali) 4) imitativo Postumo tipo ORIENS AVG o Vittorino tipo INVICTVS 5) imitativo Tetrico I tipo HILARITAS(?) 6) imitativo Tetrico I ibrido PIETAS Tetrico II (strumenti sacrificali) 7) imitativo Tetrico I tipo PAX AVG 8 ) imitativo Gallieno/Tetrico(?) tipo "da definire" (immagine rovescio da ruotare) 9) minimo serie FEL TEMP REPARATIO 10) ufficiale Tetrico II tipo SPES AVG 11) imitativo Tetrico I tipo "da definire" Alcune considerazioni su questo primo gruppo. Le due monete contrassegnate dalle lettere A e B (es. 3 e 6) sono caratterizzate dall'essere provenienti dal medesimo conio di dritto e di rovescio e hanno in comune anche lo stesso orientamento assi (ore 6). Il pezzo C (n. 8 ) è interessante sia per essere un possibile Gallieno (il ritratto lo ricorda) che per presentare delle similitudini con un altro pezzo (di cui non ho foto) che lo stesso venditore mi ha omaggiato perchè... a ridosso di Natale! Il pezzo in questione (che provvederò a fotografare) non presenta identità di conio, ma solamente di stile. L'esemplare D (num. 4) è un imitazione possibile di Postumo (nasone arrotondato) o comunque di Vittorino (stesso tipo di raffigurazione di rovescio ORIENS/INVICTVS). La patina dei tipi num. 3,4,6,8,10 - dal vivo - appare alquanto similare. Gli esemplari 2 e 9 sono chiaramente due "intrusi temporali" mentre gli altri esemplari, verosimilmente, venivano prodotti e circolavano assieme. GRUPPO B (Tot. 10 pezzi) 1) imitativo Tetrico I tipo "da definire" 2) ufficiale Tetrico II tipo "SPES PVBLICA" 3) minimo Tetrico I tipo "da definire" 4) minimo Tetrico I tipo SALVS? PIETAS? 5) imitativo DIVO CLAVDIO tipo CONSACRATIO (altare) 6) imitativo Tetrico I tipo SPES? 7) imitativo Tetrico I tipo composito: "ICT" in legenda ricorda "VICTORIA AVG", la ghirlanda in mano la LAETITIA AVG e la cornucopia la HILARITAS AVGG 8 ) imitativo di Tetrico II(?) tipo "da definire" 9) imitativo Claudio II tipo "da definire" 10 minimo Tetrico I tipo PAX AVG (specchiato) Alcune considerazioni su questo gruppo di imitative. L'esemplare numero 8 evidenziato dalla lettera E presenta due busti al dritto: molto probabilmente si tratta di una doppia battitura ma ricorda suggestivamente il tipo RIC 212 con i busti dei due Tetrici affiancati (suggestione tuttavia). Gli esemplari 1, 2, 5, 6, 8, 9, 10 presentano una patina simile e paragonabile a quella comune anche ai tipi segnalati per il precedente gruppo. Le mie considerazioni finali sono che si tratta complessivamente di un gruppetto interessante di imitative del III secolo con due intrusi del IV di cui una parte sicuramente proveniente da un unico ritrovamento (i due esemplari con identità di conio del gruppo A) a cui probabilmente si devono aggiungere anche altri (quali? quanti?) esemplari che compongono l'insieme per la tipologia di patina comune. Il fatto che due monete presentino identità di conio sta inoltre a segnalare che o il ritrovamento è avvenuto in prossimità di una zecca clandestina (materiale destinato a essere rifuso e riconiato in nuova forma a eccezione dei due tipi segnalati) oppure che il tesoretto(?) è stato costituito nelle immediate adiacenze della zecca non ufficiali in quanto è raro che due pezzi usciti dagli stessi conii circolassero a lungo assieme soprattutto se imitativi. Lascio a voi ulteriori commenti, considerazioni, pareri a caldo ecc. Sperando come sempre di non avervi annoiato e consapevole della settorialità del materiale proposto (che più di qualcuno troverà bruttarello ).
    1 punto
  10. Attratto da un bellissimo denario in vendita da Lanz su eBay ho scoperto la grande Salonina (o Salonia) Matidia, una delle “grandi donne” dell’Impero Romano. Questo è il denario, stavo valutando se puntare ma un amico mi ha dissuaso... lo devo premiare oppure picchiare? :-) Matidia denarius. Obverse: MATIDIA AVG DIVA F MARCIANAE F, draped bust of Matidia right. Reverse: PIETAS AVGVSTA, Matidia as Pietas standing holding hands with Sabina and Matidia Minor. Ref.: RIC 759, RSC 10, BMC 660, Sear 3378. Spero di far cosa gradita per tutti coloro che non hanno avuto occasione di “conoscerla”. Il seguente articolo è tratto da “il giornale della numismatica”. SALONIA MATIDIA TRA STORIA E NUMISMATICA Nei manuali di storia è quasi una sconosciuta. Non solo: Matidia è citata nelle “Memorie di Adriano” da Marguerite Yourcenar con una certa “antipatia”. Invece, è stata una figura chiave per l’impero romano e in particolare per gli Antonini: nipote di Traiano e suocera di Adriano, è stata la nonna della moglie di Antonino Pio (il successore di Adriano), la trisavola della moglie di Marco Aurelio e la madre di sua nonna. In sintesi: tra imperatori che erano parenti tra loro solo alla lontana, Matidia ha costituito l’elemento di continuità della dinastia. E non un elemento passivo, anzi. Il suo aspetto fisico ci è noto, oltre che dalle monete, da alcune teste marmoree (musei Capitolino, delle Terme, Torlonia, ecc…) con acconciatura ad alto diadema di un solo ordine di ciocche verticali; mentre in altre, derivanti da un diverso originale (Vaticano, Mantova, Londra, Parigi e altri), ha un doppio diadema di numerose treccioline su impalcatura semilunata. Denario in argento del 119 d.C. per la “consecratio” di Matidia (source: Gemini II, 2006, 351) Salonia Matidia era nata nel 68 d.C.: era la figlia unica di Ulpia Marciana, la sorella del futuro imperatore Traiano, e del pretore Gaius Salonius Matidius Patruinus. Morì nel 119, a 57 anni, molti per una romana. Marguerite Yourcenar racconta nel suo romanzo che aveva riportato dall’Oriente una malattia mortale e che Adriano, che le era molto affezionato, faceva di tutto per distrarla. Ammette che la casa di Matidia, ormai vedova, fosse piena di libri e l’atmosfera ricordasse quella della casa della colta Plotina, moglie di Traiano. In precedenza aveva ricordato che Matidia aveva seguito lo zio Traiano sui campi di battaglia: non in armi, ma come assistente. Tutti fatti veri. Tra l’81 e l’82, Matidia sposò Lucius Vibius Sabinus, un senatore che morì tra l’83 e l’84, poco dopo la nascita di una bambina, Vibia Sabina. Matidia era, come spesso accadeva, madre e vedova a 16 anni. Si sarebbe poi sposata altre due volte e avrebbe avuto altre tre figlie, tra le quali, appunto la nonna di Marco Aurelio, Rupilia Faustina. Anche gli altri due mariti sarebbero morti presto. Aureo del 117-118 con i ritratti di Plotina e Matidia (source: Numismatica Ars Classica 54, 2010, 515) Il suo primo “capolavoro” fu il matrimonio di Vibia Sabina con Adriano, verso il 100 dopo Cristo: lui aveva 28 anni, ed era un lontano parente (la famiglia era di origine iberica). Fino ad allora era stato soprattutto un giovanotto dotato per le lettere ma troppo incline al gioco, ai divertimenti e ai giovanetti, “vizietto” che condivideva con Traiano. Sabina, secondo molte fonti, aveva 12 anni. E l’avrebbe odiato per tutta la vita. Gli storici antichi sostennero che Traiano fosse contrario sia al matrimonio sia alla scelta di Adriano come suo successore (non aveva avuto figli). Plotina, sua moglie, era invece a favore. Probabilmente Traiano gli avrebbe preferito il giurista Nerazio Prisco. O forse non voleva nominare alcun successore. Le due donne, moglie e nipote, si imposero. E fu il loro secondo capolavoro. Che cosa esattamente accadde al momento della morte di Traiano, nel 117, non è chiaro: l’“Historia Augusta”, una raccolta di biografie imperiali, dice che Plotina fece imitare la voce di Traiano da un presente. Lo storico Cassio Dione afferma che la notizia della morte fu tenuta segreta per giorni e che l’adozione di Adriano fu annunciata al Senato romano con una falsa lettera di Traiano, scritta dalla stessa Plotina. Sesterzio con ritratto di Matidia al dritto e a figura intera al rovescio, nelle vesti della “Pietas” (source: Busso Peus 413, 2014, 314) A creare la falsa lettera di successione, assieme a Matidia e Plotina, era stato il prefetto al pretorio Publio Acilio Attiano, ex tutore di Adriano, che fu messo presto a tacere. Non sappiamo chi abbia ordinato la sua uccisione: forse il “buon” Adriano. Certo è che l’imperatore doveva tutto alle due donne. E non si rivelò un ingrato. Matidia poté assistere alla sua opera soltanto per due anni: dal 117 alla sua morte, nel 119. Adriano tenne una commossa orazione funebre, piena di elogi per le qualità delle suocera. E le fece subito costruire un tempio a Roma. Un caso unico. Che aspetto avesse l’edificio lo sappiamo da una moneta del 120. Dove fosse, l’abbiamo dedotto da una condotta d’acqua ritrovata in via del Seminario e che porta impresso il nome del tempio. Oggi non ne rimane quasi nulla. Bronzo provinciale per la Lidia del 112-119 con ritratto di Matidia (source: Gorny & Mosch 200, 2011, 2195) Nel recitare la “laudatio funebris”, il giorno del suo funerale (il 23 dicembre 119), Adriano parlò di una suocera “amatissima”, moglie “carissima”, “castissima” sia pure di “summa pulchritudo” (di grande bellezza), madre “indulgentissima” (del presunto “caratteraccio” di Sabina si spettegola da sempre), cognata “piissima”, che non fu mai di peso e molestia a nessuno (“nulli gravis, nemini tristis”). Ricordò che aveva sopportato con pazienza la lunga vedovanza anche dall’ultimo marito. Dell’elogio è rimasto un lungo brano inciso su pietra: forse era esposto nel foro di Tivoli. A parte gli spettacolari giochi gladiatori, Adriano ordinò che dopo la morte della suocera, già nominata Augusta dallo zio Traiano nel 107, fossero distribuite al popolo, come d’uso, sostanze aromatiche. Aureo del 115-117 coniato a Roma per Matidia durante il regno di Traiano (source: Ubs Gold & Numismatics 63, 2005, 323) E dunque perché Matidia? Perché nel periodo dei cosiddetti Cinque imperatori d’oro (Nerva, Traiano, Adriano, Antonino Pio, Marco Aurelio), le donne hanno giocato un ruolo fondamentale. Per esempio, nel nuovo modo di intendere il potere dell’imperatore. E tra le donne più influenti, Salonia Matidia ha avuto un ruolo cruciale. Per eredità, per matrimoni, per le sue stesse azioni. Ma anche perché era ricchissima e seppe utilizzare i suoi soldi per numerose opere pubbliche. Quanto fosse importante lo si vide già quando, nel 117, fu attribuito a lei l’onore di deporre le ceneri di Traiano ai piedi della colonna che porta il suo nome, a Roma. Proclamata diva, ovvero divinizzata, dal genero Adriano dopo la morte, raccolse riti e tributi ovunque poiché le sue statue erano sparse in tutto l’Impero. Soprattutto tra Asia Minore e isole greche, dove aveva viaggiato e dove, oltre che un ritratto di marmo dall’aria severa, era apparsa anche come regnante in carne e ossa. Sarà un caso, ma fu proprio Adriano ad abolire la complicatissima e umiliante procedura legale che qualsiasi donna romana doveva seguire per fare testamento. Un falso d’autore: denario di Matidia e Plotina “opus” Becker (source: Gerhard Hirsch Nachfolger 272, 2011, 564)
    1 punto
  11. Anche se sono Volevo augurare a tutti un buon 2017, e che ci porti dei nuovi argomenti da discutere specialmente se fatti da @Legio II Italica . BUON ANNO A TUTTI!
    1 punto
  12. @demonetis È lui, mille grazie! @amoilconio, purtroppo conosco fin troppo bene la situazione.. Tu pensa che 10 giorni fa ci ho messo 2:30h per percorrere la Roma-Fiumicino..... Nulla rispetto alle 5:15h che impiegai una volta per fare i 21km che mi separavano dall' Olimpico... Però hai visto mai.. Magari una volta ti prendi una giornata per andare a vedere il medagliere di Palazzo Massimo (e il museo!) e già che sei li passi in Nazionale
    1 punto
  13. A tutti gli utenti che frequentano la sezione porgo i miei piu' sinceri Auguri di Buone feste Profausto
    1 punto
  14. A tutti gli auguri per un bel nuovo anno.
    1 punto
  15. Tantissimi Auguri a Tutti
    1 punto
  16. Riprendo questa discussione per far notare come il grosso con il pallino alla fine della veste (post 31) sia abbinato alla Z rovesciata. Sopra LAC 2013 BALDWIN'S Cointalk
    1 punto
  17. http://www.ermannoarslan.it/Contributi/2007-EAA-TesoroDiManerbio.pdf disponibile in rete
    1 punto
  18. Buon Anno a tuttiiiiiiiii
    1 punto
  19. Ciao. ..lo scanner non è male, ma oggigiorno personalmente preferisco di gran lunga la fotografia...la moneta rimane viva... Questa l'ho scattata come faccio oramai abitualmente, dopo anni di sperimentazione (e continuo a provare e riprovare!) con la fotocamera da 8 mega pixel dello Smart Phone :
    1 punto
  20. Bella, forse anche qualcosina in più di MB+..
    1 punto
  21. Buon anno a te e a tutti gli amici del forum. .. La moneta postata dovrebbe essere la seguente: http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-SCG2/28 Variante con stella a 5 punte sotto la L Ad maiora
    1 punto
  22. ma io parlavo di denari scodellati S. Marcvs con croce la cui produzione fu tale per cui essi furono utilizzati, comunque, fino agli anni 50 del secolo.
    1 punto
  23. UFFICIALMENTE TUTTE le monete FDC del Vaticano sono emesse per la circolazione. Il fatto che loro le vendano con sovrapprezzo non cambia le cose: anche la Finlandia emette i sacchetti per la circolazione facendoli pagare di più, lo stesso fa il Lussemburgo, l'Olanda ha il giorno della Zecca, Malta vende 8 rotolini a 130 euro... Le norme europee consentono di considerare queste monete come "contingente circolante". Per cui finchè il vaticano farà i cofanetti aperti di cartone, considererà TUTTE le monete (sia gli 8 tagli, che i 2 euro) come circolanti. Poi, CONCRETAMENTE le monete emesse per la circolazione sono i 50 cent 2010-11-12-13-14-15 e 2016 (che per il momento viene distribuito solo ad una ditta che rifornisce di spicci i supermercati, in quanto in Vaticano non sono mai state distribuite)
    1 punto
  24. anch'io ci sono particolarmente affezionato, e la ritengo (al di là del grado di rarità e delle sue specificità) la moneta piu' importante del regno ... un vero concentrato di simboli legati al neonato soggetto politico unitario.
    1 punto
  25. Si è sempre affermato che il grosso fu coniato per il commercio con l'oriente, ma questo si realizza solo verso la metà del secolo (fino al 1256 non abbiamo documenti commerciali "orientali" espressi in libra grossorum). Probabilmente fino al 1250 i grossi circolavano nell'entroterra veneto, Alan Stahl dichiara che pochi grossi vennero emessi dai Veneziani prima del dogado di Ranieri Zeno (1253) , fino alla metà del secolo i pagamenti fatti da Venezia ai suoi "dipendenti" nelle enclavi venete in territori stranieri venivano effettuati con monete diverse dal grosso (bizantine,ecc....) Solo dall' apertura di nuove miniere d'argento e di conseguenza di maggior flusso di metallo verso la zecca (metà del XIII sec.), che il grosso (coniato "in abbondanza") si crea il suo spazio nella monetazione mediterranea, questo è legato anche una probabile diminuzione di denari (denari con cui Venezia pagava i suoi "dipendenti" ) in circolazione, quelli scodellati di vecchia emissione, che dal dogato del Dandolo non vennero emessi.
    1 punto
  26. Grazie Mario per l'attribuzione e il parere sulle mie monete medievali, data la tua competenza in materia (PAPIA sull'avatar la dice tutta). Ti auguro un buon 2017. Giampiero
    1 punto
  27. Altro importantissimo e spettacolare rinvenimento,oltre alle già citate dramme,sono le famose falere di Manerbio.ritrovate nel 1928 alla cascina Remondina,poco distante dal luogo ove fu rinvenuto il tesoro monetale ma,probabilmente ,non pertinente ad esso. Si tratta di quattordici dischi d'argento ,di varia dimensione,facenti parte della decorazione di una bardatura di cavallo. Vi sono raffigurate una serie di teste mozzate ,all'uso celtico di trarre trofei dai corpi dei nemici uccisi,più una triskele su quella di maggiore dimensione. Anche in questo caso si tratterebbe di doni o scambi tra capi celtici (Cenomani,Boi,Taurisci e bacino danubiano). Per approfondimenti:
    1 punto
  28. Salve, Grazie per l'approfondimento. Qualche dettaglio sul rovescio, invece, dove è chiara l'analogia con il solido? buon anno a.
    1 punto
  29. Si potrebbe cominciare dal nome della località,Manerbio-Manerbe in dialetto locale ,derivante dal Mnerva latino o addirittura preromano che in italiano diventa Minerva. Infatti questo ameno paesino incastonato nell' operosa campagna bresciana in antico era sicuramente sede di un importante santuario federale dedicato alla Dea della sapienza e della guerra, il culto di questa Dea per noi tipicamente grecoromana probabilmente si sovrappose ad una divinita locale analoga adorata in tutta la gallia cisalpina. A testimonianza di ciò abbiamo diversi toponimi sparsi per tutto il territorio gallico in generale e soprattutto per quello cenomane in particolare ( a Breno il ponte della Minerva,Manerba sul Garda e Manerbio in pianura). Il carattere federale di questo santuario si evince dalla tipologia delle monete presenti nel famoso tesoro di dramme rinvenuto in località Gavrine Nuove, alle porte di Manerbio,infatti esse si dividono in tre sia per quantita sia per provenienza (Cenomani,Insubri,libui),sicuramente un deposito garantito e tutelato dalla Divinità.
    1 punto
  30. Sposto nella sua sezione però...
    1 punto
  31. Molto belli anche questi, il primo denaro direi un Ottone III, il post 8 direi Ottone I Imperatore e Ottone II re, l'ultimo un denaro di Federico II
    1 punto
  32. 1 punto
  33. Contraccambio da 'antico' appassionato di monete.
    1 punto
  34. Le contromarche BOMBA, OLIM BOMBA e BOIA sulle monete di Ferdinando II non sono satiriche ma rappresenterebbero lo sdegno dei siciliani nei confronti del re a causa della sua decisione di bombardare Messina durante i moti rivoluzionari del 1848, almeno così dicono le poche notizie in merito, a tal proposito ho osservato che su quelle poche piastre che ho visionato la punzonatura era stata realizzata con una microfresa sferica quindi di recente realizzazione, di conseguenza mi sono fatto la mia idea. Mi fermo qui per non inquinare questa interessante discussione. Buon proseguimento...
    1 punto
  35. 1 punto
  36. Buon anno a tutti i forumisti per un buon 2017!
    1 punto
  37. Ragazzi... Capisco sia il fastidio che il prurito che si hanno leggendo determinate cose scritte in un altrettanto determinato modo... Ma, vi prego, date più importanza a "come uno si pone" che alla forma "di per se". Se c'é la forma mentis del "porsi in modo corretto", al resto c'é rimedio. Spesso, come ricordava qualcuno poco sopra, anche l'intolleranza del dotto risulta sgradevole! E chi é senza peccato, scagli la prima pietra! Buona fine e ed inizio dell'anno a tutti!
    1 punto
  38. Trillina Diametro 15,5-16 mm, spessore 0,43 mm.
    1 punto
  39. Non tutti hanno detto che è un bb.. qualcuno ha detto bb-spl altri qspl. Fare dei paragoni con un solo caso analogo potrebbe essere poco costruttivo.. Bisognerebbe considerare più casi
    1 punto
  40. La punteggiatura? Andata da tempo...una volta si finiva la 5a elementare con l'analisi logica...la terza media con l'introduzione al latino (e parliamo degli anni 80, con una scuola già in declino)...ma ora cazzo hanno i tablet! Si fanno tante di quelle attività propedeutiche alla formazione, che ci si è dimenticati delle fondamenta...L'avanzare della barbarie che caratterizza la nostra epoca è direttamente proporzionale all'avanzare della tecnologia. Per i prezzi: confermo il crollo verticale delle basse conservazioni e delle monete comuni del Regno (solo il Fdc tra queste ultime cerca di difendersi)...man mano che poveri collezionisti ed accumulatori passano a miglior vita, gli eredi, che sovente hanno mooolto a cuore la volontà e le passioni del de cuius, ma ancor di più li stuzzica l'ultimo I-phone o il week end nel centro benessere, offrono il tutto per pochi piccioli al primo rastrellatore che incontrano...quando proprio non portano il tutto (se è oro e argento...poi se è la serie Aratrice o una collezione di Denari poco importa!) al banco metalli...in quel caso però spesso l'effetto è opposto : il compro oro, che magari fino a poco fa svolgevaa tutt'altra umile e nobile attività (pizzicarolo, barista, imbianchino, etc) e che poco sa del perché esistano quei tondelli siffatti ("la gente sono strani" penserà tra sé e sé ), poco importa di cosa ha davanti: lui fonde, ama fondere come non mai! A ciò si aggiunge la diffusione di questa gran mole di materiale sulla rete di contro ad una diminuzione di veri collezionisti numismatici (quelli che perseverano negli anni, litigano con le mogli, dormono col Gigante per cuscino, etc.)... Insomma, che consigliarti? Forse di capire bene in primis cosa sia la moneta, poi cosa ti spinge a collezionare, quindi cosa collezionare e come collezionarlo. ..se a collezionare poi sostituisci il verbo studiare avrai fatto il passo che ogni vero collezionista dovrebbe fare (da questo punto di vista io sono agli inizi e posso dirti che la soddisfazione di iniziare a conoscere davvero ciò che si ha o semplicemente si vorrebbe avere non ha eguali )... Con simpatia! Ad maiora
    1 punto
  41. 1778 RINNOVAMENTO DEL PALAZZO DUCALE DI MILANO Nel 1769 dopo la rinuncia dell'architetto VANVITELLI (autore della reggia di Caserta) per contrasti col FIRMIAN, l'incarico venne affidato al Piermarini suo allievo, lo spazio si trovava in fianco al Duomo, confinava con il Palazzo Arcivescovile, ed era occupato dai resti del Palazzo di Corte di Azzone Visconti costuito nella prima metà del XIV secolo. Del palazzo Visconteo rimane solo parte della chiesa di S. GOTTARDO in CORTE dopo le ristrutturazioni in stile neoclassico. All'interno della chiesa è conservato il monumento sepolcrale di AZZONE VISCONTI. D/ M . THERESIA AVGVSTA - Ritratto del GUILLEMARD R/ REGIA MEDIOLANI vista prospettica della facciata del Palazzo Ducale. Nell'esergo AMPLIATA INSTVCTA / NOVA FACIEORNATA / MDCCLXXVIII
    1 punto
  42. Interessante lavoro ! A parer mio il costo sostenuto (magari con data di acquisto) è molto utile : come promemoria, paragone con eventuali altre offerte e...(chi è superstizioso faccia gli scongiuri che ritiene opportuni) per eventuali "eredi". Sapere che la mia collezione verrà venduta è un dispiacere... che venga svenduta è una pugnulata. Ovvio che ci sono i flussi dei prezzi di mercato ma perlomeno far capire a chi prende in mano la mia collezione che il valore nominale non è del tutto determinante e che un 50 lire ("buoi") può valere di più di un 100.000 lire (Caravaggio)...
    1 punto
  43. Nella mia continua, ma faticosa per scarsa reperibilità dei più rari, e pesante, economicamente, ricerca dei grossi medievali e degli agontani in particolare, ho fatto lo sforzo di regalarmi quest'altra piccola chicca, che cercavo da tempo, pescata in una piccola raccolta ritirata da un amico commerciante. Il peso è g. 1,33. Non aggiungo classificazioni o descrizioni perché voi frequentatori della sezione siete troppo forti e sono certo che vi farà piacere aggiungere note storico/numismatiche, commenti e quant'altro. La moneta, come potete vedere (foto fatte al volo con il cellulare), non è perfetta, ma comunque gradevole, direi BB. Che ne dite? Spero con questo di farmi perdonare la perdurante assenza di questi ultimi tempi, causa terremoto.
    1 punto
  44. @Rocco68 C'è anche il più raro epiteto di BOIA... Numismatica Ars Classica NAC AG, Auction 30, lot 737, 4/06/2005 REGNO DI NAPOLI E REGNO DI SICILIAREGNO DI NAPOLIREGNO DELLE DUE SICILIE – NAPOLINo.: 737Estimate: EUR 250d=38 mm120 grana 1856. AR, gr. 27,56 - ø 37,25 mm. Simile al precedente ma 1856, variante nel ritratto e parola BOIA impressa nel collo. CNI 13 (altra data). Pannuti Riccio 85. Pagani 222 e nota a pag. 414. Cagiati 135 e nota a pag. 139. Davenport 175.Molto Rara. BBLa contromarca BOIA venne apposte sulle piastre dopo la soppressione dei moti del 1848 con il cannoneggiamento di Palermo. L’ incisione BOIA è molto più rara del BOMBA.
    1 punto
  45. France - Second Empire - Napoleon III (1852-1870) - 10 Centimes 1856 W (KM771.7, Gad.248) with satirical engraving of a Pickelhaube (spiked helmet) on Napoleon's head - a.VF
    1 punto
  46. 1771 L'ARCIDUCA FERDINANDO D' AUSTRIA dopo lo sposalizio nel Duomo di Milano con Maria Beatrice d'Este, diventa di fatto Governatore di Milano, anche se Maria Teresa lo nominò già nel 1764. Prese alloggio nel Palazzo Reale appena restaurato dal Piermarini. La medaglia celebra appunto l'arrivo dell'Arciduca Ferdinando a Milano. Bronzo, mm. 49,4 - Autore KRAFTT
    1 punto
  47. 1770 MARIA TERESA NUOVO CARCERE IN MILANO D/ MARIA THERESIA AUGUSTA , solito ritratto del KRAFFT R/ CRIMINIBVS OPERE PVB. EXPIANDIS - Nel campo la Giustizia con bilancia e spada, mostra il nuovo edificio delle carceri a un criminale inginocchiato davanti a lei, con catena e palla al piede sinistro - In esergo: ERGASTVLVM MEDIOL. MDCCLXX Pelto o zama argentato, mm. 42,90 - autore KRAFFT
    1 punto
  48. MARIA TERESA NUOVE NORME PER LA DOGANA DI MANTOVA MANTOVA per alcuni anni aggregata al milanese, aveva ottenuto la propria autonomia, la medaglia conferma proprio questa autonomia. D/ MARIA THERESIA AUGUSTA - Busto a destra con velo vedovile e diadema, incisa dal krafft R/ AEQUITAS PRINCIPIS - Al centro figura femminile stante, con la destra una bilancia che ha sul piatto un fascio littorio e sull'altro un Caduceo, nella sinistra un corno con dell'abbondanza, in esergo VET. VECTICAL. LEGES. MANT. EMENDATAE / MDCCLXX Metallo bianco, mm.48,77 Rifer. Rivista MEDAGLIA ED. JOHNSON pag. 26-53
    1 punto
  49. 1770 MARIA TERESA LIBERTA' DI SCAMBI FRA LA LOMBARDIA E GLI STATI DELL'IMPERO D/ MARIA THERESIA AUGUSTA - Busto rivolto a destra con velo vedovile e diadema R/ MVTVIS COMMODIS - Due donne sedute su balle di merci si danno la mano, simboleggiando gli scambi degli Stati Germanici e la Lomardia, sopra un putto con caduceo, sullo sfondo a sinistra un porto di mare e sulla destra alcue montagne. in esergo: PROVINC. GERMAN. ET ITAL. COMMERCIIS IVNCTAE / MDCCLXX Bronzo, mm. 48,70 - Autore KRAFFT
    1 punto
  50. 1 punto
Questa classifica è impostata su Roma/GMT+01:00
×
  • Crea Nuovo...

Avviso Importante

Il presente sito fa uso di cookie. Si rinvia all'informativa estesa per ulteriori informazioni. La prosecuzione nella navigazione comporta l'accettazione dei cookie, dei Terms of Use e della Privacy Policy.