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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 09/25/16 in tutte le aree
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A mio avviso lei parte col piede sbagliato....la numismatica è investimento intellettuale prima che economico....il mio consiglio è di lasciar perdere la numismatica e di concentrarti sul mattone o sull'acquisto di lingotti preziosi...pare che l'oro,con i tempi che corrono,sia in forte rialzo...li si che il guadagno è assicurato; oppure affidarsi a qualche agente finanziario...come vede le opportunità di investimento sono molteplici e tra queste non compare la numismatica....anzi,da quando seguo la numismatica antica sono diventato notevolmente più povero e ogni volta che striscio la carta o il bancomat sento singhiozzi e lamenti...ma le garantisco che "dentro" sono molto più ricco...tuttavia suppongo che questo genere di investimento a lei non interessi8 punti
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Se posso permettermi, da quando ho iniziato a interessarmi di monete antiche, romane per la precisione, sia da collezionista( ebbene si, lo sono stato anche io) e poi da commerciante, l'unica moneta a cui non ho visto fare grandi fluttuazioni né in alto, ma soprattutto in basso ,e che non ha mai avuto problemi ad essere scambiata sono i denari repubblicani familiari di ottima conservazione. Non sono soggetti a picchi speculativi come hanno fatto gli aurei o i grandi bronzi in conservazione ottimale, ma non fanno neanche i tonfi che ho visto fare a queste tipologie negli anni. Sono monete per appassionati più che investitori, e gli appassionati non sono molto sensibili alle fluttuazioni del mercato. Diciamo che il denario repubblicano è un po' il BOT della numismatica..non da guadagni spettacolari speculativi, ma non perde mai valore e si vende subito....7 punti
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Che ve ne pare di questo esemplare ? La foto non è proprio il massimo, ma a mio parere ne rende bene la 'freschezza' ...3 punti
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Proprio qualche giorno fa avevo scritto ad un amico del Forum, che spero ci legga, come era da un pò di tempo, complice anche l'estate, che non trovavo una occasione interessante per la mia collezione di statunitensi...ma finalmente nei giorni scorsi ho beccato sulla baia questa moneta ad un prezzo di saldo e non ho esitato un istante ad aggiudicarmela. Si tratta di un pezzo da 2 cents, denominazione di breve durata, introdotta nel 1864 al fine di sopperire alla carenza di circolante che caratterizzava il periodo al termine della Guerra di Secessione e coniata per l'ultima volta nel 1873. Segnalo che per questo millesimo sono stati coniati solo 1.546.500 esemplari, in quanto già dopo i primissimi anni di produzione le tirature subirono un drammatico calo...pertanto non si tratta del "solito" 1864 "Large Motto" che appare abbastanza di frequente in giro (e che avevo già in collezione da tempo). Che grado di conservazione gli dareste?3 punti
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Vittorio Emanuele III - 100 lire "Littore" del I° tipo Oro 900/1000 - diametro mm 23,5 - peso gr. 8,8 Moneta emessa per la proclamazione dell'Impero Trovo questo nominale di una eleganza unica, nella sua semplicità Ritratto del Sovrano crudo e spartano, essenziale, al dritto; la figura del Littore che riempe il rovescio è decisamente bella, fascio e Vittoria alata i simboli di un'epoca di grandezza più o meno effimera. Renato2 punti
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Salve a tutt*, purtroppo in questo periodo per seri motivi familiari non posso seguire il forum, nè potrò seguirlo tutta la prossima settimana. Per la prenotazione del pranzo sarebbe bene avere un elenco il più completo possibile per il 17 o al più tardi per il 18 ottobre, con segnalazione di eventuali esigenze alimentari (intolleranze o vere e proprie allergie, etc...). Spero che possiamo essere in tanti per festeggiare questa iniziativa della SNI sostenuta anche attraverso questo forum. Un caro saluto e a presto (o al più tardi al 22 ottobre!) MB2 punti
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Sono combattuto... Solitamente quando ho smesso una collezione, ho regalato gli oggetti che ne facevano parte. Così ho fatto con i fossili, ed anche con i residuati bellici. Ah!" COsa mi sono ricordato! Anche le macchine da cucire! Una ho dovuta darla indietro perchè la signora ha cambiato idea, 2 le ho regalate e quella che avevo restaurato completamente da solo me la son tenuta. Ed ho ancora anche il grande libero del sapere sull'Universo: Pur se oramai obsleto a livello di conoscenze scientiiche riportate. Queste 100 lire invece avevo deciso di regalarle alla mia donzella dell'epoca per San Valentino. Dopo aver rotto vari kinder sopresa, riuscii ad aprirne uno lasciando le due parti intatte, tolsi il regalo dentro e ci misi la moneta incelofanata e con sopra la carta di alluminio. Beh, per fortuna che avevo il piano B pronto (cena al ristorante cinese e 3 rose rosse). Perchè lei non capì che razza di regalo fosse Un grazie di circostanza così evidente mai successo prima e mai a tutt'oggi. Le dissi che era semplicemente una moneta porta fortuna. A fine serata se la dimenticò nella mia auto. Ed eccola qua.2 punti
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Ora vediamo quest'altro quattrino, è sempre Carlo III, la data è la stessa del 1707, moneta ritenuta NC dal MIR, ma cambia completamente il ritratto, Carlo III sembra senza quasi boccoli, una capigliatura in parte mancante e comunque completamente diversa, il peso in questo caso è più nella norma di 1,47 gr., tra l'altro i due tondelli come forma sullo squadrato sono perfettamente sovrapponibili, uno il secondo è soltanto più sottile. In questo periodo succedeva di tutto, possiamo dire coniatore disattento ?2 punti
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Le lire e le mezze sono rimaste quasi invariate per circa 80 anni.. Sino alla riforma del 1755 di Carlo Emanuele III in cui le monete vecchie sono state ritirate erano monete buone, per cui erano considerate bene e hanno circolato per decenni!2 punti
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Sesta fotografia Un altro esempio di utilizzo pratico a distanza di secoli di un monumento antico ; qui siamo al Teatro di Marcello appena sotto il Campidoglio , in una fotografia di fine '800 ; botteghe di artigiani occupano le antiche arcate di ingresso al Teatro ; dove un tempo declamavano poeti ed artisti , a fine '800 declamavano venditori di derrate alimentari e di altri prodotti .2 punti
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Salve a tutti, per concludere in bellezza tale discussione, ossia la presentazione di questa tipologia di maltagliati della zecca di Cagliari, vorrei postare ancora un 10 reali di Filippo IV (1621-65), peso: 26,5 g; diametro: 4,1/4,5 cm. Le particolarità di questo tondello sono le seguenti: 1) La data perfettamente conservata 1643; 2) Le legende del dritto e del verso perfettamente conservate e leggibili; 3) Le tracce del precedente conio spagnolo, sia nel dritto sia nel verso, in particolare sul busto. Vorrei scusarmi per le foto non perfettamente riuscite, poiché la moneta è sigillata. Tale tondello proviene da collezione privata. Buona visione, saluti!2 punti
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Peccato per il ritratto del regnante che lo trovo più consunto rispetto alla media,tuttavia la moneta è collezionabile --Salutoni -odjob2 punti
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Ciao a tutti, reduce dall'ottimo convegno partenopeo, vi volevo mostrare i miei acquisti,due carlini angioini. Vi posto il primo: un Gigliato di Carlo II° che presenta una particolarità ( mi è stata fatta notare da un ottimo utente del forum), poco diffusa...niente però che porta ad individuare varianti od inediti.. una semplice curiosità Saluti Eliodoro1 punto
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Vittorio Emanuele III - 20 lire "Littore" 1927 anno V Vittorio Emanuele III - 20 lire "Littore" 1927 anno VI Nel corso del tempo, queste patine si sono intensificate, raggiungendo il livello che vedete. Secondo voi, le devo lasciar progredire o fermare? Attendo le vostre opinioni. Grazie Renato1 punto
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Ciao Mario, sicuramente l'acconciatura è inusuale. Anche tra i vari che abbiamo visto oggi questo era l'unico così, certamente è una delle tante simpatiche varianti con cui ci si può divertire se si ama il collezionismo piccolo (per dimensioni dei tondelli, non per soddisfazioni). Antonio1 punto
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Ciao a tutti..io uso il Rutter HN Italy, l'oncia brindisina, come ben individuata da Gianfranco, con la testa di nettuno/falanto che cavalca il delfino è classificata al 738. Saluti eliodoro1 punto
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Ciao @antonio bernardo, potrebbe essere la zecca di Roma...quarta officina..RIC 27?1 punto
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ciao, sei nel posto giusto, è una moneta egiziana in rame/nickel da 25 piastre, i numeri arabi indicano che è del 1993 (h.E. 1413) ١٩٩٣ ١٤١٣1 punto
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Tetradracma di Alessandria, Busto di Gallieno al dritto ( AVT K P LIK GALLIHNOC CEB) e al retro aquila con corona nel becco, e accanto una foglia di palma. Anno quindicesimo di regno, se non vedo male. Se non erro, dovrebbe essere la variante 4178 Milne .1 punto
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ebbene si, dal Rizzi (pag. 278 del II volume) scopriamo che fino al 1932 circa esisteva nella nicchia un leone nimbato andante verso sx. col libro aperto, molto danneggiato per eventi atmosferici e scalpellature. Dove sia finito, non è dato saperlo, probabilmente scomparso.1 punto
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Sono pezzi veramente affascinanti, questo in particolare anche per le ribattiture sottostanti che ne accrescono secondo me il valore, ma sicuramente per le leggende e la data visibili e in questi pezzi diciamo che siamo nell'eccezione. il peso vedo che è' nella media proposta dal Mir che per rarità per questa data mette C, ma sarà poi così vista la penuria proposta di questi pezzi ? il dubbio mi sembra lecito...1 punto
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Salve@numa numa, le coniazioni di questi cavalli sono sicuramente da attribuire ai Colonna. Qui metto un raffronto stilistico tra i cavalli in esame, un bolognino di Martino V, al secolo Oddone Colonna, e lo stemma nobiliare dei Colonna. Le tre colonne sono identiche nello stile e nella rappresentazione. P.S. La colonna nel bolognino si trova al centro, tra le 4 lettere del rovescio.1 punto
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Ed infine i vecchi arsenali veneziani, ancora tutto sommato ben conservati.1 punto
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Non credo di essere stato categorico..per fortuna ho avuto guide in questo campo come il mai abbastanza compianto Mario Traina; il maestro rifuggiva dalla visione della numismatica quando veniva intesa sotto l'ottica dell'investimento e del guadagno...visione che ho fatto mia con forza....ma quanto bello è collezionare e studiare le monete per conoscere la società e la storia di un popolo?...questo è lo spirito che deve animare chi si accinge al collezionismo...oltretutto sarebbe importante prima "farsi le ossa",toccando monete,frequentando convegni,discutendo con professionisti e altri collezionisti anche perché nel nostro mondo circolano molti falsi e anche piuttosto ben fatti...1 punto
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che siano della famiglia Colonna mi pare che non ci sia alcun dubbio, ricordo di leggere lo studio di S. Perfetto " I cavalli dei colonna", una sola colonna indica lo stemma della famiglia Colonna, mentre le due colonne lo stemma di Brindisi, come troviamo sui cavalli di Ferrandino, al riguardo segnalo un mio articolo dove riporto anche l'immagine di uno stemma in pietra di Brindisi di epoca aragonese con due colonne : http://numismaticamente.it/numismatica-medioevale/un-cavallo-di-brindisi-inedito l'attribuzione a Tagliacozzo rimane ancora incerta per me, anche se era il feudo principale di questa famiglia in Abruzzo1 punto
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Quinta fotografia Uno scorcio della Porta Asinaria delle Mura Aureliane con le due torri alte circa 20 metri , foto ripresa tra il 1890/5 , nella quale il fotografo ha preferito riprendere il proseguimento delle Mura piuttosto che l' ingresso della Porta che riporto in seconda fotografia moderna nella quale in alto a sinistra si intravede la Basilica di San Giovanni in Laterano , mentre in terza foto si puo' vedere il Castrum che ospitava la guarnigione di difesa alla Porta . Da questa Porta usci' verso fine Agosto del 410 , Alarico in direzione sud Italia . Il nome della Porta deriva dalla Gens Asinia che probabilmente in questa zona aveva importanti proprieta' ; due parole sulla Gens Asinia : Fu una famiglia di origine plebea dell' antica Roma che divenne importante nel I secolo a.C. Il primo personaggio di questo nome che viene ricordato è Erio Asinio che combatte' nella Guerra Sociale contro Roma . Gli Asinii erano originari di Teate la città più importante del popolo dei Marrucini , il loro nome deriva probabilmente da asina , che era anche un Cognomen di alcune Gens romane . Uno dei primi uomini importanti di questa Gens fu Gaio Asinio Pollione che fu console nel 40 a.C. E' conosciuto anche un Asinio Dentone che fu Centurione sotto Marco Calpurnio Bibulo e un Gaio Asinio Lepido Pretestato che fu console nel 242 .1 punto
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Bravo @Teus I, ottimo acquisto cavallo rarissimo, giustamente di Ferrandino e della famiglia Colonna1 punto
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Allora.. Il primo giorno ho visitato la città di Rethimno. La parte nuova è decisamente caotica, c'è un traffico impressionante e non si capisce come muoversi, una volta passati nella parte più vecchia della città però, quindi quella vicino al porto, si parcheggia la macchina e si può passeggiare tranquillamente nelle stradine strette tra le case, disseminate di negozietti e taverne. La cosa che più ci interessa di questa città è l'antica fortezza veneziana, posizionata su un'altura a strapiombo sul mare (in realtà c'è una strada che ci corre sotto e che la divide dal mare ma non credo sia sempre stato così.. )1 punto
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....... di fronte al leone una rocca ed in cima a questa c'è un castello che, spesso, taluni indicano come volersi riferire ai castelli veneziani della Dalmazia; ipotesi che personalmente non condivido. Perché non dovrebbe rappresentare anche le fortezze che si erigevano a sud della Dalmazia? Lo trovo riduttivo se penso alle imponenti costruzioni difensive costruite o rimaneggiate dai veneziani a Corfù, a Creta, a Cipro e solo per citarne alcune. Credo quindi che con la torre del castello abbiano voluto rappresentare tutti i loro possedimenti.1 punto
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la tua ha una impressionante somiglianza con questa da - K. Bíró-Sey, Újabb avar utánzatú ezüstpénz a MNM éremgyűjteményében, in Numizmatikai Közlöny szerkesztője 76/77 (1977/78), pp. 49-52, Budapest 1978. in questo caso specifico una seconda opzione che non mi sento di scartare è che si tratti di imitazione di un Tertarteron Nomisma del XI secolo a nome di Alessio I1 punto
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Interessante ipotesi. Ho notato che nell'Europa orientale hanno imitato molti tipi dei denari romani di età repubblicana e possibilmente hanno visto qualcuno emesso dai ribelli italici, come questo. Non deve stupire se qualche denario sannita sia uscito dai confini italiani. Si ha notizia che un esemplare fu trovato più di un secolo fa in Francia, nel ripostiglio Bourgueil 1902, che conteneva in tutto 689 denari romani da C. Scribonio (RRC 201/1, del 154 a.C.) fino ad Augusto (Cohen 321, del 16 a.C.), quasi tutti in buona condizione..... I tipi possono poi avere colpito un incisore di quelle popolazioni periferiche....1 punto
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No, è l'imitazione di un'emissione sannita della guerra sociale. Come diavolo c'è arrivato il prototipo nei Balcani (se di balcanica di tratta)? http://numismatics.org/collection/1967.153.191 punto
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Controllando sempre su queste monete di Milano di Ludovico XII sul catalogo delle Civiche Raccolte di Milano risultano presenti due falsi di grossi regali da 6 soldi in rame, e due grossi regali da 3 soldi sempre in rame. Su 12 esemplari presenti alle Civiche di grossi regali da 6 soldi due sono indubbiamente falsi, quasi un 20% un dato che esprime indubbiamente qualcosa di più di una tendenza in questo senso all'epoca.1 punto
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Anche il Crippa comunque parla di questo, il grosso regale da 6 soldi di Ludovico XII ha una forte presenza di falsi d'epoca, sia coniati per fusione, in mistura o in rame. Ma il fenomeno riguarda anche altre monete di Ludovico XII tipo il grosso regale da 3 soldi , la " bissona "con falsi d'epoca per fusione, e anche l'altra tipologia con i gigli ai lati del biscione con presenza di falsi d'epoca in rame. Altrettanto per il grossone d'argento con coniazioni in rame con lieve argentatura superficiale che il Gnecchi rileva aver un alto titolo di 962 millesimi. Valore che però equivaleva per titolo a quello del testone che aveva un maggior valore con pesi similari tra le due emissioni. E' evidente che la variabilità doveva esserci anche nel titolo se no non si spiegherebbe la differenza di valore. In questo clima di varie emissioni, di vario valore, con titoli argentei comunque molto elevati i falsari trovavano il contesto ottimale per inserirsi e lucrare, la argentatura superficiale era poi conseguente.1 punto
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E a chi non paga il mascherone taglia la mano ......... quindi siete avvisati o voi furbetti che andate erranti per l'Urbe .....1 punto
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La seconda mostra era dedicata alla medaglistica di San Carlo Borromeo, qui un San Carlo giovanile, medaglia decisamente importante....1 punto
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Ma c'erano anche due mostre con monete e medaglie di collezionisti privati, qui le parpagliole di Milano di Filippo II, mostre veramente eccellenti....1 punto
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Caro @acraf , mi dispiace che non potrai essere dei nostri a Pisa il 22 ottobre, ma capisco perché tante volte anche io stessa vorrei prendere parte ad interessanti manifestazioni ma non riesco per impegni familiari o di lavoro. Speriamo che magari tu nel frattempo riesca a liberarti. Il materiale numismatico della Collezione Simoneschi è già tutto fotografato ed ha una schedatura di livello inventariale, redatta dalla sottoscritta con la collaborazione di alcuni altri esperti e collezionisti (la maggior parte anche attivi qui sul forum) soprattutto per quanto riguarda le emissioni greche e magno-greche, galliche, alcune serie di romane imperiali e alcune serie veneziane. Tuttavia è stata pubblicata solo una sua piccola parte, proprio quella dei medaglioni romani: A. Macripò, PISA, Museo Nazionale. Una importante acquisizione: i "medaglioni" romani della Collezione Simoneschi, “BdN”, 18-19 (1992), pp. 195-235 Altre pubblicazioni su Ottavio Simoneschi come cultore d'arte e collezionista sono le seguenti (non facili a trovare fuori dalla Toscana, immagino): - Il personaggio e la collezione. La collezione di Ottavio Simoneschi, catalogo della mostra (Pisa, Museo Nazionale di Palazzo Reale, Settimana per i Beni Culturali 1988), Pisa 1988. - Tra Ottocento e Novecento. La collezione di Ottavio Simoneschi, catalogo della mostra (Chianciano Terme, Villa Simoneschi, luglio 1989), Periccioli, Siena 1989. Fammi/facci sapere se ti servissero altre informazioni in merito un caro saluto MB1 punto
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Così opinando, però, sembra che Tu continui a fornire del collezionismo numismatico una nozione esclusivamente collegata alla rarità e qualità delle monete. Come se la Numismatica altro non sia che la raccolta di monete rare e di qualità. Ma possiamo concepire una Numismatica ed un collezionismo fatti di studio, libri e di monete anche in bassa conservazione, o ciò è incompatibile con l'attuale visione della Numismatica? Forse allora la crisi di cui parlate è in realtà funzionale e condizionata a questa visione "elitaria" del collezionismo numismatico, la cui massima potrebbe sintetizzarsi in questo modo: - il collezionismo numismatico è solo rarità e qualità. Se non ti puoi permettere rarità e qualità, allora non cimentarti neppure, tanto non sarebbe vero collezionismo numismatico. Poi però, se i segnali sono questi, non prendiamocela con i giovani che non si avvicinano a questa disciplina. Non so. Forse dovremmo intenderci preventivamente su cosa si debba intendere per "crisi della Numismatica". Si era partiti dalla considerazione che la Numismatica fosse in crisi per l'avversa e perdurante congiuntura economica, per la mancanza di ideali e di cultura nei giovani. Ma va sempre a finire che si parla di aspetti di contorno, legati più a motivi "qualitativi" delle monete che non ideali o culturali. Beati i tempi in cui i collezionisti non dovevano considerarsi "di serie B" solo perchè acquistavano monete comuni ed in MB. Forse hai ragione Pino.....dimostro di avere la tipica nostalgia degli anziani. Concordo. Mi chiederei però chi ha pilotato il fenomeno collezionistico verso questo burrone.... Prima non era così. Ho almeno questa ricerca della perfezione non era così assillante.1 punto
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Quando in un qualsivoglia settore del collezionismo (o dell'arte) la discriminante finale è la qualità conservazione, vuol dire che siamo alla frutta (o al caffè). Scomparsi i presenti (...) piu' a nessuno importerà alcunchè dei tondelli... è solo questione di tempo. Le mie precedenti parole volevano solo indicare una crisi generalizzata (ovvero non esclusiva della numismatica) in questa direzione. Il lato economico è solo uno degli aspetti (e come si è detto, nemmeno il piu' importante).1 punto
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Michele, mi sa che hai la tipica nostalgia degli anziani... Ahi ahi ahi! " Non so se sia "nostalgia da anziano". Tendenzialmente non credo che lo sia e non perché non sia considerabile "anziano" (rispetto ad un trentenne lo potrei anche essere...) ma piuttosto perché non ho contezza diretta di quei tempi se non andandomi a rileggere le pubblicazione d'epoca. Mi limitavo a constatare un dato di fatto e "di costume", dove veniva anteposto dal collezionista (medio) il piacere di trovare il pezzo mancante, a prescindere dalla sua conservazione, piuttosto che la ricerca spasmodica del pezzo perfetto. Ora mi pare che si siano capovolte le priorità e che si proceda in questo modo: prima occorre che il pezzo sia perfetto (altrimenti non si discute neppure!); poi che il suo prezzo sia conveniente rispetto al "mercato" e rispetto alle ipotesi che esso possa rivalutarsi nel tempo (altrimenti: nisba!); appurato tutto ciò, poi forse arriverà anche l'appagamento di aver trovato il pezzo mancante....sempre che ci si ricordi il motivo per il quale lo si ricercava. M.1 punto
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Il catalogo dovrebbe essere uno specchio di quanto venduto, con gli adeguamenti apportati da vari fattori (economia, mode, ritrovamenti, ...). La numismatica, tuttavia, tratta beni a prezzi convenzionali e talora di impossibile decifrazione (P.A.R.). Ho visto anche quotare con saliscendi monete o stati di conservazione mai apparsi, magari inesistenti (?). E' invece innegabile che le monete decimali più comuni e negli stati di conservazione inferiore, abbiano avuto un prezzo che si è nettamente ridimensionato negli ultimi anni (o vanno invendute a prezzo superiore, nonostante l'arte dell'upgrading nella conservazione o "maquillage" di varia natura). E' anche vero che talora i cataloghi orientano il collezionismo: al loro apparire possono favorire la crescita di quel determinato settore cui si rivolgono. Maliziosamente alcuni compilatori, che fossero anche commercianti, possono gonfiare alcuni prezzi (per esempio di materiale che hanno in scorta) a scapito di altri (di materiale che volessero acquisire). Dunque che significato attribuire ai vari manuali? Un significato di massima (non certo un libro sacro cui fare riferimento per i prezzi!) ed un utile strumento classificativo.1 punto
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L'amico Michele nella sua disanima, forse dimentica che negli anni 80 e 90 non esisteva il livello di comunicazione, e quindi conoscenza, di oggi. Che molti compravano, per esempio, una moneta di VE3 BB non essendo ben consci della quantità di tale materiale disponibile, e magari senza mai aver visto com'era fatto un FDC. In fondo pochi anni prima già vedere la foto di una moneta era utopia... Si vedevano i disegnini fatti a mano, piuttosto che i ricalchi a carbonella! Senza voler parlare di quanti "acculturati" numismatici (volutamente con la minuscola), accumulavano compulsivamente tutta la brodaglia confezionata dalle varie zecche proprio per loro, e che oggi riportano ai vari numismatici con i trolley per venderle a peso o vicino allo stesso. Mi pare che si voglia far finta di non sapere che il prezzo di un oggetto nel mercato libero, é l'unico metro credibile (e possibile) dell'interesse che vi é da parte di privati per lo stesso. Fa da eco al post nella sezione convegni, dove si pensa che il mercato del regno sia crollato, quando, semplicemente, é cambiato, e rimodulato secondo il tempo in essere. E chi del settore non se ne é accorto per tempo ne ha pagato e ne paga le conseguenza economiche. Tutto qui.1 punto
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A mio modesto parere questo fenomeno, che credo fotografi in termini generali il mercato in modo abbastanza fedele e senza entrare in alcun caso specifico, per il quale mi astengo non avendone più il polso (ho venduto tutta la mia collezione accumulata in trent'anni per motivi personali ad autunno 2015 ottenendo un più che soddisfacente ritorno su quanto speso), riflette in maniera molto precisa quanto in atto nell'economia globale. Mi riferisco alla forbice ricchi-poveri, per cui i ricchi diventano sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri. In altre parole, un 100 lire 1878 in "vero" FDC o un 80 lire 1831 Carlo Felice, continueranno inesorabilmente a salire, e le "povere" spighe e apine in rame di VE3 in BB a scendere. Perché comunque relativamente ai 294 esemplari del 100 lire (o quanti ne sono rimasti, cioè meno) o della dozzina o giù di lì di 80 lire, sul mercato ci sono altrettanti e più facoltosi collezionisti-investitori disposti a sborsare 70 e passa mila euro, mentre degli spiccioli il piccolo collezionista (al quale vanno tutte le mie personali simpatie) è costretto a fare a meno. Non vedo, almeno nel medio termine, alcun elemento che possa invertire questo trend, che sicuramente favorisce chi si affaccia alla numismatica ora e può invece teoricamente penalizzare - in caso di necessità di realizzo - chi ha comprato ai prezzi massimi. E' solo la mia personale opinione naturalmente.1 punto
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Chi conosce il mercato sa che un pezzo vale tanto. Ci saranno meno commercianti che dicono, eh beh, questo è il prezzo del catalogo. Ci saranno più bagarini e venditori privati che dicono, eh, non è fdc, il prezzo del catalogo è .... Il punto sta, secondo me, che se vuoi prendere un pezzo devi conoscerlo, questo non vuol dire solo come rilievi, bontà, lustro, campi ecc ma devi conoscerne il mercato e il numero dei passaggi. Se vuoi comprare 2000 euro di moneta, che per un cappellone fdc vero non bastano, te ne freghi cosa vedi scritto nel catalogo, perché sia tu che il commerciante sapete di cosa parlate. In altro caso, vedo complesso e molto difficile che si compri un oggetto che non si capisce. I commercianti avranno grane per spiegare ai collezionisti che un pezzo vale tot r non tot, secondo me, solo a chi non conosce il pezzo è quindi non lo comprerebbe [emoji5] Mia pura idea personale eh1 punto
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ciao amici,voglio condividere con voi il mio ultimo umile acquisto,un asse di augusto,coniato sotto tiberio,gr.12,22,preso dagli invenduti in asta39 di munzen e medaillen Gmbh.1 punto
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