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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 10/08/16 in tutte le aree
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Comunico con questo post che dopo il successo dell'anno scorso della " 1° Giornata di Studio la Numismatica e i giovani " anche l'anno prossimo a Parma, nell'ambito del Convegno Commerciale, si terrà la 2° Giornata sempre dedicata alle conferenze numismatiche dei giovani del Network Lamoneta. Vi anticipo già da ora la data che sarà esattamente sabato 1 aprile 2017 ( e non è un pesce d'aprile ) il tutto sempre organizzato dal Circolo Filatelico Numismatico e del Collezionismo Parmense @MatteoBarbierie da Lamoneta. it @incusoe @Reficulcol Patrocinio del CGN, Circolo Giovani Numismatici @magdi. Per il momento posso aggiungere la tematica generalista scelta che è " Casi monetari da riflessione...." e i nick dei 5 partecipanti che saranno : @Caio Ottavio @matteo95 @oldgold @Sator @Titta99 Il programma, che prevederà anche la partecipazione di ospiti e relatori importanti della nostra numismatica, sarà comunicato nella sezione Eventi a tempo debito e quando sarà completato, per il momento i complimenti e un augurio di buon lavoro ai giovani in largo anticipo e il piacere che questa virtuosa idea e iniziativa, grazie al consenso che ha avuto e per volere degli organizzatori stessi, possa continuare diventando forse un appuntamento fisso e abituale per i giovani della nostra numismatica e una bella opportunità di espressione per gli stessi.8 punti
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Ritenuta da molti la più bella piastra papale mai coniata, la piastra di Alessandro VII (1655-1667), al secolo Fabio Chigi, unica piastra da lui coniata, oltre ad una meravigliosa rappresentazione in pieno stile barocco (all'epoca a Roma alla corte pontificia prestava servizio anche il Bernini e questa moneta con grande probabilità deriva da un cartone del Bernini e dei suoi allievi), questa piastra presenta la R/ una legenda "importante": DISPERSIT DEDIT PAUPERIBUS I.E.M.I.S.S.IS, San Tommaso di Villanova porge alcune monete ad un mendicante con gruccia. La legenda è tratta dal "Beatus Vir", titolo in latino del Salmo 111 usato fino al Concilio Vaticano II come uno dei cinque salmi dei vespri delle solennità e delle domeniche. Riporto per completezza il testo in latino e in italiano del suddetto Salmo. Beatus vir qui timet Dominum, In mandatis ejus volet nimis. Potens in terra erit semen ejus, Generatio rectorum benedicetur. Gloria et divitiae in domo ejus, Et justitia ejus manet In saeculum saeculi. Exortum est in tenebris lumen rectis, Misericors et miserator et justus. Jucundus homo, Qui miseretur et commodat, Disponet sermones suos in judicio. Quia in aeternum non commovebitur. In memoria aeterna erit justus, Ab auditione mala non timebit. Paratum cor ejus sperare in Domino. Confirmatum est cor ejus; Non commovebitur Donec despiciat inimicos suos. Dispersit, dedit pauperibus, Justitia ejus manet In saeculum saeculi. Cornu ejus exaltabitur in gloria. Peccator videbit et irascetur, Dentibus suis fremet et tabescet; Desiderium peccatorum peribit. Beato l'uomo che teme il Signore E trova grande gioia nei suoi comandamenti. Potente sulla terra sarà la sua stirpe, La discendenza dei giusti sarà benedetta. Onore e ricchezza nella sua casa, La sua giustizia rimane per sempre. Spunta nelle tenebre come luce per i giusti, Buono, misericordioso e giusto. Felice l'uomo pietoso che dà in prestito, Amministra i suoi beni con giustizia. Egli non vacillerà in eterno: Il giusto sarà sempre ricordato. Non temerà annunzio di sventura, Saldo è il suo cuore, confida nel Signore. Sicuro è il suo cuore, non teme, Finché trionferà dei suoi nemici. Egli dona largamente ai poveri, La sua giustizia rimane per sempre, La sua potenza s'innalza nella gloria. L'empio vede e si adira, Digrigna i denti e si consuma. Ma il desiderio degli empi fallisce. L'esemplare riportato, di ottima qualità, proviene dalla NAC 30. Michele5 punti
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Nuovamente PLVS ULTRA, tuttavia questa volta compare su un modesto cavallo, sempre di Carlo V, proveniente dalla zecca di Napoli. D/ PLVS : ULTRA; colonne d'Ercole su onde unite da nastro; tra le colonne si trova un quadrifoglio R/ REX : IVSTVS :; croce potenziata in cerchio perlinato Saluti!3 punti
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Ciao a tutti, ciao @Alice.m! Sono andato a cercare tra i miei resti, varie ed eventuali ed ho trovato anch'io due tra le monete (scusatemi ma non resisto ) più inutili di tutta la repubblica: L'usura mi sembra omogenea su entrambe le monete e sono fotografate con luce radente: secondo me sono proprio due conii diversi. Bye, Njk3 punti
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INIMICOS EIUS INDUAM CONFUSIONE (Coprirò di vergogna i suoi nemici), SUPER IPSUM AUTEM EFFLOREBIT SANCTIFICATIO MEA (Psalmi 131:18). Quindi, siamo arrivati alla zecca di Cagliari... Tale legenda, introdotta da Ferdinando II d'Aragona sui tondelli d'argento da un reale (probabilmente attinente all'espulsione degli ebrei dalla Sardegna del 1492), venne successivamente utilizzata anche da Carlo V (reale, 2 reali e 3 reali), Filippo II (reale, 2 reali, 2,5 reali, 3 reali, 5 reali e 10 reali), Filippo III (5 reali), Filippo IV (reale, 2,5 reali, 5 reali e 10 reali), Carlo II (2,5 reali, 5 reali e 10 reali), Filippo V (2,5 reali e scudo d'oro), Carlo III, poi VI (2,5 reali e scudo d'oro) ed inoltre da Vittorio Amedeo III (reale sardo) e Carlo Emanuele III (reale sardo), quindi, dalla fine del XV fino agli inizi del XIX secolo. Vorrei postare un 2,5 reali di Carlo II del 1700, in cui la legenda appare leggermente abbreviata: INIMIC EIVS INDVAM CONFVS. Saluti!3 punti
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E' un falso abilmente patinato, fa parte della famosa serie con l'anforetta come simbolo del produttore. Qui hanno al solito abraso l'anforetta dal campo del rovescio. Guardate il falso pubblicato sul Fac : http://www.forumancientcoins.com/fakes/displayimage.php?pos=-7192 E' la stessa moneta, guardate le S al rovescio e le testine. Lievi modifiche al dritto alle foglioline, probabilmente per confondere ulteriormente le acque.3 punti
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Aperto il forziere e dopo poco trovo questa,stupenda! (non parlo della conservazione ?) Morivo dalla voglia di farvela vedere ?2 punti
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e per finire...il colpo del mese!! taglio 20 cent paese san marino anno 2002 tiratura 182.400 condizioni bb+ città trieste2 punti
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Bravo @aleale mi hai fatto venire in mente una delle poche monete veneziane con un motto e, guarda caso, è lo stesso. IN HOC SIGNO VINCES. Motto "trasversale" del quale si è, chiaramente, abusato in molte monetazioni. Lorenzo Priuli - Bezzo D: + LAV ° PRIOL ° DVX: croce pisana in un cerchio R: ° IN ° HOC ° S ° nell'esergo VINCIT: leone alato e nimbato andante a sinistra, poggia le zampe posteriori e l'anteriore sinistra sul terreno rappresentato dall'esergo e tiene con la zampa anteriore destra il libro, di fronte ad esso la croce.2 punti
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Se può essere utile per un confronto, questa è quella che ho io. Non mi sembra abbia alcun accenno della "gambetta". Che dite?2 punti
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Buona giornata Mi sarei veramente stupito se, dopo il successo riscontrato quest'anno alla 1° edizione, l'evento si fosse fermato a quest'unica occasione. Un esperimento, un unicum, che non ha "seminato" .... L'avventura invece continua; le monete non mancano, nemmeno la storia alla quale sono legate e nemmeno i giovani e ..... dai nomi che ho letto, non ho dubbi che saranno in grado di affabularci e interessarci con bei racconti di storia e di monete. Bravi! luciano2 punti
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Leggiamo + HAINRICVS COMES GORI Lo scudo trinciato ha le bande (due) dell'avvocazia aquileiese. Al R/ ZMO NETA DE. ..N , per MONETA DE LVONZE. Non dovrebbe trattarsi di Enrico III. E' una moneta già attribuita ad Enrico II o a Enrico IV. L.Passera rivede la cronologia ne "Le emissioni dei Conti di Gorizia: una nuova proposta cronologica", in RIN CV 2004, articolo che trovi in accademia.edu. Ti invito a leggerlo. Oltre alle legenda viene posta attenzione sul numero delle bande (se 2 o 3). Ciao.2 punti
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MERITO ET TEMPORE Motto riportato sul grosso da 3 soldi di Francesco II Sforza ( 1521 - 1535 ), zecca di Milano, sul nastro svolazzante sopra la scopetta. Riferito alle tematiche, centrali sia per i Visconti che per gli Sforza, del tempo e della giustizia. E' il tempo che darà ragione alla fine, che va oltre le prove di forza e di dominio e di potenza, il giudizio verrà comunque col tempo, lasciando spazio anche al fato e alla provvidenza.2 punti
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Buona giornata I motti e le legende inscritte nelle monete sono un valore aggiunto; a volte sono messaggi criptici, spesso sono motti che fanno parte del corredo araldico del signore che ha il diritto di zecca ed altrettanto spesso sono messaggi mutuati dalle Sacre Scritture per enfatizzare un determinato avvenimento. In ogni caso conferiscono alla moneta un ulteriore valore storico. Malauguratamente Venezia li ha usati pochissimo nella monetazione "ordinaria"; sono poche le monete che racchiudono in se un messaggio e quasi sempre si tratta di una generica dichiarazione di fede rivolta a Dio, alla Madonna, a San Marco e talvolta allo Stato ed alle sue magistrature, come ad esempio verso la giustizia. Motti e legende le troviamo, invece, nelle oselle, seppur solo in quelle emesse nell'ultimo secolo. Una eccezione c'è e riguarda le "Giustine" emesse dopo la vittoria navale di Lepanto ...... oltre alla relativa osella. Giacché oggi ricorre l'anniversario della battaglia di Lepanto, quale occasione migliore per postare l'una e l'altra dal momento che ricordano questo fondamentale avvenimento? Di seguito quindi l'osella e la moneta da 40 soldi con Santa Giustina con il motto "Memor ero tui Justina virgo" (Mi ricorderò di te vergine Giustina), dal momento che nel giorno della battaglia, dogando Alvise Mocenigo I°, il calendario ricordava questa Santa. Saluti luciano2 punti
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Io non so se noi abbiamo ancora voglia di metterci in gioco, se abbiamo ancora voglia di divertirci insieme divulgando e incuriosendo, se abbiamo ancora voglia di fare mente locale e riflettere su una moneta e su quello che c'è scritto ma se la risposta è si, questa è la vostra discussione. Sarebbe piaciuta ne sono sicuro a Mario Traina ma non solo...si tratta di leggere nelle nostre monete i motti, le leggende e riportare cosa raccontano, cosa significano, la loro simbolicità, difficile ? Non credo e quante ce ne sono tenendo conto di tutte le monete italiane ma anche estere perchè no e di tutte le sezioni speciali. Discussione generalista che abbraccia tutti, ma veramente tutti, ma per una volta vorrei uno sforzo speciale, veneziani, savoiardi, napoletani, papali, estere, vediamole, leggiamole, divulghiamole, riproviamoci come fu spesso in passato, ma uno sforzo comune poi ci vuole.... Cerco di dare l'esempio, è ovvio che se postate anche la moneta è meglio, se no raccontatela lo stesso, l'importante è esprimersi e credo tutti possano farlo... ET PATET ET FAVET siamo a Livorno col tollero del Porto, fantastica moneta italiana per la sua iconografia e per il messaggio che porta. Può essere interpretato come il Fanale che mostrandosi favorisce, come il Porto che fa di se bella mostra e favorisce, come buona guida per i naviganti, come auspicio per i lunghi viaggi e i commerci nel Levante, come ausilio e porto sicuro alle navi. In questo caso decisamente raffigurazione e motto si integrano in un tutt'uno con una evidenza simbolica unica e incredibile... Forza e crediamoci... ( NAC 30 )1 punto
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fino aIl Convegno Numismatico, Filatelico e del Collezionismo di Parma si terrà il 31 marzo e il 1 aprile presso l'Hotel Parma & Congressi, via Emilia Ovest, 281/a Parma, sono aperte le prenotazioni per i sig.ri espositori. Sede Il convegno si tiene nei locali del prestigioso Hotel Parma & Congressi nei pressi della città di Parma e facilmente raggiungibile sia con il mezzo proprio (l'hotel è dotato di ampio parcheggio) che dalla stazione ferroviaria. Il convegno si svolge presso le sale del pian terreno dell'Hotel in un'area riservata e sorvegliata. I signori espositori cyhe desiderino soggiornare presso l'hotel possono prenotare una camera a prezzi agevolati per lla durata del convegno. Orari Venerdì 31 marzo: 14:00-18:00 Sabato 1 aprile: 9:00-18:00 Servizi per espositori Per la durata del congegno sono previsti i seguenti servizi per i signori espositori: accesso a parcheggio riservato per scarico e carico merce sorveglianza con guardie giurate durante lo svolgimento del convegno e per le operazioni di carico materiale sorveglianza notturna delle sale convegno tariffe agevolate soggiorno hotel e servizio bar Tariffe Lo spazio espositivo è costituito da uno o piú tavoli indicativamente lunghi 180 cm e ciascuno dotato di due sedie. Le tariffe per il noleggio dello spazio espositibvo sono le seguenti Primo tavolo: 100 € Secondo tavolo 90 € Terzo tavolo e oltre: 80 € Contatti Per prenotazione spazi di esposizione: Matteo Barbieri tel: 349 66475851 punto
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Dici bene. E ha bellissime foto. Ma se non erro o ricordo male in quell'articolo non ci sono le monete di Enrico IV. Attendiamo ora che @gigetto13 ci dica quale Enrico ha coniato la sua moneta.1 punto
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I più rappresentati sono Costantius I Chloro e suo figlio Constantinus. Un deposito né ricco né tantomeno grande numericamente (anche se il più grande dell’Inghilterra del Nord): la somma rappresentava più o meno la paga di un legionario, tre anni de salario di un carpentiere o sei di un contadino. Consentiva di acquistare 700 polli o 2000 pesci di qualità o 5.500 litri di birra. Per farvi vivere qualche momento della scoperta, vi segnalo il link: Lo Yorkshire Museum ha indetto un crowdfunding al fine di raccogliere le 44.200 £ necessarie per acquistare e trattenere presso l’istituto il deposito monetale. http://www.yorkmuseumstrust.org.uk/news-media/latest-news/yorkshire-museum-to-raise-44200-to-save-the-largest-roman-hoard-of-its-type-ever-discovered-in-the-north-of-england/1 punto
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Medaglietta da rosario con doppio appiccagnolo, bronzo/ottone, del XVIII sec.- D/ Mano aperta (di Gesù), con foro del chiodo (non visibile). R/ Strunento della passione (potrebbe essere la canna con la spugna inbevuta di aceto), questo tipo di soggetti era particolarmente usato nei rosari dei sette misteri dolorosi come interspazio ogni sette grani. - Ciao Borgho.1 punto
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Sembrerebbe una A, anche questa andrebbe vista tranquillamente in mano ma direi Aosta1 punto
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Di Lorenzo Passera vai a vedere anche il lavoro sulla zecca di Gorizia nella Collezione Reale... http://www.bdnonline.numismaticadellostato.it/materiali/index.do?id=1881 punto
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Sei soddisfatto dell' acquisto?..................sì?..........allora hai fatto benissimo1 punto
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se riesco ad organizzarmi verrei volentieri. Mario, per favore, mi potresti dare l' indirizzo dell' evento?, non prometto niente ma se riesco a far conbaciare tutti gli impegni...............1 punto
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Grazieeeeee!! ???? Finalmente sono colorata anch'io! ?1 punto
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In alcune sepolture basso medievali sono stati rinvenuti denari piegati volontariamente e cuciti in modo accurato in qualche piega della veste del defunto. La teoria è che le monete in argomento avessero funzione di memorizzo per un imminente pellegrinaggio, probabilmente determinato da una grazia ricevuta. In poche parole, il nostro moderno "nodo al fazzoletto" saluti1 punto
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Ciao bravo King John azzeccato ti posto una foto di una moneta meglio conservata. Silvio1 punto
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Caro Apollonia, ho avuto modo di parlare con gli interessati e mi hanno confermato il limite di 100.000 € per spedizione intracomunitaria e di € 50.000 per esportazione extracomunitaria dalla Germania, sotto questi limiti non è obbligatorio alcun permesso di circolazione. Aleggia ancora qualche incertezza dovuta alla nuova normativa statale, che comunque sembra un contenitore vuoto, che a sua volta demanda ai Länder relativi la determinazione di altri limiti. Al momento le monete decontestualizzate ( quindi non archeologiche ) e che non rappresentino un qualcosa di veramente unico ed eccezionale sembrerebbero escluse da particolari limitazioni. Quello che è certo è che staranno più attenti alle provenienze delle monete da inserire nelle aste, a loro maggior tutela. Cordialmente, Enrico1 punto
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e' un vero peccato che pochissimi utenti commentino gli articoli delle riviste... Questo numero contiene degli scritti molto interessanti.. L'articolo di Simonluca Perfetto presenta, indubbiamente, ottimi spunti e riflessioni, alcuni condivisibili, altri molto meno, al netto della diatriba sull'importanza della zecca di Lanciano, su cui hanno scritto ultimamente anche altri autori, come Giuliani e Fabrizi, con valutazioni diverse, sia in ordine alla durata della zecca, sia in ordine al tipo di monetazione ivi battuta. L'articolo di Perfetto è' un interessante excursus sulle zecche del Regno di Sicilia/ Napoli, con l'individuazione di altre sedi come Grottaferrata per gli Svevi od Aquino per gli Angioini e con attribuzioni di monete ad una zecca piuttosto che ad un'altra come nel caso del cavallo diCarlo VIII attribuito a Guardiagrele e non più a Manoppello. Parimenti ottimo è lo scritto del gruppo degli studiosi " Vandali", Trivero, Ortu, Cecchinato e Gennari, che partecipano attivamente anche sul forum.. Il loro articolo riguarda la monetazione " romana", intesa non come zecca, ma come modello di coniazione per Anastasio; la trattazione riguarda tanto l'oro, quanto l'argento ed il rame. Da poco ho preso il Sear per la monetazione bizantina, quindi, l'articolo casca al momento giusto. Riguardo la monetazione classica, ottimi gli articoli sull'Adlocutio di @King John, quello sul raro denaro di M. Arrius Secundus e quello di Ladich su un possibile inedito nummo vandalo ritrovato in Toscana. Da leggere con attenzione è l'articolo di Alberto Campana sul raro aureo di Giulio Cesare RRC 456/1a e B e lo studio volto all'individuazione della possibile zecca. Saluti Eliodoro1 punto
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Posto per confronto due esemplari di questa moneta passati in asta tempo fa. RöMISCHE MüNZENKaiserliche PrägungenTraianusNo: 536 Schätzpreis/Estimation DM 1000.-Traianus, 98 - 117. Sesterz 103/111. Kopf / Kaiser mit Blitzbündel und Zepter vor Victoria mit Kranz und Palmzweig. RIC 549. C. 516; 17,47 g.Mittelbraune PatinaSehr schön1 punto
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interessante. data l'eccezionale conservazione dell'ultimo esemplare, direi che il conio (mi sembra unico) era più preciso sul lato della A che della S, che non si vede quasi mai oggi. Chissà quante cose abbia potuto decidere lo Schabel, tra cui i conii del tallero. Forse ha addirittura deciso anche di rendere "evidente" la A e non la S del suo nome per evitare rogne in zecca?1 punto
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Di niente, figurati. L'importante è che il "momento difficile" sia superato e che presto diventi solo un ricordo. A presto, per il famoso "caffè" tra forumisti. Ciao Illyricum [emoji4] Sent from my GT-I9301I using Lamoneta.it Forum mobile app1 punto
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Sulla classificazione ti hanno già risposto utenti preparatissimi, nulla da aggiungere Mi piace la tua domanda, cioè se si può considerare una moneta medievale. Innanzitutto va precisato che non è che un bel giorno un contadino si è svegliato e ha detto qualcosa del tipo: "Come mi sento poco medievale oggi...quasi moderno!" Lo stesso ovviamente vale per le maestranze delle varie zecche e per le monete prodotte. Non possiamo quindi periodizzare con una data o un giorno (Colombo scopre l'America e finisce il medioevo. Ma allora per gli europei il medioevo è finito quando hanno avuto notizia della scoperta...ecc ecc..) ma dobbiamo tener presente che storicamente i confini tra un periodo e l'altro non sono netti, tutt'altro! Lo stesso discorso vale per la numismatica. Il medioevo finisce con la coniazione della lira? oppure con le prime monete datate? Difficile distinguere tra ultime monete medievali e prime monete moderne... Personalmente racchiudo nella categoria delle medievali tutte quelle monete coniate dopo la riforma carolingia e prima di Carlo V (quindi la tua la considero moderna). Perchè proprio usare l'impero di Carlo V come limite? Semplicemente perchè con questo personaggio la Penisola si stabilizza politicamente, terminano le c.d. guerre d'Italia. Le monete di Carlo V inoltre presentano spessissimo rimandi alla classicità, alla tradizione romana: un vero cambio iconografico! E per la prima volta abbiamo elementi iconografici comuni tra le varie zecche sotto la medesima dominazione; la città inizia a perdere man mano la sua identità sulla moneta... Buona serata e complimenti per le numerose monete che stai postando e dalle quali traspare la tua passione! Antonio PS dimenticavo: non toccare asslutamente la moneta! Cercando di "pulirla" toglieresti la patina, le superfici diventerebbero porose, si perderebbe in leggibilità...un vero obbrobrio! Molto meglio "toccare la storia" così come ci è arrivata1 punto
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ciao,il 52 pesa 12,68 grammi,il diametro è di 30,37 millimetri,contorno con scritta il 57 pesa 11,08 grammi,il diametro è di 31,20 millimetri,contorno liscio...1 punto
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Sì vede appena accennato l'attacco del gambo della r in quelle prettamente p non si deve vedere,saluti Aldo.1 punto
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DE GREGE EPICURI @legioprimigenia: per Costantinopoli la sigla dell'officina segue la zecca (CONSP) mentre per Arelate la precede sempre (PCONST), come del resto faceva prima che si chiamasse "Costantina" (era PARL, SARL ecc.)1 punto
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scusate la battuta... vi propongo una moneta poco nota, ma che piacerà agli amanti delle ostrogote (magari alcuni non la conoscono) Clotario I 511-561 (riporto come da Prou), quarto o forse ottavo di siliqua, 0,25 g al retro DN / CHLO / THAH / ARIVS / REX1 punto
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Perché avrebbe dovuto farlo? Non è una provocazione, se leggi questa discussione, che risponde, credo, anche alla tua domanda sulle monete di più grosso modulo, vedrai che nei primi anni del XX secolo, la lira faceva aggio sull'oro, cioè 20 lire di carta valevano più di un marengo, conveniva tesaurizzare quelle: http://www.lamoneta.it/topic/136403-circolazione-grossi-moduli-doro-regno-ditalia/?page=1 Ma c'è anche un altro discorso da fare. L'oro, ha valore come bene rifugio nei momenti di crisi (crisi economiche, guerre, catastrofi naturali), ma il mondo (o meglio, l'Europa) ha conosciuto, dal 1870 (fine del conflitto franco-prussiano) al 1914 (scoppio della prima guerra mondiale), un periodo di pace lungo come se ne erano visti pochi in precedenza. Unito a uno sviluppo economico e a un progresso scientifico che hanno trasformato il mondo in quello che conosciamo oggi. E' negli anni che vanno dal 1870 al primo decennio del '900 che i paesi più avanzati si trasformano da società prevalentemente agricole a società prevalentemente industriali, nasce l'urbanizzazione, la gente lascia le campagne e i piccoli paesi per andare a lavorare nelle fabbriche delle grandi città, che diventano sempre più grandi e offrono sempre più servizi: nasce anche quello che oggi chiamiamo settore terziario. Anche l'Italietta umbertina, sebbene arranchi rispetto alle grandi potenze dell'epoca, vive un lungo periodo di pace e sviluppo. In tutto questo, il valore dell'oro sui mercati mondiali, rimane stabile per decenni, praticamente dalla fine della guerra civile americana al già ricordato scoppio della prima guerra mondiale. In queste condizioni, per un vero ricco, tesaurizzare monete d'oro non avrebbe avuto molto senso. A meno che fosse anche un collezionista, avrebbe piuttosto comprato gioielli, da sfoggiare e far sfoggiare ai suoi familiari, ma monete...perché? Se, nel 1870, avendo da investire 100.000 lire (cifra enorme all'epoca) avesse deciso di comprare 1.000 monete d'oro da 100 lire, che allora valevano tanto quanto l'oro contenuto, cioè 100 lire, non un centesimo di più, trent'anni dopo, al volgere del secolo, il suo capitale sarebbe stato sempre di 100.000 lire: non avrebbe perso, ma nemmeno guadagnato. Ma se avesse investito le sue 100.000 lire in immobili, terreni, titoli azionari, attività industriali o commerciali, trent'anni dopo, sapendoci fare (questo è ovvio), si sarebbe ritrovato con un capitale raddoppiato, triplicato, e forse più Nel periodo preso in esame, la gente aveva fiducia nel futuro, credeva nelle "magnifiche sorti e progressive" dell'umanità (Giacomo Leopardi, ma lui, in realtà, non ci credeva ). Dunque, perché un ricco, sicuramente fiducioso nel futuro (soprattutto perché ricco), avrebbe dovuto immobilizzare capitali in un investimento che, decenni dopo, se anche non avesse creato una perdita, non avrebbe fruttato nemmeno un guadagno? I veri ricchi, non avevano bisogno dell'oro come "bene rifugio", facevano circolare i capitali e diventavano ancora più ricchi Al massimo, erano quelli del "ceto medio" che, come spiegato anche nella discussione segnalata, sentivano il bisogno di metter da parte qualche monetina per i tempi grami. petronius1 punto
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Ti credo! Facendo una statistica tutta mia personale, il 35% delle monete denotano inaccettabili segni e colpi da contatto ( secondo me ) ... Ho esposto le mie lamentele all'ufficio preposto, e mi hanno risposto che purtroppo le monete arrivano così dalla zecca di Roma, e che in ogni caso non si può pretendere l'alta qualità, perchè sono monete per la circolazione... Io ho risposto che pur essendo monete per la circolazione, in realtà vengono coniate al fine di essere inserite in specifici blister per il collezionismo numismatico, e che quindi dovrebbero doverosamente essere selezionate dal controllo qualità... Ho inoltre sottolineando che una confezione BU costa più di 10 volte in più il valore nominale della moneta...! Non mi hanno più risposto ...!1 punto
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JOHNSON Stefano Medaglie , Placchette , Fusioni ,Rassegna annuale Omaggio Alfieri & Lacroix Milano 19101 punto
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Pur non essendo la mia monetazione e il mio ambito di collezionismo, questa moneta par la sua straordinaria iconografia e per il significato del suo motto al R/ mi ha sempre affascinato moltissimo: Pezza della Rosa del 1718, a nome di Cosimo III dé Medici GRATIA OBVIA VLTIO QVAESITA “La benevolenza [è] spontanea, la punizione [è] ricercata”. “Con questa impresa (il motto venne ideato dal bibliotecario di corte Francesco Rondinelli, 1589-1655) – scrive Traina – Ferdinando II de’ Medici (1610-1670) lanciò un messaggio ai suoi nemici: come la rosa, nonostante la sua grazia e bellezza (GRATIA OBVIA), ha le spine che la proteggono contro chi vuole rovinarla (VLTIO QVAESITA), così il granduca, pur essendo di animo buono, non avrebbe esitato a rintuzzare qualsiasi offesa. Questo, secondo il Galeotti; altri, con minor fondamento, riferiscono il motto alla città di Livorno”. Michele1 punto
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Buongiorno a tutti, sono da poco iscritto e ho finalmente trovato un forum nel quale si parla di Scripofilia. Evviva! Sono un collezionista scripofilo da qualche anno e collaboro con una importante realtà italiana di questo settore, sono quindi a disposizione se avete bisogno. Tenete conto che come diceva @petronius arbiter In Italia questo tipo di collezionismo è appena nato, ma ha dei margini di crescita direi incredibili. Tanto per darvi due dati veloci, in USA e in Germania sono tanti anni che si lavora in questo settore, se però pensiamo che da noi ci sono documenti con valore storico e artistico molto più importanti, siamo la culla della cultura, iniziamo a sfregarci le mani! Vi faccio un esempio lampante: La Banca Monte De' Paschi di Siena. Probabilmente la più vecchia banca europea (o una delle più vecchie) ha una quotazione in borsa che fa ridere (guardatevi gli andamenti dal 2011 ad oggi), mentre i titoli storici di questa banca posso arrivare a qualche migliaio di euro, visto che si tratta di pezzi rari o unici! Naturalmente questo è un esempio, non tutti i documenti hanno questi prezzi, ma era per farvi capire quale sia la direzione. In Italia abbiamo documenti di Stati Preunitari, Regno d'Italia, banche, aziende storiche, pensate alla ricchezza dei particolari di certi documenti. Se guardo le azioni ed obbligazioni americane, sembrano tutte uguali... Ecco perchè sono fiducioso di questo tipo di collezionismo. Vi ho allegato un documento incredibile, si tratta di un Monte di Pietà della Città di Firenze, dell'inizio del 1700. Cosa ne dite?1 punto
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Devo ammetterlo. Sono un po' deluso. Ed anche stupito ... non che tutti dobbiamo fare le stesse cose o pensare allo stesso modo.... tuttavia io sono ancora affascinato, quasi stordito, dall'emergere dal nulla (quasi fosse una scoperta archeologica, grazie ai mezzi tecnologici che piu' o meno tutti abbiamo) di questo volto bellissimo, austero, regale e tuttavia sconosciuto di quella che è la figura protagonista (o certamente lo dovrebbe essere piu' dei cavalli...) della moneta forse piu' apprezzata da tutti i collezionisti del regno (e non solo), di quella che é considerata la piu' bella tra le belle delle monete italiane del '900 (e non solo italiane), e... non c'è quasi nessuno (a parte i pochissimi) che ha qualcosa da dire sulla scia di una pur minima emozione ? Abbiamo perso la capacità di stupirci dunque ? Mi pare inconcepibile che ci si possa tanto "emozionare" di una moneta per una conservazione perfetta o per la presenza/assenza di elementi accidentali (magari del tutto secondari rispetto alla sua iconografia), per del lustro "abbagliante" piuttosto che per una piacevole patina (e nemmeno d'epoca), e non si abbia nulla da dire di fronte all'apparire improvviso ed inaspettato di un volto notissimo e tuttavia assolutamente ignoto (a me certamente, ma non penso di essere il solo)... O forse saro' io che mi lascio troppo emozionare (da cose da nulla) ...1 punto
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buongiorno, vorrei sapere una curiosita, vale la pena tenete un 20serie nuova con questi codici, E001f4 E0033030433 grazie tanto1 punto
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Benvenuto Tra quelli citati, sicuramente Gigante, nuova edizione tra un paio di mesi, a fine agosto, ma prenderei in seria considerazione anche l'acquisto di La cartamoneta italiana di Guido Crapanzano e Ermelindo Giulianini. L'ultima edizione mi sembra sia uscita a inizio anno (non segue la tempistica degli altri cataloghi), visto il costo (10 euro) io per cominciare prenderei quello (a Torino dovresti trovarlo in qualche negozio di numismatica ben fornito) e poi, a fine agosto, il Gigante. Te lo dico da appassionato della carta (non solo "moneta") ma il Crapanzano-Giulianini, per quanto riguarda le quotazioni, lo trovi anche online, a questo indirizzo: http://www.cartamonetaitaliana.com/museo-banconote-catalogo.html petronius1 punto
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