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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 09/05/16 in tutte le aree
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COMUNICO CHE SONO INIZIATE LE GIORNATE DI STUDIO DELLA SOCIETA' NUMISMATICA ITALIANA. La prima di una serie di eventi programmati si terrà a Pisa dal titolo " Tra eruditi e collezionisti. La tradizione numismatica toscana." Venendo incontro alle esigenze e alle aspettative di molti appassionati, studiosi e collezionisti si apre questa serie di incontri dove ci saranno conferenze a tema ma soprattutto si potranno vedere prestigiose monete di importanti collezioni. Apre Pisa dove la dott.ssa Monica Baldassarri terrà al mattino una conferenza sul tema " La raccolta Simoneschi e il collezionismo numismatico a Pisa e in Toscana tra Sette e Novecento" Seguirà la visione di monete della Collezione Simoneschi e della Biblioteca numismatica dello stesso a Palazzo Blu. Dopo una pausa con pranzo si passerà al pomeriggio al Museo Nazionale di San Matteo dove si potranno vedere le raccolte numismatiche dello stesso decisamente importanti. La partecipazione all'evento è gratuita, è gradita una conferma alla [email protected]. o anche preavvertendo qui sul forum stesso. L'incontro si terrà il giorno 22 ottobre 2016 con ritrovo alle ore 10, 30 a Palazzo Blu a Pisa. Seguono locandine dell'evento, indubbiamente avremo modo e tempo di dare ulteriori info che comunque già trovate sul sito della Società Numismatica Italiana.4 punti
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Perché dovrebbero essere più rare di analoghi esemplari in conservazione minore?.....La moneta in se stessa, fuori dal contesto, non significa nulla storicamente e/o archeologicamente , a parte qualche caso, quindi, monete come queste, che probabilmente sono in collezioni da secoli, dicono, archeologicamente , meno di esemplari più vissuti ma più freschi...a meno che a uno non girino le balle per il fatto che se non le può avere lui allora non le devono avere neanche quelli che se le possono permettere...ma questa è un'altra storia con un'altra morale....3 punti
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Non mi pare di aver affermato che questi pezzi non dovrebbero passare per i musei. Ho solo affermato che, se devono finire (come troppo spesso avviene in Italia) nascosti, rubati o rovinati, allora è meglio che finiscano in mani private. Penso che si debba anche un po' uscire dall' ottica tutta italica del "il pezzo è bello/raro, deve stare in un museo" accompagnata dall' immancabile idea negativa che accompagna il collezionismo privato (ma cosa sarebbe, oggi, la numismatica senza i collezionisti??). Se un museo ritiene che il pezzo "x" sia di particolar pregio, allora lo può comprare. Ma troppo spesso, anche qui sul forum, si assume che un bel reperto DEBBA stare in un museo. Perché? Peraltro parliamo di oggetti che comunque vennero prodotti in serie, molto raramente ci troviamo di fronte a pezzi unici come sono statue o affreschi.3 punti
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Buongiorno e buona domenica a tutti, sono lieto di comunicarvi che l'Associazione " Circolo Tempo Libero " di Castellammare di Stabia organizza il VI Memorial Correale Manifestazione di numismatica, filatelia, cartamoneta, cartoline, telecarte e oggettistica varia. Si svolgerà a Castellammare di Stabia (Napoli) sabato 12 Novembre 2016 e domenica 13 Novembre 2016 all'interno dell'Hotel Le Palme, sito in via Pioppiano N°113, a Castellammare di Stabia (Napoli). Durante la manifestazione, all’interno della sala e all'esterno dell’Hotel Le Palme, troverete esposti : monete, francobolli, banconote, decorazioni militari, cartoline, stampe, orologi, album da collezione, immagini sacre, carte telefoniche, quotidiani, locandine, libri, fumetti, figurine, calendari militari, penne da scrittura, pins, spille, oggettistica varia, accessori e raccoglitori per collezioni. Sarà possibile acquistare, periziare, vendere o scambiare materiale da collezionismo. Ampio parcheggio custodito all'interno, durante la pausa pomeridiana, all'interno della sala del ristorante Le Palme, pranzo completo a prezzo fisso e irrisorio, per deliziare il vostro palato con ottime specialità. Gli orari di apertura e chiusura: Sabato 12 Novembre 2016, dalle ore 9:00/14:00 - 15:00/18:00 Domenica 13 Novembre 2016, dalle ore 9:00 alle 12:00 In memoria del Presidente Salvatore Correale Ingresso Libero Per ulteriori informazioni o contatti visitate il sito: Circolo filatelico-numismatico "Tempo Libero" o Hotel " Le Palme " Info Attilio Maglio (+39) 349.81.25.912 Circolo filatelico numismatico "Tempo Libero" [email protected] - [email protected] Tempo Libero - Libero Tempo Tempo Libero Castellammare di Stabia (Napoli)2 punti
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Cari amici numismatico, non avevo avuto tempo per entrare a leggere tutti i commenti e vedere le foto. Complimenti a tutti. Il Comitato del C.N.T. sta allestendo il programma per il 2017 sicuramente vi interesserà. Entrate verso la fine di ottobre nel nostro sito (circolonumismaticoticinese.ch) e potrete agendarvi quanto più vi interessa del nostro programma. Grazie a tutti voi e buona continauazione Giuliano Franzosi segr. C.N.T.2 punti
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Attenzione sempre a separare bene il grano dal loglio.... Delle tre monete che hanno aperto questa discussione solo sulla prima metterei la mano sul fuoco a livello di "moneta non toccata". Parrebbe una patina tevere e queste sono sempre le monete piu' trasparenti, a livello di pulizia e ritocchi, perchè c'è poco da nascondere. Il Nerone ha per me una bellissima patina, credo sia stata pulita con attenzione e non invasivamente (davvero minime tracce), quindi rimane una moneta spettacolare. Se vogliamo cercare il pelo nell'uovo ha delle debolezze di conio periferiche, che inficiano un po' le legende in alcune zone di entrambi i lati. Ma è veramente cercare il pelo nell'uovo. Si puo' lo stesso definire Fior Di Conio? Non lo so, dipende probabilmente dalla definizione di Fior di Conio per una moneta antica. Nelle zone piu' periferiche e vicino al bordo in corrispondenza delle debolezze di conio parrebbe di vedere anche un po' di usura, ma andrebbe vista in mano per poter dire di piu', va tenuto in conto anche il gioco di luci della foto. Il Tito invece è una moneta pulita estensivamente nei fondi e con qualche aggiustamento al rovescio, ad esempio da foto non sono sicuro che il piede di Marte a sinistra sia "tutto suo". Anche qualche ricciolino sulla tempia di Tito potrebbe essere stato leggermente aiutato. Rimane una bella moneta, probabilmente dal vivo modulo e rilievo risaltano anche di piu' dando ulteriore presenza alla moneta, ma non si puo' definire Fior di Conio. Non commento le altre monete perchè altrimenti non finirei piu' e la discussione andrebbe fuori tema, dico solo che a parte le patine Tevere in certi casi di patine verdi gli aiutini qui e là si possono a volte individuare. Sempre se vogliamo cercare il pelo nell'uovo, perchè comunque sono tutti casi di restauri effettuati con grano salis, non eccessivamente invasivi e rispettosi del modellato originale.2 punti
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In una ricerca attenta ,"penso che sia della stesso conio del denario Ex coll. Benz in asta Lanz del 1998, poi passato in asta Leu del 2002. Allego la foto.1 punto
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@cliff Rispetto i tuoi punti di vista, posso condividerne alcuni, altri no come il fatto di tacere della ‘storia’ della moneta nella descrizione. Si vuol forse evitare che il collezionista possa rendersi conto facilmente che in aste precedenti questa era ‘un’altra’ moneta? Non è detto poi che un collezionista al primo acquisto abbia l’accortezza che gli attribuisci per svolgere l’indagine sulle vendite nel ginepraio delle case d’aste che spesso si fondono con un nuovo nome. Quanto alla patina, alla ripulitura e al ritocco di una moneta, riporto le tre paginette che Solone Ambrosoli e Francesco Gnecchi dedicano all’argomento nel loro manuale di numismatica della Hoepli.1 punto
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Mediamente la marcia durava 6 ore diurne, condizionate da orografia e condizioni climatiche. Copriva quindi (sec. Vegezio e Cesare) una distanza di circa 30 chilometri/die (iter iustum) o 36 (iter magnum). Comunque Cesare contro Vercingetorige afferma di aver guidato 20.000 legionari in una marcia di 75 chilometri in poco più di 27 ore (incluso uno scontro con gli Edui) per cui raddoppiando l’iter magnum. In un’altra occasione riporta di avere coperto 465 km (da Corfinium a Brundisium) in 17 giorni (15 gg e due di riposo se iter iustus, 13 e 4 se iter magnum). Giova ricordare che ogni legionari portava con sé tra i 30 e 50 kg di materiale). E ciò che era necessario era il mantenimento dell’organizzazione della marcia e il controllo della colonna. Una legione romana in marcia completa di vettovaglie e logistica creava una colonna lunga circa quattro chilometri; in certi casi si creava una colonna lunga ben 20. E un esercito consolare di circa 25.000 uomini consumava 23 tonnellate di derrate alimentari al giorno, senza considerare il foraggio per gli animali (circa il doppio). E giunti alla fine della giornata di marcia andava costruito l’accampamento “da campagna” che doveva sorgere su terreno pianeggiante. Se necessario veniva costruito a difesa un fossato profondo 1.8 metri e una volta terminato il campo, bisognava montare le tende; si mangiava tutti assieme, quindi si pattuivano i turni di guardia. Al mattino, se il campo presentava strutture lignee, queste venivano bruciate per evitarne l’eventuale riuso da parte del nemico. I singoli elementi del pilum murale erano portati dai legionari e consentivano l'erezione di una difesa temporanea che alla ripresa della marcia veniva rimossa e trasportata. Quindi in caso di un’incursione barbarica presso il limes avremmo avuto dapprima l’avviso all’Imperatore dell’accaduto mediante staffette a cavallo (mettiamo da Carnuntum) per circa 1200 chilometri (sempre che lo stesso fosse a Roma), l’invio del generale o dell’Imperatore stesso nella zona di operazioni e il tempo necessario a percorrere il tragitto. Nel frattempo magari altre staffette avrebbero portato qualche ordine nella zona di invasione e in quelle circostanti. E se il generale o lo stesso Imperatore guidava delle legioni quanto ci avrebbe messo? Fortunatamente queste erano dislocate nella maggior parte fuori dall’Italia e il percorso da compiere per eventuali spostamenti erano minori… ma ammettendo che un paio di legioni e/o vexillationes partissero da Aquileia alla volta di Carnuntum o Vindibona, ci avrebbero messo circa due settimane a raggiungerle. In breve… pur considerando staffette veloci, marce forzate… l’Impero per i mezzi dell’epoca era enorme! Quando leggiamo i testi storici che parlano di campagne militari spesso si perde la sensazione delle distanze, l’organizzazione, della logistica e di tutto ciò che queste comportavano. Non prendete questa considerazione come supponenza da parte mia: io stesso mi son reso conto di questa “dissociazione” dalle distanze effettive mentre in autostrada macinavo chilometri e chilometri in poche ore quando in epoca romana i tempi erano ben maggiori. Solo gli spostamenti o le comunicazioni richiedevano tempi tali che ora a pensarci sembrano lunghissimi eppure l’Impero resse per anni e anni a dimostrazione che era dotato di un’organizzazione di assoluto prim’ordine considerando i mezzi disponibili. Pensate solo al comunicare a Roma una invasione sasanide! Per non parlare del muovere truppe dal settore renano/balcanico a quello orientale, ad esempio (e lo fecero!) o “semplicemente” di impartire ordini militari a settori periferici dell’Impero dopo aver ricevuto rapporti su questo o quell’evento bellico nemico. Ciao Illyricum1 punto
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Ok, tutto giustissimo.. Ma ricordiamoci che non esiste solo il fdc super ecceziunale veramente. Un bello splendido+ (vero) può dare grande soddisfazione, consente di mantenere qualche euro in portafoglio per mangiare e fornisce la giusta sobrietà nell'interpetare un hobby che è bene che rimanga tale, senza eccessi. Sobrietà ragazzi.. Ed equilibrio1 punto
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..potrebbe essere utile http://www.archivi.beniculturali.it/dga/uploads/documents/Sussidi/Sussidi_10_1_b.pdf 2. Hiltolfus (Hitolfus, Hitulfus ), arcivescovo di Colonia, 4 mar.-3 apr. 1077; morì nell'autunno 1078.8451 punto
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Si tratta di una vittoria israeliana commemorativa ha colpito dopo la guerra dei sei giorni del 1967. Questa moneta appare in due varietà, la normale versione fior di conio in argento 0,925 e la versione di prova con un contrassegno speciale e argento titolo 0,935. La moneta è la normale versione fior di conio in argento 0,925. v. --------------------------------------------------------- This is an Israeli victory commemorative struck after the 1967 Six-Day War. This coin appears in two varieties, the ordinary uncirculated version in .925 silver, and the proof version with a special mark and a silver fineness of .935. Your coin is the ordinary uncirculated version in .925 silver. v.1 punto
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Al di là delle bollicine, la stellina che è un evidente segno del massaro sopra gli ori et gli arzenti è per quanto sia poco la mia conoscenza, inedita. Quel che lascia perplesso è la seconda D di Andrea. Avendo a disposizione una N perchè inserire 2 D. Infatti si legge ADDR DANDULO. Mistero?1 punto
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Complimenti a te @magdiper le ennesime splendide locandine....1 punto
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Eheh ecco da dove hanno preso l'immagine per il catalogo di rhinocoins! Quindi conta sempre come 1...1 punto
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Si, il conio di D/ è sempre lo stesso. Ecco l'esemplare di Varesi ;-) M.1 punto
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Bella moneta ed è sempre difficile giudicare dalla foto (il colore poi non sempre corrisponde all'aspetto reale). Non sembra avere un pedigree, a parte un paio di passaggi in mani private (che restano da verificare). Sto continuando con la raccolta delle immagini e ho notato che in proporzione è leggermente più rara l'emissione immediatamente precedente di Bruto (RRC 508/2): Naturalmente la particolare raffigurazione la rende meno interessante e ricercata rispetto all'EID MAR, che ha sempre monopolizzato l'attenzione degli studiosi. Ho notato che pure per questa emissione RRC 508/2 ci sono pochi conii del diritto contro un buon numero di conii del rovescio. E poi l'orientamento dei conii è particolarmente costante, sempre alle ore 12 o al massimo alle ore 1.... Poi, a differenza dell'emissione con EID MAR, praticamente non ci sono suberati. Ce ne sono pochissimi (in pratica uno solo, CNG ea. 319/2014, 361) e di contro i denari sono in genere in buon argento e di largo modulo. L'esistenza di pochi conii del diritto e di molti conii del rovescio è verificata anche nelle rare emissioni di Labieno (RRC 524/1-2) e di Murco (RRC 510/1), che sono fra quelle che sto studiando...1 punto
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Medaglia devozionale e Giubilare, ovale, bronzo/ottone, del XVII sec. (per analogia stilistica della Porta Santa rappresentata su altre medaglie datate, credo che sia stata prodotta per l'Anno Santo del 1650), produzione romana.- D/ La Porta Santa con ai lati S. Pietro e S. Paolo, esergo: ROMA.- R/ Monaco con saio e bastone, l'iconografia è quella di S. Francesco di Paola, eremita e pellegrino, fondatore dell'Ordine dei Minimi, medaglia non comune. Ciao borgho.1 punto
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Finalmente. E non sono scese solo le basse conservazioni, ma tutte quante. Gigante ha deciso di facilitare il compito ai collezionisti scarsi in matematica e invece di dover dimezzare noi i prezzi ha provveduto lui direttamente. E' la volta buona che compro il Gigante nuovo.1 punto
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È giusto, inutile credere ancora agli asini volanti. Se ti presenti con un elmetto mb devi sperare di portare a casa 80 euro.. E via dicendo.. cosi acquistare un catalogo come metro di valutazione varrà qualcosa in più..1 punto
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Come è giusto che sia i convegni ricevono da parte dei partecipanti opinioni contrastanti. A mio parere fare un convegno di 3 giorni partendo il giovedì ha poco senso visto che il sabato a mezzogiorno diversi commercianti erano già ripartiti. Meglio farlo venerdì e sabato altrimenti i collezionisti che possono solo il sabato sono penalizzati. Purtroppo tornando al vecchio palazzo del turismo gli spazi sono angusti ed il caldo in certi momenti era insopportabile. Averlo riportato al primo weekend di settembre mi è sembrata una mossa corretta. A livello di presenze mi sembra di aver visto poco movimento ma ormai è una costante.1 punto
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Per essere del '29 si presenta veramente in condizioni ottime... complimenti! l'avrei valutata, e mi tengo giustamente stretto dato il mercato attuale, quantomeno 350/400 euro. E' una Stringher-Cima, la prima banconota da 1000 lire con "Il Governatore", le precedenti (compresa quella della discussione in corso) riportano ancora "Il Direttore Generale". Riprendendo il discorso che facevo prima, volendo tu mettere, per esempio, in collezione una Stringher-Sacchi tipologicamente diversa (lo è già la precedente serie con la diversa dicitura al fronte), potresti sceglierne tranquillamente una tipo fascio del 1926 -1927 nonchè 09.04.1928, identiche ma meno rare di questo specifico decreto presentato in questa discussione (21.06.28), in buona sostanza si può ottenere la stessa banconota, a parità di condizioni, ad un prezzo inferiore. Se invece fai pure i decreti... son dolori.1 punto
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Giusto per imparare qualcosa di più, posto per paragone un esemplare con decreto del 12/4/1929, in conservazione BB+ (effettiva, o più ottimisticamente BB/qSpl). Banconota lievemente pulita e pressata, senza scritte, strappi e fori. Pagata dopo trattativa circa 280€, il prezzo di partenza era decisamente più alto, ma il venditore mi era venuto (parecchio) incontro Da quello che ho capito, le banconote prima del '30 sono abbastanza rare, decisamente rare da trovare in Spl pieno. Non parliamo di quelle prima del '26, a fatica si trovano in un BB (io ancora devo trovarla). Questa che posto, credo rappresenti un giusto compromesso, tra qualità, in rapporto alla media e (spero) il prezzo. Secondo me, oltre la media della tipologia. Cosa ne pensano i maestri? Correggetemi se sbaglio Grazie! Fab1 punto
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Questa è la discussione giusta dove puoi postare i tuoi ritrovamenti , non serve aprire una discussione per ogni moneta, te lo dico per il futuro.1 punto
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Non c'è solo uno strappo sul bordo, vi sono delle scritte, un timbro, un forellino centrale ed angoli arotondati, la banconota è indubbiamente molto rara, ma allo stesso tempo ha dei difetti molto evidenti, inoltre l'interessato può essere solamente un collezionista che oltre le diverse firme colleziona anche i vari decreti, proprio dello stesso tipo e sempre dello stesso anno ce ne sarebbe un'altra meno rara, va de se che un collezionista che non è interessato ai diversi decreti potendo scegliere va sulla meno costosa. Tralasciando i valori riportati nei cataloghi, direi realisticamente 100/120 euro, il mercato non è più come quello di una volta, ma si potrebbe arrivare anche a 150 euro per il compratore giusto.1 punto
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Buongiorno Mattia, la baia è il nome storpiato della famosa piattaforma dove si vende e compra e quelli più o meno sono i prezzi di mercato, se per caso tu volessi comprare direttamente dalle zecche cerca su google : "Come acquistare direttamente dalle Zecche d'Europa" Il primo risultato che ti esce dovrebbe essere quello giusto. Comunque se compri direttamente dalla zecca per prendere solo per te la monteta non ti conviene per via del costo delle spedizioni.1 punto
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In realtà la scritta IMP è presente anche se le lettere sono illegibili, si evidenzia facilmente la presenza di 3 caratteri dopo la parla GERM. Il ric 306 lo avevo preso in considerazione ma poi l'avevo scartato per 2 motivi: il principale per lo stile del ritratto, nel RIC 306 si vede un volto ben più giovane rispetto allo stile di questa moneta, dove noto un Nerone dal volto più maturo, il secondo è per via dell'assenza di caratteri a ore 1 del RIC 306 rispetto alla moneta postata. Ma ciò non toglie che si possa anche trattare del RIC 306, per una variante di conio. CI fossero stati i dati ponderali ci si sarebbe potuto indirizzare in maniera migliore1 punto
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forse l'utente intendeva che la moneta proviene da Gorizia, non che è di Gorizia.1 punto
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buonasera, si tratta dell'esemplare RIC 306, dal fatto che nella legenda del diritto manca la sigla IMP ma è presente soltanto: NERO CAESAR AVG GERM IMP. l'anno di coniazione è intorno al 65 d.C. riguardo alla qualità direi che si tratta di un MB+ , come stima si aggira intorno ai 40/50 euro.1 punto
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Vorrei solo ricordare che Gorizia non faceva parte del Lombardo-veneto https://it.wikipedia.org/wiki/Contea_Principesca_di_Gorizia_e_Gradisca e che questa moneta non rientra nella monetazione della contea di Gorizia/Gradisca1 punto
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Leopold I (Hogmouth) (1658-1705), 3 Kreuzer zecca di Vienna Franz Faber maestro di zecca (1659-1660 e 1666-1679) * LEOPOLDVS . D . G . R . I . S .-. A . G . H . B . REX . ARCHID . AVS-DVX . B . CO . TYR . KM 18551 punto
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Che io sappia Otone non ci ha lasciato bronzi. In più questo sembra un falso per fusione, non coniato. Ciao ES1 punto
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come ha fatto?...giacendo in un terreno ottimo per caratteristiche e avendo avuto una pulitura che si è limitata all'eliminazione solo della eventuale terra adesa.....ecco come ha fatto...la patina è meravigliosa e intonsa proprio come appare, non per nulla ha raggiunto il prezzo più alto per questo tipo di moneta... e qui ti sbagli1 punto
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Ma le collezioni (piu importanti, Gnecchi, De Luynes ecc..) dei musei, spesso, da dove sono arrivate?? Da collezionisti, che le hanno donate ...(e che le hanno precedentemente acquistate anche in aste), pertanto iniziamo a vedere il "mercato" diversamente ... Skuby1 punto
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Che queste monete di " 2000 anni fa" siano giunte a noi in queste condizioni non lo credo neanche se mi viene giurato su una montagna di bibbie Ciao1 punto
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bisogna prepararsi mentalmente prima di aprire questo catalogo. il trauma che si riceve nel vedere tanto ben di Dio tutto insieme può distruggere la stima che si ha di se stessi, farti cambiare collezione o farti pregare e ringraziare di aver potuto vedere queste meraviglie.1 punto
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buonasera, dallo zigomo pronunciato e dal naso mi fa pensare a un denario di Nerva sinceramente...1 punto
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Bella raccolta, grazie per averla condivisa. Non avevo ancora visto degli esemplari con la lettera così ben visibile. Anche io sto provando a raccoglierne qualche esemplare (ne ho in arrivo un paio, acquistate da un professionista con una buona reputazione sperando siano esemplari autentici. Li condividerò). Purtroppo non sono a casa e non posso consultare il materiale che ho raccolto. Nel libro di Parise viene dedicato un capitolo intero a queste monete/premonete, focalizzato sull'evoluzione del loro valore. In sostanza Parise ritiene che, in una prima fase, nella circolazione di questi oggetti rivestisse particolare importanza la forma (come si evince anche dall'immagine della tua raccolta). Successivamente, in concomitanza con le interazioni con i greci, le punte di freccia si trasformarono in lingotti veri e propri, dove il peso assunse un rilievo maggiore rispetto alla forma. Allego un breve riassunto: Un altro articolo, trovato su academia.edu, invece, fornisce un'analisi piuttosto dettagliata sulla loro diffusione ed evoluzione provando anche ad attribuire i diversi stili riscontrati non solo a un'epoca diversa ma anche a tribù differenti. Intanto posso condividere un'immagine, proveniente da questo sito http://www.kwinto-coins.com/MyCoins.html, dove sono presenti ulteriori tipologie.1 punto
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Se le kankatum non saprei proprio dove andarle a pescare, di delfini e di frecce qualcuna ne ho per le mani, e di conseguenza posso proporre questa foto di gruppo fatta al volo. Sono di tipologie diverse. Cercherò di descriverle, da sinistra a destra e dall'alto in basso. Prima colonna, 1 tipo più arcaico che ancora conserva alcune caratteristiche dell'oggetto funzionale, quali la forma ed il cannone cavo; 2,3,4,5 bifacciali a cannone pieno, anepigrafi. Seconda colonna, 1,2,3,4,5 idem come sopra. Terza colonna, 1,2,3 bifacciali a cannone pieno, con lettera; 4 uniface anepigrafe; 5,6 unifaci con lettera. La lettera in questione in alcuni casi é inequivocabilmente una A, in altri potrebbe esserlo, per quanto il tratto orizzontale non sia ben visibile. Qualcuno ha ipotizzato un'attribuzione ad Apollonia Pontica (in alcuni esemplari oltre alla A sembrerebbe essere stata riscontrata un'ancora). PS: La foto, pur essendo tutt'altro che un capolavoro, ha una buona definizione. Se si vogliono osservare i particolari consiglio di aprirla in un'altra finestra del browser.1 punto
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Buongiorno, inizio questa discussione per indirizzare l'attenzione su di un aspetto particolare della moneta, forse, più famosa del Regno di Vittorio Emanuele III: l'elmetto del 20 lire 1928. Nella foto il mio esemplare. Come si vede il Re calza un elmetto modello 1916, di fabbricazione italiana ma di derivazione francese; si tratta della rielaborazione del modello 1915 "Adrian", ideato dal generale Louise Auguste Adrian. Allo scoppio delle ostilità, nessuno degli eserciti disponeva di elmetti protettivi. Si andava in guerra con il cappello floscio ( o il tipico chepì francese), fino a quando si osservò che le maggiori ferite venivano riportate alla testa da schegge e quindi si ideò un apposito casco protettivo, la cui produzione inizio nel febbraio 1915.1 punto
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Di immagini di kaniktum da condividere purtroppo non ne ho. Però penso che, nonostante le diatribe accademiche, e se l'interpretazione che ne diamo é esatta, il discrimine legato alla presunta limitatezza dell'area di circolazione non tenga. A mio avviso le kankatum, così come altri fenomeni analoghi egizi, credo siano da considerare monete a tutti gli effetti (per quanto poi anche sullo stesso concetto di moneta esistano discussioni). Sulla contemporanea circolazione in età arcaica di moneta argentea (frazioni: hemitetartemion, tetartemorion o, al più, emioboli) accanto ad argento non monetato (in lingotti, tondelli, in alcuni casi oggetti) le testimonianze dalla Ionia al Mediterraneo occidentale (Volterra, Francia meridionale, Spagna) si sprecano. Credo che se ne sia già discusso in passato, e ci sono comunque interessanti articoli (alcuni disponibili in rete) sull'analisi di una circolazione che vedeva le frazioni monetate utilizzate accanto all'argento a peso: ci mettiamo d'accordo su una certa somma, il grosso te lo pago in argento (oggetti, lingotti, tondelli non coniati) e per quello che manca in emioboli, tetartemorion, hemitetartemorion, ecc. ... fino a raggiungere quanto pattuito. Quanto alla paccottiglia che spesso le case d'asta spacciano per "premoneta", soprattutto in ambito italico o celtico, sarei molto prudente.1 punto
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L'elmetto modello "Adrian" venne distribuito alle truppe francesi nello stesso anno 1915, riscuotendo un discreto successo. Quando l'Italia entrò in guerra, naturalmente ritenuta breve e vittoriosa, non aveva elmetti per proteggere i propri soldati. Furono acquistati dalla Francia e distribuiti alle truppe alcuni elmetti Adrian, ancora con il colore grigio-blu e i fregi francesi; successivamente furono poi ridipinti di grigio-verde e con i fregi italiani sempre dipinti, non applicati. Nel 1916 l'Italia fabbricò in casa una nuova versione dell'Adrian, detto Mod. 16 di fattura più solida ma meno rifinito e di qualità inferiore in quanto realizzato, con lamiera più sottile, ma composto di soli due parti invece che quattro. Il modello francese era composto da : una calotta, una visiera anteriore, un coprinuca posteriore simile alla visiera anteriore, ed una crestina che fungeva da copertura dello sfiatatoio ; quello italiano era composto da due soli pezzi: la calotta, comprendente visiera e coprinuca e la crestina fissata con sei punti di saldatura elettrica alla calotta stessa. Questa tecnica costruttiva fa sparire la cordonatura necessaria al collegamento alla calotta della visiera e del coprinuca ( ed è il modello indossato dal Re). La differenza tra il modello francese e quello italiano più evidente è il cordoncino di saldatura presente tra calotta e coprinuca sul modello francese e assente sul modello italiano. Nella prima foto il mod. 15 Adrian Sotto il mod. 16 italiano1 punto
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Salve a tutti, meglio tardi che mai, ora mi sono ricordato che devo chiudere la discussione iniziata 4 anni fa ma non riuscivo a trovare l'esemplare postato. In una vendita di Artcoins Roma 3 era in vendita il lotto 561 a nome di Teodorico, 1/4 di siliqua, zecca di Ravenna, AR 0,6 g., 11,27 mm, catalogato Metlich 55, Ranieri 257, Mec 1, 121 (Roma), è apparso un esemplare proveniente dagli stessi coni del mio, posso dire chiusa la ricerca. Grazie per la pazienza dimostrata. Marcus Didius1 punto
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Buonasera, era piacevole anche senza pulizia...aveva la patina del deserto...de gustibus per carità ma io non l'avrei toccata. Comunque la pulizia è stata fatta per bene e non ha danneggiato il metallo.1 punto
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1931 CROCIERA ATLANTICA ITALIANA - ITALIA-BRASILE Crociera atlantica organizzata da ITALO BALBO con 12 idrovolanti in formazione, modello S. 55A SAVOIA MARCHETTI Vedi anche https://it.wikipedia.org/wiki/Crociera_aerea_transatlantica_Italia-Brasile1 punto
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Condivido pienamente il pensiero di Plinius e di 15x60 riguardo la monetazione aurea romana. Rimanendo nella monetazione di Nerone alcuni mesi fa ho visto un cistoforo, che allego, di una bellezza tale da fare invidia ad un aureo… (anche il prezzo.. 21000 euro). Osservate bene questa moneta, e ditemi se non è unk spettacolo!!1 punto
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