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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 10/26/16 in tutte le aree

  1. Secondo me di norma si tratta di segni di emissione, come scritto e ripetuto varie volte. Il fatto che mi pare interessante è che si facciano in qualche modo più evidenti e più frequenti a partire più o meno dal periodo a cavallo tra terzo e quarto secolo del XII secolo con regolarizzazione nel XIII secolo .... e non solo in Toscana . Un caro saluto MB
    5 punti
  2. Un classico per questa sublime zecca, ma ogni volta che lo rivedo mi viene voglia di salire su quel monte.. Un'opera incisoria rinascimentale, quando si improntavano i conii con grande maestria... MANTOVA Federico II marchese di Mantova V, poi duca di Mantova I e marchese del Monferrato I, 1519-1540. Primo periodo: Marchese V, 1519-1530. Testone, AR 9,60 g. FEDERICVS·II·M·MANTVAE·IIIII· Testa nuda a s. Rv. FIDES Il monte Olimpo le cui pendici sono solcate da una strada a spirale; ai lati del monte, alberi e cespugli e, sulla sommità, un’ara. CNI 22. ENH 163. Ravegnani Morosini 9. MIR 450 Secondo il Magnaguti, il conio di questo testone, al pari di quello del doppio ducato con simile rovescio, fu opera di Gian Battista Cavalli, incisore alla zecca di Mantova dal 1523. Federico assunse l’impresa del monte Olimpo appena salito al potere. Federico crebbe tra la corte di Francia e quella papale, dove era stato inviato come ostaggio; alla morte del padre, avvenuta nel 1519, gli successe come marchese di Mantova, sotto la reggenza della madre e la tutela degli zii, Sigismondo e Giovanni. Il 7 aprile 1521 ricevette l'investitura imperiale da Carlo V. Nonostante la poca esperienza militare, venne nominato capitano della Chiesa da Papa Leone X. Questo incarico però lo allontanava dall'orbita imperiale dalla quale Federico si sentì presto attratto. Per evitare un'accusa di tradimento, nei patti militari venne specificato che in caso di ostilità verso l'imperatore il marchese di Mantova sarebbe rimasto neutrale. Questo però era solo un escamotage, in quanto venne stipulata un accordo segreto con il quale Federico si impegnava a combattere anche contro l'impero. In seguito però l’attegiamenTo del marchese divenne chiaramente filo-imperiale e la madre Isabella, decise di far sparire il compromettente documento pagando Pietro Ardinghello, segretario della Curia e già uomo di fiducia di Leone X, affinché lo distruggesse. Gli anni successivi lo videro coinvolto nelle guerre d’Italia tra Francesco I di Francia e Carlo V imperatore. Morì di sifilide nel 1540 e fu tumulato nella Basilica di Santa Barbara. Eros
    4 punti
  3. Sempre sperando che qualche altro utente si aggreghi... proviamo a inserire un altro contributo: QVEM GENVIT ADORAVIT - Ha adorato quello che ha generato Compare su bellissime monete di Gian Giacomo Trivulzio per Mesocco intorno all'impronta di Maria che adora il Bambino. Nella figura qui sotto il Testone passato in asta NAC 81 al lotto 334. Il motto fu poi ripreso a Modena da Francesco I d'Este su monete nelle quali si vede un'immagine diversa di Maria seduta in adorazione del Bimbo. Ecco il 2 Lire 1657 presente nel catalogo inAsta 59, lotto 960: Una contraffazione di tale moneta, appunto un Testone tipo Modena, è stata battuta a Desana da Carlo Giuseppe Tizzone. L'impronta, come si può vedere dall'immagine qui sotto (ex Nomisma 53, lotto 301) è assai simile, ma la legenda che cerca di imitare l'originale è diversa: QVAE SOLA VIRGO PARTVRIT - La sola Vergine che partorisce La particolarità è che, da questa operazione, sono nate due monete che - nelle legende - celebrano l'una la maternità divina di Maria (tanto che adora il Figlio da lei generato) e l'altra la straordinaria unicità del suo parto (la sola Vergine che partorisce)
    4 punti
  4. Ricordo che il nostro catalogo online è a disposizione di tutti http://numismatica-italiana.lamoneta.it/cat/W-LU Per adesso posto le tabelle dei denari lucchesi del periodo ottoniano. Sono state redatte da @dabbene @Paleologo e Adolfos e pubblicate in G.d.N. n. 13 / 2013
    3 punti
  5. Facciamo un salto al di là dell' oceano Atlantico. Repubblica del Centro America o Federazione Centroamericana, 1824 - 1851, era composta dagli stati di Guatemala, El Salvador, Honduras, Nicaragua e Costa Rica. Al R/ delle monete era presente nel campo la Ceiba (pianta del Centro America) con il motto LIBRE CREZCA FECUNDO che tradotto è LIBERA ( la Repubblica identificata dalla Ceiba) CRESCA FECONDA. Nota: nella moneta sotto la parola CRESCA è una variante, corretto è CREZCA Sopra 8 Reales del 1847 coniato nella zecca del Guatemala, NG Nueva Guatemala. Con lo scioglimento della Federazione, ogni stato coniò moneta propria, ad oggi il Guatemala utilizza lo stesso conio nelle monete da 5 Centavos de Quetzal.
    3 punti
  6. In collezione Chiarenza ROBERTO D'ANGIO' 1343-1354 (?) [Genova possedimenti d'oltremare] [In un suo lavoro, Lambros ritenne di poter attribuire a Chiarenza una serie di grossi che sono contraffazioni (RADANDVIO) di quelli di Andrea Dandolo doge dal 1343 al 1354.] contraffazione del grosso a nome di Andrea Dandolo RADANDVIO//SMVENETI//DVX gr. 2,10 Mont. 104 Lunardi CS7
    2 punti
  7. A un mese dal convegno di Verona chi pensa di essere presente il sabato. I savoiardi presenti: Piergi Daniele Angeloni cembruno Fabio blaise
    2 punti
  8. vi segnalo questo libro non proprio nuovissimo (1993), ma che sto proprio ora rileggendo dopo tanto tempo, perché mi risulta assente da lamoneta. Zecchini Giuseppe - Ricerche di storiografia tardoantica è un testo davvero interessante e ben scritto che potrebbe interessare a moltissimi utenti. la "storiografia" di Zecchini è raccontata in modo eccellente e soprattutto stimolante. ci sono alcuni accenni alle monete romane, ai contorniati, e soprattutto a moltissimi imperatori da Augusto in poi, con "l'iter della fama" nei secoli. C'è ad esempio un capitolo interessantissimo sulle alterne vicende della "fama" di Traiano, e dei motivi storici che portarono ad apprezzarlo o a denigrarlo in vari e diversi momenti della storia di Roma. ci sono accenni alla storia romana e agli imperatori, così come venivano raccontati nei secoli IV-V... un piccolo esempio... ma ce ne sarebbero a decine.... - Perché Nerone appare così di frequente sui contorniati di un impero ormai cristiano? - Perché la scelta degli imperatori da celebrare fatta sotto Decio nella serie di restituzione "DIVO..."? alcuni si altri no? perché ad esempio godette di grande fama Alessandro Severo...? leggete e capirete un libro che può davvero stimolare gli interessi di moltissimi. saluti Alain
    2 punti
  9. Salve a tutti, dalla zecca di Messina ancora niente... Ho visto che si parla parecchio di tondelli d'argento e d'oro, ma poco dei metalli più vili, ad esempio il rame. VT COMMODIVS (per comodità), più che un motto è secondo me un'indicazione o, addirittura, una giustificazione. Questo motto venne utilizzato dalla zecca di Messina durante i regni di Filippo II, III e IV e Carlo II sui tondelli in rame da un grano. Per il preciso significato vorrei indicare questa discussione, ossia il post #5 di @carlino: Infine, vorrei postare anche un grano di Filippo IV del 1630, zecca di Messina (Spahr 160 b). Saluti
    2 punti
  10. A questo punto, visto il bel post di @Fratelupo, inserisco anche io una coniazione in tema con la pace. FACTVS EST IN PACE LOCVS EIVS - La sua abitazione è stata costruita sulla pace Innocenzo XII, Mezza Piastra Anno VII, Ex Genevensis 6, lotto 702. Il versetto, tratto dal Libro dei Salmi, si riferisce al tempio di Gerusalemme ma sulla moneta è abbinato all'Arca di Noè che compare sull'impronta. Il perché ce lo dice Mario Traina a p. 143 del suo Il Linguaggio delle monete: Ricorda la pace di Ryswjick del 1697 ossia i 4 trattati che posero fine alla guerra della Grande Alleanza. L'Arca nella tradizione biblica e cristiana è uno dei simboli più ricchi: è simbolo della dimora protetta da Dio e quindi di salvezza; è la Chiesa, la nuova Arca aperta a tutti per la salvezza del mondo.
    2 punti
  11. @anto R, grazie per avermi citato, ma di solito mi butto soprattutto su cose che ho studiato, oppure di cui ho almeno sentito o letto qualcosa. Sulla monetazione medievale pisana e, in particolare, su queste tipologie di denaro (XII-XIV sec.) le mie conoscenze scarseggiano parecchio. Vorrei solo aggiungere che una volta, molto tempo fa, ho avuto modo di esaminare un denaro pisano molto simile a quello postato dall'Asta Bertolami 36, il quale però aveva nel verso AVGUSTUS invece di FREDERICVUS. Confermate l'esistenza di tale variante, poiché la memoria potrebbe anche ingannarmi... Saluti!
    2 punti
  12. AEQUA TEMPERAT ARTE MODERA CON GIUSTO EQUILIBRO Siamo ancora a una osella, che sono sempre un gran bel vedere, da NAC 53, con Doge Nicolò Sagredo ( 1675 - 1676 ), osella anno I, con raffigurazione di un globo sormontato da 5 stelle , dai tre segni dello Zodiaco, Vergine, Bilancia, Scorpione e da altre 4 stelle. Il senso del tutto è legato al particolare momento politico, il Doge nel presiedere il Consiglio cerca di bilanciare le opinioni delle opposizioni dopo la pace raggiunta con la cessione di Candia, decisione che portò polemiche accese.
    2 punti
  13. In una carrellata di motti coniati sulle monete credo non possa mancare uno dei più celebri in assoluto: Liberté, Égalité, Fraternité Risalente al 1700 è associato alla rivoluzione francese. Divenuto in seguito il motto nazionale della Repubblica Francese. Testo esposto su un cartello che annunciava la vendita dei "biens nationaux", ovvero di quei possedimenti e domini della Chiesa (edifici, oggetti, terreni e foreste) che furono confiscati dopo la Rivoluzione francese (1793). All'epoca, il motto fu talvolta mutato in Libertà, Uguaglianza, Fraternità, o Morte: ma quest'ultima parte fu poi abbandonata perché troppo fortemente associata con il regime del Terrore. Da notare nel contorno della moneta una seconda iscrizione: DIEU PROTEGE LA FRANCE Non proprio coerentemente con quanto sopra esposto. Buona giornata E.
    2 punti
  14. Una osella, ma anche più ci stanno benone, siamo con Alvise Mocenigo II ( 1700 - 1709 ), osella dogale e per Murano in oro da 4 zecchini del 1708 da NAC 43. SOLVM PROVOCATA FERIT FERISCE SOLO SE PROVOCATA Si allude alla determinazione di Venezia nel controllare il suo territorio da qualsiasi attacco straniero, pronta a reagire anche con la forza ove necessario. La rosa in fiore fa parte dello stemma del Doge, le spine invece parlano da sole ....
    2 punti
  15. La cosa singolare è che prima affermi che è rarissima e poi dici che non te ne intendi per niente. C'è una palese contraddizione tra le due affermazioni.
    2 punti
  16. L'Isola del Principe Edoardo ricoprì un ruolo importante nella storia canadese, nel 1864, nella capitale Charlottetown, si riunirono i Padri della Confederazione per discutere dell' unione delle colonie inglesi nel nord America, nello stesso anno, dopo la conferenza di Quebec, nacque ufficialmente il Canada, Prince Edward Island ne entra a far parte nel 1873. Su di un'isola tre alberelli di rovere rappresentano le contee di Prince, Queen e King sotto la protezione di un grande albero di quercia che rappresenta la Gran Bretagna. Questo simbolismo si riflette anche nel motto della Provincia (visibile alla base dell'isolotto). PARVA SUR INGENTI Il piccolo sotto la protezione del grande
    2 punti
  17. Post molto interessante,a parte il discorso della datazione che meriterebbe un approfondimento( spero tu possa farlo quanto prima), mi colpisce il fatto che la lastra sia stata esposta a palazzo reale,non ne ero a conoscenza,mi spiego:a suo tempo mi tenni a debita distanza dall'expo ,l'unica cosa che mi avrebbe convinto a farci un giro sarebbe stata la messa in mostra dei bronzi di Riace. Quindi mi chiedo: forse che la lastra del tuffatore di Paestum,famosissima,importantissima,bellissima,ha meno dignità dei bronzi tanto da poter essere trasportata a Milano e senza essere particolarmente pubblicizzata? Perché il tuffatore si e i bronzi no?
    2 punti
  18. Ringrazio e scriverò al museo di Bologna (purtroppo nel suo sito a nome di Brutus non c'è una foto digitale di questo esemplare). Ho notato che vari medaglieri tengono da parte i falsi di Bruto. Ad esempio Copenhagen deve avere diverse copie, ma quando avevo chiesto di questa emissione, mi avevano mandato foto di un solo denario. Chiederò esplicitamente che mi interessano anche eventuali copie false.... Riguardo il pezzo di Atene, il curatore di quel museo mi ha mandato tutti i dati e ha confermato che la moneta è stata ritenuta autentica da esperti (non so quali) e che non esistono altri denari di EID MAR ad Atene. Circa la provenienza, l'unica certezza è che era una moneta sequestrata nel 2005 dalla sede londinese di CNG, la quale l'aveva acquistata da due tizi, uno dei quali di cittadinanza greca, noto per essere un trafficante di monete e reperti archeologici provenienti dalla Grecia. Forse indizi sufficienti alla Corte inglese per disporre un sequestro definitivo a favore del Governo greco, ma sicuramente pochi per "contestualizzare" tale moneta (a quanto mi risulta non si sa nemmeno dove esattamente sarebbe stata trovata). Lo stesso curatore di Atene mi ha gentilmente fornito il recapito del museo di Pella, dove sarebbe custodito il famoso Florina hoard. Spero proprio di riuscire a risolvere quest'ultimo particolare e cioè un esemplare di sicuro contesto archeologico....
    2 punti
  19. Gettoni Guardia Nazionale Torino Guardia nazionale (1848-1876) La Guardia nazionale, milizia volontaria istituita nel Regno di Sardegna nel 1848, viene attivata in tutto il Regno d’Italia nel 1861, salvo alcune modifiche per i corpi distaccati per il servizio di guerra che vengono denominati Guardia nazionale mobile, impegnati a cooperare ovunque sia necessario per l’indipendenza e l’integrità dello Stato, della monarchia, dei diritti sanciti dallo Statuto, dell’ordine e della sicurezza pubblica. La Guardia nazionale mobile è ordinata in battaglioni che possono essere riuniti in legioni; il governo stabilisce il riparto dei battaglioni tra le province in proporzione degli iscritti sui registri di matricola della Guardia nazionale; il capo della provincia determina il contingente per comune, mentre le autorità militari decidono ove ciascun battaglione dovrà riunirsi in caso di chiamata. Il r.d. 31 lug. 1862, n. 780 , approva il regolamento di esecuzione della l. 4 agosto 1861, n. 143 , sulla mobilitazione della Guardia nazionale: prevede 220 battaglioni di Guardia nazionale mobile che la Guardia nazionale del Regno è tenuta a fornire; spetta ai prefetti formare i ruoli permanenti dei battaglioni delle province, determinando anche il contingente per comune; vengono istituiti Consigli di ricognizione che designano i militi che debbono concorrere a formare il contingente. Con provvedimento 985/1862 l’ufficio dell’Ispettorato generale della Guardia nazionale del Regno, istituito nel 1860, è aggregato al Ministero dell’interno. Nel 1866, con r.d. 3 maggio n. 2876 , vengono mobilitati per il servizio di guerra 50 battaglioni di Guardia nazionale mobile e con provvedimenti successivi ne vengono mobilitati altri. Nello stesso anno sono abrogate le disposizioni introdotte con provvedimento 15 dic. 1860, n. 11, della cessata Luogotenenza generale di Sicilia e vengono estese all’isola le disposizioni della legge istitutiva della Guardia nazionale del 1848. Con r.d. 1° ago. 1866, n. 3128 , vengono estese tutte le disposizioni sulla Guardia nazionale a partire dal 1848 alle province liberate dall’occupazione austriaca. La Guardia nazionale viene sciolta nel 1876, con l. 30 giugno, n. 3204 , che istituisce la Milizia territoriale e la Milizia comunale, abrogando nel contempo la l. 4 ago. 1861, n. 143. In base all’art. 10 della legge 3204/1876, solo in caso di guerra e sino a tutto il 1869 il governo potrà organizzare i battaglioni di Guardia nazionale mobile.
    1 punto
  20. Per me è il primo che vedo,cosa ne pensate di questo,almeno cosi dichiarato, 5 Lire 1879 Prova in Rame ( ma credo in ottone anche per le bolle formate nel retro e il colore giallognolo) unifaccia........... Peso gr.3,50 Risulta su qualche libro di Prove e Progetti? Ne ho uno sul Montenegro ma riporta Ottone e non riporta il peso.Potrebbe essere quello?
    1 punto
  21. Ritorna a Paestum la lastra superiore della tomba esposta a Milano nell'ambito della mostra d'arte " Natura Mito e Paesaggio Nel Mondo Antico" allestita a Palazzo Reale in occasione dell'expo.Il direttore del parco archeologico pestano,Gabriel Zuchtriegel,getta nuova luce sulla tomba del tuffatore che cambiera' la storia dell'arte pestano.Il giovane direttore annuncia che grazie agli scavi effettuati dall'archeologa dottoressa Marina Cipriani,la quale ha portato alla luce "La tomba delle Palmette" datata tra il 500 e 470 a.c.,si puo' affermare dopo 50 anni di discussioni che la tomba del Tuffatore non è ne greca e ne etrusca.Le palmette sulla tomba dimostra che è un pestano doc,l'esecutore è un artista pestano non un grande pittore, forse solo un artigiano talentuoso.Questa tradizione delle palmette è durata per alcuni decenni tra il VI e V secolo a.c.. La tomba del tuffatore è stata scoperta da Mario Napoli il 3/6/1968 e rappresenta un giovane che si tuffa, un passaggio dalla vita verso la morte.
    1 punto
  22. ____________DEO JUVANTE _________..__(con l'aiuto di Dio) Anche se in questo caso l'aiuto venne da falsi servi del Signore. Le due figure ai lati dello stemma della famiglia Grimaldi alludono alla conquista di Monaco del 1297, quando il guelfo Francesco Grimaldi, con l'ausilio del cugino Ranieri I ed i suoi soldati, riuscirono a entrare nella città travestiti da frati con le spade nascoste sotto le vesti.
    1 punto
  23. Caro Fausto... devo stare "molto" attento a mio nipote: in un futuro ( il più tardi possibile) credo sia lui a prendere in mano tutto.. è ha le idee ben chiare, anche se ha solo 10 anni. pensa che; domenica era a pranzo da noi, sul mio tavolino c`erano appoggiate due pz.di cartamoneta le AMlire da 1 è 2 alche lui mi dice: nonno! ma queste mi mancano, ho solo quelle da 5 lire, bene.. stamattina sono andato a controllare il suo album, ebbene gli mancavano.. quindi ha una buona memoria, ho molte speranze in lui.
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  24. Tuttavia il motto VT COMMODIVS non appare solo nella zecca di Messina. Vorrei passare al Viceregno spagnolo di Napoli, zecca di Napoli, dove abbiamo la variante PVBLICE COMMODITATI, motto introdotto da Filippo III nel 1599 con i tornesi con bastoni incrociati, ossia PVBBLICA COMMODITAS, motto confermato da Filippo IV con i 2 cavalli con cornucopie e le pubbliche. A questo punto vorrei postare una pubblica di Filippo IV del 1623, zecca di Napoli. Saluti!
    1 punto
  25. Sembrerebbe proprio un 5. D'altro canto anche le probabilità sono a favore di questo millesimo (1775) che dal Montenegro e dato "R" contro "R2" per il 1776. Ti posto l'immagine delle due cifre tratte da monete dello stesso periodo (si tratta di Soldi 20 però, non avendo io i Denari 2 con le stesse cifre): in effetti la parte superiore del "5" quasi non descrive un angolo e assomiglia alla parte superiore del "6" (la parte inferiore del 5 è molto diversa, ma l'immagine è presa da una moneta più grande e quindi con maggior spazio a disposizione per l'incisore che può aprire di più il numero).
    1 punto
  26. È lo stesso peso che riporta finetti per quanto concerne i falsi d epoca. Trini che anche se non emessi dalla zecca di perugia, e comunque riconosciuti come falsi anche dal popolo,avevano corso nella società che in quel particolare momento aveva bisogno di monete di taglio piccolo. Se sbaglio qualcosa siete pregati di farmelo notare.
    1 punto
  27. Concordo con i colleghi location nettamente migliore ho sentito alcuni che si lamentavano per i bagni e il bar. A mio dire la cosa che è mancata di più è stata l'affluenza del venerdì piuttosto scarsa. Seconda cosa gli organizzatori non dovrebbero mescolare i commercianti con partita Iva con gli obbisti, questo per dare qualità al convegno è tutelare quelli con partita Iva. Mi sono ritrovato al venerdì con un privato con alcuni album di cartolinatale mentre al sabato uno straniero con album di monetine. Invito gli organizzatori a dividere le due categorie
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  28. A vederlo, mi sembrerebbe un 1775. Ho provato a fare un confronto con le immagini contenute nel catalogo e direi che si tratta proprio di un 5! lascio comunque l'ultima parola agli esperti!! Buona serata! Auriate
    1 punto
  29. DE GREGE EPICURI L'evento si avvicina, e cominciamo pure a preparare le domande. Ecco le mie, pochissimo essendo ferrato in numismatica medievale (nonostante un bel corso seguito anni fa...): 1) Ma come facevano ad avere l'oro a 24 carati, con la tecnologia medievale? 2)Che metodi usavano allora per non discostarsi dal peso-standard? 3) Quale e quanto vantaggio ricavava l' autorità emittente dalla coniazine dell'oro? I vantaggi però doveveno essere molti, sia diretti che indiretti. A parte una aggio della moneta coniata rispetto all'oro metallco, c'era sicuramente un problema di prestigio, ma anche una facilitazione del commercio e della finanza dello stato che produceva la moneta. Tanto che poi si sono subito affollati i concorrenti (in particolare, Genova e Venezia). Prima di chiedere a Locatelli (ed alla Travaini, che sarà presente) qualcuno vuol cominciare a rispondermi?
    1 punto
  30. Salve a tutti! Vorrei riesumare questa discussione o galleria di emozioni numismatiche tutt'altro che solo estiva, ma per tutte le stagioni e per tutti i gusti. Invito, quindi, tutti quelli che si emozionano mentre tengono in mano le proprie monete a postare quella più significativa, cercando di descrivere anche le relative emozioni. Secondo me tale discussione ha ancora un grande potenziale, anche terapeutico... Saluti!
    1 punto
  31. E' la bellezza di questo periodo storico-numismatico e in particolare delle emissioni di quest'area... dove spesso e volentieri il confine tra ufficiale e imitativo è davvero inesistente e, proprio nei casi di confine pressoché nullo come questo, sarebbe interessante eseguire delle analisi sulla composizione dei tondelli per quantificare l'effettivo vantaggio di una produzione di alto livello quale questa. Se i minimi radiati possono essere inseriti in una necessità di avere (oltre al vantaggio derivato dall'impiego di una determinata lega e di un determinato volume di metallo) anche una sorta di moneta spicciola frazionata e se le imitative di modulo regolare rappresentano quale unico guadagno la spendibilità alla pari a fronte di un minor impiego di fino... qui? Probabilmente anche in quest'occasione un'analisi spettrografica dovrebbe restituire valori pressoché nulli di argento e una lega meno nobile dei coevi ufficiali (magari con significativa presenza di oricalco derivato dalla fusione di vecchi sesterzi) tuttavia sarebbe interessante vedere in questi casi specifici la concentrazione dei vari metalli rispetto ad analoghi imitativi meno rifiniti. Va sfatato anche il "mito" della totale assenza di argento negli imitativi poiché in alcuni hoard britannici di materiale destinato alla produzione di moneta imitativa sono stati rinvenuti anche frammenti di denari d'argento che, molto probabilmente, servivano quali "ingredienti" per la creazione della lega metallica per formare il tondello da coniare e, a quanto pare, dovevano entrare nel crogiolo in una fase finale della lavorazione assieme a barre già pre-lavorate ottenute dalla fusione di sesterzi consunti e altri oggetti metallici di recupero. Il che implica che, appena prodotti, anche gli imitativi (magari non tutti, ma quelli di miglior fattura) dovevano avere un aspetto superficiale in qualche misura simile a quello delle emissioni regolari.
    1 punto
  32. rimango sempre sinceramente stupito e affascinato leggendo, in questa monetazione, quanto sia sottile e difficile da comprendere il confine tra ufficiale e imitativa. la mia ignoranza non avrebbe avuto dubbi a inserire quel Vittorino tra le ufficiali....per stile generale.... certo che le tue considerazioni sono significative... molto complesso, quindi per me molto affascinante e stimolante
    1 punto
  33. Vorrei portare il mio contributo alla discussione : non so se è un gettone o una medaglia, però viste le dimensioni propenderei per la seconda soluzione. peso : 20,3 grammi diametro : 34,1 mm materiale : mi sembra zama o lega pb / st
    1 punto
  34. Io ne ho una,in piombo,proveniente dalla cassa di Pio IX,ma mi sembra più leggera,nel rovescio reca l'immagine dell'Immacolata,con la leggenda EX PLUMBO FERETRI PII PP IX.Quando torno a casa la peso e,se interessa,posto le immagini.
    1 punto
  35. Buon giorno,si Mario,Monica nel suo volume credo che intenda proprio attribuirgli il significato di nuova emissione e per quanto riguarda la posizione ne descrive solo una e cioè a dx del piede della F quindi questa sarebbe inedita. Questo dimostra quanto non sia scontato ogni elemento che porta ad una corretta classificazione,in effetti mi sono basato su una delle poche caratteristiche di distinzione marcatamente differenti ovvero le aste orizzontali della F che nel gruppo F.I.1 (a,b).sono dritte mentre queste sembrano patenti fino quasi a toccarsi ma ovviamente non ne sono sicuro.
    1 punto
  36. Vero... In una bella discussione di cinque anni fa dal titolo "Definizioni e dintorni" (LINK) @dabbene riportò un elenco di definizioni di numismatica di autori noti o di forumisti e ci invitò a tirarne fuori altre. In quella occasione io scrissi: Le monete sono testimoni silenziose. La numismatica dà loro la voce. Ecco... una discussione come questa, con i contributi che ciascuno di noi, nel suo piccolo, sta aggiungendo è un perfetto esempio di quello che volevo dire allora. Continuiamo... e spargiamo la voce...
    1 punto
  37. Buongiorno, eccomi di nuovo ad "infestare" questa discussione, abbiate pazienza! Se può essere utile, ho trovato queste liste https://it.wikipedia.org/wiki/Lista_dei_patrimoni_dell'umanità#.C2.A0Regno_Unito http://whc.unesco.org/en/statesparties/gb che sembrerebbero confermare la notizia Nell'apposita sezione Frontiers of the Roman Empire si parla infatti sia del Vallo di Adriano che di quello di Antonino! Se ci fossero ulteriori informazioni sarei ovviamente molto curiosa di leggerle! Buona giornata!
    1 punto
  38. Nel corso della lunga discussione si era parlato del Florina Hoard e avevo anche postato l'originale articolo dell'archeologa greca (la cui traduzione in inglese è postata sopra, in post #808). Ovviamente l'ho contattata e inizialmente mi aveva pure risposto gentilmente e perfino mandato alcune foto di denari di Bruto presenti nel ripostiglio (basta cercare nella discussione), ma non dell'emissione che mi interessava. Dopo non si è più fatta viva, non so per quali ragioni e non posso escludere che sia rimasta infastidita dalle mie insistenze oppure semplicemente se n'è disinteressata (cosa non sorprendente in archeologi che non hanno una vera preparazione numismatica). Poi la situazione in Grecia non è delle più semplici, anche per ragioni politiche....
    1 punto
  39. Ciao a tutti! Vorrei un vostro giudizio (magari anche una valutazione) per questa moneta così indicata dal venditore: Casale Monferrato. Ferdinando Gonzaga. 1612-1626. Grosso. MI. MIR 338. CNI 74-80. Diametro 19.00 mm. SPL. RR.
    1 punto
  40. Io pensavo ad un esemplare del tipo F.1.1b. A completamento dei dati del mio post precedente, le dimensioni della F sono 6 mm e 4 mm. Valerio
    1 punto
  41. posto il link tratto dal sito de Il Secolo XIX con un interessante galleria fotografica della nuova sede a Roma http://www.ilsecoloxix.it/p/multimedia/italia/2016/10/25/ASUQzdqE-zecca_italia_tesori.shtml#1 qui invece altre immagini http://www.ansa.it/sito/notizie/cultura/arte/2016/10/25/museo-della-zecca-apre-la-fabbrica-dei-tesori-italiani_01af7c0f-645a-4b96-aed9-44ba3a245e0d.html
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  42. SI DEVS P(RO) NOB(IS), Q(UI) CONT(RA) NOS (?) (Se Dio è con noi, chi sarà contro di noi?) Invado il campo delle moderne italiane, con questa osella del doge Antonio Priuli (1618-1623), che ci riporta ad un episodio minore della guerra dei Trent'anni, la famigerata "congiura di Bedmar". L'osella è dell'anno V, cioè il 1622. All'indomani della elezione di Priuli, la situazione si presentava assai grave, con voci insistenti di una invasione spagnola condotta dall'ambasciatore, il marchese di Bedmar, che era sbarcato a Venezia con mercenari, corrompendo e allestendo una flotta d'invasione. Priuli reagì con una durezza estrema, arrestando e giustiziando marinai e soldati stranieri, anche per semplici sospetti. La caccia portò all'arresto di molte persone, anche innocenti, come il patrizio Antonio Foscarini, la cui colpa era quella di frequentare l'ambasciata spagnola e che venne giustiziato il 21 aprile 1622. Il fatto fece comprendere gli eccessi perpetrati, tanto da portare ad un decreto di scuse il 16 gennaio 1623, ammettendo l'errore compiuto. Peraltro, nel febbraio 1623 Venezia si intromise nella guerra dei Trent'anni tramite operazioni nella cosiddetta guerra per la Valtellina.
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  43. http://wcn.pl/auctions/33/browse?cat=7&page=3 № 158 -159, 163-167 http://wcn.pl/auctions/22/browse?cat=52 № 102-104 https://www.acsearch.info/search.html?id=2609803 https://www.acsearch.info/search.html?id=3244432
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  44. Eccomi qua, con uno dei talleri tedeschi del XVII secolo secondo me tra i più belli e significativi. Il motto IEHOVA VOLENTE HUMILIS LEVABOR ("Se Dio lo vorrà, sarò consolato, innalzato sopra ogni miseria") contorna un paesaggio rurale con un villaggio sotto la tempesta e, in primo piano, un salice colpito e piegato dal fulmine. Sulla destra in alto, in un sole raggiante compare il nome di Dio "JHWH" (retrogrado), ovvero il Tetragramma. Si noti come nella scritta sul giro, il grassetto su alcune lettere indichi il loro essere più grandi delle altre: insieme formano la sigla "VV. H. L.", ovvero "Wilhelmus Hassiae Landgravius". Si tratta di una delle più celebri e significative monete coniate negli stati tedeschi nel corso della guerra dei Trent'anni: la sua emissione, con diverse varianti, iniziò con il 1627. L'albero raffigurato è stato nel tempo presentato come un salice (pianta rustica che si adatta all'ambiente dalle spiccata proprietà medicinali), come in realtà è, ma talvolta come una palma (albero particolarmente resistente e simbolo di sicurezza); nell'immagine, la tempesta infuria sul paese e sull'albero, piegato dal vento forte e colpito da un fulmine. In questo clima avverso, brilla comunque in alto il nome di Dio (Tetragramma) all'interno di un sole raggiante. Sul giro la scritta IEHOVA (ci sono varianti antecedenti con DEO o UNO), VOLENTE HUMILIS LEVABOR, indica la volontà e la fiducia del principe di superare tutte le più gravi difficoltà, potendo contare sul sostegno di Dio. In effetti in quegli anni il Langraviato ebbe a soffrire parecchio: il langravio Guglielmo V (Kassel 1602- Kassel 1637, l'anno della nostra moneta), divenne celebre per essere riuscito a ristabilire l'economia del proprio stato, che reggeva dal 1632, provato dalla guerra dei Trent'anni, nella quale era alleato del re Gustavo Adolfo di Svezia e per la riforma monetaria che introdusse. Ma alla firma della pace di Praga(30 maggio 1635), Guglielmo V strinse un patto d'alleanza con la Francia e pertanto l'Assia-Kassel venne invasa dalle truppe imperiali. Guglielmo V perdette parte dei propri domini e poté riacquistarli solo dopo il pagamento di 2,5 milioni di fiorini d'oro. Guglielmo V rimase comunque considerato come un nemico dell'Impero, nomea che colpì anche tutti i rami della famiglia. Terminò la propria vita in esilio e dal 1636 la reggenza passò alla moglie, prima in vece del marito e poi in quella del figlio Guglielmo VI. Una interessante teoria pone a dopo il tremendo saccheggio e il massacro perpetrato dalle truppe imperiali nella città di Magdeburgo (1632), capitale della riforma, la decisione di introdurre la parola IEHOVA, a intendere una ancora più convinta adesione alla lettera biblica professata dal Luteranesimo in contrapposizione all'Impero e al Cattolicesimo, ma anche quasi a considerare la distruzione di Magdeburgo un evento tragico per i Riformati quanto per gli Ebrei era stata la distruzione del Tempio nel 70 d.C. Autorità emittente: Guglielmo V (o VI), Langravio di Assia-Kassel (Hessen-Kassel) Zecca: Kassel (zecchiere Georg Kruckenberg) Valore nominale: tallero, 1637; conosciuto come "Weidenbaumtaler". Peso: 29 g. ca. Diametro: 40 mm ca. Metallo: argento Catalogazione: Davenport 3461, Schütz 919.
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  45. Ciao Gpittini, un bell'acquisto di una medaglia rara a trovarsi nelle nostre Mostre. Le guerre balcaniche che hanno avuto luogo nel 1912-13 sono fatti relativamente poco noti qui da noi, che invece fummo maggiormente coinvolti - assieme ad altri paesi europei - in quello che accadde nell'immediato dopoguerra 1915-18, eventi che portarono alla creazione della Jugoslavia. Ma già prima della "grande guerra" ci furono alcuni conflitti che portarono ad un ulteriore disgregamento dell'Impero Ottomano e a notevoli e nuove ripartizioni territoriali. IL Kossovo, che aveva già fatto parte dell'Impero Serbo, dopo cinque secoli di dominio Ottomano con questa guerra, celebrata nella medaglia che hai acquistato, tornò alla Serbia. I segni grafici posti fra i bracci della croce che figura nello stemma serbo sono probabilmente la trasposizione araldica di quattro acciarini, ma vengono anche letti come quattro lettere C che nell'alfabeto cirillico corrispondono al fonema S e starebbero a significare "Solo l'Unità salva i Serbi". Le misure del diametro sono quelle di una medaglia portativa, ma non vedo tracce di appiccagnolo : forse si è spezzato ? Un bel cimelio storico, mi spiace di non essere in grado di tradurre l'aggettivo posto accanto al termine KOSOVO. Complimenti, e un saluto cordiale.
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  46. Salve a tutti, scusate se sarò sintetica, ma in questo periodo non riesco a fare di meglio perché nonostante la "pausa" per me rappresentata dalla giornata di sabato, i miei problemi familiari purtroppo rimangono... Il denaro in questione mi è già stato sottoposto dall'attuale proprietario - che ringrazio molto per la cortesia. Come già detto anche a lui, visto in fotografia il triangolo sembrerebbe un segno intenzionale, ma per esserne certi, la moneta andrebbe vista direttamente, cosa che, sempre grazie alla disponibilità del proprietario, spero di poter fare appena sarà possibile. Comunque il segno del triangolino nei denari di Pisa in se per se è noto ed è edito: è in quella posizione che - se confermato - sarebbe cosa nuova. Negli aggiornamenti al primo volume sulla zecca di Pisa contenuti in appendice al secondo (se mai riuscirò a fargli vedere le stampe...), i denari epigrafici sono quelli più rappresentati, perché grazie al volume stesso e grazie anche al forum e alla discussione sui denari di Lucca (dove ogni tanto Pisa è saltata fuori) la conoscenza di queste monete si è molto accresciuta e la vista dei collezionisti, studiosi e appassionati ....si è davvero aguzzata;)! Un caro saluto e complimenti a @margheludo per la capacità di cacciare e di osservare MB
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  47. Elledi ha voluto rispettare la scelta fatta dagli autori del Corpus Nummorum Italicorum , La monetazione monegasca è presente nel terzo volume. I Grimaldi inoltre sono una famiglia di origine genovese , il loro principato è stato sotto l'influenza francese genovese e sabauda
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