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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 11/24/16 in tutte le aree
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È con vivo piacere che vi segnalo l'uscita del numero 2016/3 dei quaderni tutto dedicato a Milano: Milano raccontata dalle sue monete e medaglie - Quaderni di laMoneta 2016/3 "Milano raccontata dalle sue monete e medaglie" è un viaggio tra le monete, le medaglie, le tessere e i gettoni di Milano dalle prime coniazioni delle dracme padane del 300/200 a.C. fino alla chiusura della zecca con Re Umberto I nel 1892. È una monografia volutamente molto divulgativa per tutti, che ci accompagnerà tra i simboli, le tradizioni, le storie, le imprese di una Milano nel tempo. Un libro per non dimenticare e non far dimenticare la nostra identità, la nostra storia, chi siamo e chi siamo stati.... Come sempre disponibile da amazon: https://www.amazon.it/dp/15405246124 punti
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La monografia come dicevamo è un lungo viaggio nella Milano e nelle sue monete nel tempo, è composta da 40 corti capitoli che qui riporto : Prefazione Presentazione di Eros Guglielmo Dalla scrofa semilanuta alle prime monete padane Quando l'Imperatore soggiornava a Milano... Il Mediolanvm prende la scena della moneta Quando il Barbarossa coniò a Nosedo, borgo di Milano I Milanesi non la presero bene.... Il Biscione Sant'Ambrogio Il drago alato di Milano La Beata Vergine e Giovanni Visconti Quando il Signore andava a cavallo I tarocchi dei Visconti Arriva il look nelle monete di Milano Bona di Savoia, donna e icona della monetazione di Milano La Bissona Quel berretto che tanto fa sognare.... Quella mitica scopetta.... La salamandra, tra simbolo e messaggio Il semprevivo Milan dal cor in man, ovvero le tessere di beneficenza Un ritorno al classico San Carlo Borromeo, le sue medaglie e i suoi simboli La pastorella che cambiò la storia Il tesoro di Via Larga I Promessi Sposi e le sue monete La peste del 1630 e il Cardinale Federico Borromeo Il Caracena Quando si gettavano monete al popolo.... Maria Teresa d'Asburgo, innovatrice e riformatrice Il primo volo in mongolfiera milanese Quando Milano conia per gli altri Dio me l'ha data, guai a chi la tocca La guglia maggiore e la Madonnina Le monete porta messaggi Le Cinque Giornate di Milano Quando il trasporto era a cavallo... Le medaglie dei Filobaccanti tra Carlo Porta e il Carnevale nella Milano del 1872 I gettoni Cova Chiude la zecca Solone Ambrosoli Conclusioni Ringraziamenti Bibliografia P.S. in Conclusioni vengono riportate due storie reali raccontate sul forum " Lupo solitario e Stella Nascente " e " La fine è il mio inizio ",le ripropongo perché poi secondo me in questi due racconti c'è poi tutto.... E' servito a me questo lavoro, ma spero ora possa essere utile ad altri per non dimenticare e ricordare....sempre nel segno della totale divulgazione.....4 punti
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Intanto ringrazio veramente molto Massimo @incusoper tutta l'assistenza tecnica e l'aiuto fornitomi per dar luce a questa monografia milanese. Il promo del primo post che è poi la quarta copertina del libro spiega già bene di cosa stiamo parlando, ma certamente ci sono tante motivazioni che mi hanno spinto a cercare di mettermi alla prova in un lungo cammino nel tempo dalle prime alle ultime coniazioni di Milano. Innanzitutto volevo un lavoro fatto per tutti, di pura divulgazione che fosse alla portata come lettura dell'uomo della strada, di chi ama Milano ma la conosce poco, che possa essere letto anche fuori dell'ambito prettamente numismatico, in Associazioni, Circoli, realtà svariate milanesi, per chi solo volesse approfondire o ripercorrere con me Milano nella storia coi simboli, le sue storie, le sue testimonianze, i suoi personaggi, le sue imprese ovviamente tramite monete, medaglie, tessere , gettoni e perfino i tarocchi. Raccontare per non dimenticare la nostra storia, la nostra identità, spesso poco conosciuta o addirittura non conosciuta, in fondo è un lavoro per il futuro , per le nuove generazioni per ricordare e conoscere...sentivo di doverlo fare per me e per altri... Credo che la ricerca scientifica sia molto, ma molto importante, ma che lo sia anche la divulgazione, anzi forse la divulgazione nel contesto in cui stiamo vivendo forse lo sia anche di più... E quindi racconto...40 capitoletti che parlano di Milano vista dal numismatico in modo semplice ma spero accattivante. Ci sono estratti di articoli già pubblicati, spunti tratti da discussioni fatte sul forum stesso, tanti altri nuovi, spero possa essere una bella lettura per milanesi e non, forse un lavoro di questo tipo non mi sembra sia stato mai fatto, ma giustamente prima bisogna leggere e poi commentare, magari ne parleremo anche a Verona, il libro è acquistabile già da ora e fa parte della collana dei Quaderni di Lamoneta. Domani onde farvi capire meglio di come sia composto e strutturato vi posterò l'indice coi vari capitoli, buona notte, Mario4 punti
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Se ne vedo una interessante però la metto ancora...e questa indubbiamente lo è... CESARE AVOLOS d'AQUINO, Marchese del VASTO DOMINVS REGIT ME IL SIGNORE MI GUIDA E' un tallero del 1706 della NAC 35 ; il Marchese ebbe nel 1704 dall'Imperatore il diritto di jus monetandi del quale si avvalse due anni dopo facendo però coniare in Baviera ad Augusta. Testimoniano la coniazione in Augusta i tre contrassegni, due al rovescio, la pigna che è l'arme della città e il ferro di cavallo che è il marchio del maestro di quella zecca tal Holeisen. Al diritto come terzo contrassegno la stella in alto che è il contrassegno dell'incisore Heinrich Muller. Eros parlava in post precedenti di divertimento, c'è indubbiamente anche quello, anzi passione e divertimento sono i motori della nostra presenza e partecipazione, se ci sono quelli tutto viene spontaneo e leggero, lo dico al 12.000 post e tutto sommato sono ancora qui sicuramente anche e soprattutto per questo....3 punti
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Uno dei tanti Archi trionfali che sorgevano in Roma , innalzati per glorificare gli Imperatori e le loro conquiste militari , apparteneva a Claudio , eretto secondo la consueta formula , dal Senato e dal Popolo Romano nell’ anno 50/51 in memoria della conquista della Britannia iniziata nel 43 . Purtroppo anche questo Arco , come tanti altri , crollo’ per cause naturali o venne in parte distrutto nel corso dei secoli bui del medioevo per ricavarne marmi da avviare alle calcare ; grandi frammenti dell’ Arco vennero ritrovati nel Rinascimento in Via Lata - Flaminia , la moderna Via del Corso che unisce Piazza Venezia a Piazza del Popolo , infatti solo nel 1500 , nel 1562 e nel 1641 a seguito di lavori edilizi all’ angolo tra Via del Corso e Piazza Sciarra vennero ritrovati numerosi pezzi dell’ Arco e il 12 Novembre del 1641 fu trovata la meta’ , oltre a vari frammenti , della grande iscrizione dedicatoria che oggi e’ conservata in Campidoglio nel Palazzo dei Conservatori . Un testimone oculare del tempo , un certo Giacinto Gigli , Priore di Roma , scrisse un mese dopo la scoperta dei ruderi dell’ Arco una accurata relazione del ritrovamento e della grande iscrizione ricomposta , ne riporto , nella scrittura dell’ epoca un breve estratto altrimenti troppo lunga , dei passi piu’ importanti : “…..il 12 di Novembre (1641) si scopri’ nel mezzo della strada (Via del Corso) una gran rovina de’ marmi et scolture et colonne scannellate di Giallo mischio (Giallo antico o Pavonazzetto) che stavano sotto terra per molte canne (una canna romana , misura dell’ epoca , corrispondeva a metri 2,2) et fu fatta una cava per tirarle fuora dalla parte del detto Palazzo (Palazzo del Principe di Carbognano) …….mi calai a basso insieme con i Conservatori et al lume di una candela , nella grotta che si era cavata , viddi et toccai li marmi et le scolture et hebbi un pezzetto di quelle colonne gialle …….ma cominciandosi a rompere il tempo et a venire gran piogge fu riempito il fosso et ricoperto ogni cosa et rimase tutta quella rovina si come stava prima ……il Signor Cardinale Barberino ha una Medaglia di Claudio Imperatore (che sotto si vede in foto) nella quale si vede questo Arco che ha quattro colonne per facciata scannellata et vi sono statue et scolture et in cima un cavallo” La grande iscrizione dedicatoria dell’ Arco rimase di proprieta’ della Famiglia Barberini per circa tre secoli , finche’ nel 1938 passo’ al Comune di Roma in Campidoglio ed ora si trova nei Musei Capitolini ; la dedica , che sotto si vede in foto , dopo l’ iniziale descrizione delle cariche pubbliche di Claudio cosi’ concludeva : “…….ricevette la sottomissione di undici Re della Britannia dopo averli vinti senza alcuna perdita e perche’ per primo sottomise al Popolo Romano quelle genti barbare di oltre Oceano” Qualche nota sulla spedizione in Britannia di Claudio nel 43 : La conquista della Britannia del sud fu in effetti una operazione abbastanza veloce e praticamente senza spargimento di sangue romano , come racconta anche l’ iscrizione dell’ Arco ; le Legioni che parteciparono alla spedizione militare britannica di Claudio furono quattro : la II Augusta , la XIV Gemina , la XX Valeria e la XX Hispana , per un totale di circa 40.000 uomini compresi gli ausiliari ; il comando militare dell’ operazione fu affidato da Claudio , che partecipo’ di persona alla spedizione , ad Aulo Plauzio che pero’ nel corso della campagna subi’ una lieve sconfitta alla foce del Tamigi ; Vespasiano , che allora era Legato della II Legione Augusta prese infine Camulodunum che era la capitale dei Trinobanti , una locale tribu’ di Britanni e la campagna , con la presa dell’ odierno Galles e degli undici Re britanni ebbe momentaneamente fine , la conquista romana si arresto’ con Claudio e Nerone fino a poco sotto le attuali Manchester e Sheffield , tanto che poco dopo venne innalzato al Divo Claudio un Tempio , eretto mentre l’ Imperatore era ancora vivo , almeno questo e’ quanto scrive Seneca in una sua opera . Svetonio nella Vita di Claudio accenna brevemente a questa campagna militare , mentre quando scrive della Vita di Vespasiano , durante la campagna in Britannia agli ordini di Aulo Plauzio , scende un po’ piu’ nei particolari : “Vespasiano venne trenta volte a battaglia con il nemico . Agli ordini prima di Aulo Plauzio e poi dello stesso Claudio , costrinse alla resa due fortissime tribù e più di venti oppida , conquistando l'isola di Vette, vicina alla costa della Britannia » In pratica alla fine di questa prima campagna militare la conquista romana della Britannia arrivo' circa all' odierno Galles , il confine sotto le attuali Citta' di Manchester e Sheffield . Prendiamo ora in considerazione l’ aspetto numismatico dell’ Arco , esiste un dubbio circa l’ Arco rappresentato nel Sesterzio , infatti sembrerebbe che questo Arco non sia quello eretto in onore di Claudio per la campagna in Britannia , bensi rappresenti l' Arco eretto da Tiberio in onore del padre di Claudio , Nerone Claudio Druso Germanico , identificato in Druso Maggiore , infatti il primo nome Nero non lascia dubbi , mentre il primo nome di Claudio era Tiberio seguito da Claudio Germanico , inoltre esiste la testimonianza di Tacito che ci informa della costruzione di questo Arco sotto gli auspici di Tiberio in onore di Germanico per avere recuperato le Insegne perdute da Varo ; questo Arco si trovava di fianco del Tempio di Saturno a cavallo della Via che saliva dal Foro al Campidoglio e che si chiamava Clivo Capitolino ; quindi l’ Arco di Claudio del post non deve essere identificato con quello rappresentato nel Sesterzio , ma l’ Arco di Claudio va riferito a quello coniato nell’ Aureo dove infatti si legge “De Britann” , eretto a somiglianza dell’ altro di Druso Germanico nel Foro Romano . Purtroppo entrambi gli Archi non esistono piu’ . Sotto , il Sesterzio con l’ Arco eretto in onore del padre di Claudio , Druso Maggiore e l’ Aureo di Claudio con il suo Arco “De Britann” , l’ iscrizione dell’ Arco di Claudio nel Palazzo dei Conservatori sul Campidoglio , ricostruzione dell’ Arco in Via Lata con un tratto dell’ acquedotto dell’ acqua Vergine .2 punti
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Non potendo essere a Verona, vi auguro un buon convegno e un felice pranzo lamonetiano!2 punti
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Ciao penso proprio di essere sei vostri, mi propongo come furiere anziano (no trasporti pesanti) .... Luciano poi ci sentiamo in privato per il viaggio. Roberto2 punti
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mentre aspettiamo, poiché forse non tutti quelli che ci leggono sono "sul pezzo", inserisco un collegamento a quell'articolo di Arslan, così che tutti possano "gustare" un aperitivo di ciò che leggeremo su PN https://www.academia.edu/14955924/E.A.ARSLAN_Un_incontro_inaspettato_i_monetieri_del_re_longobardo_Liutprando_in_Die_Muenze._Bild-Botschaft-Bedeutung_Festschrift_fuer_Maria_R.-Alfoeldi_Frankfurt_1991_pp.1-19_tavv.1-32 punti
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sottolineo l'importanza "potenziale" di questa moneta... se la moneta fosse "vera" stabilirebbe un punto fondamentale, ovvero sancirebbe che: i bronzi graffiti XLII e LXXXIII furono prodotti prima dell'arrivo di Giustiniano a Roma.... e non è poca cosa se fosse vero, infatti molti e importanti studiosi hanno posto la creazione di questi graffiti sotto il regno di Giustino II... se la moneta fosse "buona" ...passatemi il termine... sarebbe un pezzo davvero di grandissima importanza... lo sottolineo perché magari non tutti hanno apprezzato il significato del dubbio di autenticità2 punti
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Che invidia !! Purtroppo problemi di salute mi impediscono di essere a Verona. Sarei stato felice di essere dei vostri, il programma è invitante. E poi, a pranzo avrei scelto il piatto unico, quello con le monete ! Buona trasferta a Verona a tutti ! A presto. Gianpietro2 punti
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Ma come fa un ripostiglio dichiarato di interesse culturale da parte della Soprintendenza ad essere esitato in asta? e - visto che la decintestualizzazione è' ormai avvenuta e i dati stratigrafici quasi certamente non rilevati mi domando quanto questo reperto possa aiutare nella datazione delle serie ivi contenute2 punti
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Attenzione siori e siore... Nuova locandina con aggiunta presentazione di una novità editoriale tutta milanese e lamonetiana: "Milano raccontata dalle sue monete e medaglie" nuovo quaderno monografico di LaMoneta scritto dal nostro @dabbene Mario Limido. Un saluto, Antonio2 punti
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Se fosse integra e senza corrosioni un collezzionista può arrivare anche ad un centinaio di euro, in queste condizioni 20- 30 euro. Ciao Borgho.2 punti
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Buona sera!! Dopo tanta tanta pratica e tante ore passate a capire come utilizzare al meglio la luce vi mostro le ultime foto fatte a questo tondello. L'attrezzatura è la medesima ed è la stessa anche la lampadina ma ho cambiato completamente il layout (dicasi disposizione di macchina e lampada), inoltre con un pannello riflettente ho potuto regolare maggiormente la fonte luminosa dopo aver notato che mi vengono meglio con luce riflessa piuttosto che diretta.. Ancora si crea una zona d'ombra dovuta all'obbiettivo della compatta, che non avendo un obiettivo macro deve stare per forza a due centimetri dalla moneta per dare dei buoni risultati. Che ne dite? Continuerò a provare per cercare di eliminare la zona d'ombra però dalle foto precedenti a queste secondo me c'è un abisso.. @miza ti avevo detto che le precedenti erano passabili ma non appaganti.. Si può sempre migliorare.. (Ci sei a Verona?)2 punti
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Buongiorno, posto questa medaglia coniata dal CCFNP di Piacenza in occasione del 250° anniversario della morte del Cardinale Giulio Alberoni e della fondazione dell'omonimo collegio. Scheda già presente nei cataloghi, solo da modificare, grazie. http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-MH693/691 punto
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Sterlina 1985, porro con Corona che rappresenta il Galles: sul bordo il motto PLEIDIOL WYF I'M GWLAD = MI SEI CARA PATRIA MIA, dall'inno nazionale del Galles1 punto
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@Caio Ottavio...secondo molti studiosi dl passato e recenti questi errori, di punzonatura e/o omissione di lettere, sbadataggine ecc.ecc. sono tutti stati causati dall'involontarietà dell'incisore/i...e/o dallo loro inesperienza........io non sono stato affatto daccordo......ed ho molto approfondito questo studio; mi sembrava molto strano che un incisore con le "regole" ferree che vigevano in zecca, e soprattutto non dimentichiamo che ogni oggetto metallico (moneta e medaglia) veniva sottoposto alla visione di S.M. in prima persona, potesse far uscire dalla zecca quello che su alcune monete di Ferdinando IV osserviamo; ho imboccato da subito la strada del "segno"... o meglio ancora, la definisco "varietà" ed ho avuto molta soddisfazione. Raffaele....presto la tua curiosità avrà una risposta.1 punto
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la frattura davanti alla bocca sembra corrispondere io speravo di trovare anche tracce della linea di frattura1 punto
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Forse è il caso di precisare che il mio più due è parzialmente inesatto Siamo due adulti e un briciolino di 9 mesi ....1 punto
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Notare che alcune spezierie triacanti erano famose anche per altri medicinali. Nella spezieria Centenari all’insegna della Madonna (per l’insegna vedi post precedenti) si trovava anche il preparato noto come Olio di Scorpioni, che si otteneva affogando cento scorpioni vivi di medi grandezza in due libbre di olio d’oliva. Una pezzuola imbevuta di questo olio era applicata su una escoriazione o una ferita per farla guarire. Un segreto particolare della speciaria in campo S. Fosca all’insegna dell’Ercole erano le Pillole del Piovan, a base di aloe e ad effetto purgativo. La spezieria all’insegna dello Struzzo sul ponte dei Barettieri dispensava anche l’acqua di belzuaro. Si diceva che un bicchiere alla mattina a digiuno serviva a prolungare la vita. Per ogni bicchiere si pagava una moneta d’argento, ma ai clienti che prolungavano la cura si accordava lo sconto di due bicchieri gratuiti per ogni dieci. Prendi dieci e paghi otto allungando la vita. Che vuoi di più!1 punto
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Ritengo la moneta una qspl, io ne ho tre con uno stato di conservazione analogo e le ho classificate così1 punto
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Ciao a tutti, ciao @Emilio Siculo! Come richiesto... Se volete, mettete il puntatore del mouse al centro dell'orecchio: ho preso quel punto per centrare l'immagine. Saluti, Njk1 punto
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Scusami, ma sinceramente da tutto questo post sembra quasi che tieni o cambi le monete in base a cosa dicono gli altri invece di piacere a te..."Va bene, va bene la tengo" ma lo fai per noi o per te???1 punto
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Ciao a tutti. Purtroppo devo dare forfait. Problemi di lavoro mi impediscono, questa volta, di far parte della compagnia. Sarà per il prossimo Verona. Mi spiace non trovare gli amici già conosciuti e conoscerne di nuovi. Ma sono fiducioso per la prossima volta. Un abbraccio a tutti. Graziano1 punto
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Può darsi che il lotto apparteneva a una data famiglia da moltissimi anni e che lo aveva anche denunciato alla Sovrintendenza a cui ha annunciato l'intenzione di venderlo. La Sovrintendenza avrà concesso l'autorizzazione col vincolo di non disperdere il lotto. Una volta ho visto una collezione simile in una casa privata di Pompei: apparteneva a quella famiglia da metà Ottocento e l'aveva denunciata regolarmente alla Sovrintendenza nel Novecento....1 punto
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Luciano allora si accontenterà dei suoi 62 , c'è sempre comunque il meeting point lamonetiano sabato alle ore 12 davanti al banco di R - R, non ricordo il numero dello stand, lo leggi sopra, ma credo sarà impossibile non vederlo1 punto
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La differenza è nello stile, la tua è il RIC 27b. Ti posto le foto del RIC 27b(1immagine) e 82(2immagine) cosi potrai vedere.1 punto
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Complimentissimi all'amico Mario, libro già ordinato ieri e mercoledì arriva...non vedo l'ora! Aggiungo che la presentazione ufficiale del libro avverrà anche "realmente", il 28 gennaio prossimo nell'ambito della manifestazione Milano numismatica. Allego locandina dell'Evento. Un caro saluto e complimenti ancora, Antonio1 punto
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Ritengo sia un libro che non può mancare nella biblioteca numismatica di uno studioso e collezionista. Acquistandolo,potrebbe essere un ottimo regalo per Natale. Vi auguro che possiate vendere tutte le copie --Salutoni -odjob1 punto
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No, solo su Amazon... chi l'ha acquistato ieri dovrebbe arrivare mercoledì prossimo, a Verona porterò qualche Locandina però per chi la volesse....1 punto
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Contribuire allo sviluppo e alla ricerca in ambito Numismatico è sempre lodevole, una zecca incredibile. Quando la passione unita allo studio e alla divulgazione. immancabilmente crea lavori avvincenti... Eros1 punto
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Grande Marioooo! Da milanese da 14 generazioni mi vengono le lacrime agli occhi. Non sono un esperto della monetazione meneghina ma devo acquistare subito questo pezzo di storia della mia città soprattutto perché frutto della capacità di uno dei grandi del nostro Forum! Mi precipito su Amazon! ????1 punto
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@chievolan Carissimo, in realtà anche io mi sarei aspettato una partecipazione più numerosa e coinvolgente ma questo per il momento è quello che passa il "convento". Purtroppo la situazione rispecchia un poco l'andamento della sezione e non solo. L'argomento è difficile e probabilmente di nicchia, oltretutto interpretato con ipotesi di studio. Tuttavia, ti garantisco che i vostri contributi sono di livello e molto ragionevoli. E poi sai che ti dico? Meglio pochi ma buoni . @chievolan @magdi @miroita @anto R Grazie a tutti1 punto
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@chievolan devo dire che sto tornando sui miei passi e riflettendoci meglio, anche grazie ad una chiacchierata con un amico, devo dire che forse, per quanto riguarda Ancona, la situazione non è così chiara... in verità ci sono un po'di cose che non tornano... il trattino sopra le lettere PP e la punteggiatura, comunque, continuano a "tormentarmi" ... il problema principale è che non torna l'abbreviazione con Episcopus, ed effettivamente alla metà del Duecento la forma "piscopus" non è documentata nel centro-Italia... Ne ho parlato con un amico archivista che mi ha confermato l'uso frequente della forma "Pater et Pastor" o di altre simili per indicare appunto sempre la figura del vescovo, che secondo lui venivano utilizzate come surrogati (un po' come dire Vescovo o Pastore che possono essere utilizzati come sinonimi)... Non sono del tutto convinto, ho bisogno di ragionarci un'altro po'... mi dispiace di essermi impuntato l'altro giorno sul fatto di un'analogia che in verità riguarda un caso imitativo di cent'anni posteriore e che quindi ha probabilmente tutto un altro valore...1 punto
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Questo è il mio esemplare per ulteriore confronto. E' sempre un piacere vedere il ritratto di questo regnante, una monetazione ricca di tipologie e straordinaria per aspetto stilistico e incisorio. Eros P.S. Il rame poi...1 punto
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Aggiungo che le piastre 1795 con G capovolta sono quelle che mostrano il naso del Re più lungo. In tutte le piastre successive il Re ha il naso ritoccato.1 punto
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Giusto per analizzare i dati presenti nel PAS questa è la distribuzione dei rinvenimenti di moneta "perduta" a nome di Carausio: Il ritrovamento di monete di Rouen sparse (non in ripostigli) è attestato davvero in poche zone (i dati usati per questa cartina sono fino al 2011). Per una visione aggiornata dei pezzi trovati in Inghilterra basta fare una ricerca nel PAS: https://finds.org.uk/database/search/results/q/carausius+rouen Davvero poca cosa rispetto alla massa di monete di Carausio rinvenute in Inghilterra.1 punto
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E' un pezzo indubbiamente interessante. Probabilmente battuto su di un antoniniano precedente (sovrano gallico?). L'accuratezza delle incisioni lascia un po' a desiderare e ricorda molto le emissioni unmarked coniate da Carausio all'arrivo sull'isola in notevole quantità e, presumibilmente, non solo in quello che sarebbe divenuto l'atelier principale (Londra), ma anche in strutture decentrate approntate per l'occasione (avamposti militari e probabilmente zone costiere dove comunque i presidi militari erano consistenti per garantire la sicurezza di tutta l'isola). In effetti il ritratto al dritto ha delle vaghe reminiscenze dello stile della zecca Continentale, ma mi sentirei di escludere nella maniera più assoluta che sia una produzione di Rouen. Non tanto per il tipo di rovescio non presente per queste emissioni (trovare un unicum e/o un inedito anche per Rouen non sarebbe poi così sorprendente trattandosi di Carausio) quanto piuttosto per lo stile stesso della PAX che ricorda le emissioni isolane di Carausio e, se proprio vogliamo dirla tutta, lo stile di molte PAX imitative galliche. La reminiscenza di alcuni tratti continentali mi ha fatto nascere quella che è poco più che una suggestione: e se gli incisori dei pezzi emessi a Rouen a un certo punto avessero abbandonato la Francia e fossero andati in Inghilterra seguendo le truppe di Carausio? Che ci fosse una certa movimentazione di personale e mezzi, al tempo, credo sia cosa più che probabile. D'altro canto però un trasferimento in massa degli addetti della zecca di Rouen avrebbe comportato una permanenza nello stile della monetazione di Carausio anche nelle emissioni fatte in Britannia, cosa che le evidenze numismatiche non supportano. Ecco allora che risulta più facile e credibile che alcuni di quegli addetti, per vari motivi, si siano spostati sull'isola e che qui, per altri vari motivi (convenienza personale, perchè al seguito della truppa, per loschi affari...) abbiano prestato la loro opera all'interno di centri di produzione non propriamente ufficiali. Suggestione, appunto, che dovrebbe essere approfondita analizzando attentamente la produzione della serie unmarked di Carausio, cercando prevalentemente in quei pezzi più marcatamente imitativi. Del resto le emissioni dell'impero Romano battute nelle zecche Galliche (Lione) a ridosso del periodo di usurpazione di Carausio e Alletto presentano dei tratti tipicamente continentali che vagamente richiamano le monete di Rouen. Forse non si può quindi parlare di "identità di maestranze" quanto piuttosto di "identità artistico-culturale" di una particolare categoria di artisti/lavoratori (gli incisori, appunto).1 punto
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East Africa & Uganda protectorate, 1 cent 1907, km 5 , alluminio.1 punto
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Ciao. "Mah noto una certa ipocrisia di fondo leggendo I messaggi visto che sulla baia abbiamo comprato un po tutti Magari in tempi addietro o non sospetti E quando giravano cose carine..." Non si tratta di negare di aver fatto (o di fare ancora) acquisti su eBay. Questo non credo lo voglia negare nessuno. Il discorso era quello riferito a quei venditori italiani che, pur operando dall'Italia, si posizionano sulle piattaforme eBay straniere pensando, così facendo, di dribblare le restrizioni che valgono per i sellers italiani. M.1 punto
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