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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 11/29/16 in tutte le aree
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Con le parole di Stefano Pronti, ex direttore dei Musei di Palazzo Farnese di Piacenza, vorrei segnalare la recente e improvvisa scomparsa di Giuseppe Crocicchio (Nakona): " Vorrei rendere omaggio a Giuseppe Crocicchio, rievocando la collaborazione intensa e preziosa avuta con lui. Egli ha avuto molti meriti per la promozione della cultura storica e numismatica, organizzando i memorabili incontri di antiquariato all’Ente Fiere dagli anni Ottanta, che attrassero a Piacenza centinaia di collezionisti e migliaia di acquirenti, preparando annulli posta per eventi notevoli, aprendo mondi conosciuti insieme a Giorgio Fusconi, altro grande esperto numismatico. Ma per quanto riguarda le istituzioni è degno di ricevere gli onori propriamente attribuiti a un cittadino illustre, che ha dato il massimo alla sua patria, nel suo caso adottiva, Piacenza. Il massimo contributo è stata la schedatura del fondo numismatico comunale di oltre 12.000 monete e medaglie fotografate, pesate, misurate e descritte una per una alla presenza fattiva di un custode e di un dirigente dei Musei Civici nella metà degli anni Ottanta: settimana per settimana con santa pazienza si procedeva a estrarre e a inserire in nuovi contenitori la vasta collezione civica, dormiente da decenni, dimenticata, sottoposta a possibile parziale dispersione per mancanza di un inventario vincolante. Dopo questo lavoro certosinico si organizzarono tre importanti mostre che illuminarono Piacenza di fronte alla grandi collezioni italiane: le Monete dei Farnese, le Monete d’oro, la Zecca di Piacenza in età comunale, che evidenziarono alcune peculiarità e alcune scoperte molto utili alla storia maggiore. Vi fu per anni un grande fervore verso il microcosmo del conio che si presentava anche come un documento iconografico e politico delle diverse età. Seguì la donazione ai Musei dei venti volumi del Corpus Nummorum Italicorum da parte di Gian Paolo Pagani, sontuosi, unici e introvabili. Seguirono poi altri studi di Giuseppe con l’amico Giorgio sulla circolazione monetaria nelle varie epoche, tra i quali la summa è il volume Zecche e monete a Piacenza dall’età romana al XIX secolo. Di fronte a questi grandi progetti accettava sempre la sfida con un sorriso pieno di ottimismo, con un fare rispettoso e discreto, umile ma signorile in ogni circostanza, sia nella fase operativa, sia nella presentazione dei risultati. Aveva un talento naturale molto ben coltivato: sapeva giudicare a vista la collocazione storico-geografica di un pezzo numismatico, la sua autenticità e la sua rarità o meno, cioè il suo valore storico e venale, riservandosi sempre di certificare con una mirata ricerca a sostegno della sua intuizione, che poi si rivelava esatta. Maneggiava il computer con abilità insospettabili, arrivava nei siti più specializzati e decisivi per le cognizioni specifiche; nella sua ariosa casa di Trevozzo teneva testimonianze di antiquariato che incuriosivano, ma tutto il suo piacere era spaziare nel sapere numismatico nella rete e nei repertori. Imbattibile. Se ne è andato all’improvviso, senza disturbare nessuno, senza fare rumore, accompagnato da Vittorina e dagli intimi. Onore a Giuseppe, per tutto quello che ha dato e senza mai nulla chiedere in cambio. Stefano Pronti "12 punti
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ciao a tutti. bellissima giornata.Era la prima volta che partecipavo al pranzo con i lamonetiani, anche perchè io abito vicino alla fiera ( infatti sono venuto a piedi ). Questo mi ha dato l'occasione di mostrare la mia collezione ( fotografica) e poter commentare oltre a me le monete...anche perchè tante volte in questa passione ci si ritrova un po' isolati, se non con il classico..Quanto vale? Per fortuna esiste il forum, dove la moneta viene vista dal vero lato che conta.. la STORIA. Alla prossima..5 punti
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Ragazzi è stato bello non ho comprato neanche una moneta solo accessori bustine etc ringrazio tutti i partecipanti e la prossima volta farò foto e nome Nick per ognuno di voi ringrazio il capo che organizza e saluto Eros in anticipo per maggio ma ho paura che già a gennaio ci vedremo in quel di Milano mi sono divertito ho mangiato un bel piatto con 4 formaggi [emoji3][emoji3][emoji3]3 punti
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Ciao, volevo mostrarvi il mio nuovo Morgan entrato in collezione. Il retro è a di poco spettacolare, mentre al dritto più che i classici segni avanti, sul e dietro il volto, mi spiace non poco per quell'usura eccessiva che coinvolge tutto l'orecchio; neanche in una conservazione VG non è così appiattito. A tal proposito, vista l'elevata conservazione generale, volevo chiedere ai più esperti se non si possa trattare di un errore di pressione o usura del tondello in quel punto. Grazie a tutti.2 punti
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Il Pomerio presso i Romani era uno spazio di terreno consacrato dove non era ammesso costruire nessun edificio sacro o profano , o svolgere attivita’ militari o civili , era una fascia di terreno che correva lungo le mura della Città sia all’interno che all’esterno delle stesse . Lo scopo di questa fascia intorno alle mura , dentro e fuori , doveva avere originariamente un carattere principalmente religioso e non poteva essere attraversato in armi ; il Pomerio era anche considerato il limite degli auspici dove i Sacerdoti officiavano alle loro attivita’ religiose relative al benessere della Città e questo spazio , appunto per il suo carattere sacro , era proibito all’ attraversamento dell' esercito tranne che in prossimita' delle porte delle mura della Citta' . Il Pomerio nel corso dei secoli si allargò in rapporto alla cinta delle mura di Servio Tullio e fu ampliato prima da Silla , poi da Claudio , da Vespasiano e da Aureliano ; di Claudio e di Vespasiano ci rimangono le epigrafi che attestano di questi ampliamenti del Pomerio . Il diritto di allargare il Pomerio era concesso solo a chi avesse esteso con conquiste lo Stato romano , quindi nel corso della Storia in teoria il Pomerio dovrebbe essere stato ampliato piu’ volte , ma poche sono le notizie in tal merito . Rimane il fatto che Il Pomerio rimase il recinto sacro di Roma fino all’ epoca medio bassa imperiale , naturalmente il Pomerio iniziale dovette essere ampliato anche in funzione della normale crescita di Roma che per conseguente ampliamento edilizio ando’ ad occupare spazi in precedenza vuoti , che prima erano dedicati al Pomerio ; infatti una targa trovata nell’ anno 1900 nei pressi di Piazza Santa Cecilia a Roma ricorda uno di questi ampliamenti effettuato dall' Imperatore Vespasiano e da suo figlio Tito nell’ anno 75 , come riporta la seguente epigrafe . Epigrafe di Vespasiano e Tito in Piazza Santa Cecilia : IMP.CAESAR VESPASIANUS AUG. PONT. MAX. TRIB. POT. VI IMP. XIV PP. CENSOR COS. VI DESIG. VII T. CAESAR. AUG. F. VESPASIANUS. IMP. VI PONT. TRIB. POT. IV CENSOR COS. IV DESIG. V AUGTIS P.R. FINIBUS (POMERIUM AMPLIAVERUNT TERMINAVERUNTQUE) Mentre Claudio nell’ anno 47 in occasione della celebrazione dei Ludi Saeculares dell' ottavo centenario dalla fondazione di Roma e nel 49 ampliò , sempre nel corso di un' altra cerimonia , l' antico recinto sacro di Roma includendovi da questa ultima data l' Aventino e parte del Campo Marzio come attesta la sottostante lapide ; questa lapide venne infatti rinvenuta in Campo Marzio nell’ anno 1509 , in uno scarico sotto il palazzo della Cancelleria che si trova poco distante dal luogo dove fu infissa nello stesso anno in un muro in Via del Pellegrino , dove da quella data si trova attualmente anche oggi . Epigrafe di Claudio in Via del Pellegrino : TI. CLAUDIUS DRUSI F. CAISAR AUG. GERMANICUS PONT. MAX. TRIB. POT. VIIII IMP. XVI. COS. IIII CENSOR P. P. AUCTIS POPULI ROMANI FINIBUS POMERIUM AMPLIAVIT TERMINAVITQ.(ue)2 punti
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Una moneta di Cirene era presente anche nel Ghazzat hoard: KYRENAIKA, Kyrene. Circa 500-480 BC. AR Tetradrachm (22mm, 15.34 g, 6h). Silphion plant to left; to right, silphion fruit above and below head of lion right / Head of eagle left; turtle to lower left; all in dotted square within incuse square. Asyut 819–22 (same dies); Zagazig 249 (same dies).2 punti
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Salve Un po’ di storia come… aperitivo. Percorrendo viale dell’Agricoltura verso la Grotta Azzurra si nota sulla sinistra l’ampia facciata di un edificio con la scritta ‘Magazzini generali – Fabbrica ghiaccio rapido – 26’ illustrata al post # 190. In questa foto si vede anche l’edificio limitrofo n. 25 che era una stazione frigorifera specializzata. La stazione distribuiva merci a vagoni ferroviari in otto gallerie di refrigerazione radiali e in altrettante celle per frutta e verdura. Esternamente alle celle vi era un ulteriore anello con sale destinate all’alloggiamento dei macchinari per la refrigerazione e locali destinati alla lavorazione delle derrate alimentari. Al di sopra vi erano macchinari per la produzione del ghiaccio destinato ai vagoni (e ivi calato con opportuni nastri trasportatori), per un massimo di 60 tonnellate giornaliere, e magazzini per cereali, il cui scopo principale era quello di meglio isolare dall’esterno la parte refrigerata dell’immobile. La stazione realizzata dall’impresa veronese Brazzoli & Barbi costituiva il maggior impianto frigorifero d’Europa. Chi penserebbe mai che negli Anni ‘30 i binari arrivassero da quel lato al mercato! La foto è tratta da http://www.martinidiego.it/index.php/magazzini-generali-_-verona-sud/2 punti
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In extremis.... PERU. Republica, 8 Escudos, 1855. Lima. La Libertà che sorregge con la destra un cappello frigio mentre poggia la sinistra su uno scudo; motto nazionale: FIRME Y FELIZ POR LA UNION = ferma e felice per l'unione. R. stemma nazionale tra bandiere.2 punti
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E già avevo visto bene su un' Altra di Antonio con AVGUR ...grazie a tutti gli amici per le importanti informazioni. Roberto2 punti
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Due + due fa decisamente 4. La logica prevale sempre. Purtroppo non sempre è così. Se ne vogliamo parlare , potrei tentare di spiegare che non è sempre così. Magari la discussione la possiamo continuare con l'umorismo che è cominciata. [emoji6][emoji6][emoji6]2 punti
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Salve , l' appellativo di Augusto , come sopra ben precisato da @Illyricum65 , fu dato per la prima volta ad Ottaviano . L' Aug che compare sulle monete postate , non e' un diminutivo di Augusto , ma di Augure , come gia' giustamente sospettato da qualcuno , in quanto i personaggi repubblicani su nominati facevano parte del Collegio degli Auguri . Per maggiori chiarimenti : https://it.wikipedia.org/wiki/Augure2 punti
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Ciao a tutti, Vi metto qui il link per un articolo monografico che ho recentemente pubblicato su una rivista locale... Vi sarei veramente molto grato se leggendolo vorrete indicarmi eventuali annotazioni in merito al contenuto. La Monetazione di Velathri. Storia e Monete di Volterra etrusca Un caro saluto a tutti, Magdi2 punti
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Bellissimo evento, peccato accorgermi solo ora che erano presenti al pranzo nickname che avrei voluto anche conoscere di persona. Il tempo è tiranno. Entrate in collezione: 2 denari di Gorizia di Alberto II e un grosso di Enrico Dandolo a presto ciao2 punti
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Ciao che dire hanno già detto tutto chi mi ha preceduto, mi limiterò a postare alcune fotto fatte al mega pranzo. Silvio2 punti
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La monetazione sicuramente attribuita alla zecca di Volterra si articola in tre serie di aes grave (dal dupondio all'oncia le prime due, dal dupondio al semis la rimanente) caratterizzate tutte dalla presenza al dritto di una testa giovanile gianiforme -forse Culsans, divinità collegata alle porte- con uno strano copricapo (che ricorda un po', in maniera stilizzata, quello indossato dall'augure dell'omonima serie attribuita dubitativamente alla Val di Chiana) e dalla legenda retrograda velaθri (il nome etrusco di Volterra) al rovescio. La prima serie é priva di segni distintivi di emissione, e presenta al rovescio i soli segni del valore, circondati dalla legenda. Il peso medio dell'asse (calcolato sui 234 esemplari dei vari nominali recensiti dal Catalli nel 1975) é di circa 144 grammi, per quanto si riscontri una discreta variabilità tra i pesi dell'asse ricostruito sulla base dei diversi nominali, basti pensare che se il peso medio degli assi si aggira attorno ai 136 gr., il peso dell'asse ricavato sulla base dei quadranti risulterebbe essere di ca 129 gr., e quello basato sul peso reale delle once conosciute arriverebe addirittura a 156 gr. Un quadrante della prima serie (su ACSearch di questa serie sono presenti solo un paio di quadranti ed un sestante): La seconda serie (che sembrerebbe estremamente più comune stando alla quantità di esemplari presenti sul mercato) é caratterizzata dalla presenza di una clava al rovescio. Il peso medio dell'asse ricostruito sui 360 esemplari (tutti i nominali) conosciuti dal Catalli é di 157 grammi (in realtà il peso medio degli assi é di 136 gr., come quello degli assi della prima serie, ma anche qui si sentono gli effetti di alcuni nominali minori, soprattutto l'oncia sulla base del quale il peso dell'asse ricavato arriva a 192 gr.. E qui magari sarebbe il caso di aprire una parentesi metodologica sul calcolo dei pesi medi dell'aes grave, tenuto conto dell'estrema variabilità ponderale e dell'effetto leva che le piccole variazioni di peso dei nominali minori si trovano ad avere nel computo totale: per rimanere agli esempi appena esposti le once del primo tipo, da cui si ricaverebbe un asse di 156 gr. hanno un peso medio di 13 gr. (con una variabilità tra i 19,50 ed gli 8,67 gr), quelle del secondo tipo (che danno un asse di ben 192 gr.) hanno un peso medio più elevato di solo tre grammi , con un intervallo comparabile (21,40 - 9,23 gr.). Ma passiamo oltre dato che il discorso sarebbe piuttosto lungo e tenderebbe a mettere in discussione il valore stesso delle medie come elemento di riferimento ponderale... Un dupondio della seconda serie: La terza serie infine, che come detto sopra si compone di tre soli nominali (dupondio, asse e semisse), si caratterizza per la presenza di un delfino al rovescio. Il peso dell'asse ricavato (41 esemplari, tutti i nominali) é di 132 gr., che corrisponde a quello medio degli assi. Un semis della terza serie: L'Haeberlin riteneva che le tre serie fossero basate su un asse teorico di ca 152 gr., comune anche ad alcune serie della ruota, ipotizzando quindi l'utilizzo di un metro locale, etrusco, per le emissioni. Crawford (1985) sembra situarle nel periodo della prima guerra punica. Thomsen, Hackens e Marchetti (pur con sfumature diverse) le mettono invece in relazione con la riduzione semilibrale dell'aes grave romano, datandole agli inizi della II guerra punica (Thomsen agli anni immediatamente precedenti). Alcuni ritrovamenti in tomba sembrerebbero dare una datazione di prima metà del III sec., se non addirittura di primo quarto. Infine Rutter, nella sua sintesi, spara un salomonico "III sec. a.C.". La questione é piuttosto aperta. Nella relazione con la serie semilibrale romana, nella datazione, nell'eventuale combinazione delle due. Personalmente ritengo anche che il lavoro pondometrico andrebbe aggiornato, soprattutto alla luce della quantità di materiale (per lo più assi e dupondi) della seconda serie non censito né dall'Haeberlin né dal Catalli che é apparso sul mercato negli ultimi anni. E magari andando un po' oltre il calcolo delle medie aritmetiche. In ogni caso, questo é un multicolore sestante della prima serie (Culsans sembra quasi Arlecchino), di passaggio ieri mattina per Place de la Bourse:1 punto
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Gradirei opinioni e valutazioni in merito a questa mezza corona. Nonostante la circolazione si presenta ancora piacevole e con una delicata patina. Grazie, saluti.1 punto
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Volevo farvi vedere e sentire le vostre opinioni in merito a 2 piccole monete acquistate di recente da un caro amico, grazie.1 punto
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Faccio presente che per questo data....e ne ho viste alcune così, il Gigante (sempre aggiornato) non riportata questa particolarità....strano...mentre per molti altri nominali si...ed anche di nominali diversi....uhmmm, strano...forse non si è riusciti ad appurare la cifra sottostante ?1 punto
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Volendo fare il controcanto all'interessante discussione iniziata da @rolf vorrei spezzare una lancia a favore delle dramme DIKOI. Giustamente Rolf magnifica le qualità delle dramme tipo ALFA in quanto prototipi e archetipi della monetazione massaliota,io invece intendo porre l'attenzione sulle ultime esponenti di questa stimolante tipologia monetale che durante la sua parabola cronologica subisce un'involuzione sia stilistica che ponderale ma forse,a mio modesto parere,sarebbe meglio dire che semplicemente si evolve in forme più consone al gusto dei celti transpadani,infatti chi può negare che la stilizzazzione della testa di Artemide abbia una dignità estetica propria che nulla ha da invidiare alla plastica naturalezza degli archetipi. Quanto al peso esso segue semplicemente le leggi di mercato fino a che non riesce più a sostenere la concorrenza"politica"dei vittoriati romani ,suoi omologhi e scompare dai corredi tombali insieme ad un altro simbolo del celtismo padano,il coltellaccio gallico a metà del primo sec. a.C.a conferma della globalizzazione ops.. volevo dire della romanizzazzione avvenuta. Anche il leone diventa una figura astratta degna di essere esposta nei migliori musei di arte moderna. La scritta perde ogni valenza etnica e diventa,a mio avviso,una dichiarazione di potere del tipo:io appartengo,io sono emessa dal principe o dal re ,comunque da una figura in posizione dominante che in tal modo cerca in un ultimo sussulto di orgoglio di contrastare la marea montante della romanizzazzione. comunque sia, che belle che sono le dramme massaliote,non trovate? saluti. Adelchi.1 punto
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grazie gzav per aver ripreso questa discussione sul peso e le supposizioni sul suo probabile uso e luogo, vedo con piacere che non avevo preso un' abbaglio scambiando un peso per altro oggetto, ora abbiamo due pesi similari, chissà che non si scoprano altri valori1 punto
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Il krause parla di 30 dollari al massimo 50 per la differenza sulle stelle.1 punto
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i segni di zecca sono : A che corrisponde a Vienna - B = Kremnitiz - F = Hall - G= Gorizia H = Gunzburg K = Kremnitiz S = Schmolinitz1 punto
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Vista così, senza Muntoni sottomano, direi che si tratta di un quattrino per Gubbio. Servirebbero comunque peso e/o diametro per essere certi almeno sul nominale. Buona giornata, Antonio1 punto
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Ciao, Ho quelli della Montenapoleone 7 che di seguito ti allego. Saluti Simone1 punto
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ciao questo è il decreto con le tirature dichiarate ciao da diego san_marino_2016_decreto_TIRATURE_circolazione.pdf1 punto
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Unfortunately no—or that’s my guess, anyway. Mexico’s 1-peso coin got off to a slow and halting start, and was pushed aside by the return of the old 8-reales about 1875 (the 1-peso hadn’t been a big success as a trade coin in the Far East). The silver 1-peso did return to the Mexican coin series about 1898 with a coin that was very similar in design to the old 8-reales, and of course the new Caballito type debuted in 1910 and lasted until 1914, I think, but these coins all contained much more (c. 2x ?) silver than the “.720” peso coins being produced in the ‘20s and ‘30s referenced here. Anyway, the interruptions—including revolutions(!)—and the much better silver in the older coins would have been good reasons for them having been driven from circulation by the .720’s. That’s my own thought, anyway. ----------------------------------------- Sorry, sorry. But I’ve hit the wall, hard, and have to sleep. I think I’ve been asleep writing this…hope it makes sense. See you guys tomorrow, and sorry about the English-only. v.1 punto
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La passione c'è già, manca la cultura purtroppo e un buon inglese..... nel 1998 iniziai la mia avventura numismatica proprio dalle inglesi. Paese che ho sempre ammirato e stimato sotto vari aspetti. Ovviamente collezionavo alla rinfusa tutto quello che costava poco, da Giorgio III a Elisabetta II, colonie comprese. Tutti i metalli tranne l'oro. Poi dal 2002 puntando alle papali smisi e vendetti tutto. Passione sopita e mai dimenticata. Ora penso e sento sia venuto il momento di riprendere, con calma e criterio. Ho altro da postare in questa sezione e nelle altre, frutto di acquisti recenti e soprattutto veronesi. Grazie intanto Matteo, ci risentiremo molto presto, saluti.1 punto
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eh ma temo che se lo toglierebbe con le zampe subito. detesta i copricapi però potrebbe essere un altro doge dei Can..diani . che mona che sono!1 punto
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forse dico sciocchezze ma ricordo dei denarini di Marco Antonio AVGVR quindi penso che non sia per AVGustus... Ma é domanda da "repubblicani"1 punto
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Anche su una mia moneta c'è una macchia nera... un po più estesa.. ma non penso sia patina.. perché la moneta si nota che è stata pulita ma quella macchia è rimasta.. non penso si sia formata successivamente.. perchè la moneta non presenta alcun accenno di patina.. c'è solo quella macchia. Per cui secondo me fai bene a non toccarla1 punto
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Esattamente, anche io adoro i testi classici e come letture contemporanee ho il Gigante 2016. Se hai qualche testo da consigliarmi, ne sarei lieto.1 punto
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@cedi ci presenti una moneta che è stata periziata e a quanto mi pare di scorgere, è stata chiusa da perito corretto e competente. Non credo quindi che la nostra valutazione eventuale in base ad una immagine, possa aggiungere o sostituire un grado di giudizio1 punto
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Sulla prima, potrei anche convenire sul fuso invecchiato, anche se a prima vista sembra un povero denario talmente strapazzato che conciarlo così avrebbe ben poca utilità ai fini della vendita...chi lo comprerebbe se non per pochi euro? ..sicuramente meno di quanti ne avrebbero richiesti, in impegno di tempo, l'esecuzione e le operazioni di, eventuale, invecchiamento artificiale....mi sembrerebbe un lavoro totalmente inutile. Sulla seconda invece non concordo, a me sembra di vedere le tracce di una deformazione plastica...e di parecchie botte e usure.... e anche qui vorrei fare un bilancio costi benefici relativi alla produzione..... a volte costa di più fare un falso fuso e perderci tempo sopra di quanto, come in questo caso, ci si possa ricavarne dalla vendita...o i supposti falsari sono tizi a cui piace perdere tempo o sono masochisti... a volte anche queste sono considerazioni di cui tenere conto per definire una moneta....1 punto
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Posto due medaglie, in bronzo dorato, di recente acquisizione sul tema della discussione.1 punto
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Ci sta alla grande questo must della nostra monetazione, iconografia e messaggio si uniscono e si integrano alla perfezione... Mi e' piaciuto citare questa discussione e questo Concorso a Verona perché in fondo " Motti e legende" ha analogie con questo Verona, passione, entusiasmo, partecipazione e qui sicuramente anche spirito di divulgazione...componenti similari importanti, spero che in prospettiva rimanga un esempio virtuoso da poter citare e far leggere a tanti...1 punto
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bene bene... ci siamo... Perché su una moneta emessa da Baduila, che regna dal 541 abbiamo al dritto DN ANAS, morto 23 anni prima? proprio perché siamo in piena Guerra gotica, Giustiniano è un "invasore" che tradisce gli antichi patti... Baduila, che arriverà anche a mettere il proprio nome al dritto delle monete, in questo caso toglie subito Giustiniano e va a "riesumare" un imperatore durante il cui regno i rapporti furono ben altri e gli Ostrogoti poterono prosperare in territorio italico un piccolo nummo testimone di tanti avvenimenti1 punto
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beh... non solo quello. .... Scusa se puntualizzo questo, ma sono contrario a "personalizzare" una eventuale risposta in quanto citando un eventuale "esperto" potrebbe essere un deterrente per chi anche alle prime armi, ... magari titubante....si vuole cimentare nel rispondere. Almeno a me capitava questo all'inizio....( quando non avevo i capelli bianchi). pensavo "Ubi maior , minor cessat" e invece in un forum non dovrebbe essere cosi, ognuno è libero di esporre le proprie opinioni, esperti e non, poi chi di dovere ne trae le conclusioni......1 punto
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Ragazzi veneti ci sarei anch'io in fondo a questo tavolo e sarei stato volentieri con voi. Mi sarebbe piaciuto conoscere meglio e parlare con alcuni, purtroppo una promessa precedente e vincolante fatta ad Anto R non mi ha permesso di godere della vostra buona compagnia. Un caro saluto a voi tutti.1 punto
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Riaprirei la discussione perché ho trovato un "peso" simile, la cui massa è di 8, 20 g più o meno la metà di quello di cui alla discussione originale. Anche il bollo con l'albero è lo stesso. Si imponeva un approfondimento: un albero simile si trova nello stemma di Oneglia, località facente parte del Ducato di Savoia dal 1576. Quanto meno nel XVIII secolo i bolli di verifica savoiardi si ricollegavano allo stemma della città. Potrebbe quindi trattarsi davvero di pesi monetali per il Mezzo e Quarto di Ducatone di Genova, usati e bollati a Oneglia, l'unico scalo della Liguria in mano ai Savoia. In questo caso la spiegazione per l'uso di IANUA invece delle consuete scritte potrebbe trovarsi nel fatto che i Savoia hanno sempre avuto un rapporto conflittuale con Genova e quindi non avrebbero gradito il riferimento al Governo di Genova. Tesi ardita, ma utile per la discussione Un saluto a tutti Gzav1 punto
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Un viaggiatore dell'epoca molto fortunato poteva forse ancora ricevere un peso emesso dall'Imperatore Massimiliano?1 punto
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Buona sera. Ogni monetazione ha i suoi scogli da superare, Rickk ha ben sintetizzato... Il mio consiglio è di collezionare quel che piace senza fossilizzarsi per forza su un re o un nominale.. Io ho un filone principale che STUDIO da parecchio ormai ma non per questo se trovo una moneta che mi piace ma estranea alla raccolta non la prendo lo stesso.. Alla fine è questione di gusti e di "estro" del momento. È bello collezionare ciò che piace perché la collezione rispecchia il proprietario, una tipologica di Marenghi o di zecchini tutti possono averla basta avere i soldi per comprarli, ma raccogliendo di anno in anno unicamente quello che piace si otterrà una collezione UNICA, e sicuramente più interessante per poliedricità e storicità dei pezzi che la compongono.. Comunque questo è ovviamente solo il mio pensiero è non vuol dire certo che una collezione camposta unicamente da Marenghi di VEII ad esempio non sia altrettanto bella ed interessante, semplicemente a me fa un effetto diverso.1 punto
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1875 Epoca di PIO IX GIUBILEO UNIVERSALE R/ II° CENTENARIO DEL SACRO CUORE DI GESU' - L'immagine si riferisce alla visione di Margherita Alacoque, che ha avuto un'apparizione di Gesù e le domandava una particolare devozione al Sacro Cuore. Margherita avrebbe avuto tali apparizioni per 17 anni sino alla morte.1 punto
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BAHAMAS. George III, 1760-1820.Penny, 1806. Diritto: Piccolo busto a destra. Rovescio: Nave in mare; in esergo legenda: EXPULSIS PIRATIS, RESTITUTA COMMERCIA: "Dopo aver scacciato i pirati, i commerci sono stati restaurati".1 punto
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Francia - 1 Franco 1902 http://www.lamoneta.it/topic/147168-1-franc-1902-seminatrice-falso-depoca/1 punto
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Ultimamente ne sto vedendo molte S001, solo che non posso tenerle tutte. :-)1 punto
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