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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 11/04/16 in tutte le aree

  1. Alla morte di Didio Giuliano , il ricchissimo Senatore di origine insubre che con le sue ricchezze aveva comprato all’ asta l’ Impero dopo l’ assassinio di Pertinace , trascorsi due mesi di regno fu eliminato il 1 Giugno di quell’ anno proprio da quelli che aveva pagato per ottenere il potere : i Pretoriani ; lo Stato romano si trovo’ quindi senza un successore , ne’ ereditario , ne’ regolarmente eletto . Come normalmente avviene in queste situazioni di stallo e di incertezza , tre intraprendenti e scaltri personaggi si contesero l’ avvento al potere massimo , gli assaltatori al potere furono Settimio Severo , Clodio Albino e Pescennio Nigro ; di questi tre pretendenti uno infine raggiunse lo scopo , l’ africano Severo . Nel post analizzeremo la figura storica di uno dei perdenti che fu anche il meno conosciuto ed oscuro dei tre : Pescennio Nigro . Le poche notizie storiche di Pescennio Nigro ci giungono in massima parte dalla Storia Augusta , dalla quale attingo qualche informazione del personaggio , poche altre sparse notizie sono nelle opere di Cassio Dione e di Erodiano . Circa l’ origine della famiglia di Pescennio Nigro si discusse fin dall’ antichita’ , sembra comunque che fosse di sicura origine italica , forse originaria di Aquino perche’ un suo nonno fu procuratore in questa antichissima cittadina del basso Lazio , ma non e’ dimostrato che fosse qui nativo ; i genitori si chiamavano Annio Fusco e la madre Lampidria . La Storia Augusta fornisce di Nigro pareri tra loro molto discordanti , alcune volte lo descrive come “uomo rotto ad ogni sorta di vizi” , in altre “continente nelle cose di sesso” ed ancora “se egli si fosse insediato al potere avrebbe risolto tutti i problemi dello Stato che Severo non pote’ o non volle risolvere” . Pescennio Nigro al tempo di Commodo ottenne il comando dell’ esercito di Siria , fino a quando giunse in Siria la notizia dell’ uccisione di Didio Giuliano e che Clodio Albino in Gallia si era proclamato Augusto ; le Legioni d’ oriente come risposta a quelle galliche lo avevano eletto a loro volta Imperatore ; Nigro accetto’ piu’ per ostilita’ verso Albino che per astio contro Severo di cui era stato intimo amico fin da quando era Governatore della Gallia , Severo infatti riconosceva a Nigro grande competenza militare e come uomo amante della disciplina e severita’ verso i soldati , al punto che Settimio Severo nella sua “Autobiografia” , essendo i suoi due figli Caracalla e Geta ancora fanciulli , scriveva che nel caso gli fosse accaduto qualcosa di grave , i suoi successori sarebbero stati Nigro e Albino lasciando la scelta all' esercito ; tutte le virtu’ di Nigro erano gia’ conosciute anche da Marco Aurelio e da Commodo . Scoppiata la guerra tra i primi due pretendenti Severo e Nigro , quest’ ultimo si assicuro’ l’ appoggio delle province orientali tra cui quelle importanti di Grecia , Tracia e Macedonia e un po’ di tutta la Provincia d’ Asia , ma commettendo un errore , non prese la Libia e l’ Egitto . Avendo Nigro perso molti uomini nella presa di queste Province , propose a Severo di dividere l’ Impero con lui , ma per tutta risposta Severo si reco' e prese Roma per primo e insieme ai suoi generali si reco' in Oriente e sconfisse l’ esercito di Nigro e del suo generale Emiliano nelle battaglie di Cizico , Nicea e quella definitiva di Isso , sembra che Nigro fosse catturato e ucciso mentre probabilmente tentava di fuggire verso l' Impero dei Parti . La conseguenza fu che la testa decapitata di Nigro fu conficcata in una lancia e portata come trofeo nelle strade di Roma ; anche i suoi figli , la moglie e i parenti tutti furono uccisi , ma non subito , infatti inizialmente moglie e figli furono solo esiliati , ma a seguito della seconda guerra civile scoppiata tra Severo contro l’ altro pretendente all’ Impero : Clodio Albino nativo anche lui dell' Africa ma di stirpe italica , Severo decise di inasprire le pene capitali in un clima di terrore e tra queste vittime rientrarono la moglie e i figli di Nigro , furono uccisi e con loro tutta la parentela di Nigro che fu estinta , tanto che il Senato di Roma sconvolto da queste epurazioni chiamo’ Severo : Mario e Silla Cartaginese . Fini’ in questo modo drammatico l’ avventura imperiale di Pescennio Nigro . Sotto alcune monete emesse da Pescennio Nigro , forse emesse come buon auspicio per la sua corsa all’Impero .
    5 punti
  2. Sono veramente contento per i pareri che avete espresso. Ho voluto inserire il mio articolo solo per far conoscere a coloro che non fanno parte del Circolo Numismatico Partenopeo questa bella ed unica moneta mai pubblicata. Sto continuando le ricerche sulla moneta denominata RV CA-TA. Sono caparbio, ma è molto difficile reperire tracce in documenti antichi trovati in internet. Per ora posso dire che, in un testo del 1700, viene citato Roberto il guiscardo con il nome latino di "RUPERTUS". La sigla sulla moneta è "RV". Resta ancora tanto da trovare. Occorre tempo. Grazie per la vostra sincera stima che, come ben sapete, nutro anche io per voi da tanto tempo.
    4 punti
  3. Interessante problema quello relativo alla moneta in questione. Per quanto io ritenga che @rcamil sia sicuramente l'esperto più preparato sia per monetazione che per Pontefice relativamente a questo "errore", vorrei provare ad aggiungere qualcosa. Di fondo e aprioristicamente condivido la sua ipotesi: a) un artefatto "antico". Però sono possibili alcune altre teorie: b) conio parzialmente ostruito. E' un errore che non raramente cancella alcuni particolari di una moneta ed è dovuto a detriti che si accumulano all'interno di una incisione e la obliterano; può essere un difetto temporaneo se i detriti vengono poi spontaneamente espulsi. c) fase intermedia di un "aggiustamento" di conio. Posto una foto composita di sotto. Per questa moneta sono noti 2 tipi di conio di R/ (che chiameremo nuvole "tonde", il conio iniziale, e nuvole "allungate", il 2 conio) che possono essere sequenziati in rapporto a una frattura di conio di D/ a livello del nome dell'incisore. Nella foto sottostante la moneta in alto (1a) è primo tipo, così come il D/ della moneta 1b; il D/ della moneta 2 corrisponde ad un esemplare di secondo tipo. Cerchiata in rosso è la porzione della firma dell'incisore in cui si è determinata la frattura di conio (assente in 1a e 1b, presente in 2). E' possibile che il conio così danneggiato abbia richiesto un aggiustamento: non ritengo infatti esistano 2 conii di D/, ma solo uno in diverse fasi evolutive. Tuttavia, come acutamente notato da @calderisig, il numerale VI presenta una anomalia che potrebbe essersi accentuata con la rottura del conio (sopravvenuta nei pressi) e aver richiesto una reincisione. In tal caso l'ANNO V potrebbe essere risultato da una battitura intermedia prima della reincisione dell' I di VI, risultato meno divergente (vedi, a confronto, i 2 particolari all'estremo destro della foto). Comunque, nonostante la possibilità delle teorie b) e c), credo che a) risulti in ogni caso la più probabile. P.S. Per quanto riguarda il professionista, nonostante un NIP come Moruzzi (Roma) sia sicuramente in grado di esprimere un valido giudizio, non so se "oserà" contraddire il giudizio di un collega, mettendolo in difficoltà ...
    4 punti
  4. Buonasera, in visione un antoniniano attribuibile a Erennia Etruscilla 249 - 253 d. C che a mio avviso è molto gradevole. d: HERETRVSCILLA AVG r: PUDICITIA g4.60 zecca di Roma RIC IV parte III 59 b Saluti Antonio
    3 punti
  5. Ciao Amedeo, senza voler andare fuori tema, faccio giusto un piccolo accenno alla questione concernente l'attribuzione del follaro RV CA-TA. Se ricordi, proprio io qualche tempo fa, in una tua discussione sul Guiscardo ed il RV CATA, cogliendo la tua riflessione gettai l'amo di una possibile interpretazione delle lettere RV per Rupertus. Ipotesi, lanciata lì, che andava però comprovata da ricerche nei documenti coevi...ricordo la dizione Rupertus Guiscardus in testi di storia salernitana, ma non ricordo di che epoca, credo non coevi (come suggerisci anche tu, citando un testo settecentesco). @Caio Ottavio, allora, svolse una ricerca nel volume X del Codex Diplomaticus Cavensis, consultando anche il Gesta Friderici Imperatoris di Ottone di Frisinga e il Personennamen des Mittelalters della Biblioteca Nazionale Bavarese di Monaco, non riscontrando questa particolare dizione del nome. Certo, ciò non completa del tutto le possibili ricerche, ma è una prima ottima e vasta base di partenza. D'altra parte, il fatto che il RV CA-TA ribatta follari di Gisulfo II e sia ribattuto dal follaro anonimo a legenda LAS DEO (attribuito sempre a Gisulfo II o al limite al Guiscardo), oltre che da un follaro di Ruggero Borsa, delinea abbastanza bene la finestra temporale nella quale dovrebbe essere avvenuta la sua coniazione e l'ipotesi di attribuzione al Guiscardo non è affatto peregrina. C'è molto da lavorare... Ad ogni modo, giusto come ultimo spunto in tema di dizione del nome, segnalo questa bolla proprio di Roberto il Guiscardo (disegno dal capitolo X dell'opera del Bascapè):
    3 punti
  6. Gli stessi espedienti usati su Ebay, rilanci truccati, riserve non dichiarate ecc... taciti accordi che sono sempre esistiti. Anche solo il fatto di far chiudere una moneta a prezzi assurdi per poi dichiarare nel pedigree l'aggiudicazione al prezzo e riproporla (dopo un determinato tempo) scontata facendo pensare ad un'enorme affare..
    3 punti
  7. In realtà l'iscrizione esatta è VENI LVMEN CORDIVM cioè Vieni luce dei cuori È tratta dalla "Sequenza", l'inno che viene proclamato nel giorno di Pentecoste dopo la seconda lettura e prima del Canto al Vangelo o Alleluia. I primi due versi, infatti, recitano: Vieni, Santo Spirito, manda a noi dal Cielo un raggio della tua luce. Vieni, padre dei poveri, vieni, datore dei doni, vieni, luce dei cuori. che in latino suona: Veni, Sancte Spíritus, et emitte caélitus lucis tuae ràdium. Veni, pater pàuperum, veni, dator mùnerum, veni, lumen córdium. Da questi due versi derivano le legende presenti su varie monete di Sede Vacante. Oltre a quella da te citata si possono ricordare ad esempio queste altre due che riportano le parole che sopra ho evidenziato in neretto: VENI SANCTE SPIRITVS Sede Vacante 1769, Camerlengo Cardinale Carlo Rezzonico, Quinto di Scudo (Ex Asta Ranieri 7, lotto 754) e ancora EMITTE COELITVS LVCIS TVAE RADIVM Sede Vacante 1740, Camerlengo Cardinale Annibale Albani, Scudo (o Piastra) (Ex Asta Nomisma 54, lotto 1929). Questo rarissimo gioiellino, nell'asta in questione, è andato via a 42.000 euro più diritti...
    3 punti
  8. Buona sera a tutti, @dabbene è sicuramente il motto che avrei prima o poi proposto perché seguo questa monetazione che tra l'altro ha a che fare con il posto dove vivo,Luciano Giannoni riporta 2 chiavi di lettura,la prima traduce il motto in "con il favore dell'Austria e del celo" in riferimento al diploma concesso dall'imperatore Massimiliano I d'Asburgo a jacopo IV Appiano l'otto novembre del 1509 a Rovereto, l 'altra lo legge piu'semplicemente come "con il favore del vento di mezzogiorno( ancora oggi chiamato ostro in gergo marinaresco ) e delle stelle" e ,come già hai detto tu stesso, perché no in entrambi i significati in un gioco di parole sfruttando l'omofonia della parola Austro?.
    3 punti
  9. Ringrazio anche io @robin che ci ha sottoposto questo pezzo "intrigante" e importante per confermare una certa datazione di una serie di grossi senesi, e tutti gli utenti intervenuti, che in modo molto bello e collaborativo hanno condotto alla rapida soluzione del caso (ma i passaggi risolutivi mi pare che li dobbiamo ad @avgvstvs, @appah e @fabry61 , oltre a @Caio Ottavio e @profausto che per primi hanno individuato le tracce di ribattitura). Questi sono i casi che mettono in evidenza i lati positivi e tutte le potenzialità di questo forum. Buona serata a tutti MB P.S. Sarebbe bene che questo pezzo fosse pubblicato in qualche sede ...
    3 punti
  10. falso d'epoca : 50 centesimi 1863 valore Napoli. Vittorio Emanuele II
    2 punti
  11. IL CENTRO CULTURALE NUMISMATICO MILANESE E IL GRUPPO QUELLI DEL CORDUSIO con la collaborazione del NETWORK LAMONETA PRESENTANO : MILANO NUMISMATICA che si effettuerà il giorno sabato 28 GENNAIO 2017. L'idea parte da lontano, Milano, ma non solo Milano, ha tanti appassionati, studiosi, collezionisti che amerebbero vedere monete , le loro monete e farlo magari in gruppo, insieme. Due sono le fonti principali il Medagliere delle Civiche del Castello, ma qui puoi accedere solo con appuntamento e singolarmente e recentemente anche all'Ambrosiana dove hanno un Medagliere recentemente aperto di circa 20.000 monete. L'idea era di praticare questa seconda strada e cercare un evento dove potessero avere accesso un numero selezionato di appassionati. Non è stato facile, né semplice ma il 28 gennaio questo sarà possibile per alcuni di noi, con un limite massimo di 35 che estenderò a 38 ; dopo le spiegazioni nell'aula di Monsignor Navoni sulla fondazione e singolarità della Biblioteca Ambrosiana e la spiegazione del Prof. Alteri sul Medagliere Ambrosiano saremo accompagnati a gruppetti di 5 a vedere pezzi straordinari che svarieranno dalle monete classiche, alle milanesi, Pontificie, a medaglie.... Dopo il pranzo comunitario e di condivisione al Ristorante / Pizzeria Farinella vicino al Castello ci dirigeremo al pomeriggio nella sede del Circolo Centro Culturale Numismatico Milanese dove il programma sarà altrettanto ricco . Alessandro Toffanin ci intratterrà sulla tematica affascinante dei " I falsi di Milano dal 1000 al 1800 " con una successiva esposizione importante di questi da parte del collezionismo privato per tutti che potranno vederli e prendere in mano. A seguire ci saranno delle mini Conferenze di altri relatori da definire ma sempre sulla tematica della giornata " Milano Numismatica ". E per finire sempre un momento giovani con offerte di opuscoli, cataloghi, Quaderni ai ragazzi. Ci sarà poi una sorpresa, un premio, ma questo lo saprete solo venendoci e al momento.... Insomma monete e tante grazie al Medagliere dell'Ambrosiana e all'apporto del collezionismo privato. Per il momento posto il Programma Provvisorio redatto dal bravo Antonio.
    2 punti
  12. E con l'aggiunta del 10 Dollari ho finalmente messo insieme uno specifico periodo storico, li ho voluti appositamente circolati per meglio rappresentarlo.
    2 punti
  13. Ciao a tutti, come sapete, colleziono sassolini..eccone un altro, poco comune..bolognino di Carlo III° zecca di Sulmona...che ne pensate? Saluti Eliodoro
    2 punti
  14. Allego due quartari della variante TOMAINUS , uno un po più mal conservato. In entrambi, sopra la croce, si notano tre spinette. È una nota caratteristica dei Tomaini?
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  15. Non è stata ancora inserita una moneta in alluminio, ne posto una delle mie IANVA COELI (La porta del cielo) L'apertura della Porta santa della basilica di San Pietro sancisce l'inizio ufficiale del Giubileo, viene aperta solo durante l'Anno santo (ordinario o straordinario) mentre negli altri anni rimane murata. Con l'attraversamento della Porta Santa viene indicato un percorso straordinario verso la salvezza, un luogo attraverso il quale l'uomo passa per rinnovare la fede ed incontrare Dio, per l'appunto una porta verso il cielo. E' giusto specificare che la scritta che si nota sulla moneta (posta sulla parte superiore della porta) non è realmente scolpita in nessuna delle 4 porte sante presenti nelle quattro basiliche maggiori di Roma (San Pietro, San Giovanni in Laterano, San Paolo fuori le mura e Santa Maria Maggiore).
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  16. E' come dicevo un fil rouge milanese che piano, piano vedremo, ma questo è poi un evento da raccontare, è una vera storia e il bello è anche un po' narrarla.... Cosa sia l'Ambrosiana un po' l'ho detto, di cosa sia per Milano città non ancora, la Biblioteca Ambrosiana nasce per volere del Cardinale Federico Borromeo attigua alla Cripta e alla Chiesa di Santo Sepolcro. Se dovessi consigliare a un milanese ,e anche a un non milanese, direi vai subito a vedere la Cripta del Santo Sepolcro. Costruita nel Medioevo, è definito il vero centro storico di Milano, quello che Leonardo da Vinci frequentatore del posto definì il " mezzo " di Mediolanum. E' una Gerusalemme trasportata a Milano, l'ombelico della città per San Carlo, da qui parte poi la città ed è così. Il centro che oggi definiamo essere il Duomo venne dopo successivamente, è il " centro moderno ", ma per respirare le origini di Milano lì dovremmo andare.... Lastricata dalle pietre del vecchio foro romano, punto di preghiera abituale di San Carlo, con affreschi straordinari medievali, è il vero centro di Milano su cui parte tutto e l'Ambrosiana si appoggia e affianca ad esso. Luogo quindi sacro e dell'identità, da cui si irradia poi il resto di Milano, la Piazza dei Mercanti, le sedi delle zecche, i simboli della finanza, il punto in cui a destra vedi il Duomo e a sinistra il Castello Sforzesco. In fondo poi, quando diciamo che il mercato del Cordusio è fortunato, lo è per tanti motivi, non ultimo il fatto di essere affacciato anch'esso all'Ambrosiana.... Spero di avervi un po' introdotto negli aspetti storici e direi emozionali del posto istituzionale dove saremo al mattino, ma poi dovremo parlare del Maestro Rozzone....direte cosa c'entra ? c'entra...c'entra ...sia per l'Ambrosiana che per gli aspetti numismatici milanesi...
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  17. Anche nelle sedi vacanti appare il famoso motto VENI LUMEN CORDEM(vieni spirito santo) in poche parole è un invocazione dello spirito santo per far sì che ispiri i cardinali nell' elezione del nuovo pontefice
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  18. DE GREGE EPICURI Teniamo conto che anche per l'Ambrosiana è "la prima volta", cioè la prima esperienza di apertura al pubblico (anche se con precisa limitazione numerica) del loro medagliere; non è stato facile, e il merito va per il 99% a Dabbene. Potremmo cercare di dar loro l'ispirazione ad aprire una piccola esposizione numismatica permanente all'interno dell'Ambrosiana, che in fondo è già attrezzata a funzioni museali, in quanto Pinacoteca. Sarebbe un bel passo avanti per la nostra città. E se così avvenisse, chissà che il Comune, se non altro per spirito di emulazione e per non fare brutta figura...
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  19. Salve E’ in arrivo il mio secondo sesterzio Antoninus Pius (138-161). Æ Sestertius (31mm, 22.82g, 6h). Rome. Bare head r. R/ Pietas standing r., holding perfume box before altar. Cf. RIC III 1082. Green patina, near VF. Sono curioso di vederlo dal vivo.
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  20. Uno splendido antonininiano...complimenti...saluti eliodoro
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  21. Su un testone di Gregorio XIII appare il motto: VOS VENITE AD ME OMNES ET EGO REFICIAM
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  22. Molto noto è anche questo denario di Augusto raffigurante il tempietto rotondo di Marte Ultore eretto sul campidoglio per ospitare le celebri insegne restituite dai Parti. Costruzione di cui purtroppo non è stata trovata traccia.
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  23. Anche nel testone di Gregorio XIII con il presepe appare il motto LETAMINI GENTES. Il mio esemplare non rende giustizia alla discussione,però basta andare su Internet e digitare le parole testone LETAMINI gentes.Il primo che esce si può definire una "Signora" moneta
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  24. Oltre alla pianta è presente (ad ore dodici) anche quello che dovrebbe essere il frutto o il baccello o il seme dell'ormai estinto silfio. La moneta, un tetradramma, è da attribuirsi alla zecca di Cirene e dovrebbe risalire al periodo a cavallo tra VI e V sec a.C. Quest'esemplare in particolare dovrebbe essere quello presente al British Museum, acquisito nel 1921 dal museo, ex Spink & Son ed ex collezione Pozzi.
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  25. @vickydog La discussione sul mio primo sesterzio l’ho intitolata Habemus sestertium, con il nome latino della moneta all’accusativo singolare. Questa del secondo sesterzio l’ho intitolata per analogia con il nome della moneta all’accusativo plurale. Guarda che sestertius è maschile della 2° declinazione, e al plurale è sestertii, sestertiorum, sestertiis, sestertios, sestertii, sestertiis. Credo proprio che Antoninus Pius sia d’accordo!
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  26. wow gia da dove tu abbia trovato queste non lo so... Forse ci siamo vicini... Provo a dare questa prima segnalazione grazie
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  27. Purtroppo ho fatto un po' tardi... posso ancora mettermi in lista in caso di rinunce?
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  28. affascinante moneta... lo sarebbe ancor di più se fosse comprovata la sua originalità. da assoluto profano qual io sono in materia di vandale, mi verrebbe da dire che sembra plausibile come pezzo realizzato in antichità. e il pensiero non può che non andare a quei territori che a me son più congeniali: tuttavia mi domando il senso di una simile fusione epocale... Ma ammesso che sia una produzione Vandala, di quale territorio possiamo parlare come possibile zona di emissione? Giusto per verificare un pensiero...
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  29. Ciao Mario, mi metto in coda, qualora ci fossero delle rinunce mi piacerebbe partecipare. Grazie. Saluti, Sebastiano
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  30. G. M. Gill (1990-91). G. E. Kentfield (1991-98). M. Lowther (1999-2002).
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  31. Allego la mia, non proprio uguale.... mancano i putti ai lati dello stemma e ovviamente la conservazione non è all'altezza di quella di ZuoloNomisma. Complimenti a te, ciao !
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  32. Medaglia devozionale ovale, bronzo/ottone, del XVII sec., probabile produzione marchigiana. D/ Madonna velata e raggiata, volta a sx. (al tipo Mater Salvatoris). - R/ S. Venanzio martire con vessillo nella mano sx,in piedi rivolto verso sx, in basso la città di Camerino (poco visibile), di cui è patrono e protettore.- Ciao Borgho.
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  33. DE GREGE EPICURI Scritto da Yves Brugière (avvocato nizzardo e importante membro del circolo numismatico locale) è uscito in questi giorni il volumetto:"La monnaie de Nice sous les Ducs de Savoie", pubblicazione del Cercle Numismatique de Nice col contributo del Conseil départemental des Alpes Maritimes. Formato A4, 85 pagine, molte foto a colori e tabelle, e 171 riproduzioni a colori di monete della zecca di Nizza. Questa fu attiva dal 1541 al 1587, sotto Carlo 2°, Emanuele Filiberto e Carlo Emanuele 1°. Viene ripercorsa anzitutto la storia della città e della regione circostante, dalla fondazione della greca Nikaia al Medio Evo, col passaggio dagli Angiò ai Savoia nel 1388. L'autore traccia poi le vicende quattrocentesche e cinquecentesche, queste ultime particolarmente complesse e drammatiche per i continui conflitti, specie con la Francia. Dopo l'invasione del Piemonte da parte di Francesco 1°, i Duchi di Savoia si rifugiarono proprio a Nizza (uno dei pochi territori loro rimasti) e qui decisero di battere moneta. Vengono poi trattate sistematicamente tutte le emissioni avvenute sotto i tre sovrani, comprese quelle testimoniate solo dai documenti governativi (oggi conservati per lo più a Torino e in piccola parte a Nizza) e delle quali non è stato rinvenuto neppure un esemplare. Le tipologie a noi pervenute sono invece documentate da 171 fotografie. Si tratta di esemplari in oro, argento e mistura. Colpisce la relativa rarità degli esemplari nizzardi oggi noti, rispetto ai documenti di zecca che testimoniano emissioni molto abbondanti: complessivamente, per i tre duchi che batterono moneta, circa 5 milioni di pezzi! Il volume costa 15 euro. Indirizzo dell'Autore: 1 Place Randon, 06000 NICE oppure [email protected]
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  34. Commodo. ..denaro da verificare circa la sua bontà. ..saluti eliodoro
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  35. Sarebbe stato interessante 'comprare' il deka di eBay per sottoporlo ad attento esame e fugare o confermare finalmente i dubbi. Un po' caro per una verifica ma dato l'assunto in gioco...
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  36. Ringrazio di cuore per la partecipazione a questa discussione, che resta oltremodo interessante e con toni finalmente civili. Spero che ci saranno altre immagini e altri esempi che permettano di inquadrare nella giusta maniera le varie problematiche. Ha molto incuriosito anche me la frase che accenna ai cloni fatti da monete autentiche con ossidi e alterazioni del metallo. Mi riesce difficile comprendere come in pratica un falsario riesca a riprodurre, con nuovo metallo (usato per la fusione del calco), le varie stratificazioni e ossidazioni che mostrerebbero antiche alterazioni del metallo, incluse tracce di cristallizzazioni, solo in parte modificate con evidenti lisciature di tipo meccanico. Sicuramente servirebbe un esame al microscopio, che risolverebbe rapidamente molte questioni. Purtroppo questo decadramma è stato molto maltrattato per cui diventa oggettivamente difficile stabilire, almeno dalle foto, una netta separazione tra moneta autentica ma ossidata e molto restaurata e moneta falsa artificialmente ossidata e molto restaurata. Restiamo concordi sul fatto che è sempre una moneta molto "antipatica" e per questo non di grande valore commerciale e collezionistico.
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  37. mi sembra di vedere una pianta di silfio, magari è della Cirenaica? ora non ho voglia di cercare data l'ora..........
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  38. È stato un piacere poter contribuire nel mio piccolo, ma sono io che ringrazio per le opportunità che gli utenti esperti di questo forum offrono agli appassionati come me di imparare. E ovviamente grazie a @robin per aver condiviso questa moneta così interessante!
    1 punto
  39. Buonasera, Finalmente quello che cercavo, per tutti gli amanti dei Napoleonidi , in Euro con foto a Colori e del 2010 . Ottima finitura, più di 550 pagine
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  40. LUMEN AD REVELATIONEM GENTIUM (luce per illuminare le genti) Tratta dalla preghiera di ringraziamento di Simeone, un anziano ebreo al quale fu profetizzato che non sarebbe morto finchè non avesse visto il Messia. Simeone chiede congedo a Dio dopo aver preso in braccio il bambino Gesù presentato al tempio da Maria e Giuseppe. Ora lascia, o Signore, che il tuo servo vada in pace secondo la tua parola, perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza, preparata da te davanti a tutti i popoli, luce per illuminare le genti e gloria del tuo popolo, Israele. ____________________________________ La mia moneta è piuttosto usurata, per osservare meglio la scena della presentazione di Gesù bambino nel tempio con i rilievi ottimali, basta andare nella specifica scheda di questo scudo tramite il seguente link: http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-GRXVIND/7
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  41. Ne ho ricevuta una di resto proprio stasera
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  42. Jonny, ovviamente sono assolutamente propenso al confronto e allo studio congiunto. Comincio col dire che la dracma di Lisimaco postata è interessnate perchè mostra la sottostruttura dell'argento, messa a nudo dal processo corrosivo che ha prima estratto il rame dalla lega e poi ha mineralizzato l'argento che si è ridepositato. Ho filtrato e messo in evidenza un dettaglio della foto (immagine in grigio) dove si vede bene la caratteristica forma dendritica della struttura. Le dendriti si formano nella fase di solidificazione delle leghe e assumono l'aspetto di tante foglie (ricorda molto la foglia di selce) il cui ordinamento è dettato dalle forze e dalla direzione di distribuzione del calore. La struttura però è tipica delle leghe e non è legata all'attacco con acidi o altri elementi usati per la pulizia. Per il restauro dell'argento si possono usare diversi metodi e, a mio avviso, ogni metodo è più indicato per una tipologia di corrosione. Per l'argento si usa certamente il formico (acido) oppure l'ammoniaca, entrambi possono esser epotenziati con l'aggiunta di zinco o alluminio o ferro (metalli meno nobili dell'argento) ma sono tutti metodi che in alcuni casi possono risultare troppo aggressivi, ma qui rischiamo di sfociare nell'ambito del restauro e andiamo fuori tema. Riguardo i depositi che mi hai indicato nelle foto potrebbero essere residui di clorargirite ma date le foto potrebbero anche somigliare e invece non lo sono, ecco perchè un esame diretto consentirebbe il rapido giudizio. Basterebbe andare ad osservare la moneta con un forte ingrandimento tra i capelli e tra le zampe per togliere ogni dubbio.
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  43. Altro esempio dove si vede bene lo strato di cerargirite. Notare i colori e le differenze cromatiche tra i vari strati sia in questa che nella foto precedente.
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  44. Rinnovo i miei complimenti, che avevo fatto a @oedema lo scorso anno, dopo aver letto il suo interessante articolo sul bollettino del CNP
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  45. Fu un tuo grandissimo successo, per il quale ti va reso merito, frutto di innegabili (ed anzi ormai ben note) tenacia e passione! Ti rinnovo i ringraziamenti e i complimenti, già espressi nel settembre dello scorso anno all'uscita del contributo ed in altre occasioni, per quanto da te realizzato ed anche per l'inaspettata e gradita citazione di quanti, me compreso, sul forum parteciparono alle interessanti e coinvolgenti discussioni a tal proposito da te avviate nei mesi precedenti...credo restino e resteranno belle pagine lamonetiane sulla monetazione normanna dell'Italia meridionale
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  46. Io ancora non la possiedo nonostante i prezzi si siano notevolmente ridotti, non so perchè ( o forse si ) ma verso questo mini stato ho come una sensazione di disgusto, che fa si che non riesca ad apprezzare le loro monete. Sto iniziando solo ora ad avvicinarmi ai 2 euro commemorativi, ma vi dico sinceramente che spendo mal volentieri i soldi per queste monete, che secondo me non hanno una giustificazione i lori prezzi. Costano più delle monete Vaticane, che a mio parere non reggono il confronto.
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  47. ...anche a me sembra di vedere segni di ribattitura, a prescindere dal colpo eventuale..
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  48. Buona serata Non posso definirmi un medioevalista "duro e puro"; per me è una parentesi, peraltro importante, della monetazione veneziana. Certamente mi piacciono le monete del medioevo, sono intriganti, minimaliste ed essenziali, ma complicate al tempo stesso; però guardo essenzialmente l'aspetto estetico e non sono particolarmente affascinato dal periodo storico. Non mi sarebbe piaciuto vivere in quel tempo, grondante religiosità impregnata di superstizione; paura degli spazi liberi, dei boschi e delle foreste, da una natura ostile, degli animali veri e immaginari, macerata dalle penitenze, dalla fame, dalle calamità, dalle pestilenze, dalle invasioni. Insomma, un vero labirito "gotico" dove nemmeno chi nasceva dalla parte "giusta" poteva sentirsi tranquillo ed a suo agio. Diciamocelo, non era un bel viveve e quella gente eroica - almeno quella che è sopravvissuta - di generazione in generazione, è riuscita a ridare vita a quelle città e quei borghi che, con la caduta dell'impero romano, erano diventati fantasma. Tornando alle monete; beh è più facile apprezzare un tallero o un ducato sfavillante, con una fisicità che appaga, con iconografie stupende, quasi fossero dei capolavori incisori. Al cospetto con i denarini medioevali non c'è storia ..... eppure io apprezzo forse più i secondi che i primi. Il fascino di un letto sfatto .... una "Due cavalli" preferita ad una Fiat 127; il brutto che piace ...... Si vede nella moneta medioevale la volontà di superare le difficoltà quotidiane, il baratto, l'incertezza di una prospettiva futura; un mezzo per migliorare e migliorarsi, un preludio ad una vita migliore. saluti luciano
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  49. "per che l'influentia grande de corsali et infideli è stata di gran rovina a dano di questa terra dell'isola dell elba con Haver depredato molte volte le genti e le scripture...." dal "Liber doti" archivio storico del comune di marciana,era il 1575 Marciana così come gli altri centri dell'isola,o almeno quelli scampati alle devastazioni dei morì, cerca di rialzarsi con quel poco che rimane,fino ad allora si susseguono secoli difficili dove tutto viene spazzato via ciclicamente ora dalla peste ora dai corsari ,ed ogni volta ci si rialza ma si ricomincia da zero,da alcune epidemie di peste nel corso del "300 la comunità di marciana ne esce decimata a tal punto che si conteranno in poche decine gli individui che scamperanno alla falce della morte,si estinguono cognomi, si perdono documenti e si abbandonano paesi oramai ridotti ad un mucchio di sassi che fungeranno da cava per la costruzione dei terrazzamenti ,la ricerca dell' ubicazione originaria di questi abitati spesso darà un bel da fare agli studiosi ed archeologi nel corso dei secoli a venire,e poi ancora uomini uccisi, donne e bambini deportati e resi in schiavitu', e piu' e piu' volte ,senza tregua.Analoga sorte spetterà a molti altri luoghi d'italia,abbiamo perso tante fonti documentarie scritte sulla fragile carta ma ci restano le monete,sopra c'è scritto di tutto ma ovviamente vanno sapute leggere ed ecco dove sta l'immenso fascino di questi tondelli, quando li guardavo anni fa vedevo solo dei geroglifici,ora tutto è cambiato,comincio a vedere un opera d'arte con su descritto a chiare lettere quel particolare momento politico e storico,per di più riesco quasi ad immaginare il momento in cui il conio viene inciso e la moneta battuta ma nonostante tutto sono ben lungi dal saperne abbastanza, ecco perché le medievali, buona notte a tutti.
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