Classifica
Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 09/01/16 in tutte le aree
-
L'elmetto modello "Adrian" venne distribuito alle truppe francesi nello stesso anno 1915, riscuotendo un discreto successo. Quando l'Italia entrò in guerra, naturalmente ritenuta breve e vittoriosa, non aveva elmetti per proteggere i propri soldati. Furono acquistati dalla Francia e distribuiti alle truppe alcuni elmetti Adrian, ancora con il colore grigio-blu e i fregi francesi; successivamente furono poi ridipinti di grigio-verde e con i fregi italiani sempre dipinti, non applicati. Nel 1916 l'Italia fabbricò in casa una nuova versione dell'Adrian, detto Mod. 16 di fattura più solida ma meno rifinito e di qualità inferiore in quanto realizzato, con lamiera più sottile, ma composto di soli due parti invece che quattro. Il modello francese era composto da : una calotta, una visiera anteriore, un coprinuca posteriore simile alla visiera anteriore, ed una crestina che fungeva da copertura dello sfiatatoio ; quello italiano era composto da due soli pezzi: la calotta, comprendente visiera e coprinuca e la crestina fissata con sei punti di saldatura elettrica alla calotta stessa. Questa tecnica costruttiva fa sparire la cordonatura necessaria al collegamento alla calotta della visiera e del coprinuca ( ed è il modello indossato dal Re). La differenza tra il modello francese e quello italiano più evidente è il cordoncino di saldatura presente tra calotta e coprinuca sul modello francese e assente sul modello italiano. Nella prima foto il mod. 15 Adrian Sotto il mod. 16 italiano7 punti
-
Finalmente una discussione su questa moneta che non sia i soliti "è autentica? in che conservazione? quanto vale?" Chapeau o meglio "Elmetto " petronius5 punti
-
Questo anomalo post , che comunque rientra nelle storie di ognuno di noi , nasce da un pensiero che mi porto avanti praticamente da sempre , forse derivante dalla subita mancanza dei nonni maschili e dalla curiosita’ che ebbi fin da piccolo di conoscere qualcosa della loro vita ; ricordo che in gioventu’ sentii la mancanza di entrambi i nonni perche’ il nonno materno era gia’morto quando nacqui e il nonno paterno era’ gia’ emigrato in America del nord negli anni a cavallo tra il 1920 e ’30 ; pochi anni dopo l’ arrivo in America essendosi sistemato come lavoro ed economicamente chiamo’ li’ tutta la famiglia , ma mio padre insieme ad una sorella invece , avendo nel frattempo trovato lavoro e rispettivi prossimi consorti , rimasero in Italia , mentre mia nonna paterna con altri due figli raggiunsero mio nonno in America con la conseguenza che la famiglia di mio padre si divise materialmente per sempre , pur naturalmente rimanendo in contatto . Questa in breve la storia dei miei nonni piu’ prossimi , degli immediati precedenti non so praticamente nulla . Limito questo post , in linea teorica , a tutti i nonni paterni presupponendo che tutti i nonni paterni abbiano avuto un figlio maschio e cosi’ via ininterrottamente , ma naturalmente non sara’ stato sempre cosi’ , scusandomi in questa ricerca di aver trascurato i nonni del ramo materno , poi capirete il perche’ di questa selezione , se infatti avessi preso in esame anche i nonni materni mi sarei ingarbugliato in un labirinto inestricabile di derivazioni genealogiche come facilmente potete constatare guardando ad esempio la sottostante genealogia della famiglia Giulia , ma questo albero genealogico cosi’ importante e famoso e’ lo stesso per ognuno di noi uomini comuni tranne che per il numero delle combinazioni parentali ; se potessimo conoscere andando indietro nel tempo le nostre origini fino almeno a qualche generazione di nonni addietro , ricaveremmo la stessa complicata ed intrigata situazione ad albero ; sarebbe stato sufficiente che almeno un nonno antico avesse lasciato scritto le sue origini e le sue discendenze , che tramandate da nonno a figlio/a e cosi’ via , sarebbero poi giunte fino a noi . Chi conosce la storia genealogica e della vita dei nostri antichi nonni oltre il nonno diretto , il padre di nostro padre ? l’ esperienza personale e quella di amici diretti mi indurrebbe a rispondere : nessuno , o rivolto alla massa : quasi nessuno , tranne probabilmente quelli appartenenti ad antiche famiglie nobiliari , ma anche in questo caso chi potrebbe andare oltre il Rinascimento ? e i nonni piu’ antichi ? diciamo quelli che vissero nell’ Impero Romano , chi li conosce ? assolutamente nessuno ! eppure se la biologia genetica non e’ una favoletta , tutti li abbiamo avuti , ci furono e vissero , anche se certamente si chiamarono in modo del tutto diverso dal nostro nome attuale . Eppure a fronte di tutto cio’ , i nonni paterni che ci dividono ad esempio dal tempo di Augusto non sono poi cosi’ tanti come si potrebbe inizialmente pensare , 2000 e passa anni sembrano tanti , un tempo enorme , ma se rapportati al tempo della vita umana , 2000 anni si riducono a poche decine di vite vissute : per fare questo calcolo immaginiamo che nei tempi antichi , ma anche fino ai primi del secolo scorso , i nostri antenati si sposassero intorno ai 20 anni o poco dopo e che avessero il primo figlio maschio dopo 1 o piu’ anni di matrimonio , che quest’ ultimo diventasse poi a sua volta genitore , rendendo cosi’ poco dopo i 40 anni , nonno suo padre ; ora considerando che la vita media era una volta piuttosto bassa , potremmo dedurre che il nonno antico morisse tra i 50 e i 70 anni , naturalmente con le debite eccezioni ; per comodita’ di calcolo prendiamo in esame la media , cioe’ 60 anni di vita per gli antichi nonni . Con un semplice calcolo ricaviamo che soltanto 34 nonni ci dividono dal tempo di Augusto , coprendo un arco temporale di 2040 anni , arrivando cosi’ all’ anno 24 a.C. ; potrebbero stare tutti e 34 i nonni dentro una piccola stanza , la stanza del Tempo . E’ un calcolo molto approssimativo e con molte varianti , ma non assurdo ; insomma il calcolo del tempo astronomico e i numeri della biologia sono molto distanti tra loro . Spero con questo post di avere stuzzicato la vostra fantasia .4 punti
-
Buongiorno, inizio questa discussione per indirizzare l'attenzione su di un aspetto particolare della moneta, forse, più famosa del Regno di Vittorio Emanuele III: l'elmetto del 20 lire 1928. Nella foto il mio esemplare. Come si vede il Re calza un elmetto modello 1916, di fabbricazione italiana ma di derivazione francese; si tratta della rielaborazione del modello 1915 "Adrian", ideato dal generale Louise Auguste Adrian. Allo scoppio delle ostilità, nessuno degli eserciti disponeva di elmetti protettivi. Si andava in guerra con il cappello floscio ( o il tipico chepì francese), fino a quando si osservò che le maggiori ferite venivano riportate alla testa da schegge e quindi si ideò un apposito casco protettivo, la cui produzione inizio nel febbraio 1915.2 punti
-
Beh, per la precisione nella scatola del babbo, ma si tratta davvero di un ritrovamento eccezionale, di quelli che tutti i collezionisti sognano, ma che nessuno, mai, realizza (o quasi). Un signore di Los Angeles, che vuol restare anonimo, ha scoperto nella casa di suo padre, da poco scomparso, una scatola di legno con dentro due monete, un 20 dollari d'oro, e un dollaro Morgan d'argento. L'uomo, del tutto digiuno di numismatica, ha naturalmente pensato che la moneta d'oro fosse la più preziosa e, approfittando di un'importante convention numismatica ad Anaheim (40 km. a sud di Los Angeles), il 13 agosto scorso vi ha portato le due monete, per farle visionare dagli esperti di PCGS. I quali, gli hanno detto che il 20 dollari era moneta comune, che vale il suo peso in oro, circa 1300 dollari, ma il dollaro, era un rarissimo 1893-S, del valore di decine di migliaia di dollari "Quando mi hanno detto che la moneta ha un valore di circa $ 40.000, la mia mascella ha colpito il pavimento, come un personaggio dei cartoni animati" ha detto il proprietario. Alla fine, PCGS l'ha chiusa in conservazione AU-58 (About Uncirculated, corrispondente all'incirca al nostro SPL/SPL+), stimandola 53.000 dollari Anche se nel 1893 a San Francisco sono stati coniati 100.000 dollari Morgan, questa data è considerata la più preziosa, a causa della sua rarità; si stima infatti che ne sopravvivano solo circa 10.000, in tutti i gradi di conservazione. Naturalmente, il valore reale della moneta sta nel suo alto grado, AU-58. Prima di questo ritrovamento, c'erano solo 12 esemplari classificati da PCGS in questa conservazione, ora salgono a 13. Il proprietario, ha deciso di vendere la moneta. L'uomo, dichiarando "prima non sapevo nemmeno cosa significasse AU", ha detto che la moneta starà meglio nelle mani di un collezionista. A questo link potete leggere l'articolo completo, in inglese, pubblicato da Coin World https://www.coinworld.com/news/us-coins/2016/08/pcgs-evaluates-random-1893-s-morgan-at-ana.html?utm_medium=Email&utm_source=ExactTarget&utm_campaign=cw_editorial_us-coins&utm_content= Chissà se, notizie come questa, significano che anche noi, prima o poi, troveremo nella scatola dei bottoni, un autentico 5 lire 1914 o una Caravelle controvento...temo però che, cose simili, accadano solo in America petronius2 punti
-
@Teus I non Brindisi !! ma feudo dei Colonna, probabilmente zecca di Tagliacozzo nel nostro Abruzzo, infatti una sola colonna coronata è il simbolo della famiglia Colonna mentre quello di Brindisi ha 2 colonne non coronate e il motto Brundusina Fidelitas, a riguardo si veda il mio recente articolo su numismaticamente, e lo studio di S. Perfetto "I cavalli dei Colonna"2 punti
-
Porta sempre con se tristezza e sofferenza la dipartita di chi ha condiviso tanto con gli altri, come il professor Manganaro ha fatto con competenza e passione non comuni, per la numismatica. ..restano tuttavia proprio i molti ed importanti contributi a perpetrare la memoria dell'uomo, quelli il tempo non potrà portarli via.2 punti
-
caro @giarea , la moneta presenta la M dello zecchiere Miroballo in esergo, quella che sembra una T si intravede sotto la zampa del cavallo, e questo potrebbe far pensare ad una ribattitura su un precedente cavallo e quindi una "possibile" attribuzione a Ferdinando II 1495-1496, per quanto riguardo il ritratto si avvicina molto a quello sui cavalli con Colonna attribuiti a che a Ferdinando II2 punti
-
Ciao a tutti A chi interessasse, il volume "Le monete anonime di Venezia dal 1472 al 1605" di Nicolò Papadopoli è visibile al seguente link. http://bsa.ve.ismar.cnr.it/fedora/repository/ismarbsa%3Ave00428 Il PDF (purtroppo in questo formato viene fatta confusione con molti caratteri e non si vedono le immagini delle tavole) invece si può scaricare al link: http://bsa.ve.ismar.cnr.it/fedora/repository/ismarbsa:ve00428/PDF/ismarbsa_ve00428.pdf2 punti
-
Grazie... volevo attirare l'attenzione su questo particolare, per evidenziare quanta storia c'è dentro le monete (e specialmente questa moneta) che a volte sfugge a molti, concentrati sull'aspetto conservativo/economico, tralasciando invece quello storico/documentativo.2 punti
-
Passeggiando per ebay com... http://www.ebay.com/itm/Rare-Unique-Desk-Key-Hole-Star-made-from-1840-US-50c-NV-Virginia-City-/391184979622?hash=item5b147116a6:g:PeIAAOxyOlhS2zjn Mezzo dollaro USA della metà dell'800 trasformato in borchia per serratura da scrivania Povera aquila... una mia moneta da mezzo dollaro di quel periodo2 punti
-
Apro questa discussione con la speranza di confrontarmi con gli amici del forum su un argomento tanto affascinante quanto complesso quale è la nascita della moneta e l'utilizzo di premonete. Spero possa essere un'occasione per coinvolgere anche qualcuno degli utenti più esperti che, magari, avranno voglia di ripetersi (so che molti già hanno affrontato questo argomento anche qui sul forum) per offrire qualche spunto in più alle nuove generazioni di utenti delle sezioni antiche. In futuro penso si potrà utilizzare la discussione anche per segnalare oggetti "premonetali" o presunti tali esitati nelle aste e per proseguire la trattazione addentrandosi nella nascita della moneta (che in questi primi interventi che seguiranno non ho trattato) e, perchè no, tentare di creare una sorta di catalogo delle prime emissioni dell'Asia minore (almeno qualcuna, tutte direi che è impossibile)...Insomma credo che l'argomento possa coinvolgere e non esaurirsi immediatamente. Vedremo.1 punto
-
nuovo arrivo: Monetazione anonima Mezzanino con la croce (decreto del 14 aprile 1519) - Pa. 692 AG (g 0,48) Falso d'epoca (non è l'originale che speravo ma ....)1 punto
-
Si parla tanto delle monete di Napoleone, quasi gli stessi fiumi di parole sul cognato Gioacchino e poco o nulla dei fratelli. Non valevano certo Napoleone ma comunque li ha piazzati tutti; Giuseppe in Spagna, Gerolamo in Germania, Luigi in Olanda e la sorella Elisa a tra Firenze e Lucca. Luciano, che era quello tra tutti con più qualità e capacità si tenne per quanto possibile lontano da regni e politica; infine per osmosi il cognato Murat che si associa a Napoleone nella legenda delle monete. Napoleone ha con la sua effige in Francia partendo da una testa nuda arrotondata (Brenet) ed un filino goffa ad un ritratto laureato neoclassico di notevole impatto (Tiolier). In Italia le monete del regno d'Italia opera del Manfredini e del Salvirch le conosciamo tutti, oro e argento statiche, e qualche variazione sul tema per il rame - a seguito della defenestrazione del Manfredini, cui vanno aggiunti i progetti . Il Germania di Napoleone si conosce un solo ritratto, coniato nel Baden per la confederazione del Reno 4 o 5 pezzi conosciuti ed uno solo in collezione privata, venduto da Harald Moller collezione Boetcher. A mente non ricordo altri ritratti di Napoelone. Giuseppe Napoleone ha avuto modo di impressionare tondelli a sua immagine prima a Napoli e poi in Sapgna dal 1808; stilisticamente sonof orse le monete meno piacevoli di tutto il periodo, non era amato in Spagna, un usurpatore che però aveva abolito l'inquisizione. Le monete sono di poco rilievo artistico e di basso conio; rapidamente soggette all'usura e non molto curate nel particolare. Si hanno un paio di evoluzioni nell'impronta dell'effige ma sostanzialmente non cambia molto nei 5 anni di imposizione francese. Gerolamo Napoleone al contrario ha fatto monete, a piede decimale, di qualità; ne ha coniate alcune a Parigi, altre a Clausthal ma sempre di qualità, ed anche per il piede gemanico, sebbene di minor pregio artistico rimangono delle monete piacevoli. Ha utilizzato più nominali tra i due sitemi ed alla fine un po di confusione numismatica c'è, non sempre si intuisce di primo acchito incisore, zecca, direttore e valore ! Luigi Napoleone è il mio preferito per le monete e per i riconi, già perchè qui la ocnfusione regna sovrana più del sovrano, tra il 5 giugno 1806 ed il 13 dicembre 1810 data in cui il fratello famoso lo rimuove ed annette l'Olanda direttamente all'Impero Francese, riesce a far battere più progetti e prove di Vittorio Emanuele III da noi ! Non si ferma davanti a nulla, nominali, metalli, spessori, sempre cadiuvato dal fido George che ci mette del suo, firmando a volte si ed a volte no i conii. Accade così che è una delle monetazioni più ricercate e varie, dove anche le emissioni regolari sempra di prova ed alcune prove son così comuni da essere circolante. Le sorelle si sono accasate con ufficiali e principi, Carolina condivide il suo destino dal 1800 con Gioacchino Murat (Napoleone). Su Murat sono stati scritti libri, saggi, opere; migliaia e migliaia di pagine che sarebbe presuntuoso citare. Era un "casinista" come si direbbe oggi, uno sparigliatore di carte profesisonista, con una propria etica che era l'unica eccezione rigorosa in una visione del mondo guascona. Figlio di un albergatore a studiò dai preti dove fu cacciato per rissa, si dice anche per tentato omicidio m ane dubito. Si arruola nell'esercito e fa carriera dalla gavetta; un po come se MArchionne avesse iniziato la sua carriera in FIAT cambiando l'olio alla 126. Fece una carriera fulminate, non aveva paura di niente e di nessuno ! Prima con Luigi XVI e poi con la Rivoluzione; prima Duca di Berg e Cleve e poi Re del Regno delle Due Sicilie, invitto e sfortunato perde la vita a Pizzo Calabro nel 1815 comandando egli stesso il plotone della sua esecuzione e ordinando di mirare e bene al cuore. Le monete sono sgraziate nelle emissioni tedesche, ma l'abile mano del Rega rende a Gioacchino tutto il suo fascino. Paolina, o Maria Paola sposa in prima battuta un ufficiale cui rimane vedova e nel 1802. su precisa volontà di Napoleone il Principe Camillo Borghese, nessuna moneta, in compenso la sua bellezza resterà per sempre nella celeberrima statua del Canova. Elisa e Felice, si sposano per amore e contro la volontà di Napolene nel 1797, passarono la loro breve esistenza assieme; fece ogni miglior sforzo per amministrare le terre che gli furono conferite da Napoloene. Passo tra Lucca e Firenze i suoi anni da principessi e tra Bologna e Trieste quelli da esule. Si spense per prima tra i Buonaparte nell'agosto del 1820. Coniò moneta per Lucca in argento e rame, con i busto accollati suoi e del consorte, unica emissione di tutto il periodo napoleonico. Maria Luigia ... bhe di lei non parlo, proprio non mi è storicamente simpatica sebbene abbia fatto grandi, grandissime cose a Parma, ma con Napy non si è comportata bene.1 punto
-
We are seeing and listening to reports on the Italian earthquake some 5,000 miles away, here in the middle of the U.S. But distance disappears at times like these—our neighbors have been hurt. So here’s hoping…. v.1 punto
-
Medaglia devozionale e celebrativa (ricordo?) della Madonna di Lourdes apparsa a Maria Bernarda Soubirous (Bernadette) tra 11 febbraio e il 16 luglio 1858, di produzione francese. D/ L'Immacolata in piedi stante con le mani congiunte.- R/ Grotta dell'apparizione della Madonna con dei fedeli in ginocchio che pregano, questo R/ è simile a quello riprodotto su una medaglia italiana della ditta (Olivieri, Napoli) ,prodotta tra il 1860 e il 1871, credo che anche la tua medaglia sia di quel periodo, riguardo alla sigla o firma sotto la Madonna non la conosco, e la prima che mi capita di vedere! Ciao Borgho.1 punto
-
1 punto
-
Ciao Mario Il nulla ...... mi spiace Riesco solo a vedere, nella 1° foto, la consecuzione di queste lettere: S (coricata) O V N (con il trattino al contrario) V ...... L'altro lato .... peggio che andar di notte. luciano1 punto
-
2. Le premonete Passiamo ora alle premonete, senza ovviamente aver avuto la pretesa di aver esaurito l’argomento iniziale. Il termine “premoneta” potrebbe lasciare intendere una sorta di evoluzione lineare e diretta di alcuni oggetti (si pensi in particolare a frammenti di metallo prezioso e non) in moneta vera e propria. In realtà, tale processo potrebbe essere stato ben più complesso e non per forza lineare: non è da escludersi, ad esempio, che premonete e monete circolassero contemporaneamente; e, in tal senso, in ripostigli di monete achemenidi si registrano rinvenimenti anche di frammenti di metallo non monetato. Facendo un passo indietro e tornando al Regno di Lidia e alle prime fasi dell’introduzione della moneta, la moneta stessa era coniata essenzialmente quando ve ne era bisogno (si pensi ai pagamenti di mercenari o la costruzione di opere pubbliche): almeno nelle prime fasi della sua introduzione, pertanto, gran parte delle transazioni non poteva che avvenire ricorrendo ad altri mezzi. Un’altra riflessione: anche in epoca arcaica, dopo l’invenzione della moneta vera e propria, potrebbero essersi verificate delle mancanze di circolante che abbiano determinato la necessità di ritornare a mezzi di pagamento precedenti all’introduzione della moneta. Non bisogna poi credere che il passaggio tra premonete e monete sia dipeso da questioni esclusivamente tecniche, quali il perfezionamento delle tecniche di coniazione: furono probabilmente aspetti sociali, culturali e, in qualche misura, anche economici/speculativi a rivestire un ruolo attivo in questo passaggio. Di certo la tecnologia per coniare moneta era già a disposizione delle civilità mesopotamiche, come si vedrà nel paragrafo successivo. (Sull'argomento sicuramente tornerò più avanti con qualche esempio concretto di premoneta o presunta tale).1 punto
-
@giareaper avere foto più nitide bisognerebbe chiedere alla casa d'aste o portarsi a casa la moneta @santone sicuramente i cavalli venivano ribattuti per quel motivo ma qui stiamo parlando di un Ferdinando II per Amatrice su un Ferdinando I per Napoli, cosa alquanto strana...1 punto
-
anche l'immagine del re sembra più giovanile e simile a questo cavallo con Colonna attribuito a Ferdinando II1 punto
-
Sembra imitazione barbarica di un denario imperiale http://barbarous-imitations.narod.ru/index/127_144/0-148 catalogo si riferisce ai ritrovamenti sul territorio della R.Moldavia è Ucraina1 punto
-
è interessante cmq notare che i due esemplari provengono da conii diversi sia di D/ (con la presenza di un globetto, anche se nell'esemplare di Roma sembrerebbe doppio, ma credo più in un difetto del tondello), che di R/ dove l'esemplare di Roma presenta una legenda circolare retrograda , mentre nell'esemplare del medagliere sembrerebbe bustrofedica. Quindi 2 conii= più esemplari prodotti e circolati skuby1 punto
-
Sull'ipotesi anglo-sassone avrei delle riserve poichè se è anche vero che qualche vaga somiglianza con le emissioni dei rei di Northumbria e degli arcivescovi di York potrebbe esserci dobbiamo considerare che la tipologia di coniazione è diversa , non mi risultano monete scodellate infatti prodotte in uk ... Secondo me bisognerebbe innanzitutto cercare di decifrare le legende , impresa certamente difficoltosa ma necessaria ...1 punto
-
Ciao Sabrina, prova a guardare qui: http://www.sibrium.org/Materiali/Coinfinds_report - Italy (med&mod).pdf1 punto
-
Riporto quanto scritto sul Sole 24 Ore oggi che riporta lo stato delle cose , buona lettura... http://www.ilsole24ore.com/art/mondo/2016-08-31/theresa-may-londra-non-rientrera-ue-porta-servizio-134633.shtml?uuid=ADyA8rCB1 punto
-
solo a puro titolo d'esempio. Ricordo che con la riforma di re Edgar (970 o giù di lì) gli halfpenny iniziarono a ridursi di peso e diametro, arrivando con il tempo ad essere grandi come un'unghia.1 punto
-
dura, questa.. grazie di avermi messo insieme a tanti nomi ben più autorevoli del mio. difficile interpretare la legenda. mi sembra uno di quei pezzi con legenda "di fantasia", forse imitazione? Hai per caso già controllato sul MEC?1 punto
-
Come spesso sucede....cerchi una cosa e trovi tutt'altro.... Eccola! Dinero di Girona per Carlo I dritto: CARVLVS.D.G.R. verso: CIVITAS.GERVNDA ciao Mario1 punto
-
C'è qualcuno che nei prossimi giorni o settimane deve recarsi presso ufn santa marta , sapete se già stanno distribuendo come resto i 50 centesimi 2016? Ne avrei bisogno 10 pezzi se qualcuno potrebbe prendere per me, poi vi restituiscono i soldi + spese di spedizioni. Grazie1 punto
-
L'elmetto Mod. 16 Adrian, restò in dotazione all'Italia per quindici anni fino a quando venne introdotto il modello definitivo "M33" che ebbe una più lunga vita operativa, circa 60 anni (ricordo che ancora nella metà degli anni 80 era ancora in dotazione all'esercito e da me indossato all'epoca del servizio militare, con grande mio disappunto, ricordo, per la sua pesantezza...), Invece la Francia dopo la Grande Guerra elabora modifiche e varianti all'Adrian Mod. 16, quali il Mod. 1922 e il Mod. 1926, e continuerà ad utilizzare tale elmetto durante tutta la Seconda guerra mondiale1 punto
-
Lo stato di conservazione è troppo critico per capire se vi sia una stella o meno....io ci vedo semplicemente un globetto leggermente sbavato per l'usura asimmetrica determinata dall'incurvatura della moneta. Sarà sufficiente osservare le diverse forme e dimensioni dei globetti presenti nella perlinatura esterna per rendersi conto delle differenti forme, dimensioni e contorni che possono assumere in funzione della curvatura della moneta e della conseguente usura subita. ciao Mario1 punto
-
We have a third coin to compare : Dr. Busso Peus Nachfolger, Auction 371, Lot 53, April 2002. all these 3 coins (BNF, study, and BUSSO) seem to be from same dies.1 punto
-
1 punto
-
1 punto
-
Personalmente lo ritengo un obolo, se coniato prima o contestualmente alla caduta dei tiranni Deinomenidi. Le litre compaiono subito dopo.... Bisogna stare molto attenti con queste litre, che furono falsificate già negli anni '90.... Allego l'articolo del Boehringer del 1968 (un classico nel suo genere, anche se scritto in tedesco non tanto comprensibile neanche a un madrelingua...): Boehringer 1968 Aitna e Ierone.pdf1 punto
-
Cito testualmente da un articolo del professor Manganaro: "...L'obolos col gambero degli Aitnaioi va ascritto ad Aitna-Inessa, e datato intorno al 461 a.C."1 punto
-
Eheh Mario con il tuo aneddoto mi hai "bruciato" un post Certamente Parma è servita a far vedere che da noi giovani qualcosa di buono può uscire già nell'immediato, la NIP l'ha capito e spero che anche altre associazioni abbiano inteso le nostre potenzialità @Philippus IX in caso sarà un piacere conoscerti, mi raccomando mettiti il cartellino del Forum con scritto il nickname così ti becchiamo subito! E ricordo (poi questo vale per tutti) che il convegno è di sabato, il mercatino-ritrovo del Cordusio di domenica... a buon intenditor...1 punto
-
In primis vorrei complimentarmi con gli organizzatori dell'evento, soprattutto per la scelta dei relatori e per l'eterogeneità, l'ampiezza e, al contempo, la peculiarità degli argomenti trattati durate il convegno. Cercherò di essere presente a tutti i costi, anche per conoscere di persona qualche utente di LaMoneta.it! Saluti1 punto
-
Un piccolo aneddoto sul libro dei giovani fatto dalla Nip dai giovani per i giovani, tanto il libro ormai c'è e a giorni verrà consegnato... La locandina di Parma è finita su tanti tavoli ai tempi... un giorno finì sul tavolo di un commerciante importante della NIP che guardandola mi disse mi piacerebbe che la NIP facesse qualcosa per i giovani, per esempio un libro per i giovani fatti dai giovani stessi. Furono scelti due giovani tra i cinque appartenenti alla cinquina di Parma che avessero determinate caratteristiche. I due sappiamo bene che sono poi di Lamoneta e sono @magdie @anto R, quindi Lamoneta, Parma c'entrano anche loro in questo circolo virtuoso. E se Parma ha fatto balenare e poi realizzare questa fantastica idea a una Associazione così importante come la NIP...possiamo ben dire viva Parma. Il libro sarà leggibilissimo, divertente...deve incuriosire e un po' coinvolgere e sarà così ne sono sicuro. Onore quindi ai nostri due giovani, tra l'altro anche il vignettista è giovanissimo, onore alla NIP che ha capito cosa potesse essere utile alla nostra numismatica, in fondo anche questo non era impossibile, spero che altre grandi Associazioni possano seguire in futuro questa linea ormai indispensabile e necessaria.... E' decisamente anche questa una bella storia della nostra numismatica...che possiamo raccontare....1 punto
-
Addenda... "Perchè Illyricum fa accenno a una "villa" collegata all'hoard?" Perchè nell'area ve ne erano almeno due (SPE 202 e 201), site nei pressi della Fosse Way (SPE 201) e di una strada preromana (SPE 101) (quindi collegate alla viabilità generale). SPE 102 si riferisce ad un insediamento romano britannico del I-IV secolo. Va segnalato che: nel 1935 fu rinvenuto un altro hoard del III secolo (SPE 203) non è noto (per prevenire fenomeni di "hawkwalking" (=sciacallaggio del sito di rinvenimento) l'esatto luogo di rinvenimento Tratto da http://www1.somerset.gov.uk/archives/hes/downloads/Somerset_EUS_South_Petherton.pdf Ciao Illyricum1 punto
-
Ciao, deposito monetale certamente con alcuni aspetti fuori dalla norma. Le monete pre-Impero Gallico corrispondono certamente all’ultimo periodo di tesaurizzazione degli argenti e quindi una fase precoce e scarsa di tesaurizzazione. Non mi stupisco della presenza del sesterzio perché mi rimanda ad esempio al Ripostiglio di Biassono dove i sesterzi vengono tesaurizzati anche lisci non tanto per il valore nominale quanto come sorta di “lingottino” di bronzo: pur essendo conscio del fatto che cambia completamente contesto (Italia, dove il flusso monetale era meno scarso) in provincia il fenomeno doveva raggiungere aspetti ancora più marcati. Anche l’anello potrebbe rispondere a questo principio. Come già detto la presenza dei Lealiano e dei Mario emergono come presenze di spicco nel contesto. Come ad evidenziare che il circuito della raccolta monetale pescava tra le produzioni galliche. Mi pongo però un quesito: non è che nell’analisi degli hoard britannici vi sia un problema prospettico? Ovvero usualmente si considera la tesaurizzazione un fatto prolungato nel tempo e che rispecchino la realtà del circolante (dapprima scarsità monetale, quindi boom dell’Impero Gallico con presenza non trascurabile di monete centrali – giunte comunque in Britannia magari via scambi commerciali e comunque accettate?) e infine tesaurizzazione del circolante (miscela di gallici ancora circolanti e centrali pienamente validi ovvero moneta di pregio e valida a tutti gli effetti). A questo punto mi pongo una domanda: perché spesso gli hoard del III secolo britannici chiudono con Aureliano? Qui sta parte della risposta… cosa cambia? Potremmo ipotizzare invece tre fasi distinte di tesaurizzazione: 1) Tesaurizzazione dello scarso circolante (sesterzio, asse, argenti pre-gallici, etc…) 2) Boom dell’economia autarchica britannica dovuta a un relativo benessere (non vi sono invasioni come nell’area continentale) con sviluppo produttivo dato dalle ville (che tali in realtà non sono bensì “fattorie” o se volete “ville rustiche” produttive) che attraggono moneta gallica che viene tesaurizzata. Il boom di Vittorino indicherebbe la piena affermazione economica dei siti produttivi. 3) Restaurazione con massiccia invio di monete centrali ad affermare il pieno reintegro (come sappiamo la moneta era anche e soprattutto affermazione di CHI GOVERNAVA). Monete centrali non solo a nome di Aureliano ma anche di Claudio II, Quintillo e relativamente poche a nome di Aureliano (fase iniziale del reintegro dell’isola) ovvero verosimilmente rispecchiante il circolante a livello Centrale. Afflusso forse forzato nelle provincie ad affermazione del ripristino del governo centrale. Dopo un periodo iniziale, rarefazione della fornitura monetale. Voi cosa avreste fatto? Tra riforme monetali ed instabilità politica avreste probabilmente tesaurizzato tutto… “se ritornano i Gallici?”, “rimarremo sotto Roma?”… invece i sussulti porteranno al fenomeno Carausio e il tutto diventerà vano specie se consideriamo che in seguito, mentre attendo di capire cosa accadrà, avremo altre riforme monetali nell’Impero Centrale. La raccolta perde il valore monetale e diviene un semplice ripostiglio di bronzo (o quasi…) In tutto questo non quadra un dato. Come spiegare le imitative? Forse produzioni da parte di chi è escluso dalla produzione e quindi dalla circolazione monetale? Infatti qui vi sono solo 33 irregular radiates… nel Braithwell sono scarse… Però qui https://finds.org.uk/database/artefacts/record/id/661249 in un contesto simile come volumi (6677 monete) salgono a 207. Se però andiamo a vedere la collocazione geografica siamo in un contesto molto più rurale… ai margini di quel Galles di solito abbastanza escluso dalla circolazione monetale… può essere un dato con qualche valenza? La butto là come provocazione e stimolo alla discussione… sperando non si tratti di farneticazioni dovute al caldo estivo… Ciao Illyricum1 punto
-
Anch'io la lascerei stare. Al momento non dà fastidio, tuttavia tienila controllata.1 punto
-
buona sera @dabbene, non conosco i volumi di coniazione di questi quattrini, ma credo che sia la più imponente di tutto il periodo dei Ludovisi anche a giudicare dalle apparizioni sul mercato, sono riferibili al periodo immediatamente successivo alla riapertura della zecca da parte del principe Niccolò, so che @Lu.Giannoni cerca da tempo un segnale proprio da questi quattrini anche se la sua analisi verte sul fatto che quelli con volto a sx hanno svariati tipi di rovescio mentre quelli con volto a dx ne hanno uno solo, lasciando intendere forse che sarebbe proprio quest'ultimo il candidato per la seconda officina. Personalmente ho notato che quelli col volto giovanile a sx con segno "2"(un altro sospetto al numero 73 della collezione reale molto usurato) hanno tutti lo stesso tipo di rovescio (scudo ovale) ma soprattutto la stessa variante di legenda al dritto tra una moltitudine di varianti, e cioè NICO.LVDOV.D.G.PLV.P. Mi auguro che Luciano possa un giorno estrarre il coniglio dal cilindro .1 punto
-
LA MONETAZIONE DEL REGNO DI NAPOLI SOTTO LA SOVRANITA’ DELLA CORONA CATALANO-ARAGONESE (1421-1423) 1436-1516 E DELLA NOUVA DINASTIA DEL RAMO NAPOLETANO (1458-1501). Jordi Vall-llosera i Tarres. Maggio 2016. Lavoro di studio storico-numismatico e catalogo per il collezionista di monete Napoletane coniate dai sovrani della Corona Catalano-Aragonese, e dalla dinastia del ramo Napoletano iniziata con Ferdinando I di Napoli (figlio di Alfonso), e fino al re Ferdinando il Cattolico. 460 pagine a colori di grande formato A4. Volume di alta qualità, con copertina in similpelle stampata in oro. Tiratura Limitata di soli 500 esemplari. Prefazione del Dr. Miquel Crusafont i Sabater, presidente della Società Catalana di Studi Numismatici, affiliata all'Istituto di Studi Catalani. Più di 300 pagine di testo (vedi indice) che comprende più di 25 pagine dedicate alle varie zecche, i responsabili, i maestri e le sigle utilizzate, più di 40 pagine di appendice documentale e circa 150 pagine di disquisizione storico-numismatica. Catalogo esaustivo di 150 pagine con 373 tipi di monete, più sottotipi, varietà, errori, ecc. per un totale di oltre 500 esemplari descritti, la maggior parte dei quali (99%) fotografato; decine di esemplari finora inediti o gia’ pubblicati ma mai fotografati, studi ampliati e dettagliati di alcune serie specifiche come i carlini de L’Aquila di Alfonso I, i ducati, coronati e cavalli di Ferdinando I, i ducati di Federico, ecc.. Il Volume e’ accompagnato da una rivista o guida commerciale con le valutazioni/prezzi in € di tutti gli esemplari pubblicati nel catalogo, preparata in collaborazione con Medieval Numismatic S. L., diretta in particolare al collezionista e/o commerciante. Per prenotazioni, contattare: [email protected] In vendita a metà giugno. Prova un assaggio del libro con una ventina di immagini: https://www.facebook.com/Medieval-Numismatic-S-L-811646198908058/1 punto
-
Vi faccio un bel regalo, 2 pagine delle bozze originali del libro. @@jordinumis porterà sicuramente un paio di pagine dell'edizione finale :)1 punto
-
Grazie a tutti. El libro está ahora en la impremta. A principios del mes de junio espero que este acabada la impresión para dar inicio a su difusión. Esté escrito en lengua catalana. No es difícil su comprensión, muchas palabras son similares al italiano. En el catálogo aparece una relación de las rarezas, desde C (comune) hasta R5 (estremamente rara). Con el libro está incluida una guía comercial para los coleccionistas con los precios de todos los tipos publicados en el catálogo, las valoraciones han estado realizadas por Medieval Numismatic S. L.1 punto
-
1 punto
-
1 punto
-
Vorrei segnalare a tutti gli Utenti che con il grande numero d'iscritti spesso s'infiltrano persone che cercano solamente di vendere le loro monete,con scuse più o meno puerili. Non sono pratico ma ho questa..........nel caso la volessi vendere quanto può.....quanto offrireste per questa......... ecc. ecc. ecc. Normalmente sono nuovi o hanno pochissimi post e quasi nessuno costruttivo o educativo, solo per fare numero. VI PREGO vivamente di DIFFIDARE di queste persone. La maggior parte hanno dei falsi, o addirittura vendono monete non loro, cioè una volta riscossa una certa somma con la stessa comprano su qualche sito, la moneta che vi diranno, forse, a prezzo inferiore. Quest'ultimo episodio è il meno peggio che vi possa capitare, ma non è bello che lo facciano su questo forum, questi affari li vadano a fare su Ebay. Insomma diffidate di chi si fa vedere, cretino, ingenuo o poco esperto ed intanto vi mette sotto gl'occhi ciò che vi può far "GOLA". Attenzione! Ciao1 punto
Questa classifica è impostata su Roma/GMT+01:00
Lamoneta.it
La più grande comunità online di numismatica e monete. Studiosi, collezionisti e semplici appassionati si scambiano informazioni e consigli sul fantastico mondo della numismatica.