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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 11/18/16 in tutte le aree
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Domenica prossima chiuderà il Giubileo straordinario della Misericordia e, con esso, anche la Porta Santa, fino alla prossima apertura che avverrà, salvo nuove eccezioni, nel 2025. Ma la chiusura della Porta non significherà che Cristo non potrà "entrare" nelle nostre vite. Ce lo dimostra la legenda di una moneta giubilare del 1675 di Papa Clemente X. Nella II Domenica di Pasqua (cioè nell'Ottava) il brano evangelico prescelto per la lettura durante la Messa è tratto dal capitolo 20 di Giovanni: 20, 19-31. Nei primi versetti l'evangelista dice: "La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: Pace a voi!". In latino: "Cum esset ergo sero die illa prima sabbatorum, et fores essent clausae, ubi erant discipuli, propter metum Iudaeorum, venit Iesus et stetit in medio et dicit eis: Pax vobis!". Come si vede, il racconto evangelico utilizza i verbi al passato. Al termine del giubileo del 1675 il Papa - ispirandosi evidentemente al testo Giovanneo - volle dire, su moneta, che anche se la Porta Santa era stata chiusa Gesù avrebbe continuato lo stesso a portare pace. Infatti, sulla Piastra che raffigurava la Porta ormai murata, fece scrivere utilizzando i tempi al futuro: CLAVSIS FORIBVS VENIET ET DABIT PACEM, che può essere tradotto in Chiuse le porte verrà e darà pace. E' un messaggio di speranza, per chi crede, che resta valido ancora oggi, alla vigilia di una nuova chiusura. L'immagine è tratta dall'Asta NAC 89, lotto 256. Colgo l'occasione per segnalarvi che nella sezione delle pontificie ci sono due bellissime discussioni: una sulle monete giubilari avviata da @ZuoloNomisma e l'altra sulle medaglie sullo stesso tema animata, manco a dirlo, da @giancarlone5 punti
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Scusate ma mi ha telefonato Blaise per dirmi di dirvi che ci sono al pranzo Pantagruelico anche perchè ho letto di Eros non posso mancare4 punti
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Ultimo arrivo ... si tratta di un due grossi di Emanuele Filiberto del I tipo con lo scudo piccolo. Forse un poco troppo pulita presenta però rilievi alti e, per la tipologia, una impronta fresca. Queste monete venivano impresse solitamente su dei tondelli poco curati e presentano molti difetti di conio, fratture e raramente si trovano ben centrate o senza ribattiture. Come già detto da altri utenti non è una moneta che si vede spesso, quindi sono contento di poterla inserire in collezione. Il due grossi è una tipologia utilizzata poco nella monetazione sabauda, con la stessa rappresentazione ha cominciato Carlo II ed ha terminato con Emanuele Filiberto. Proprio quest'ultimo li ha coniati sia da conte d'Asti (molto più belli e curati rispetto ai successivi) che come duca e si trovano con le sigle PI PF PIF. Questo esemplare del peso di 2,86 gr. presenta appunto le sigle PIF Sono sicuro che la moneta sarà apprezzata da chi come me ha piacere di vedere le nostre predilette savoiarde e attendo i vostri pareri... Chiedo scusa per le immagini, ma la fotocamera mi è stata sequestrata dalla prole ed ero impaziente di postarla, quindi mi sono dovuto accontentare del mio vecchio cellulare....3 punti
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Salve, vorrei presentarvi il mio ultimo acquisto. Si tratta di un quattrino di Renato D'Angiò con il simbolo della zecca dell'aquila, l'aquiletta stilizzata appunto, alla fine della legenda del rovescio. Nel D.A. è riportato come R2, ma prima di questo non avevo mai visto questa tipologia. Infatti sul nostro sito è riportato come R3 ed è nominato anche uno studio recente sull'attribuzione di questa moneta a Renato o al pretendente Giovanni. Se qualcuno possiede questo tipo di esemplare o anche solo una foto mi farebbe piacere che intervenisse, così da affrontare insieme il dubbio che nasconde la moneta riguardo l'autorità emittente e la motivazione “dell'aquiletta“ subito dopo una legenda che è estremamente chiara circa la zecca. Infine è interessante notare anche la variante nel rovescio con la croce (+) a inizio legenda che non è riportata in nessun testo. Saluti a tutti Matteo3 punti
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Forza forse facciamo veramente un record, non tanto per il record ma per il sentiment che va sempre più verso il circolo reale e la conoscenza diretta. E' una tendenza maturata negli anni e che si sta consolidando, forza ora ci vorrebbe qualche nuovo utente, qualche nick nuovo, chi vuole provare l'emozione del pranzo sociale di Lamoneta con relative news ( reali ) e Locandine eventi lamonetiani da ricevere ( anch'esse reali ) ? Il Rito di Verona si conferma...3 punti
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Ecco il mio contributo alla discussione, una mezza piastra abbastanza rara del Pignatelli e un testone che quando lo cercavo era raro e difficile da trovare poi quando l'ho trovato ( e strapagato ) è diventata una tipologia molto meno rara....3 punti
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Ciao Luciano, salvo imprevisti particolari togli pure il " da confermare " sul mio nome, grazie.3 punti
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Jeanne d'Albret (Giovanna III di Navarra) 1562-1572.Testone, 1565. 9.48 grammi. Diritto: Busto a destra di Giovanna III, regina di Navarra. Rovescio: stemma e motto latino: GRATIA DEI SUM ID QUOD SUM; "PER GRAZIA DI DIO SONO QUELLO CHE SONO". Immagine: ritratto di Giovanna III di Navarra.3 punti
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Buon pomeriggio, Volevo segnalare nella prossima asta Classical Numismatic Group Triton XX la presenza in listino di due lotti che mi pare abbiano un notevolissimo interesse storico, difficile per me da quantificare in quanto il periodo non è tra quelli che mi è capitato di approfondire sufficientemente. Si tratta di due diplomi militari pretoriani appunto, datati 7 gennaio 248 d.C. sotto il regno di Filippo I . Allego di seguito i link ai due lotti: lotto 824, due tavolette in bronzo, stimato 30000$ http://www.cngcoins.com/Coin.aspx?CoinID=325017 lotto 825, una sola tavoletta bronzea, stimata 15000$ http://www.cngcoins.com/Coin.aspx?CoinID=325018 Avendo in precedenza letto più di un'interessante discussione di carattere storico, ma anche epigrafico, in questa sezione, spero che questa segnalazione possa dar origine ad ulteriori approfondimenti sul contenuto ed il significato storico ed umano di queste tavolette. Grazie in anticipo a chi vorrà condividere le proprie letture sui materiali in oggetto o anche solo meglio contestualizzare questi reperti.2 punti
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Monetazione di Leopoldo II di Lorena, ultimo Granduca di Toscana (1824-1859) Francescone o Scudo da 10 Paoli. Zecca Firenze. Dall'Asta NAC 76 lotto 78 del 10 dicembre 2013. D/ LEOPOLDVS II.D.G.P.I.A.P.R.H.ET B.A.A.MAGN.DVX ETRVRIAE ( Leopoldo 2° Dei Gratia. Principe Imperiale d'Austria. Principe Reale d'Ungheria e di Boemia. Arciduca d'Austria. Granduca di Toscana). Busto giovanile a destra, sotto il collo il nome dell'incisore A.FABRIS.F. e l'armetta, scudo ottagonale trinciato, dello zecchiere Cosimo Ridolfi. R/ SVSCEPTOR NOSTER DEVS (DIO È IL NOSTRO SOSTEGNO) Salmi,8,12. Stemma di forma sannitica inquartato e coronato caricato di scudetto partito sovrapposto a croce di Santo Stefano e circondato dal Toson d'oro e altri due ordini cavallereschi della Imperiale e Reale casa d'Asburgo-Lorena di Toscana. A sinistra: Sacro Militare Ordine di Santo Stefano Papa e Martire, fondato nel 1561 dal Duca Cosimo I de' Medici. A destra: Ordine del Merito di San Giuseppe "patrono della Toscana" e istituito da Ferdinando III il 9 marzo 1807. In esergo PISIS 1830. Nel taglio in rilievo.QVATTRO FIORINI..DIECI PAOLI.2 punti
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Nella prossima asta Lanz, n. 163, 7 dicembre, non ancora recensita nella sezione delle aste, ci sono belle monete romane, anche del periodo repubblicano. C'è uno statere d'oro del giuramento di grande conservazione, ma senza pedigree e un pò di precauzione è richiesta. https://www.sixbid.com/browse.html?auction=3153 Compare anche un rarissimo aureo di M. Antonio a nome di Cn. Domitius Ahenobarbus, un ammiraglio repubblicano che dopo la battaglia di Filippi era passato, con sue navi, alla fazione antoniana. Anche esso manca del pedigree e sarebbe, a quanto mi risulta, il settimo esemplare noto per questa emissione, tirata con 3 conii del diritto e 3 conii del rovescio. Risulta coniata con la stessa coppia di conii (O1/R1) che ha prodotto l'aureo che sta al British Museum, dal 1864. Per la stessa coppia di conii ci sarebbero anche NAC 70/2013, 190 (con pedigree che risale fino alle coll. Biaggi e Mazzini) e Numismatica Genevensis (NG) 5/2008, 205 (questo senza pedigree): Lanz BM NAC NG Gradirei un parere su questi aurei. Mi lascia un pò perplesso osservare una certa pastosità nel nuovo aureo di Lanz, che non sembra attribuibile alla semplice usura, visto che i capelli sono abbastanza in rilievo. Mi fa una certa impressione anche la perlinatura nell'esemplare NG di eccezionale conservazione, ma che sembra risentire di una battitura un pò irregolare.... Poi conosco le combinazioni di conio O1/R2 (NAC 51/2009, 122); O2/R1 (Hess-Divo 326/2014, 76); O3/R3 (Vienna, RO 740)2 punti
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Evviva, ci sarò anch'io ... se resta un posticino anche per me per il pranzo ... A presto dunque PS ....circa la foto allegata ...poi vi spiegherò2 punti
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Credo che la relativa fragilità dei tremissi scodellati sia dovuta più all'esiguo spessore che al titolo aureo utilizzato. E' vero poi che la letteratura riporta un buon numero di esemplari fratturati, sicuramente in percentuale molto maggiore rispetto ai tremissi di modulo inferiore (quindi di spessore maggiore), ma sono relativamente pochi, se raffrontati al numero di pezzi noti. Forse proprio la forma scodellata conferiva una robustezza maggiore a quel sottilissimo tondello2 punti
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L'imperatore del primo diploma dovrebbe essere Filippo l'Arabo ( CAES(ar) M(arcus) IVLIVS PHILIPPVS PIVS / FEL(ix) ). Il passo sul matrimonio ricorda quello di Gaio (Istitutiones) dove si legge 57. Unde et ueteranis quibusdam concedi solet principalibus constitutionibus conubium cum his Latinis peregrinis ue, quas primas post missionem uxores duxerint; et qui ex eo matrimonio nascuntur, et ciues Romani et in potestatem parentum fiunt. Insomma: si attribuisce la cittadinanza romana ai futuri figli (solo della prossima e prima moglie) di questi veterani, come se fossero nati da due cittadini romani. La cosa singolare è che, se l'imperatore citato è Filippo l'Arabo (imperatore dal 244 al 249), la concessione sembra entrare in contraddizione con la Costitutio Antoniniana, editto dell'Imperatore Caracalla che nel 212 (e quindi molti anni prima di Filippo l'Arabo) già attribuiva la cittadinanza romana a tutti gli abitanti dell'impero (salvo per i dediticii: arresisi a discrezione e quindi con l'imposizione di condizioni, tra queste l'impossibilità di divenire cittadino romano). In breve, sembra di avere a che fare con una concessione inutile poiche i due novelli sposi erano già (entrambi) cittadini romani A meno che la donna sposata non fosse abitante dell'impero e come tale priva della cittadinanza romana. E allora si dovrebbe pensare che questi veterani avevano prestato servizio proprio sul confine, si erano accasati (informalmente) con donne non cittadine romane, avevano deciso di portarle in patria e di sposarle formalmente. Ah, queste Ucraine, guarda guarda che problemi creavano ! Bella questione, no? Polemarco2 punti
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Buonasera. Vi propongo questo cavallo di Ferdinando I, zecca di Aquila. La particolarità consiste nelle tre stellette dopo la scritta FERDINANDVS e prima di REX. Sicuramente è una delle innumerevoli varianti della moneta descritta in “MONETE ITALIANE REGIONALI” – ITALIA MERIDIONALE CONTINENTALE – ZECCHE MINORI – Pag. 27 N°88. Cosa ne pensate? Un saluto. Amedeo2 punti
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Entriamo nei grandi esempi della nostra monetazione, il pezzo è proprio quello illustrato sul Ravegnani Morosini e proviene dall'asta NAC 85. CORREGGIO VBER TVOR MEMORES MEMORI DELE TUE MAMMELLE ( secondo Traina ) Siamo con Siro d'Austria nel II periodo dal 1616 al 1630 con un da 8 soldi dove è raffigurata la Madonna seduta con in mano una rosa e sulle ginocchia il Bambino. E qui siamo già nella grande iconografia ma la moneta racconta anche una grande storia... La Madonna è quella della Rosa in onore della quale Siro fece costruire una chiesa nel 1620 ma vuole anche essere un ringraziamento a sua madre che intercedendo presso il Papa ottenne la sua liberazione dal Carcere del Santo Uffizio di Milano dove il Principe era stato rinchiuso a seguito di violenze fatte a un Domenicano. Papa Paolo V impose a Siro la costruzione della Chiesa in cambio della sua liberazione. Cosa possa raccontare una moneta lo vediamo in questo caso in modo evidente.... se c'erano ancora dei dubbi....2 punti
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Buongiorno, Seguo il suggerimento di @skubydu , dato nella sezione aste relativamente alla prossima vendita Hess Divo, ed apro una discussione per condividere quello che ho potuto trovare sul web circa questo tesoretto di Pixodaros, composto almeno in parte da 30 tetradrammi coniati a Mileto. La data di interramento si fa risalire in base agli esemplari presenti ed alla cronologia dei conii al 341-340 a.C. , il luogo di ritrovamento sarebbe in prossimità del teatro di Alicarnasso. A questo link, al punto 2 su alcune emissioni argentee di Mileto, alcune interessanti informazioni sul ritrovamento di questa Pixodaros hoard: http://rjohara.net/coins/apollo-lion-rhodian/ Al seguente link viene menzionato invece il tesoro di Pixodaros in relazione ad un altro così detto "di Hecatomnus," qui si pone in dubbio la liceità della dispersione del materiale archeologico-numismatico proveniente da questi due ritrovamenti risalenti alla fine degli anni '70 ipotizzando, neanche troppo velatamente, un intreccio di mani arrivato fino ad alcune case d'asta e collezioni europee. http://paul-barford.blogspot.it/2012/04/freshly-surfaced-hecatomnid-material.html?m=1 Resta sempre quindi presente le spinosissima questione sui ritrovamenti da scavo che poi vengono dispersi sul mercato e sulle vie che percorrono per arrivarci.2 punti
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Giacomo I d'Inghilterra (il re della moneta d'oro del post #338) ascese anche al trono di Scozia con il nome di Giacomo Vi. Questo re per primo regnò su tutte le isole britanniche, avendo unificato le corone d'Inghilterra, Scozia e Irlanda. Come re di Scozia emise questa moneta: 36 Shillings, 9 Pence, (1578). Diritto: stemma coronato della Scozia con leone rampante; legenda: MARIA. & . HENRIC9. DEI. GRA. R . & . SCOTORV . Rovescio: palma coronata su di essa cartiglio contenente il motto: GLORIA DAT VIRES: "LA GLORIA CONFERISCE FORZA"; intorno la legenda: EXURGAT DEUS DISSIPENT INIMICI EI. Si tratta di un versetto del salmo 68: "Sorga Dio, i suoi nemici si disperdano" che continua così: "e fuggano davanti a lui quelli che lo odiano".2 punti
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Allego la variante più comune del testone giubilare romano di Gregorio XIII, con AN D 15 75. Il pezzo è da circa un anno in collezione ma solo di recente ho avuto modo di fotografarlo in modo da dare giustizia alla bella patina. Che belle le due ultime monete postate da @sixtus78! Credo anch'io che siano monete rare, per quanto riguarda il Benedetto XIII dobbiamo ricordare che alcune vendite degli ultimi due anni circa hanno immesso sul mercato moltissimo materiale degno di nota per qualità e/o rarità, forse un periodo come i mitici anni '80... Materiale che in molti casi non so quando avremo l'opportunità di rivedere. Un caro saluto a tutti, Antonio2 punti
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Giacomo I d'Inghilterra (1603-25), gold Unite del 1604-19. Diritto: busto del re a destra con globo crucigero nella mano sinistra e spada nella destra, legenda: IACOBUS D G MA BRI FRA ET HI REX . Rovescio: stemma; legenda: FACIAM EOS IN GENTEM UNAM: "Farò di loro una sola nazione". Con questa frase tratta dal libro di Ezechiele (Giacomo I era autore della prima traduzione in inglese della Bibbia) si allude al processo di unificazione del paese.2 punti
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Ciao! Le parti di argento "più lucido" che vedi al diritto e sui bordi rappresentano quel che resta della "prima pelle" (ovvero lo strato più esterno) della moneta... il resto è saltato via. Ciò, a mio modesto giudizio, potrebbe essere dovuto o ad una eccessiva mineralizzazione del metallo che non ha retto ad una pulizia piuttosto aggressiva oppure ad un possibile incendio verificatosi in passato come detto prima da Skubydu.1 punto
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Ciao Fabry61, senza dubbio le aste estere sono un fondo importante per trovare questi ori in bassa conservazione ma a prezzi accessibili. È una cosa che mi sfugge come avevo scritto, non seguo le aste straniere e si vede..... il mercato locale che conosco un po' e ogni tanto frequento ha valutazioni abbastanza differenti e più alte. Buona serata e arrivederci a presto.1 punto
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@luca1997 ..Noto con piacere che partecipi spesso all'attività del forum...... Un piccolo suggerimento, .. se vuoi dimostrare un tuo apprezzamento , nei confronti di chi ha utilizzato il suo tempo gratis, per esaudire le tua richieste, potresti schiacciare il "mi piace" che si trova nei post alla tua destra. ....è un piccolo riconoscimento....1 punto
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L'identificazione è corretta. L'esemplare in questione fa parte delle serie anonime con ritratto a colletto piccolo; dal punto di vista cronologico dovrebbe essere collocabile nel periodo di gestione dello zecchiere Gian Francesco Manfredi o appena successivo (la distribuzione della legenda del verso non lascia dubbi, inizia in alto a destra, termina in alto a sinistra e viene interrotta dalla corona). Per questa tipologia le varianti sono innumerevoli. La conservazione non permette di dare una lettura certa della legenda del dritto che secondo me occupa completamente il giro (non viene interrotta) e dovrebbe essere: FRA.I.M.R.E.C.D.VIII. Prova a vedere con la moneta in mano se corrisponde Ciao Mario1 punto
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Per favore aggiungetemi alla lista del pranzo. Grazie. Ho davvero una gran voglia di rivedere i vecchi amici. Saluti Sebastiano1 punto
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Ciao E' la forma dell'aureola che da questa impressione .... non è nemmeno un caso unico; sta di fatto che ad un certo momento si cominciò ad usare questa particolare foggia in parecchie monete (forse andava di moda) e che, se non fatta a dovere, non dava un buon risultato .... Ti allego uno zecchino di Nicolò da Ponte, stessa aureola. saluti luciano1 punto
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La prima volta ho letto questa discussione un po' sommariamente. Ora me la sto rileggendo tutta con attenzione. Davvero affascinante. Complimenti1 punto
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Salve. La moneta è messa davvero male, difficile pronunciarsi con certezza. Io credo comunque che si tratti di un 3 cagliaresi di Filippo III di Spagna (1598-1621) di questo tipo: http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-CAGSF3/5 Anche i dati ponderali sembrerebbero rientrare. Sul web si trovano alcune immagini.1 punto
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Salve. Alla luce dei nuovi dati, potrebbe forse trattarsi di quest'asse di Domiziano? Domitian AE As. Rome, 85 AD. Obv: IMP CAES DOMIT AVG GERM COS XI CENS POT P P, laureate head right. Rev: VICTORIAE AVGVSTI, Victory standing left, holding palm & inscribing trophy set on tree, S-C either side of trunk. Ref: RIC II n° 389 (RIC II 1962, n° 296); Cohen n° 640. Allego un'immagine per un paragone: Perdonami @santone, ci siamo sovrapposti, però almeno l'impressione che abbiamo avuto è stata la stessa.1 punto
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Bravo @Teus I, ottimo acquisto , moneta rarissima, sul G/F risultano censiti 6 esemplari, tra i quali uno nel museo di Sulmona, l'altro sul listino 4/2012 della num . Picena1 punto
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Caro Michele diciamo che sì, ancora lo si può definire R2 stando larghini di manica. Purtroppo è stato lavato, ha perso la bella vecchia patina che aveva ( insieme ad aloni rossastri meno belli ). Ho potuto vederlo prima e dopo il bagno, lo preferivo certamente prima. Non così invece la pensava sciaguratamente il proprietario a me precedente.....1 punto
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si mi ricordo, l'articolo di Wilder Pellegrini era su un panorama numismatico ne avevamo parlato anche sul forum di questi ibridi, peccato che è scomparsa la foto, tornando alla moneta oggetto della discussione: se l'avessi vista su un catalogo d'asta non mi sarei fatto tanti problemi, in quel conteso, con tutti quei falsi avrei avuto gli stessi (legittimi) dubbi di favaldar1 punto
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Dupondio o asse di Domiziano Il rovescio rappresenta la Vittoria nell'atto di scrivere su uno scudo posto su di un trofeo di armi germaniche. Temo che le condizioni della moneta non permettano una classificazione più puntuale. Questa tipologia è stata comunque coniata solo negli anni 85-86.1 punto
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il solito sfortunato raccoglitore di cianfrusaglie antiche che viene spacciato dalla stampa (e in parte dalle forze dell'ordine) come tombarolo/ricettatore/depredatore di antichita'. Nulla di nuovo purtroppo....1 punto
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Innocenzo XII (1691-1700) - Mezza Piastra Anno VIIZecca: Roma - Fronte: effigie del Papa a destra - Retro: l'arca di Noè adagiata su un'altura ancora parzialmente sommersa dalle acque LEGENDA: FACTUS EST IN PACE LOCUS EIUS Si tratta di un versetto del Salmo 76: "Vi è pace nella dimora di Dio".1 punto
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Dire SEBORGA a questo punto potrebbe far pensare, caro mio sei alla frutta...., un po' è anche così ma non proprio in realtà... Seborga per gli appassionati dei luigini è un MUST, una grande chicca, vediamola, in effetti la moneta è rarissima. Siamo al periodo degli Abati di Lerino ( 1660 - 1671 ) con questo luigino del 1669 della NAC 60. Il Traina ci dice che il busto nimbato è di San Benedetto, padre del monachesimo occidentale, la legenda richiama in questo caso il libro della " regula " DECVS ET ORNAM ECCLEAE DECORO E ORNAMENTO DELLA CHIESA Qui indubbiamente stiamo divulgando, sognando e anche divertendoci insieme...direi che stiamo volando...1 punto
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Ma se questo benedetto dittico d'oro ha pochi sostenitori, perché non riducono all'osso le tirature? Ciò consentirebbe almeno di ampliare un po' il contingente di altre tipologie di monete molto più ambite...1 punto
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Buonasera, ecco una breve panoramica del VI Memorial Correale, che si è tenuto il 12/13 Novembre 2016 a Castellammare di Stabia (Napoli), all'interno e all'esterno dell'Hotel "Le Palme". Due giornate intense, soprattutto quella di sabato, che nonostante il tempo instabile, non hanno intimorito i visitatori, confluendo numerosi, curiosi e appassionati collezionisti da ogni parte d'Italia. In concomitanza con la manifestazione, l'Associazione Circolo Tempo Libero in collaborazione con il Circolo Numismatico Partenopeo, l'Arte della Lira e Libero Ricercatore, hanno organizzato la "Giornata della Numismatica & Filatelia", con la partecipazione degli alunni dell'Istituto Comprensivo "Francesco Di Capua" di Castellammare di Stabia accompagnati dal docente Gianluca Cataldo. Gli esperti studiosi, per quanto riguarda la monetazione, Francesco Di Rauso, e la cartamoneta, Giovanni Ardimento, hanno tenuto una lezione didattica, un percorso storico e culturale, approfondendo gli aspetti non solo teorici, ma anche pratici, indispensabili per comprenderli e contestualizzarli. Alla fine ogni alunno è stato omaggiato con una pergamena pregiata nominativa, attestato della partecipazione, e con una moneta della Repubblica Italiana, il 5 Lire " Delfino " 1998 FDC, mentre Francesco Di Rauso con dei bellissimi Tornesi. Per concludere, la visita guidata all'interno della sala tra i vari espositori, con gli studenti visibilmente sorpresi, nell'ammirare autentiche rarità mai conosciute prima, e all'uscita, grazie al filatelico Raffaele Roccatani e al numismatico Natale Zappalà, sorridenti e felici, per i francobolli e le monete ricevute. Ad impreziosire l'evento, la graditisssima presenza del Dott. Umberto Moruzzi, direttore del dipartimento numismatico. Non mi resta che ringraziare tutti indistintamente, che con grossi sacrifici, con grande dimostrazione di stima e affetto, ci supportano e incoraggiano, da parte mia Attilio Maglio e Ugo Correale, figlio dell'indimenticabile Presidente Salvatore Correale, fraterno amico, sempre presente....grazie di cuore...per visionare tutte le foto seguiteci sulla pagina FB: Associazione Circolo Tempo Libero Qui autem invenit illuminvenit thesaurum. Chi trova un amico trova un tesoro.1 punto
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Spero di poter essere presente, come ogni anno, anche per il pranzo1 punto
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Si esistono due tipi il 99 ha la legenda al dritto che ha a sx dietro il collo PER, invece questa ha AVG.1 punto
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Ciao @monetiere provo a dare una risposta alle tue domande. Riguardo al giulio proposto in asta Ranieri, credo che lo scarso (nullo) interesse sia imputabile principalmente alla conservazione e al modulo della moneta. Purtroppo il mercato odierno premia molto le alte conservazioni, una moneta di modulo medio-piccolo forata che parte da una cifra con cui si può acquistare un buon testone può quindi restare al palo. Indipendentemente dalla rarità. Non dico che sia "giusto" ma è quello che oggi avviene sempre più spesso. Bene per chi, come me e tanti che frequentano questa Sezione, da valore alla rarità; ovviamente se si vuole comprare e non vendere. Il quattrino bolognese del 1750 è un moneta coniata durante il Giubileo, ma non in sua occasione. Diciamo che è una moneta "normale" e non commemorativa. Chiediamo magari a @ZuoloNomisma come vuole condurre la discussione: solo monete coniate per il Giubileo o anche monete emesse durante esso? Un caro saluto a tutti, Antonio1 punto
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Austria, ma non dalla caduta dell'impero austro-ungarico...dall'inizio Dal 1867 (al 1918, ovviamente), quando viene formalizzata la doppia monarchia di Francesco Giuseppe, Imperatore d'Austria e Re d'Ungheria, e inizia la doppia monetazione: heller e filler, corone e gulden con l'aquila asburgica, lo stemma ungherese, e la corona di Santo Stefano, e qualche commemorativa di grande fascino, come questa, celebrativa del millennio dell'Ungheria Una collezione ricca di storia, che può facilmente essere ampliata anche ai precedenti anni di regno di Francesco Giuseppe, e che, particolare niente affatto secondario, non necessita, salvo rare eccezioni, di esborsi particolarmente onerosi, anche per monete in alta conservazione. E perfino se ci si volesse accostare all'oro, si possono trovare molte monete al prezzo del metallo o poco più. Nel sondaggio, se proprio vogliamo rimanere in quell'ambito, ho votato per la Francia. petronius1 punto
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CRONACHE DAL PROCESSO Mercoledì 13 luglio 2011 Giornata calda quella di mercoledì 13, non solo in Italia, dove è stato raggiunto il record stagionale di temperatura, ma anche in quel di Philadelphia, dalle parti del tribunale dove si sta discutendo la questione delle Double Eagles :D Cinque giudici in visita dall’Ucraina, riferimenti vari al baseball e la chiusura improvvisa del giorno precedente, hanno spinto il giudice Davis a sollecitare le parti a rimanere concentrate su un processo che, ha detto, rischia di finire fuori controllo. Si è iniziato alle 9.30, con mezzora di ritardo a causa del ritardo di un treno di uno dei giurati. Il giudice Davis ha annunciato che cinque giudici in visita dall’Ucraina sarebbero stati presenti come osservatori. E’ continuato l’interrogatorio di David Tripp da parte dell’avvocato Berke, e Davis, vero mattatore di giornata, ha pregato Berke di essere più chiaro e sintetico, perché a volte nemmeno lui riusciva a seguire i ragionamenti dell’’avvocato, figurarsi i giurati. Non ho dubbi, ha detto il giudice, che lei “potrebbe intrattenerci per qualche anno, ma la invito ad andare al nocciolo della questione, per evitare che il processo finisca fuori controllo”. Berke ha insistito sugli stessi argomenti del giorno prima, cercando di dimostrare la sciatteria della Zecca nel tenere le registrazioni, e che non sempre i dipendenti si sarebbero attenuti alle procedure. A tale proposito è stato citato un articolo apparso il 3 agosto 2009 su Coin World a firma di Roger W. Burdette, esperto numismatico della famiglia Langbord, che sarà chiamato a testimoniare nei prossimi giorni: il giudice ha detto che questo argomento sarà affrontato appunto in occasione della testimonianza di Burdette. E’ stato poi mostrato dalla difesa il libro di Tripp Illegal Tender con Berke che ha detto all’autore “sarete felice di sapere che abbiamo dovuto acquistare un certo numero di copie del vostro libro per questo caso” e il giudice Davis che ha subito puntualizzato che ora quelle copie appartengono al popolo degli Stati Uniti. Berke ha poi interrogato Tripp circa il rapporto tra le Double Eagles del 1933 e i 10 dollari Indian Head dello stesso anno, domanda a cui il governo si è opposto in quanto dette monete non sono oggetto della presente controversia. Nonostante i registri della Zecca mostrino che solo quattro monete d’oro da 10 dollari 1933 Indian Head hanno lasciato la Zecca legalmente, ci sono stime che ben 35 siano quelle disponibili oggi. Eppure le monete da 10 dollari non sono oggetto di confisca, a differenza di quelle da 20 dollari. Tripp ha replicato che la differenza sta nel fatto che nessuna moneta da 20 dollari ha lasciato legalmente la Zecca, mentre per quelle da 10 dollari "una volta aperta la porta della stalla" attraverso la distribuzione legale di alcuni pezzi, è diventato impossibile distinguere quelli legittimi da quelli illegittimi. Ulteriore prova, secondo Berke, che i registri della Zecca del 1933 non riportano accuratamente quanto stava accadendo ;) Alle 2.30 del pomeriggio, dopo un momento particolarmente oscuro, riguardo il coinvolgimento di una collezione del 1936, il giudice Davis ha chiesto una pausa, chiamando Berke e dicendogli che nemmeno lui aveva capito la logica . “Se perdi me, hai perso la giuria” lo ha avvertito. Ha poi chiuso l’udienza ricordando agli avvocati di presentare una storia chiara, che lui consente ampia libertà, ma loro devono darsi una regolata, altrimenti, ha concluso, “saremo ancora qui quando gli Yankees vinceranno le World Series" :rolleyes: Spero troviate interessanti queste cronache dal processo, però purtroppo non ci danno molte occasioni di vedere monete. Quando ne capita una bisogna coglierla al volo e allora, poichè nel post si è parlato del 10 dollari Indian Head del 1933, mi sembra giusto rifarsi gli occhi :D petronius oo)1 punto
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E per tutti quelli che non hanno avuto modo di visitare la fiera di Denver nel 2006 :rolleyes: eccole qua, in tutto il loro splendore :D Un'immagine che non ha bisogno di parole oo) petronius :)1 punto
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