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Contenuti più popolari

Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 12/01/16 in tutte le aree

  1. Oggi 1° dicembre si festeggia Sant'Eligio, patrono e protettore di noi numismatici. A questo link trovate notizie sulla sua vita e sulle monete da lui emesse: http://numistoria.altervista.org/blog/?p=3247 Buon 1° dicembre a tutti
    3 punti
  2. Comunico che è disponibile sul sito della Società Numismatica Italiana il link della nuova Rivista con caratteristiche divulgative e finalità differenti dalla RIN dal titolo "Comunicazione. Bollettino della Società Numismatica Italiana " La Rivista è in formato digitale e sarà distribuita per i soli soci della SNI in formato cartaceo prossimamente. Rimando al Sito dove oltre al link troverete anche le motivazioni e le finalità della stessa. Grazie dell'attenzione per il momento, in attesa di commenti su questa nuova iniziativa editoriale, http://www.socnumit.org/
    3 punti
  3. prova a compararlo con questo Barbari. Ostrogoti. Atalarico. 526-534 d.C. XX nummi https://www.deamoneta.com/tintinna/view/17643
    3 punti
  4. Mi sono molto divertito nel leggere e partecipare a questa discussione. Ho trovato interessante vedere monete che vanno oltre i miei orizzonti collezionistici e apprezzare i motti ed i messaggi di epoche che conosco meno. Un grazie soprattutto a Dabbene per l'incessante sprone che ha esercitato su tutti noi. Grazie anche a tutti i frequentatori abituali della sezione che hanno accolto positivamente le monete estere contemporanee. Sono entrato in questa piacevole esposizione numismatica in punta di piedi, timoroso di essere un po' fuori luogo, ma alla fine mi sono sentito fra amici. Collaborare alla raccolta, nel mio piccolo, è stato piacevole oltre che istruttivo. Grazie ancora e buona serata.
    3 punti
  5. Vedo un grande consenso a questa nuova iniziativa editoriale e me ne rallegro, certamente si può dire qualcosa di più almeno a livello personale. Dice giustamente Simone nel precedente post sui lamonetiani, c'è molta Lamoneta in tutto questo, nella redazione ma soprattutto negli autori possiamo ben dire che almeno 8 su 10 lo sono e alcuni coinvolti decisamente anche con incarichi e responsabilità. E scrivendo ora su Lamoneta questo non può che far piacere... Quando c'è un nuovo prodotto editoriale in numismatica non si può che esserne contenti, Roberto Ganganelli parla di rivoluzione nella comunicazione, di passo verso il futuro, di divulgazione ad ampio raggio. Certamente è un passaggio importante per la SNI che raccoglie le richieste di tanti appassionati e iscritti, in primis con gli Eventi organizzati in giro per i Medaglieri italiani con incontri con tutti, soci e non soci e ora con una nuova rivista che ha caratteristiche diverse dalla RIN, con contributi importanti divulgativi o presentazioni anche brevi di carattere scientifico, monete inedite, varianti, documenti non conosciuti .... Credo sia un buon prodotto, leggibile, vario, per tutti, che può spaziare dalle monete italiane a quelle estere di ogni epoca, alle medaglie, tessere, gettoni ( non a caso mi sono cimentato proprio sui gettoni ). Siamo nella divulgazione che credo porti alla crescita di conoscenze e di nuove future passioni, siamo nel fornire il prodotto a tutti in formato digitale, ma siamo anche nel fornire ai soci che devono avere un giusto riconoscimento oltre a quelli che ci sono già di averlo in formato cartaceo a casa. E personalmente credo che ad un autore attuale e futuro, a un socio non possa che far piacere avere a casa una rivista da sfogliare e mettere in biblioteca.... Ma poi giustamente bisogna anche leggerli ....in fondo è poi un numero 1....
    3 punti
  6. Un interessante espediente per conoscere le monete, la loro storia e permettere a utenti che frequentano, solitamente, sezioni differenti, di incontrarsi, quantomeno virtualmente.
    3 punti
  7. Ciao quadriga, la tua moneta non se la "mangerà " il cancro per così poco. Dalla foto osservo che è solo il rovescio ad avere due micro puntini. Usare il Benzotriazolo è superfluo e si un buon procedimento, ma quando il cancro e vasto e c'è il rischio di perdere la patina se non si usa una bassa % Il punto sulla coscia, lo puoi risolvere tu , ovvero puoi tamponarlo per un po' di tempo "anche lungo". Il principio è quello dei dentisti, quando c'è una carie. Con un lentino svuota tutta la polvere verde fino in fondo con uno spillo, quando l'avrai svuotata con la stessa punta dello spillo, fai in modo di riempirlo di candeggina " meno di una goccia" , qualche minuto e ripeti un paio di volte, asciuga e ripeti un paio di volte con acqua ossigenata ad alta %" sempre meno di una goccia" quando sarà bene asciutta , ti basterà "tappare " il buchino con della cera da matite che i ragazzi a scuola usano per colorare. Usa quella che si avvicina alla colorazione della moneta. Importante che la micro cavità si riempia. Passa uno straccetto e conservala in luoghi asciutti e non in bustine di polietilene. L'altro puntino "mi sembra tra le ali dietro la nuca della Nike , puoi usare lo stesso metodo. Se hai difficoltà , contattami alla mia i-mail "[email protected]" Saluti.
    3 punti
  8. Con le parole di Stefano Pronti, ex direttore dei Musei di Palazzo Farnese di Piacenza, vorrei segnalare la recente e improvvisa scomparsa di Giuseppe Crocicchio (Nakona): " Vorrei rendere omaggio a Giuseppe Crocicchio, rievocando la collaborazione intensa e preziosa avuta con lui. Egli ha avuto molti meriti per la promozione della cultura storica e numismatica, organizzando i memorabili incontri di antiquariato all’Ente Fiere dagli anni Ottanta, che attrassero a Piacenza centinaia di collezionisti e migliaia di acquirenti, preparando annulli posta per eventi notevoli, aprendo mondi conosciuti insieme a Giorgio Fusconi, altro grande esperto numismatico. Ma per quanto riguarda le istituzioni è degno di ricevere gli onori propriamente attribuiti a un cittadino illustre, che ha dato il massimo alla sua patria, nel suo caso adottiva, Piacenza. Il massimo contributo è stata la schedatura del fondo numismatico comunale di oltre 12.000 monete e medaglie fotografate, pesate, misurate e descritte una per una alla presenza fattiva di un custode e di un dirigente dei Musei Civici nella metà degli anni Ottanta: settimana per settimana con santa pazienza si procedeva a estrarre e a inserire in nuovi contenitori la vasta collezione civica, dormiente da decenni, dimenticata, sottoposta a possibile parziale dispersione per mancanza di un inventario vincolante. Dopo questo lavoro certosinico si organizzarono tre importanti mostre che illuminarono Piacenza di fronte alla grandi collezioni italiane: le Monete dei Farnese, le Monete d’oro, la Zecca di Piacenza in età comunale, che evidenziarono alcune peculiarità e alcune scoperte molto utili alla storia maggiore. Vi fu per anni un grande fervore verso il microcosmo del conio che si presentava anche come un documento iconografico e politico delle diverse età. Seguì la donazione ai Musei dei venti volumi del Corpus Nummorum Italicorum da parte di Gian Paolo Pagani, sontuosi, unici e introvabili. Seguirono poi altri studi di Giuseppe con l’amico Giorgio sulla circolazione monetaria nelle varie epoche, tra i quali la summa è il volume Zecche e monete a Piacenza dall’età romana al XIX secolo. Di fronte a questi grandi progetti accettava sempre la sfida con un sorriso pieno di ottimismo, con un fare rispettoso e discreto, umile ma signorile in ogni circostanza, sia nella fase operativa, sia nella presentazione dei risultati. Aveva un talento naturale molto ben coltivato: sapeva giudicare a vista la collocazione storico-geografica di un pezzo numismatico, la sua autenticità e la sua rarità o meno, cioè il suo valore storico e venale, riservandosi sempre di certificare con una mirata ricerca a sostegno della sua intuizione, che poi si rivelava esatta. Maneggiava il computer con abilità insospettabili, arrivava nei siti più specializzati e decisivi per le cognizioni specifiche; nella sua ariosa casa di Trevozzo teneva testimonianze di antiquariato che incuriosivano, ma tutto il suo piacere era spaziare nel sapere numismatico nella rete e nei repertori. Imbattibile. Se ne è andato all’improvviso, senza disturbare nessuno, senza fare rumore, accompagnato da Vittorina e dagli intimi. Onore a Giuseppe, per tutto quello che ha dato e senza mai nulla chiedere in cambio. Stefano Pronti "
    2 punti
  9. Forse...a patto di trovare l'acquirente interessato e, secondo me, non è facile. Un commerciante le comprerebbe per rivenderle singolarmente, e dunque non solo non riconoscerebbe alcun valore supplementare, ma offrirebbe addirittura meno degli 8-10 euro l'una di cui parli (e che, francamente, mi sembrano troppi non solo per un commerciante, ma ammettiamo pure che...). Un collezionista...esiste qualcuno disposto a spendere, diciamo 1200 euro, per avere 100 banconote tutte uguali, e tutte ugualmente comuni? Poi, che se ne fa? a rivenderle una ad una, ci rimette, dovrebbe trovare qualcuno disposto a sua volta ad acquistarle in blocco, ma questo qualcuno, quanto potrebbe offrire in più? Le acquista per passione, per il piacere di possederle? dal mio punto di vista, non è certo il modo giusto di collezionare, si ritroverebbe con 100 pezzi uguali il cui unico motivo di interesse sarebbe nei numeri di serie consecutivi. Sarà che a me non interessano nemmeno le serie sostitutive, ma non riesco a capire come uno possa collezionare "numeri" piuttosto che "pezzi di storia", come sono, o dovrebbero essere, le banconote e le monete...e per la storia, di Galileo ne bastano al massimo tre, una per ogni diverso decreto e firme Quanto sopra, vale non solo per le Galileo, che potrebbero essere solo un esempio, ma per qualunque altro tipo di mazzette tu dovessi avere, comuni, meno comuni, o rare. Se sono comuni, vale quanto sopra, se sono rare, si parlerebbe di cifre che in pochi potrebbero sborsare (quanto costerebbe una mazzetta di 5.000 Repubbliche Marinare FDS? ma anche di Manzoni, o Leonardo) e dunque, dal punto di vista pratico, cambierebbe poco. Detto questo, che naturalmente è soltanto la mia opinione, e non pretende certo di valere come verità assoluta, ti dò anch'io il benvenuto nel forum
    2 punti
  10. Buona sera a tutti, Ecco che io, timidamente, da appassionato di monetazione vicereale per Napoli finalmente posso accodarmi a questa discussione che da tempo seguo con interesse (tra l'altro chi meglio di me può apprezzare le monete ostiche e di difficile catalogazione? [emoji6]) Sono recentemente entrato in possesso di un bel lotto di denari lucchesi di questa tipologia (o almeno quello che sembrano essere), e in particolare sarei estremamente contento di ricevere innanzitutto una vostra catalogazione dell'esemplare che posterò, in seguito se è di vostro gradimento potreste anche espormi qualsiasi considerazione in merito, leggeró tutto volentieri! Da totale inesperto di questa affascinante monetazione (ho anche tentato a leggere i vostri interventi, ma sono troppi e dopo un po mi sono perso [emoji28]), non mi resta che passarvi la parola ed aspettare vostre piacevoli risposte.
    2 punti
  11. Ho controllato nel CNI XX e alla pagina 227, al n° 433 compare un esemplare simile senza la R nella legenda e come simbolo del coniatore porta una non meglio specificata "foglia". Ce n'è anche un altro senza la R nella legenda: a p. 229, n° 455 (simbolo del coniatore: leoncino). Mi chiedo se la "foglia" del CNI non sia in realtà la fiamma come nel nostro caso... Cosa ne pensate? Se le cose stanno così, potremmo avere anche la conferma che le sigle siano C - FC. @Fabrizio Proietti ti dispiacerebbe mostrarci anche l'altro lato? Grazie!
    2 punti
  12. Salve VALTERI, intervengo nel merito del " punto ermetico " a riguardo la tua frase " chiusa nel silenzio dei 3 / 4 "addetti " che hanno detto di sapere senza dirlo....." mi dispiace ma non so che dirti, personalmente io non ho detto di sapere ma che " credo " a che cosa si possa riferire, ( premesso che possa essere, come penso che lo sia , solo una convinzione di Tinia ) ed onestamente, se questo particolare sotto gli occhi di tutti, e che nessuno riesce a vedere, non viene indicato dalla persona che afferma che la moneta sia fusa non so cosa dire, la mia è solo un " ipotesi " basata su un particolare che per me non è ascrivibile a fusione e che probabilmente è diverso dal famoso asso nella manica, personalmente ho sempre detto che la moneta, fino a quando non si dimostri il contrario, non è fusa. Noto con piacere che in questo thriller è intervenuto @art74 che ha fatto la sua analisi da esperto quale è , con una tesi ( La moneta potrebbe essere autentica e pulita male oppure falsa è intenzionalmente "bruciata" per cancellare le evidenze del fatto che la moneta non è autentica. ) sostenuta anche da altri e che ci può assolutamente stare, difatti sia io che @gionnysicily ne abbiamo sempre sostenuto l'autenticità, che non si tratta di una moneta fusa, ma che ci potrebbe anche stare una bassissima percentuale di un falso coniato. Le condizioni della moneta purtroppo sono queste e sono convinto anche io che non meriterebbe di essere presa in considerazione da un serio collezionista, ma alle volte, non potendo disporre di mezzi economici adeguati, ci si indirizza su monete come queste ed ipotizzando che questa moneta sia autentica ( come credo che lo sia ) si può avere il piacere ed il gusto di possedere un decadramma ad un prezzo accessibile, anche se forse non si riuscirà mai a venderlo
    2 punti
  13. Buongiorno a tutti, ho mandato a Matzke le immagini del denaro ribattuto e nonostante per me fosse il primo in assoluto con queste caratteristiche, ho saputo che anche per Asti, oltre che per Genova, se ne dovrebbero trovare diversi, più o meno evidenti, di cui Matzke mi ha scritto di avere una collezione di immagini. Merito dunque ad @appah che ha prontamente riconosciuto il denaro sottostante. Per quanto complesso e impegnativo, sarebbe sicuramente interessante uno studio mirato, che sistematicamente andasse ad analizzare i sotto-tipi (non solo di Melgueil) per chiarire ulteriormente la cronologia e i rapporti commerciali esistenti all'epoca in quest'area tra Piemonte e Provenza. Matzke mi ha comunque detto che già nel MEC 12 questo fenomeno è menzionato... voi avete / conoscete dei denari o altre monete (oboli, grossi, doppi grossi) di Asti ribattuti su altre monete? Per quanto ho potuto vedere dall'analisi di circa 200-300 denari raccolti in questi anni, la tipologia più variabile è proprio quella del I tipo, quella più grezza (per intenderci i denari con le S non coricate, senza globetti nelle legende, con i bordi perlinati o come, per una volta, magistralmente descritti nel CNI 4: "i cerchi son linee con taglietti irregolari") mentre le tipologie e i sottotipi successivi mi sembrano più stabili e costanti... Ad ogni modo, per completezza di informazioni il denaro Astensis - Melgueil di cui sopra ha le seguenti caratteristiche: Peso: 0.675 g Diam. (min - max): 16.5 - 16.8 mm Crocetta al D/: 5.3 - 5.5 mm Saluti a tutti! Luca
    2 punti
  14. Ho letto con interesse tutta la discussione. Io credo che esprimere un giudizio su una foto sia molto difficile e qualche volta, come in questo caso, impossibile. Una moneta come quella di Ebay non va presa in considerazione perché come giustamente scritto da qualcuno le sue condizioni sono tali da non poter più stabilire se la moneta è autentica. Bruciare la prima pelle di una moneta è un modo per confondere le idee e rendere più difficile comprendere se una moneta sia falsa o autentica. Nello specifico, a mio modesto parere, è impossibile stabilire se la moneta di Ebay è fusa o coniata in quanto tutte le evidenze della coniazione sono state cancellate (volontariamente o involontariamente). Liquidare la questione dicendo che non ci sono evidenze di coniazione e quindi la moneta è falsa è, sempre a mio modesto parere, troppo semplicistico. La moneta potrebbe essere autentica e pulita male oppure falsa è intenzionalmente "bruciata" per cancellare le evidenze del fatto che la moneta non è autentica. Io non comprerei mai la moneta di Ebay e non la prenderei mai in considerazione, ma "a pelle" non mi sembra così evidente che sia falsa. A buon intenditore poche parole.....
    2 punti
  15. Mi piace la lettura del diritto con i due ? , effettivamente lo spazio è davvero ristretto per ospitare la crocetta e la I. Il problema della scarsità di materiale visionabile online credo sia uno dei più grossi problemi con cui lo studioso di monetazione minuta deve fare i conti. Sta uscendo una discussione di respiro abbastanza ampio, un domani potremmo magari ampliarla ai denari pisani in generale, meritano anche loro uno spazio specifico di discussione...
    2 punti
  16. Isidoro di Siviglia, nelle Etimologie, sosteneva che nella moneta tre sono i requisiti richiesti: il metallo, l'immagine (o il tipo) e il peso; se manca uno di essi non c'è moneta. Per figura (o tipo) possiamo tranquillamente intendere la combinazione tra impronte ed eventuali legende che le accompagnano. In una discussione come questa nella quale abbiamo concentrato l'attenzione proprio su questo aspetto - che alcuni definiscono "terzo lato" (come ricordato più volte da @dabbene) - abbiamo dunque fatto numismatica a tutti gli effetti, senza nulla in meno rispetto a chi dedica tempo, attenzione, studio e capacità agli altri due elementi, altrettanto importanti. Credo proprio perciò che possiamo farci tutti un bell'applauso e congratularci a vicenda, un po' come degli atleti che dopo aver portato al termine una bella azione corale di gioco si complimentano l'un l'altro. E per proseguire con la similitudine sportiva, chi vorrà potrà trovare qui sempre la possibilità di "rivedere il replay", rileggendo e gustando magari "alla moviola" tutte le fasi salienti...
    2 punti
  17. Buone nuove appena giunte dalla mia ultima ricerca. Aggiorno questa discussione in quanto, tra le fonti, possiamo ora annoverare anche il parere lasciatoci in merito a questo denaro e al suo ritrovamento nel ripostiglio polacco dalla prof.ssa Travaini in un suo scritto del 2003. Innanzitutto, bisogna ribadire nuovamente la rarità di queste (come di altre) monete capuane che già di per sé rende ardui gli studi intorno ai singoli esemplari. Inoltre, a ciò si deve aggiungere la mancanza di ritrovamenti accertati. In poche parole, grazie a questo scritto, possiamo finalmente dire con una certa sicurezza che rinvenimenti documentati di mezzi denari (o denari che dir si voglia) capuani come quello oggetto di questa discussione sono pressoché del tutto assenti, almeno fino ai giorni nostri. Questa mancanza, connessa sempre alla rarità, porta ad una difficile collocazione cronologica del pezzo. Unica eccezione degna di nota è, appunto, il ripostiglio di Obrzycko (Poznam) che, dall'Ottocento ai giorni nostri, rimane ancora l'unico in grado di annoverare in un contesto ben definito (anche cronologicamente) un mezzo denaro capuano del tipo in questione. Prima di quest'oggi non ero riuscito a reperire un'immagine del mezzo denaro capuano rinvenuto in Polonia ed illustrato nel 1844 dal Friedlaender (tav. III, n° 4), ma ora fortunatamente ho risolto e con piacere allego qui di seguito un disegno da me eseguito tenendo dinanzi quello inserito nelle tavole dello studio del Friedlaender. Penso così di fare cosa gradita a tutti gli appassionati di questa particolare monetazione e, nel dettaglio, del mezzo denaro longobardo dei Principi Pandolfo I e Landolfo III. Grazie per l'attenzione.
    2 punti
  18. Ciao Giovanni sarà per la prossima volta .... ti mettiamo come "territorio di confine", insieme a sixtus78, con i papalisti .... Da sinistra in basso: Io Federico (mfalier) Alessio (Ross14) Amico di Alessio (mi sfugge il nome ) Artur (Arka) Costantino (non è sul forum ma è il Presidente del Circolo Monticello Conte Otto) Di fronte a lui e poi a scendere Prof. Saccocci (Andreas) Marco (DOGE82) Fidanzata di Giacomo Giacomo (oldgold) Fabrizio (fabry61) Luigi (gigetto13) in piedi Alessandro (chievolan) Mancavano, assenti giustificati: Chiara (Tuscia35) Andrea (ak72) saluti luciano
    2 punti
  19. Ciao, volevo mostrarvi il mio nuovo Morgan entrato in collezione. Il retro è a di poco spettacolare, mentre al dritto più che i classici segni avanti, sul e dietro il volto, mi spiace non poco per quell'usura eccessiva che coinvolge tutto l'orecchio; neanche in una conservazione VG non è così appiattito. A tal proposito, vista l'elevata conservazione generale, volevo chiedere ai più esperti se non si possa trattare di un errore di pressione o usura del tondello in quel punto. Grazie a tutti.
    1 punto
  20. Vorrei iniziare , con la collaborazione degli amici della Sezione e naturalmente con l' aiuto di tutti quanti sono interessati al tema del post , una escursione antica nelle varie Regioni d' Italia dove sono documentate antiche attivita' estrattive di Minerali sia per destinazione domestica e militare , sia di destinazione a tesaurizzazione . Credo che il post , anche se non di facile realizzazione , possa comunque essere interessante perché la civilta' in generale e la nostra in particolare , essendo l' Italia in genere scarsa di risorse minerarie , si e' sviluppata anche grazie e questi doni della madre Terra . Fatta questa breve premessa comincerei quindi la ricerca dalla mia Regione , il Lazio , con la speranza di raccogliere consensi al fine di percorrere tutta l' Italia antica alla ricerca delle antiche attivita' estrattive e metallurgiche . In base a recenti studi sulle fonti di approvvigionamento di metalli nell' antichita' , nell' ambito regionale del Lazio e tenendo conto che spesso i minerali venivano sfruttati anche a cielo aperto , fa risaltare il fatto che questa regione era estremamente povera di risorse minerarie , sia di metalli per cosi' dire "poveri" , sia in particolare di quelli nobili . La zona mineraria antica piu' importante del Lazio , gia' sfruttata dagli Etruschi , si trovava nell' alto Lazio ed era quella dei Monti della Tolfa situati ad Est di Civitavecchia , dai quali si estraevano : Blenda , Galena argentifera , Pirite , Alunite e Cinabro . Ricca di Rame , con presenza di Argento e Nichel , era la Calcopirite di Ponte San Pietro , da qui proveniva anche il Piombo che si estraeva dalla Galena ; Ponte San Pietro e' una localita' vicino Viterbo . A sud del Tevere la situazione mineraria era tutt' altro che rosea , le uniche risorse estrattive provenivano dalle sabbie del litorale romano , in particolare da quelle di Anzio e Torre Astura , dalle quali si ricavava la Cassiterite ( Stagno ) e Oro ; Il Ferro era praticamente mancante , tranne tracce nelle sabbie suddette ed alla foce del Garigliano , anche presso la Solforata vicino a Pratica di Mare si trovava del Ferro . Un po' diversa era la situazione nel basso Lazio , dove nei Monti della Meta , al confine tra Lazio , Molise e Campania , venivano estratti Ferro , Argento e Rame . Come si nota le risorse minerali dell' antico Lazio erano veramente scarse ed il fatto che anche nei secoli successivi , fino al nostro , non sono state trovate nella Regione altre risorse oltre a quelle gia' conosciute dagli antichi prospettori , cio' va a conferma della bravura ed abilita' degli antichi "geologi" . Per finire e' stata eseguita una analisi metallografica su un antico reperto trovato nel Lazio , uno Spillone in Bronzo , l' analisi ha rivelato una percentuale di Rame al 82% , 10% di Stagno , 7% di Piombo , e il rimanente 1% in totale tra Argento e Nichel . Sotto , le localita' metallifere laziali : Monti della Tolfa , Monti della Meta , Ponte San Pietro ,Torre Astura .
    1 punto
  21. Salve, come si è potuto capire dai miei precedenti interventi nel forum, mi sono appassionato allo studio delle tre cinquine di Filippo III per Napoli. Consiglio a tutti di leggere l'esaustiva pubblicazione di @Rex Neap sull'argomento (http://www.wikimoneda.com/ojs/index.php/omni/article/view/95/91). Bene oggi vi vorrei presentare un'esemplrare di questa monete con un evidete segno del coniatore non descritto in nessuna precedente pubblicazione compreso quella in link. Si tratta di una 3 cinquine un po' tosata (2,00g) per cui non si leggono le sigle dei maestri di zecca e di prova ma il segno in questione è piuttosto evidente. Si tratta di tre fiamme o in alternativa tre piume che si trovano, come quasi tutti i segni dei coniatori, sotto la parola HISP. Vorrei conoscere il vostro parere.
    1 punto
  22. Rubo una foto (grazie @angelonidaniele!) per dare un volto ad una buona fetta degli animatori di questa sezione!
    1 punto
  23. Ieri la mia "Verona" e' stata l'acquisto di questo esemplare per la mia collezione dei rami collaterali sabaudi : Obolo II Tipo Ludovico II di Vaud Moneta piuttosto rara essendo conosciuti solo tre esemplari ! La legenda del R / del mio esemplare e' DE SABAVDIE ; legenda parzialmente visibile nell'obolo fotografato nel Mir 12,5 mm. : 0,42 gr.
    1 punto
  24. In collezione AQUILEIA Pagano della Torre (1319 - 1332) Denaro PAGAN.PATRA * ··AQVI-LEGIA·· Bernardi 38 b (senza chiavistello nella porta)
    1 punto
  25. In collezione Aquileia Ottobono dei Robari (1302-1315) Denaro . (dopo il 1312). *OTOBO-ИVS·PA *A-QVILE-GENSI-S Bernardi 35 c (Sopra lo stemma stella, anzichè croce). Aquileia Ottobono (1302-1315) denaro con aquila al rovescio *OTOBO-ИVS·PA .A-QVILE-GENSI-S ber. 35 b (punto invece di crocetta tra le lettere S ed A)
    1 punto
  26. Vediamo se c'è un interesse da parte di altri ....anche se poi in fondo tutte e 4 hanno avuto il loro momento di giusta attenzione....ma vediamo...
    1 punto
  27. @stefano 108 mi sono impegnato molto per cercare di intravedere qualcosa di diverso, ma purtroppo con queste foto non ci sono riuscito... ma probabilmente è come dici te... che sicuramente con la moneta in mano riesci a vedere meglio...magari potresti provare a fare qualche foto con la moneta con luce radente.... se fosse un 5... dovrebbe essere rivisto anche il 2 finale.... perché negli anni 50 sono state coniate nel '50, '55, '56, '57, '58.
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  28. Il Nr. 1........ Assolutamente da conservare luciano
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  29. Medaglia devozionale di protezione, ottagonale, bronzo/ottone, della seconda metà del XVII sec. produzione romana.- D/ S. Mchele Arcangelo, che brandisce la spada di fuoco, in atto di colpire il demonio sotto ai suoi piedi, scritta: VIVIT DEVS = DIO VIVE.- R/ Angelo Custode andante a sx che conduce per mano un fanciullo, medaglia rara, purtroppo in bassa conservazione. _ Ciao Borgho.
    1 punto
  30. Ciao @morellino, sì, confermo che la R dopo DG manca. E' una monetina piena di piacevoli sorprese questa. Più tardi controllo nel CNI se questa variante è censita oppure no. @Fabrizio Proietti, potrebbe anche essere FC. Alla fine, però, il dubbio resta perché la moneta è comunque incompleta in quel punto e non consente una conclusione certa. Insomma, il mio è solo un parere e non escludo che possa trattarsi di FC.
    1 punto
  31. Salve La satira è rivolta alla Chiesa che aveva raccolto milioni di franchi per il mendicante del Vaticano ma aveva devoluto solo qualche migliaio di franchi alle 121 vittime della catastrofe mineraria dell’Agrappe a Frameries, in Belgio, il 17 aprile 1879. BERGBAU UND HÜTTENWESEN , Kupfermed. 1879 a.d. Opfer der Grubenkatastrophe in Agrappe. 6 Zeilen Schrift. Rs.6 Zeilen Schrift. 30 mm. Mit Tuscheschrift. Müseler 18/89B.
    1 punto
  32. L'anno scorso in questi giorni eravamo impegnati e coinvolti nella moneta più bella, quest'anno lo siamo stati invece coi messaggi nelle monete, discussioni e concorsi decisamente validi entrambi, ma certamente secondo me abbiamo fatto quest'anno un bello step in più....ora direi che e' arrivato il momento di mettere la discussion tra le importanti e ricordare che comunque si può sempre aggiungere monete che riterrete interessanti per quello che rappresentano....
    1 punto
  33. Hai ragione manca la R. per quello che riguarda le sigle io propendevo per C FC
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  34. In effetti in tantissimi credono (con estrema contentezza) che l'arrotondamento dei prezzi a 5 cent significa l'abolizione del cent e del due cent. Si possono utilizzare tranquillamente cinque pezzi da 1 cent per raggiungere i 5 cent in un pagamento, la decisione di una nazione non bypassa quanto dettato dalla legge emanata dal Consiglio dell'Unione Europea, ed in questo caso dall'art. 11 del Regolamento (CE) N. 974-98. un passo dell'articolo: "nessuno è obbligato ad accettare più di cinquanta monete metalliche in un singolo pagamento" In buona sostanza è illegale rifutare un pagamento in moneta corrente, ma c'è un limite di 50 monete per pagamento oltre il quale l'obbligo di accettazione viene meno. Fonte: Banca d'Italia Eurosistema - Formazione Economica e Finanziaria per le Scuole - La Finlandia e l’Olanda hanno introdotto norme per l’arrotondamento degli importi dovuti nei pagamenti ai 5 cent. Pertanto, le monete da 1 e 2 cent, pur mantenendo il corso legale, non hanno una circolazione diffusa all’interno di questi Paesi. "...non hanno una circolazione diffusa..." non significa l'abolizione dell'utilizzo dell'uno e due cent.
    1 punto
  35. Non posso esimermi da si tanto lustro.. Quanto mi affascinano queste testimonianze incisorie di uno dei simboli fra i più importanti, per la città di Milano! Ciao Gianca, e chapeau. Eros
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  36. Ieri a Verona ho ritirato questa moneta, non credo che sarò smentito se la definisco "il grosso più raro di Alessandro VI". Con ROMA ne abbiamo a bizzeffe, altrettanti con MARC, pochi con MACE... e con ANCO? La tipologia è classificata dal Muntoni al n° 22. Mancante nelle aste Rossi, Gnecchi, Montenapoleone 1 e 4, Kunst und Munzen XXI, Leu 36, NAC 14, 16, 35 ,90 , Varesi Alma Roma, Nomisma 45; credo che queste assenze siano già un importante segnale di una buona rarità. L'unico esemplare che ho censito (conservazione eccezionale, una vera meraviglia) passò nella NAC 81, nella sezione di apertura prima della coll. de Falco e nonostante molti collezionisti si tenessero per l'importante collezione di testoni la moneta ebbe comunque un più che discreto apprezzamento. Dopo l'acquisto ho fatto visionare l'esemplare ad un commerciante molto preparato sulle pontificie che ha confermato il mio giudizio sulla sicura rarità (R3?) della tipologia, lui oltre all'esemplare NAC ed al mio ne aveva visto solo un altro... La conservazione è buona, il tondello nemmeno troppo deturpato (2,89 gr) per queste monete che forse sono state le più tosate tra tutte le papali. Soprattutto è una moneta genuina, di questo tipo girano molti falsi (vedasi la discussione segnata tra le importanti di questa Sezione) come mi ricordavano ieri gli amici @sixtus78 e@Giov60. Graditi commenti, opinioni sull'effettivo grado di rarità e altre segnalazioni di esemplari in collezione o passaggi d'asta. Un caro saluto e buona serata, Antonio PS la foto non rende la gradevole patina che fa da ciliegina sulla torta
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  37. Gionnysicily non ho dubbi sull'autenticità di questo esemplare. Anche le mie Grassmooor Hoard presentano concrezioni malachitiche su esemplari pressochè non circolati. E io le ho mantenute perchè non rovinano gli esemplari anzi conferiscono un piacevole sentore di "antichità". Ti pongo una domanda (sulla base delle tue conoscenze che non sono poche): mi spieghi la genesi di quella zona marrone a livello ventrale del soldato di destra? Sembra composta da metallo... come si è creato questa sorta di "rigonfiamento"? Ciao e grazie Illyricum
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  38. Anche secondo me SPL. Il colpetto c'è ma non è deturpante.
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  39. Sposterei comunque...
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  40. Grazie per la dritta @Principe di Linguaglossa, in realtà il decreto del 1818 lo conosco già. In merito, c'è un libro apposito che raccoglie tutte le leggi ed i decreti di tal fatta del Regno Meridionale ed è questo: Danilo Maucieri, Leggi e decreti monetari del regno delle Due Sicilie, ACIN, Nummus et Historia XIII, 2007. Dello stesso autore vi è anche un secondo volume che raccoglie tutte le leggi, sempre in ambito monetario, emanate nella Napoli durante la dominazione francese (1806-1815). Poi, per chi ne ha la possibilità, ci si può sempre rivolgere all'imponente Collezione delle leggi e dei decreti reali del Regno di Napoli (prima) e delle Due Sicilie (dopo). Infatti, il Maucieri ha basato il contenuto dei suoi volumi proprio sulle leggi estrapolate dalla serie della Collezione.
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  41. Eh si, poi alla fine chi vince è la divulgazione, la Numismatica, una Numismatica che vuole capire cosa rappresenti e racconti una moneta, vince anche Lamoneta certamente che è il teatro di tutto questo e che come avete visto ha degli splendidi protagonisti, attori e divulgatori... Un grosso spot per la nostra Numismatica, in fondo poi i lettori ci sono...oltre agli attori....
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  42. Mario, ti sei dimenticato di mettere tra i vincitori la divulgazione numismatica con e per Lamoneta (e la comunità reale che essa rappresenta). Grazie per il tuo attivismo, Antonio
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  43. RISULTATI CONCORSO ( rilevamento ore 12 ) : 1° post 1 - Tollero del Porto, 1685, Livorno, Cosimo III dè Medici -11 mi piace 2° ex aequo : post 277 -Testone, Milano, Gian Galeazzo Maria Sforza con reggente la madre Bona di Savoia - 9 mi piace post 317 - Testone ANNO IV - Innocenzo XI - 9 mi piace - utente @King John post 361 - Osella del lido, 1797, Venezia - 9 mi piace - utente @gigetto13 post 373 - Ducatone 1617, Alessandro I Pico, Mirandola - 9 mi piace - utente @eracle62 procederei ora con le immagini di queste monete e poi stasera a mettere due mi piace ai tre utenti citati
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  44. Posto due medaglie, in bronzo dorato, di recente acquisizione sul tema della discussione.
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  45. é un grande onore far parte del gruppo
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  46. La prossima volta ci mettiamo anche il "centrotavola" !!!!!
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  47. un gran buongiorno a tutti...ecco da vedere una bella moneta di bronzo,di diametro 25x20mm.sempre curioso analisare queste li!
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  48. Bravi: avete già detto tutto ... Per quanto riguarda le datazioni di questi grossi da 6 tardi e anche quelli da 6 nuovi (con punto sotto immagine della città/ castello), oltre alla loro posterità rispetto alle serie indicate tradizionalmente come da 6, confermerei anche in base al ripostiglio di Padru, che spero di presentare presto con il circolo Astengo che ne ha sostenuto lo studio. Che sia un grosso da 6 si evince bene anche da documenti coevi; la cosa torna incrociando pure i dari metrologici (fino e peso). La "spina" che esce dal cerchio a destra della crocetta direi che è il segno "tipico" di questi grossi ed è presente in quasi tutti gli esemplari che ho visto (ca. 95%). Gli altri non ci giurerei che siano tutti segni voluti, ma dovrei vederli meglio direttamente e non solo da fotografie a definizione non altissima. Comunque se aveste voglia di indicarli su fotografie ad alta definizione e prese con luce radente da diversa angolazione, si potrebbe provare a vederli e a commentarli insieme. Nel frattempo complimenti a tutti i fortunati possessori di queste piccole meraviglie :). Un caro saluto MB P.S. Le sigle adottate in quell'articolo per i grossi corrispondo al seguente significato> Ad esempio tipo I.III.3 vuol dire I = IANVA (le serie civitas ianva avranno sigla CI e così via...) ; III = terzo tipo di nominale ovvero il grosso dopo il denaro e la mezzaglia ; 3 = terzo tipo di grosso . Poi ci sono le varianti di conio principali che indicherò in una eventuale monografia e che non era opportuno invece indicare in quel saggio.
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  49. Un consiglio che ti voglio dare è che se vuoi sapere qualcosa di più sulle monete della tua collezione,sarebbe meglio che aprissi altre discussioni a riguardo per chiedere informazioni così potrai ricevere più pareri da più persone che per giunta se ne intendono più di me. Comunque mi sembra di vedere che è una collezioncina niente male...
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