Vai al contenuto

Classifica

  1. Caio Ottavio

    Caio Ottavio

    Utente Storico


    • Punti

      10

    • Numero contenuti

      2266


  2. bizerba62

    bizerba62

    Utente Storico


    • Punti

      8

    • Numero contenuti

      6107


  3. Legio II Italica

    Legio II Italica

    Utente Storico


    • Punti

      5

    • Numero contenuti

      5275


  4. profausto

    profausto

    Guru


    • Punti

      4

    • Numero contenuti

      22190


Contenuti più popolari

Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 10/03/16 in tutte le aree

  1. Salve a tutti. Quest'oggi volevo parlare di una moneta piuttosto particolare e anche abbastanza rara. Eccone la descrizione che ho ricavato anche grazie ai testi che indico in bibliografia: D/ LAN//PRI a tutto campo, su due righe, sormontate da trattini di abbreviazione. Contorno perlinato. R/ PAL//PRI a tutto campo, su due righe, sormontate da trattini di abbreviazione. Contorno perlinato. Riferimenti bibliografici essenziali: CNI XVIII, p. 241, n° 1; Spinelli, p. 140, n° x – xiii con figure a p. 3, n° 5 – 7; MEC 14, p. 592, n° 8 (tav. 1); Sambon, Recueil, p. 67, n° 152; Sambon, Repertorio, pp. 76 – 77, n° 483 (tav. VII); D’Andrea – Contreras, vol. II, p. 50, n° 5. (Esemplare proveniente da collezione privata. Fotografie a cura di chi scrive). Con un peso di 0,5 g. ed un diametro di 13 mm., stando a quanto ho appena riportato, dovrebbe trattarsi di un mezzo denaro coniato a Capua per il Principe longobardo Landolfo II in unione con suo figlio Pandolfo I detto Capodiferro. La data di emissione dovrebbe coincidere con il 943-958. Landolfo II fu Principe sia di Benevento che di Capua, poiché i due dominii erano stati uniti sotto una sola corona da suo nonno, Atenolfo I il Grande (887-910), Principe di Capua e conquistatore di Benevento. La tradizione dinastica capuana voleva che il figlio designato erede fosse affiancato nel governo dello Stato dal padre regnante già in giovane età. Potevano essere associati al trono anche più figli maschi, come vedremo tra poco. Da Atenolfo I si era stabilito che i due Principati di Capua e Benevento, una volta uniti, non si potessero più separare: naturalmente, la dinastia capuana badava bene a tenere uniti i suoi territori, soprattutto quelli di recente conquista, poiché potevano dimostrare ancora velleitarie spinte indipendentiste - in particolare se pensiamo a Benevento che, fino a poco tempo prima, era il più potente Stato longobardo dell'Italia Meridionale. Landolfo II fu così associato al trono da suo padre, Landolfo I (910-943), nel 933, anno in cui fu elevato allo stesso rango anche il fratello maggiore Atenolfo III. Alla morte del padre, il 10 aprile 943, Landolfo II assunse il potere assoluto sia su Capua che su Benevento: egli infatti spodestò dal trono della prima città il cugino omonimo, figlio di suo zio Atenolfo II, e dalla seconda suo fratello maggiore Atenolfo III. I due Principi si rifugiarono a Salerno da Guaimario II (901-946) che gli diede ospitalità e protezione. Il suo primo atto, in quello stesso anno 943, fu quello di associare al trono suo figlio Pandolfo I. Fu forse per commemorare questo avvenimento che a Capua (tra poco mi soffermerò anche sulla zecca emittente) si batté questo mezzo denaro in argento recante su ogni lato il nome ed il titolo principesco dei due regnanti longobardi. La politica di Landolfo II fu in linea con quella dei suoi predecessori: mentre da un lato promosse un avvicinamento diplomatico verso il Principato di Salerno, su cui iniziò a nutrire delle mire espansionistiche, prese le distanze da Costantinopoli, favorendo azioni di disturbo nelle province bizantine d'Italia. Nel 946, alla morte di Guaimario II, con l'ascesa di Gisulfo I (946-977), giovane ed inesperto, Landolfo II volle avviare l'invasione del salernitano per la sua annessione al Principato. Per questo motivo intrattenne rapporti amichevoli con il Duca di Napoli Giovanni III (928-968), il quale fornì un appoggio concreto per incentivare la spedizione di Landolfo. Il suo piano però fallì miseramente: l'esercito capuano, unito ai contingenti napoletani, fu sconfitto presso l'odierna Cava dei Tirreni dagli Amalfitani di Mastalo II (953-958), alleato dei Salernitani. Dopo la cocente sconfitta, Landolfo II ruppe l'alleanza con Giovanni III per passare con gli Amalfitani ed i Salernitani e mosse guerra al suo vecchio alleato napoletano: l'azione, però, si concluse con un nulla di fatto anche questa volta, dato che l'unico avvenimento eclatante della guerra fu l'assedio e la distruzione di Nola. A partire dal 955, la politica anti-bizantina del Nostro si fece ancora più aggressiva, ma i Greci si dimostrarono più preparati del previsto e Landolfo fu costretto ad ammetterne la superiorità. Alla fine del suo regno, Landolfo II, che intanto, nel 959 aveva affiancato a lui stesso ed al primogenito Pandolfo l'altro figlio omonimo, aveva fallito tutti gli obiettivi politici e militari che si era imposto. Anche per l'associazione al trono del secondo figlio Landolfo fu coniato a Capua un mezzo denaro recante, sul modello di questo oggetto della nostra discussione, i nomi abbreviati dei tre personaggi (cfr. Sambon, Recueil, p. 67, n° 153, con figura nel testo). Morì con questa delusione nel maggio del 961. Gli successe suo figlio Pandolfo I Capodiferro, in assoluto il più illustre esponente della dinastia capuana che riuscì, dopo più di un secolo, a riunire in una sola compagine territoriale l'antica Langobardia Minor beneventana, prima che si dividesse in più Principati indipendenti. Il potere effettivo fu esercitato da Pandolfo, nonostante il fratello Landolfo III fosse ancora co-reggente. La morte prematura di quest'ultimo, nel 968, lasciò Pandolfo unico padrone dell'Italia Meridionale longobarda. Le prime attestazioni di questi mezzi denari le ho riscontrate nel libro del Principe di San Giorgio, Domenico Spinelli, pubblicato a Napoli nel 1844 per cura di Michele Tafuri dal titolo Monete cufiche battute da Principi longobardi, normanni e svevi nel Regno delle Due Sicilie (cfr. tra i suddetti riferimenti bibliografici). In questo contesto vengono segnalati ben tre esemplari appartenenti alla ricchissima Collezione del Principe, illustrati mediante disegno nel trafiletto a pag. 3 del suo volume (fig. 1). Purtroppo, le monete furono male interpretate all'epoca e bisogna attendere gli studi dei più celebri Giulio ed Arturo Sambon agli inizi del secolo scorso per avere una panoramica più chiara intorno a queste particolari monete. Mentre per Giulio Sambon l'attribuzione a Capua è incerta (in quanto l'Autore era indeciso tra Capua e Benevento: cfr. quanto da lui detto in nota nel suo Repertorio sopra citato), per Arturo Sambon, nel Recueil, queste monetine vennero attribuite con certezza a Capua e datate alla metà del secolo X. L'esistenza di un atelier monetario a Capua in epoca longobarda è ben attestato - dice Sambon - grazie alla cronaca lasciataci dal rabbino Achimaaz: costui, narrando la storia della sua famiglia dall'850 al 1054 circa, racconta che un certo Samuele figlio di Chananel una volta sposatosi si trasferì nel 940 da Benevento, dove aveva vissuto fino ad allora, a Capua in qualità di "maitre de la Monnaie". Come datazione, tra l'altro, coincide pure con quella assegnata per questo mezzo denaro (943-958). Samuele, infatti, sembra abbia esercitato il suo incarico nella zecca capuana anche sotto Pandolfo I, successore di Landolfo II. L'attività monetaria di Capua in questo periodo, che non fu molto prolifica come dimostrato anche dalla rarità di questi pezzi, sarebbe servita, sempre secondo la ricostruzione del Sambon, ad alimentare con nuovo numerario il commercio affievolito del Principato di Benevento, ormai in decadenza rispetto agli antichi fasti. Un esemplare di questo mezzo denaro per Landolfo II e Pandolfo I era segnalato anche nella prima Collezione Sambon esitata a Milano nel 1897: nel catalogo di detta vendita se ne ritrova la descrizione a pag. 22, n° 267. Il celeberrimo studioso francese non trascura di osservare che, in molti casi, le lettere componenti le legende di questi nominali sono mal coniate e difficilmente si leggono nella loro interezza. Comunissime, infatti, sono le schiacciature di conio e i difetti di coniazione, come si osserva anche dai disegni pubblicati dallo Spinelli (fig. 1). Inoltre, la dicitura di mezzo denaro, di cui oggi qualcuno dubita, è dovuta essenzialmente al peso ridotto di questi pezzi. Fig. 1: Trafiletto illustrato con i mezzi denari capuani tratto dall'opera numismatica dello Spinelli. Mi scuso per la qualità delle foto, ma ho dovuto apportarvi qualche modifica per adattarle all'interno del presente post. Continua...
    10 punti
  2. Chiarisco il mio dubbio sulla frase " Sono associazioni che autorizzano i propri iscritti, o quanto meno una loro parte", dubbio che si riferisce non necessariamente alla sola NIP ma evidentemente a tutte le Associazioni che ottengono il riconoscimento ministeriale. 1. Le Associazioni (professionali) possono ottenere dal MISE il riconoscimento quali Enti che rilasciano (ai loro associati...non ai loro clienti) il cosiddetto "Attestato della qualità dei servizi". 2. Per ottenere questo riconoscimento dal MISE, le Associazioni devono garantire: a) la verifica delle competenze professionali dei propri associati; b) l'aggiornamento professionale costante dei propri associati; c) che gli associati rispettino un Codice deontologico. 3. Se fino a qui siamo d'accordo, scrivere che l'Associazione, che ha ottenuto il riconoscimento dal MISE, potrà anche non autorizzare una parte dei suoi associati a fare riferimento a questa "autorizzazione", sembra implicare che quella parte di associati non autorizzata o: a) non ha subìto la prevista verifica professionale; oppure, b) non si è costantemente aggiornata; oppure, c) non ha rispettato il codice etico. Ma allora, in questo caso, mi chiedo cosa abbia garantito l'Associazione al MISE. Perchè se l'Associazione garantisce al MISE un certo standard di professionalità dei propri Associati e poi, invece, tollera che vi siano associati che non rispondono a questi standard, il discorso diventa un tantino paradossale. Per assurdo, potremmo quindi avere un'Associazione con 100 iscritti riconosciuta dal MISE, di cui 90 non raggiungono gli standard (e quindi essi non si potranno "fregiare" dell'attestato ottenuto dall'Associazione) e dieci che invece li raggiungono (e che quindi si fregeranno dell'attestato). A quel punto, non essendoci alcuna uniformità fra gli iscritti dell'ipotetica Associazione (riconosciuta), mi chiedo che senso abbia riconoscerla. La riflessione non è riferita alla NIP o ad altre Associazioni, ma è una considerazione generale concernente la famosa frase che sembra distinguere, all'interno di un'Associazione riconosciuta dal MISE, associati di serie A e associati di serie B. Saluti. M.
    4 punti
  3. Già, ho sentito ieri che è stata fissata questa nuova data per la presentazione della richiesta ufficiale di uscita. Subito dopo il voto, Cameron aveva assicurato che sarebbe stata fatta a settembre/ottobre, poi a fine anno, poi a inizio 2017, ora siamo già arrivati alla primavera prossima...e dopo la primavera viene l'estate, poi l'autunno, poi... petronius
    3 punti
  4. Segnalo il libro, edito dall'Associazione Culturale Italia Numismatica, di Alberto Campana e Giovanni Santelli, dal titolo L'imperatore Otone - Storia e monete Per informazioni cliccare qui
    2 punti
  5. Nel "lontano" 2011 iniziai a studiare in maniera approfondita la monetazione di Carausio proprio partendo dalla zecca continentale di Rouen: Da allora ho avuto modo di recuperare diversi antoniniani dell'usurpatore britannico, alcuni comuni, altri più rari, qualche imitativo, ma non ero mai riuscito a entrare in possesso di un pezzo della cosiddetta zecca continentale di Carausio che i più identificano in Rotomagnus (Rouen). Di pezzi nel mercato ne appaiono, non molti e a prezzi relativamente alti. Con un po' di fatica, la scorsa settimana sono riuscito ad aggiudicarmi il primo esemplare della mia collezione proveniente da questa zecca da un venditore professionale inglese. Ecco il pezzo: D\ IMP C CARAVSIVS AVG, busto radiato dell'imperatore volto a destra. R\ SALVS AVG, la Salute stante in piedi volta a sinistra con cornucopia in una mano e bastone con arrotolato serpente nell'altra. Ex A. G. & S. Gillis Coins (UK) La moneta è chiaramente identificabile, per stile e tipo di rovescio, come un prodotto della zecca di Rotomagnus. Questa è una serie di esemplari analoghi provenienti dal British Museum: Dei pezzi presenti al British nessuno ha legami di conio con il pezzo da me proposto. Mentre invece trovo più aderente l'esemplare classificato al numero 42 nel saggio: "Le trésor de Rouen et l'occupation de la Gaule par Carausius" di Brigitte Beaujard e Hélène Huvelin: Il pezzo analizzato nel saggio proviene dal noto ripostiglio di Rouen composto da 207 esemplari di Carausio appartenenti tutti alla zecca continentale. Ed è proprio grazie a questo hoard che storicamente si è identificata nella cittadina di Rouen l'area in cui doveva presumibilmente essere collocato l'atelier gallico dell'usurpatore britannico. Come di consueto, lascio a voi la parola per ulteriori approfondimenti sempre graditi!
    2 punti
  6. Da sempre la zecca di Cremona mi sta molto a cuore. Da quando sono a Parigi a studiare teologia non volevo più intervenire, ma a questo proposito vorrei fare alcune precisazioni personali. - 1) che la moneta in questione sia coeva al grosso con la rappresentazione di sant’Imerio a mio parere è indubbio e mi sembra di averlo fatto notare, benché di sfuggita, a pag. 55 di http://www.academia.edu/543138/Recensione_al_volume_di_Germano_Fenti_La_zecca_di_Cremona_e_le_sue_monete._Dalle_origini_nel_1555_fino_al_termine_dellattività_Cremona_2001 . - 2) credo poi che il termine “mezzanino” e “inforziato” per questa tipologia monetale sia improprio e non si debba usare. Le due locuzioni indicano infatti una moneta dal valore di mezzo denaro imperiale ed effettivamente le fonti documentarie della seconda metà del XII secolo e diverse di XIII secolo lo attestano. La moneta in questione si deve però datare, proprio per le sue similitudini con il grosso sopracitato, a circa la metà del primo decennio del Trecento. Il suo peso medio (del tipo, intendo, non dell’esemplare in esame che purtroppo è frammetato) è quello dei coevi denari imperiali di Milano, Parma, Pavia, Brescia, con i quali circolava mescolato. Benché non ne conosca l’intrinseco, non mi sembra irragionevole pensare che si tratti dello stesso nominale, vale a dire, anche in questo caso, di un denaro imperiale. I successivi denari imperiali emessi a Cremona, dal rarissimo denaro di Giovanni di Boemia a quelli di Azzone Visconti, si attestano su pesi analoghi, leggermente calanti. - 3) comunque, su questa zecca c’è ancora tanto da studiare a da dire. Fenti ha fatto da apripista e indicato la strada, ma ha anche posto dei quesiti ai quali, secondo me, non sono ancora state date risposte adeguate. Ora vado, Oresme mi attende... Saluti
    2 punti
  7. Io resto scettico verso le aste, non credo siano vero indice per i prezzi, ci sono troppi magheggi NOTI A TUTTI che influenzano i prezzi a piacimento.
    2 punti
  8. @Teus I proprio per la T del Tramontano come già detto mastro di Napoli e Aquila, fino ad oggi e in assenza di documenti /prove certe non mastro di Tagliacozzo !! certo che L'Aquila non era feudo dei Colonna, quello che io "ipotizzo " è che questi cavalli dei Colonna "potrebbero" essere stati coniati nella zecca dell'Aquila, ovvero non aquilani ma "lavorati " nella zecca dell'Aquila, come successo anni prima con le monete del Camponeschi ( cella, denaro ,reale) con lo stemma monte a cinque punte
    2 punti
  9. Io non ritengo che il problema sia l'art. 91 del Decreto legislativo 22/01/2004 n. 42: "Le cose indicate nell'articolo 10, da chiunque e in qualunque modo ritrovate nel sottosuolo o sui fondali marini, appartengono allo Stato e, a seconda che siano immobili o mobili, fanno parte del demanio o del patrimonio indisponibile, ai sensi degli articoli 822 e 826 del codice civile.". Ritengo che i problemi siano i seguenti: 1) I criteri di attribuzione della natura "culturale" al bene; 2) Le prove della provenienza del bene da un suo ritrovamento nel sottosuolo o nel fondale marino; 3) Le prove della titolarità del bene avente natura culturale ai fini della sua restituzione al proprietario dopo il sequestro. Ma è solo una opinione.
    2 punti
  10. non metti il peso , dettaglio determinante per stabilire se si tratta di un asse o di un sesterzio - in attesa ti posto un sesterzio di Filippo II con al R/ Principi Iuvent RIC 256a (Philip I), C 49 Sestertius Obv: MIVLPHILIPPVSCAES - Bare-headed, draped bust right. Rev: PRINCIPIIVVENT - Philip II standing left, holding globe and spear. 244-247 (Rome). P,S la moneta non mi trasmette buone cose..... sembra un prodotto di fusione
    2 punti
  11. Ciao. Si tratta di un attestato di qualità che l'Associazione professionale rilascia ai propri iscritti (neanch'io capisco il senso della frase riportata da prtgzn, "o quanto meno ad una loro parte"). L'associazione, per essere riconosciuta dal MISE, deve garantire di verificare le competenze professionali dei propri iscritti, il loro aggiornamento costante ed il rispetto di un Codice deontologico. Il tutto è previsto dalla Legge n. 4 del 2013. In un Paese amante dei titoli (Dott. Prof. Avv. Ing. Cav. Grand Uff. Lup. Mann ecc. ecc) è un ulteriore motivo di orgoglio e di distinzione. Chiederei anch'io spiegazioni al Forum sulla frase che non mi è chiara. Saluti. Michele
    2 punti
  12. Ciao@borghobaffo, Ormai mi dedico quasi solamente alla zecca di Cremona con le necessarie comparazioni con zecche limitrofe. Potresti per cortesia allegarmi una foto o una scansione del MIR 297? Mi sorprende non averlo notato prima, ma nel mio (seconda edizione) la numerazione salta esattamente quel numero! Tieni comunque conto che, se non erro, la prima edizione è vecchietta e precedente all'opera conclusiva e riassuntiva del Fenti, dunque simili confusioni sono più che comprensibili. Per quanto riguarda l'obolo, è un termine erroneamente usato come sinonimo di cremonese (corretto) e medaglia (corretto? Mah, al riguardo il Fenti ha fatto una gran confusione a mio avviso...). Esistono oboli con stelle o con bisanti, tuttavia i primi non esistono con legende a caratteri gotici. Inoltre esistono altri elementi fondamentali per la distinzione. I cremonesi con le stelle hanno una stella al centro del monogramma, salvo rarissime varianti; hanno poi una stella alla fine della legenda, ma non sempre è facile vederla data la scarsa conservazione in cui si trovano; infine il peso, i cremonesi non superano i 0.4 circa, a maggior ragione con quelle mancanze ci attesteremmo a non più di 0.25/0.3 grammi. Inoltre i moduli sono visibilmente più piccoli degli inforziati. Allego una foto di un cremonese con queste caratteristiche e un confronto fra i moduli di grosso, inforziato e cremonese con stelle. Infine c'è da dire che è dubbia la datazione degli inforziati (alias mezzanini) a caratteri gotici. Sono del tutto analoghi al grosso con S. Imerio, ma nessuno (a parte il Fenti, in minima parte) si è preoccupato molto di questo aspetto, finora. E chissà, magari, scava scava, a ben vedere saltano fuori forme ibride tra i caratteri gotici e quelli normali di cui nessuno ha mai parlato [emoji6]....
    2 punti
  13. Interessante questo topic, caro Mario come al solito ci metti lo zampino... Qui possiamo notare un chiaro esempio dove la corona ferrea viene rappresentata radiata. Una coppia di gemelli Napoleonici patriottici, con ispirazione Italiana visibile nell'aquila del Regno Italico, con stella e corona ferrea in petto e per la stessa corona che indossa l'imperatore, intorno la leggenda NAPOLEON LE GRAND. Eros
    2 punti
  14. diamo a @TheWhiteFly quello che è di TheWhiteFly.... (@gpittini poi mi rimborsi il costo della medaglia...)
    2 punti
  15. ......il vero motivo della doppia coniazione è solo uno: a Ferdinando IV di Borbone non piacque il lavoro svolto dall'incisore/i al rovescio della moneta.....a breve uscirà un mio scritto sull'argomento.
    2 punti
  16. Tinia non nascondiamoci dietro un dito. In tutte le associazioni professionali ci sono i bravi, i meno bravi e a volte anche una certa percentuale di incapaci. Se dovessi essere operato al cuore andresti da un cardiochirurgo qualsiasi o ti informeresti prima? E non credo che diventare cardiochirurgi sia piú facile che diventare NIP no? E per il pregresso cosa facciamo?
    2 punti
  17. Ora non farò nomi, ma più che preoccuparsi dei riconoscimenti andrei a rivedere le liste dei soci NIP. Per alcuni tanto di cappello, ma per altri... Ci sono anche compro oro e persone che di monete non sanno nulla.
    2 punti
  18. Buonasera a tutti, vi presento il mio ultimo acquisto, come sempre vorrei dei pareri .
    1 punto
  19. @King John Grazie! Tra qualche anno, durante le lunghe sere d'inverno, davanti al condizionatore (a causa del riscaldamento globale, ndr) con i nipotini, racconterò le mitiche gesta di riconoscitore di monete provinciali e mostrerò con orgoglio questa medaglia! :-) TWF
    1 punto
  20. Ciao, bell'esemplare in buono stato di conservazione. Il peso rientra nei limiti inferiori dei quadrans del periodo (3-3,50 g). Per quanto concerne Caligola volevo solo aggiungere a quanto sopra già descritto che negli ultimi anni si è attribuito la sua "pazzia" ad una intossicazione da piombo (saturnismo) che comporta gravi danni neurologici. Una possibile fonte di assorbimento di piombo era costituita dalla bollitura del vino in recipienti di questo metallo, con rilascio di ioni Pb in soluzione. In un periodo dove lo zucchero era assente (se non sottoforma di miele) la bollitura del vino oltre a concentrarlo gli conferiva un gusto lievemente dolce per la formazione di un sale piombifero (non ricordo esattamenmte quale, dovrei rivedere dei vecchi appunti). Altri utilizzi del piombo erano il confezionamento di tubature per l'acqua e in edilizia per la confezione di grucce a fissaggio dei blocchi marmorei; come composto salino veniva utilizzato per fabbricare ombretti per le donne romane e in medicina, per la creare dei colliri (che in realtà avevano effetti tutt'altro che salutari). Tornando a Caligola, la supposizione dell'intossicazione da saturnismo è data anche dal fatto che sembra che la sua presunta "pazzia" sia stata non improvvisa ma progressiva, come spesso accade nelle intossicazioni croniche. Intossicazione da piombo o altra causa che sia, certamente la "stampa" contraria dell'epoca sicuramente accentuò e stigmatizzò i suoi comportamenti... Ciao Illyricum
    1 punto
  21. Ho letto con attenzione gli interventi: alcuni a mio avviso corretti, altri un poco a gamba tesa.....non entro nel merito. Nessuno ha però evidenziato la cosa più importante e non solo per "noi" NIP: finalmente esiste una figura riconosciuta a livello ministeriale; qualcuno che, ribadisco, finalmente, ha voce in capitolo per essere considerata la "controparte" nei molteplici aspetti che interessano la numismatica (e difatti abbiamo iniziato a "dialogare" ad alti livelli per cercare di risolvere alcune problematiche che affliggono il settore). Perchè fino a pochi giorni fa tutte le Associazioni erano, giuridicamente parlando, equiparabili alla bocciofila del dopolavoro ferroviario. Adesso che il panorama è cambiato a qualcuno susciterà più di un prurito il fatto di non vedere il proprio nome nella lista degli iscritti e mi aspetto anche qualche bel lancio di fango (più ti esponi e più dai fastidio a tanta gente). Anzi, le danze mi pare siano già iniziate.... Come ha giustamente scritto odjob, vi sono ottimi numismatici che (ancora) non fanno parte del nostro sodalizio. Aggiungo io che essere un NIP non vuol dire essere un super numismatico, un grande esperto o uno infallibile, per carità.... D'altro canto, far parte di un albo professionale vuol dire necessariamente essere bravo a fare il proprio mestiere ? gli Avvocati sono tutti principi del foro ? I medici tutti luminari ? Ovviamente no. La differenza principale tra chi è parte della NIP e chi fa il "battitore libero " sta nel regolamento che i primi si sono imposti di seguire e negli strumenti, a tutela dei consumatori, che il Ministero ci ha imposto per far si che gli iscritti seguano tale regolamento (si va dallo sportello del cittadino ai probiviri). Già questo non mi pare poco, visto il panorama odierno..... quanto alla competenza, dopo 30 anni mi rendo spesso conto di quanto abbia ancora da imparare e di quanto poco io sappia di questo immenso settore.
    1 punto
  22. Ciao Fabrizio Hai fatto bene a postarlo; io è la prima volta che lo vedo, ma questo segno è censito (due barrette verticali con una più o meno orizzontale) ed è specifico dei ducati del Morosini. Oltre a questo segno, può esserci una crocetta "+"; quest'ultima può esserci anche nei ducati di Andrea Contarini e Antonio Venier al posto del punto. Occhio di falco saluti luciano
    1 punto
  23. Dal sito di Santelli http://www.webalice.it/giovanni.santelli/news3001.html ho appreso che la presentazione avverrà, con la presenza di entrambi gli autori, nell'ambito del Biblioday, giovedì 27 ottobre ore 17 presso la Biblioteca delle Arti dei Civici Musei di Reggio Emilia e sarà ripetuta sabato 29 ottobre ore 15 in sala Prampolini a Brescello (RE), il paese di don Camillo e Peppone, dove Otone si è suicidato.
    1 punto
  24. I libri vanno ritirati ma poi vanno anche letti....e finalmente ho avuto il modo di leggerlo attentamente. Le riflessioni che ne escono sono tante, la storia in cui si racconta e spiega cosa è la numismatica è veramente avvincente e ti porta a leggerlo quasi in un attimo. Il dialogo è stringato, le vignette fantastiche, gli esempi monetari i più importanti e significativi. Tanti sarebbero gli spunti da raccontare, ma da milanese mi è piaciuto tantissimo quello su Federico Borromeo e il voler a tutti costi costruire la prima Biblioteca pubblica...." in che senso pubblica per davvero ? chiese stupito Pippo " ...." era aperta a tutti, era veramente un luogo dove la cultura si muoveva..." " pazzesco che per fare questo ci fosse voluta l'iniziativa di un privato cittadino come il cardinale ..." bellissimo.... Aggiungo io eravamo nella Milano degli spagnoli in pieno 1600. Ma molto bella è anche la parte su cosa è una collezione, qualche consiglio e in finale un tema a me caro sul collezionismo e sulla collezione " poi come un fiore all'apice della fioritura, arriva la sua fine, o per meglio dire la sua rinascita ". La fine è il mio inizio....è poi così come la vita... Fantastico poi il passo messo sulla copertina in fondo di Francesco Gnecchi che meriterebbe di essere riportato in Piazzetta per far fare una riflessione a tutti, se si potrà magari lo metteremo... Potrei concludere dicendo quanti libri tecnici leggiamo indubbiamente validi e interessanti, ma quanto può un libro come questo in termini di divulgazione, stimoli, valori per i giovani e anche non dare ? Credo che come l'iniziativa si sapeva fin dall'inizio sarebbe stata vincente e virtuosa altrettanto ora sappiamo quanto può contare oggi e per il futuro un libro come questo per la nostra numismatica e per le conoscenze di nuove generazioni, un valore che non può raffrontarsi con altri, è decisamente altro in un panorama come quello della Numismatica italiana che dovrebbe oggi lanciare e raccogliere queste sfide, proviamoci ma veramente come in questo caso....in fondo ci vuole l'idea e qualcuno che la realizzi ....meditate, meditate....
    1 punto
  25. @gianvi al momento ho queste e anche se un po sfuocate si nota bene che i caratteri della legenda sono approssimativi e il giglio sembra più un carciofo ... mentre nella tua i caratteri ed il giglio sono esatti come per gli esemplari originali,perché la tua è originale...
    1 punto
  26. Ciao @dux-sab , posto qualche altra foto che reputo piu' importante di altre , anche per non prolungare all' infinito questo post ; magari @RobertoRomano che noto ben fornito di libri e informazioni sulla vecchia Roma , se crede , puo' postarne delle altre . In questa piu' recente foto aerea , anni '50/'60 , del Mausoleo di Augusto , si nota purtroppo la stato di estremo degrado all' interno del monumento dovuto principalmente al tempo ma anche all' incuria degli uomini di tutti i secoli , nonché ai discutibili interventi del ventennio fascista . Al centro della foto si nota la ricostruita e brutta "cella" che avrebbe contenuto in antico , in questo esatto punto del Mausoleo , le ceneri di Augusto ; mentre intorno a questa "cella" si sarebbe sviluppato l' anello o gli anelli concentrici contenenti altri vani all' interno dei quali erano le ceneri dei parenti e amici di Augusto e dei suoi successori , sembra fino a Nerva , tranne i Flavi che avrebbero avuto un loro Mausoleo familiare nell' alta Semita , l' attuale Via del Quirinale , Via XX Settembre , sul Quirinale . Nella prima foto la "cella" finita , nella seconda la zona centrale , il cuore , del Mausoleo prima della costruzione della "cella" , nella terza foto la "cella" in costruzione ; le ultime due foto sono degli anni fine '20/'30.
    1 punto
  27. Buongiorno a tutti. Ho letto l’elenco degli interventi e, come d’abitudine per il Convegno di Torino, mi sembra di prim’ordine: spero di poter essere presente… Non che ne abbia bisogno ma mi permetto di complimentarmi con @Elledì per avere incluso nel piano della Sua opera le monete del Principato di Monaco ovverosia uno Stato che fu per lungo tempo sotto tutela sabauda, retto da una dinastia di origine italiana, ove si parla (o si parlava) un dialetto ligure e che, come ha sintetizzato il prof. Giulio Vignoli nel libro L’irredentismo italiano di Nizza e del Nizzardo. Il caso Marcello Firpo (Roma, 2015), fu in sostanza uno degli Stati in cui era divisa l’Italia della Restaurazione post-napoleonica e che non partecipò al processo risorgimentale. Poiché di queste cose poco si discute e quasi nulla si scrive mi sembra che l’Autore meriti davvero un plauso. Un saluto e grazie.
    1 punto
  28. Grande!!! Quante ne vorresti se te le proponessi a 4,80€ a pezzo allora ? (Prezzo tarato sulla tua stima, io le vendo a meno!) Fattura compresa, s'intende. (non é una proposta di vendita!!! Penso si capisca che é solo per far comprendere il mercato reale!)
    1 punto
  29. Valgono se trovi chi te li da e incassi. Corallino
    1 punto
  30. ciao, a volte ai mercatini ci sono dei commercianti che comprano al chilo le monete in argento. Magari potresti trovare uno che ti fa un cambio merce. Ti prende i tre chili a x euro e ti vende i suoi a x+guadagno. Oppure anziché pagarti in euro, ti propone di scegliere delle monete esposte, salvo conguaglio.
    1 punto
  31. C'è una querelle sul periodo di Postumo, e c'è una bella discussione proprio sul forum a tal proposito. Con Nerone ci sono i dupondi marcati col "II" in esergo che poi, per facilità di riconoscimento, diventano radiati e perdono il "II", così non li scambiavano per assi. Prima contava più il peso che altro per distinguerli e siccome il peso era ballerino...
    1 punto
  32. Che ve ne pare di questo esemplare ? La foto non è proprio il massimo, ma a mio parere ne rende bene la 'freschezza' ...
    1 punto
  33. Certo che ne vale di più! Secondo me c'è un po' un gioco al ribasso in questo forum, che è comunque oro colato per consultazioni ed apprendimento. ieri ho preso la stessa moneta a 20 centesimi. Ovviamente è quasi indecifrabile. Mi piacerebbe trovare determinate monete ai prezzi che taluni abbattono :-/
    1 punto
  34. Buongiorno a tutti, oggi voglio condividere con voi questo bel ducato di Filippo II per il Regno di Napoli. Pareri e opinioni sono sempre ben accetti.
    1 punto
  35. Due Ponti romani , il Nomentano sull' Aniene ieri e oggi e il Sublicio sul Tevere . La prima foto del Ponte Nomentano e' del 1905 ma potrebbe essere anche di oggi perché questo Ponte e' ancora immerso quasi in solitudine . La foto del Ponte Sublicio e' del 1890 , si vedono ancora in sito i piloni del Ponte romano , fatti saltare in quegli anni di fine '800 per facilitare lo scorrimento del Tevere .
    1 punto
  36. 1 punto
  37. Da quest'altra angolazione e luce in effetti pare in rilievo ma se si guarda bene sembrerebbe una frattura del conio che parte già dalla base della A. E pure quella che sembrava la gamba di una n (anche se era troppo attaccata alla base della croce) vista così sembra proprio una ribattitura/scivolo del potenziamento della croce (ecco spiegato il perché è così vicino).
    1 punto
  38. Trovata al Convegno di Roma, con un breve video. DSCN9756.MOV
    1 punto
  39. Fino a 40 euro glieli puoi dare
    1 punto
  40. La fraudolenza dovrebbe essere avvalorata da un intrinseco calante o da un minor peso rispetto ad un nominale di riferimento; se diamo per buona almeno la collocazione temporale l'intrinseco è visivamente alto per il periodo (e spero quanto prima di poter usufruire della gentile disponibilità di un utente per averne una misurazione strumentale), fatto che farebbe venir meno l'intento speculativo; Il peso, se prendiamo in considerazione le frazioni di denaro documentate nei miei precedenti interventi, sarebbe altrettanto coerente con tipi monetali emessi da altre zecche del nord Italia (Verona e Venezia). Se intrinseco e peso, e conseguente speculazione, non spiegano la convenienza ad emettere una simile moneta...a che pro produrre una moneta di buon intrinseco e peso?? Forse, più semplicemente, la cripticità delle legende e la "somiglianza" con altri tipi potrebbero invece essere dovuti, come ipotizza Attilio Portioli nell'opera citata da @avgvstvs, dalla necessità per una piccola zecca (non necessariamente Mantova) che si stava affacciando sul mercato del nord Italia, di far accettare senza problemi fra il circolante dell'epoca il proprio nuovo prodotto ....nuovo prodotto e di scarso impatto quantitativo...tanto da scomparire rapidamente fra le pieghe delle memorie del tempo. E' passato un mese da quando questa discussione è stata aperta; nel corso di queste settimane la moneta è stata vista e studiata da tanti esperti e ha riscosso un serio interesse. Io ho maturato la convinzione che qui (qui, in questa discussione) manchi un anello fondamentale per il riconoscimento o la corretta catalogazione di questa moneta ma che questo anello esista. Io continuo a cercarlo e ringrazio di nuovo tutti coloro che si stanno impegnado in questa ricerca e i tanti lettori. Un caro saluto Mario
    1 punto
  41. Ma il tema è più il simbolismo della Corona Ferrea, la sua varia iconografia e come si inserisce in monete e medaglie. Ci sono casi che abbiamo visto dove la Corona si prende tutto il campo e dove è la indiscussa protagonista, esibita quasi come un trofeo, altri in cui è parte organica e complementare alla rappresentazione come in stemmi o sopra gli stessi, in questi casi la sua presenza è di monito e ricordo di quello che è e rappresenta per l'Imperatore stesso o il Regno.
    1 punto
  42. Se a nulla servirebbe fare i nomi, meno ancora serve lanciare il sasso e poi nascondere la mano, se non alimentare polemiche o far nascere dubbi sulla bontà della "denuncia".
    1 punto
  43. Non sembra proprio così trattandosi di Napoleone ,in persona, insieme all'Appiani, scelse questa raffigurazione a dieci punte diversa dal diadema. Quindi scelta voluta da Napoleone che voleva avere la corona col disegno di Appiani che seguì nei particolare tutta la cerimonia,ma arrivarono prima prove e progetti, tanti....si sperimentò. La monetazione non fu casuale come ho detto prima per numerose prove e progetti fatte, solo dopo essere convinti si passò alla produzione vera e monetale, Napoleone era al corrente di questo.
    1 punto
  44. Una fotografia "scandalosa" ; in quella che un giorno sara' Via dei Fori Imperiali , oggi trafficata da numerosi gruppi festanti di turisti italiani e stranieri , sotto la Colonna Traiana , pascolavano e riposavano tranquille le capre . L' immagine potrebbe sembrare piu' un dipinto del Rinascimento , invece e' una foto degli inizi del '900 , poco piu' di 100 anni fa .
    1 punto
  45. Una fotografia del Pantheon allagato del 2 Dicembre del 1900 . Da questa foto si comprende come le alluvioni del Tevere in tutte le epoche fossero frequenti e disastrose per Roma ; gia' Giulio Cesare aveva pensato ad una deviazione del Tevere che facesse scorrere il fiume fuori dall' Urbe , poi il suo assassinio pose fine al progetto . Chi ha visitato il Pantheon sa quanto siano alte le colonne del Pronao , da questa foto si nota che l' acqua arrivo' fin quasi alla meta' dell' altezza delle colonne allagando tutta la zona circostante all' edificio in quanto le fognature non ce la fecero a smaltire l' acqua ed esplosero .
    1 punto
  46. perchè questa ve la siete scordata?
    1 punto
  47. Diciamo che la tua è sovrappeso e l'altra pesa meno della media. Comunque anche la tua è veramente cicciotta. Digita Caraccalla 285A e guarda i risultati per confrontarli con la tua moneta
    1 punto
  48. Salve@numa numa, le coniazioni di questi cavalli sono sicuramente da attribuire ai Colonna. Qui metto un raffronto stilistico tra i cavalli in esame, un bolognino di Martino V, al secolo Oddone Colonna, e lo stemma nobiliare dei Colonna. Le tre colonne sono identiche nello stile e nella rappresentazione. P.S. La colonna nel bolognino si trova al centro, tra le 4 lettere del rovescio.
    1 punto
  49. queste monete sono la mia passione... sono particolarmente ostiche da catalogare e per questo motivo sono anche particolarmente affascinanti. Per chi non conoscesse la tabella dei gruppi descritta dal Murari, la descrizione è quanto segue. GR. A - denari più antichi.di conio rozzo,grossolano,ma con leggende chiare e con lettere regolari. le varietà di iscrizioni sono numerose, con il nome del sovrano spesso completato co il titolo di Re e con il nome di ENRICVS con la H iniziale o senza. la S finale di ENRICVS negli esemplari più antichi è di solito normale, cioè verticale, nei più recenti è coricata. GR. B - evoluzione della tecnica di coniazione con l'uso più generalizzato di punzoni; lettere e croci si ingrandiscono, le lettere sono meno regolari e si scompongono nei singoli segni sostitutivi. Si può precisare meglio che lettere e croci via via si ingrandiscono per poi iniziare un rimpicciolimento verso la fine del periodo; le lettere pur scomposte in segni che rappresentano parti di lettere sono facilmente ricomponibili. La scodellatura si attenua. Le croci nel campo sono formate da quattro triangoli staccati al centro. L'ingrandimento di lettere e croci porta all'allargamento del conio non accompagnato dall'allargamento del tondello con la conseguente esclusione della parte esterna delle iscrizioni: da ciò l'errata impressione di monete tosate. GR. C - rimpicciolimento progressivo delle lettere e delle croci collegato con una graduale diminuzione del diametro e del conio e con una trasformazione di lettere o di loro parti in segni convenzionali a volte spostati nel giro della leggenda. Le iscrizioni diventano pressochè illeggibili. Leggera accentuazione della scodellatura. GR. D - ulteriore evoluzione nella formazione e disposizione delle lettere ma con maggiore affinamento nello stile. Ulteriore leggera riduzione del diametro. Ulteriore accentuazione della scodellatura. ciao. Una buona giornata a tutti
    1 punto
Questa classifica è impostata su Roma/GMT+01:00
×
  • Crea Nuovo...

Avviso Importante

Il presente sito fa uso di cookie. Si rinvia all'informativa estesa per ulteriori informazioni. La prosecuzione nella navigazione comporta l'accettazione dei cookie, dei Terms of Use e della Privacy Policy.