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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 08/09/16 in tutte le aree
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Antonino è stanco. Dopo circa 1874 anni, poco meno, poco più di faticosa vita, tra cavalcate polverose in sella ai suoi proprietari, all'interno di sacche putride, non certo Piquadro dei giorni nostri, cadute, capitomboli, fratture ai bordi, al centro, al diritto e al rovescio, poi d'un tratto anni di quiete, passaggi di mano in mano, centinaia di anni, conservato in cassetti di case nobiliari (i poveri erano poveri, i ricchi allora erano ricchi e pochi). O forse no...una caduta da cavallo, piccole fratture e l'Antonino forse ha riposato per centinaia di anni sotto terra, tranquillo, mai più "nominato. Poi, un giorno ritrovato accidentalmente chissà da chi e chissà perché. Le sue ferite sono semplici ferite, nulla di più. Una ammaccatura è una ammaccatura. Quante volte gli esseri umani dicono "ho un dolore e non so perchè"! Come potrebbe una splendida antica onorabile moneta sapere il perché della sua ferita? L'Antonino merita riposo. E' un po stanco. Normale, dopo 1900 anni di quiete e riposo. Per lui questa web notorietà non è davvero comprensibile. Alla prossima ragazzi. I dubbi chi ce li ha se li tenga. Io tengo il mio Antonino. Se qualcuno solo per motivi di studio vuole foto migliori può chiedermele in privato. Senza alcun problema. Condividerò osservazioni tecniche con grande piacere. Il mio sesterzio è davvero stanco. Se mai dovesse essere necessario lo porterò nuovamente da un medico (perito) per farlo controllare. Ma io per mia natura non ho mlta simpatia per controlli e ricontrolli medici. Un abbraccio a tutti. Felice di aver creato una bella discussione. Grazie a Tinia per la bella moneta che mi ha venduto. Pietro.4 punti
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Stasera ho ricevuto questo MP da Gionny: gionnysicily 119 Conversazione iniziata: 2 ore fa · Segnala Caro Alessandro, ho capito che sono sicuramente più grande di te e penso che sia doveroso chiederti come mi devo comportare. Posso provare che il sesterzio di Pietro è un falso a fusione , però prima di postare ,penso che sia corretto fartelo sapere privatamente. Personalmente non porto rancore a nessuno , penso che un po tutti essendo umani , siamo portati a commettere errori. Se il Pietro non avesse fatto il nome ,sarebbe stato meglio . Malgrado i nostri batti becchi (che piacciono a tanti) capisco che nel proseguire questa discussione potresti sentirti leso . Decidi tu , fammi sapere. Ciao Giovanni (senza titolo). Questa qui di seguito è la mia risposta al messaggio di Gionny. Credo, con questo mio, di essere stato più che chiaro su cosa intenda io per etica professionale. Caro Gionny, la mia risposta è: se puoi provarlo, allora DEVI farlo...come ho scritto, di infallibile c'è solo il Papa e anche lui non per merito ma per dogma. Non chiedo o cerco trattamenti di favore o sconti. Alla luce di quello che ho visto per adesso, la moneta la giudico buona, e come ho già scritto nei post, poi se del caso ne riparleremo. Vedi Gionny, te non hai ancora capito o non vuoi capire che a me non da nessun problema essere messo in dubbio su un giudizio o su una moneta...vendo un numero di monete all'anno che si scrive con quattro cifre, quindi se ne sbagliassi una sola sarei più che felice e sarei molto al di sotto della media fisiologica comune quanto a numero di sbagli. Però non puoi scrivere frasi in cui si afferma che le mie sono perizie NON VERE dicendo che la moneta ha bisogno di una VERA perizia. La differenza tra te e me, è che mentre tu puoi scrivere tutto quello che ti passa per la mente senza esserne chiamato a rispondere, io, se scrivo ne devo rispondere in tutti i sensi e comunque. Quindi non mi vedrai mai scrivere " la moneta è fusa" ma casomai scriverò " non si riscontrano evidenze certe riconducibili agli effetti di una coniazione"...altresì scriverò che non si riscontrano caratteristiche riconducibili ad esecuzione tramite operazioni di fusione di qualsiasi tipo....idem per le clonazioni: finché non si evidenzieranno dati che diano la cronologia dei vari cloni individuati per una moneta, non si può stabilire quale ne sia l'hub da cui è stata ricavata. E tutto questo perché quello che affermo e scrivo lo faccio sotto la mia responsabilità etica e legale e devo essere coerente ....tu no, tu puoi scrivere ciò che vuoi , che conseguenze vuoi mai che te ne vengano?.... Ti informo che pubblicherò questo scambio di MP proprio per salvaguardare la mia integrità professionale. Ciao Alessandro2 punti
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Anzitutto, volevo fare i complimenti e gli "auguri" per l'inizio della collezione a @Pietro56. Ho apprezzato il suo modo di porsi, sia verso gli utenti che verso la numismatica, e sono felice di vedere come ha iniziato. Personalmente, non sono un amante dei sesterzi, secondo me danno troppe noie. Però, premessa come già detto da altri la non infallibilità degli uomini, penso che si possa stare tranquilli se un bronzo romano è passato per le mani di Alessandro. A me, da non conoscitore dei sesterzi, pare un bel pezzo. Ben vengano poi le discussioni, quando costruttive. Magari basterebbe usare con un pelo più di attenzione le parole per evitare spiacevoli deragliamenti e battibecchi personali2 punti
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Grazie @Ser. Broccolo della segnalazione ; ho avuto modo tanti anni fa di osservare da vicino la bellissima e grande , oltre il naturale , statua attribuita a Pompeo ed anche quelle macchie sulla gamba sinistra della statua color rossastro , purtroppo Svetonio scrive soltanto che Cesare fu ucciso nella Curia del Teatro di Pompeo dove era presente una statua del suo morto avversario politico , nel luogo dove alcune volte si riuniva il Senato . E' supponibile che nel momento della ressa dell' omicidio di Cesare tutti i personaggi , Cesare compreso , si spostassero all' interno della Curia e che Cesare cercando di parare i colpi si rifugiasse vicino la statua di Pompeo come per trovarvi rifugio e che nel tentativo di tamponare le ferite ricevute si sporcasse le mani di sangue cercando , per non cadere a terra , di aggrapparsi alla gamba di Pompeo la cui statua era certamente su di un basamento . Ma sono solo ipotesi , ciao .2 punti
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uouuououo pulire come?? non fare cose avventate che potresti facilmente rovinarla, hai pratica a pulire le monete o è la prima volta? nel secondo caso è meglio se ti astieni2 punti
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Ciao rispondendo a Apollonia la C è spostata perché l'incisore quando ha finito di incidere il fondo della cornucopia si è accorto di essere andato troppo lungo e ha dovuto fare la C nello spazio che gli era rimasto. Silvio2 punti
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Ciao ho seguito a distanza questa discussione e ho notato una cosa che sinceramente non mi è piaciuta, nella discussione sul Traiano di non molto tempo fa sono stato criticato da alcuni perché ho messo in discussione la perizia non scritta di un perito, dicendo che avendo visto la moneta dal vivo il suo responso era oro colato o quasi, per gli stessi, in questa discussione invece è tutto l'opposto bisogna far vedere la moneta da un altro perito perché quella fornita dal venditore non è sicura. Adesso non riesco a capire il perché, anche perché la moneta in questione si vede che è autentica con qualche colpo sul bordo e acciacchi vari, quel buco al centro può essere stato fatto da chiunque in qualsiasi momento ma non recentemente con un attrezzo non proprio appuntito che ha lasciato quei segni con dei rilievi interni, almeno così mi sembra di vedere dentro il foro e un'espansione eccessiva del metallo, per il motivo non saprei, per esempio ho un'asse quasi splendido con una passata di flessibile sul dritto. Forse il motivo è che si cerca quello che non c'è. A proposito del Traiano sto aspettando che venga postata la risposta della casa d'aste in questione. Silvio2 punti
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Ciao Pietro Mi associo a Legio II Italica per un commento a quanto segue in corsivo, tratto da un tuo post. A mio avviso una moneta (il mio Antonino) dotata di certificato di autenticità di un esperto NIP e per giunta già apparsa in un'asta dove penso non l'abbia vista e analizzata il centralinista della casa d'aste, ma colui che l'ha inserita in catalogo e che qualcosa di monete capirà, mi rende felice dell'acquisto fatto. Non nascondo riguardando la moneta di essere fortemente incuriosito (si badi bene non preoccupato, ma solo incuriosito) dalla presenza del foro centrale nel R. Questo aspetto mi piacerebbe approfondirlo. Nell’asta in cui è apparso il tuo Antonino (al centro), la moneta è classificata ‘good very fine - about extremely fine’ senza segnalare il difetto costituito dal foro centrale, che pur influenza significativamente il grado di conservazione. Tieni presente che i cataloghi delle aste riportano normalmente una frase tipo “Tutto il materiale offerto è garantito autentico e privo di difetti occulti se non indicati.” a garanzia dell’acquirente. Questo vale anche per le certificazioni NIP, come vedi dal corsivo che segue tratto dal sito dell’associazione stessa http://www.numismaticinip.it/ListaAlbo.aspx Le certificazioni effettuate per le monete antiche e predecimali vengono effettuate tramite apposite schede, esclusivamente fornite dalla NIP con l’ologramma di garanzia prestampato, sulle quali è apposta la descrizione della moneta, del suo stato di conservazione, di eventuali difetti visibili o occulti, della bibliografia, della fotografia, della dichiarazione di AUTENTICITA’ e, nel caso di vendita dell’esemplare da parte del Perito, di dichiarazione di PROVENIENZA. Il motivo a tutela del cliente è ovvio perché questi interventi invasivi sulle monete ne deprezzano sia l’estetica sia il valore commerciale. Nella moneta di destra si vede come una piega regolare al centro della ‘mini’ dell’Annona, cosa che non è certo una ‘trapanazione’ (stavo per dire un ‘tentativo di stupro’) come nella tua. Ti faccio anche notare che la posizione della lettera C nel tuo Antonino non è in linea con la S di Senatus come in altri esemplari (anche quando sta sotto la cornucopia, come in quello di sinistra con la patina di verde malachite sviluppatasi in esergo), ma piùì in basso e ruotata di qualche grado a destra. Potrebbe trattarsi benissimo di una variante, ma saranno gli esperti di questa monetazione a confermarlo o meno. apollonia2 punti
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Finalmente siamo entrati nel merito della discussione. Con tutto il rispetto e speranto di non usare degli aggettivi ( lesivi) , spero di "spiegarmi" e di farmi capire . La mia posizione dubbiosa e sulla base di osservazioni sulle foto postate da Pietro e con la foto del sito di Tinia , i miei dubbi sono aumentati . Prima di esprimere un giudizio , resto in attesa che Pietro ci fa dono di alcune foto su alcuni punti del bordo . Caro Alessandro , so perfettamente che non sono un perito iscritto presso un tribunale qualsiasi e che quel che dico io non ha valore quanto te se attesti un certificato di autenticità, cosa che hai accennato nel tuo terzo "messaggio". Di buono sul forum e che qui siamo tutti liberi di esprimere le nostre opinioni ( nel rispetto della persona , cosa ho ho fatto riconoscento un aggettivo fuori luogo) con ciò non permetto a nessuno di mettere in dubbio i miei quarant'anni e piu di esperienze vissute con grandi ditte , subento anche minacce e fango . continuo a far consulenze , a volte gratuite e chi mi conosce ( e noi non ci conosciamo) sa che se esprimo dei dubbi su qualche moneta , la rimanda al mittente o non la pubblica. Sicuramente accetto anche che in qualce caso ci si puo sbagliare . Per conoscere le monete, non si va alla scuola o una laurea , o un titolo di "perito". Consiglio sempre a chi vuole imparare a conoscere le monete antiche , di comprarsi un microscopio bioculare e con tanta passione osservare per ore e ore i dettagli , i fondi, i bordi, il perlinato, le lettre , gli occhi, i capelli, e non sto ad elencare quando ancora.2 punti
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Ciao. Concordo anch'io che il fallimento dei talleri umbertini per l'Eritrea fu dipeso da ragioni puramente economico-monetarie e non già dalla mancanza della "spilla" o di altri particolari a cui le popolazioni locali si erano abituate e senza dei quali non avrebbero avuto agevolmente la possibilità di verificare l'usura dei pezzi. La ragione principale del fallimento di questa monetazione coloniale va ricercata nel tentativo italiano di raggirare le popolazioni locali spingendole a cambiare i talleri di M.T. con una moneta di valore intrinseco inferiore (quale appunto il tallero di Umberto) per giunta "tariffando" la moneta austriaca ad un tasso di cambio puramente formale e decisamente non conveniente per i locali. Con decreto del Ministro del tesoro del 9 settembre 1890, si stabiliva infatti che il ragguaglio del tallero di M.T. con la lira italiana dovesse essere pari a 1 Tallero di M.T. = 4,75 Lire italiane: Considerando che gli indigeni trattavano il tallero di M.T. non come una moneta ma come una merce, essi non capirono il motivo per il quale avrebbero dovuto cedere i loro talleri ad un prezzo autoritativamente imposto ed inferiore al valore di mercato che aveva la "merce". Secondo i geni del nostro ministero, che pensarono probabilmente di avere a che fare con dei poveri incivili con l'anello al naso, costoro avrebbero dovuto spendere e/o cambiare i loro talleri austriaci, per qualche ignoto motivo, al di sotto del valore corrente di mercato. L'operazione chiaramente fallì e non fu certo per la mancanza di una spilla nella veste della regina (o del re), ma per motivi molto più pragmatici. Si era tentato di coinvolgere nell'operazione anche Re Menelik II di Etiopia, nella convinzione che una nuova moneta coloniale appoggiata dal Ras Macconen e che fosse valida in Etiopia, avrebbe potuto essere meglio accettata anche nei vicini possedimenti soggetti alla nostra influenza. Nella convenzione addizionale al Trattato di Uccialli, sottoscritta tra il Regno d'Italia e, appunto, Re Menelik II, il 1° ottobre 1889, all'art. 4 si conveniva che: "L'Imperatore di Etiopia potrà far coniare per i suoi Stati una moneta speciale di un peso e di un valore da stabilirsi di comune accordo. Essa sarà coniata nelle zecche del Re d'Italia ed avrà corso legale anche nei territori africani posseduti dall'Italia. Se il Re d'Italia conierà una moneta per i suoi possedimenti, essa avrà corso legale in tutti i regni dell'Imperatore d'Etiopia". Si sa, poi, come andò a finire con il Trattato di Uccialli e come Menelik II, da amico dell'Italia, ne divenne poi acerrimo nemico. Saluti. Michele2 punti
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Per poter quantificare il valore, una foto è, non solo necessaria, ma indispensabile. Si potrebbero naturalmente dare delle indicazioni di massima, ma si rischierebbe che queste siano fuorvianti, quindi, personalmente, me ne astengo. Come seconda cosa, ti pregherei di scrivere in minuscolo, scrivere tutto in maiuscolo, e perdipiù in caratteri grandi il doppio del normale, in un forum equivale a URLARE e non dà una buona impressione Terzo, e ultimo, questa non è la sezione adatta, sposto in Cartamoneta. petronius ☺️2 punti
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IL buco è stato causato da un oggetto appuntito che ha colpito la moneta in quel punto ( in qualche momento della sua vita) e ha causato il foro con innalzamento dei bordi, come è giusto che sia, dovuti allo spostamento del metallo. QUANDO, ciò sia successo, non è determinabile, perché la moneta non ha una patina che permetta di risalire " a vista" a elementi che possano testimoniare di una coevità tra moneta e foro o sul fatto che il foro possa essere frutto di un evento di qualche secolo fa...bastano tre o quattro secoli per creare una patina verde su un sesterzio di un tipo indiscriminabile da quelle più antiche, figurarsi una patina color cuoio....dire che il foro è coevo o è più recente o altro su una patina del genere è inutile ....senza esami di laboratorio non si può determinare, punto e basta, per di più per un evento che non è " artificiale" e, quindi ,non ha neanche le evidenze meccaniche che gli eventi artificiali hanno... La moneta presenta diversi colpi al bordo con forti deformazioni, tra cui, una è proprio quella che qualcuno, errando , , ha riconosciuto come la traccia di un codolo di fusione, mentre si vede benissimo proprio dalla foto che è il risultato di un colpo ( probabilmente una caduta recente) su una superficie rigida che ha schiacciato il metallo verso l'interno della moneta facendolo rigonfiare e appiattendolo sul punto di impatto...idem per la limatura. Detto ciò , non ci sono riprese a bulino P.S. Non abbiamo eliminato alcuna foto dal sito..non è nostra abitudine quanto al colore, si legge sulla descrizione di ACR: Dark brown patina,,,,non black...quindi..basta una luce più intensa o angolata o una diversa taratura della paletta colori nel programma grafico per passare dal marrone scuro/quasi nero al marrone cuoio...vedi il post più che esplicativo di g.aulisio. QUANTO SOPRA E' UNO DEI TRE POST CHE AVEVO ELIMINATO e che risponde al tuo quesito sul buco , spero. Quanto alla schiacciatura della corona e i segni paralleli sulla stessa: Il colpo di striscio che ha appiattito la corona e la barba e lasciato quei segni paralleli, lo si può riconoscere , anche nella direzione di impatto che aveva, osservando le deformazioni plastiche del metallo e la loro disposizione....notare il pezzo di corona spostato subito dopo la drupa e i riccioli più alti della barba traslati tutti in una unica direzione e altezza quasi a formare uno scalino. Questo è il secondo post che avevo cancellato, ce n'è ancora un altro, ma se volete che li reinserisca, allora lo devo fare uno per volta inserendo anche il post a cui ogni risposta fa riferimento..2 punti
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Ciao i canali di sfogo per eliminare i gas servono non per eliminare il rigonfiamento dei bordi ma per non inglobare bolle di gas nella stessa e comprometterne il risultato, la cosa più comune e deleteria sono i particolari mancanti. Molte porosità o bolle in negativo che a volte si vedono sulle monete è dovuto proprio a questo fenomeno, colando il metallo in stampi sia chiusi che aperti per formare i tondelli da coniare con le tecniche antiche si inglobava una certa quantità di gas e scorie, sia prodotti dalla fusione stessa che dal repentino surriscaldamento a cui le matrici in terracotta venivano sottoposte, una volta coniate le monete, queste bolle o porosità tendono ad appiattirsi o a creare zone ove il metallo è più fragile a volte con un effetto stratificato dovuto della compressione del colpo. Poi le problematiche per le fusioni sono molteplici e non mi sembra il caso e il luogo per approfondirle. Silvio1 punto
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Le vicende del progetto di Francesco V per riprendere le emissioni di moneta per gli stati estensi sono ben esposti da Giorgio Boccolari in Nobilitas Estensis, conii, punzoni e monete dal medagliere estense; Istituto Poligrafico dello Stato,1998. Gli studi iniziarono nel 1847 ma s'interruppero nel 1848. I progetti ripresero nel 1858 con la scelta del sistema monetario di riferimento, dei nominali da coniare e con la ricerca di un'officina monetaria a cui affidare i lavori. La riapertura della zecca di Modena non fu mai presa in considerazione; venne valutata Milano e infine si orientò la scelta sulle zecche pontifice di Roma (per oro e argento) e Bologna. Gli accordi di massima vennero approvati con documento ducale del 12 febbraio 1859. Vennero scelti gli incisori, e venne inviato a Roma un modello in gesso del ritratto di Francesco V di A.Cavazza che venne però giudicato inadeguato dall'incisore, che chiese delle fotografie di profilo del Duca. Gli eventi politici precipitarono e ai primi di maggio del 1859 il governo estense comunicò la sospensione del progetto e l'11 giugno Francesco V abbandonò Modena. Nel lavoro di Boccolari è espressamente scritto che non risulta fossero state incise le matrici nè che fossero state effettuate delle prove di coniazione. Il Boccolari segnala inoltre che pochi anni fa sono stati prodotti per iniziativa privata esemplari delle due monete d'oro e delle tre d'argento, utilizzando i bozzetti originali e i dati di peso e di titolo previsti dagli accordi preliminari....le immagini delle "monete" recentemente prodotte da privati sono a coredo dell'articolo Temo quindi che la moneta di @adalbertones non sia un "frammento di storia" ma uno degli esemplari di recente produzione. un saluto Mario1 punto
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Ciao @ItaloP è un grano di Carlo II° del 1680, se non mi sbaglio, coniato a martello MIR NApoli 306/3. http://numismatica-italiana.lamoneta.it/cat/W-C2 Saluti Eliodoro1 punto
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La scorsa estate, avevamo seguito Paolo Rumiz e i suoi amici in viaggio da Roma a Brindisi Alla ricerca dell'Appia perduta Quest'anno, il giornalista/scrittore/viaggiatore, sempre sulle pagine di Repubblica, ha scelto di fermarsi, per insegnarci (in quattro tappe) quello che ha imparato. Ecco le sue Istruzioni per un viaggio perduto, che è, prima di tutto, un viaggio dell'anima. Non ci sono, come lo scorso anno, agganci precisi con la storia o l'archeologia, per questo inserisco la discussione in Agorà, sperando che possiate comunque trovarla interessante e provare, come ho provato io, piacere nel leggere le riflessioni di Rumiz. Questo è il link di presentazione, all'interno del quale troverete i link alle quattro puntate del viaggio: Istruzioni per un viaggio perduto Buona lettura. petronius ☺️1 punto
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E' un gettone generico per distributori di beni o servizi. http://eu-it.suzohapp.com/cms/ITA/prodotto/332-gettoni-bimetallici.html1 punto
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No per favore non fermatevi Fra un battibecco e l'altro state inconsapevolmente facendo una brillante e vivace lezione di numismatica antica.Continuo a seguire con interesse. Ciao1 punto
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E' una interessante medaglia commemorativa che ricorda la nostra presenza in Albania durante la prima guerra mondiale, oggi non molto nota perché i grandi eventi bellici si svolsero altrove. Nell'ottobre del 1914 in un clima di grande instabilità, il Regno d'Italia inviò A Valona (Albania) una Missione Sanitaria, protetta da una sezione di Carabinieri. Due mesi dopo la Regia Marina occupò l' importante base di Valona e l'Isola di Saseno e nel 1915 venne affidata ad un gruppo di Ufficiali dei Carabinieri la creazione di una Scuola di Gendarmeria albanese, compito che si protrasse anche l'anno seguente. Il 13 giugno 1917 mentre la guerra era in corso l'Albania venne dichiarata indipendente e posta sotto la protezione del Regno d'Italia di cui divenne di fatto un protettorato ; I Carabinieri presenti vennero integrati nel Comando Truppe di occupazione dell'Albania. Questa medaglia non è una decorazione e neppure una med. commemorativa ufficiale, pertanto non era corredata da un nastro : probabilmente venne realizzata dall'Arma a ricordo - come altre - di eventi ai quali l'Arma partecipò. Storicamente interessante e non credo sia facilissima a trovarsi sul mercato : da conservare.1 punto
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Mi spiace ma non sono capace di pubblicare le foto. Sono un troglodita informatico. Qualcuno potrebbe aiutarmi? Non le ho dato del presuntuoso, ho scritto che volevo sapere cosa le ha fatto presumere ( o dedurre, che è la stessa cosa) che questo conio fosse stato usato brevemente....ma capisco che la differenza tra i due sinonimi, in questo contesto è notevole. Riformulo il tutto usando dedurre, mi scusi. Le foto le avevo inserite per far vedere che di "C" messe di traverso, ruotate, spostate in basso o fuori posto, ce ne sono, proprio per le ragioni citate da Mazzarello....in ogni caso, almeno due delle monete citate mi sembrano proprio dello stesso conio della mia ( ex mia). Saluti.1 punto
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dovrebbe essere una produzione moderna che riprende questo soggetto http://www.museicapitolini.org/collezioni/percorsi_per_sale/medagliere_capitolino/medagliere_capitolino/moneta_didramma_della_serie_romano_campana_ercole_e_lupa_che_allatta_i_gemelli1 punto
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Scusate se riporto alla luce questa vecchia discussione, ma ho trovato in rete quest'immagine della statua di Pompeo con il particolare delle gambe. Ciao.1 punto
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Ciao Pietro , personalmente non credo di vedere buchi come nella tua moneta , bensi' solo pieghe del vestito , dovute a migliore conservazione delle altre due monete , anche se i conii sono diversi ANNONA in queste due monete e' scritta in modo continuo1 punto
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È una delle cose che non riuscivo a fare anche io. Devi cliccare sul pallino o stellina di fianco al titolo della discussione e non sul titolo. Effettivamente non è molto intuitivo e sarebbe meglio il contrario.1 punto
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Grazie mille Sei stato gentilissimo Sono molto felice perché è una moneta affascinante1 punto
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anhce a me piaceva di più la vecchia versione grafica, lo sfondo bianco alla lunga affatica la visione poi ci si abitua a tutto, per carità....1 punto
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Non è che non c'è una foto decente. La foto che vi ho postato non è degli anni sessanta, ma degli anni novanta, fatta fare da uno dei migliori fotografi di monete che io abbia mai conosciuto. Il problema è che da un lato quel pezzo fa proprio schifo, dall'altro che negli anni '90 non c'erano foto digitali accettabili, per cui ll'immagine è in bianco e nero (quindi non si distinguono le ossidazioni dai rilievi), e poi a differenza delle immagini digitali non può essere trattata per aumentare il contrasto, o la luminosità, non può essere ingrandita a piacere etc.. Quindi non vorrei avervi illuso, ma non aspettatevi meraviglie. Onestamente non riesco neppure a capire quali siamo le colpe del Museo Archeologico di Venezia. A quanto ne so nello staff non c'è neppure un numismatico (come nel 99,9% dei Musei del Mondo aventi monete): se tutti i collezionisti di monete aquileiesi avessero.... intanto letto l'articolo, poi richiesto di vedere la moneta o di averne la foto, quel pezzo sarebbe sicuramente una star museale, fotografata anche nei depliant del Museo. Notte Andreas1 punto
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Medaglietta ovale con bordo mistilinea, alluminio,della prima metà del XX sec.- D/ Gesù che mostra il suo Sacro Cuore il tutto dentro contorno lineare ovale.- R/ Volto della Madonna rivolto a sx in contorno lineare ovale. Ciao Borgho.1 punto
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Tutti i punti di vista sono accettabili nel caso specifico... Si tratta certamente una raccolta che può dare soddisfazioni anche oltre l'immaginabile, a patto di entrare nella conoscenza specifica delle tipologie, cosa che i 34 lotti della collezione "ANPB" denotano da parte del collezionista, ma che difficilmente si potrà mai completare stante la rarità di alcune tipologie... Per parlare coi numeri, su circa 100 tipi, di una trentina non ho reperito passaggi in aste recenti (ultimi 10 anni) o immagini in rete, e la cifra non a caso fa tornare i conti sul fatto che siano le rimanenti 70 tipologie ad essere "reperibili", come mi disse anni addietro un collezionista "di lungo corso". Personalmente non posso dire che sia la mia collezione principale, ma dall'avvento di questa discussione ho iniziato a seguire ogni "MELIVS" con attenzione, ho trovato qualche variante di conio, ho acquistato qualche esemplare e mi mangio le mani per tanti che mi sono sfuggiti... Penso che l'interesse dei collezionisti sia in crescita e senz'altro superiore a quanto si possa immaginare, e sono certo che a conti fatti i MELIVS della collezione "ANPB" si accaseranno con realizzi di tutto rispetto. Ciao, RCAMIL.1 punto
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Se non si è ancora competenti ci si rivolge ad un professionista del settore. A ragion veduta concordo sulle perizie il più possibile esplicative.1 punto
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Encore raté!! Devo apprendere ancora e prendere il tempo di analizzare di più Cui è la differenza con un grande maestro Cappello basso1 punto
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Per quanto mi riguarda, quando un professionista fa solo il certificatore è una cosa, quando il professionista deve anche vendere la merce la situazione cambia. Il conflitto di interessi, mi sia passata l'espressione, è lampante. Ovviamente non intendo scalfire minimamente la professionalità di chicchessia, però una cosa è certa: siamo tutti umani, e quando si deve vendere una merce, anche inconsciamente, subentrano nel venditore delle dinamiche imponderabili. Qualcuno scrisse, in passato, che nella numismatica, più che le intenzioni, contano i fatti: il fatto conclamato è che il colpo al D non è stato segnalato dal professionista e ciò non è bene. Ovviamente non è bene sicuramente per il collezionista numismatico potenziale acquirente. Probabilmente non è bene anche per il mondo del collezionismo numismatico. E chi scrive, essendo un potenziale acquirente e non un commerciante, crede che nessuno se ne possa avere a male se si esprimono civilmente pareri, osservazioni e critiche, anche se il destinatario, nella fattispecie, è il compianto Sig. Tevere. In questo senso l'acquirente deve essere in grado di discernere lo stato di conservazione della moneta in modo autonomo, indipendentemente dalle certificazioni. Altrimenti si arriverebbe al paradosso (non troppo lontano, però, da alcuni casi reali...) di poter acquistare le monete certificate senza nemmeno osservarle, tanto basta leggere il certificato di autenticità e la firma che reca in calce.1 punto
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Anche il Montenegro........quindi non c'è, e a questo punto esiste il "Fai da Te" ..... Esperienza.1 punto
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Non entro nel merito circa la moneta, non essendo esperto di questa monetazione. Intervengo invece circa le differenze di aspetto che si possono riscontrare in fotografie della stessa moneta. Qualche esempio (foto fatte al volo, ci si può sbizzarrire ben di più). Le uniche operazioni di postproduzione sono state il ritaglio e la compresssione. Apparecchio reflex, su stativo, stessi parametri di ripresa, illuminazione anulare e retroilluminazione a led, diverso bilanciamento del bianco. . Tutto uguale all'ultima foto ma, rispettivamente senza retroilluminazione e con illuminazione con doppio proiettore Compatta a mano libera, rispettivamente con luce naturale e luce artificiale a led: Questo per le immagini. Per il resto aspetto la replica di Tinia, che mi auguro arrivi presto.1 punto
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Caro @MezzaPiastraPupillare ,sono morto da molti anni. Mi presento sono Akil,indigeno eritreo commerciante,che ha vissuto il meglio della vita nei primi anni del '900. Inizio subito col dirti,anzi gridarti...per me il bottone è tutto!!! La vecchia,grassa e bianca che è sul tondello di argento,non so chi sia!! E detto in tutta sincerità neanche mi interessa....per me il tallero NON È UNA MONETA intesa come la intendi tu,ma bensì una moneta merce,un lingotto, un sorta di aes signatum. Nelle mie transazioni commerciali visiono migliaia di talleri,col polpastrello,senza neanche guardare il tondello,capisco se è usurato e di conseguenza regolo la transazione. Capirai che su migliaia di talleri il contenuto di fino per me è fondamentale! Nessuna altra moneta mi permette,con questa facilità e sicurezza di concludere efficacemente una transazione....e poi...siamo abituati da sempre così!! Persino il "tallero" con l'immagine di Menelik...IL RE!....ha fallito! Saluti Akil1 punto
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Ho ripristinato anche la categoria ALFABETI che vorrei implementare anche con altri lettere di alfabeti antichi.1 punto
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Ci abitueremo presto, vedo anche delle funzioni migliorate e credo che tra qualche tempo sarà tutto a posto.ps propongo una colletta per il pettirosso di @chievolan che fino ad ora è l'unico che c'ha rimesso ....le penne.1 punto
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Il numero (contatore) dei messaggi a me piace perchè mi serve a testare il polso del forum: Se il numero dei messaggi per le monete preromane è una frazione di quello delle monete imperiali, devo pensare ad un maggior interesse verso questo ultima tipologia di monete o ad una maggiore propensione ad intervenire degli esperti, appassionati o soltanto curiosi di tale monetazione. Insomma, l'utilità non è il numero che compare accanto ad ogni singola sezione ma il raffronto (anche temporale) tra le sezioni Se fosse per me, renderei addirittura possibile l'esame dei grafici statistici per verificare l'andamento nel tempo dei singoli interessi, mi preoccuperei di inspiegabili diminuzioni percentuali, sarei contento degli aumenti. Se ci pensate, è come avere in chiaro il flusso delle vendite di un supermercato: ci si domanda perchè i clienti preferiscano (a parità di prezzo) il burro Pinco Panco a quello Panco Pinco ? E' soltanto più buono ? E' meglio confezionato ? La pezzatura è più utilizzabile, il primo prodotto compare ad altezza di occhio, mentre per vedere l'altro bisogna piegarsi o alzarsi sulla punta dei piedi ? E considerate anche che il numero di messaggi dà l'idea di un intervento diretto, pensate anche al numero delle visite non seguite da un messaggio. Ma io sono un impiccione. ?1 punto
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...oltrttutto la parola "simile" è un pò vaga; oltre giustamente a quanto ti ha riferito Santone, bisogna vede, a parità di conservazione se la differenza di prezzo non sia dovuto proprio a qualche variante più ricercata. Per terminare aggiungo una mia considerazione personale; a mio modo di vedere, le Borboniche stanno venendo giù di prezzo.....e c'è anche chi ultimamente le "svende"....o si accantenta di metterle su ad un prezzo molto, molto inferiore ai prezzi che troviamo sui cataloghi, pur di realizzare. Ciao1 punto
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