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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 10/20/16 in tutte le aree

  1. Dopo un'assenza prolungata da lamoneta entro e vedo una tessera misteriosa che fa parte di una piccola serie di cui si conoscono pochissimi esemplari. Non so neppure se italiana o francese. Banti ne ha pubblicate tre, una con lo scorpione, un'altra col giglio e la terza con un leone. Non sono tessere mercantili, forse gettoni di conto o tessere d'altro tipo. Per ora ho l'immagine di quella con lo scorpione. Attorno alla lettera nel campo A la legenda è IVSTITIA. Quella attorno allo scopione non l'ho ancora decifrata. Nei prossimi giorni allego le altre. Dimenticavo, un'altra con scorpione è nel Medagliere Milanese. saluti Pozleo
    12 punti
  2. NON SIBI SED ALIIS Non per sé ma per gli altri Roma, Innocenzo XII, Mezza Piastra 1693 Anno III Al rovescio un pellicano si squarcia il petto per alimentare i suoi piccoli. Un tempo si riteneva erroneamente che il pellicano avesse la capacità di nutrire o addirittura di risuscitare i suoi piccoli nutrendoli col proprio sangue. Per questo nella simbologia cristiana è stato spesso accostato allo stesso Cristo, in quanto segno di Colui che offre la propria vita per la salvezza di quelli che sono stati da Lui generati. Nella teologia medievale il pellicano rappresenta più esattamente Gesù che si lascia inchiodare alla croce, donando il suo sangue per la redenzione dell'umanità. Anche nella Divina Commedia c'è un accostamento tra Gesù e tale palmipede: Dante, nel canto XXV del Paradiso (v. 112-114), parlando di Giovanni che nell'ultima cena poggia il capo sul petto di Gesù, scrive: Questi è colui che giacque sopra il petto del nostro pellicano, e questi fue di su la croce al grande officio eletto riferendosi, in quest'ultimo verso all'incarico che Cristo, dalla croce, assegna a Giovanni di prendere Maria come sua madre. L'immagine è tratta dal catalogo dell'Asta Nomisma 39 (2009).
    4 punti
  3. Confesso che non comprendo appieno la sconfessione di Vigno a proposito della testimonianza di Dione Cassio. Come in tutti i campi, bisogna documentarsi bene prima di fare delle sparate... Dione Cassio, come avevo già scitto in un post nella pagina precedente, è vissuto in epoca ben posteriore rispetto al tempo di Bruto, ma era un senatore romano (di stirpe greca) e impiegò citca 22 anni a scrivere la sua storia romana, concludendola al tempo dell'imperatore Alessandro Severo, e i critici moderni sono concordi che egli aveva avuto accesso a molte fonti d'epoca nei muniti archivi imperiali, Non era bravo come il suo modello Tucidide, ma è ritenuto essere uno storico abbastanza attendibile, anche se mostra talvolta alcune piccole discrepanze ad esempio con Appiano quando tratta su argomenti dello stesso periodo storico. Resta il fatto che all'inizio del III secolo d.C. cita esplicitamente un denario con effige di Bruto e con i pugnali e il berretto.... E il suo libro 47 narra le vicende di Bruto e della battaglia di Filippi con notevole dovizia di particolari, dimostrando che aveva buone fonti su questi eventi storici (e questo non lo dico io, ma gli storici moderni che pure avranno fatto la loro analisi critica). Nelle mie ricerche ho avuto altre informazioni, fra cui il fatto, purtroppo senza alcuna prova, che negli ultimi venti anni i tombaroli greci avevano rinvenuto diversi esemplari di Bruto al sud di Filippi e nei pressi della stessa lunga via Egnatia, che era servita alle truppe di M. Antonio e Ottaviano per avvicinarsi da ovest verso Filippi, mentre Bruto vi era giunto provenendo da est e aveva il suo campo poco a nord della cittadina, sulle prime alture e quindi in posizione migliore. Bisogna tenere presente che la battaglia si svolse a circa 2,5 km a sud di Filippi, su una pianura che era allora molto paludosa. Adesso la pianura è drenata ed è molto fertile, ma l'area è molto ampia e a poca profondità il terreno è molto umido. Sembra che vi siano stati trovati denari, spesso con marcate ossidazioni, naturalmente senza avvertire le locali autorità. Grazie a un amico inglese, sono riuscito da poco ad avere la traduzione in inglese del testo di Cahn (sempre meglio del tedesco !). Se vi interessa, posso scansionarla e postare. Nel frattempo ho avuto nuove informazioni sull'esemplare trovato in Inghilterra. Quella moneta fu portata al British Museum per essere esaminata e valutata. E' stata poi sottoposta ad accurata pulizia e il restauratore del British Museum, una persona molto esperta, ha potuto verificare che lo strato di ossidazione era originale o almeno antico (e conosce bene le tecniche per riconoscere le ossidazioni e patine artificiali). A suo giudizio la moneta appare originale, almeno come tondello,ma il British Museum ha giudicato non indispensabile il suo acquisto, sia perché possiede diversi denari di Bruto (anche alcuni considerati falsi) sia per il modesto stato di conservazione e quindi ha disposto la restituzione della moneta allo scopritore, che poi si è affrettato a metterla in vendita tramite asta Spink. Per l'aureo posso solo dire che quello col buco (era della famosa collezione Biaggi e proveniva dalla Grecia), ora in deposito al British Museum, è stato a lungo esaminato. Non sono stati trovati elementi sospetti e il buco è risultato essere effettuato in antico. Quindi il giudizio attuale propende per la sua autenticità. Ho scoperto che esiste un altro aureo, il terzo considerato autentico, coniato con una stessa coppia di conii usata per denari, presente da diversi anni in una collezione privata svizzera. Ho le sue foto ad alta definizione ed effettivamente appare autentico. Non deve sorprendere l'esistenza di rari aurei in tale periodo. Ad esempio sono noti aurei di Q. Cornuficio, alcuni di attestata origine, come due (uno a Vienna e uno a Parigi) che erano presenti nel leggendario tesoro di Brescello del 1714. Esso conteneva circa 80.000 aurei della tarda repubblica. Peccato che nella quasi totalità furono rifusi a Venezia e solo pochi esemplari confluirono in collezioni d'epoca come quella di Tiepolo e da lì in collezioni museali..... Almeno sembra attestato che nel tesoro di Brescello non c'erano aurei di Bruto con EID MAR....
    4 punti
  4. Salve a tutti. Oggi mi andava di riprendere questa discussione un po' datata (fortunatamente non molto) per riproporre questo interessante argomento: Partiamo dalla moneta in oggetto. Come avrete intuito si tratta della piastra comunemente denominata Fecunditas per via della legenda che ne caratterizza il rovescio, emessa da Ferdinando IV di Borbone per celebrare la nascita della sua primogenita. Al D/ FERDINANDVS REX MARIA CAROLINA REGINA. Busti accollati dei Sovrani volti a destra. Ai lati, C-C e, sotto, NEAP. MDCCLXXII. Al R/ FECVNDITAS. Figura della maternità in trono a sinistra (alcuni vi vedono il ritratto della Regina che tiene in braccio la neonata), dietro, a terra, una cornucopia. Sullo sfondo, il paesaggio è caratterizzato dalla veduta del Golfo di Napoli, con la personificazione del Sebeto, il Vesuvio fumante e un vascello alla fonda nelle acque del Golfo. Ai lati della figura, BP - R e, in esergo, M. THERESIA NATA//NON. IVNI (con l'ultima I di dimensioni maggiori). T/ Treccia in rilievo. Sigle: CC = Cesare Coppola, Maestro di Zecca dal 1759 (con Carlo di Borbone) al 19 maggio 1790. BP = Bernardo Perger, Incisore istriano in attività a Napoli dal 1768 (in sostituzione di Ferdinando Adovasio) al 5 ottobre 1786. R = Giovanni Russo, Maestro di Prova dal 1747 (con Carlo di Borbone) al 1775. Riferimenti bibliografici: Pannuti - Riccio, p. 234, n° 47 (variante rara con data orizzontale al D/: n° 47a); CNI XX, p. 576, n° 90. Fig. 1: Un esemplare, a titolo d'esempio, di piastra a legenda Fecunditas. Immagine tratta dal web. Come si evince dalla data sotto i busti dei Sovrani al diritto, la moneta fu battuta nel 1772 e, come ci dice il rovescio, per ricordare la nascita della primogenita dell'augusta coppia: Maria Teresa Carolina Giuseppina di Borbone. Il fausto evento si colloca cronologicamente al 6 giugno 1772. La bambina venne così chiamata in onore dell'Imperatrice Maria Teresa, sua nonna materna. Nonostante il lieto accadimento fosse stato celebrato con notevole giubilo a Napoli, esso non garantì, come da contratto matrimoniale, l'ingresso della Regina Maria Carolina, moglie del Re Ferdinando IV, nel Consiglio di Stato: tale avvenimento dovette registrarsi solo successivamente, per la nascita di un erede maschio. Nel 1790, il 15 agosto, la Principessa venne data in sposa all'Arciduca d'Austria, suo cugino Francesco Giuseppe d'Asburgo-Lorena (1768-1835), il quale divenne successivamente Imperatore del Sacro Romano Impero con il nome di Francesco II (1792) e quindi Imperatore d'Austria con il nome di Francesco I (1804). La Nostra fu dunque, insieme al marito, l'ultima Imperatrice del Sacro Romano Impero e di lì a poco la prima Imperatrice d'Austria. La regnante borbonica viene descritta dalle fonti con una personalità affabile e allegra, che amava le feste di corte, ma senza distrarsi dalla politica del suo nuovo Paese: infatti, ebbe una discreta influenza sulle scelte politiche di suo marito, soprattutto per quel che riguardava i rapporti con gli Stati esteri. Il suo più grande successo in questo senso fu l'aver cagionato la partecipazione dell'Austria alla guerra contro la Francia di Napoleone Bonaparte. Maria Teresa fu anche accorta protettrice di artisti: particolare attenzione ricoprì la musica. Per lei lavorò, tra gli altri, il celebre compositore austriaco Franz Joseph Haydn (1732 - 1809), uno dei più grandi musicisti del XVIII secolo. Passando nuovamente alla piastra napoletana che ci interessa così da vicino, la questione che vado qui a riprendere si fonda essenzialmente su di un interrogativo epigrafico: al rovescio, all'esergo, compare la legenda M. THERESIA NATA//NON. IVNI con l'ultima lettera di dimensioni molto più grandi rispetto alle altre. Per quale motivo si registra questa particolarità? Ebbene, questa legenda specifica nel dettaglio la data di nascita della Principessa: le none di giugno, nel calendario romano, cadevano il 5 del mese, in questo caso giugno. La forma epigrafica di IVNI si ritrova anche in altre epigrafi di diverso genere. Mi viene subito in mente quella presente sul sepolcro di Niccolò Machiavelli (fig. 2), a Firenze, che recita: TANTO NOMINI NVLLVM PAR ELOGIVM//NICOLAVS MACHIAVELLI//OBIT AN. A.P.V. MDXXVII. Quindi, ho notato che in luogo del latino OBIIT (3° pers. sing. perfetto indicativo attivo del verbo obeo) viene scritto, in questo epitaffio, OBIT. Allora credo che sia successo similmente anche sulla piastra detta Fecunditas: la lettera I di dimensioni maggiori rispetto al resto della legenda indica in forma epigrafica il raddoppiamento della medesima e dunque si avrà: iunii. La legenda sull'esergo della piastra viene letta quindi M. THERESIA NATA//NON. IVNII, risolvendo così il quesito di questa "strana" lettera che era rimasto insoluto da così tanto tempo. Naturalmente, come sempre alla fine di ogni mio post, invito tutti gli interessati a partecipare attivamente al dibattito, così da far risultare al meglio tutti i nostri punti di vista. Fig. 2: Sepolcro fiorentino di Machiavelli: da notare, nell'epitaffio, la particolare forma OBIT che ha poi consentito di risolvere l'"enigma" numismatico della legenda IVNI.
    3 punti
  5. Ottimi esemplari @grigioviola ! Sul tema della Britannia post-romana segnalo i testi del Venerabile Beda, monaco vissuto in Inghilterra tra il 673 e il 735 che scrisse opere in latino incentrate più che altro sulla cristianizzazione della Britannia. Ma soprattutto vi segnalo l' Historiae Regum Britanniae di Monmouth (1100-1155), un canonico che scrisse in onore di Roberto I Conte di Glouchester l'opera al fine di ripercorrere la storia dei Re Britanni. L'autore affermò di avere semplicemente usato come fonte storica un non meglio "testo antichissimo" gallese, traducendolo in latino. Il testo in realtà risulta molto... "fantasy" ma ancorato a cenni storici reali; per il periodo romano vi sono descritti più personaggi realmente esistiti ma stravolti sia nel nome che nelle reali vicende storiche o altri probabilmente inventati di sana pianta. Ad esempio il primo re è Bruto di Troia, figlio di Silvio e discendente di Enea, fondatore del Regno di Britannia(?) dopo varie vicende che lo allontanano dal Lazio. Viene menzionato Lucio, primo Re cristiano di Bretagna (?). Ma vi sono vicende che sembrano aver radici storiche. Ad esempio Arvirargo (figlio di Cymbelin) re locale al momento della conquista claudiana dell'isola dapprima combatte contro l'Imperatore per vendicare la morte per mano romana del fratello Guiderio, quindi stipula una pace comportante il pagamento di tributi e il suo matrimonio con Genvissa, figlia di Claudio (?). Dopo ciò, Arvirargo diviene alleato dei Romani e li aiuta a giungere sino alle isole Orcadi. L'anno seguente, inamicatosi le altre tribù britanniche è costretto a sospendere il pagamento del tributo e Claudio invia un contingente guidato dal generale Vespasiano. Lo scontro tra i due eserciti porta ad una situazione di stallo, risolta dall'intervento di mediazione di Genvissa. Vespasiano rientra a Roma e dopo un anno Arvirargo muore, lasciando il trono al figlio Mario. La storia quindi riprende probabilmente in modo direi... delirante la vicenda di Caractacus (figlio di Cunobelin) e fratello di Togodumno che si oppose alla conquista romana da parte dei Romani. Un altro episodio è una variante dell' incursione dei galli a Roma nel 390 a.C. Il capo dei galli è il britanno Brennio, fratello del re di Britannia. Conquistò tutta la Gallia, entrò in Italia e mise a ferro e a fuoco Roma: i romani riscattarono la città con oro e argento e Brennio si ritirò. Ed eccoci a Giulio Cesare, il quale, dopo aver conquistato la Gallia, naviga lungo le coste settentrionali. Volto lo sguardo all' isola dei britanni chiese chi l' abitasse. Saputolo esclamò: Per Ercole, romani e britanni appartengono alla medesima stirpe, entrambi discendono dai troiani. Non voglio recare offesa all' antica nobiltà di Priamo versando sangue fraterno. Perciò chiede al re di Britannia, Cassibellauno, di sottomettersi pacificamente; ma Cassibellauno (che è un personaggio storico) s' indigna e, col valore e l' astuzia, mette in fuga Cesare, la cui spada magica resta in mano ai britanni. Poi diventa re Cumbelin (in quei giorni nasceva Gesù Cristo) e i romani conquistano succesivamente la Britannia (vedi sopra Arvirargo). Quindi Settimio Severo che aveva due figli: Geta nato da madre romana, e Bassiano figlio di una britanna. Alla morte di Settimio Severo i romani eleggono Geta, i britanni Bassiano. Si viene a uno scontro e vince Bassiano. Alla sua morte segue un periodo nero ma non del tutto per i cristiani di Britannia: tutti i fedeli furono trucidati affinché in fitta schiera e a gara si affrettassero a raggiungere gli ameni regni celesti, loro dimora naturale. Compare anche Costantino "primo imperatore cristiano dei Romani" che sicuramente lasciò un ricordo mitico nelle popolazioni isolane... a quel tempo a Roma regnava il dittatore Massenzio e molti romani avevano cercato rifugio in Britannia. Tutti costoro chiedevano a Costantino: "Fino a quando, o Costantino, sopporterai la nostra sciagura?" Questi si lasciò persuadere, marciò contro Roma e la conquistò. Arriva il 410 d.C. e i Romani devono abbandonare l' isola: c' è una straziante scena d' addio. Approfittando del vuoto di potere cominciano ad arrivare gruppetti di sassoni, molto ammirati per il loro aspetto fisico (erano stranieri di alta statura e di straordinaria bellezza). Il guaio è che a poco a poco di sassoni ne arrivano tanti e si comportano da conquistatori. Seguono battaglie furibonde. Ma il grande cambiamento, nel racconto, è che ora tutto si fa a forza di magia: anzi, su preghiera del vescovo di Lincoln, uomo di grande prudenza e religiosità, Quindi inizia una parte nella quale ha grande importanza ... Merlino!! Il quale profetizza: il drago bianco (i sassoni) sconfiggerà il drago rosso (i britanni). Ma per fortuna dopo vari scontri arriva Re Artù: sconfigge il drago bianco e sbarca sul continente per conquistarlo ma viene raggiunto dagli ambasciatori dell'Imperatore romano Lucio Tiberio che gli ordina di presentarsi a Roma a metà agosto dell' anno successivo: dovrà accettare dal Senato il castigo che ha meritato per essersi impadronito della Gallia romana. Per sua sfortuna (o fortuna) non riesce a farlo: la moglie, la regina Gahumana (Ginevra nelle versioni successive) viveva in esecrabile lussuria col nipote. Artù torna in Britannia, sconfigge il nipote, manda Gahumana in un convento e sparisce misteriosamente, ad Avalon. Corre l' anno 542. Tutto ciò per dire che le tradizioni antiche mutuate nel mito anche nel 1100 erano note ad alcuni (guarda caso, ribadisco, un monaco)... ma volete che nella tradizione orale popolare non fossero tramandati i ricordi di un passato mitico e glorioso sottoforma di saghe fantasticate?! Ciao Illyricum
    3 punti
  6. Mi butto! Dovrebbe essere un denaro di Pisa che la Baldassarri classifica come F.II (denaro con la F/PISA intorno a punto o bisante) post 1181 D/+INPERATOR o IHPERATOR / nel campo F R/+FREDERICVS (S coricata) / nel campo le lettere PISA attorno a globetto denaro a nome di Federico I emesso indicativamente post 1181- ante 1216 Spero che @monbalda non mi uccida per non averlo classificato correttamente.
    3 punti
  7. VI ASPETTIAMO MOLTO NUMEROSI!!!..molti nuovi o "giovani " collezionisti lo hanno dimenticato o forse non lo sanno : i Convegni Numismatici sono la migliore occasione per vedere e toccare le monete con mano, per fare esperienza..anche solo scambiando due chiacchere senza nessun obbligo di acquisto! Massimo
    3 punti
  8. E con vero piacere che accolgo la nomina a curatore di questa sezione. Mi chiamo Eros, e spero di rendere agevole e interessante la stessa, attraverso i miei modesti contributi. La passione per questa scienza mi accompagna da sempre, vorrei insieme continuare a scoprire e raccontarci.. Eros
    3 punti
  9. Raccolgo l'appello, e fidando in quanto hai scritto in apertura, che c'è spazio anche per le monete estere, torno con una moneta contemporanea, sperando di non essere troppo off topic, ma il messaggio che riporta mi sembra sia di grande attualità, e meriti di essere condiviso. Stati Uniti d'America, 1 dollaro 1986 GIVE ME YOUR TIRED, YOUR POOR, YOUR HUDDLED MASSES YEARNING TO BREATHE FREE E' il dollaro emesso per commemorare il centenario della Statua della Libertà e, con esso, Ellis Island, la porta dell'America, della terra del sogno e della libertà per milioni di emigranti, moltissimi italiani. " Datemi le vostre genti stanche, povere, le vostra masse accalcate che bramano di respirare libere" Sono versi tratti da The New Colossus, sonetto scritto dalla poetessa Emma Lazarus nel 1883 per raccogliere fondi per la costruzione del piedistallo della Statua della Libertà. Nel 1903, il sonetto è stato inciso su una targa di bronzo e montato all'interno del piedistallo del livello più basso della Statua. Versi, dicevo, di straordinaria attualità, oggi che le "genti stanche e povere...che bramano di respirare libere", sono invece respinte, e in molti paesi si pensa a costruire muri per impedir loro di entrare, piuttosto che aprire porte, come è stata, per più di 60 anni, Ellis Island, per oltre 12 milioni di loro. petronius
    2 punti
  10. Grazie all'aiuto di uno dei miei pazienti "maestri" sono mi sono acquistato (sperando che arrivi! :-D) il mio primo e speriamo non unico Aureolo. Ancora non conosco diametro e peso e la foto è quel che è ma ci tenevo a condividerlo con voi. Aureolus, 267-268 AD, rebel in Milan, struck in the name of Postumus. AE Antoninianus 19mm, 3.78 g. Milan mint. IMP POSTVM.., radiate, draped, cuirassed bust right / VIRTVS EQVIT, Virtus advancing right, holding spear and shield; T in exergue. RIC V 388; Mairat 224-5; AGK 111b; RSC 441. Per chi non conoscesse Aureolo (Fonte Enciclopedia Treccani) AUREOLO (Aureŏlus). - Uno dei cosiddetti trenta tiranni sorti nell'Impero romano nel sec. III dopo Cristo. Della sua vita non ci restano che notizie frammentarie, non facili a ridurre sotto un ordine cronologico ben sicuro. Alcune di esse sono dubbie o false, come false sono le monete a lui attribuite: né si può essere persuasi dell'autenticità dell'epigrafe metrica greca, posta nel Pons Aureoli, di cui uno scrittore antico pretende di conservarci la traduzione latina, poi a sua volta ritradotta in greco. Aureolo era nativo della Dacia e venne su dal nulla, come parecchi altri di quel tempo, grazie all'anarchia militare che travagliava l'Impero, mentre le incursioni dei barbari ne desolavano in vasta parte i territori. Egli appare la prima volta in Pannonia come comandante della cavalleria, sotto gli ordini dell'imperatore Gallieno: combatté contro l'usurpatore Ingenuo e contribui validamente alla vittoria di Mursa (Osijek in Slavonia; 258 d. C.). Poi nell'Illirio sconfisse i due Macriani, il padre e il figlio imperatore, il cui esercito passò nelle sue mani. Ma già, secondo alcune notizie, Aureolo sarebbe stato allora imperatore, e la vittoria sui Macriani sarebbe dovuta a un suo legato di nome Domiziano. Se non che, Aureolo figura ancora come generale di Gallieno nella guerra contro Postumo, proclamato imperatore in Gallia: nella quale guerra ebbe il compito di difendere l'Italia da un eventuale tentativo da parte del ribelle. Ma Aureolo a sua volta si fece a Milano proclamare imperatore. Gallieno tornò dall'Illirio a reprimere la nuova sedizione ma prima di riuscirvi venne ucciso, mentre assediava Milano (268 d. C.). Gli succedette Claudio, a cui Aureolo si arrese; e indi a poco fu ucciso. Sulla sua fine esistono differenti versioni. Una delle quali riferisce che Aureolo morì in conflitto con Claudio, presso il ponte che ebbe appunto da lui il nome di Pons Aureoli (Pontirolo, sull'Adda). Ivi Claudio gli avrebbe fatto alzare un modesto tumulo, al quale doveva appartenere l'epigramma greco sopra ricordato. Questo epigramma è ispirato alla tradizione che Aureolo fosse ucciso contro il volere di Claudio. L'uccisore sarebbe stato Aureliano. Saluti a tutti. TWF P.S. Sentitevi pure liberi di commentare! :-)
    2 punti
  11. Testone di Innocenzo XI con MELIVS EST DARE QVAM ACCIPERE... ogni spiegazione credo sia superflua!
    2 punti
  12. Ho ricevuto oggi la lettera da Kunker che mi avvisa di aver perso tutti i lotti su cui avevo (profumatamente) offerto. Esiti complessivi di 11,8 milioni contro gli 8,2 di stima. Questo è uno di molti esempi. Io ci andrei cauto col dire che la numismatica è in crisi, parlerei piuttosto di crisi culturale, o forse preferirei chiamarla disinteresse. Sicuramente l'indifferenza dilagante verso questa ed altre materie affini ne genera alla lunga una crisi come la intendi tu, ma dal mio punto di vista penso che (soprattutto grazie ad internet, come già detto da altri) la numismatica campi ancora, e nemmeno male... solo in modo diverso.
    2 punti
  13. Semplicemente dai mercatini si è passati al virtuale... Aste ce ne sono a decine tutti i mesi , soldi sempre ci saranno......ora i ceti medio bassi ne hanno meno da spendere in monete ....gli altri mi sembra non soffrano.
    2 punti
  14. Io credo piuttosto che sia legato ad una perdita di valori, primo fra tutti quello della cultura
    2 punti
  15. Piccole riflessioni, proprio terra-terra (che poi io sui lucchesi ed affini non son proprio specializzatissimo): Cosa ci dice la grande F nel campo? Nei lucchesi dell'ultimo periodo abbiamo la H che rimanda ad Henricus, qui invece si vuole rimandare ad un'altro nome imperiale... Sappiamo che ad un certo punto Pisa smette di coniare una contraffazione del lucchese ed inizia a produrre una moneta che lo imita, siamo più o meno nella metà del XII secolo. Vediamo se qualche utente mette insieme il puzzle e ci rinfresca la memoria. 122 pagine di discussione son lunghe, a volte è doveroso ripartire dalle basi per riassumere e fare il punto della situazione... Aggiungo: quei due segni semicircolari che tagliano la base della F cosa sono? @Philippus IX ti cito perchè so che sei uno che si butta... vuoi provarci? Ciao Antonio
    2 punti
  16. Raccolgo la provocazione e la estendo al medioevo nella sua più ampia accezione e quindi al di fuori dell'Italia e soprattutto in quel periodo che più che medioevo può essere definito come l'albore del medioevo... e ovviamente, per interessi personali, vi voglio trasportare idealmente in suolo britannico nelgli "anglo-saxon times" Guardate un po' la chiara derivazione tipologica di queste monete: MODELLO: DERIVATO: MODELLO: DERIVATO: In ambito inglese sembra quasi che, una volta che i romani hanno definitivamente abbandonato l'isola, le popolazioni autoctone non abbiano scordato del tutto usi e costumi (e in genere il processo di romanizzazione del territorio), ma anzi appare quasi che abbiano attuato un processo di assimilazione e adattamento, una sorta di patchwork culturale e soprattutto che abbiano cercato di legittimare il proprio potere utilizzando anche parte della simbologia e iconografica tipicamente romana... un processo simile a quello attuato nella cristianizzazione di usi e costumi pagani. Esempi analoghi di richiami alla romanità persistono anche nei periodi successivi con i Merovingi prima e con i Carolingi poi: Anche in questo caso mi sembra palese la ripresa di una ritrattistica tipicamente tardo imperiale (dal IV secolo in poi per capirci). Tutto questo testimonia una conoscenza diretta anche al tempo dei modelli utilizzati probabilmente per la permanenza in qualche forma di utilizzo di queste monete dei secoli passati: vuoi come mera "gioielleria", vuoi per usi "ludici" o "votivi" o, perché no? anche come valuta di scambio per piccole transazioni (magari considerandone il valore del mero materiale). Butto là le mie considerazioni così, senza particolari approfondimenti, lasciando parlare le immagini. Per chi volesse approfondire ci sono delle bellissime pagine dedicate all'argomento nel sito del museo Fitzwilliam.
    2 punti
  17. Alla morte di Traiano successe Adriano ; questo e’ quanto ci dice una piccolissima finestra della lunga cronologia imperiale romana . Questo passaggio di consegne da Traiano ad Adriano presenta e presento’ anche presso i contemporanei dei dubbi , delle perplessita’ , circa la regolarita’ della successione all’ Impero di Adriano . Vediamo di ripercorrerne i fatti . Secondo la tradizione storica Adriano fu un cugino diretto di Traiano , lo accompagno’ nella seconda campagna dacica , quella conclusiva , contro Decebalo e gli fu affidato il comando della 1° Legione Minervia , comportandosi eroicamente , tanto che Traiano lo investi’ del consolato nel 108 e prese in considerazione la possibilita’ di adottarlo , fatto che poteva rendere possibile la ufficiale successione all’ Impero . Tutto cio’ fu accentuato dalla benevolenza e protezione della saggia Plotina , moglie di Traiano , la quale fece ottenere ad Adriano la carica di Legato nella successiva spedizione contro i Parti ; in questa fase trovandosi Adriano in Siria come Legato dell’ Imperatore , il 9 Agosto del 117 seppe della avvenuta adozione , quindi nuovo Imperatore e due giorni dopo , l’ 11 Agosto , venne a sapere della morte di Traiano . Secondo la Storia Augusta invece , in base ad una opinione diffusa tra tutto il concorde comando militare di Traiano , questi avrebbe meditato di lasciare l’ Impero a Nerazio Prisco che era un alto membro del consiglio imperiale di Traiano e famoso giurista dell’ epoca , tanto che Traiano un giorno disse a Prisco : "se mi dovesse accadere un giorno qualche disgrazia , affido a te le Province” . Perche’ allora il successore di Traiano fu Adriano ? Sempre a parere della Storia Augusta , fu Plotina tramite una manovra che , morto ormai Traiano , avrebbe fatto parlare con la falsa voce di un moribondo , un altro al posto di Traiano , comunicando personalmente a Plotina la successione ad Adriano ; mentre come documento scritto non ci fu nulla ; addirittura si sospetto’ di una infatuazione della anziana Plotina verso il giovane Adriano . Proviamo ad analizzare i fatti : a quanto pare Traiano , sapendo di essere malato , rimase molto indeciso a chi affidare l’ Impero dopo la sua morte , come fece Nerva con lui ; come abbiamo visto probabilmente penso’ a Nerazio Prisco , forse fece anche un pensiero sullo stesso Adriano , sempre secondo la Storia Augusta penso’ anche di agire come Alessandro Magno che non designo’ nessun successore , infine penso’ anche di delegare al Senato la scelta di un successore all’ Impero . Come si nota , con i dati disponibili che abbiamo , Traiano in questo campo si comporto’ con estrema indecisione , contrariamente da come agi’ da militare , evidentemente considerava questo passaggio di consegne di estrema importanza per l’ Impero , piu’ di una conquista esterna . Cerchiamo ora di analizzare in questa storia la figura e il ruolo di Plotina , personaggio non indifferente come importanza nei fatti trattati a proposito della successione al marito . Va subito detto che Plotina fu donna molto intelligente e fedele a Traiano che segui’ personalmente nelle sue principali guerre di conquista in Dacia e in Persia ; fu famosa per il suo interesse nella filosofia , particolarmente verso la corrente dell' epicureismo e per la sua virtù , dignità e semplicità di costumi , quando Traiano mori nel 117 , Plotina aveva circa 50 anni , era quindi per l’ epoca una donna matura , si nota anche dall’ espressione di Plotina coniata sul Sesterzio in foto come le guance fossero in fase cadente . Plinio il vecchio la definisce : “Sanctissima foemina” , mentre Cassio Dione , piu’ lontano dai fatti , parla di una senile passione per Adriano e sospettava di un avvelenamento di Traiano da parte di Plotina dopo avergli fatto adottare all’ Impero , Adriano . Queste presunte accuse del greco Cassio Dione sono sicuramente delle falsita’ storiche in quanto Plotina da donna colta e di seri e solidi costumi , non aveva mai nascosto la propria simpatia verso Adriano in quanto anche lui cultore della civilta’ greca e della loro filosofia , tanto che tutti sapevano di questo legame culturale tra i due ; per saldare ancora piu’ questo rapporto , Plotina favori’ anche il matrimonio tra la figlia di Matidia , Sabina con Adriano , figlia della sorella di Traiano , Marciana . Non ci sono quindi sospetti o motivi per infamare la memoria di Plotina circa i rapporti , non prettamente culturali , con Adriano . Quando nel 121 Plotina mori’ , Adriano la onoro’ con un Tempio a Nemausus (Nimes) sua citta’ natale , mentre le sue ceneri vennero deposte accanto a quelle di Traiano nella cella di ingresso posta alla base della Colonna Traiana . Stesso fedele rispetto Adriano porto’ verso sua suocera Matidia , madre di sua moglie Sabina e nipote di Plotina e Traiano in quanto figlia di sua sorella Marciana ; quando Matidia morì nel 119 , Adriano le dedico un grande Tempio a Roma , posto tra il Pantheon e il Tempio di Adriano , come si puo’ vedere nella ricostruzione in foto , oggi ne sono rimasti miseri resti sepolti sotto le case e parte dell' attuale Senato della Repubblica . Concludendo Adriano si dimostro’ , a parte gli ultimi anni quando era malato , un ottimo Imperatore , a dimostrazione della buona scelta di Traiano Plotina . In foto le quattro donne di Adriano : Plotina , Marciana , Matidia e Sabina L' ubicazione del Tempio di Matidia con i resti in prossimita' del Senato
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  18. Presento una piastra appartenente al regno di Ferdinando II di Borbone (1830-1859) deturpata da due contromarche: OLIM e BOMBA. FERDINANDVS II [OLIM] DEI GRATIA REX Ferdinando II, un tempo, re per grazia di Dio Alcune piastre e mezze piastre sono contromarcate dalle parole BOIA, BOMBA, B (che sta per bomba o boia) e OLIM. Questi sfregi avevano lo scopo di dileggiare il sovrano, colpevole di aver bombardato Messina nel settembre del 1848 tanto da fargli guadagnare l’epiteto di “re bomba”.
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  19. che sorpresa ! quando ho scritto il post 26 non avrei mai pensato di trovarmi un giorno a fare compagnia ai curatori ( faccio massaggi, porto l'acqua, tengo l'ombrello insomma quello che serve in una squadra). ah..dimenticavo, se volete parliamo anche di monete.
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  20. Ciao, il tuo parere va rispettato ed è giusto che qualcuno ti dia una risposta. Questo tetradramma di Naxos , per la sua grande espressività , l'incisore ha dovuto uscir fuori dal cerchio perlinato , Alcune di queste monete ,a causa del tondello , molte volte hanno impresso la testa di Dionisio barbata al limite del bordo , o la barba non e impressa perché fuori conio. In questa moneta in asta alla Nac ha un flan largo, di conseguenza ci fa osservare fin dove arriva la barba. Poiché durante la coniatura ha subìto uno scivolamento o un doppio colpo di martello , i peli estremi in basso danno l'impressione che la barba sarebbe stata più lunga. ma è solo lo scivolamento che lascia la traccia. come si osserva la traccia del perlinato più vicino al bordo da ore 13 ad ore 16. Il doppio colpo lo osserviamo nel nasello , sopra la palpebra dell'occhio i baffetti ecc. Con ciò si e liberi di avere pareri contrastanti , magari influenzati nel leggere messaggi sparati per provocare eventuali reazioni. La mia modesta opinione l'ho già espressa , (potrei averla nella mia collezione !!) Forse chi l'ha vista dal vivo e legge che qualcuno dubita ............ Allego un confronto con altri esemplari , dove possiamo osservare i limiti della barba. Non penso che sia andato dal barbiere . Magari se la osserviamo ingrandita in HD , la si può apprezzare meglio.
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  21. Ciao a tutti, vi mostro anche questa monetina che postai già anni fa, ma la cui discussione non riesco più a trovare. Ricordo che all'epoca c'erano pareri discordanti in merito alla rarità di questa moneta. Considerate le ottime condizioni, anche in questo caso mi piacerebbe averne una quotazione. (sempre più che altro per poterla eventualmente scambiare) Diam. 10 mm. - 0,15 g. Grazie ancora Max.
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  22. Salve. E' esatto, credo anch'io che si tratti di questa moneta. AE Antoniniano della zecca di Siscia. Al D/ IMP C M CL TACITVS AVG, busto radiato e corazzato volto a destra. Al R/ PAX AVGVSTI. La Pace andante a sinistra reggendo il ramoscello d'olivo e lo scettro. In esergo VI. Sembra sia assente nel RIC e nel Cohen, ma ne fu rinvenuto un esemplare nel ripostiglio della Venera, di cui riporto il riferimento bibliografico: Luigi Adriano Milani, "Il ripostiglio della Venera", Roma 1880, pag. 80, n° 1817/159.
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  23. Ben ritrovati a tutti,prima di tutto complimenti e buon lavoro alla nuova squadra,sono veramente contento per il nuovo slancio che avete dato alla sezione è a questa discussione in particolare, bello anche vedere che si trattano anche i "cugini poveri di Pisa @miroita concordo in pieno con la tua classificazione e azzarderei un F.II.2. Ma si tratta di finezze (così ci dividiamo la colpa se interviene Monica).un grazie ad @adolfos che mi ritiene sempre meritevole di poter dire la mia sull'argomento,stasera con un po di tempo in più a disposizione vorrei aggiungere qualche elemento in più, buona serata a tutti.
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  24. Tra pochi giorni ricorrerà la Festa di Ognissanti... SI TOT PRO NOBIS QVIS CONTRA NOS - Se tanti (sono) per noi, chi (sarà) contro di noi? Ferrara, Ercole II d'Este duca IV, Testone 1534 Un gruppo di Santi intorno alla Madonna, genuflessa, al centro; sopra: colomba dello Spirito Santo. La moneta fu fatta coniare dal Duca per celebrare la sua incoronazione avvenuta nel giorno di Ognissanti del 1534. L'immagine proviene dal Catalogo NAC 85 del 2015. Si potrebbe associare anche un'altra moneta (Testone o per alcuni Quarto) dello stesso Duca con medesima impronta ma con legenda VOS DEDISTIS VOS SERVATE - Voi (me lo) avete dato (questo regno), voi conservate(melo) sempre riferita al giorno dell'incoronazione e quindi come invocazione di protezione dai Santi. Di questa non ho immagini a disposizione, ma chi ha il MIR Emilia la trova al n. 292 a p. 68. Visto il periodo e la moneta... quanto sarebbe bello se anziché perdere tempo con le zucche vuote di Halloween ci fossero più persone interessate a queste che non sono leggende d'importazione ma verissime (e stupende) testimonianze argentee della storia di casa nostra!
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  25. Alla tua tesi io direi....
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  26. A mia memoria la numismatica è sempre stata una cosa che interessa ad un numero piuttosto limitato di persone..
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  27. verrà sigillata spl-FDC/qFDC.
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  28. Osservando attentamente nel pezzo di Nac 96 la barba appare un po' come tronca ma. si nota l'impronta dei fili della barba sul bordo della moneta, indizio di quello che potrebbe essere il risultato di uno scivolamento del conio oppure una battitura parziale
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  29. Cancro su moneta autentica.... abbi fede @ateniese
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  30. Si, la catalogazione è giusta il RIC 47 si differenzia perché dopo la sigla di zecca c'è una stella (star) il RIC 59 invece ha un Punto (dot) dopo la sigla il 73 oltre ad avere il dot dopo la sigla, ha una lettera "S" nell'altare.
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  31. Ciao @clairdelune , la tua divagazione e' piu' che condivisibile . La numismatica , quella passione che nasce dal "leggere" la storia rappresentata in quel tondello e approfondita dallo studio sui libri , rendono possibile la conoscenza , seppur molto approssimativa , di tanti personaggi dell' antichita' che hanno lasciato una traccia delle loro vite , a volte negativa , spesso positiva , che oggi rendono possibile a noi lontani posteri di gettare uno sguardo sul nostro passato .
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  32. Ottimo! aggiorno subito il logo della sezione. Grazie.
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  33. Bellissima galleria di ritratti! E' solo una considerazione personale, ma a volte alcuni eventi sono così lontani nel tempo da sembrare quasi una favola, poco più che una storia da raccontare... E invece sono accaduti davvero, i loro protagonisti sono persone esistite veramente, e le monete contribuiscono a ricordarcelo... E' proprio questo loro aspetto che più mi affascina Scusate la divagazione e buona giornata a tutti!
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  34. Buonasera, Volevo condividere la foto di questo mio bronzetto di Costantino I il Grande che a differenza di altri, presenta un busto particolarmente curato dal punto di vista stilistico e dei dettagli. Si tratta pur sempre di una monetina modesta, ma credo che anche in altri appassionati del Tardo Impero possa suscitare qualche emozione, come è avvenuto per me, nel vedere un ritratto così vivo e realistico riprodotto su un umile tondello in bronzo di 17,47 mm.
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  35. Oltre all'attesissimo articolo di Alberto (a proposito, l'articolo del Cahn in inglese sarebbe anche per me gradito), il succo della discussione, per metterla in battuta, mi pare che mentre Tinia e Vigno se ne terranno a debita distanza, tutti noi che siamo convinti dell'esistenza dell'emissione acquisteremo il nostro bel denarino con i pugnali e ce lo godremo come merita!
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  36. Per sottolineare quali potessero essere le problematiche/difetti all'atto della coniazione di questi esemplari vorrei postare il tetradramma di Naxos Cahn 54.22 venduto nell'asta Leu 81 del 2001, lotto 88; come di può notare tra ore due ed ore quattro del dritto sono visibili i segni di forse tre (?) battiture di martello nella perlinatura:
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  37. Ottima moneta, R3 senza dubbio. Ben più quotato ma non più raro è il testone con busto di Paolo III proprio perché ha il busto ed è diciamo il " primo " testone ad essere coniato . Due fattori importanti sul valore di mercato di quella moneta. Non sono poche le monete rarissime mancanti dalle prestigiose collezioni papali vendute negli ultimi anni, saluti.
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  38. Indipendentemente dall'immagine rappresentativa che si vuol scegliere, propongo di aggiungere la voce 'tessere' alla sezione, in modo che si chiami Sezione per gettoni, tessere e pesi monetali.
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  39. Caro Devant81 di norma le monete offerte al pubblico incanto da operatori professionali e conosciuti hanno una percentuale di autenticità del 99,9% e solitamente anche lo 0,1% rappresentano eccezioni da loro certamente non volute e legate a circostanze particolari. Il 20 lire 1905, di cui certamente esistono falsi, è una tipologia molto conosciuta che ritengo estremamente improbabile possa costituire tale eccezione. Sui particolari evidenziati che differirebbero questo esemplare dall'originale a me paiono così marginali da non suscitare dubbi. È vero che il bordo può provocare qualche perplessità ma secondo me questa moneta è autentica. In genere acquistare da un'asta nota non è di per se' un'imprudenza anche senza vedere la moneta di persona, salvi esemplari di elevato valore economico. E non è questo caso. Saluti e auguri
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  40. Partenza a razzo, dunque! Avete ragione. In alcuni casi, là dove spesso le lettere sono particolarmente pasticciate non è facile distinguere Lucca da Pisa. A questo punto sarebbe interessante classificare il tipo. Io ho perso allenamento, sapete l'età non aiuta Forse qualche collezionista o appassionato ci sta seguendo ciao
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  41. Per gli appassionati delle monete minute genovesi vi presento l'ultimo arrivato . Si tratta di quartaro piuttosto raretto Quartaro del II tipo con al diritto la legenda QVARTARO ... uno dei pochissimi casi di monete genovesi medievali che non presentano in legenda riferimenti a Conrado III . Peso 0,78g
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  42. Ottimo Mario, proviamo a risvegliare un po' la sezione... magari qualche nuovo utente appassionato di medioevo e/o monete medievali troverà un aggancio per intervenire...speriamo... Personalmente io coi rovesci faccio così: cerco un elemento che potrebbe essere una S (se manca allora è Lucca) tra le lettere nel campo e la lettera A ruoto la moneta in modo da avere la A in basso cerco di leggere PISA partendo dalla lettera posta a ore 9 e andando in senso orario. In questo caso lo schemino funziona!
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  43. Immagini ripristinate, le vedete ora?
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  44. Come pensavo : elemento di un braccialettino. Ciao Marley.
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  45. Interessante. Fusione no di sicuro perchè i rilievi sono troppo definiti sul lato battuto. Per quanto riguarda invece quelle che (sembrano) bollicine di fusione potrebbero essere state causate dal fatto che la lamina (immagino sottilissima) da cui è stato ricavato il tondello era ancora grezza o addirittura uno scarto: non dimentichiamo infatti che le lamine e i tondelli prima di presentarsi nella forma definitiva che tutti conosciamo subiscono una miriade di trattamenti diversi sia chimici che termici. Comunque inutile scaldarsi: per propendere per questa o quell'ipotesi con maggiore certezza andrebbe osservata dal vivo, misurata, pesata, confrontata con qualche scudo... Una foto non basta. Saluti Simone PS Per chi non lo conosce consiglio la lettura di "La moneta e la falsa monetazione." di MANNUCCI Umberto - 1908. C'è la descrizione minuziosa, tecnica e molto approfondita di tutto il processo che porta alla creazione della moneta: dall'affinamento del metallo fino alla coniazione finale.
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  46. In effetti, come accenna anche Ross14, sapevo che c'era la possibilità di salvare singole pagine in formato pdf e poi unirle in unico file. Però diventa un bel volume di molte pagine.... Volevo solo sapere se esiste qualche procedura non troppo tediosa per estrapolare tutti i posts più interessanti, incluse le immagini postate e quindi con opportuni tagli.... In fondo è solo questione di tempo e di pazienza. In fondo la soluzione più corretta, anche sul piano scientifico, è quella di fare un vero studio, con Corpus, sul modello del mio libro su Flaminino (al quale seguiranno simili studi su Domizio Calvino e su Quinto Cornificio, che saranno pubblicati ad inizio 2017) e non mancherò ovviamente di ringraziare il Forum per l'impagabile collaborazione. E' quello che ho in animo di fare anche per Bruto e cercherò di analizzare tutta la produzione classificata con Crawford 508/1-3 e quindi non solo 508/3 che è quello con EID MAR. Ci saranno anche immagini per i quali ho avuto autorizzazione solo per una pubblicazione di carattere scientifico.
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  47. Contromarca ad uso privato , difficile risalire al motivo per il quale e' stata fatta Ti posto un esempio di contromarca ad uso pubblicitario che ho appena inserito in exonumia
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  48. ASTE MEDAGLIE PAPALI SETTEMBRE 2016 - Nelle aste del mese di settembre la medaglistica papale ha avuto "un momento di esaltazione" con gli incanti 281 e 282 della casa di aste Kunker. Sappiamo che le aste Kunker si discostano spesso dal quadro generale, ma auguriamoci che possa trattarsi di un impatto positivo e di un incoraggiamento al nostro collezionismo. Kunker ha proposto due(?) collezioni analoghe con cataloghi 281 e 282: complessivamente circa 110 lotti riferiti a medaglistica antica (fino al 1800), con tanto argento e con fusioni in bronzo di grande modulo, in bella conservazione (molti esemplari BB/SPL e SPL). Assolutamente minoritari erano coni o fusioni postumi (e spesso ciò è stato indicato); ma complessivamente si trattava di materiale ben scelto e selezionato. L'aggiudicazione è stata sostanzialmente totalitaria con prezzi non solo superiori alle stime, ma certamente al top degli ultimi anni. La impressione che la medaglistica antica in argento fosse un po' trascurata (commento all'asta NOMISMA di fine agosto) è stata ribaltata. Per una buona comprensione dei risultati di asta consiglio gli amici di consultare i cataloghi con prezzo di realizzo (asta 281 - lotti 1690-1898 con molte monete miste alle medaglie; asta 282 lotti 4404-4453. Il consueto elenco dei realizzi più interessanti è lungo: ASTA 281 (prezzi esclusi diritti 23%) GIULIO II- argento opus Cavino per l'Inghilterra - q.FDC - riconio posteriore francese - € 1.200; CLEMENTE VIII - Straord. Ferrara argento BB - € 1.800; URBANO VIII -Annuale anno XVIII - BB - € 1.200; ALESSANDRO VII - annuale anno VII - AG - q.SPL - € 900; CLEMENTE XI - Elezione - Cristo sotto la croce AG - SPL - € 1.600; BENEDETTO XIII - Straordinaria anno Santo AG - SPL - € 750; BENEDETTO XIII - Annuale anno V - AG - € 700; PIO VI - Straordinaria Bologna - AG - BB/SPL € 1.100 ASTA 282 (prezzi esclusi diritti 23%) ALESSANDRO VI - Restituzione opus Paladino AG - € 1.200; GREGORIO XIV - Straordinaria - Spedizione anti Ugonotti AG - SPL - € 900; CLEMENTE VIII - Straordinaria anno X minacce turche - postuma? - AG € 1.300; ALESSANDRO VII - Annuale anno VI - AG - SPL. - € 1.150 INNOCENZO XI - Straordinaria pace Nimega - AG - € 1.000; INNOCENZO XI - Annuale anno V - AG - Spl - € 900; INNOCENZO XI - Annuale anno XIII - AG - SPL - € 900; INNOCENZO XII - Annuale anno IV - SPL - AG - € 1.150; INNOCENZO XII - Indizione anno Santo (opus Arandeaux) - AG - SPL - € 1.100; CLEMENTE XI - Accademia San Luca anno 1716 - AG - SPL - € 3200; BENEDETTO XIV - annuale anno XV - AG - SPL - € 1.000; Medaglia fuse in bronzo Inedita Gregorio XIII - BB - € 2.200; ALESSANDRO VII - Basilica san Pietro opus Morone - - SPL - € 950; ALESSANDRO VII - Androclo BB/SPL - € 1.400; INNOCENZO XII - Rara fusione medaglia ovale con ritratto e stemma - € 2.800. Si notano eccellenti realizzi anche per alcune medaglie moderne di eccellente conservazione: PIO IX - annuale anno XXIII - Argento - € 360+diritti; LEONE XIII -annuale anno V - argento € 220+diritti; Pio XI - annuale anno I - € 180+diritti. Per gli amici interessati alla medaglistica del 1800 segnalo che la serie in argento di Pio IX (31 medaglie) è stata aggiudicata per € 4.200+diritti e quella di Leone XIII (26 medaglie) per € 2.000 + diritti. Faccio un accenno sintetico ad alcune delle altre aste dello stesso mese di settembre 2016.Prezzi elevati in due medaglie di asta STACK: La medaglia di Giulio II (Anglia..) in argento (originale?) è stata aggiudicata per USD 7.500+diritti ed una interessante medaglia con cronogramma anno 1717 per il 2° centenario della riforma luterana con raffigurazione stilizzata di papa Clemente XI in argento per € 4.000+diritti. In asta TEUTOBURGER sono state vendute due medaglie satiriche di Goetz per papa Benedetto XV in bronzo e metallo bianco per € 250 ciascuna + diritti ed un rarissimo, inedito massimo modulo in argento di Pio IX con la Basilica di Santa Maria Maggiore per € 825 + diritti (ma la medaglia abbina arbitrariamente la basilica con il ritratto giovanile del pontefice. BERTOLANI (asta dalla Gran Bretagna) ha proposto 18 lotti con vendite intorno al 40%. Per le antiche (in molti casi riconi o copie fuse) le basi erano abbastanza alte e ciò spiega l'invenduto; per le ottocentesche i collezionisti, a mio giudizio, hanno acquistato abbastanza favorevolmente. INASTA (meno di 20 lotti) ha un venduto intorno al 60%; anche per questa asta invenduti riconi o copie fuse per le medaglie antiche e prezzi medio-bassi per le ottocentesche e per le moderne in oro, comunque avvantaggiate dal valore del metallo.
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  49. Io non ritengo che il problema sia l'art. 91 del Decreto legislativo 22/01/2004 n. 42: "Le cose indicate nell'articolo 10, da chiunque e in qualunque modo ritrovate nel sottosuolo o sui fondali marini, appartengono allo Stato e, a seconda che siano immobili o mobili, fanno parte del demanio o del patrimonio indisponibile, ai sensi degli articoli 822 e 826 del codice civile.". Ritengo che i problemi siano i seguenti: 1) I criteri di attribuzione della natura "culturale" al bene; 2) Le prove della provenienza del bene da un suo ritrovamento nel sottosuolo o nel fondale marino; 3) Le prove della titolarità del bene avente natura culturale ai fini della sua restituzione al proprietario dopo il sequestro. Ma è solo una opinione.
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  50. ma la commemorativa comune per commemorare le monete commemorative comuni quando la emetteranno?
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