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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 10/18/16 in tutte le aree

  1. Alla morte di Traiano successe Adriano ; questo e’ quanto ci dice una piccolissima finestra della lunga cronologia imperiale romana . Questo passaggio di consegne da Traiano ad Adriano presenta e presento’ anche presso i contemporanei dei dubbi , delle perplessita’ , circa la regolarita’ della successione all’ Impero di Adriano . Vediamo di ripercorrerne i fatti . Secondo la tradizione storica Adriano fu un cugino diretto di Traiano , lo accompagno’ nella seconda campagna dacica , quella conclusiva , contro Decebalo e gli fu affidato il comando della 1° Legione Minervia , comportandosi eroicamente , tanto che Traiano lo investi’ del consolato nel 108 e prese in considerazione la possibilita’ di adottarlo , fatto che poteva rendere possibile la ufficiale successione all’ Impero . Tutto cio’ fu accentuato dalla benevolenza e protezione della saggia Plotina , moglie di Traiano , la quale fece ottenere ad Adriano la carica di Legato nella successiva spedizione contro i Parti ; in questa fase trovandosi Adriano in Siria come Legato dell’ Imperatore , il 9 Agosto del 117 seppe della avvenuta adozione , quindi nuovo Imperatore e due giorni dopo , l’ 11 Agosto , venne a sapere della morte di Traiano . Secondo la Storia Augusta invece , in base ad una opinione diffusa tra tutto il concorde comando militare di Traiano , questi avrebbe meditato di lasciare l’ Impero a Nerazio Prisco che era un alto membro del consiglio imperiale di Traiano e famoso giurista dell’ epoca , tanto che Traiano un giorno disse a Prisco : "se mi dovesse accadere un giorno qualche disgrazia , affido a te le Province” . Perche’ allora il successore di Traiano fu Adriano ? Sempre a parere della Storia Augusta , fu Plotina tramite una manovra che , morto ormai Traiano , avrebbe fatto parlare con la falsa voce di un moribondo , un altro al posto di Traiano , comunicando personalmente a Plotina la successione ad Adriano ; mentre come documento scritto non ci fu nulla ; addirittura si sospetto’ di una infatuazione della anziana Plotina verso il giovane Adriano . Proviamo ad analizzare i fatti : a quanto pare Traiano , sapendo di essere malato , rimase molto indeciso a chi affidare l’ Impero dopo la sua morte , come fece Nerva con lui ; come abbiamo visto probabilmente penso’ a Nerazio Prisco , forse fece anche un pensiero sullo stesso Adriano , sempre secondo la Storia Augusta penso’ anche di agire come Alessandro Magno che non designo’ nessun successore , infine penso’ anche di delegare al Senato la scelta di un successore all’ Impero . Come si nota , con i dati disponibili che abbiamo , Traiano in questo campo si comporto’ con estrema indecisione , contrariamente da come agi’ da militare , evidentemente considerava questo passaggio di consegne di estrema importanza per l’ Impero , piu’ di una conquista esterna . Cerchiamo ora di analizzare in questa storia la figura e il ruolo di Plotina , personaggio non indifferente come importanza nei fatti trattati a proposito della successione al marito . Va subito detto che Plotina fu donna molto intelligente e fedele a Traiano che segui’ personalmente nelle sue principali guerre di conquista in Dacia e in Persia ; fu famosa per il suo interesse nella filosofia , particolarmente verso la corrente dell' epicureismo e per la sua virtù , dignità e semplicità di costumi , quando Traiano mori nel 117 , Plotina aveva circa 50 anni , era quindi per l’ epoca una donna matura , si nota anche dall’ espressione di Plotina coniata sul Sesterzio in foto come le guance fossero in fase cadente . Plinio il vecchio la definisce : “Sanctissima foemina” , mentre Cassio Dione , piu’ lontano dai fatti , parla di una senile passione per Adriano e sospettava di un avvelenamento di Traiano da parte di Plotina dopo avergli fatto adottare all’ Impero , Adriano . Queste presunte accuse del greco Cassio Dione sono sicuramente delle falsita’ storiche in quanto Plotina da donna colta e di seri e solidi costumi , non aveva mai nascosto la propria simpatia verso Adriano in quanto anche lui cultore della civilta’ greca e della loro filosofia , tanto che tutti sapevano di questo legame culturale tra i due ; per saldare ancora piu’ questo rapporto , Plotina favori’ anche il matrimonio tra la figlia di Matidia , Sabina con Adriano , figlia della sorella di Traiano , Marciana . Non ci sono quindi sospetti o motivi per infamare la memoria di Plotina circa i rapporti , non prettamente culturali , con Adriano . Quando nel 121 Plotina mori’ , Adriano la onoro’ con un Tempio a Nemausus (Nimes) sua citta’ natale , mentre le sue ceneri vennero deposte accanto a quelle di Traiano nella cella di ingresso posta alla base della Colonna Traiana . Stesso fedele rispetto Adriano porto’ verso sua suocera Matidia , madre di sua moglie Sabina e nipote di Plotina e Traiano in quanto figlia di sua sorella Marciana ; quando Matidia morì nel 119 , Adriano le dedico un grande Tempio a Roma , posto tra il Pantheon e il Tempio di Adriano , come si puo’ vedere nella ricostruzione in foto , oggi ne sono rimasti miseri resti sepolti sotto le case e parte dell' attuale Senato della Repubblica . Concludendo Adriano si dimostro’ , a parte gli ultimi anni quando era malato , un ottimo Imperatore , a dimostrazione della buona scelta di Traiano Plotina . In foto le quattro donne di Adriano : Plotina , Marciana , Matidia e Sabina L' ubicazione del Tempio di Matidia con i resti in prossimita' del Senato
    3 punti
  2. Una notizia che mi sembra interessante per gli studiosi della monetazione di Maria Teresa
    3 punti
  3. La mia idea è che non si tratti del falso trucido abbozzato da un falsario improvvisato, ma uno dei pezzi usciti dalle zecche signorili dell'Emilia Romagna poco dopo la metà del Trecento (quindi appena dopo la fine del patriarcato di Bertrando). Le fonti storiche parlano di quantità enormi prodotte, ma non sono mai riuscito ad individuare un pezzo. Non erano pezzi in rame con una sottile patina in argento, perchè si parla di consistenti esportazioni di argento da Venezia per alimentare questa attività. Questo significa che i falsi avevano meno argento delle monete legali, ma non così poco da essere troppo facilmente individuabili. Nella zecca patriarcale probabilmente c'era un controllo qualitativo sull'incisione dei conii, mentre in una zecca dedita alla contraffazione (anche se ufficiale) bastava che i pezzi fossero verosimili, non perfetti. Comunque sono solo riflessioni.
    3 punti
  4. In effetti, come accenna anche Ross14, sapevo che c'era la possibilità di salvare singole pagine in formato pdf e poi unirle in unico file. Però diventa un bel volume di molte pagine.... Volevo solo sapere se esiste qualche procedura non troppo tediosa per estrapolare tutti i posts più interessanti, incluse le immagini postate e quindi con opportuni tagli.... In fondo è solo questione di tempo e di pazienza. In fondo la soluzione più corretta, anche sul piano scientifico, è quella di fare un vero studio, con Corpus, sul modello del mio libro su Flaminino (al quale seguiranno simili studi su Domizio Calvino e su Quinto Cornificio, che saranno pubblicati ad inizio 2017) e non mancherò ovviamente di ringraziare il Forum per l'impagabile collaborazione. E' quello che ho in animo di fare anche per Bruto e cercherò di analizzare tutta la produzione classificata con Crawford 508/1-3 e quindi non solo 508/3 che è quello con EID MAR. Ci saranno anche immagini per i quali ho avuto autorizzazione solo per una pubblicazione di carattere scientifico.
    3 punti
  5. Titolo Evento: Parma 2017: Convegno Numismatico-Filatelico Categoria: Eventi culturali Data Evento: 31/03/2017 00:00 a01/04/2017 00:00 Il Convegno Numismatico, Filatelico e del Collezionismo di Parma si terrà il 31 marzo e il 1 aprile presso l'Hotel Parma & Congressi, via Emilia Ovest, 281/a Parma, sono aperte le prenotazioni per i sig.ri espositori. Sede Il convegno si tiene nei locali del prestigioso Hotel Parma & Congressi nei pressi della città di Parma e facilmente raggiungibile sia con il mezzo proprio (l'hotel è dotato di ampio parcheggio) che dalla stazione ferroviaria. Il convegno si svolge presso le sale del pian terreno dell'Hotel in un'area riservata e sorvegliata. I signori espositori cyhe desiderino soggiornare presso l'hotel possono prenotare una camera a prezzi agevolati per lla durata del convegno. Orari Venerdì 31 marzo: 14:00-18:00 Sabato 1 aprile: 9:00-18:00 Servizi per espositori Per la durata del congegno sono previsti i seguenti servizi per i signori espositori: accesso a parcheggio riservato per scarico e carico merce sorveglianza con guardie giurate durante lo svolgimento del convegno e per le operazioni di carico materiale sorveglianza notturna delle sale convegno tariffe agevolate soggiorno hotel e servizio bar Tariffe Lo spazio espositivo è costituito da uno o piú tavoli indicativamente lunghi 180 cm e ciascuno dotato di due sedie. Le tariffe per il noleggio dello spazio espositibvo sono le seguenti Primo tavolo: 100 € Secondo tavolo 90 € Terzo tavolo e oltre: 80 € Contatti Per prenotazione spazi di esposizione: Matteo Barbieri tel: 349 6647585 Link al calendario: Parma 2017: Convegno Numismatico-Filatelico
    2 punti
  6. @417sonia Caro Luciano, ma la moneta viene "portata a peso" prima della coniazione, non dopo e non si può sapere bene dove cada l'aggiustamento! In genere con tornietti che lasciavano una traccia circolare prossima al centro (ed anche nell'esemplare di Eldorado sembrerebbe). Posto due "preclari" esempi, il primo di Loredan, il secondo di Manin. Come si vede: povera Repubblica!
    2 punti
  7. Ecco un'altra napoletana: piastra di Carlo di Borbone per Napoli. DE SOCIO PRINCEPS Da alleato a principe Nel 1734 Carlo conquista il Regno di Napoli rendendolo, dopo oltre due secoli di dominazione straniera, indipendente. La legenda, impressa sulla piastra e sulla mezza piastra, testimonia come il Regno – rappresentato dal Sebeto – da stato alleato sia diventato stato sovrano. N.B. Nell’antica Roma gli alleati erano le popolazioni assoggettate all’Urbe e stanziate tra la Calabria e il fiume Rubicone e Magra.
    2 punti
  8. Questa bellissima osella presenta addirittura due legende, una al D/ e una al R/ (fonte "il Giornale della Numismatica", di Roberto Ganaganelli). GERMINAVIT LILIVM FLOREBIT AETERNO, ossia “Il giglio è germogliato [e] fiorirà in eterno” è la legenda che appare al dritto delle due versioni dell’osella veneziana coniate a nome di Francesco Molin, 99° doge della Serenissima, nel 1652 in oro, al valore di 5 zecchini, e nel 1652-1654 in argento. La raffigurazione al dritto vede come di consueto san Marco nell’atto di porgere al doge, inginocchiato a destra, il vessillo; tuttavia, dietro le spalle dell’evangelista compare su questa bella moneta-medaglia un’altra figura in piedi, quella di sant’Antonio, adottato proprio nel 1652 dalla città lagunare come uno dei suoi protettori e alcune delle cui reliquie furono trasportate in città da Padova, centro della devozione nei confronti del santo. Il giglio, simbolo di sant’Antonio, è dunque il fiore che – come il culto per il santo stesso, “fiorirà in eterno” a Venezia. La legenda rappresenta, spiega Mario Traina ne “Il linguaggio delle monete”, un adattamento e una fusione dal testo biblico di Osea (14, 6) ove si legge “Israel germinabit sicum lilium” (“Israele germoglierà come un giglio”) e di Isaia (27, 6) che recita “Florebit et germinabit Israel” (“Israele fiorirà e germoglierà”). La legenda è preceduta da S M V (SANCTVS MARCVS VENETVS) e seguita dal nome del doge FR MOL D (FRANCISCVS MOLINO DVX). Al rovescio dell’osella del 1652, anno VII di dogato del Molin è invece è rappresentato l’esodo del popolo ebraico guidato dal Signore affinché scampasse alle persecuzioni degli Egizi. Si tratta di un’immagine che richiama il difficile momento che la Repubblica di Venezia stava vivendo alla metà del Seicento con l’augurio che, così come Dio fu guida e protezione degli Ebrei verso la Terra promessa, così il santo potesse fare da “supporto” nel proteggere i Veneziani durante la guerra in corso contro i Turchi. Nonostante le vittorie riportate, la situazione a Candia rimaneva assai difficile. Il blocco veneziano ai Dardanelli era una spina nel fianco della flotta turca, ma non poteva continuare per tutto l’anno, avendo le navi necessità di manutenzione e riparo durante l’inverno, mentre i Turchi di Candia ricevevano rinforzi ed approvvigionamenti regolari. Questa osella, nella legenda al rovescio fa riferimento alla guida sicura del Signore: IN HOC SPERANS NIL ERRANS, ovvero: “Noi crediamo in questa guida e dunque non possiamo sbagliare”. Michele
    2 punti
  9. Era impensabile non condividere un'opera come codesto tondello... Una zecca incredibile per contributo artistico, un esempio di puro simbolismo... MANTOVA F Carlo Gonzaga Nevers (1627-1637). Scudo non datato. AR, gr. 26,268 - ø 41,93 mm. [ 2,35 mm, asse dei coni 270°. D/ Anepigrafe, città turrita con ponte levatoio e fossato: sul portale in alto pisside in ovale, al centro aquila ad ali spiegate, il tutto in circolo lineare fra corona di lauro formata da due rami annodati in basso, orlo a ghiera fine. –R/ cartiglio a volute e fregio in basso, sostenuto da putto alato, su due righe DATVM – CLITVS in circolo lineare fra uguale corona di lauro Non è possibile scindere questa moneta Unica dal contesto storico ed artistico che l’ha vista nascere. Carlo I Gonzaga Nerves VIII Duca aveva una personalità forte e cristallina, pura nell’animo. Era assai stimato e godeva di grande reputazione come Capitano d’Armi. Signore in Francia di immense proprietà: otto ducati, due marchesati, altrettante contee, cinque baronie, feudatario di altre importanti terre con sovranità per metà indivisa con il re di Francia. Il suo patrimonio in Francia era considerato tra i più ricchi del Regno. Fortuna gli era giunta per eredità e per matrimoni d’interesse nel corso del secolo. Carlo ereditò dalla nonna Anna d’Alençon, dalla madre Enrichetta di Clèves e dalla moglie Caterina di Lorena, madre dei suoi sei figli. Suo padre nacque a Mantova e nel 1550 fu prossimo a divenire Duca di Mantova, il Consiglio di Reggenza vedeva in Lodovico una mente già aperta al bene ed all’eroismo, ma in quanto terzogenito di poca speranza alla successione. Si vuole che il fratello maggiore Guglielmo, avviato alla carriera ecclesiastica, non rinunciasse ed il legittimismo prevalse. Ludovico si trasferì in Francia per curarsi di ingenti patrimoni, fu di buon governo nelle sue terre, ottimo capitano d’eserciti ed attento diplomatico al servizio di quattro re. Il questa cultura ed amore per la giustizia e per le grandi gesta crebbe Carlo I. Il Duca aveva lineamenti gentili, portava pizzo e baffi a punta come alla moda del tempo, dall’apparenza aitante e dalla persona asciutta non tradiva i 47 anni d’età quando partì alla volta del Ducato di Mantova nel 1628. Arriva in linea di successione in quanto unico parente prossimo ai tre fratelli succedutosi duchi di Mantova e del Monferrrato e morti senza legittimi eredi. Nella cronistoria una volta in Mantova va tenuta in grande considerazione un avvenimento che ci aiuta nell’interpretazione di questo scudo. Sul finire del marzo 1628 l’inviato straordinario del Duca presso la Corte Imperiale comunicava che era stata inviata a Praga, da parte di un funzionario dislocato a Guastalla una moneta di Carlo I e che l’Imperatore in persona non l’aveva gradita, considerando un "atto di troppo aperto possesso", come ci testimonia il Guazza ne "La Guerra per la successione di Mantova e del Monferrato", l’auto proclamazione di "DUX MANTUAE ET MONTIS FERRATI" L’avvertimento imperiale era ben chiaro, Carlo I intelligente ed attento ne fece buon tesoro, d’altronde non avrebbe potuto comportarsi diversamente. Questo scudo, se vogliamo anonimo nella leggenda e nei possedimenti è la chiave di volta nella sua politica. Che si tratti di una moneta di Carlo e Mantovana non vi è alcun dubbio. La tipologia è probante, lo scudo al diritto evidenzia Mantova fortificata o la cittadella di Giulio Romano, circondata dalle acque dei suoi laghi, inespugnabile . Il ponte levatoio abbassato in atto di sottomissione all’Imperatore e di pace. Al tempo stesso la costruzione ispira un senso di forza e di padronanza sugli avvenimenti. L’aquila nel cielo ad ali dispiegate si presta a due interpretazioni: l’aquila dei Gonzaga che torna padrona sulla città, oppure come più probabile dato il momento storico e l’assoluta necessità di rinfrancarsi presso l’Imperatore, l’aquila rappresenta l’Imperatore stesso, che pone Mantova sottostante alla soggezione dell’Imperatore e protetta dall’Impero. Il Rovescio racchiude un significato esplicito anche se in forma anonima. DATUM COELIUM, il Principe che Iddio nei suoi giusti e divini pensieri ha designato per reggere le sorti del Mantovano e del Monferrrato. Mandato da Dio, dalla terra di Francia come un dono per le sorti del Ducato. Siamo convinti che l’emissione dello scudo abbia avuto breve durata, proprio per le ragioni che questi voleva significare. Carlo potrebbe anche avervi ripensato sulla battitura di questa moneta. Sebbene nell’animo del Duca volesse rappresentare la fede nella Chiesa e nell’Impero si sarebbe potuto mal interpretarla; togliere dalle monete nome e titolo è atto di superbia e sostituirli con l’ardita affermazione che potrebbe non riscontrare la benevolenza e gradimento del Papa oltre che dei suoi nemici. Lo stesso valore dello scudo che risulta non adeguato alla monete circolanti negli Stati limitrofi. La fascia di lauro che attornia il campo in ambo i lati , è molto simile a quello dello "Scudo del Fiore" dove al centro svetta un eliotropio; simile anche alla fascia di lauro del Ducatone di Vincenzo II (CNI 22, 23) databile al 1627. Eros
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  10. Ringrazio e debbo dire che da qualche tempo sto studiando specialmente il periodo delle guerre civili che hanno accompagnato il crepuscolo della repubblica romana. La storia, oltre che la numismatica, è per me affascinante e noto che l'uomo con cambia mai....
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  11. Ciao a tutti, condivido con voi questo astuccio di Pio XII del 1948. Annata rara e poi in astuccio cardinalizio non è molto semplice da trovare.
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  12. Buonasera, vorrei chiedere un parere sul graffio sulla testa della Repubblica in questo tallero che è di fatto la mia seconda moneta della Repubblica Veneta, può essere un difetto di conio? Grazie
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  13. Buongiorno a tutti, volevo condividere con voi una mia impressione . Da quando è stato effettuato il restyling del sito , a mio parere ottimo, mi sembra , ed è questo di cui vorrei sentire i vostri pareri , che ci sia meno "movimento" , interazione di prima. Iniziai a scrivere qui nel 2014 , e una delle cose che mi stupì positivamente, è che appena si postava una discussione , spesso vi erano 3/4 risposte in pochi minuti; se si osservava un post specifico , contemporaneamente vi erano 4/5 utenti che stavano osservando giusto lo stesso. Ora , mi sembra, che se si scrive un post , si è fortunati se si riceve una risposta dopo due giorni , e se si riesuma una vecchia discussione , difficilmente si riceve risposta ... Vorrei capire le cause, o sapere se è solo una mia impressione. Comunque grazie a Lamoneta e chi vi è dietro per l' ottimo lavoro svolto, con passione e qualità........forward ever bakword never !
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  14. Aggiungo che trovo difficile sia stato prodotto dal torchio, i segni prodotti sono molto evidenti e di natura circolare dovuti come hai fatto notare all'uso dei nuovi macchinari dei cui erano poco pratici gli operai della zecca. Propendo per l'evento accidentale.
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  15. Cassio Dione scrive anche che il denario riportava il ritratto di Bruto. Quelle delle guerre civili, a cui ti riferisci, non riportano un ritratto ma la rappresentazione della libertà . Percio' e' difficile che si sia confuso......
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  16. Doveva essere in condizioni di conservazione eccelse; è tutto sommato una moneta comune quella con la "Z" di Ziani normale. In condizioni pressocché splendide o quasi - in genere - viene venduto alla metà; quello che ho io, un onestissimo BB (e forse qualche cosa in più), l'ho pagato un terzo! saluti luciano
    1 punto
  17. Buona serata Innanzitutto complimenti a @Eldorado; hai riportato a galla una moneta già inserita in catalogo, prendendola ad un prezzo equo. (quello della passata asta era, a mio avviso, da "fuori di testa") Giovanni, la tua è una ipotesi suggestiva, ma voglio pensare che mai e poi mai, nella zecca di Venezia, per "smagrire" una moneta, avrebbero potuto sfregiare l'impersonificazione stessa della Repubblica. Se ci fosse stata questa esigenza per il peso abbondante, l'avrebbero fatto in un campo libero della moneta; mai sulla impersonificazione della Repubblica, né sul leone! saluti luciano
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  18. Ciao Matteo e grazie per gli apprezzamenti della mia ‘turtle’. M’era sfuggita l’esistenza ‘numismatica’ di una tartaruga di mare di tipo ‘proto-tortoise'-con guscio globulare segmentato. Per quanto concerne invece l’esistenza ‘terrestre’, si ritiene che le prime proto tartarughe siano comparse nel periodo tardo Triassico dell’era mesozoica, circa 220 milioni di anni fa. Il loro guscio, che è rimasto una parte della struttura corporea straordinariamente stabile, sembra essersi evoluto da estensioni ossee della colonna vertebrale e delle costole che si sono espanse e sono cresciute insieme per formare un guscio completo, in grado di offrire protezione ad ogni stadio evolutivo (anche quando la componente ossea del guscio non era completa). E così, grazie alla Numismatica, le tartarughe di Egina hanno dato lo spunto per accostarsi alla filogenesi o storia evolutiva delle tartarughe, indispensabile per tentare di comprendere il successo biologico nel corso di milioni di anni. E' straordinario indagare il passato e le testimonianze fossili per tentare di risolvere uno dei più grandi misteri della storia biologica della Terra, l'estinzione avvenuta quasi contemporaneamente 65 milioni di anni fa (alla fine del Mesozoico), di tantissimi ordini di rettili (tra cui i giganteschi dinosauri). Le tartarughe sembrano aver superato indenni quel cataclisma, conservando per di più caratteristiche anatomiche e biologiche primordiali.
    1 punto
  19. Qualche riflessione: 1- non tutti coloro che posseggono monete sanno sempre ciò che hanno; 2- non tutti coloro che posseggono e sanno ciò che hanno lo vogliono condividere. Poi se un giorno arriva qualcuno a vedere la collezione, magari riconosce la moneta e allora forse si apre uno spiraglio per lo studio di quella tipologia considerata rarissima.
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  20. Giustamente l' amico Massimo ha dei dubbi e come sempre la moneta andrebbe visionata con calma in mano e con i dovuti attrezzi del mestiere.
    1 punto
  21. Numismatica Felsinea sarà presente al 61° Bophilex 2016 venerdì 21/10 e sabato 22/10 come sempre con uno stand per la vendita ed anche per ricevere gli ultimi conferimenti per la prossima Asta 5 Battuta e Corrispondenza di Gennaio 2017. Vi aspettiamo numerosi!!
    1 punto
  22. Acraf, se vuoi veramente fare il volumetto sulle idi di marzo , oltre a prenotarne una copia find'ora, mi piacerebbe contenesse anche una traduzione (almeno delle parti più significative) dell'articolo di Cahn, che possiedo, ma che non sono in grado di capire (con mio grandissimo scorno...) dato che è in tedesco
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  23. Dovrebbe essere Comtés d'Angouleme et de la Marche Denaro anonimo (circa 1180-1240) D/+LODOICVS / croce R/+EGOLISSIME / quattro anelletti
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  24. CLAUDIA CUSANI nata LITTA VISCONTI ARESE, Marchesa (1749-1830) sposò nel 1765 FERDINANDO CUSANI Marchese di Chignolo, ha avuto due figlie e un maschio, Maria Elisabetta andata in moglie a Giberto Borromeo Conte di Arona e Beatrice sposata con il Marchese Giovan Battista Litta Modignani. Morì nel 1830 a 81 anni. Argento, mm. 39,60
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  25. mi sembra di leggere 1681 non la toccare. anni fa era di grande rarità ora penso sia solo rarissima. peccato per l'usura.
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  26. Buongiorno e grazie per i pareri. Secondo voi è lo stesso esemplare presente nel catalogo del Forum con l'indicazione di foto fornita da Astarte?
    1 punto
  27. Bravo Antonio per questo nuovo contributo! Lo leggero' con piacere
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  28. Auguro a tutti voi un buon fine settimana condividendo con piacere l'ultima entrata in collezione. Pareri e opinioni sono sempre benvenuti. Filippo II, 1556-1598. Mezzo Scudo 1565. Ar gr. 13,13 D/ Busto corazzato a sx R/. Scudo a losanga inquartato di Aragona e Sicilia Spahr 183 Raro. BB
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  29. Devo congratularmi per i tuoi esemplari postati sino ad oggi, fra l'altro è il mio periodo preferito, dove ogni tondello aveva una sua identità, a differenza delle emissioni avvenute con l'avvento del bilanciere. Ogni colpo inferto al conio, dava vita ad una moneta che portava con se l'anima dell'incisore che aveva improntato i coni, e un pò anche di colui che l'aveva battuta, come se la firmasse... E questo fascino lo si evince anche in questo nominale, io apprezzo maggiormente il rovescio parla attraverso quelle linee sinuose... Eros
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  30. Chi segue la zecca aquileiese ha sicuramente notato che da un po' di tempo i denari di Bertrando con S. Ermacora (imberbe e barbuto) appaiono spesso, in vendita sulla baia e in molte aste. Evidentemente qualcuno ne trovate un bel po' in un cassetto del nonno (o forse ne era pieno un comodino). Speriamo di vedere anche qualche interessante variante. Questa è una moneta che presenta effettivamente qualche stranezza. Indiscutibile è l'errore di conio con la C al posto della T. L'apertura in alto di alcune lettere non sarebbe di per se cosa strana, ma strano è il fatto che in questa moneta le lettere non correttamente incise sono diverse e che tutta l'incisione appaia imprecisa. La figura stessa del santo è strana, ... e si è dato un inusuale rilievo alla base del trono. Detto ciò la moneta ha buon peso e dalla foto sembra della lega usuale. Ciò escluderebbe il falso d'epoca. Credo quindi sia una moneta uscita uscita da un conio non ben eseguito.
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  31. Vero hai ragione, ho visto un tallero con la A consumata. solo che sono stato tratto in inganno dalla foto.
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  32. Ok, bastano due partecipanti, e c'è anche un caso indovinato La sorpresa era su entrambi i casi, riparazioni sulla banconota tali da far scendere il valore molto al di sotto dei canonici 100 euro, cifra grossomodo richiesta per un Manzoni 1967 molto circolato ma integro; ed una data piuttosto rara (1905), che su una moneta da una lira di V.EM.III° in MB significa far levitare il valore da 5/10 euro (data comune) a ben oltre i 100 euro. Grazie per aver partecipato, scusate e..... aspettiamo sempre questa gande M per intero
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  33. Non potrebbe essere quella catalogata dal Montenegro, visto che quest'ultimo la dichiara uniface, e questa invece, uniface, chiaramente non lo è. Luppino cataloga sempre lo stesso esemplare, come moneta non conforme, al nr 47, ma presenta una foto migliore ed a colori, ed un peso di grammi 14,35 e diametro 39,20. Il Simonetti lo cataloga al 6/1, pagina 46 e lo definisce un progetto uniface, indicamdo un passaggio all'asta Santamaria del 1963, lotto 1052. Invece direi di non sottovalutare l'assist lanciato dall'amico Filippo... Francamente, prima di attenzionare una moneta dichiarata come "prova", gradirei sapere qualcosa di più su eventuali passaggi precedenti o sulla sua provenienza. Con tutto quello che è emerso sulle prove ed i progetti, lotti come questo lasciano parecchie domande che meriterebbero una risposta, prima di degnarle di attenzione. Poi fai tu, spero di aver risposto almeno alle tue domande iniziali
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  34. E' San Gaetano da Thiene fondatore dei Chierici regolari , conosciuti come teatini...........ciao Borgho.
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  35. ...Però già altri imperatori utilizzarono questo simbolo per commemorare i Ludi Secolari. Il cippo era utilizzato per preservare la memoria di qualche evento, e la scritta MILIARIVM SAECVLVM, cioè il secolo del millennio, a me non lascia molti dubbi. Quali elementi storici esistono circa "la ristrutturazione di strade" come opera così saliente, oppure al nesso tra ciò e l'apposizione del cippo su monete? Continuing the tradition of Claudius and Antoninus Pius before him, the celebration of the Secular Games at the end of every century since the founding of Rome culminated during the reign of Philip I, as the city celebrated her 1,000th anniversary in AD 248. The legends on these issues (...) feature a similar iconography from previous games, such as the she-wolf suckling the twins, the various wild beasts paraded through the amphitheater, and a cippus inscribed for the preservation of the memory of these events.
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  36. prova ... "de che" ? Di fusione, forse... viste le bollicine ... e pure alcune sospette escrescenze di metallo al /D...
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  37. Nelle Pontificie avremmo ancora grandi spazi.... REGGIO EMILIA, non ancora presente, e quindi... PACE BELLOQVE FIDELIS FEDELE IN PACE E IN GUERRA Siamo con Alfonso II d'Este ( 1559 - 1597 ), un quarto di scudo, moneta rarissima da NAC 85 ex Collezione Magagnuti. Il motto aggiunto allo stemma reggiano verso la fine 1500 si ritiene riferirsi forse alla crociata di Papa Pio V alla quale Alfonso II diede la sua adesione. E qui entriamo col motto nel connubio che sembra importante tra il Duca e il Papa, fedele in pace ma anche in guerra e nelle crociate....anche in questo caso le monete raccontano sicuramente storia e avvenimenti ma anche patti, alleanze....
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  38. si...il roverscio....dove ero??? eccolo...un tempio.la foto non mete in evidenza suoi belli relievi...mah??!!..
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  39. Da "Il giornale della Numismatica" di Roberto Ganaganelli Clemente XII Corsini (1652, papa dal 1730 al 1740), figlio di aristocratici fiorentini, fu un pontefice a suo modo particolare: eletto dopo ben quatto mesi di Conclave – per paura che le sue origini toscane lo portassero su posizioni filo-medicee e a favore del Granducato – dopo appena tre anni sul soglio petrino si ritrovò pressoché cieco e, per il resto del pontificato, dovette governare dal suo letto di malattia. Nonostante ciò, seppe circondarsi di funzionari assai capaci che furono in grado di mettere in pratica politiche efficaci sia sul fronte religioso che in ambito secolare. Rimane famosa, da questo punto di vista, la vicenda del cardinale Coscia, già importante esponente della Curia, che fu condannato ad un pesante risarcimento e alla scomunica per essersi appropriato di ingenti somme di denaro pubblico durante il pontificato di Benedetto XIII. Sotto il profilo delle opere pubbliche intraprese spiccano invece l’ampliamento del porto di Ancona su progetto del Vanvitelli e la realizzazione del Canale Corsini, nel Ravennate, nonché i lavori di abbellimento a San Giovanni in Laterano e a Fontana di Trevi, favoriti anche dal risanamento delle finanze pontificie che portò mediamente mezzo milione di scudi l’anno nelle esangui casse romane. Il pontefice, tuttavia, secondo l’uso del suo tempo cedette anche alla tentazione di autocelebrarsi esaltando un antenato importante della sua famiglia, quel Sant’Andrea Corsini (1301-1374), carmelitano, al quale si attribuiva la vittoria dell’esercito fiorentino su quello visconteo nella cruenta battaglia di Anghiari del 1440. Religioso esemplare, pastore di stampo evangelico, Sant’Andrea fu legato pontificio a Bologna; di lui si ricorda la conversione dopo una giovinezza dissoluta e l’esempio cristiano dato da allora, al punto da fargli meritare la gloria degli altari. Il santo si vide dedicare dal discendente pontefice sia una cappella in Laterano che una moneta – un testone d’argento battuto a Roma nel 1736 su conii di Ottone Hamerani – sulla quale è ritratto in estasi, genuflesso, con accanto un cherubino che sorregge la mitria, mentre i raggi della grazia divina si spandono dalle nubi. Non è tanto l’iconografia di questa pur bella moneta, in ogni caso, a renderla interessante, quanto la legenda che, citando niente meno che Virgilio (“Eneide”, 4, 230), recita GENVS ALTO SANGVINE, ossia “Stirpe [che discende] da un nobile sangue”. Sul dritto, lo stemma di Clemente XII con chiavi, fiocchi e tiara accantonato in basso dalle iniziali O | H dell’incisore. Come dire, con un’allusione neanche tanto velata, che “buon sangue non mente”!
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  40. Mi auguro anche io che il proprietario possa essere rintracciato. Ho subito, un anno fa, un furto a casa che ha interessato anche la mia collezione, e so bene cosa si prova. Purtroppo, non sono stato così fortunato da ritrovare qualcosa.. per inciso, il fatto che la PS abbia contattato il forum dovrebbe dare un'indicazione dell'importanza assunta da questa comunità
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  41. caro numa, la questione è: il denario del 68 era conosciuto nel 1500 ed è una emissione reale e comprovata....quindi nulla osta che sia questa, di cui abbiamo certezze, ad aver ispirato l'altra di cui NON abbiamo alcune evidenza...speculazioni epigrafiche latiniste o no...e anche la medaglia dei Medici può essere stata, indipendentemente, ispirata dal denario del 68 o dal falso Eid Mar....non vedo alcuna pregiudiziale a ciò...l'unico punto fermo è che del denario del 68 abbiamo la certezza dell'esistenza e della conoscenza anche all'epoca, del denario del 42, no... Il Cavino è tirato in gioco dalla medaglia a lui attribuita e come nome noto, della cui produzione sono abbondantemente edotto e le cui opere continuano a circolare , purtroppo alcune tuttora intese come originali e come tali vendute, anche perché i conii della Biblioteque non sono la totalità delle sue opere. Comunque, o che sia il Cavino o che sia altri, non è fondante ai fini della probabile sequenza di derivazione delle monete.....i dati sono: moneta del 68 certa , conosciuta ed esistente...42 incerta, apparsa dal nulla nel periodo e poi mai rinvenuta in 500 anni di lavori agricoli , edilizi e scavi archeologici, per tacer dei MD....e senza contare l'incongruenza dei 28+8 conii differenti che ne denuncerebbero una produzione intensiva non testimoniata dai ritrovamenti Possiamo stare qui ad elucubrare e ipotizzare della fondatezza sua esistenza continuando a speculare su tradizioni e logiche di emissione( discutibili anch'esse), epigrafie più o meno corrette e rimandi a storici greci e latini , ma senza un dato "certo" sono, appunto, speculazioni a cui non mi sento di aderire....adesso: se questo è pensare che il sole giri intorno alla terra, il tuo cosa è : pensare che la terra sia piatta?
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  42. Ciao. Anch'io mi chiedo se sia sufficiente registrare tot iscrizioni al giorno o tot visite, per poter considerare questi indicatori "quantitativi" come elementi indicanti un trend positivo per il Forum. Premetto che sono un utente "della prima ora" di questo Forum, non sono registrato su FB, non frequento altri fora o chat (per la verità sono stato iscritto per poco tempo e quando ancora non lo conosceva nessuno, all'altro Forum di numismatica, ma poi me ne sono dovuto andare per ragioni che non sto qui a spiegare) e dunque, se mi passate l'analogia con un sito archeologico, potrei essere considerato una sorta di utente "sigillato" o "vergine", che da quasi 14 anni frequenta esclusivamente e solo questo sito, senza essersi mai aperto ad altri social networks di numismatica. Data questa premessa, credo di potermi permettere di esprimere un parere sull'andamento, nel tempo, di questo Forum, al quale riconosco molti pregi (funzionalità, cataloghi, alcuni splendidi Utenti, conosciuti poi anche personalmente, alcuni notevoli specialisti della materia, divulgatori, trascinatori. ecc.) ma anche alcuni difetti, primo fra tutti, e mi dispiace dirlo, una spiccata mancanza di personalità del sito negli ultimi anni, intesa nel senso che da qualche anno a questa parte ormai non capisco più quale sia la reale finalità di questo Forum. Ci ricordava Reficul, nel Suo intervento precedente, come questo sito proponga "approfondimenti, che tentano di fare cultura, divulgare, mantenere uno spazio/baluardo di civiltà." Gli do atto che questa impronta culturale era infatti una caratteristica peculiare di questo Forum, direi fino al 2011/2012, l'impronta che ha favorito la stesura di ottimi interventi a cui hanno contribuito in tanti, la creazione di discussioni che hanno stimolato confronti, studi e che sono anche sfociati in collaborazioni, articoli, saggi, libri, conferenze, ecc. Ad un certo punto però, questa impronta culturale si è persa per strada e non credo che ciò sia dipeso dalla grafica del sito (ma quando mai...), dai litigi (io sono qui dal dicembre 2004 e Vi posso assicurare che qui si è sempre litigato...anzi forse prima si litigava anche di più...ma anche dai litigi potevano arrivare poi nuovi spunti), dal "terrorismo psicologico" (quando si sono avvisate le persone di astenersi dall'effettuare acquisti online di monete antiche da privati, non si stava facendo "terrorismo", ma si suggerivano comportamenti di buon senso, atti ad evitare brusche sveglie alle 6 del mattino! E non escluderei che qualcuno si sia "salvato" proprio grazie a quel "terrorismo psicologico"). Questa impronta culturale è via via sfumata, e do la mia sensazione, forse perchè temendo la concorrenza di quei siti "spazzatura" si è preferito abbandonare la prevalente finalità culturale per abbandonarsi a qualunque cosa potesse anche solo vagamente odorare di numismatica. C'è una sezione, non solo a me molto cara e che credo abbia oggettivamente prodotto molto per il Forum, ,quella del Regno d'Italia, che da tempo è morta; prima era stata ferita gravemente da una serie di attacchi alla sua sottosezione "Approfondimenti", eliminata senza alcun motivo apparente dopo che aveva prodotto tantissimo e mai ripristinata, nonostante il risultato di un sondaggio, indetto da un Curatore, che ne sollecitava la riapertura; e poi definitivamente ammazzata, dopo che le uniche discussioni che si leggevano erano solo quelle sul "quanto vale questa moneta?" Ora, non è riparando oggi a certi errori (semprechè, e non lo do per scontato, si considerino tali e si vogliano riparare....) che la gente che se n'è andata, o che non scrive più, riprenderà ad animare quella ed altre sezioni. Non funziona così. Quello che è perso è perso...e lo stiamo constatando in tempo reale, visto che non c'è nulla di nuovo sotto il sole, tanto meno se pensiamo al ricambio generazionale. Fra l'altro, ma scusate: se avvertite l'esigenza, anche in chiave anti FB, di avere una sezione sul "ma quanto vale questa moneta"? Ma perchè non strutturate una parte del Forum solo a questi scopi? Potenziate la pagina sugli scambi, magari create una sezione più aggressiva sulle compravendite e, perchè no, organizzate anche una pagine per fare delle aste online o che so io. Chi sarà interessato solo a queste cose, e non anche ad altri aspetti culturali della Numismatica, dopo che sarà passato da FB, avrà litigato con qualcuno perchè tifoso di una squadra rivale e non avrà trovato quello che cerca, salterà su queste pagine; ma non si sognerà neppure per un secondo di entrare nella sezione approfondimenti del Regno, dove è in corso una discussione sul sistema monetario coloniale o sulla nota 56 per chiedere se la moneta che ha comprato in una ciotola pagata 0,50 centesimi è una fregatura o se ha fatto l'affare della sua vita. Questo, anche per rispondere a Pino (Monetaio) non è un atteggiamento "elitario", ma è semplicemente l'atteggiamento che viene spontaneo assumere quando ci si aspetta di trovare determinati contenuti in un determinato sito, che fra l'altro dichiara espressamente di professare cultura Numismatica ed approfondimento; se non trovi quello che ti aspetti dal quel sito, ma trovi altro, poi te ne vai e magari non ci ritorni neppure più. Stiamo a guardare i 40 mila iscritti al Forum? Ma, scusate: ma che dato è? Cosa rappresenta realmente questo dato, anche in riferimento alle finalità culturali che professa il sito? Auguro lunga vita a questo Forum, ma non posso negare di essere molto rammaricato (e lo sono ancor di più quando vado a leggermi vecchie discussioni piene di entusiasmo e fermento e rivedo nick di Utenti che ormai non scrivono più) per la totale mancanza di personalità che lo sta caratterizzando negli ultimi anni. Saluti. Michele
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  43. Buonasera a tutti, e visto che se ne parla dico la mia, la nuova impaginazione e l'opera di svecchiamento, qualora fosse stato quello lo scopo, non mi è piaciuta, non mi trovo e ci vengo sempre più raramente. Mi dispiace molto, perché era un momento mio nella giornata dove mi rilassavo, ma nonostante non sia ancora rimbambito, anche se è questione di poco, mi piaceva di più prima, moooolto più easy. Comunque se era un passo da fare ...... ben fatto. Saluti a tutti.
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  44. Bella domanda...teoricamente, se si fosse in possesso di un database sufficientemente esteso per la tipologia delle patina, lo potrebbe anche, e sarebbe stata una occasione magnifica per dirimere la querelle, ma non lo si è fatto...evidentemente la risposta non era così sentitamente desiderata, in un verso o nell'altro
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  45. Resta il fatto che per questa emissione, a parte i dubbi sulla sua sussistenza e logica di emissione, non esiste un solo dato certo di ritrovamento in una stratigrafia intatta...quindi, fino ad allora i dubbi sono più che legittimi, vista poi la produzione teoricamente alta data dal numero dei conii differenti conosciuti che avrebbe dovuto offrire, statisticamente, sufficienti possibilità di essere reperita in scavo ufficiale... e invece... E non è l'unica moneta che soffre di questa incertezza di natali....guarda caso sono tutte monete " apparse" nello stesso periodo...nell'800
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  46. Purtroppo devo confermare la tua impressione. A parer mio per alcuni vecchi frequentatori il restyling é stato il colpo di grazia finale per allontanarsi dal forum vista magari la poca voglia o la difficoltà di abituarsi alle nuove modalità. Inoltre molte delle potenziali nuove leve accedono direttamente alla miriade di gruppi numismatici Facebook vista la facilità dell'approccio e vista la possibilità (per molti basilare) di buttarla direttamente sul commerciale... Non la vedo bene e mi dispiace per l'andazzo che sta prendendo la questione. Saluti Simone
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  47. Antica stampa dell'Ingresso nella città di Milano del Cardinale GIUSEPPE POZZOBONELLI
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  48. Premetto ho 4 cani, ma adoro anche i gatti. Mi ricordo con molto affetto il gatto di mia nonna Otto che si comportava con me come un cagnolino fedele: mi seguiva dappertutto (senza guinzaglio), veniva a dormire con me e si addormentava sopra la pancia, obbediva agli ordini (quali seduto oppure fermo, ....), quando uscivo di casa e tornavo mi faceva le feste, ....... Quando al liceo facevo le versioni a casa, soprattutto di greco, mi saltava sui ginocchi e iniziava a guardare il Rocci (vocabolario di greco) scorrendo da sinistra a destra la testa e poi si addormentava. Mai un graffio. Mai un danno in casa. Mangiava tutto quello che gli si dava e ringraziava sempre. Ancor oggi lo rimpiango.
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  49. Guarda che @Tuscia35 di arte ne sa più di Te e di me messi insieme. Quello che mi ha fatto scoprire durante la visita alla Basilica di Sant'Antonio mi meraviglia ancora... Arka
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