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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 08/11/16 in tutte le aree
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Provo a ripulire la discussione e non chiuderla direttamente solo perché "era" una discussione interessante. Rimango a disposizione, scrivetemi privatamente, per ulteriori informazioni riguardo la scelta dei moderatori ed eventuali conflitti di interesse.3 punti
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Grazie Andrea; https://www.academia.edu/27701288/Il_primo_denario_piccolo_del_Medioevo_appartiene_alla_zecca_di_Aquileia2 punti
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Certamente una frattura da schiacciamento del tondello, nelle sue caratteristiche, è difficilmente riproducibile per fusione, ma purtroppo non può dare la certezza matematica di autenticità di una moneta, esistendo anche falsi coniati. in alcuni casi specifici potrebbe al contrario per assurdo essere indizio di riconiazione moderna su tondelli antichi di tipi normalmente coniati a caldo.2 punti
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Diciamo che il raccogliere monete è per me una continua ricerca, non di qualche cosa di materiale, ma forse di sensazioni delle quali la storia ci racconta e solo prendendo in mano i nostri amati tondelli riusciamo un minimo ad assaporare.... ....e poi ci sono i raccoglitori e i collezionisti, ogni uno animato dal suo proprio spirito, ovvero chi più dotato di un certo finalismo e chi, invece, si fa trasportare dall'emozione.... dove mi colloco? Forse alle volte più collezionista, altre più raccoglitore, ma riconosco: è l'emozione a guidarmi.... ...e così ad inseguire emozioni, o chiamiamole monete e la bellezza della ricerca, poi alle volte il raggiungimento dell'obiettivo, la contemplazione dello stesso e via verso nuove, altre, emozioni.... Spero con queste parole di essere riuscito ad esprimere almeno in parte quelle che sono le "emozioni numismatiche".... complimenti per la discussione.....2 punti
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Buongiorno, amici, cosa pensate di una moneta sporca, di peso calante, 23,30 grammi invece dei canonici 27,53 ? Spero mi riesca di aggiungere una foto decente, ci provo.1 punto
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Difficile in questi casi proseguire, rimangono le affermazioni dello Zanetti e il riassunto dello stato delle cose richiamato al post 10 della Travaini, a volte in questi casi oltre alle ipotesi possono parlare le monete che ci possono dare informazioni e ipotesi, non si tratta di fare il tifo ma di cercare di capire e proseguire senza preclusioni di sorta nella strada delle conoscenze, poi come spesso accade in numismatica ognuno si farà la propria idea , di certo Marciana e la sua zecca presunta o tale rimane una questione aperta...1 punto
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Italo come mai metti solo dei link e non delle vere foto che TUTTI potranno vedere e che RIMARREBBERO anche in futuro come sucessiva documentazione a disposizione della colletività come quasi tutti fanno?1 punto
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Non ti preoccupare, Silvio: ho capito benissimo cosa intendevi dire e non mi sono affatto offeso. Tu hai fatto delle osservazioni sacrosante: in ambito scientifico sarebbe impensabile che una persona che si occupa di tutt'altro nella vita possa avere l'ardire di dire la sua in un ambito molto tecnico (anche perchè probabilmente non ci capirebbe un tubo ), ma nell'ambito numismatico ed archeologico studiando molto e fornendo numerosi riscontri di quello che si dice forse è possibile portare qualche nuovo contributo. E' ovvio, poi, che ci vuole molta, molta umiltà e cautela nel fare determinate affermazioni e non è peregrino il rischio di prendere cantonate ma alla fine una buona percentuale di cose fondate c'è anche nei contributi di chi non viene dal mondo accademico: basti pensare che su questo forum ci sono fior di numismatici che scrivono articoli e libri da una vita e che non hanno nulla da invidiare a cattedratici titolati. La tua perplessità sul perchè finora nessun epigrafista abbia pensato che i monogrammi potessero essere composti da numeri è anche la mia. La spiegazione me la sono data alla fine dell'articolo riportato su MONETE ANTICHE di questo mese: quella dei numeri greci è una materia poco conosciuta dagli stessi grecisti. Poi diciamo pure che questi numeri sulle monete, se sono davvero tali, sono ben mascherati ed intrecciati e questo ne rende obiettivamente difficile il riconoscimento. Altra perplessità: perchè riportare questi numeri? La spiegazione che mi do io è che i numeri erano uno strumento che aiutava a portare il conto dei pezzi via via coniati perché rendevano riconoscibili gruppi specifici di monete che altrimenti sarebbero confluiti in una massa unica ed indistinguibile. A mano a mano che gli zecchieri coniavano le monete, le dividevano per notazione numerica annotandone i totali su un apposito promemoria: nel caso in cui cadevano in errore nel conteggio dei pezzi coniati bastava ricontare le monete di un solo gruppo specifico e non tutte le monete fino ad allora coniate. Anche perchè bisogna pensare a questo: se l'autorità puniva con la morte i magistrati monetali che emettevano monete di peso inferiore a quello dovuto, a maggior ragione perseguiva i magistrati monetali e gli zecchieri che rubavano il metallo prezioso grezzo, per cui i numeri sulle monete avevano anche la funzione di strumenti di verifica della congruenza dei volumi di moneta emessi con i quantitativi di metallo prezioso consegnato all'inizio della coniazione dell'emissione. Perchè questo avveniva nel mondo greco e non in quello romano? Forse diversa strutturazione delle zecche, tutte facenti capo ad un forte potere centrale; diversità anche della mentalità romana rispetto a quella greca....1 punto
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Per la moneta romana non pagherei più di 50/60 euro Per quanto riguarda la terza. Come già detto dovrebbe essere d'argento. Devi verificare che metallo e'..... Se fosse di rame, sarebbe un falso conclamato e non pagherei nulla1 punto
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@profausto potrebbe essere? http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-CAGAG2/11 punto
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23 Como 1254 - 1260 terzolo: D/ (croce potenziata) FREDERICVS (segno di abbreviazione) // P · R // I, scritta in due righe R R/ (croce potenziata) CVMANVS Croce potenziata, nel quarto, globetto1 punto
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caro Afranio_Burro ... mi hai "scoperto" sono proprio io... saluti Alain1 punto
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Appena letto l'articolo di De Luca. L'ipotesi è senza dubbio intrigante, ma devo ammettere che mi lascia in parte perplesso (ho cercato di seguire la discussione dedicata sul forum, ma, visto che ogni 3 post scoppiava una baruffa, ho dovuto lasciare perdere la lettura...). Ipotesi interessante, dicevo, ma che, secondo me, richiede una notevolissima conoscenza di epigrafia ed in generale del mondo antico per poter essere ritenuta plausibile. Al di là di tutto, vanno comunque fatti i complimenti all' Autore per la lettura diversa che dà dei monogrammi. Sono molto curioso di leggere gli articoli sui bronzi visigoti (mi pare peraltro di aver capito che Alain Gennari è il nostro Poemenius!) e sulla colonna di Foca. Avrei poi una domanda-proposta da fare: come mai non si dedica un piccolo spazio di presentazione per gli autori? Una sorta di piccolo CV degli studi. Basterebbero poche righe, ma almeno il lettore saprebbe se a scrivere l'articolo è, per dire, un epigrafista affermato o un semplice appassionato. Penso che la rivista potrebbe guadagnarne in termini di "scientificità".1 punto
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http://www.wallstreetitalia.com/brexit-norvegia-minaccia-di-deragliare-tutto/ Brexit, Norvegia minaccia di deragliare tutto Con una certa semplicità alcuni sostenitori della Brexit avevano ritenuto che il miglior modo per uscire dall’Unione Europea e mantenere i vantaggi dell’accesso al mercato unico fosse quello di unirsi al club che vede riunite Norvegia, Islanda, Svizzera e Liechtenstein: l’Efta. Tralasciando la pur importante questione sulla libertà di movimento di persone, non è affatto detto che il Regno Unito sia il benvenuto in questa associazione. A denunciarlo sulla testata norvegese Aftenposten è stata Elizabeth Vik Aspaker, ministro per gli affari Europei del Paese scandinavo. “Non è cosa certa che lasciar entrare in questa organizzazione un Paese grande sia una buona idea”, ha detto Aspaker, “ne muterebbe gli equilibri, il che non è necessariamente negli interessi della Norvegia”. In particolare a rendere perplessa la visione di Oslo è che l’ingresso del Regno Unito nell’associazione comporterebbe probabilmente una lunga fase di nuove rinegoziazioni di trattati commerciali. Tecnicamente un eventuale veto norvegese basterebbe a far saltare l’eventuale adesione del Regno Unito all’Efta, visto che i membri debbono approvarla con voto unanime. Eppure in qualche modo i progammi del premier britannico, Theresa May, dovranno trovare la strada della permanenza nel mercato unico, che, ha calcolato l’Institute for Fiscal Studies, vale 70 miliardi di sterline. Il percorso per l’uscita dall’Unione Europea, ancora una volta, si prospetta più lungo e contorto di quanto non fosse nella mente dei suoi promotori. Il premier norvegese alla vigilia del referendum l’aveva paventato: “Non lasciate l’Ue, odierete questa scelta”. Ecco quando si fanno i conti senza l'oste........1 punto
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Non è la seconda moneta che dovrebbe essere d'argento bensì' la quarta e cioè il 120 grana...... Stiamo attenti a non dare cattive informazioni!1 punto
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Il limite della sezione era soprattutto tecnico. Era molto macchinoso e antiquato il software per inserire e gestire gli annunci inoltre si presentavano vari errori qua e là che scoraggiavano l'uso. Nonostante questo io l'ho sempre usata con soddisfazione sia come venditore che acquirente. Se la nuova piattaforma del forum implementa funzionalità più moderne in quell'ambito sono favorevolissimo al ripristino della sezione. Saluti Simone1 punto
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Salve. Potrebbe essere uno "petit denier artésien ou maille, Flandres" della zecca di Lille. Ma non posso dirti più precisamente. Cordiali saluti. Alain.1 punto
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Emozioni commerciali? Non è per me; probabilmente non ne sono capace. Mi basta toccare la moneta, pensando a tutti coloro che nei secoli l'hanno avuta in mano; ognuno con la sua storia, i suoi sentimenti, il suo destino; a coloro ai quali la moneta è sopravvissuta per incontrare ancora altre storie. Sto aspettando un sesterzio di Filippo I; niente di che, acquistato a una cifra non elevatissima. Ma anche l'attesa è per me piacevole emozione. Fa bene leggere gli interventi di Philippus IX, di Dabbene e degli altri!1 punto
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Salve ragazzi, ritornando all'esempio di @babelone, potreste cerchiarmi il codolo che non lo vedo bene? A tal proposito, mi unisco agli auguri per tuo figlio, @babelone.1 punto
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si tratta di fratture che intervengono al momento della coniazione, quando il tondello (spesso non scaldato a sufficienza), non regge lo stress circonferenziale dovuto alla pressione di coniazione e si strappa ai bordi (dove lo sforzo é maggiore). Screpolature credibili sono un ottimo indizio di autenticitá ma spesso ( nei bronzi nella maggior parte dei casi) non sono presenti1 punto
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qspl/spl La moneta conserva moltissimi rilievi,sia pure,alcuni,smussati dal tempo,ma ha anche segni nei campi da circolazione --Salutoni -odjob1 punto
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Una bellissima moneta, complimenti. Pur non essendo un esperto di tale monetazione, devo ammettere che le monete vissute, come è questo il caso, certo hanno un fascino su noi comuni mortali. Chissà quante storie avrebbero da raccontare! Saluti.1 punto
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Intervengo unicamente per precisare che, esattamente due anni fa, nell'agosto 2014, quando Mirko ha iniziato la sua collaborazione con Tinia Numismatica, lo ha correttamente comunicato allo staff, e in particolare all'amministratore, e nessuno di noi ha avuto nulla da eccepire. Credo con questo che la questione si possa considerare chiusa. petronius1 punto
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Inizio associandomi anche io ai complimenti per Pietro sia per il suo comportamento che per il suo modo di gestire i messaggi in questa discussione, discussione che ha suscitato enorme interesse e che è servita anche ad arricchire la propria esperienza personale e quella degli altri, per motivi personali ( mio figlio ha dovuto subire un operazione di urgenza, per fortuna tutto si è risolto per il meglio ) ho potuto seguire quasi tutta la discussione dal mio vecchio telefonino ed avendo viste le foto da questo, in un primo momento mi ero fatto un opinione diversa da quella che è la realtà, adesso le ho potute vedere sul computer e confermo che non ci sono tracce di fusione nei bordi La cosa che ci tengo a ribadire è che non ho mai messo in discussione la professionalità, la serietà ed esperienza di Tinia semmai un suo probabile errore di interpretazione e può capitare a tutti e se non sbaglio questa forse è la sua prima moneta che viene discussa sul forum, certo, come detto da gionny, una visione dal vivo sarebbe stata fondamentale per dissipare ogni ulteriore dubbio, personalmente mi sento arricchito da questa esperienza perchè è la prima volta che mi capita di vedere una moneta con queste caratteristiche e ne farò tesoro ma senza voler cercare attenuanti quello che è stato decisivo nel mio intervento sono state le prime foto di Pietro. Detto questo allego due foto perchè mi è stato chiesto come mai sono cosi importanti i bordi e le sbavature nella prima si nota il codolo di ingresso della fusione della moneta postata e naturalmente ciò implica che è una moneta fusa e quindi falsa, questo non si nota nei bordi della moneta di Pietro anche se a volte un bravo artigiano riesce a mascherare bene la cosa. Le sbavature in una moneta coniata non dovrebbero esistere perchè il conio schiaccia il tondello in modo uniforme ed appiattisce i due piani e se ci sono sbavature significa che non è coniata ma evidentemente ci sono i casi eccezionali come questo. Adesso vi devo lasciare perchè vado da mio figlio magari ci sentiremo più tardi1 punto
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Di Urbano VII non sono noti testoni o giuli, per cui lo depennerei dall'elenco, a meno di non accontentarsi di un "misero" sesino bolognese, che a mia memoria e l'unica tipologia che ogni tanto compare in asta, nonostante la rarità ovvia per via dei soli 12 giorni di pontificato ! L'impresa del testone (non giulio purtroppo) è invece fattibile per Gregorio XIV, ce ne sono per Roma (non ricordo però di averne visti mai), Fano e Macerata, che sono rarissimi ma ogni tanto si vedono: Fano (ex NAC, 11mila Euro) Macerata (ex NAC, 11mila Euro) Indubbiamente ti posso confermare che è più "facile" è Marcello II. Ciao, RCAMIL.1 punto
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@ il Disci .... per le prossime richieste, sei pregato di postare UNA moneta per ogni discussione !!!!1 punto
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"Detto questo, resta insoluta la ragione del fallimento del Tallero Italico del 1918, per il quale il titolo di argento 0.835 era addirittura più alto di quello di MT 0.833. " Si può tentare di trovare una risposta a questa domanda sulla base di alcune considerazioni: 1. il "tallerum italicum" venne coniato in soli 510.000 esemplari, quantitativo insufficiente per diffonderlo capillarmente e per sostituire i milioni i talleri di M.T. presenti nella circolazione. Si consideri, a questo proposito, che nel 1885 il Governo del Regno d'Italia acquistava dall'Austria, come fondo da utilizzare nella Colonia ben un milione di talleri di M.T. La consegna avvenne a Trieste e la zecca austriaca richiedeva, oltre al rimborso della materia prima, un diritto di coniazione pari all'1,5% dell'importo totale. Credo che basti questo confronto per comprendere come poco più di mezzo milione di talleri italici rappresentasse un contingente assolutamente insufficiente anche solo per auspicarne l'affermazione fra le popolazioni locali; 2. Va detto ancora che, nei commerci interni e sopratutto negli interscambi con l'Etiopia, Paese che all'atto dell'introduzione del tallerum italicum non era sotto la nostra influenza, il tallero austriaco era la sola moneta comunemente accettata e gradita e dunque il suo utilizzo era il solo mezzo per coltivare la corrente dei traffici fra l'Eritrea e l'Etiopia. 3. Vogliamo metterci anche la mancanza della famosa "spilla" nella moneta italiana, che consentiva ai locali di constatare al tatto il consumo dei talleri di M.T.? Mettiamocela pure....anche se trovo l'argomento il meno convincente di tutti. Saluti. Michele1 punto
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Antonino è stanco. Dopo circa 1874 anni, poco meno, poco più di faticosa vita, tra cavalcate polverose in sella ai suoi proprietari, all'interno di sacche putride, non certo Piquadro dei giorni nostri, cadute, capitomboli, fratture ai bordi, al centro, al diritto e al rovescio, poi d'un tratto anni di quiete, passaggi di mano in mano, centinaia di anni, conservato in cassetti di case nobiliari (i poveri erano poveri, i ricchi allora erano ricchi e pochi). O forse no...una caduta da cavallo, piccole fratture e l'Antonino forse ha riposato per centinaia di anni sotto terra, tranquillo, mai più "nominato. Poi, un giorno ritrovato accidentalmente chissà da chi e chissà perché. Le sue ferite sono semplici ferite, nulla di più. Una ammaccatura è una ammaccatura. Quante volte gli esseri umani dicono "ho un dolore e non so perchè"! Come potrebbe una splendida antica onorabile moneta sapere il perché della sua ferita? L'Antonino merita riposo. E' un po stanco. Normale, dopo 1900 anni di quiete e riposo. Per lui questa web notorietà non è davvero comprensibile. Alla prossima ragazzi. I dubbi chi ce li ha se li tenga. Io tengo il mio Antonino. Se qualcuno solo per motivi di studio vuole foto migliori può chiedermele in privato. Senza alcun problema. Condividerò osservazioni tecniche con grande piacere. Il mio sesterzio è davvero stanco. Se mai dovesse essere necessario lo porterò nuovamente da un medico (perito) per farlo controllare. Ma io per mia natura non ho mlta simpatia per controlli e ricontrolli medici. Un abbraccio a tutti. Felice di aver creato una bella discussione. Grazie a Tinia per la bella moneta che mi ha venduto. Pietro.1 punto
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Non entro nel merito circa la moneta, non essendo esperto di questa monetazione. Intervengo invece circa le differenze di aspetto che si possono riscontrare in fotografie della stessa moneta. Qualche esempio (foto fatte al volo, ci si può sbizzarrire ben di più). Le uniche operazioni di postproduzione sono state il ritaglio e la compresssione. Apparecchio reflex, su stativo, stessi parametri di ripresa, illuminazione anulare e retroilluminazione a led, diverso bilanciamento del bianco. . Tutto uguale all'ultima foto ma, rispettivamente senza retroilluminazione e con illuminazione con doppio proiettore Compatta a mano libera, rispettivamente con luce naturale e luce artificiale a led: Questo per le immagini. Per il resto aspetto la replica di Tinia, che mi auguro arrivi presto.1 punto
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Ciao a tutti, la mia carriera di lamonetiano, grazie a questo meraviglioso forum, mi ha portato a toccare periodi storici e zecche molto diverse..cosa impensabile agli inizi in cui ammucchiavo monete straniere che mi regalavano parenti ed amici di ritorno dalle vacanze ed i primi euro e monete del regno d'Italia, presto abbandonate per rincorrere monete brutte, ma ricche di storie..i cosiddetti "sassi".. Dopo la passione per le monete di Roma Imperiale e dell'Italia del Sud del III° sec. a.c....sono passato alla monetazione meridionale normanna, sveva, angioina, aragonese e spagnola vicereale, per adesso.. ll medioevo del sud è caratterizzato dalla produzione monetaria di tante zecche locali, ( campane come Capua e Salerno) abruzzesi ( L'Aquila, Guardiagrele, Ortona, Sulmona, Tagliacozzo); pugliesi ( Bari e Brindisi, Lecce), Laziali ( Amatrice, Sora) ma anche molisane ( Campobasso e Limosano) ecco una delle mie monete preferite che mi suscita sempre emozione, considerato il periodo storico e le vicende che portarono alla sua coniazione..un tornese di Nicola II di Monforte zecca di Campobasso.. Saluti Eliodoro1 punto
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Credo che di emozioni ne ho coltivate e colte molte, a partire da quando incominciaì a lasciare le monete del Regno per dedicarmi solo ed esclusivamente alle Medicee di Toscana. un emozione ad esempio l'ho provata quando riuscì a prendere le monete più belle, dalle mani di un collezionista nel Pisano che lasciava la sua collezione e che non intendeva certo regalarle o scialaquarle ai quattro venti. poi col tempo ho saputo gestire l'emozioni e son riuscito a non farmi sovrastare da esse, specie nell'espormi a continui acquisti che certe volte si son rivelati fatti molto bene, certe altre volte invece follie economiche senza ritorno. metto una foto di una moneta per Pisa stato zecca che difficilmente saràreperibile se non in alcuni museì.. saluti fofo1 punto
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https://www.facebook.com/events/291523014523821/ Su Facebook abbiamo segnalato il convegno come pagina dell'evento intitolata TERZO CONVEGNO NUMISMATICO PARTENOPEO. In allegato la locandina. Domattina contatteremo i vari commercianti via email. Grazie a tutti per l'attenzione.1 punto
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Ci siamo! Il Circolo Numismatico Partenopeo annuncia il terzo convegno numismatico partenopeo che avrà luogo nell'Hotel Terminus di Napoli (piazza Garibaldi, 91) nei seguenti giorni: venerdì 23, sabato 24 e domenica 25 settembre 2016. Ingresso libero. Anche quest'anno abbiamo deciso di confermare la nostra presenza in una delle strutture più esclusive della città, situata nella centralissima piazza Garibaldi e di fronte alla stazione centrale di Napoli. Nella nuova piazza i lavori di riqualificazione sono praticamente terminati disponibili di fronte al Terminus centinaia di posti auto custoditi, una nuova galleria commerciale accanto alla metropolitana e numerose strutture alberghiere, l'hotel che ci ospiterà è ristrutturato e ampiamente confortevole, dispone di circa 170 camere e a breve comunicheremo il numero di stanze che verrà esclusivamente riservato agli ospiti dell'evento numismatico ed il tariffario. Ci saranno anche quest'anno ottimi espositori numismatici e lo staff della “2Emme Security di Roma” che già nelle prime due edizioni numismatiche ha svolto un egregio lavoro di sorveglianza (...e di recupero oggetti smarriti). Gli orari di apertura al pubblico sono i seguenti: venerdì 23 settembre ore 14,00 – 18,30 sabato 24 settembre ore 9,30 – 18,30 domenica 25 settembre ore 9,30 – 13,00 Pubblicheremo il nostro Terzo Bollettino che molto probabilmente sarà di 280 – 300 pagine a colori il quale verrà distribuito gratuitamente nell'ambito del convegno ai tesserati che sottoscriveranno la solita partecipazione annuale. Venerdì 23 alle ore 19,00 sarete inoltre tutti invitati ad un rinfresco che avrà luogo nelle sale del nostro nuovo Circolo che ha sede in via Giuseppe Antonio Pasquale n.38 proprio di fronte allo storico Teatro San Ferdinando di piazza Eduardo De Filippo (traversa di via Foria) …. sì, avete capito bene, il 23 settembre alle ore 19,00 INAUGUREREMO una sede TUTTA NOSTRA, il Circolo Numismatico Partenopeo è di tutti voi ed avrà sede in un locale ristrutturato nel quale ci sarà una biblioteca aperta a tutti nei giorni prestabiliti, una sala conferenze dove organizzeremo mensilmente incontri numismatici commerciali e culturali, presentazioni di libri, mostre o qualsiasi altro tipo di attività. Sarà nostra premura aggiornarvi prossimamente e mettervi al corrente del nostro programma. Si accettano suggerimenti, scriveteci con dei messaggi privati o via e-mail al seguente indirizzo: circolopartenopeo@@libero.it . Un caro saluto a tutti. Lo staff. Per info: Giovanni Lavitola 388-0582174 Antonio Rennella 338-4469946 Francesco Di Rauso 335-14384041 punto
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