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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 10/09/16 in tutte le aree
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In fondo poi Parma dimostra come una idea volendo possa concretizzarsi in realtà e ora in riconferma della stessa. Sono un fautore della parola, orale e scritta, ma poi alle parole devono seguire anche i fatti reali. Parma non e' banale, anzi, nulla e' facile, vedete quanti mesi prima si e' partiti, dovrà essere come l'anno scorso un gioco di squadra ma sono convinto che anche l'anno prossimo Parma ci darà grandi emozioni e soddisfazioni a giovani e meno giovani...4 punti
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C'ero nel 2016, ci sarò nel 2017 .... da parmigiano poi sarebbe un reato contro la numismatica non presenziare ?4 punti
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Il buon Lee Toone ha indicato nel suo sito che vi sono degli esemplari inediti e pertanto assenti nel testo “London mint” ed ha segnalato i numeri di catalogo e le descrizioni per creare una sorta di addenda al volume. New London mint coins discovered in the Wold Newton hoard: 4.03.001.5 IMP C MAXIMIANVS P FELIX AVG Bust B3 (7.80 g) Wold Newton hoard #45. The coin is currently uncleaned and the Yorkshire Museums Trust is hoping to acquire the hoard intact for further study. Image courtesy of and © Trustees of the British Museum. 4.03.022.5 MAXIMINVS NOBILISSIMVS CAESAR The bust is a new type for London – laureate, cuirassed right, right hand raised (possibly holding mappa?), left hand holding globe. (9.09 g) Wold Newton hoard #58. The coin is currently uncleaned and the Yorkshire Museums Trust is hoping to acquire the hoard intact for further study. Image courtesy of and © Trustees of the British Museum. 4.03.024.5 MAXIMINVS NOBILISSIMVS C Bust B2 (10.50 g) Wold Newton hoard #60. The coin is currently uncleaned and the Yorkshire Museums Trust is hoping to acquire the hoard intact for further study. Image courtesy of and © Trustees of the British Museum. Questo è il vaso fittile che lo conteneva, custodito al British Museum. Spero di non avervi annoiato. Ma penso di aver appagato almeno la vostra vista... Ciao Illyricum4 punti
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Comunico con questo post che dopo il successo dell'anno scorso della " 1° Giornata di Studio la Numismatica e i giovani " anche l'anno prossimo a Parma, nell'ambito del Convegno Commerciale, si terrà la 2° Giornata sempre dedicata alle conferenze numismatiche dei giovani del Network Lamoneta. Vi anticipo già da ora la data che sarà esattamente sabato 1 aprile 2017 ( e non è un pesce d'aprile ) il tutto sempre organizzato dal Circolo Filatelico Numismatico e del Collezionismo Parmense @MatteoBarbierie da Lamoneta. it @incusoe @Reficulcol Patrocinio del CGN, Circolo Giovani Numismatici @magdi. Per il momento posso aggiungere la tematica generalista scelta che è " Casi monetari da riflessione...." e i nick dei 5 partecipanti che saranno : @Caio Ottavio @matteo95 @oldgold @Sator @Titta99 Il programma, che prevederà anche la partecipazione di ospiti e relatori importanti della nostra numismatica, sarà comunicato nella sezione Eventi a tempo debito e quando sarà completato, per il momento i complimenti e un augurio di buon lavoro ai giovani in largo anticipo e il piacere che questa virtuosa idea e iniziativa, grazie al consenso che ha avuto e per volere degli organizzatori stessi, possa continuare diventando forse un appuntamento fisso e abituale per i giovani della nostra numismatica e una bella opportunità di espressione per gli stessi.3 punti
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Bisogna sostenere queste poche voci culturali, libere, divulgative che cercano di diffondere oltre agli aspetti scientifici e tecnici della numismatica anche i valori , un plauso grande a questa rivista e al suo fantastico editore .3 punti
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Esattamente..la piccola editoria va sostenuta, sia per le riviste, sia per i libri...3 punti
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Buongiorno e buona domenica a tutto il forum! Apro questa discussione per segnalare l'esistenza di un bel medagliere che, personalmente, non conoscevo: quello del Museo Archeologico di Aquileia. Oltre al medagliere, il museo presenta reperti, alcuni molto importanti, di ogni genere (statuaria, glittica, oggettistica militare, lapidi funerarie, oggetti di uso quotidiano, e molto altro ancora..) trovati nell'importante sito archeologico della zona. La visita è assolutamente consigliata. Tra l'altro, con 12 euro è possibile visitare il museo e tutto il complesso della meravigliosa basilica (basilica+cripte+battistero+torre campanaria). Di seguito, alcune foto (mi scuso per la qualità, ma il mio vecchio telefono fa ciò che può..)2 punti
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Io ho deciso di abbonarmi per la prima volta da poco tempo, ho ricevuto un mesetto fa circa i numeri di quest'anno ma ancora latita quello in questione... sono rimasto positivamente colpito, condivido appieno il pensiero di quanti mi hanno preceduto... e poi diciamoci la verità, la cifra è davvero onesta e contenuta, considerando anche la qualità del contenuto. Sicuramente sarà rinnovato col nuovo anno...2 punti
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Buona Domenica "Cattivissimo chievolan" E' vero; non è un leone virile, arcigno; non è l'immagine al quale siamo abituati, un leone che mostra la sua forza ed anche la sua ferocia ..... ma ebete no, dai! Diciamo malinconico? Nel mio lavoro sul leone di Venezia, avevo definito questo leone così: ....."Quello del leone posto sul Tallero, soprattutto, è un ben malinconico sguardo. Mi piace pensare che il nostro leone sia cosciente che non c'è più molto da guardare davanti a se, l'orologio della storia, per Venezia, ha quasi finito la sua carica e il profilo del suo sguardo, né arcigno, né feroce, tradisce questa sua consapevolezza." .... Saluti luciano2 punti
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Ciao, se ben ricordo hanno esposti anche dei medaglioni bronzei. Ricordo che quando li vidi il primo pensiero andò allo stato di questi esemplari, scarsamente puliti. Ma poi riflettendoci su apprezzai la cosa... sono reperti di 2000 anni e il loro pregio deriva dal fatto che sono assolutamente autentici, senza ritocchi, senza esser sotto posti a interventi di bulino o che. Questo non vuol dire che non apprezzi un buon lavoro di restauro, specie se conservativo. Ma solo per mettere sull'avviso nuovi eventuali visitatori. Giusto ieri sera su "Ulisse" in onda su RAI 3 parlavano di Aquileia allargando il discorso sul Limes. E per Aquileia parlavano abbastanza dei mosaici della Basilica, una delle sue perle. Quelli sottostanti al campanile sono di epoca costantiniana. Il Museo è stato rimodernato qualche anno fa e l'esposizione è sicuramente più attuale. Purtroppo se vado indietro nella memoria noto che lo stato di conservazione di alcune aree è alquanto deficitaria: alcune zone con i resti in muratura di case erano interdette o recintate con nastri bianco/rossi... i basoli della strada romana erano spesso celati da vegetazione spontanea, così come i margini da arbusti, quando una volta sembrava che fosse stata in uso fino a poco tempo prima. Per quanto concerne il bookstore... alcuni anni fa erano in vendita vari libri ma non ho memoria di un bel testo sul materiale esposto (nè numismatico nè generalista). Un vero peccato, di solito faccio incetta di testi analoghi. Sempre nel museo segnalo la parte sulle gemme incise e sulla lavorazione delle ambre fossili, nelle quali la città ( che arrivò ad essere la quinta per popolazione dell'Impero) eccelleva ed esportava i suoi prodotti in tutto il mondo mediterraneo. Non va scordata la presenza di legami commerciali con il Medio Oriente, in pratica un'anticipazione del ruolo di Venezia in epoca più tarda. Ciao Illyricum2 punti
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Hai ragione @eliodoro.. Purtroppo, fino ad ora ho potuto leggere solamente l'articolo di Campana, estremamente interessante. Non appena tornerò a casa dalle lande nordiche, continuerò la lettura. Alla fine di questo primo anno da abbonato, posso dire di essere molto soddisfatto della rivista. Certo, potendo scegliere dedicherei più spazio alle repubblicane, però bisogna accontentare un po' tutti Rinnoverò senz'altro l'abbonamento, pubblicazioni di questo tipo vanno supportate. Buona domenica2 punti
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A parte che tu Bruno vedi le A di Aosta ovunque... comunque mi fido di te, io non riesco a vederla... bell'argentatura!!2 punti
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Ciao! E' un mezzo tetarteron di Giovanni II, zecca di Tessalonica. Per un confronto: https://www.acsearch.info/search.html?id=18411352 punti
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Medaglietta da rosario con doppio appiccagnolo, bronzo/ottone, del XVIII sec.- D/ Mano aperta (di Gesù), con foro del chiodo (non visibile). R/ Strunento della passione (potrebbe essere la canna con la spugna inbevuta di aceto), questo tipo di soggetti era particolarmente usato nei rosari dei sette misteri dolorosi come interspazio ogni sette grani. - Ciao Borgho.2 punti
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Buonasera a tutti, vi presento il mio ultimo acquisto, come sempre vorrei dei pareri .1 punto
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Ciao, speravate che avessi smesso di monitorare i depositi monetali britannici di età romana e quindi di non subire l’ennesima discussione sul tema? Speranza vana, periodicamente compio qualche ricerca e qualcosa di nuovo salta fuori. Per cui torno a tediarvi in merito… In questi giorni ho trovato notizia di un hoard scoperto un paio d’anni fa ma che solo ora comincia ad avere visibilità: il Wold Newton Hoard. Rinvenuto nel 2014 presso il villaggio omonimo (East Yorkshire) dal metaldetectorista David Blakey, consta di 1857 monete dell’epoca tetrarchica. Alcune foto con il rinvenitore e con il Dott. Woods dello Yorkshire Museum.1 punto
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Credo che il leone non sia così "disprezzabile": ha forse una criniera un po' femminea, sembrando quasi un parruccone dell'epoca, ma ciò ben si adatta allo spirito del settecento veneziano, inconsciamente rivolto al tramonto della Repubblica. Personalmente trovo molto gradevole il conio del Tallero, in particolare il primo tipo del 1756 (quello che Paolucci attribuisce direttamente alla mano stessa del Dubois). Ma anche questa tipologia di Alvise IV è gradevole, ed ha ispirato con il suo dritto il Tallero Italicum del 1918. Posto qui sotto un altro esemplare in alta conservazione con patina scura che esalta i volumi; il volto del D/ è ben delineato e proviene da un conio diverso da quello del #14. Come si può agevolmente vedere, al R/ non esiste alcuna differenza tra le lettere A e S dell'incisore Schabel. Mi sembra più verosimile ipotizzare che l'elevata produzione al torchio di tale nominale abbia nel tempo sfruttato i conii con un offuscamento dei particolari più sporgenti, al D/ il volto femminile e al R/ la S di Schabel. P.S. esistono non uno ma almeno 2 conii di D/ e vari conii di R/ P.P.S. La bellezza dell'esemplare di sopra, certamente di "primo conio" fa quasi sospettare si tratti di una moneta "di presentazione" (o con analogo significato).1 punto
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Ciao ragazzi, intanto vi ringrazio per il tempo che mi avete dedicato. Se devo essere sincero, sono due ore che mi guardo questa sigla con il contafili, ma ancora non so capire che lettera possa essere. Intanto la sigla che sembrerebbe più una B che una E, è ribattuta su un'altra lettera (o numero) sottostante. Ci sarebbe anche l'ipotesi che il tondello ha subito una doppia battitura dalla stessa lettera B, si vedono le tracce sotto e davanti la sigla. Della doppia battitura restano le tracce evidenti sulla fronte e capo di Filippo,e al rovescio tra le zampe dell'ovino. Dicevo una B più probabile della E, perché osservando la moneta con la lente, si vedono bene i due buchetti della lettera. Non riesco a vedere le astine aperte della E. Peccato che il tondello nel punto dove sarebbe la data, si assottiglia talmente tanto, che il conio nulla ha potuto lasciare. Se domani torno un po prima dal lavoro, cercherò di fare qualche foto migliore.1 punto
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Grossa e rara medaglia fusa da ANTONIO SELVI, in bronzo con lievi tracce di doratura di mm. 93,5 dedicata a: CLELIA GRILLO BORROMEO ARESE ( GENOVA 1684 - MILANO 1777) Sposa del Decurione GIOVANNI BENEDETTO BORROMEO ARESE DE VITALIANI Conte di Arona e Principe del SACRO ROMANO IMPERO, visse a Milano in Via Rugabella e ivi morì nel 1777 a 93 anni. Vedi: http://www.treccani.it/enciclopedia/clelia-grillo_(Dizionario-Biografico)/ D/ CLOELIA GRILLADVCIBVS MONTIS DRACONIS COMES BORROMEA MATRONA CL. (DAMA CHIARISSIMA CLELIA GRILLO DEI DUCHI DI MONDRAGONE, CONTESSA BORROMEO) Busto a sinistra, capelli raccolti a treccia, con corona d'alloro. R/ GLORIA GENVENSIVM . MDCCLIII - La Dea Minerva seduta fra i libri e compasso in atto di porgere una corona d'alloro alla città di Genova seduta, con la mano destra accarezza un pavone, sotto una cornucopia.1 punto
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Esatto, infatti come ipotesi mi sembrava più plausibile la E. La B, in linea di massima, segue le stesse vicende della E (tranne che per l'anno 1632, ma non ci siamo con la sigla del Maestro di zecca). Quindi le strade sono due: 1) siamo di fronte ad un esemplare con lettera del coniatore non riportata nei Cataloghi (CNI XX, principalmente); 2) oppure è un'altra lettera coniata male che ha bisogno di più attenzione per essere "decifrata". La seconda ipotesi non so fino a che punto sia credibile, perché dalla forma che ha la lettera sembra che siamo proprio davanti ad una E. Ti ringrazio molto per i complimenti: sono contento che i miei post ti siano piaciuti. Cerco sempre, quando posso, di condividere qualche approfondimento piacevole ed interessante.1 punto
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ciao,ho letto ma considerando che tutte e tre le asticelle sono di pari lunghezza escluderei che sia una E retrogada,e anche se fosse non è attinente a ciò che stiamo cercando,ovviamente questa è la mia idea...1 punto
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Ho verificato sul CNI XX per le altre date riportate. Queste le conclusioni (escluso il 1636 di cui ho già detto): Anno 1630 = porta solo la sigla M/C e non GA/C, perché il tornese del 1630 con GA/C invece di M/A viene riportato in Pannuti-Riccio, p. 176, n° 95bis (ex listino Nascia, aprile 1981), quindi i compilatori del CNI non potevano ancora conoscere questa variante. Anno 1637 = niente lettere del coniatore corrispondenti a E o B. Anno 1638 = niente lettere del coniatore corrispondenti a E o B. Nel Pannuti-Riccio, invece, i tornesi vengono classificati in base all'anno di emissione e al massimo vengono descritte le sigle del Maestro di zecca per questa tipologia, ma non viene fatta menzione delle lettere davanti al busto.1 punto
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In fondo con questa discussione quante belle monete stiamo vedendo e tutte significative.....proseguo... SALVS ET VICTORIA NOSTRA A voler guardare qui non ci sarebbe molto da dire, la leggenda parla chiaro....diciamo intanto che siamo a Milano con Francesco II Sforza ( 1521 - 1535 ), Francesco è uomo che è molto amato dalla popolazione, uomo colto e saggio ma purtroppo anche cagionevole di salute. Muore a 40 anni e quindi il riferimento alla salute è ovvia e giusta, anche la salute arriva su una moneta, ma arriva anche la vittoria, nostra specifica la moneta, perché Francesco pur essendo mite sempre in guerre, assedi, occupazioni era impegnato, d'altronde questa era la vita dei regnanti e Francesco non poteva di certo esimersi da tutto ciò. Di salute e vittoria ( sua ) Francesco lascia la sua traccia in una moneta internazionale, d'oro come era lo Scudo d'Oro del Sole, moneta ovviamente bellissima come questa tratta dall'Asta Hess - Divo1 punto
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Salve a tutti, Inizierei ringraziando @dabbene e tutti coloro i quali si sono impegnati così tanto e già da ora, con largo anticipo, per la preparazione di quello che si preannuncia come un evento ricco di importanti contenuti. Per me è la prima volta come partecipante attivo, soprattutto in un contesto culturale organizzato per dei giovani con tanta voglia di fare e con i mezzi giusti per riuscirci. Sarà dunque un' esperienza sicuramente emozionante, significativa per tutti quelli che potranno prendervi parte, da seguire anche per gli argomenti che verranno presentati nella parte culturale del Convegno.1 punto
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E volendo strafare: tutti a 2.000 lire (sempre qualche anno fa). Questi però di maggior rarità... certo, anche qui, la bellezza è un optional trascurabile, ma la storia trasuda da ogni pezzo.1 punto
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Ciao Luciano L’occasione per richiamare questa discussione dal lotto 4889 della prossima Gorny & Mosch 242 https://www.sixbid.com/browse.html?auction=2973&category=61277&lot=2482626 MEDAILLEN BAUWERKE UND DENKMÄLER ITALIEN - VENEDIG. Andreas Gritti, LXXVII. Doge 1523 - 1539. Bronzemedaille 1534 von Andrea Spinelli zu Feier derErneuerung der Kirche S. Francesco della Vigna. Die Arbeiten wurden maßgeblich durch die Künstler Jacopo Sansovino (Bildhauer und Architekt) und Fra Francesco di Giorgio (Bildhauer und Maler) ausgeführt. Bb. des Dogen links. / Ansicht der Kirche. 37,6 mm. 28,75 g. Toderi . Kress Coll. 413. Vannel 627. R! Gelocht, Originalprägung, vz ex Hirsch A 299 (5/2014), Los 2105.1 punto
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Ciao provinciale di M. Aurelio con al retro la Vittoria alata verso sinistra, con una O nel campo a destra in alto, il problema è capire la città. Silvio1 punto
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Come scrive rorey36, si tratta di un fiorino di camera (anche il Muntoni mette una nota specifica, ci teneva...); moneta che ha diverse tipologie e che solitamente è catalogata rara, ma che compare in quasi tutte le aste "ben fornite". Come valore la forchetta citata da sixtus78 è giusta, molto probabilmente la debolezza (o schiacciatura) sulla tiara al diritto la deprezza un pò, ma penso si rimanga nell'ordine degli 800-900 euro come stima. Non ha salti di conio, solo minimi slittamenti sulla legenda del diritto, e questo è un punto decisamente a favore, in quanto la resa del rovescio ne guadagna decisamente. Come classificazione, direi Muntoni 12, per la legenda del diritto con le rosette a 5 petali. Per il rovescio il Muntoni non cita la rosetta a 4 petali ben visibile dopo ROMA nel tuo esemplare (come in quello postato da rorey36 dell'asta Naumann, probabilmente nato dalla stessa coppia di conii) e lo stesso il CNI. Ciao, RCAMIL1 punto
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Riporto una risposta di @Saturno La differenza stava che secondo la Lega Latina le monete d 1 e 2 lire dovevano essere d'argento . Sul finire della Grande Guerra non fu possibile coniare pezzi d'argento, causa inflazione galoppante e tali monete furono sostituite dai cosiddetti buoni di carta, che altro non era che moneta fiduciaria, tant'è che era a "corso forzoso", cioé senza controvalore metallico. La loro sostituzione nel 1922-1923 coi buoni metallici era solo di facciata perché la sostanza non cambiava, si modificava la carta col metallo "vile" (Nichel). Quando la Lega Latina cessò di esistere ( mi pare nel 1926), fu possibile cancellare la denominazione di buono da queste monete e finalmente abbiamo i pezzi da 1 e 2 lire lire Imperiali nel 1936 (nel frattempo circolavano anche i biglietti di Stato da 1-2 lire) un saluto1 punto
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Ringrazio per la segnalazione del nuovo esemplare contromarcato della litra di Selinunte, anche se è molto usurato, forse con lunga circolazione dopo la contromarcatura e quindi il suo peso rispecchia l'attuale situazione e non al momento della contromarcatura.... In effetti spesso la contromarca, specie se piccola, veniva apposta sempre allo stesso lato e in posizione periferica. Sicuramente non aveva la funzione di "obliterare" la moneta di base, ma al contrario di mantenerla riconoscibile. Quindi aveva la funzione di rimetterla in circolazione come moneta "valida". Ovviamente le esatte motivazioni per rimettere in circolazione una moneta mediante contromarcatura possono essere varie e legate al preciso contesto storico e politico. Nel caso di Selinunte, mi sembra logico che erano litre rimesse in circolazione da una successiva autorità, come i Cartaginesi che l'avevano conquistato e duramente. I Cartaginesi sapevano rispettare le divinità e non vanno assolutamente equiparati a fanatici tipo Isis e quindi mi sembra logico che abbiamo contromarcato da un lato per rimettere in circolazione queste litre (evidentemente all'epoca la testina della contromarca veniva riconosciuta facilmente come una espressione della nuova entità politica) e dall'altro rispettando l'espressione religiosa insita nel toro androprosopo, legata anche alla salubrità delle paludi del sito.1 punto
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Interessante @simone, grazie per il contributo. Non ne ero a conoscenza. Anche a distanza di anni la discussione rimane sempre un utile raccoglitore di nuove informazioni ps: in effetti i primi post non sono molto precisi, ma all'epoca l'unica fonte che avevo era il sito evidenziato a inizio discussione (comunque piuttosto valido). Nel frattempo sono arrivati nuovi contributi e i tuoi libri, quindi dire che quei primi post possono essere utili più come "stimolo alla ricerca" piuttosto che come riferimenti.1 punto
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Che dire se non grazie di nuovo a Mario per l'eccezionale occasione in cui mi ha coinvolto, per me è una grandissima soddisfazione poter partecipare attivamente. Grazie anche agli altri amici che sono intervenuti finora e a tutti quanti si occuperanno (più o meno direttamente) dell'organizzazione di questa unica giornata! Aprile è ancora lontano, ma i lavori procedono... speriamo di ripetere il successo dell'anno passato! Saluti Federico1 punto
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I più rappresentati sono Costantius I Chloro e suo figlio Constantinus. Un deposito né ricco né tantomeno grande numericamente (anche se il più grande dell’Inghilterra del Nord): la somma rappresentava più o meno la paga di un legionario, tre anni de salario di un carpentiere o sei di un contadino. Consentiva di acquistare 700 polli o 2000 pesci di qualità o 5.500 litri di birra. Per farvi vivere qualche momento della scoperta, vi segnalo il link: Lo Yorkshire Museum ha indetto un crowdfunding al fine di raccogliere le 44.200 £ necessarie per acquistare e trattenere presso l’istituto il deposito monetale. http://www.yorkmuseumstrust.org.uk/news-media/latest-news/yorkshire-museum-to-raise-44200-to-save-the-largest-roman-hoard-of-its-type-ever-discovered-in-the-north-of-england/1 punto
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Vittorio Amedeo III VIC • AM • D • G • R • SAR • CYP • ET • IER • D • SAB • ET MF • PP • Vittorio Amedeo II VIC • AM • D • G • SAR • IE • ET • CY • R • D • SA • ET • MF • P • PE é sicuramente un VITTORIO AMEDEO II1 punto
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Ciao "vivo " la scripofilia da circa trent'anni.....interesse di derivazione professionale visto che lavoro nel settore finanziario. E' una "passione" un po' intimistica, i collezionisti sistematici (per intenderci quelli che hanno titoli non solo da appendere al parete come abbellimento) ci sono (pochi) e tendenzialmente sono molto "riservati" , tant'è che non esiste una vera e propria Associazione che ci raccoglie (vi lascio immaginare anche perchè.....riservatezza) Qualcuno si "ritrova" attorno alla International Bond and Share Society inglese (http://scripophily.org/) un altro mondo rispetto la realtà nazionale. Non essendoci una realtà che aggreghi i collezionisti italiani, il mercato è "fatto" dai vari commercianti che periodicamente propongono i loro cataloghi o pubblicazioni a tema.......con tutto ciò che ne comporta Ciò non toglie che l'hobby sia interessante per chi abbia voglia di approfondire la realtà economica e finanziaria del nostro paese e non solo......certo che, come tutte le collezioni, presenta i suoi aspetti di fascino e ......di costo. Ma prima di tutto è il motore della curiosità e della voglia di conoscere che deve generare la molla per iniziare.....diciamo che, forse, in questo settore del collezionismo bisogna essere particolarmente motivati perchè essendo particolarmente "illiquido" non si "esce" facilmente e a buon mercato! Per quanto riguarda i certificati "postati" il titolo di stato si "vede" con una certa frequenza sulle bancarelle (d'altro canto il nostro Debito Pubblico mica è "esploso" solo in questi anni) è però in buono stato.....occorre stare attenti solo a non confondere le "cedole" (o "manto cedole" tecnicamente) con l'obbligazione vera e propria (il "corpo"). Le cedole da sole non valgono molto (anzi di norma quasi niente) mentre il "corpo" con o senza le cedole ha un valore che oscilla poco ....è più una questione di avere un certificato "in ordine" tant'è che, di norma, viene incorniciato senza evidenziare la presenza delle cedole..... è una questione di gusti Il Monte è un documento molto importante dal punto di vista "storico" (i primi certificati noti sono del XV secolo) a cui corrisponde un valore commerciale su cui preferirei non espormi in questo contesto......tenete presente che, a differenza delle altre nazioni, noi italiani di norma non buttiamo via mai niente....si sà mai che un domani..... e quindi è frequente che ogni tanto qualcuno apra un baule o "sgomberi" un archivio (notarile o non) e vi lascio immaginare cosa possa succedere Comunque se qualcuno volesse qualche info in più fatemi sapere.....ciao1 punto
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Oggi al convegno postero domani la vetrina con le monete della zecca di fosdinovo1 punto
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Sono stato al convegno, piccolo ma animato dai soci del Circolo, tutti molto gentili e disponibili, che mi hanno regalato gli ultimi due quaderni del Circolo. Ringrazio in particolare @expo77 che mi ha raccontato la storia dei luigini di Fosdinovo che erano in esposizione. Alla prossima!1 punto
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I de Leyva avevano legami con Pavia dove abito (in provincia) e con Monza, la mia città natale. Infatti Antonio de Leyva, duca di Terranova e principe di Ascoli nonché generale durante le guerre in Italia al quale è dedicato questo gettone, si distinse nella battaglia di Pavia del 1525 combattuta tra l’esercito francese guidato personalmente dal re Francesco I e l’armata imperiale, costituita principalmente da fanteria spagnola e lanzichenecchi tedeschi, di Carlo V. Per i suoi meriti fu da questi investito del feudo di Monza. Martino de Leyva, bisnipote di Antonio e per diritto ereditario conte di Monza, sposò Virginia Maria Marino nel 1574 e dall’unione nacque Marianna de Leyva, meglio nota come la Monaca di Monza (Milano, 4 dicembre 1575 – Milano, 17 gennaio 1650). Neanche un anno dopo aver dato alla luce la figlia, nel 1576 Virginia Maria Marino morì di peste a Milano, lasciando eredi universali in parti uguali Marianna e il figlio avuto dal precedente matrimonio (a Marianna spettò la proprietà di palazzo Marino e metà del patrimonio da dividere con Marco Pio di Savoia) e l’usufrutto al marito vedovo Martino de Leyva. Da qui nacque una serie di controversie legali e malversazioni finalizzate a privare la piccola Marianna dell'eredità materna e anche per questo la ragazza fu indotta a entrare nel convento di Santa Margherita in Monza. Qui ebbe inizio la sua movimentata vita monastica che ne fece la protagonista del famoso scandalo che sconvolse la città agli inizi del XVII secolo.1 punto
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Vero, lo avevo appena accennato nel post #4. Non so però se questa teoria sia condivisa anche da altri studi o meno...esistono diverse tipologie di queste monete dello stato di Chu, ma soltanto una ha le caratteristiche del totem...Proverò a cercare altre notizie1 punto
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Perché avrebbe dovuto farlo? Non è una provocazione, se leggi questa discussione, che risponde, credo, anche alla tua domanda sulle monete di più grosso modulo, vedrai che nei primi anni del XX secolo, la lira faceva aggio sull'oro, cioè 20 lire di carta valevano più di un marengo, conveniva tesaurizzare quelle: http://www.lamoneta.it/topic/136403-circolazione-grossi-moduli-doro-regno-ditalia/?page=1 Ma c'è anche un altro discorso da fare. L'oro, ha valore come bene rifugio nei momenti di crisi (crisi economiche, guerre, catastrofi naturali), ma il mondo (o meglio, l'Europa) ha conosciuto, dal 1870 (fine del conflitto franco-prussiano) al 1914 (scoppio della prima guerra mondiale), un periodo di pace lungo come se ne erano visti pochi in precedenza. Unito a uno sviluppo economico e a un progresso scientifico che hanno trasformato il mondo in quello che conosciamo oggi. E' negli anni che vanno dal 1870 al primo decennio del '900 che i paesi più avanzati si trasformano da società prevalentemente agricole a società prevalentemente industriali, nasce l'urbanizzazione, la gente lascia le campagne e i piccoli paesi per andare a lavorare nelle fabbriche delle grandi città, che diventano sempre più grandi e offrono sempre più servizi: nasce anche quello che oggi chiamiamo settore terziario. Anche l'Italietta umbertina, sebbene arranchi rispetto alle grandi potenze dell'epoca, vive un lungo periodo di pace e sviluppo. In tutto questo, il valore dell'oro sui mercati mondiali, rimane stabile per decenni, praticamente dalla fine della guerra civile americana al già ricordato scoppio della prima guerra mondiale. In queste condizioni, per un vero ricco, tesaurizzare monete d'oro non avrebbe avuto molto senso. A meno che fosse anche un collezionista, avrebbe piuttosto comprato gioielli, da sfoggiare e far sfoggiare ai suoi familiari, ma monete...perché? Se, nel 1870, avendo da investire 100.000 lire (cifra enorme all'epoca) avesse deciso di comprare 1.000 monete d'oro da 100 lire, che allora valevano tanto quanto l'oro contenuto, cioè 100 lire, non un centesimo di più, trent'anni dopo, al volgere del secolo, il suo capitale sarebbe stato sempre di 100.000 lire: non avrebbe perso, ma nemmeno guadagnato. Ma se avesse investito le sue 100.000 lire in immobili, terreni, titoli azionari, attività industriali o commerciali, trent'anni dopo, sapendoci fare (questo è ovvio), si sarebbe ritrovato con un capitale raddoppiato, triplicato, e forse più Nel periodo preso in esame, la gente aveva fiducia nel futuro, credeva nelle "magnifiche sorti e progressive" dell'umanità (Giacomo Leopardi, ma lui, in realtà, non ci credeva ). Dunque, perché un ricco, sicuramente fiducioso nel futuro (soprattutto perché ricco), avrebbe dovuto immobilizzare capitali in un investimento che, decenni dopo, se anche non avesse creato una perdita, non avrebbe fruttato nemmeno un guadagno? I veri ricchi, non avevano bisogno dell'oro come "bene rifugio", facevano circolare i capitali e diventavano ancora più ricchi Al massimo, erano quelli del "ceto medio" che, come spiegato anche nella discussione segnalata, sentivano il bisogno di metter da parte qualche monetina per i tempi grami. petronius1 punto
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.....con tutta la prudenza del caso....e trascurando di dare un significato al segno cerchiato in blu (non trascurabile...), possiamo avventurarci in un esercizio di lettura su tre righe. O meglio una lettura con due orientamenti e su tre righe... Leggendo le lettere in legenda rispettando l'ordine numerico tracciato sull'immagine....e considerando orientate in senso centrifugo le n° 3, 4, 5 e 6 Si potrà leggere: 1 V, 2 E, 3 R, 4 O, 5 N, 6 A = VERONA Trascurando un segno (quello cerchiato in blu) e applicando un po' di fantasia e di flessibilità interpretativa....si arriva alle porte di Verona....ma il segno cerchiato c'è... mmm! a me continua a sembrare meno forzata (seppur spinta) la lettura in +VSOLFIV o +VDOLFIV.... ma magari questa legenda voleva lasciare spazio ad entrambe le letture....in fondo, se non propriamente veronese, questa moneta voleva probabilmente imitare la monetazione allora più diffusa ed accettata..... questo resta un affare complicato. Un saluto a tutti Mario1 punto
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Taglio: 20 cent Nazione: San Marino Anno: 2016 Tiratura: ??? Conservazione: qSPL Località: Larino (CB) Note: NEWS!!!1 punto
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Credo che una moneta da 25€, difficilmente ti farà andare in ferie per un mese con il margine di guadagno che assumerà. Un buon libro invece ti farà aumentare la cultura in maniera esponenziale.1 punto
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Sono capitato casualmente e molto in ritardo in questa discussione e poiché le contromarche mi appassionano particolarmente ho letto con interesse e piacere i diversi interventi. Ho notato, così, che come motivo di contromarcatura è stata indicata la convalida di monete precedentemente andate fuori corso. Ciò sarebbe stato senz’altro esatto se la moneta fosse stata di bronzo, queste infatti erano monete fiduciarie convertibili in argento e, perciò, avevano bisogno di un’autorità che garantisse la loro conversione e, di conseguenza, quando cambiava l’autorità (colpo di stato, conquiste, e simili) andavano fuori corso e per sopperire l’urgenza, in attesa che la nuova autorità emettesse le sue monete, si provvedeva a contromarcare un certo numero delle vecchie monete, operazione senz’altro molto più veloce che non l’emettere tipi del tutto nuovi. Le monete d’argento, viceversa, non andavano mai fuori corso, perché erano monete a valore reale e, quindi, valevano secondo il valore dell’argento contenuto, qualunque fosse l’autorità emittente. Le monete d’argento, però, erano soggetto a brogli: peso calante, suberatura, lega bassa, ecc. Quando l’imbroglio veniva scoperto era necessario che l’Autorità dividesse le monete buone, che contromarcava, da quelle cattive, che distruggeva (di solito venivano tagliate). Questa verifica poteva essere effettuata sia dall’autorità che aveva emesso la moneta, nel nostro caso Selinunte, sia da altre città che ne avessero interesse, ovvero che fossero state “invase” da monete “cattive” di un’altra città. L’argento, infatti, era una valuta internazionale e, perciò, le monete d’argento circolavano liberamente senza confini. Ben noti i tantissimi stateri di Corinto rinvenuti in Sicilia. La presenza di contromarche sulle litre di Selinunte indica, perciò, che erano state messe in circolazione monete similari non regolari e che era stata fatta la cernita tra buone e cattive. La contromarca può essere stata applicata sia dalla stessa Selinunte, sia dalle città più vicine, come Erix o, più probabilmente, Segesta, non di rado, infatti, la contromarca è applicata proprio sull’etnico cittadino, quasi lo volesse cancellare. Sull’argomento consiglio i seguenti articoli: - G. Santelli, Didrammi Arcaici di Selinunte suberati e contromarcati (Monete Antiche 35/2007) scaricabile da: http://www.webalice.it/giovanni.santelli/numa005.pdf - G. Santelli e A. Campana, Elementi utili per l’interpretazione delle contromarche, II – Principi economici (Monete Antiche 45/2009) scaricabile da: http://www.webalice.it/giovanni.santelli/numa005.pdf1 punto
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