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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 09/09/16 in tutte le aree
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Buona sera! Grazie mille Luciano per avermi segnalato la discussione! Tra poche ore partirò per Candia quindi non potrò seguire la discussione nei prossimi giorni; spero comunque di poter portare il mio contributo. La moneta in oggetto la sto osservando anche io fin da quando è stata inserita sul noto sito. Come originalità direi che è autentica e moolto vissuta. L'occhiello è particolarmente robusto e poco elaborato ma non credo possa pesare più di mezzo grammo. Se non ricordo male in una vecchia discussione si era detto che in uno scudo i rilievi pesano circa un grammo, quindi con un grammo in meno dovrebbe essere pressoché liscia. Potrebbe essere come dice Luciano un tondello un pò calante in origine ma non è possibile rispondere con esattezza senza conoscere il peso esatto dell'occhiello e della saldatura. Vorrei dire ora la mia circa l'appiccagnolo. Questa moneta la reputo interessante proprio per la sua presenza. Sicuramente non è stata appiccagnolata di recente in quanto la patina è omogenea e non vi sono segni di fusione recente sul punto di saldatura. Il metallo per essere saldato va, nel caso di saldatura normale, scaldato, saldato e successivamente passato in acido per rimuovere i residui, poi lucidato. Potrebbe essere stata saldata a laser ma non ne vedrei il motivo visto che il 99% dei collezionisti la preferirebbe senza occhiello e quindi la lavorazione l'avrebbe deprezzata maggiormente. tempo fa ne acquistai una simile presso un noto numismatico Padovano, l'occhiello era già stato purtroppo rimosso e la pagai 50 euro; questo solo per dare un'idea del range di prezzo praticato per questa conservazione. C'è da dire che nel mio caso si tratta di uno scudo 22 Marzo, questo, essendo un 11 Agosto, potrebbe valere una decina di euro in più a mio parere. Aggiungo comunque che secondo il mio punto di vista la presenza dell'occhiello , in questo caso, conferisce un surplus alla moneta, rendendola, sempre a mio parere, maggiormente apprezzabile. Questo perchè? Perchè questa moneta racconta una storia, ed è per questo che la stavo osservando. Racconta di essere stata portata al petto come un simbolo, sfoggiata con onore per le calli di Venezia, a Piazza San Marco durante qualche manifestazione patriottica, come un simbolo di libertà dall'oppressore, come scherno a quell'invasore che fino a poco tempo prima spadroneggiava sulla città! Insomma, io l'appiccagnolo non lo toglierei.. P.s. Luciano appena torno dalle vacanze vi mostro l'ultima bella presa quarantottina!!3 punti
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ti allego un esempio solo per comparazione poiché dalla tua immagine non riesco a leggere molto http://www.inumis.com/philippe-le-bon/hainaut-comte-de-philippe-le-bon-double-gros-vierlander-valenciennes-a1001207.html3 punti
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Quando in un qualsivoglia settore del collezionismo (o dell'arte) la discriminante finale è la qualità conservazione, vuol dire che siamo alla frutta (o al caffè). Scomparsi i presenti (...) piu' a nessuno importerà alcunchè dei tondelli... è solo questione di tempo. Le mie precedenti parole volevano solo indicare una crisi generalizzata (ovvero non esclusiva della numismatica) in questa direzione. Il lato economico è solo uno degli aspetti (e come si è detto, nemmeno il piu' importante).3 punti
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Nel settembre-ottobre 1999, in occasione del ventennale dell'Associazione numismatica alzanese, l'Associazione e la Comunità montana della valle seriana organizzarono, nell' auditorium del parco Montecchio, tre serate con queste conferenze: - la monetazione di Brescia, relatori Enrico Mainetti Gambera e Cesare Bonomi - la zecca di Cremona, relatore Germano Fenti - le monete coniate a Bergamo, relatore Gianpietro Basetti L'intreccio di lettere è distintivo di Federico Barbarossa, lo si trova sul diploma con il quale l'imperatore concede alla città di Bergamo il diritto di battere moneta. G.B. diploma.BMP3 punti
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Ciao, non so come dirtelo ma mi sa che nessuna delle due banconote ha la carta ocra. Recupero una vecchia discussione da cartamonetaitaliana.it L'ordine con cui si susseguono i numeri di serie nelle 1000 lire Verdi II e' il seguente: AA......….A, BA......…A, CA.........A ZA....A che e' seguita da AA….B, BA…B, CA…B e cosi via fino a ZA….Z che poi passa a AB…A. Le banconote ocra vanno dalla UA...T alla ZA…Z e comprendono per esempio la VA..T, la ZA..T, la BA..U, la EA..U, la WA..Y e la HA..Z. Quindi purtroppo nessuna delle tue banconote, che terminano per I o per R, è compresa nella lista delle ocra. Mi dispiace Stefano2 punti
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Ed è evidente come la medesima ossessione per la perfezione stia progressivamente interessando anche le monetazioni predecimali, fino a risalire alle romane (passando per le medioevali, rinascimentali etc. - delle greche non saprei). Molti dimenticano, però, come la perfezione sia praticamente inesistente, e a voler/saper cercarli dei difetti possono riscontrarsi su qualunque moneta. È così che quando si va a vendere ogni lieve imperfezione si muta in elemento invalidante, ogni difetto di produzione è tale da rendere la moneta poco appetibile, dacché solo la perfezione di divina ascendenza pare meritevole di attenzione.2 punti
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Si, Ma tutto questo perche le monete rare vere sono poche. Soprattutto del regno. E anche quelle poche comunque oggi si trovano con relativa semplicità, lo hai detto tu stesso. Con la globalizzazione e i nuovi strumenti di comunicazione, tutto questo é diventato lapalissiano alla platea. Cosa rimane "cosa" rara vera ? La qualità. E guarda caso é quella ancora ricercata e pagata.2 punti
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Da aprire: mettere nella propria raccolta un rotolino integro è solo qualcosa di "diverso e curioso", sicuramente rimarà per sempre un'interessante oggetto di discussione, ma poco ha a che vedere con una collezione di monete, se di questa specifica moneta il possessore è un collezionista di date e zecche diverse è da aprire senza pensarci su due volte, rimarà comunque il fatto che anche il solo involucro è una cosa interessante. Come collezionista tipologico personalmente me ne disferei al miglior prezzo puntando appunto sulla sua particolarità, ma pensando che all'interno potrebbero esserci date rare l'aprirei io stesso, stornerei l'eventuale ricavato su altre monete per arricchire la collezione.2 punti
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Buon giorno, ho votato per il si... e provo a spiegare il mio pensiero, e vero che è un oggetto interessante.. ma chi colleziona monete: prova molto piacere ammirandole, fino a che resteranno chiuse non saprà mai che data e zecca c`è dentro. e poi.. anche il signore "anziano" sembra sia curioso di sapere che date contiene. comunque è solo una sua scelta.. qualsiasi decisione sara sicuramente valida.2 punti
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Congo belga - Ruanda Urundi 1 Franco 1959 Alluminio € 0,502 punti
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Taglio: 2€ CC Nazione: Finlandia Anno: 2013B Tiratura: 1.500.000 Conservazione: BB+ Città: Bibione (Ve)2 punti
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Taglio: 2€ CC Nazione: Francia Anno: 2012 Tiratura: 980.000 Condizioni: BB+ Città: Bibione (Ve)2 punti
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Salve premetto che non sono un grande esperto di questa monetazione Gradirei opinioni e considerazioni Sono di una freschezza che non Ho mai visto in passato Dal forum Grazie1 punto
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We are seeing and listening to reports on the Italian earthquake some 5,000 miles away, here in the middle of the U.S. But distance disappears at times like these—our neighbors have been hurt. So here’s hoping…. v.1 punto
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Buongiorno, posto questa rara medaglia in bronzo coniata in soli 12 esemplari per il settecentesimo anniversario della morte di Papa GREGORIO X, diametro mm. 50, grammi 46,3. Sui cataloghi LaMoneta è già presente la scheda con l'esemplare in argento la cui tiratura è di 150 esemplari. http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-MH693/51 punto
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@gigetto13, @fabry61, @417sonia Countermarked Islamic Gold Coins in Venetian Cyprus ecco le tavole mancanti nel pdf1 punto
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Se fosse il mio, avrei aperto senza pensare.1 punto
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Buona serata Qui si parla di gettoni, non di monete ..... quello che hai trovato a casa della nonna com'è fatto? E' uguale a qualcuno di quelli già postati? Qual'è? Potresti cominciare a fotografarlo e farcelo vedere. saluti luciano1 punto
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Questo è l’esemplare del bronzo del ‘duplice Alessandro’, il Grande e Severo, che ho in collezione, proveniente dalla Gorny & Mosch 200 dell’ottobre 2011. RÖMISCHE PROVINZIALPRÄGUNGEN . MAKEDONIEN KOINON. AE (19,73g). Zeit des Severus Alexander. Vs.: ALEXANDROU, Kopf des Alexander mit langem, wallenden Haar und Diadem n. r. Rs.: KOINON MAKEDONWN / OMONOI/A, Alexander bändigt Bukephalos. AMNG III 337. Grüne Patina, ss.1 punto
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Ma chi era Ottaviano Simoneschi, avvocato e grande collezionista e cosa rappresenta Palazzo Blu oggi a Pisa, in questa discussione di tre anni fa trovate delle risposte e delle info in merito, certamente parlare poi di Simoneschi vuol dire anche parlare del grande collezionismo toscano e italiano, sono 6 pagine di discussione spero si riesca a leggerle....1 punto
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Perchè questo tono così arrendevole? Le immagini inserite sono tutte di monete disappiccagnolate: una morsa, una limetta ed un pò di carta abrasiva fine fanno rinascere le monete. (a trovarne, di monete con appiccagnolo, non sai quanti soldi risparmio!)1 punto
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German East Africa 1 Pesa 1892 (1309) Rame € 15,00 note: Monetazione D.O.A. non decimale (1890-1904) - Per una Rupia (11,88 grammi d'argento .917) ci volevano ben 64 di queste monete da 1 Pesa (6,20 gr. di rame). In questa stessa sezione: *Africa Orientale Tedesca - storia e monetazione* di @luke_idk1 punto
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e'il peso che non corrisponde.... dovrebbe essere circa 3 grammi..... cosi' come il diametro che dovrebbe essere circa 30 mm appena ho un attimo di tempo se altri non sono intervenuti, cerchero'....1 punto
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Così opinando, però, sembra che Tu continui a fornire del collezionismo numismatico una nozione esclusivamente collegata alla rarità e qualità delle monete. Come se la Numismatica altro non sia che la raccolta di monete rare e di qualità. Ma possiamo concepire una Numismatica ed un collezionismo fatti di studio, libri e di monete anche in bassa conservazione, o ciò è incompatibile con l'attuale visione della Numismatica? Forse allora la crisi di cui parlate è in realtà funzionale e condizionata a questa visione "elitaria" del collezionismo numismatico, la cui massima potrebbe sintetizzarsi in questo modo: - il collezionismo numismatico è solo rarità e qualità. Se non ti puoi permettere rarità e qualità, allora non cimentarti neppure, tanto non sarebbe vero collezionismo numismatico. Poi però, se i segnali sono questi, non prendiamocela con i giovani che non si avvicinano a questa disciplina. Non so. Forse dovremmo intenderci preventivamente su cosa si debba intendere per "crisi della Numismatica". Si era partiti dalla considerazione che la Numismatica fosse in crisi per l'avversa e perdurante congiuntura economica, per la mancanza di ideali e di cultura nei giovani. Ma va sempre a finire che si parla di aspetti di contorno, legati più a motivi "qualitativi" delle monete che non ideali o culturali. Beati i tempi in cui i collezionisti non dovevano considerarsi "di serie B" solo perchè acquistavano monete comuni ed in MB. Forse hai ragione Pino.....dimostro di avere la tipica nostalgia degli anziani. Concordo. Mi chiederei però chi ha pilotato il fenomeno collezionistico verso questo burrone.... Prima non era così. Ho almeno questa ricerca della perfezione non era così assillante.1 punto
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Anch'io ho votato per il si. E' come prendere un libro antico e lasciarlo chiuso o come trovare un barattolo in soffitta e non guardare dentro cosa c'è: col cavolo. Voglio vedere e sapere. Puoi conservare l'imballo e mettere tutte le monete in un unico album.1 punto
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Sempre legato a Messerano : GETTONE MEDAGLIA - PRO COURGNE 1-3 MAGGIO 1970 - MOSTRA FILATELICA NUMISMATICA1 punto
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voto anch'io per il si,aprire il rotolino1 punto
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Caro Silvio.. alla mia età la memoria "vacilla" vero era nato a Sagliano vicino Biella: ma comunque la moneta mi piace un casino.. è la data chiarissima che evoca tanti ricordi, buona giornata.1 punto
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Segnalo alcune discussioni in cui puoi trovare risposte interessanti su questo argomento:1 punto
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Concordo , volevo scrivere la stessa cosa solo che poi complice il compleanno di mio papà mi sono dimenticato ... molto bello questo denaro complimenti !! quella "spina" penso che potrebbe essere il negativo del' altro lato della moneta , come nei scudi d'oro di Antoniotto Adorno per intenderci ... Magari Daniele con la moneta in mano riesci a capirlo ..1 punto
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Però io giov ti credo, anche perché' non si è mai vista una moneta invisibile di 0 grammi. Quindi come posso smentirti!!!!??1 punto
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scelta difficile... la curiosità di sapere cosa contiene è forte, ma propendo per lasciarlo chiuso. Provo a spiegare la mia decisione, quello che hai in mano al momento è un "oggetto" interessante, particolare e difficile da reperire. se apri il rotolo quello che ti ritrovi in mano sono 100(?) monete da 1/2 mark, forse c'è qualcosa di buono, ma più probabilmente solo un mare di doppioni (almeno collezionando per tipologia)1 punto
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Come non ricordavi che era piemontese?? era di un paesino vicino a Biella oltretutto! magari questo 5 soldi e' pure passato nelle sue mani, o in qualche tasca dei coraggiosi soldati che hanno perso la vita quell'anno...1 punto
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Ciao @dizzeta, un saluto e un parere al volo: invece secondo me la spina non c'è. Infatti quel conio è un poco travagliato come hai sottolineato anche tu ( e il segno al quale ti riferisci dalla fotografia mi pare anche in incavo piuttosto che in rilievo). Un caro saluto e a presto Monica1 punto
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una cosa è certa: il catalogo va saputo leggere, ma prima ancora bisogna imparare a leggere le monete. Ovviamente per il discorso "investimento" in numismatica, D'accordissimo con Michele... lo davo per scontato1 punto
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Bene, vedo che il gruppo dei Cordusiani che presenzieranno inizia ad essere ben nutrito (ma d'altronde noi giochiamo in casa )! Mentre alla scorsa edizione si era riusciti a godere la location "solo a metà" quest'anno non dovrebbe più esserci il cantiere all'ingresso e quindi lo spettacolare cortile di Palazzo Bocconi dovrebbe fornire una cornice verde di assoluta bellezza all'entrata dei visitatori. Ovviamente anche la decorazione degli interni non è da meno come livello artistico, chi era presente alla scorsa edizione potrà senz'altro confermar quanto dico...1 punto
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Visto che i "genovesi" latitano proseguo io presentando un denaro col crescente e la C chiusa (gruppo VII), già così molto raro direi, che ha - o, meglio, avrebbe - una spina nel IV° quadrante! La spina in questa posizione e in questo tipo di denari sarebbe una gran bella novità ...se fosse un segno di zecca. Visto però che i denari di quest'epoca sono coniati da coni piuttosto grossolani e soprattutto utilizzati fino allo stremo potrebbe benissimo essere un difetto del conio ma il fatto che sia così simile ad una spina mi ha insospettito. Saluti a tutti1 punto
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Buon pomeriggio , ma suvvia signori , non offendete la vostra intelligenza ; trovatemi l'oste che ammette di vendere aceto1 punto
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Sono tutte Fdc, purtroppo non ricordo i prezzi d'acquisto ma ricordo che sono costate veramente molto poco Ghana: 1/2 Pesewa e 2,5 Pesewas 1967 East Africa: 1 Cent 1959 Rhodesia: Mezzo Penny 1958 Uganda: 5-10 Cents 19661 punto
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Ciao. Scusate ma non sono completamente d'accordo con la Vostra disamina. Intanto mi pare di cogliere dai ragionamenti un costante retropensiero (a stento ammesso) nel quale si considera la Numismatica innanzitutto come un investimento e poi come una Disciplina storica e culturale. Se prendiamo a paragone il 100 lire del '78 o l'80 lire del '31 (precisando per giunta, come se già non fossero di per se sufficienti, "in vero FDC" ...- non sia mai che arrivino a malapena al qFDC..!.) quali testimoni di un mercato che non conosce crisi e che anzi è sempre in ascesa, mi pare che stiamo facendo un discorso che non tocca e non potrà mai toccare il 99% dei collezionisti e rimarrà relegato ad un mercato appannaggio di pochi privilegiati investitori che un minuto dopo aver acquistato queste "monete", le avranno già chiuse in una cassetta di sicurezza. Non so quanto questo tipo di "operazioni" c'entrino con la Numismatica, intesa appunto come disciplina culturale. Rapportare il fenomeno numismatico nel suo complesso a questi investimenti, mi pare abbastanza inutile, trattandosi di operazioni che esulano, come già detto, da quella che è la raccolta monetale del 99% dei collezionisti. Non dico di trascurare la componente "finanziaria" insita nella Numismatica, ma se poi essa diventa l'unico metro di paragone e l'unico stimolo che ci fa optare per questa disciplina, non lamentiamoci allora se coloro che non possono perseguire questa finalità se ne allontanano o addirittura, neppure si avvicinano. A me pare che mai, come in questi ultimi 50 anni, l'accesso al collezionismo numismatico sia stato così diffuso. La numismatica è divenuta un fenomeno relativamente di massa e questa tendenza al deprezzamento del materiale in medio-bassa conservazione non può che agevolare chi volesse avvicinarsi oggi a questa disciplina. Perchè oggi i giovani appassionati non dovrebbero approfittare del momento propizio? D'altro canto, la responsabilità del deprezzamento di questo materiale comune non è solo frutto della crisi generalizzata ma, ritengo, del nostro stesso ambiente, che ormai su talune monetazione (che sono anche quelle più diffuse nelle raccolte) da alcuni anni persegue la tendenza della perfezione, del super fior di conio, delle monete eccezionali e chi ha più superlativi assoluti li metta. In gran parte è quindi colpa nostra se il materiale comune si è deprezzato...non possiamo solo dare la colpa alla crisi economica e dei valori morali della Società se le monete di medio-bassa conservazione non le vuole più nessuno. Forse sarebbe il caso di considerare anche quelli che sono i segnali di "superperfezione" che da alcuni anni l'ambiente trasmette agli appassionati, condizionandone le scelte. Si diceva una volta: "chi è causa del sul mal...pianga se stesso". Saluti. Michele1 punto
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Questa medaglia fu oggetto di premiazione agli espositori di quel convegno. Ricordo benissimo quando il Cav. Uzzo, allora presidente del circolo masse se, mi consegnò il premio, avevo 11 anni..... Daniele1 punto
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Mediamente la marcia durava 6 ore diurne, condizionate da orografia e condizioni climatiche. Copriva quindi (sec. Vegezio e Cesare) una distanza di circa 30 chilometri/die (iter iustum) o 36 (iter magnum). Comunque Cesare contro Vercingetorige afferma di aver guidato 20.000 legionari in una marcia di 75 chilometri in poco più di 27 ore (incluso uno scontro con gli Edui) per cui raddoppiando l’iter magnum. In un’altra occasione riporta di avere coperto 465 km (da Corfinium a Brundisium) in 17 giorni (15 gg e due di riposo se iter iustus, 13 e 4 se iter magnum). Giova ricordare che ogni legionari portava con sé tra i 30 e 50 kg di materiale). E ciò che era necessario era il mantenimento dell’organizzazione della marcia e il controllo della colonna. Una legione romana in marcia completa di vettovaglie e logistica creava una colonna lunga circa quattro chilometri; in certi casi si creava una colonna lunga ben 20. E un esercito consolare di circa 25.000 uomini consumava 23 tonnellate di derrate alimentari al giorno, senza considerare il foraggio per gli animali (circa il doppio). E giunti alla fine della giornata di marcia andava costruito l’accampamento “da campagna” che doveva sorgere su terreno pianeggiante. Se necessario veniva costruito a difesa un fossato profondo 1.8 metri e una volta terminato il campo, bisognava montare le tende; si mangiava tutti assieme, quindi si pattuivano i turni di guardia. Al mattino, se il campo presentava strutture lignee, queste venivano bruciate per evitarne l’eventuale riuso da parte del nemico. I singoli elementi del pilum murale erano portati dai legionari e consentivano l'erezione di una difesa temporanea che alla ripresa della marcia veniva rimossa e trasportata. Quindi in caso di un’incursione barbarica presso il limes avremmo avuto dapprima l’avviso all’Imperatore dell’accaduto mediante staffette a cavallo (mettiamo da Carnuntum) per circa 1200 chilometri (sempre che lo stesso fosse a Roma), l’invio del generale o dell’Imperatore stesso nella zona di operazioni e il tempo necessario a percorrere il tragitto. Nel frattempo magari altre staffette avrebbero portato qualche ordine nella zona di invasione e in quelle circostanti. E se il generale o lo stesso Imperatore guidava delle legioni quanto ci avrebbe messo? Fortunatamente queste erano dislocate nella maggior parte fuori dall’Italia e il percorso da compiere per eventuali spostamenti erano minori… ma ammettendo che un paio di legioni e/o vexillationes partissero da Aquileia alla volta di Carnuntum o Vindibona, ci avrebbero messo circa due settimane a raggiungerle. In breve… pur considerando staffette veloci, marce forzate… l’Impero per i mezzi dell’epoca era enorme! Quando leggiamo i testi storici che parlano di campagne militari spesso si perde la sensazione delle distanze, l’organizzazione, della logistica e di tutto ciò che queste comportavano. Non prendete questa considerazione come supponenza da parte mia: io stesso mi son reso conto di questa “dissociazione” dalle distanze effettive mentre in autostrada macinavo chilometri e chilometri in poche ore quando in epoca romana i tempi erano ben maggiori. Solo gli spostamenti o le comunicazioni richiedevano tempi tali che ora a pensarci sembrano lunghissimi eppure l’Impero resse per anni e anni a dimostrazione che era dotato di un’organizzazione di assoluto prim’ordine considerando i mezzi disponibili. Pensate solo al comunicare a Roma una invasione sasanide! Per non parlare del muovere truppe dal settore renano/balcanico a quello orientale, ad esempio (e lo fecero!) o “semplicemente” di impartire ordini militari a settori periferici dell’Impero dopo aver ricevuto rapporti su questo o quell’evento bellico nemico. Ciao Illyricum1 punto
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Buonasera Attilio, preciso e puntuale come nel tuo indelebile stile. puoi contare sulla mia presenza e quella dei miei amici. Saluti Michele1 punto
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