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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 09/24/16 in tutte le aree

  1. Salve, oggi vi mostro il mio ultimo acquisto, un “logorantissimo“(ahimè) cavallo di Ferdinando II per la zecca di Tagliacozzo. Nel dritto si può notare il busto giovanile di Ferrandino, che lo contraddistingue dai ritratti di Ferrante Nel rovescio anche se la colonna (simbolo della famiglia nobiliare dei Colonna, che aveva in feudo Tagliacozzo) affianco al cavallo è difficilmente visibile dalla foto, dal vivo si nota facilmente. Essendo una moneta che passa poco sul mercato voleva condividerla soprattutto con gli appassionati di questa monetazione. Saluti Matteo
    2 punti
  2. Quarta fotografia Siamo in Piazza di Pietra , cosi' chiamata a causa dei grandi blocchi di marmo che un tempo giacevano a terra provenienti da questo Tempio in parte crollato , a due passi dal Pantheon ; qui si trova il Tempio di Adriano o Hadrianeum , Tempio eretto dopo la divinizzazione di Adriano voluta da Antonino Pio ; si possono ancora oggi vedere le 11 colonne in marmo di stile corinzio del solo superstite lato destro del Tempio , sono alte 15 metri con un diametro di quasi un metro e mezzo , sotto la ringhiera che protegge il monumento si puo' vedere il profondo basamento in tufo peperino in antico ricoperto da lastre di marmo , alto 4 metri che sosteneva la grandiosita' del Tempio , in epoca romana l' ingresso al Tempio era preceduto da una scalinata ; in base a queste misure si puo' ricavare l' altezza complessiva del Tempio che tra basamento , colonne , architrave e timpano , doveva raggiungere circa i 22/23 metri di altezza . Sopra le 11 colonne si nota l' architrave originale ma parzialmente restaurato . Questo Tempio antico e' un classico esempio di utilizzazione di antichi edifici avvenute in tutti i secoli ; fino al 1870 era sede della Dogana , mentre oggi e' sede della Borsa di Roma . La foto sottostante risale al 1870 quando il Tempio di Adriano era sede della Dogana . Aggiungo una fotografia attuale del Tempio dove si vede la ringhiera che protegge dal profondo basamento antico scavato nel XX secolo .
    2 punti
  3. Buongiorno a tutti, vi informo che, relativamente alle monete di Francesco Molin di cui abbiamo discusso prima, ho appena inviato un'email al Museo Correr chiedendo se facciano parte o meno della loro raccolta. Nel caso vi terrò aggiornati su un'eventuale risposta.
    2 punti
  4. Giusto per mettere I puntini sulle iiiiiiii
    2 punti
  5. L'anno di conio è 1806 o 1807 visto che il Toson d'oro divide la scritta sul bordo ed i busti sono affrontati. Erano monete usate spesso come spille o gioielli vari quindi al 99% sono usure da appiccagnolo ai bordi ma anche altri punti sono molto consumati.Direi un B o B+ per il valore economico sui 50 euro poco meno o poco più. Le foto troppo piccole non danno modo di dare un parere più esatto.
    2 punti
  6. Bravo dux-sab ! Il foro, passante, interessava la "C" a rovescio e pure il diritto sopra la testa del buon Traiano. Inoltre possiamo notare che la macchia verde (cancro del bronzo?) non è attiva o perlomeno negli ultimi cinque mesi non è progredita. Come lo sappiamo? Semplice... Nessun peccato capitale ma insomma... mi pare più corretto presentare una discussione tipo "ho cercato di obliterare un foro passante che mi infastidiva la vista... che ve ne pare?". Se fosse nei miei vassoi mi darebbe più fastidio la macchia verde e un'eventuale progressione della lesione (se tale è)... Ciao Illyricum
    2 punti
  7. Vorrei iniziare un breve percorso archeologico fotografico di Roma antica che ci condurra’ a ritroso nel tempo , non tanto lontano , tra il 1800 e gli inizi del ‘900 , aprendo una finestra temporale tramite l’ attuale macchina del tempo disponibile all’ Umanita’ , che altro non e’ che la macchina fotografica . Le fotografie esposte ed eseguite in quei lontani anni , con strumenti rudimentali ma efficaci , ci permetteranno di gettare un’ occhiata su alcuni monumenti di Roma antica permettendoci di confrontarli con lo stato attuale ; ma oltre a questo confronto pratico , mi piacerebbe apprezzaste in particolare l’ aspetto romantico di tutte e tali fotografie quando Roma di quell’ epoca era praticamente irriconoscibile dalla Roma moderna se non fosse per la presenza dei monumenti antichi che ci forniscono dei punti di riferimento chiari e precisi ; questa trasformazione quasi radicale della Roma dell’ 800 inizio’ negli anni immediatamente successivi a quelli della presa di Roma del 20 Settembre 1870 che sanci’ l’ unione di Roma al Regno d’ Italia e pose fine al potere temporale dei Papi ; l’ anno successivo Roma divenne la Capitale del riunito Regno d’ Italia . Iniziamo questo viaggio nel tempo passato recente cominciando dalla prima fotografia , scattata nel 1880 , che riprende l’ Arco di Costantino , parte della fontana della Meta Sudans , all’ epoca ancora in piedi , sulla destra le pendici del Palatino e sulla sinistra quelle del Celio ; la fotografia emana un senso di romantica solitudine e di maestosita’ del complesso monumentale e panoramico della zona circostante , ben superiore alla sensazione che ne deriva oggi da questo stesso monumento immerso in una moltitudine di folla umana e di transito , nei paraggi , di macchine ed autobus ; anche la prospiciente Via alberata di San Gregorio che dall’ Arco arriva al Circo Massimo rende bene l’ idea dei cambiamenti inarrestabili dei tempi . Sulla destra in basso rispetto all’ Arco si notano delle persone sedute su quelli che sembrano pannelli in travertino o in marmo di antichi monumenti .
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  8. L'influenza longobarda sui denari medioevali delle zecche di Aquileia e Trieste L’ALTARE DI RATCHIS Oltre milletrecento anni ci separano dal secolo VIII, epoca in cui il duca longobardo Ratchis (737-744), intimo amico di Paolo Diacono, commissionò l’altare che porta il suo nome; (oggi custodito nel Museo Cristiano di Cividale del Friuli, Udine). L’altare stava in origine in una chiesa cividalese dedicata a San Giovanni Battista. Per integrità e perizia scultorea è una delle testimonianze più prestigiose di quanto prodotto in epoca longobarda. L’altare si presenta come un parallelepipedo in pietra d'Istria (1,44 x 0,90 x 0,88 m): ruotando intorno ad esso in senso orario le scene si presentano secondo l’ordine cronologico del racconto evangelico: la Visitazione di Maria ad Elisabetta, l’Adorazione dei Magi, l’Ascensione di Cristo. Presenta uno stile fortemente astrattizzante, distante dalla resa naturalistica tardo antica, le figure umane presentano alcune deformazioni, quali quelle delle grandi mani degli angeli che sorreggono la mandorla centrale. I volti sono caratterizzati dall'assottigliarsi del mento (volti a "pera rovesciata"). Si può notare inoltre come la gerarchia dimensionale sia utilizzata, dando una grandezza maggiore ai personaggi di rilievo come Maria e Gesù. Nel secolo VIII, questo prestigioso altare si porgeva agli occhi dei fedeli in modo assai diverso da come lo ammiriamo oggi: il suo intaglio accoglieva stratificazioni di impasti policromi, gemme e lamine metalliche la cui ricchezza cromatica era simile a quella dei coevi mosaici, stucchi, miniature, avori ed oggetti di oreficeria. Da: www.arscapsa.com I DENARI Trieste: Arlongo con tempio e santo (Giulio Bernardi @Giulio Bernardi AT, R. Paolucci PAO 15) - Tempio a tre arcate con cupola .CIVITAS TERGESTV' - busto frontale nimbato e benedicente .ARLONGVS:EPISCOPIS Aquileia: Raimondo con Beata Vergine (Giulio Bernardi B28) - Madonna con bambino RAIMO NDV'PA - aquila ad ali spiegate AQVILE GENSIS Un accostamento stilistico tra questi due denari è senza dubbio certo: la tecnica figurativa ("l'espressione del volto, i punzoni" G.B.), la grafia ("le piccole S" G.B.). STUDI PRECEDENTI Alessandro Ruggia 1999 -Interpretazione apocalittica di un denaro triestino-: in questo articolo l'autore accosta la figura nimbata al Emmanuele imberbe presente sulle monete (hyperon ad es.) bizantine Arthur Zub @Arka -Le monete del patriarcato di Aquileia-: dove l'autore accosta la Vergine del denaro patriarcale alle rappresentazione dell'altare cividalese. A.Z. (giustamente) sottolinea le somiglianze stilistiche con l'altare che ricordiamo si trovava nella sede patriarcale, ma allora anche il denaro triestino che senza ombra di dubbio è creato dalla stessa mano ha avuto a modello lo stesso altare. Quindi senza scomodare la monetazione bizantina (Ruggia): il denaro triestino (come quello patriarcale) ha un'origine "longobarda" e probabilmente coniato nella stessa Cividale. Pareri?
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  9. Buon giorno a tutti! Rientrato dalle vacanze ho trovato una bella sorpresa ma ho bisogno del Vostro aiuto!! Chiedo il Vostro parere su questa moneta di Ludovico Manin che mi è stata proposta; è autentica? In caso di risposta affermativa qual'è il giusto prezzo? Peso 22,73g Diametro circa 40mm Grazie mille a tutti!!
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  10. Buon pomeriggio, Cosa ne pensate di questa moneta? Valore, conservazione, opinioni..... Inoltre sarei interessato a sapere se fosse possibile, attraverso il tipo di conio, risalire al millesimo di coniazione in modo tale da poterla catalogare meglio. Attendo con ansia vostre opinioni e suggerimenti, un grazie a tutti....
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  11. Mezza Doppia di Savoia dal 1786, peso di fabbricazione milanese primo quarto XIX secolo. Saluti Gzav
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  12. Moneta deturpata da una pulizia "assassina"!!!
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  13. (bb) Bellissimo: moneta perfettamente leggibile che ha circolato e in cui i rilievi maggiori presentano segni di usura.
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  14. Ho sbagliato discussione. Chiedo scusa Blaise
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  15. buonasera @firefox1983 si tratta di un sesterzio di Commodo coniato a Roma tra il 186-189, RIC 552; Cohen 953 D/ M COMMODVS ANT P FELIX AVG BRIT; testa laureata a destra R/ VICTORIAE FELICI; la Vittoria alata vola verso sinistra, tiene Corona in entrambe le mani, due scudi ai suoi piedi con inscritto S e C, COS V P P sulla base sottostante. moneta rara anche se in pessime condizioni. saluti, Cato.
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  16. E una vista che fa capire l'estensione dell'opera, veramente enorme. Ora devo uscire. Domani posto il secondo giorno.
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  17. Bravo @Teus I, ottimo acquisto cavallo rarissimo, giustamente di Ferrandino e della famiglia Colonna
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  18. Africa Orientale Tedesca (Deutsch-Ostafika) Monetazione d'emergenza Zecca di Tabora Anno di conio: 1916 Materiale: Rame Peso: circa 11,5 grammi Diametro: 29 millimetri Segno di zecca: T (Tabora) Sul dritto: corona imperiale; millesimo; legenda D.O.A. Sul rovescio: valore nominale fra rami; segno di zecca Tiratura: 325.940
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  19. E' un termine coniato da William R. Day. Comunque se non ci vedi nessun nesso lascia perdere. Salutoni
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  20. 1 punto
  21. Credo che le monete non avessero un "dritto" quando venivano inserite nella virola che imprimeva il contorno. Sicuramente se andiamo a guardare le monete del regno, troveremo FERT in un senso e nell'altro.
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  22. Salve a tutti! I motivi espressi da @dabbene sono gli stessi per cui ho iniziato a collezionare tale tipologia di monetazione. Per arricchire anche la discussione iniziata da @alainrib, vorrei postare la mia lira (20 soldi) di Vittorio Amedeo II del 1679, coniata durate la reggenza della madre Giovanna Battista di Savoia Nemours. Il grado di rarità dovrebbe essere R2 o R3? Mentre la conservazione si aggira, secondo la mia modesta opinione, intorno al MB+/qBB... Attendo, quindi, le vostre osservazioni. Grazie!
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  23. Ciao @chievolan:per completezza aggiungo lo scritto sul retro del foglio: "Offrendo nel loro assieme una ricca ed elegante collezione degli imperatori dei due primi secoli e mezzo del lero regno in ordine cronologico di successione:che per la loro antichità e rarita ben difficilmente si riscontra altra consimile,ed illustra altamente la Storia Romana,sempre preziosissima sotto il rapporto archeologico ". Qui termina lo scritto originale.Poco più sotto da altra mano: "questo foglio trovai in un libro del padre mio,pochi giorni dopo la sua morte.Francesco Pecchio." Piccola correzione: il testo inizia con:Ottobiano Lomellina. Buon giorno e saluti. ADELCHI.
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  24. Bellissime le foto rispecchiano pienamente il magico evento, e poi incredibilmente l'obbiettivo mi ha immortalato... Eros
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  25. Trascrivo per chi avesse difficoltà a leggere (i giovani ... non usi a leggere la scrittura corsiva ): Ottaviano Lomellino. Scoperta. Un contadino nell'abassare un suo fondo per ad[attarlo] ad usi agricoli, rinvenne un vasetto di terra cotta alla profondità di circa un metro entro cui stavano rinchiuse 46 monete di rame colla effige dei primi Imperatori di Roma, ben conservate e con impronte ben distinte, formanti una serie dei regnanti da Augusto fino a Gordiano e Filippo / anni di Cristo dal ! al 243 / Ecco le più npotevoli.
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  26. non la conosco ma per me ha tutta l'aria di una moneta bb autentica.
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  27. sono d'accordo con @Arka ma secondo me è TIB, non TIBI. troppo poco spazio aspettiamo che giacomo si compri il microscopio USB!
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  28. @Ross14, ti rispondo io, sul secondo (La zecca di venezia), che comprende le oselle, le post-repubblica e le anonime (comprese le emissioni per le città dalmate e per le varie Candia, Cipro ecc.). Devo dire che la parte sulle monete del levante è molto ben fatta. Certo, non sono indicate tutte le varianti ma questo non è un difetto ma un pregio del libro. Sintetico ma esaustivo, sicuramente maneggevole e di piacevole lettura. Non so a quanto lo vendano ora, ma è un bel volume da tenere in biblioteca, forse anche più compiuto del primo (Le monete dei dogi di venezia), che tratta invece solo le monete dogali (e pre-dogali). Io custodisco gelosamente i miei due Paolucci dalla metà degli anni '90.
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  29. Medaglia devozionale e (ricordo), ottone/rame, della fine del XIX inizio XX sec.- D/ B. Vergine di Gorizia, aureolata e coronata, tiene Gesù Bambino in braccio a sx, affiancata a sx da S. Gioacchino e a dx da S. Giovanni Battista, esergo: GORIZIA // piccolo ornato. L'iconografia è quella rappresentata nel quadro donato al Santuario nel 1544 dal Cardinale Marco o Marino Grimani Patriarca di Aquileia, l'incoronazione solenne avvenne in Gorizia nel 1717.- R/ Veduta del Santuario "Monte Santo in Gorizia", in alto a sx la B.V. con il Bambino,raggiata su nubi, che apparve nel 1539 alla pastorella Orsola Ferligoi(al centro) che prega in ginocchio, davanti a lei tre pecorelle, esergo: Gorizia. Ciao Borgho.
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  30. ...."introvabili !" Nel senso che proprio non esistono!
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  31. Bastavano solo i numeri di serie...... Eventualmente, se assenti, sono introvabili !
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  32. Vero: ma sicuramente fece meno danni di certi papi.
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  33. Terza fotografia Una foto storica scattata negli anni a cavallo della presa di Roma , circa nel 1870 . Purtroppo il soggetto inquadrato non esiste piu' da oltre 130 anni in quanto abbattuto per motivi di viabilita' urbana ; ai giorni nostri al posto della storica Porta e' rimasta nell' asfalto stradale di Piazza Fiume la forma della base della Porta fatta di sanpietrini in porfido rosso in modo da risaltare sul nero dell' asfalto . Con parte dei travertini di questa Porta venne poi costruita la fontana delle Api del Bernini , che si trova oggi all' inizio della salita di Via Vittorio Veneto sul lato destro , quasi all' angolo con Via di San Basilio , dove le due strade sfociano poi in Piazza Barberini . Si tratta della famosa Porta Salaria delle Mura Aureliane dalla quale il 24 Agosto del 410 Alarico entro' nell' Urbe per tradimento della guarnigione che doveva difenderla .
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  34. http://www.ilgiornaledellanumismatica.it/?p=10517 qualche foto dell'evento caricata sul GdN
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  35. Riprendo in mano questa vecchia discussione per postare le foto di un esemplare apparso nell'ultima asta Nomisma..... Che dite? Gran bel pezzo a mio avviso
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  36. Aggiunto in collezione un esemplare di Quarto di Scudo Repubblica Piemontese per completare le tre tipologie di questa serie
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  37. su questa posso essere un po' più utile perché rientra in una casistica che sto studiando approfonditamente... crocetta/figura stante spesso la figura stante è un guerriero, o meglio un imperatore stante, che nel tuo caso, davvero eccezionale, pare una vittoria con ghirlanda e pseudo-legenda. al retro una croce greca in ghirlanda senza legenda con pseudo-zecca all'esergo ora, nonostante la vittoria (di questa moneta sarei felicissimo di avere foto migliori e peso per il lavoro che sto provando a portare avanti) la tipologia e la relativa bibliografia sono riassunte ottimamente da Asolati in Falerii Novi 2005. ti riassumo brevemente per non tediarti: - moneta coniata quasi certamente in area italica, con altissima probabilità nel centro-nord (luogo in cui sono presenti quasi tutti i ritrovamenti...non dimentichiamo che il ritrovamento relativo alla Dalmazia riguarda un'area di influenza italica nel periodo) - coniazione presumibilmente databile nel terzo quarto del V secolo, diciamo tra gli ultimi anni di Valentiniano III e il 470 circa. - non la definirei "barbarica" in senso stretto, ma piuttosto "imitativa", soprattutto viso il periodo... dare un nome a chi coniò questi pezzi è impossibile... forse dei maggiorenti locali...forse altro, questo nessuno lo sa. ne ho raccolte ad oggi meno di 20 (incluse quelle citate in Falerii Novi) ma nessuna presentava una bella ghirlanda come la tua se avrai occasione di condividere foto migliori e pesi, te ne sarò certamente grato se vuoi spiegazioni più dettagliate sono a tua disposizione saluti Alain
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  38. Alcuni chiarimenti: questo manoscritto riportala notizia del ritrovamento di quarantasei monete da parte di un contadino nell' abbassare il livello di un campo,e gia questa sarebbe una notizia degna di nota,poi scopriamo che ventinove di queste monete possono essere ordinate cronologicamente nell'arco dei primi due secoli e mezzo dell'età imperiale. Quindi ci troviamo di fronte all'evidenza di una probabile antica collezione,forse addirittura coeva alle monete stesse,un po' come i collezionisti di euro odierni. Il documento è datato1880. Fonte : OTTOBIANO ,indagine per una ricostruzione storica. G.Papetti. Saluti. Adelchi.
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  39. analisi impeccabile Luciano, su noi friulani nel passato veneziano. Ci sono numerosissime famiglie friulane che però, storicamente, si venezianizzarono, scusatemi il neologismo. Nobili come i Savorgnan, i Colloredo, e tutte quelle varie famiglie perlopiù austriaco-tedesche che hanno girato per il Friuli per diversi secoli, senza dimenticare i Manin stessi, sono arrivati a Venezia quasi per caso, ma talvolta si sono dimostrati geniali "consulenti" della Repubblica.
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  40. farò un salto, nonostante le critiche...
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  41. Se c'è usura non può essere nè Fdc nè qFdc, si scende sulla scala dello Spl.
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  42. Ciao. Indubbiamente non è facile organizzare un evento numismatico che non si svolga in concomitanza con altri eventi. I fine settimana sono ormai tutti monopolizzati da manifestazioni, convegni, aste e altri eventi. Se prendiamo il week-end del 23, 24 e 25 settembre, oltre al Convegno di Napoli e l'evento di Torino, c'è il GIFRA di Ravenna. Non possiamo inoltre dimenticare l'importante Convegno per la cartamoneta che si svolge in Olanda, a Maastricht, proprio lo stesso fine settimana. Ma vogliamo dare un'occhiata anche alle aste? Tra il 24 e 25 settembre si concludono, seppure con la modalità e-auction, le aste di Bertolami (24 e 25 settembre), Naville (25/9), Heritage (25/9) e INASTA (24/9). E certamente ho omesso qualche altro evento numismatico di portata locale. Insomma, anche a volersi coordinare con gli altri, non è facile...c'è troppo affollamento di eventi. M.
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  43. Sono due anni che visito questo convegno-mercato e non mi dispiace per nulla. I commercianti presenti non sono tutti locali ma in gran parte provengono dal Nord Italia . Per gli amanti di cartoline , militaria e gettoni lo consiglio vivamente . Sul versante numismatico pochi venditori minori .
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  44. L' anno 410 , esattamente il 24 di Agosto , secondo le fonti , Alarico dopo aver in precedenza posto due assedi alla citta' di Roma , penetro' dentro l'Urbe dalla Porta Salaria deliberatamente aperta per tradimento da chi la doveva invece difendere . Alarico re dei Visigoti fu nemico di Roma , sconfitto piu' volte militarmente da Stilicone Vandalo di origine ma profondamente romanizzato , pero' mai vinto definitivamente ; dopo alterne vicende Alarico ottenne il grado di Magister Militum , grado tenuto precedentemente da Stilicone che nel frattempo era stato ucciso da intrighi di corte ( con l' accusa mai provata di intendersela con Alarico , sospetto nato dal fatto che Alarico era stato piu' volte vinto da lui , ma mai catturato ) da Prisco Attalo usurpatore del soglio imperiale occidentale , alla morte di Attalo questo titolo non fu mai riconosciuto ufficialmente da Onorio , figlio di Teodosio I e quindi legittimo imperatore d'Occidente , da qui il ricatto di assediare Roma se non gli fosse stato riconosciuto ufficialmente il titolo di Magister Militum , seguirono i fatti e dopo due assedi con relativi ritiri per trattative con Onorio mai concluse e dopo avere ricevuto pegni da parte dei Romani in oro e argento affinche' togliesse l' assedio , si giunse infine alla fatidica data del 24 Agosto 410 . Secondo la tradizione la Porta della Salaria , esistente quasi intatta fino al 1921 quando fu distrutta per ampliare le mura , fu aperta per decisione di una nobile romana , cristiana , probabilmente proprietaria del fondo dove la porta sorgeva , per porre fine alle sofferenze del popolo sottoposto ad assedio e alla mancanza di cibo ; nessun esercito , nessuna legione , nessun distaccamento militare intervenne per difendere la Citta' , cosi' dopo Brenno re dei Galli , circa 800 anni prima e senza Onore , Roma fu conquistata da rozzi e selvaggi popoli del nord ed est Europa ; Alarico stesso non voleva giungere a tale profanazione di Roma riconoscendone il ruolo di civilizzazione del mondo , ma spinto dai continui rifiuti di Onorio e sembra anche da un sogno o visione avuta giorni prima dell' entrata in Roma , dove gli apparve l'ombra di Annibale che lo incitava a distruggere l'odiata Citta' , si decise al grande Oltraggio . Entrato con i suoi Visigoti dalla Porta Salaria posta a nord della Citta' si puo' ipotizzare la direttrice che prese una volta all' interno di Roma , cioe' che devastasse e depredasse la zona del Quirinale Viminale e che scendendo da questi colli fino a sfiorare il Campo Marzio , passasse per la Via Lata entrando nel Foro , quindi nel Palatino , nel Celio e riuscendo infine dalla Porta Asinaria a sud della Citta' , prendendo la via del Sud Italia percorrendo la via Appia . Questo potrebbe essere stato il percorso seguito dai Visigoti , percorso che li avrebbe portati nei luoghi forse piu' ricchi e maestosi della Citta' , uccidendo e predando . Quali sentimenti , quali sensazioni , quali emozioni , se ne furono consapevoli , poterono nascere in questi barbari del nord europa e nello stesso Alarico alla vista delle innumerevoli meraviglie , delle gigantesche costruzioni , delle varie migliaia di statue di metallo e di pietra che abbondavano nella Roma antica dopo oltre 1100 anni di storia ? sicuramente ne ebbero una sensazione di trovarsi in una Citta' fatta non per uomini ma sede di Dei , forse ne ebbero paura e per questo motivo ne fuggirono dopo solo tre giorni di predazioni , sgomenti del fatto sacrilego compiuto e chiedendo perdono ai loro Dei , lo stesso Alarico probabilmente pentito di avere oltraggiato la Caput Mundi ne mori' di pena o forse di malaria , poco dopo in Calabria e fu sepolto nell' alveo del Busento uno sconosciuto fiume , fino ad allora , di quella terra . Sotto la Porta Salaria prima della distruzione del 1921 ( purtroppo ! )
    1 punto
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