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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 09/03/16 in tutte le aree

  1. L'elmetto modello "Adrian" venne distribuito alle truppe francesi nello stesso anno 1915, riscuotendo un discreto successo. Quando l'Italia entrò in guerra, naturalmente ritenuta breve e vittoriosa, non aveva elmetti per proteggere i propri soldati. Furono acquistati dalla Francia e distribuiti alle truppe alcuni elmetti Adrian, ancora con il colore grigio-blu e i fregi francesi; successivamente furono poi ridipinti di grigio-verde e con i fregi italiani sempre dipinti, non applicati. Nel 1916 l'Italia fabbricò in casa una nuova versione dell'Adrian, detto Mod. 16 di fattura più solida ma meno rifinito e di qualità inferiore in quanto realizzato, con lamiera più sottile, ma composto di soli due parti invece che quattro. Il modello francese era composto da : una calotta, una visiera anteriore, un coprinuca posteriore simile alla visiera anteriore, ed una crestina che fungeva da copertura dello sfiatatoio ; quello italiano era composto da due soli pezzi: la calotta, comprendente visiera e coprinuca e la crestina fissata con sei punti di saldatura elettrica alla calotta stessa. Questa tecnica costruttiva fa sparire la cordonatura necessaria al collegamento alla calotta della visiera e del coprinuca ( ed è il modello indossato dal Re). La differenza tra il modello francese e quello italiano più evidente è il cordoncino di saldatura presente tra calotta e coprinuca sul modello francese e assente sul modello italiano. Nella prima foto il mod. 15 Adrian Sotto il mod. 16 italiano
    3 punti
  2. Segnalo questo motore di ricerca dedicato alla numismatica: http://www.numismatic-search.com Lo sto usando già da qualche giorno e devo dire che è molto utile.
    2 punti
  3. Se le kankatum non saprei proprio dove andarle a pescare, di delfini e di frecce qualcuna ne ho per le mani, e di conseguenza posso proporre questa foto di gruppo fatta al volo. Sono di tipologie diverse. Cercherò di descriverle, da sinistra a destra e dall'alto in basso. Prima colonna, 1 tipo più arcaico che ancora conserva alcune caratteristiche dell'oggetto funzionale, quali la forma ed il cannone cavo; 2,3,4,5 bifacciali a cannone pieno, anepigrafi. Seconda colonna, 1,2,3,4,5 idem come sopra. Terza colonna, 1,2,3 bifacciali a cannone pieno, con lettera; 4 uniface anepigrafe; 5,6 unifaci con lettera. La lettera in questione in alcuni casi é inequivocabilmente una A, in altri potrebbe esserlo, per quanto il tratto orizzontale non sia ben visibile. Qualcuno ha ipotizzato un'attribuzione ad Apollonia Pontica (in alcuni esemplari oltre alla A sembrerebbe essere stata riscontrata un'ancora). PS: La foto, pur essendo tutt'altro che un capolavoro, ha una buona definizione. Se si vogliono osservare i particolari consiglio di aprirla in un'altra finestra del browser.
    2 punti
  4. Didrammi, tetradrammi e decadrammi nella numismatica greca e romana. Capitolo II La numismatica greca e romana e i suoi campi d'indagine 1 ... it-it.abctribe.com/download/.../33155-XMZKXCWCKP_20141020195902.docx apollonia 33155-XMZKXCWCKP_20141020195902 (1).docx
    2 punti
  5. Ciao a tutti, Vi posto un mio ultimo piccolo acquisto ad una recente asta.. Quattrino di Ladislao.. Appena giunto..adesso è in acqua demineralizzata.. Saluti Eliodoro
    2 punti
  6. Apro questa discussione con la speranza di confrontarmi con gli amici del forum su un argomento tanto affascinante quanto complesso quale è la nascita della moneta e l'utilizzo di premonete. Spero possa essere un'occasione per coinvolgere anche qualcuno degli utenti più esperti che, magari, avranno voglia di ripetersi (so che molti già hanno affrontato questo argomento anche qui sul forum) per offrire qualche spunto in più alle nuove generazioni di utenti delle sezioni antiche. In futuro penso si potrà utilizzare la discussione anche per segnalare oggetti "premonetali" o presunti tali esitati nelle aste e per proseguire la trattazione addentrandosi nella nascita della moneta (che in questi primi interventi che seguiranno non ho trattato) e, perchè no, tentare di creare una sorta di catalogo delle prime emissioni dell'Asia minore (almeno qualcuna, tutte direi che è impossibile)...Insomma credo che l'argomento possa coinvolgere e non esaurirsi immediatamente. Vedremo.
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  7. ... e io pensavo di dover solo fare attenzione ai sesterzi! Questa mi mancava! Ciao, Njk Le sorprese degli ovetti Kinder valgono oro I Puffi olimpici dell’83 quotati 2.600 euro. Rari anche Paperino e Braccio di Ferro Copyright la Stampa 22/05/2006 Negli ovetti c'è l'affareRovistate in soffitta, svuotate i cassetti e cercate fra i gadget accantonati della vostra infanzia. Perché se vi capitasse di avere per le mani quella particolare sorpresina potreste anche raggranellare cifre interessanti. Qualche esempio? La serie «Puffi olimpici», distribuita nel 1983 con i famosi ovetti sorpresa della Ferrero e commercializzata sul mercato tedesco vale ben 2.600 euro (8 pezzi in tutto). I simpatici personaggi venduti singolarmente raggiungono cifre anche più astronomiche. Il puffo con i trampoli, quota ben 1.100 euro, altrettanto vale il piccolo gnomo che fa l'equilibrista con un uovo sulla punta del cucchiaio, mentre la bionda Puffetta che salta la corda arriva a 400 euro. «Sono tutti pezzi molto delicati e anche per questo impazzano tra i collezionisti», spiega Emanuele Frontini di Surpriese Club, negozio specializzato di Milano. E chi pensava che i pupazzetti delle merendine fossero un passatempo infantile si dovrà ricredere viste le cifre toccate sul mercato del collezionismo. A quanto pare, investire in puffi fa lievitare magicamente il capitale iniziale. Per fare un esempio, nel 2002 il puffo con i trampoli veniva scambiato a 560 euro sul mercato, mentre per la Puffetta che salta la corda erano necessari 230 euro. Insomma i fortunati collezionisti si sono portati a casa una performance di quasi il 100% in pochi anni. Ma non soltanto i puffi fanno bene al portafoglio. Tra le sorpresine più quotate ci sono anche Paperino e Braccio di Ferro appartenenti alla serie Ferrero componibili di fine anni '80. Per la collezione completa i maniaci del settore sono disposti a sborsare oltre 400 euro, mentre i singoli personaggi valgono anche 70 euro come nel caso dei Bassotti con chiave inglese o con cacciavite. E anche pupazzetti più recenti sono già nella classifica dei più pagati: la serie Tommy & Oscar della Panini hanno soltanto quattro anni, ma valgono già 90 euro. E tra gli appassionati e gli esperti del settore vanno molto anche le cartine che accompagnavano i puffi nella capsula gialla dell’ovetto. Per avere tra le mani una minuscola mappa con le indicazioni su come si montano i «Puffi olimpici» è necessario sborsare ben 350 euro. Il collezionismo delle sorpresine è cresciuto notevolmente negli ultimi anni coinvolgendo persone di ogni età e ceto sociale, fino a raggiungere, come si stima oggi, 20 mila collezionisti attivi cui se ne affiancano altri 30 mila circa occasionali. E tanto per far capire quanto la cosa si sia ormai allargata, basti pensare che sono circa 200 i negozi specializzati in tutta Italia e ben 10 le fiere annuali dedicate all'argomento. Dove si trovano le quotazioni dei puffi? Per gli appassionati del genere c'è un vero e proprio catalogo. La Cif, casa editrice storica della filatelia e successivamente interessatasi anche ad altre raccolte, lo ha fatto uscire da poco. È il Catalogo Unificato delle Sorpresine che rappresenta un valido supporto per chi già conosce o intende affrontare questo nuovo tipo di raccolta. Dove si acquista? Nelle edicole o sul sito www.unificato.it al prezzo di 9,90 euro. Contiene le foto delle serie e dei singoli pezzi delle collezioni, nonché la quotazione necessaria per effettuare scambi con altri appassionati e gli indirizzi dei negozi e le date delle fiere. Ma attenzione alle patacche. Perché viste le cifre che girano, gli omini blu sono diventati anche preda dei falsari. I finti puffi si riconoscono dai particolari, dicono gli esperti del settore che consigliano di badare al colore e al tipo di plastica usata. Per riconoscere una falsa puffetta con la corda basta guardare al colore della fune che nel caso delle patacche ha un rosso meno intenso.
    1 punto
  8. We are seeing and listening to reports on the Italian earthquake some 5,000 miles away, here in the middle of the U.S. But distance disappears at times like these—our neighbors have been hurt. So here’s hoping…. v.
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  9. Vi presento il mio ultimo acquisto.....con lui ho finito la tipologica dei 20 Lire di Vittorio iii. Le foto come il solito son quello che sono.
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  10. Un saluto a tutti voi, sono stato inattivo per un po causa lavoro. Oggi volevo mostrarvi uno dei miei acquisti fatti a Roma (ne ho prese tre in tutto) da dove sto tornando, in un bel negozietto numismatico che ne ha per tutte le tasche, e finalmente sono riuscito a trovare un elagabalo non bellissimo ma molto accettabile, il quale per la mia piccolissima collezione va più che bene e sono veramente contento dell'acquisto fatto. Non me la sono fatta catalogare perché voglio farlo io appena posso, non rifiuto mai i vostri aiuti. Pesa 22.4g al retro dovrebbe essere invictus sacerdos.Devo ancora cercare perché ora sono in treno ogni opinione è ben accetta
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  11. Salve a tutti, ho questa moneta che secondo le mie ricerche dovrebbe essere della Contea dei Savoia (XIII secolo) ma non l'ho trovata esattamente sul monetiere di questo sito. Potreste gentilmente aiutarmi nell'esatta identificazione? Da un lato appare un fiore a sei punte ed alcune lettere tra cui una C una P una A e altre che non si capiscono. Dall'altro lato si intravede appena un'accenno di croce.
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  12. E' un bel pò che posseggo queste due distinte di versamento, praticamente li ho in collezione insieme alle banconote, so bene che non c'entrano nulla... so solo che riescono a farmi fare un viaggio nel tempo, mi riportano a fine '800, quando vari eventi portarono alla nascita della Banca d'Italia. https://it.wikipedia.org/wiki/Banca_Nazionale_nel_Regno_d'Italia La grafica e le diciture non sono un granchè, quella della Banca Nazionale del Regno d'Italia è solo impreziosita da due marche da bollo da 5 Cent. con Umberto I° , il bello è vedere che non è cambiato quasi nulla nonostante la "trasformazione" ... Naturalmente anche nella distinta della Banca d'Italia ci sono 10 Cent di bollo (sul retro) La loro conservazione? BB-qSPL
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  13. Aggiungo una "piccola" nota, sperando possa interessare. Di questa moneta il CNI cita 3 varianti, il Fenti, col suo solito pasticcio in merito, elenca un'accozzaglia di informazioni che, tuttavia, non paiono citare esemplari riferibili al CNI 3. Anche a me non risulta da nessuna parte la terza variante (senza stella centrale al diritto, probabilmente non letta data l'usura in cui si trovano sempre queste monete). Mi limito dunque ad esporre le altre versioni che mi risultano (non amo chiamarle varianti in quanto ugualmente rare entrambe e, in special modo, pressoché indistinte dalla bibliografia). 1) La prima, che dovrebbe corrispondere all'esemplare in discussione, presenta due bisanti accanto alla croce al rovescio e due punte al diritto. Si tratta del CNI 2. D/✠FREDERICU~ ; nel mezzo PΩRI e stella a 6 punte centrale, due punte ai lati della I R/•✠•CREMONA; al centro grande stella a 6 punte 2) La seconda, che è quella del Varesi, non ha i bisanti accanto alla croce del rovescio MA ha le punte al diritto, dunque non è censita dal CNI D/✠FREDERICU~ ; nel mezzo PΩRI e stella a 6 punte centrale, due punte ai lati della I R/✠CREMONA; al centro grande stella a 6 punte 3) La terza, abbiamo il CNI 1 (che potrebbe essere anche uno di quei casi in cui l'usura ha confuso le idee).... nessun punto accanto alla croce del rovescio e nessuna punta al diritto. Non ho foto per questa D/✠FREDERICU~ ; nel mezzo PΩRI e stella a 6 punte centrale R/✠CREMONA; al centro grande stella a 6 punte 4) Infine il Fenti parla di varianti con una sola punta accanto alla I, a destra o a sinistra, ma, ribadisco, data la superficialità con cui ha affrontato il tema delle varianti, non posso né fornire foto né combinazioni diritto-rovescio.
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  14. Buonasera, innanzitutto complimenti per la bella moneta. Come già anticipato, si tratta di un così detto denaro inforziato "primitivo" scodellato per Cremona. Ne esistono due diverse versioni, una assai rara (a mio avviso R4, definita non "primitiva" per ragioni non ben chiarite dal Fenti) con croce intersecante e l'altra (la tua, un po' meno rara ma comunque R2 meritati) con la grande stella a sei punte centrale. Sarebbe interessante, nonostante le mancanze di metallo, sapere il peso. Il Fenti parla di cremonese (1/4 di denaro imperiale) e denaro inforziato (1/2 denaro imperiale) con soli 0,2 g di differenza. A mio avviso (come già si discusse nella citata discussione) tale classificazione andrebbe assolutamente rivista e approfondita ponendo particolare attenzione all'inquadramento cronologico. Molto probabilmente non è "primitivo", bensì nacque dopo i ben più comuni inforziati (alias mezzanini) con bisanti. Ma questa, sia chiaro, per ora è solo un'ipotesi su cui si è già discusso. Per i posteri, qualche riferimento bibliografico: Fenti Tipo A2 MIR 291 CNI 2 Biaggi 675
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  15. @dabbene, grazie per le tue ipotesi... Come già ben sappiamo, i reali sardi anche durante il regno di Carlo II avevano un valore nominale più alto rispetto ai reales spagnoli, quindi 10 reali corrispondevano a 8 reales, 5 a 4, 2,5 a 2 ecc. Quindi, ad esempio, per quanto riguarda i tondelli da 10 reali, la stessa quantità d'argento, 25-26 g, in Spagna valeva 8, mentre in Sardegna 10. Secondo la mia opinione, probabilmente ci sono stati parecchi casi di osmosi tra le due monetazioni con relativi raggiri intenzionali o non (le due monetazioni erano molto simili ma con valori espressi diversi), per cui avranno adottato tali contromarche con lo scopo di avvertire che la quantità d'argento era la stessa, ma il valore nominale alquanto diverso. Saluti!
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  16. Qualche immagine si trova, e le monete sono in vendita sui vari siti appositi. Spero arrivino in fretta in circolazione in Piemonte, li aspetto!
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  17. Grazie Gabriele per la disponibilità. Fammi/facci sapere appena sarà possibile avere un'idea sull'inizio dei lavori di creazione della maschera/database.
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  18. Penso sia dovuto alla schiacciatura dovuta all'usura
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  19. sono stato venerdì mattina al convegno di Riccione,è discreto ma secondo me non è all'altezza di Verona Bologna e Modena di commercianti ce ne sono abbastanza non so dire il numero, ma i più importanti erano assenti. Tutto sommato chi abita in zona può tranquillamente fare una visita,gente ne ho visto abbastanza verso le 11.Qualcosa ho comperato quindi ne è valsa la pena.Ciao.
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  20. Bella raccolta, grazie per averla condivisa. Non avevo ancora visto degli esemplari con la lettera così ben visibile. Anche io sto provando a raccoglierne qualche esemplare (ne ho in arrivo un paio, acquistate da un professionista con una buona reputazione sperando siano esemplari autentici. Li condividerò). Purtroppo non sono a casa e non posso consultare il materiale che ho raccolto. Nel libro di Parise viene dedicato un capitolo intero a queste monete/premonete, focalizzato sull'evoluzione del loro valore. In sostanza Parise ritiene che, in una prima fase, nella circolazione di questi oggetti rivestisse particolare importanza la forma (come si evince anche dall'immagine della tua raccolta). Successivamente, in concomitanza con le interazioni con i greci, le punte di freccia si trasformarono in lingotti veri e propri, dove il peso assunse un rilievo maggiore rispetto alla forma. Allego un breve riassunto: Un altro articolo, trovato su academia.edu, invece, fornisce un'analisi piuttosto dettagliata sulla loro diffusione ed evoluzione provando anche ad attribuire i diversi stili riscontrati non solo a un'epoca diversa ma anche a tribù differenti. Intanto posso condividere un'immagine, proveniente da questo sito http://www.kwinto-coins.com/MyCoins.html, dove sono presenti ulteriori tipologie.
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  21. Medaglia devozionale ovale, bronzo/ottone, del XVIII sec, produzione romana o sud Italia. - D/ Dovrebbe trattarsi del Beato Corrado Confalonieri da Piacenza, terziario francescano, eremita e pellegrino, beatificato da papa Leone X .- R/ Due santi in piedi, quello di sx è legato e ignudo potrebbe essere S: Sebastiano martire? Quello a dx è in abiti militari ( medioevali o romani ?) esistono diversi santi con questa iconografia, al momento non riesco a identificarlo?- Ciao Borgho. Dopo un esame più attento delle figure dei due santi ed aver visto una medaglia simile posso identificare e confermare che si Tratta di S. Sebastiano martire e S. Rocco ( con il bastone e l'abito da pellegrino, da notare la mano sx in atto di mostrare la gamba sx con la ferita). Ciao borgho.
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  22. Grazie a tutti per i vostri commenti.... penso di riporla con la nota "Rara e conservazione qBB!" Grazie anche a @lele300 per il suggerimento. Prima di riporla proverò a pulirla delicatamente con sapone neutro e acqua distillata. saluti
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  23. L'alternativa è' che siano arrivati in altri mercati, l'Impero era grande, io di monete milanesi contromarcate ne ricordo con Carlo V nei Paesi Bassi, indubbiamente siamo un bel po' prima..
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  24. tornato dalle ferie Confermata la variante , verra' segnalata nel prossimo MIR Savoia
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  25. Ringrazio ancora tutti coloro che si stanno impegnando nella soluzione di questo vecchio caso irrisolto. Come giustamente scrive @chievolan (a proposito...ridimensiona il volatile! vedere un ciuffolotto decapitato fa male al cuore ; -)), quelle che appaiono come V possono anche essere delle U, delle L, o anche delle C.... @avgvstvs , che ringrazio per il lavoro di confronto speculare fra le due facce, mette in evidenza le depressioni generate su ciascun verso dalle lettere impresse nell'altro e che possono condizionare la lettura. In particolare risulta evidente nella parte concava la depressione generata dalla O e quella che taglia la H (o M). E qui la provocazione lanciata da Augustus con la lettura in M e quindi MATVIIV della legenda nella faccia convessa stimola la fantasia. La mente (la mia...) corre infatti subito a Mantova (ma lui magari pensa ad altro..) e a quello che fu il mio primo pensiero "una imitazione mantovana di una moneta veronese" ....anche perchè mantovana è l'originaria vecchia collezione di provenienza e a volte....la pera non cade lontana dall'albero... Ancora un caro saluto Mario
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  26. Veniamo alle possibili letture, sperando di non portarvi troppo fuori strada. Parte concava: +VSOVHV (o in alternativa, +ISOVHV) Parte convessa: +HATVIIV Come ricorda chievolan e ci insegnano i denari lucchesi (la lettura sopra e' fortemente influenzata da questi ultimi), la "V" potrebbe anche essere una "L", mentre se e' confermata la "T" della parte convessa allora difficilmente sara' una "A". Anche le "H" in realta' possono essere "N" o "M", Per quanto riguarda l'interpretazione, spero che voi abbiate delle idee, perche' io non ne ho.
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  27. Bella sfida. Per cercare di eliminare il rumore di fondo introdotto dagli affossamenti dovuti allo scarso spessore del tondello, potrebbe forse essere utile filtrare questo contributo semplicemente confrontando la faccia sotto esame con l'altra, invertita e ruotata opportunamente.
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  28. Non vorrei passare per pettegolo, anche perché personalmente non è che la cosa mi interessi o mi faccia impressione più di tanto, ma per amor di verità storica volevo riportare un appunto su questo imperatore romano della dinastia dei Severi, che regnò dal 218 d. C. al 222 d. C., anno della sua morte. Stando alle cronache del tempo, la relazione sentimentale più stabile di Elagabalo (o Eliogabalo che dir si voglia), che pur sposò cinque donne, sarebbe stata quella con un auriga, uno schiavo biondo proveniente dalla Caria di nome Ierocle, al quale l'imperatore si riferiva chiamandolo suo marito. Sembra poi che avesse sposato anche un uomo di nome Zotico, un atleta di Smirne, con una cerimonia pubblica nella capitale. Si dice inoltre che si dipingeva le palpebre, si depilava e indossava parrucche prima di prostituirsi nelle taverne e nei bordelli e persino nel palazzo imperiale, dove aveva riservato una stanza per commettere le sue indecenze, standosene sempre nudo sulla porta della camera, come fanno le prostitute, e scuotendo le tende che pendevano da anelli d'oro, mentre con voce dolce e melliflua sollecitava i passanti. Infine Eliogabalo è stato spesso descritto mentre «si deliziava di essere chiamato l'amante, la moglie, la regina di Ierocle», e si narra che abbia offerto metà dell'Impero romano al medico che potesse dotarlo di genitali femminili. Pensate se ai tempi Casablanca fosse stata in attività! Ecco perché questo imperatore è stato spesso descritto dagli scrittori moderni come un transgender, molto probabilmente un transessuale.
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  29. Per me FDC senza dubbio anche se faccio sempre fatica dare una conservazione alle medaglie perchè, per me, le medaglie sono al di sopra delle conservazioni. Meravigliosa medaglia
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  30. Nella prima foto mi par di leggere ..... OVICV.... . Ludovicus? L'altro lato è ancora più ingrato. Si legge ... TV ... Non mi viene in mente niente. TVLVSA , Tolosa? Quelle che sembrano V potrebbero ben essere delle L per quanto sghembe.
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  31. Lei ha ragione. Il luogo del rilevamento moneta .
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  32. № 146 https://www.google.ru/maps/place/Казатинский+район,+Винницкая+область,+Украина/@49.6674885,28.4144034,10z/data=!3m1!4b1!4m5!3m4!1s0x472d1edcd51681f3:0xf8f4483127a23560!8m2!3d49.7144023!4d28.6161344
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  33. 1 punto
  34. Qualche notizia..erroneamente classificato, in asta, come denaro.. con legenda al D: Ladislaus REX e croce patente con giglio nel II quarto ed al R: °VGA IRL 7 SIC AQL e giglio.. Riguardo la rarità..il MIR Italia Meridionale la dà Rara..mentre Giuliani e Fabrizi ( Due tirchiacci in materia di rarità) la danno Comune.. Zecca L'Aquila
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  35. Ho faticato molto a trovarne una qSPL del '27. La tua credo sia qBB
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  36. A mio parere la R è appropriata; ma non vale per tutte le conservazioni, naturalmente in spl - fdc ce ne sono pochine in giro e quindi possono essere considerate assai più rare. La tua è molto circolata, non arriva al bb, si vede dai legacci del fascio ormai lisci e dai rilievi appiattiti , inoltre presenta la M di Emanuele un pò corrosa saluti
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  37. Per quanto riguarda la tua mi sento di dire che sia originale, un'onesto mb-q.bb.
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  38. una specie di astina che sporge dal peso e ne facilita l'apprensione. Saluti Guido
    1 punto
  39. L'aureo di Hirtius è il più comune in assoluto fra le monete d'oro della Repubblica Romana e ne furono coniati in grande quantità e con stili molto variabili, alcuni decisamente migliori dell'esemplare proposto all'inizio della discussione. Manca ancora un Corpus su questi aurei, ma secondo Crawford sono stati utilizzati almeno un centinaio di conii sia per il diritto sia per il rovescio (ma penso ancora di più).
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  40. Ciao, ne hanno trovate anche nel Tevere ma non so se e dove sono esposte. Di sicuro le trovi nei musei tedeschi perché in certi forti romani distrutti o abbandonati nel periodo post-Varo ne son state rinvenute molte. Oppure nella stessa Francia. Ma a memoria non ne ricordo di esposte. Sono materiali un po' di nicchia. .. fa piú figura esporre una moneta integra. Ciao Illyricum
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  41. Medaglia in argento con fondi a specchio, pesa 50,71 grammi , ha solo un impercettibile tocco sul bordo a ore 10,. Si può considerare FDC oppure qFDC ? P. S. ....appena entrata in collezione, poi inserisco le immagini anche se hanno una dominante bluastra, ma ho provato a fotografarla con il Lumia e non sono ancora pratico
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  42. Come spesso sucede....cerchi una cosa e trovi tutt'altro.... Eccola! Dinero di Girona per Carlo I dritto: CARVLVS.D.G.R. verso: CIVITAS.GERVNDA ciao Mario
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  43. Grazie... volevo attirare l'attenzione su questo particolare, per evidenziare quanta storia c'è dentro le monete (e specialmente questa moneta) che a volte sfugge a molti, concentrati sull'aspetto conservativo/economico, tralasciando invece quello storico/documentativo.
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  44. L'elmetto Mod. 16 Adrian, restò in dotazione all'Italia per quindici anni fino a quando venne introdotto il modello definitivo "M33" che ebbe una più lunga vita operativa, circa 60 anni (ricordo che ancora nella metà degli anni 80 era ancora in dotazione all'esercito e da me indossato all'epoca del servizio militare, con grande mio disappunto, ricordo, per la sua pesantezza...), Invece la Francia dopo la Grande Guerra elabora modifiche e varianti all'Adrian Mod. 16, quali il Mod. 1922 e il Mod. 1926, e continuerà ad utilizzare tale elmetto durante tutta la Seconda guerra mondiale
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  45. Ciao, come stai? Vi siamo vicini.
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  46. L'idea mi piace, la metto nelle cose da fare, ma potrò iniziare a lavorarci solo dopo aver sistemato tutti i vari problemi nati a seguito dell'aggiornamento.ù Quindi al momento non ho una data da poterti dare per l'inizio e il termine dei lavori. @cliff
    1 punto
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