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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 11/30/16 in tutte le aree
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Comunico che è disponibile sul sito della Società Numismatica Italiana il link della nuova Rivista con caratteristiche divulgative e finalità differenti dalla RIN dal titolo "Comunicazione. Bollettino della Società Numismatica Italiana " La Rivista è in formato digitale e sarà distribuita per i soli soci della SNI in formato cartaceo prossimamente. Rimando al Sito dove oltre al link troverete anche le motivazioni e le finalità della stessa. Grazie dell'attenzione per il momento, in attesa di commenti su questa nuova iniziativa editoriale, http://www.socnumit.org/14 punti
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Ringrazio di cuore Cliff per l'interessante segnalazione. Sicuramente è un falso, anche se resta una ipotesi che possa essere un "falso d'epoca".... Non dimostra nulla che provenga da una collezione canadese del 1947 e mancano ulteriori precisazioni che possano dimostrare l'effettiva antichità del metallo. Non ricordo un falso d'epoca con queste caratteristiche e che possa essere attribuito a una coniazione "privata" di un simpatizzante repubblicano. Tutto può essere, ma quanto scritto nel catalogo di Noble (non nuovo a falsi) resta una semplice congettura. Nel frattempo ho finalmente avuto la risposta dalla Soprintendenza (Eforato in greco) di Florina, creata nel 2014, staccandosi dall'Eforato di Pella... Mi ha confermato di avere in deposito l'intero ripostiglio di Petres-Florina, trovato nel 1996 sull'acropoli di Petres durante un accurato scavo archeologico. Sono 125 denari in argento che vanno da RRC 331/1B (del 106 a.C.) fino proprio a RRC 508/2-3 del 42 a.C. Ci sono almeno 21 denari di Bruto e Cassio (specialmente RRC 500/3 e 506/2). Si presume un interramento poco dopo la battaglia di Filippi, quando l'intera area della Tessaglia fu pesantemente investita dalla guerra civile. Mi ha cortesemente inviato la foto del denario 508/2 e denario 508/3 (i conii sono gli stessi di Cahn 10, presenti in BM 1860.0328, 124 = BMC II, p. 480, 68 (ex coll. de Salis), che sono in ottimo stato di conservazione, come gli altri delle ultime emissioni e quindi assai vicini alla data dell'interramento e che userò nel mio studio in corso. Qui posso solo allegare i rovesci, che danno l'idea della bellezza e autenticità dei due denari (si sono scusati per la non eccelsa professionalità delle immagini, non avendo grande dimestichezza col materiale numismatico). La foto del gruppo di insieme del ripostiglio, presente in un vecchio post di diverse pagine precedenti, non è stata curata dalla Soprintendenza, ma probabilmente dall'editore e quindi ci sono discordanze, mentre rivelano essere le stesse monete modestamente illustrate nell'articolo dell'archeologa Adam-Veleni. Poi la settimana scorsa ho potuto vedere al medagliere del Vaticano i suoi ben 4 denari di Bruto con EID MAR (508/3), tre veramente splendidi e uno in buon BB, che a un attento esame dal vivo sono risultati essere tutti originali. Poi c'erano 3 denari di Bruto 508/2..... Ho esaminato anche il denario di Labieno (RRC 524/2, molto bello e autentico) e di Ventidio (RRC 531/1, uno scarso BB e che è risultato essere l'esemplare acquistato dall'asta Niggeler del 1966, anche questo originale). Si chiude definitivamente la teoria dell'emissione di Bruto con EID MAR inventata nel Rinascimento.....13 punti
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Ottimo...... Onore alla Gorny&Mosch. È una piccola soddisfazione per me.3 punti
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Buona sera @anto R,come ti ho anticipato domenica al pranzo,dove ho avuto il piacere di conoscere te e gli altri che mi erano "sfuggiti" l'anno scorso, ecco il secondo esemplare,sicuramente stesso tipo del precedente senza troppe sorprese,quindi come da catalogo Baldassarri F.IV.3c. (O giù di li) 0,46gr. 14-16 mm. Che ne pensate?3 punti
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Buon pomeriggio, Monetina secondo me, sempre molto apprezzata specialmente se la si trova in discreta conservazione. Cosa pensate di questa? Secondo voi al qSPL ci arriva? Grazie, miza2 punti
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Il Pomerio presso i Romani era uno spazio di terreno consacrato dove non era ammesso costruire nessun edificio sacro o profano , o svolgere attivita’ militari o civili , era una fascia di terreno che correva lungo le mura della Città sia all’interno che all’esterno delle stesse . Lo scopo di questa fascia intorno alle mura , dentro e fuori , doveva avere originariamente un carattere principalmente religioso e non poteva essere attraversato in armi ; il Pomerio era anche considerato il limite degli auspici dove i Sacerdoti officiavano alle loro attivita’ religiose relative al benessere della Città e questo spazio , appunto per il suo carattere sacro , era proibito all’ attraversamento dell' esercito tranne che in prossimita' delle porte delle mura della Citta' . Il Pomerio nel corso dei secoli si allargò in rapporto alla cinta delle mura di Servio Tullio e fu ampliato prima da Silla , poi da Claudio , da Vespasiano e da Aureliano ; di Claudio e di Vespasiano ci rimangono le epigrafi che attestano di questi ampliamenti del Pomerio . Il diritto di allargare il Pomerio era concesso solo a chi avesse esteso con conquiste lo Stato romano , quindi nel corso della Storia in teoria il Pomerio dovrebbe essere stato ampliato piu’ volte , ma poche sono le notizie in tal merito . Rimane il fatto che Il Pomerio rimase il recinto sacro di Roma fino all’ epoca medio bassa imperiale , naturalmente il Pomerio iniziale dovette essere ampliato anche in funzione della normale crescita di Roma che per conseguente ampliamento edilizio ando’ ad occupare spazi in precedenza vuoti , che prima erano dedicati al Pomerio ; infatti una targa trovata nell’ anno 1900 nei pressi di Piazza Santa Cecilia a Roma ricorda uno di questi ampliamenti effettuato dall' Imperatore Vespasiano e da suo figlio Tito nell’ anno 75 , come riporta la seguente epigrafe . Epigrafe di Vespasiano e Tito in Piazza Santa Cecilia : IMP.CAESAR VESPASIANUS AUG. PONT. MAX. TRIB. POT. VI IMP. XIV PP. CENSOR COS. VI DESIG. VII T. CAESAR. AUG. F. VESPASIANUS. IMP. VI PONT. TRIB. POT. IV CENSOR COS. IV DESIG. V AUGTIS P.R. FINIBUS (POMERIUM AMPLIAVERUNT TERMINAVERUNTQUE) Mentre Claudio nell’ anno 47 in occasione della celebrazione dei Ludi Saeculares dell' ottavo centenario dalla fondazione di Roma e nel 49 ampliò , sempre nel corso di un' altra cerimonia , l' antico recinto sacro di Roma includendovi da questa ultima data l' Aventino e parte del Campo Marzio come attesta la sottostante lapide ; questa lapide venne infatti rinvenuta in Campo Marzio nell’ anno 1509 , in uno scarico sotto il palazzo della Cancelleria che si trova poco distante dal luogo dove fu infissa nello stesso anno in un muro in Via del Pellegrino , dove da quella data si trova attualmente anche oggi . Epigrafe di Claudio in Via del Pellegrino : TI. CLAUDIUS DRUSI F. CAISAR AUG. GERMANICUS PONT. MAX. TRIB. POT. VIIII IMP. XVI. COS. IIII CENSOR P. P. AUCTIS POPULI ROMANI FINIBUS POMERIUM AMPLIAVIT TERMINAVITQ.(ue)2 punti
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Rendiamo merito anche a chi ha dubitato,è grazie a chi dubita che si fanno passi avanti in ogni campo scientifico. Anche questa appassionante discussione , senza di loro,non avrebbe avuto luogo. Quindi....grazie.2 punti
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RISULTATI CONCORSO ( rilevamento ore 12 ) : 1° post 1 - Tollero del Porto, 1685, Livorno, Cosimo III dè Medici -11 mi piace 2° ex aequo : post 277 -Testone, Milano, Gian Galeazzo Maria Sforza con reggente la madre Bona di Savoia - 9 mi piace post 317 - Testone ANNO IV - Innocenzo XI - 9 mi piace - utente @King John post 361 - Osella del lido, 1797, Venezia - 9 mi piace - utente @gigetto13 post 373 - Ducatone 1617, Alessandro I Pico, Mirandola - 9 mi piace - utente @eracle62 procederei ora con le immagini di queste monete e poi stasera a mettere due mi piace ai tre utenti citati2 punti
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Che bella moneta! Una esplosione di lustro. Bisognerebbe capire se l'appiattimento all'orecchio e la mancanza di dettaglio sul petto dell'aquila siano dovuti al conio. In questo caso la freschezza del metallo dovrebbe essere la medesima del resto della moneta. A me sembrerebbe di si ma, avendola in mano, tu riesci a giudicarla meglio. In questo caso secondo me si potrebbe pensare anche ad un MS62/63 perchè i segni di conio (soprattutto al rovescio) non mi sembrano assai diffusi. Al contrario, se nei punti sopracitati il lustro risultasse interrotto, non si potrebbe parlare di "stato di zecca". In ogni caso io non ho esperienza su questa monetazione quindi attendo come te pareri più autorevoli. Detto questo ribadisco che mi piace molto e che, anche se risultasse non conservata in maniera accurata, l'avrei aggiunta volentieri in raccolta. Complimenti e buona giornata.2 punti
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In effetti, si deve tener conto che augure e augusto hanno la stessa radice, quella di augere, un termine che significa a un tempo "aumentare", "completare", "fecondare", "dare pienezza", "rendere effettivo". Oggigiorno usiamo con una simile moltitudine di significati il bruttissimo neologismo "implementare" (che io personalmente aborro, perché nasce da una traslitterazione, pure errata, di un termine straniero). Indica un potere meta-giuridico, religioso e quasi magico (non per niente, oggi formuliamo gli "auguri" per far mostra di voler procurare la buona sorte al nostro interlocutore). A un certo punto, dopo molti auguri, arriva sulla Terra un "Augustus": il suffisso indica colui che ha ricevuto la pienezza dell'azione (come in ustus, "bruciato", da uro). Insomma: un mero augure poteva mettere, nelle cose della vita, quel qualcosa di più che avrebbe permesso di ottenere il buon fine auspicato (notate: anche "auspicato" viene dalla stessa radice ...), ma non poteva garantire il risultato. Questa idea nasce dall'osservazione della fecondazione animale: il seme è quel qualcosa che permette alla nuova vita di manifestarsi da un ventre altrimenti sterile, ma la deposizione del seme è condizione necessaria, non sufficiente, per la gravidanza; non sempre alla deposizione del seme consegue una nuova vita. Analogamente, non sempre agli auspici consegue la vittoria in battaglia. Augusto, invece, aveva ricevuto dagli dei la pienezza di questa potere, era in grado di far andare a buon fine qualunque cosa che egli decidesse di benedire. Non lui personalmente, ma Marcantonio e Agrippa avevano vinto, con il potere magico conferito loro dall' "Augusto", battaglie memorabili. Così sarebbe stato nella vita pubblica: egli non avrebbe assunto un potere politico proprio, ma avrebbe garantito il suo potere magico ai consoli, per permettere loro di salvare la Repubblica2 punti
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Circa la possibile interpretazione del motivo che potrebbe stare alla base della scelta tipologica dei delfini su alcune emissioni di Cirene e Barce, ho trovato interessante una nota del catalogo dell'asta NAC 84 (dai lotti 742 al 760 presenti esemplari stupendi della cirenaica da Cirene, Barce ed Euesperide): secondo i compilatori del catalogo la scelta, almeno per la zecca di Cirene, potrebbe essere da ascrivere alle origini semidivine di un certo re di quella città, di nome Euripilo, figlio di Celeno (una delle pleiadi) e di Poseidone, a cui sarebbe ipoteticamente legata la presenza dei due delfini. Il link all'asta NAC 84 https://www.sixbid.com/browse.html?auction=1933&category=40015&page=32 punti
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Salve a tutti, i Lamonetiani mi hanno portato un po' di sfortuna, poiché è la prima volta da quando frequento Veronafil che non porto a casa nessun acquisto! A parte gli scherzi, devo constatare che il pranzo lamonetiano è sicuramente un evento che da parecchia linfa al nostro desiderio di collezionare ed approfondire ciò che collezioniamo. Oltretutto questo è stato il mio primo pranzo tra Lamonetiani, ossia spero il primo di una lunga serie, poiché vorrei che ogni pranzo fosse l'occasione per conoscere qualche Lamonetiano in più... Parecchi plausi a @dabbene e @417sonia, per l'entusiasmo con cui hanno organizzato tale raduno numismatico. Saluti!2 punti
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Friedrich Wilhelm I DI Prussia., 1713 - 1740. Reichstaler 1713 . Diritto ritratto a destra di Federico Guglielmo I; titolo: REX BORUSSIAE. Rovescio: aquila in volo verso il sole; legenda: NEC SOLI CEDIT = NON CEDE NEMMENO AL SOLE, motto della cavalleria prussiana.2 punti
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Germania Ernst August, Vescovo di Osnabrück, Calenberg, 1679 - 1698. 2/3 Taler 1690. . Diritto: stemma. Rovescio: selvaggio; motto: SOLA BONA QUAE HONESTA = L'ONESTA' PRIMA DI TUTTO.2 punti
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Addio alle monete da 1 e 2 centesimi PASQUALE MARINELLI, PUBBLICATO: 12 MAGGIO 2014 17:00 PER INFO VISITA IL SITO: PASQUALEMARINELLI.COM La notizia passa come se fosse una di gossip, invece essa costituisce un segnale economico e politico da non trascurare: alla camera è passata la mozione secondo la quale l'Italia deve sospendere la coniazione delle monetine da 1 e 2 centesimi. La notizia passa come se fosse una di gossip, invece essa costituisce un segnale economico e politico da non trascurare: alla camera è passata la mozione secondo la quale l'Italia deve sospendere la coniazione delle monetine da 1 e 2 centesimi di euro, a causa della loro maggiore onerosità di realizzazione rispetto al valore che esse rappresentano (per coniare 174 milioni di euro in monetine da 1 e 2 centesimi bisogna spenderne 362 milioni). Facciamo alcune considerazioni. Se coniare le due frazioni più piccole di euro è diventato più oneroso del valore da esse rappresentate, significa che dal 2002 (anno di messa in circolazione dell'euro) ad oggi il potere d'acquisto dell'euro è diminuito, ossia, ciò che dieci anni fa si poteva acquistare con 10.000 euro, oggi questi non bastano più per poterlo acquistare. Per questo motivo il costo di produzione delle monetine ha superato il loro valore nominale che esse rappresentano. Infatti, guardate come si è ridotto mediamente il valore dell'euro in 11 anni, rispetto ai prezzi dei beni di consumo: In pratica, ciò che prima si poteva acquistare con 10.000 euro, oggi, quella stessa cosa, la si deve pagare 2.500 euro in più. Ciò perché in 11 anni di euro, il sistema bancario europeo, anche se molto lentamente rispetto ad altre economie del mondo, ha emesso unità di euro sempre maggiori rispetto al reale incremento della ricchezza degli europei, determinando così la svalutazione dell'euro su rappresentata e la conseguente inflazione dei prezzi dei beni di consumo. Non confondetevi: la deflazione europea di cui si parla in questi mesi si riferisce al fatto che negli ultimi anni, come non mai, la BCE, tenendo a freno la stampante monetaria e sostenendo così il valore dell'euro, sta determinando un aumento dei prezzi di mercato di una intensità minore rispetto agli anni prima; ma ciò non significa che durante gli anni di vita dell'euro, il denaro circolante non sia stato aumentato e che, di conseguenza, i prezzi non siano aumentati affatto; inoltre, se l'euro vale sempre di più rispetto al dollaro, ciò avviene semplicemente perché sono gli americani a svalutare il loro dollaro e non è che sia la valuta europea ad apprezzarsi sul dollaro. In Italia, la diminuzione del potere di acquisto dell'euro è accentuata anche dal progressivo incremento della pressione fiscale, che distorce i costi della linea di produzione delle imprese, i quali sono notevolmente aumentati negli anni dell'euro.1 punto
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Ieri a Verona ho ritirato questa moneta, non credo che sarò smentito se la definisco "il grosso più raro di Alessandro VI". Con ROMA ne abbiamo a bizzeffe, altrettanti con MARC, pochi con MACE... e con ANCO? La tipologia è classificata dal Muntoni al n° 22. Mancante nelle aste Rossi, Gnecchi, Montenapoleone 1 e 4, Kunst und Munzen XXI, Leu 36, NAC 14, 16, 35 ,90 , Varesi Alma Roma, Nomisma 45; credo che queste assenze siano già un importante segnale di una buona rarità. L'unico esemplare che ho censito (conservazione eccezionale, una vera meraviglia) passò nella NAC 81, nella sezione di apertura prima della coll. de Falco e nonostante molti collezionisti si tenessero per l'importante collezione di testoni la moneta ebbe comunque un più che discreto apprezzamento. Dopo l'acquisto ho fatto visionare l'esemplare ad un commerciante molto preparato sulle pontificie che ha confermato il mio giudizio sulla sicura rarità (R3?) della tipologia, lui oltre all'esemplare NAC ed al mio ne aveva visto solo un altro... La conservazione è buona, il tondello nemmeno troppo deturpato (2,89 gr) per queste monete che forse sono state le più tosate tra tutte le papali. Soprattutto è una moneta genuina, di questo tipo girano molti falsi (vedasi la discussione segnata tra le importanti di questa Sezione) come mi ricordavano ieri gli amici @sixtus78 e@Giov60. Graditi commenti, opinioni sull'effettivo grado di rarità e altre segnalazioni di esemplari in collezione o passaggi d'asta. Un caro saluto e buona serata, Antonio PS la foto non rende la gradevole patina che fa da ciliegina sulla torta1 punto
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Buona sera @anto R Antonio,i denari di pisa secondo il mio parere hanno una leggibilità mediamente inferiore a quelli di Lucca, aggiungiamo il fatto che se ne vedono molti meno (ad occhio e croce il rapporto è di 1/20) rispetto ai cugini ed ecco che risulta difficile studiarli e compararne le caratteristiche, quello che osservo è che le estremità cuspidate ci sono quasi sempre ed è da li che partono molto spesso le legature talvolta leggere e altre volte molto marcate.In questo esemplare colpisce la fattezza delle "E" in legenda al dritto ma non stupisce più di tanto perché in fase di incisione pare logico che sia stato usato il punzone a cuneo sia per il segno che per le E. Mi ricordano molto le E dei grossi Senesi di poco successivi. @dabbene almeno questi due sembrano appartenere allo stesso gruppo quindi con caratteristiche quantomeno molto simili, ne sto cercando altri ma il materiale in rete è davvero molto scarso, aspettiamo fiduciosi.Buona notte a tutti.1 punto
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Buona sera, Mi devo scusare, ma nel primo PDF, scannerizzando, ho saltato la pagina 90; senza di essa manca una parte importante. Provvedo ad allegare il nuovo file. La distrazione e ... la vecchiaia fa veramente brutti scherzi. Scusatemi ancora. Amedeo Roberto_II_di_Capua_–_Un_Principe_dimenticato.pdf1 punto
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A mio avviso, dalle nuove immagini siamo tranquillamente dalle parti del MS65, l'appiattimento dell'orecchio ritengo sia un mero difetto di conio, il lustro è fantastico ed i segnetti da contatto sono limitati e sovraesposti dalle foto...i miei complimenti per questo dollarone davvero di alto livello!1 punto
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Sempre Auction 13 della Nomos. Nomos AG > Auction 13 Auction date: 7 October 2016 Lot number: 315 Price realized: 600 CHF (Approx. 612 USD / 548 EUR) Note: Prices do not include buyer's fees. Lot description: The Eparch Collection of Roman, Byzantine and Islamic Weights LATIN COIN WEIGHTS Circa 4th-6th centuries. Weight of 3 Solidi or 1/2 Ounce (Bronze, 18x17x4mm, 12.86 g), a square coin-weight with a flat top and bottom, and a plain edge (as MAH B1), solidus of 4.28 g and ounce of 25.72 g. SOL / I I I, engraved in outline. Rev. Plain. Bendall 162. MAH 283. An attractive piece with a fine light olive green patina. Extremely fine. From the Eparch Collection. Estimate: 175 CHF1 punto
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Altro peso monetale venduto dalla Nomos nella stessa asta menzionata nel post precedente. Questa volta si tratta di Onorio. Nomos AG > Auction 13 Auction date: 7 October 2016 Lot number: 310 Price realized: 1,200 CHF (Approx. 1,225 USD / 1,096 EUR) Note: Prices do not include buyer's fees. Lot description: The Eparch Collection of Roman, Byzantine and Islamic Weights LATIN COIN WEIGHTS Honorius, 393-423. Solidus weight or Exagium (Bronze, 16x15x2mm, 4.24 g 12), a square coin-weight, uncertain Western mint, perhaps Ravenna. DN HONORI / VS AVG Diademed, draped and cuirassed bust of Honorius to right; all within square dotted border. Rev. EXAGIVM / SOLIDI Moneta standing left, holding balance in her right hand and cornucopiae in her left; all within square dotted border. Bendall 5. CW 410. Very rare. A very interesting piece, with uncleaned surface deposits. Very fine. From the Eparch Collection.1 punto
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Grazie per la dritta @Principe di Linguaglossa, in realtà il decreto del 1818 lo conosco già. In merito, c'è un libro apposito che raccoglie tutte le leggi ed i decreti di tal fatta del Regno Meridionale ed è questo: Danilo Maucieri, Leggi e decreti monetari del regno delle Due Sicilie, ACIN, Nummus et Historia XIII, 2007. Dello stesso autore vi è anche un secondo volume che raccoglie tutte le leggi, sempre in ambito monetario, emanate nella Napoli durante la dominazione francese (1806-1815). Poi, per chi ne ha la possibilità, ci si può sempre rivolgere all'imponente Collezione delle leggi e dei decreti reali del Regno di Napoli (prima) e delle Due Sicilie (dopo). Infatti, il Maucieri ha basato il contenuto dei suoi volumi proprio sulle leggi estrapolate dalla serie della Collezione.1 punto
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Ciao Giovanni sarà per la prossima volta .... ti mettiamo come "territorio di confine", insieme a sixtus78, con i papalisti .... Da sinistra in basso: Io Federico (mfalier) Alessio (Ross14) Amico di Alessio (mi sfugge il nome ) Artur (Arka) Costantino (non è sul forum ma è il Presidente del Circolo Monticello Conte Otto) Di fronte a lui e poi a scendere Prof. Saccocci (Andreas) Marco (DOGE82) Fidanzata di Giacomo Giacomo (oldgold) Fabrizio (fabry61) Luigi (gigetto13) in piedi Alessandro (chievolan) Mancavano, assenti giustificati: Chiara (Tuscia35) Andrea (ak72) saluti luciano1 punto
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Buona serata Proprio così; è una iniziativa che vince, che accomuna chi sta dietro e davanti la macchina fotografica e vince il forum che ci permette partecipare o anche solo leggere, senza vincoli dovuti alle distanze che ci separano. Bravi tutti e soprattutto bravo Mario luciano1 punto
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Epilogo della storia. Gorny & Mosh riconosce che la moneta è un vecchio falso!! Mi scrivono: the coin arrived today and I gave it to our bookkeeping to refund you. It seems to be really an old fake, which made its way even into scientific literature.1 punto
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Eh si, poi alla fine chi vince è la divulgazione, la Numismatica, una Numismatica che vuole capire cosa rappresenti e racconti una moneta, vince anche Lamoneta certamente che è il teatro di tutto questo e che come avete visto ha degli splendidi protagonisti, attori e divulgatori... Un grosso spot per la nostra Numismatica, in fondo poi i lettori ci sono...oltre agli attori....1 punto
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Non è esattamente così, gli auguri NON prendevano gli auspici all'interno del Pomerio, bensì avevano la funzione di delimitarlo ritualmente al limite dell'ager effatus della città, cioè il territorio urbano, e in relazione alle loro attività, gli auspici appunto, il pomerio indicava semplicemente il limite entro cui aveva senso operare gli auspici urbani, mentre oltre erano necessari altri riti. Va anche detto che la ricostruzione che ne facciamo noi come di una striscia di terreno che correva poco prima e poco dopo le mura, è assolutamente arbitraria e incerta: le fonti antiche sono poco chiare, danno molto per scontato e in più casi si contraddicono. Già gli antichi erano incerti riguardo alla natura del pomerio. Cos’è ? Una linea o uno spazio? Dove si trova? Al di qua o aldi là del muro? Oppure da entrambe le parti? E quale è ilsuo rapporto con il sulcus primigenius? A parlarne ad esempio è Varrone, che lo indica come una istituzione di importazione etrusca (come pure Livio e Plutarco), ma i suoi accenni sono abbastanza oscuri e non permettono di capire se il famoso solco dell'aratro di fondazione coincida effettivamente con il perimetro delle mura urbane, e se quindi pomerium e confine fisico della città coincidano. E in più: se il solco tracciato dall’aratro - da cui scaturiscono fossa e muro - costituisce il limite esterno della "linea" (parola arbitraria perchè Varrone parla di "orbis", ma alcuni studiosi lo interpretano come linea), fin dove arriva il limite interno? Arriverebbe, di presume, fino ai famosi cippi pomeriali, che segnavano quindi - partendo dall'interno - l'inizio della fascia pomeriale e il limite per gli auspici urbani cui accennavo più sopra. Plutarco, che a sua volta descrive il rito etrusco di fondazione, non parla però dei cippi pomeriali, almeno non in questi termini: lascia invece intendere che il solco tracciato da Romolo seguisse un percorso delimitato da cippi. Ma ecco quindi che essi perderebbero la funzione di "limite interno" e avrebbero tutt'altro significato. Livio parla del pomerio come fascia di terreno prima e dopo il muro (senza specificare come e perchè il muro nasca dal solco dell'aratro, cioè dalla terra accumulata da una parte, verso l'interno) e cita anch'egli i cippi, ma è il caso di notare, ad esempio, come non tutto quello che si trovava all'interno della cinta urbana era necessariamente all'interno del pomerio: si veda il caso dell'Aventino, che fino all'ampliamento voluto da Claudio rimase escluso. Anche Ovidio e Tacito parlano della questione, e anche se l'ho descritta sommariamente, si può intuire che i problemi sono tanti, sia di interpretazione delle fonti che di analisi dei reperti archeologici. In questo senso, vale la pena ricordare che nelle cosidette "fosse di fondazione" rituali di Roma sul Palatino, sono state trovate delle pietre terminali, ma che in esse non è stato possibile riconoscere possibili cippi pomeriali. È verosimile, per quanto ipotetico, che durante l’aratura il solco fosse stato reso stabile da pietre terminali, parallele a quelle del pomerio precedentemente poste, ad indicare il percorso lungo il quale scavare la fossa di fondazione delle mura. Successivamente quelle pietre vennero gettate all’interno della fossa di fondazione del muro come sembrerebbe documentato archeologicamente. E' questo che spiegherebbe la cosidetta "sanctitas" delle mura: non perchè coincidano automaticamente con la linea sacra del pomerio, ma perchè alla loro base vi sarebbe pietre rituali. Altra questione di non minore importanza che indica come non sovrapponibili mura e pomerio, è il fatto che le mura, che nascono dal solco di fondazione e si ergono nello spazio immediatamente interno, hanno necessariamente delle interruzioni, le "porte", create dai punti in cui l'aratro veniva sollevato. Il Pomerium non ha di queste entrate, e il suo "confine" è continuo. In quest'ottica si può quindi supporre ragionevolmente che ,la fondazione della città prevedesse la creazione di due confini di natura e funzioni differenti : 1) il pomerio, il limite augurale che distingue nettamente ciò che è urbs da ciò che è ager; 2) il muro, il limite difensivo vero e proprio, che forma insieme al pomerio uno spazio intercalare compreso tra l’urbs e l’ager che si estende fuori dalle mura. Le funzioni dei due perimetri erano però profondamente integrate. Lo scavo del solco che seguiva la terminatio del pomerio finiva di fatto percreare uno spazio interposto tra l’urbs vera e propria, cioè la zona intrapomeriale, e l’ager al di là delle mura. La linea tracciata dall’aratro, infatti, creava in relazione ai lapides, ai cippi retrostanti, una sorta di corridoio circolare, l’orbis di Varrone, a tutela del suolo urbano inaugurato.1 punto
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Dal listino Baranowsky del 1° quadrimestre 1997: La conservazione indicata era mBB, direi decisamente buona per la tipologia!1 punto
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Io sono un negoziante e, vendendo un prodotto il cui costo unitario è molto basso, me ne portano valanghe. Per depositarle in banca dovrei chiuderle negli appositi blister. La banca me ne fornisce di qualità veramente scadente non si fa in tempo a chiuderne cento che si rovesciano e devi ricominciare. Se vogliamo blister di qualità dobbiamo pagarli di tasca nostra. Siccome di darli di resto mi vergogno (vergogno è il termine appropriato) è successo che si sono accumulate per una decina d'anni. Lo scorso anno abbiamo richiesto un servizio di conteggio/deposito ad una società che si occupa di metronotte più che altro per fare spazio. Abbiamo consegnato tre scatole di ramini con il risultato di un deposito da 180 euro ed un costo del servizio di 22 euro. Ora si stanno nuovamente accumulando e quando un cliente inizia a contarmeli sul bancone gli dico che può tenerseli e regalo loro l'acquisto pur avendo già battuto lo scontrino. Siamo seri sono tondelli odiati sia dai negozianti che dai clienti. A chi giova la loro circolazione?1 punto
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sono riproduzioni moderne che venivano omaggiate dalla Perugina vedi link - la prima in elenco https://www.forumancientcoins.com/monetaromana/falsi/CarrarmatoPerugina/dettaglio.html1 punto
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Mario Limido, Milano raccontata dalle sue monete e medaglie, "I Quaderni di laMoneta", 2016/3, pp. 160, con numerose illustrazioni nel testo.1 punto
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Io certi soggetti da un certo punto di vista li invidio... devi avere proprio zero problemi nella tua vita per avere il tempo di pensare a certe c....e! Tra l'altro è stampata in Italia, lo sapevate? Dal gruppo Officine Meccaniche Cerruti di Casale Monferrato1 punto
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Invece il guadagno che i privati possessori della BCE lucrano per coniare e stampare moneta da 5 centesimi in su se lo possono tenere. Andiamo bene.1 punto
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Non sono un esperto del tema ma potrebbe essere un falso d'epoca1 punto
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Foto migliori, diciamo che per me sta sul ms60, il rovescio meglio del dritto, e come hai detto quell'orecchio perde in dettagli,. Comunque gran bella conservazione.1 punto
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ricordati sempre @fabry61 che la legge punisce i fabbricatori, gli spacciatori e i collezionatori di monete false! pezzo comunque affascinante!1 punto
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Volevo farvi vedere e sentire le vostre opinioni in merito a 2 piccole monete acquistate di recente da un caro amico, grazie.1 punto
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Bonjour Bernye Il s'agit d'un liard de Desana pour Delfino Tizzoni du type anonime. Voila un image du C.N.I. a bt Mario1 punto
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Ciao. L'importante era l'identitá dell'emittente. E il conio di rovescio si consuma maggiormente rispetto a quello di diritto perchè assorbe la maggior parte dell'energia del colpo. Quindi in proporzione i rovesci sono piú "stanchi" rispetto ai diritti. Ciao Illyricum [emoji4]1 punto
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120 Grana del I° tipo ritratto giovanile di Ferdinando II, una data comune come il suo stato conservativo che rispecchia la media delle apparizioni consuete sul mercato. Un semplice bb collezionabilissimo. Eros P.s. Raccogli tondelli della zecca di Napoli?1 punto
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Beh questa non poteva mancare la compagna di quella che la preceduta ma con più fascino perchè l'argento a mio modesto parere trasmette più calore ed espressione...per non parlare del messaggio simbolico. Callisto III (Alonso de Borja), 1455-1458 Grosso. Ar gr. 3,08 Stemma semiovale. Rv. S. Pietro in una navicella, con una lunga croce. M. 6-9; B. 350. Sano di Pietro, (Siena, 1405 – 1481) è stato un pittore e miniatore italiano del primoRinascimento a Siena. la Vergine raccomanda Siena a Callisto III (1455),Pinacoteca Nazionale di Siena La piccola urna dei due papi Borgia, Alessandro VI e Callisto III: sospesa in alto, in un punto poco visibile di una cappella laterale nella chiesa degli spagnoli di Roma, nei pressi di Campo de' Fiori. E' sempre un piacere .. Eros1 punto
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Si penso che tu abbia fatto un buon acquisto, un buon compromesso per un a tipologia sempre affascinante nella sua semplicità.. Eros1 punto
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MEDAGLIE PAPALI IN ASTE NUMISMATICHE OTTOBRE 2016 Nel mese decorso le aste numismatiche, come di consueto, sono state moltissime, ma per le medaglie papali, rappresentate in gran parte degli incanti, la proposta non ha riguardato collezioni significative, ma un numero contenuto di lotti. Le medaglie più rare sono apparse probabilmente nell'asta Varesi, disseminate in piccola misura a fianco delle magnifiche monete della collezione ANPB, a testimonianza di un vecchio stile del collezionismo, che non disdegnava per niente di affiancare alle monete qualche bella medaglia. Nella predetta asta VARESI vi è stata per le medaglie una aggiudicazione quasi totalitaria a prezzi sostenuti, indicati al netto dei diritti di asta: Callisto II - Stemma - opus Guazzalotti - Bronzo - € 950; Giulio III - Anno V - Annona - in argento (probabile conio posteriore) - € 550; Pio V - Lepanto - bronzo dorato - € 1.000; Sisto V - Anno III - Argento - € 1.700; Gregorio XV - Anno III - € 550; Urbano VIII - Anno V - Argento - € 1.300; Urbano VIII - tipologia Anno X . Bronzo dorato - € 1.300 (medaglia presentata come fusione originaria; ma penso che andrebbe studiata con approfondimenti). Innocenzo XI - Anno XIII - Argento - € 700; Clemente XII - anno III - Argento - € 400 Quanto alle altre aste italiane, le medaglie papali erano presenti in asta MONTENEGRO con circa 40 lotti di annuali in ottima conservazione da Pio X a Pio XII. La percentuale del venduto è stata limitata con prezzi leggermente cedenti. ARTEMIDE ha presentato una proposta modesta (rispetto al consueto) per quantità e selezione, con basi abbastanza sostenute. Il venduto è stato limitato, ma con qualche prezzo significativo (riportato al netto dei diritti): Alessandro VIII - Lorenzo Giustiniani - bronzo - € 150; Pio VII - Annuale bronzo anno XXIV - € 320; Pio X - Straordinaria grande modulo - rovescio basilica San Pietro - € 300. VL NUMMUS, asta con rappresentanza italiana, aveva vari lotti con prevalenza di annuali 1800-1900; ha venduto pochissimo (il fenomeno riguarda invero la intera asta on line). Per le aste estere annoto: In asta LEIPZIGER una medaglia straordinaria di Clemente XII - Elezione - in argento - opus Wiener - BB/SPL è stata aggiudicata per € 540+diritti. L'asta SINCONA proponeva due medaglie di coniazione straniera (Benedetto XIII - emissione tedesca FULCITE FLORIBUS e Clemente XII opus Dassier in bronzo: ambedue sono state aggiudicate per F.SV. 175+diritti). I NUMIS ha venduto la medaglia di Pio IX - Prima messa di Joseph Dugas in bronzo - per € 175 + diritti e una medaglia annuale di Paolo VI - anno VIII - in argento per il prezzo top di € 140+diritti. Quanto alle coniazioni auree, in asta Palombo è stata aggiudicata la annuale anno X di papa Urbano VIII per € 18000+diritti. Complessivamente il mercato sembra ben intonato per medaglie originali antiche (con buona richiesta anche per l'argento) e per medaglie straordinarie in genere. C'è qualche segno di cedimento o di non agggiudicazione per annuali in argento (in particolare il periodo Benedetto XV -Pio XII).1 punto
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spero non me ne voglia il nostro amico greco comune, ma propongo per confronto con lo Tzamalis (n. 17) questo sesino, con lo stemma (Priuli) ben visibile. a questo punto proporrei una discussione a parte per i sesini contromarcati, che ne dite?1 punto
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