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  1. Legio II Italica

    Legio II Italica

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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 08/05/16 in tutte le aree

  1. Se ne era già parlato in passato e mi pare sia un'esigenza sentita da molti. Mentre per i falsi ci sono problematiche varie all'istituzione di un database (tra le tante chi decide che sia falso, quale evidenza sia necessaria, proprietà delle immagini per monete non possedute ma solo viste in foto...etc..etc..) credo non ci siano problemi particolari a far partire una sezione tipo catalogo dove gli utenti possono inserire le immagini e la catalogazione (piu' dettagli tipo peso e diametro, provenienza e dove sono state rubate/smarrite) delle monete di cui erano proprietari e che sono state rubate in furti o "smarrite" dalle poste/corrieri. Credo sia poi importante dare la possibilità di contattare l'utente (che puo' anche rimanere anonimo, altro possibilità direi importante per la privacy) con bottone apposito "contatta per informazioni" associato alla moneta. Credo che un catalogo/database cosi' articolato si popolerà molto rapidamente di un buon numero di esemplari e possa diventare uno strumento importante sia per ritrovare in futuro le monete sia per evitare problematiche ai commercianti/operatori del settore che periodicamente acquistano monete anche da privati.
    3 punti
  2. Buon pomeriggio , la somma ed il passo che lei vuole fare è cosa assai importante e , pertanto cercherò di essere il più onesto possibile con lei . Se lei spera di avere rivalutazioni , nell'arco di pochi anni , lo dimentichi , così come la invito a dimenticare eventuali affari , occasioni e via dicendo . Il Regno , avrà avuto modo di vedere , è satollo di pezzi in alta conservazione , insomma , basta tirar su i danari e le monete si trovano . Ma a prescindere da questo , se lei vuole comperare monete siffatte solo per investimento o per dire " wow che bella" , allora cambi target . Ci sono le once d'oro , le monete di borsa , ma la numismatica è ben altro , o meglio è tanto altro . Certo che apprezzerà la franchezza , porgo cordiali saluti .
    3 punti
  3. Seconda parte In seguito all’ arrivo in Oriente , Germanico entrò in forte contrasto con il Legato di Siria , Gneo Calpurnio Pisone e con la moglie di costui Plancina . Nel 19 , di ritorno da un viaggio in Egitto , Germanico morì misteriosamente ad Antiochia dopo alcuni giorni di malattia a soli 33 anni , malattia probabilmente dovuta ad avvelenamento . Subito Agrippina subito sospettò che Pisone , aiutato da Plancina e amica di Livia , lo avesse avvelenato . Agrippina , rientrata a Roma con l' urna contenente le ceneri del marito , fu lasciata in secondo piano nella vita politica , nonostante il forte appoggio popolare . Da questo momento porto’ un’ odio inestingubile contro Tiberio e sua madre Livia ritenuti i mandanti dell’ avvelenamento di Germanico . Agrippina ebbe da Germanico nove figli di cui due morirono poco dopo essere appena nati , un terzo in eta’ puerizia , gli altri sei , tre femmine e tre maschi , furono Agrippina minore la futura madre dell’ Imperatore Nerone , Drusilla , Livilla , Nerone , Druso e Gaio Caligola il prossimo Imperatore dopo Tiberio . Di questi sei figli di Agrippina , Nerone e Druso , dopo la morte di Livia , furono accusati da Tiberio : Nerone di vita sessuale dissoluta e Druso di cospirazione , entrambi a distanza di tempo esiliati ed imprigionati morirono entrambi . Intanto l' Imperatore , istigato dal potente Prefetto del Pretorio Lucio Elio Seiano , il quale faceva presente a Tiberio che a Roma esistevano due partiti , di cui uno ostile a Tiberio , l’ altro favorevole ad Agrippina e preoccupato per questo , cominciò ad ostacolarla in tutti modi accusandola anche di arroganza e di superbia . I rapporti tra Tiberio ed Agrippina si guastarono sempre piu’ . Per questo Tiberio nel 29 , poco dopo la morte di sua madre Livia , invio’ una lettera al Senato, con la quale accusava il nipote Nerone di dissolutezza ed amori con adolescenti e Agrippina di arroganza di linguaggio e di superbia , ma le vere preoccupazioni di Tiberio erano che Agrippina e Nerone potessero rifugiarsi presso le Legioni in Germania dove la memoria di Germanico , la vedova moglie Agrippina e specialmente il figlio Nerone avevano forte ascendente , scatenando così una guerra civile . Comunque Agrippina fu costretta all' esilio e relegata nell' isola di Pandataria l’ odierna Ventotene , dove era stata relegata per alcuni anni anche la madre Giulia prima di essere trasferita a Reggio in Calabria ; Agrippina qui morì d' inedia per mancanza di cibo a Pandataria nell’ anno 33 , fu privata anche del privilegio di essere sepolta nel Mausoleo di Augusto , quale sua nipote diretta . Le sue ossa in seguito furono recuperate dal figlio Gaio dopo la morte di Tiberio nel 37 e deposte nel Mausoleo di Augusto in un’ Urna depositata dentro un marmo conservatosi fino ai nostri giorni . Questo marmo fu utilizzato nel medioevo come misura legale del grano in Campidoglio , ora e’ conservato nei Musei Capitolini e reca inciso in bei caratteri dell’ epoca augustea : OSSA AGRIPPINAE M. AGRIPPAE F. DIVI AUG. NEPOTIS UXORIS GERMANICI CAESARIS MATRIS C. CAESARIS AUG. GERMANICI PRINCIPIS. Questa in brevissima sintesi la storia della vita di Agrippina . Per concludere e dimostrare il titolo del post , il destino volle che l’ Urna marmorea contenente le ceneri di Agrippina fu ritrovata praticamente intatta all’ interno del Mausoleo di Augusto e dalla quale oggi possiamo leggerne facilmente la dedica funebre , mentre le Urne contenenti le ceneri di Tiberio e di sua madre Livia non furono ritrovate ; un senso di giustizia “archeologica” che in parte ha ripagato Agrippina delle angherie subite in vita , preservandole una dimostrazione tangibile della sua vita vissuta , al contrario di Tiberio e Livia di cui nulla si e’ archeologicamente conservato che ci parli dall’ aldila’ delle loro vite . La plebe romana reagì con grande gioia alla notizia della morte di Tiberio , festeggiandone la scomparsa . Alcuni monumenti che celebravano le imprese dell' Imperatore furono distrutti , così come numerose statue che lo raffiguravano . In molti tentarono di far cremare il corpo di Tiberio a Miseno , ma fu comunque possibile trasportarlo a Roma , dove fu cremato nel Campo Marzio e sepolto tra le ingiurie nel Mausoleo di Augusto . Mentre l' Imperatore defunto riceveva queste modeste onoranze funebri , Caligola era già stato acclamato Imperatore dal senato . Quasi tutte le notizie storiche dei personaggi trattati sono prese dagli Annali di Tacito e qualcuna da Svetonio ; le considerazioni teoriche in relazione al titolo del post sono personali . Fine seconda parte
    3 punti
  4. Prima parte Apro una piccola finestra , appena uno spiraglio , di Storia imperiale romana . Da parte di Agrippina Maggiore non ci fu purtroppo per lei , finche’ fu in vita , nessuna rivincita materiale o morale nei confronti di coloro che la perseguitarono per quasi tutto il corso della sua esistenza , in particolare da quando divenne la moglie del grande Germanico ; infine soccombette senza aver dato sfogo e soddisfazione a tutti i suoi risentimenti verso la famiglia imperiale , in particolare contro Tiberio e sua madre Livia che era stata la terza ed ultima moglie di Augusto . La “rivincita” di cui parla il titolo , e’ solo una rivincita simbolica , per cosi’ dire “archeologica” post mortem , ben poca cosa , ma forse meglio di niente in confronto all’ oblio post mortem “archeologico” dei suoi principali nemici Tiberio e Livia . Prima di spiegare cosa intendo con l’ espressione “rivincita archeologica” , un breve corso della vita di Agrippina Maggiore . Agrippina era figlia di Marco Vipsanio Agrippa e dalla sua terza moglie Giulia Maggiore , figlia di Augusto avuta dalla moglie Scribonia . Dopo la morte del padre Agrippa e l' esilio della madre ordinato da Augusto stesso a causa dello stile scandaloso di vita di Giulia , questo almeno era il motivo ufficiale dell’ espulsione e dell’ esilio da Roma mentre sembra che cospirasse contro il governo istaurato dal padre , Agrippina andò a vivere nella casa con il nonno diretto Augusto e la matrigna Livia , la madre del futuro Imperatore Tiberio ; Augusto comunque si occupo’ della sua educazione personalmente ed in modo esemplare perche’ ne apprezzava le qualita’ morali . Malgrado le disgrazie che colpirono la diretta famiglia di Agrippina : la madre Giulia morta in esilio a Reggio in Calabria dopo essere stata relegata nell’ isola di Ventotene , la morte dei due fratelli maggiori Lucio e Gaio Cesari morti in giovane eta’ e ai quali Augusto avrebbe passato ad uno dei due le consegne dell’ Impero , il primo morto per una “misteriosa malattia” , l’ altro a seguito delle ferite riportate contro gli Armeni o i Parti , le disgrazie della sua famiglia continuarono successivamente con la morte di tutti i suoi familiari diretti , cioe’ oltre i tre gia’ nominati , quella della sorella Giulia Minore e del terzo fratello Agrippa Postumo , anch' essi esiliati per ordine di Augusto ed uccisi appena dopo la sua morte per ordine di Tiberio e Livia che vedeva in Agrippa Postumo un rivale all’ Impero essendo nipote diretto di Augusto e suo ultimo discendente maschio ; nonostante cio’ , Agrippina sviluppò un profondo legame con il nonno , che la considerava la sua nipote prediletta . Fu donna di notevole ingegno ma per contro aveva la tendenza ad esprimere senza alcun timore il suo pensiero , cosa alquanto pericolosa per un personaggio imperiale di potere , anche se donna . I problemi di Agrippina aumentarono quando sposo’ Germanico il quale doveva succedere all’ Impero alla morte di Tiberio , questo dietro espresso ordine di Augusto impartito a Tiberio , quando ormai rimasto Augusto senza discendenza maschile diretta , fu costretto , anche perche’ spinto dalla moglie Livia , a nominare Tiberio suo erede . Germanico essendo figlio di Druso , fratello di Tiberio morto in Germania a seguito di una caduta da cavallo , era allo stesso tempo suo nipote e figlio adottivo in quanto erede all’ Impero designato da Augusto . Le ansie di Tiberio aumentarono quando Agrippina sposo’ Germanico in quanto i figli che fossero nati da questo matrimonio avrebbero potuto suscitare nel popolo romano rivendicazioni di potere in quanto quali seconda generazione di nipoti in qualita’ di eredi diretti di Augusto di sangue Giulio , mentre Tiberio era di sangue Claudio . Intanto Germanico il cui nome originario completo era Druso o Tiberio Claudio Nerone , tramutato poi in Giulio Cesare Germanico , venne inviato da Tiberio in Germania per vendicare la sconfitta di Varo dell’ anno 9 e nonostante qualche difficolta’ iniziale sconfisse i Germani nella grande battaglia campale di Idistaviso che si svolse in due fasi , presso il fiume Weser l’ antico Visurgi , qui i Germani furono sbaragliati in campo aperto non potendo contare su tradimenti e boscose foreste come al tempo di Varo , ma Arminio riusci a fuggire , comunque i Romani ripresero il controllo , ma non la conquista definitiva , della Germania fino al fiume Elba . Tiberio impressionato e preoccupato dalle vittorie di Germanico e dalla grande popolarita’ che suo nipote ed erede ebbe a Roma e in Italia , comincio’ ad ingelosirsi e richiamo’ immediatamente Germanico a Roma non permettendogli cosi’ di catturare Arminio e completare la vendetta e la definitiva conquista romana della Germania ; unica “consolazione” fu il recupero di due delle tre Aquile perse a Teutoburgo . Giunto a Roma Tiberio concesse a Germanico l’ onore del Trionfo e subito dopo fu mandato in Oriente con ampi poteri , secondi solo a quelli dell’ Imperatore , allo scopo di allontanarlo da Roma dove aveva troppa popolarita’ , ben superiore a quella dell’ Imperatore stesso che al contrario era inviso al popolo romano ; Agrippina sposa innamorata e fedele , segui’ il marito in Oriente come aveva gia’ fatto quando Germanico era in Germania , salvando , arringando i Legionari con il suo carisma , il ponte sul Reno che voleva essere abbattuto in quanto si era sparsa la voce che l’ esercito di Germanico fosse stato circondato dai Germani quando all’ inizio della campagna germanica Germanico incautamente fu accerchiato e poi salvato da un corpo di spedizione accorso in suo aiuto dal confine renano ; ebbe insomma delle iniziali difficolta’ militari , forse preso dalla foga della vendetta variana . Fine prima parte
    2 punti
  5. Accogliendo con piacere i consigli degli esperti che a maggio, quando sono entrato in questo forum, manifestando il desiderio di iniziare a collezionare monete romane imperiali, mi dicevano di non comprare nulla, ma di "studiare", bè vi ho letto, ho letto, ho visto, e ho capito solo qualcosina, tanto quanto basta per aggiudicarmi il diritto di comprare il mio (spero) splendido primo sesterzio. Almeno a me sembra bellissimo, poi...mi aspetto qualche commento.. Onorato di essere entrato in questo ambiente che mi ha riavvicinato dopo tanti anni all'arte e alla storia. Grazie a voi. Pietro. PS: le dita non sono mie, sono di colui (professionista) che me lo ha venduto.
    2 punti
  6. Una delle mie grandi passioni, numismatica a parte, sono i cani, mi piacciono i cani che hanno sofferto, abbandonati che hanno avuto un vissuto difficile....i miei sono stati così....e le soddisfazioni sono state di più in fondo di quello che ho dato...soddisfazioni che non dimenticherò. Racconterò due storie reali, diverse ma reali, siamo in estate....potremmo chiamarle storie di fedeltà tra cane e padrone.... Pallino è un meticcio che vive vicino a Imperia, da cinque anni ogni domenica entra in chiesa, si accovaccia sempre nel punto esatto dove era posizionato il feretro del suo padrone. Pallino e Giuseppe vivevano insieme, inseparabili, vivevano uno per l'altro...ma poi Giuseppe un giorno mancò... Pallino non si riprese più, divenne la mascotte del paese, tutti gli volevano bene, ma lui voleva solo Giuseppe, ma il suo padrone non c'era più... Pallino non vuole più affezionarsi a nessuno, Giuseppe era ed è l'unico e il suo tributo di fedeltà, di riconoscenza è l'andare ogni domenica a Messa. Non disturba nessuno, tutti lo conoscono e lo apprezzano, Pallino è così, come tanti altri cani, la fedeltà per il proprio padrone continua per sempre anche dopo.... Sissie è una piccola meticcia , un giorno rimase in cinta di 5 piccoline, venne come a volte capita in questi casi subito abbandonata in aperta campagna. Brutta vita quella di Sissie, in campagna, dentro uno scatolone con le 5 piccoline da allattare, sotto l'acqua , il freddo e senza nulla da mangiare. Un giorno per fortuna una signora segnalo' il fatto a una volontaria che la porto' in un suo recinto in modo provvisorio e subito cerco' di far adottare lei e le piccoline. Gli occhi di Sissie su Internet erano la tristezza impersonificata, chissà cosa ne avrà passate ....e poi gli mancava un padrone... La volontaria fu brava riuscì a farle adottare tutte, testimonianza di una Italia che almeno sui cani ha ancora un po' di cuore. Ora Sissie pur con tutti i suoi traumi psicologici non ha più gli occhi tristi, finalmente sorride...ha rivisto la vita...
    2 punti
  7. Vi ringrazio per i suggerimenti. Vorrei replicare alle vostre osservazioni: -per petronius arbiter: avevo letto sommariamente la discussione relativa alle "Sorprendenti notizie" e comunque fra le monete che stavo considerando non vi erano pezzi di Vittorio Emanuele III. Nello specifico stavo guadandomi attorno alla ricerca, soprattutto, di un 100 lire 1880 e di un 100 lire 1878 in conservazioni almeno SPL. -per Ciprios: fra le monete che mi propone sinceramente l'unica che compare nella mia lista è il 20 lire 1873 Roma. Nella collezione che ho venduto avevo un 10 lire 1861, conservazione BB+ ma com'è noto trovarne una in alta conservazione è quasi impossibile... -per Juan M.: ovviamente sono consapevole che la numismatica nel 95% dei casi non è e non potrà essere un investimento o quanto meno dare un ritorno in tempi brevi (nella collezione che ho venduto,messa assieme in molti anni, sono poche le monete sulle quali ho guadagnato realmente qualcosa). Le monete di borsa e le once d'oro o d'argento sinceramente però non mi interessano (si fidi ho considerato a lungo l'investimento in oro...). Scegliendo di investire (uso ancora questo termine) su monete importanti vorrei unire la passione per dei pezzi "storici" e rari al possibile "guadagno" nel tempo. Collezionare monete certo significa anche aprire il tuo monetiere, il tuo album, guardare la tua moneta e dire "wow che bella". Vorrei solo aggiungere a questo anche la speranza (!) che un giorno, casomai dovessi vendere quella moneta, quanto ricavato sarà almeno pari a quanto speso a suo tempo. Passione e ritorno economico: due cose impossibili da coniugare nella numismatica? Saluti a tutti.
    2 punti
  8. Nel sito " Magna graecia coins " sono repertoriati i seguenti tipo 001 ( 450-420 = ANS 315-17 ) e tipo 002 ( 450-420 = ANS 319-21 ) , stateri a doppio rilievo con tripode al Dir. ed al Rov. , verosimilmente coevi o molto prossimi agli ultimi incusi di Crotone
    2 punti
  9. Il 2 agosto del 216 a.C., quindi esattamente 2200 anni fa, si svolse la battaglia di Canne, nella quale Annibale, il più grande tra i nemici di Roma, con un esercito numericamente inferiore, sconfisse le legioni romane. Ancora oggi quella battaglia viene definita dagli studiosi di tattica e strategia come la "battaglia perfetta".
    2 punti
  10. Ciao , e' un cippo sepolcrale dove sono incisi due nomi e le dimensioni dell' area sepolcrale . I proprietari dell' area sono Publio Lucano e Publio Icaro , liberto ( in quanto le due lettere P L prima di Icarus , le interpreto come Publio liberto , meno probabile Plinio Icaro ) Sotto in terza riga le prime lettere , se esistenti , sono illeggibili , seguono poi le dimensioni in piedi (1 piede romano era circa 29,6 centimetri ) che ci dicono che la fronte del sepolcreto riservato era di piedi XI , cioe' poco piu' di tre metri , mentre il campo , cioe' lo spazio totale occupato dal sepolcro , era di piedi X...... Io almeno lo interpreto cosi' , ciao
    2 punti
  11. Capisco che sia difficile. :-) Mi sto attrezzando per fare qualche foto migliore, appena fatto le posto (anzi, preparatevi ad una vera valanga! :-)). Temo di non aver alcun parametro a parte quello che ho scritto. Visto che sto iniziando ma ho già tante monete cerco di classificarne correttamente e compilare la scheda di un paio al giorno. Solo che da "foca" quale sono vi devo rompere le balle per aiuti continui! :-( Per il momento le ho divise tutte per data/personaggio utilizzando le foto del venditore. Poi sto iniziando, per ogni moneta, a compilare la scheda non con i soli dati del venditore ma con quelli che ho rilevato e le catalogazioni che trovo (hem, mi trovate) e, in ogni cartella, metto anche un brave descrizione del personaggio. Volete farvi del male? http://www.conigliosolitario.org/monetae-romanum Ciao. WF
    2 punti
  12. Ciao, di seguito le principali legende del diritto di Tetrico I (sn) e Tetrico II (dx). Ciao Illyricum
    2 punti
  13. Ciao @NUMISMA_RE , dalla barba ? , Tetrico I e' barbato , il figlio Tetrico II non l' ha , inoltre Tetrico II e' quasi sempre nominato CAES mentre il padre AUG , ciao
    2 punti
  14. Una combinazione di coni crotoniati “possibly unpublished” viene segnalata dalla Classical Numismatic Group, Electronic Auction 380, lot 39, del prossimo 10/08/2016. Si tratta di uno statere (gr. 6,67; mm. 19) proveniente dalla collezione “Volteia” con i seguenti tipi: D/ QPO a d. Tripode su base lineare con sostegni conformati a zampe leonine e bacino sormontato da tre anse circolari di cui quella centrale maggiore delle laterali; sotto il bacino, due volute; tra i sostegni laterali, due volute. A s., chicco di grano. R/ QPO a d. Tripode su base lineare con sostegni conformati a zampe leonine e bacino sormontato da collo su cui si ergono tre anse circolari di cui quella centrale duplice e maggiore delle laterali; tra i sostegni laterali, duplici volute. A s., foglia d’edera. Gli editori della CNG datano il pezzo al 430-420 a.C. circa in base al confronto con HN 2113-19, tuttavia è possibile qualche ulteriore precisazione. Il simbolo del chicco d’orzo è certamente agganciabile a due serie contrassegnate da lettere (E, ME) che tuttavia presentano il simbolo al R/. La prima appare contrassegnata, al D/, da Herakles libans e leggenda OIKIMTAM con lettere arcaizzanti (san, iota a tre tratti); la seconda, da un’aquila ad ali chiuse stante su capitello ionico. Entrambe le serie si caratterizzano per una resa iconografica del tripode del tutto analoga a quella dello statere in esame (volute sotto il bacino e alla base del tripode) e per la posizione della leggenda (attestata nella forma QPOT) e del simbolo. NAC AG, Auction 13 (1998), 197 SNG Fitzwilliam IV, 763 Per quanto concerne il R/, caratterizzato dal simbolo della foglia d’edera, rilevante appare il confronto con le emissioni con aquila su testa di cervo/tripode con collo e foglia d’edera del tipo SNG ANS, 3, 350 non solo per la resa alquanto stilizzata del simbolo, quanto per la rappresentazione del tripode con collo segnato da solchi orizzontali, foggia delle anse e resa delle volute. Roma Numismatics Ltd., Auction VI - Session 2, 29/9/2013, lot 342 (ex Peus, 372, 30/10/2002, lot 71) Ulteriore elemento di confronto è rappresentato dall’iconografia del tripode su una serie di divisionali (trioboli e dioboli) con octopus al R/. CNG, 102, 18/5/2016, lot 78 (ex coll. AG Collection; ex Lanz, 72, 29/5/1995, lot 108) Terminata la fase incusa, che a Crotone si snoda per circa un secolo (ca. 530/25-435/30 a.C.), la nuova tecnica a doppio rilievo si inaugura, seguendo Rutter, con le due serie contraddistinte da Herakles oikistas (ultimo quarto del V sec.) a cui seguirebbero le emissioni con Aquila/tripode che interrompono il pressoché rigido abbinamento Tripode/Tripode (o, successivamente, Tripode/Aquila) che aveva accompagnato la monetazione crotoniate fin dagli esordi. Mi chiedo, pertanto, se la moneta in esame, proprio per la ripetizione dello stesso tipo su entrambi i lati, non costituisca una delle prime - se non la prima - emissioni prodotte con la nuova tecnica a doppio rilievo prima che il nuovo tipo dell’aquila contrassegni in modo stabile il D/ di tutte le serie successive. In tal caso si potrebbe pensare ad una datazione prossima alla fine degli incusi e restringere la forchetta cronologica agli anni immediatamente successivi al 435/30 a.C.
    1 punto
  15. Salve a tutti, nasce a Caserta, il Circolo Numismatico " Terra di Lavoro", che riguarderà chiaramente, tutta la provincia con i suoi 104 comuni Il Circolo di Terra di Lavoro, senza finalità di lucro, si pone come obiettivo, in una provincia ricca di storia ma priva di associazioni analoghe, la diffusione e la divulgazione della numismatica, attraverso la creazione di una sede, l' organizzazione di incontri periodici tra gli iscritti ed, eventualmente, la organizzazione di convegni. Potranno aderirvi i collezionisti di monete che vanno dall'Antica Grecia all'euro, purchè realmente appassionati alla numismatica. Non saranno accettati coloro che intenderanno parteciparvi con l'unica finalità di vendita di monete. Gli interessati, per adesso, troveranno il Circolo nell'area organizzativa di questo forum. Ci lamentiamo che nella provincia di Caserta non succede mai niente, perchè non provarci? Saluti Eliodoro
    1 punto
  16. Successivamente furono SIGNIS RECEPTIS . Poche volte nella storia militare romana accadde che un corpo militare di spedizione in territorio nemico , composto da una o piu’ Legioni , fosse completamente distrutto al punto che l’ insegna principe della Legione , l’ Aquila , fosse persa e fatta preziosa preda ; certamente dileggiata dal nemico . Due in particolare furono i fatti militari eclatanti che determinarono questa onta militare per Roma che , come effetto morale all’ epoca fu carico di conseguenze , tanto che influenzarono i destini dell’ Impero romano e direi anche dell’ Europa successiva ; anche in Hispania , Gallia e Dalmazia si persero le Insegne delle Legioni al tempo di Ottaviano Augusto , in seguito recuperate , ma non ebbero pero’ alcuna conseguenza militare postuma , Hispania , Gallia e Dalmazia vennero completamente conquistate diventando provincie dell’ Impero . La sconfitta e la morte di Crasso e del figlio a Carre e quella di Varo a Teutoburgo che perse oltre alla propria vita , tre Legioni , la : XVII - XVIII - XIX mai piu’ ricostituite , ebbero invece conseguenze postume ben piu’ gravi e durature . Evito in questo post di parlare della storia e dei fatti delle due famose e scottanti sconfitte delle Legioni romane in quanto temi gia’ trattati , addentrandomi invece piu’ avanti nell’ aspetto propagandistico ; fatti ben noti a tutti gli storici e ai numismatici , anche per le numerose emissioni monetali dell’ epoca di Augusto che celebrarono fastosamente il recupero delle perse insegne crassiane ; cosi’ come quelle particolari monete , degli Assi , emesse in seguito da Gaio Caligola , il figlio di Germanico e di Agrippina Maggiore , a ricordo del padre che recupero’ in Germania nel 14 e nel 16 d.C. due delle tre insegne perse da Quintilio Varo nella foresta di Teutoburgo ; la terza e ultima Aquila legionaria variana sarà recuperata , regnante Caligola figlio di Germanico , da Publio Gabinio Secondo , durante la campagna del 39 / 41 d.C. oltre il Reno a seguito di una vittoria sui Cauci . Queste due pesanti sconfitte determinarono in Oriente e in Occidente i confini dell’ Impero romano ; infatti pur avendo i Romani invaso in tempi successivi , fin quasi fino alla fine dell’ Impero , sia la Germania sia la Partia , l’ invasione pero’ ebbe come effetto immediato solo battaglie militari vittoriose , ma non risolutive del problema territoriale , senza apportare conquiste stabili del territorio invaso . Entrambe le due sconfitte ebbero anche l’ effetto morale scottante della perdita delle Aquile legionarie , fatto che Roma non poteva permettere che rimanessero in mani nemiche ; sia Augusto che Tiberio si adoperarono affinche’ fossero recuperate , recupero che in effetti avvenne , ma con grande differenza di metodo dei due Imperatori , metodo che arreco’ a Tiberio un vantaggio morale su Augusto , vediamo perche’ , leggendo il passo XXIX delle Res Gestae Divi Augusti , il testamento spirituale di Augusto , si legge : « Recuperai dalla Spagna , dalla Gallia e dai Dalmati , dopo aver vinto i nemici , parecchie insegne militari perdute da altri comandanti . Costrinsi i Parti a restituirmi spoglie e insegne di tre eserciti romani e a chiedere supplici l' amicizia del Popolo Romano . Quelle insegne , poi , riposi nel penetrale che è nel Tempio di Marte Ultore » Nello stesso Tempio di Marte Ultore (Vendicatore) , costruito da Augusto in memoria della vendetta sugli uccisori del padre adottivo Caio Giulio Cesare , vi vennero custodite inoltre al tempo di Tiberio e Caligola le Insegne delle tre Legioni perdute in guerra , in seguito recuperate da Germanico e da Gabinio Secondo , da Publio Quintilio Varo contro i Germani nella battaglia della foresta di Teutoburgo . Vediamo ora perche’ ho scritto in precedenza che i metodi di recupero delle Aquile legionarie da parte di Augusto e di Tiberio furono molto diversi nel metodo , tralasciando il recupero dell’ Aquila della terza Legione variana , recuperata casualmente da Gabinio Secondo al tempo di Caligola mentre era impegnato in una guerra contro i Cauci . Le numerose monete emesse da Augusto per commemorare il recupero , sarebbe meglio dire la consegna (….costrinsi….) delle Aquile legionarie crassiane sconfitte nel 53 a.C. da parte dei Parti , fu un atto , o meglio una conseguenza di un trattato politico concluso con i Parti nel 17 a.C. , non certamente per merito di una vittoria militare partica , trattato che semplicemente stabilizzava i confini tra i due Imperi e che prevedeva tra altre concessioni da ambo le parti , la riconsegna delle Aquile perse nel 53 a.C. Tutto questo venne dalla politica augustea enfaticamente celebrato anche nelle argentee monete dove compare la scritta : SIGNIS RECEPTIS oppure SIGNIS PARTHICIS RECEPTIS . Ben diversa e di altro spessore fu invece il recupero delle Aquile variane a seguito della campagna militare di Germanico , intrapresa su avallo di Tiberio , per vendicare la sconfitta variana del 9 d. C. ad opera di Arminio , campagna militare vittoriosa che porto’ al recupero di due delle tre Insegne perse nella foresta di Teutoburgo ; vittoria militare che non venne celebrata con emissioni di monete da parte di Tiberio perche’ sospettato , da parte dei contemporanei e posteri , di essere geloso della grande popolarita’ di cui godeva Germanico a Roma ; a Germanico venne comunque concesso l’ onore del trionfo . Ci penso’ il figlio Gaio Caligola ad immortalare il padre su monete , infatti anche in questo caso vennero emesse delle monete commemorative postume da parte del figlio Gaio Caligola quando divenne Imperatore in memoria del padre Germanico , che portano la scritta : SIGNIS RECEPTIS DEVICTIS GERMANIS ; come si nota c’e’ nella legenda una grande differenza con le simili monete emesse da Augusto circa 50 anni prima , la differenza e’ in una sola parola , ma essenziale e determinante , a parte il diverso popolo , la parola e’ : DEVICTIS (GERMANIS) , cioe’ debellati , sconfitti , vinti , i Germani . Tutta questa storiella dimostra ancora una volta come la politica , in particolare quella di stati autocratici come era quello istaurato da Augusto , antica o moderna che sia , tende ad ingigantire a proprio vantaggio fatti altrimenti secondari oppure a sminuire , se non addirittura a celare , eventi scottanti . Sotto due Denari emessi da Augusto per celebrare la riconsegna delle Insegne catturate a Crasso nel 53 a.C. e un Asse emesso da Caligola a memoria del padre Germanico per il recupero delle Insegne catturate a Varo nel 9 d.C.
    1 punto
  17. Ragazzi vi volevo "presentare" i miei primi sesterzi. Ora che mi sono arrivati mi viene qualche dubbio sul Filippo. La patina, per quanto bella a vedersi, mi da l'idea di innaturale. Cosa che invece, pur essendo "messo peggio" non ho con Treboniano. Filippo... 13,17 gr per 29 mm Treboniano... 15,52 gr 29 mm Voi riuscite a capirci qualcosa? Purtroppo non mi sono ancora attrezzato per foto macro decenti e ho solo quelle del venditore, che vi posto. Grazie a tutti. WF
    1 punto
  18. Da Londra, la collezione del British Museum, un link ad un esemplare con tripode, legenda ed uccello acquatico sia al dritto che al rovescio, del peso di 5.36 g ed acquisito dal museo quasi 150 anni fa, nel 1867: http://www.britishmuseum.org/research/collection_online/collection_object_details.aspx?objectId=1297121&partId=1&searchText=Croton+coins&page=3
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  19. Dato il recente aggiornamento del forum, puoi trovare in questa discussione alcune notizie http://www.lamoneta.it/topic/151047-applicazioni-per-smartphone/ Io non la uso ...
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  20. Ciao , se puo' esserti utile questo e' quanto ho rintracciato su Fiorelli come numismatico : http://www.socnumit.org/doc/Numismatici/FIORELLI_Giuseppe.pdf
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  21. Ciao! Spetta a @profausto spostarla. Sapendo quanto è attento, probabilmente è in vacanza e non ha ancora avuto la possibilità di farlo. Io ci metto una "notifica" come promemoria e quando potrà, certamente ci accontenterà Grazie pro! saluti, luciano
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  22. Ciao! E' in pdf; il sistema più veloce è riportare il volume II del Papadopoli dal sito di incuso; l'alternativa è quella di fare il piccolo scrivano lombardo e scrivere tutto il capitolo. http://incuso.altervista.org/docs/Le_monete_di_Venezia-2.pdf basta andare nelle pagine indicate da @gigetto13 e si scopre l'arcano ..... anche il probabile uso di "ingegni" per coniarli.
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  23. Ciao , un esemplare simile al tuo .
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  24. Salve a tutti, ho letto con molto entusiasmo tutta la discussione sui filippi o carli di Carlo II del 1666, 1676 e 1694 con i rispettivi sottomultipli. A questo punto vorrei postare anche il mio filippo o carlo di Carlo II del 1666 con una doppia mancanza di tondello (sopra e sotto). Il tondello non mi sembra tosato, poiché pesa ben 27,8 g. Vorrei inoltre un vostro parere sullo stato di conservazione generale... Grazie!
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  25. Un interessante riscontro di profili tra i genitori di Agrippina : Agrippa e Giulia , con Agrippina , dal quale profilo traspare tutta la caparbieta' e la fierezza del padre Agrippa , mentre dalla madre Giulia , Agrippina prese il carattere di franchezza e schiettezza , quello che oggi si direbbe "parlare senza peli sulla lingua" ; fu insomma Agrippina una donna forte e risoluta , al punto che era abituata , come il padre , a convivere con i legionari nei campi militari , tanto che alcuni figli nacquero e convissero in questo ambiente certamente non idoneo per una donna e per di piu' di famiglia imperiale .
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  26. Esiste una serie di stateri a doppio rilievo del tipo postato da @Archestratostudiati già negli anni Ottanta da Salvatore Garraffo (“Crotoniensia. Dall’incuso al doppio rilievo” , in Studi per Laura Breglia, "Bollettino di Numismatica", Supplemento al n. 4, Parte I,1987, pp. 105-117), il quale per caratteristiche tecniche e stilistiche li riteneva paralleli all'ultima fase degli incusi (ca. 460-440 a.C.). Lo studioso riprendeva l'ipotesi di una "experimental issue" avanzata da Kraay - sulla cui scia si pone anche Rutter (HN, p. 169) - nel commento al ben noto ripostiglio, quasi interamente disperso, rinvenuto a Cittanuova (IGCH 1889) e probabilmente occultato nel secondo quarto del V secolo a.C.,che avrebbe contenuto stateri del tipo suddetto. Purtroppo solo l'edizione di un corpus della monetazione crotoniate, sperabilmente prossima, potrà far luce su questioni tuttora laquanto dibattute, tra cui i famosi "ibridi" citati a giusto titolo da @numa numa.
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  27. :-) Quella è la mia! Grazie del compliemnto, gestirla è una cavolata e mi permette di avere un catalogo completo sott'occhio e di veloce consultazione. La terrò in parallelo al catalogo sul mio PC! :-) WF
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  28. ...alla galleria fotografica di conigliosolitario che hai allegato.
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  29. Gentile MPP, Grazie dell'interessante contributo. Come Lei anche io sono appassionato di monete coloniali italiane, anche se per limiti finanziari, la mia collezione si limita a questo pezzo. Non entro nel merito della valutazione sia del perito Tevere che di NGC, pechè non ho la preparazione per esprimere un mio personale giudizio. Ovviamente però mi fa piacere in quanto possessore della moneta la similutudine dei giudizi, e direi che entrambe le valutazioni si allineano. Detto questo, aggiungo che sono stato "forzato" a far ricertificare la moneta (definiamola una sorta di esperimento) perchè pur custodendo la moneta periziata in taschina in luogo molto secco, avevo notato la formazione di una pellicola verdastra. Cosa che tra l'altro noto anche in alcune monete periziate in vendita su internet (ebay, nomismaweb, etc.) ed a tal proposito ho visto che recentemente le monete periziate tendono ad essere avvolte in pellicola di acetato prima di essere riposte in taschina. Ovviamente ho tenuto il cartellino di Tevere, poichè fa parte della "storia" della moneta, e costituisce un giudizio di assoluto valore le panorama numismatico italiano. Al di la di questa "divagazione" sulle modalità di conservazione delle monete da collezione, concordo con Lei sul fascino della moneta, per me accentuato dal fatto che sia in Etiopia che Eritrea ci ho lavorato per parecchi anni. Per cui secondo me ha molto più fascino una buona moneta SPL, o anche inferiore piuttosto che un più costoso FDC (sia esso il 5 Lire tallero che il Tallero italico), poichè è verosimile che solo un SPL o un BB abbiano realmente circolato in Africa, mentre gli FDC giunti fino a noi sono i pezzi rimasti in Italia e che si sono "salvati" dalla fusione, poichè come lei sa, sia il tallero italico che il 5 lire tallero non sono mai stati graditi in dalle popolazioni dell'Africa Orientale, che preferivano il tallero di maria teresa o il birr di Menelik (cit. pag 174 e 300 del libro "la Moneta Italiana, un secolo dal 1870" ed Banca Popolare di Novara). Concludo dicendo che di questo periodo storico, ho per il momento un bel tallero di convenzione 1935 e spero di poter trovare un buon SPL di Rupia della Somalia e le 2 lire di Umberto I per la colonia eritrea. Purtroppo il 5 Lire Tallero, anche in modesto stato di conservazione, rimane al difuori della mia portata. Trovo d'altra parte veramente inspiegabile perchè quest'ultima moneta (tutto sommato marginale per il suo reale impiego) sia cosi molto seguita e purtroppo falsificata, ma questa è un'altro argomento che ci farebbe divagare ... Un cordiale saluto.
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  30. Per farsi un’idea della dimensione del problema dei falsi di Apollonia pontica e del rischio di pronunciarsi a favore dell’autenticità di una moneta senza un’adeguata cognizione di causa, basta leggere la nota in http://www.wildwinds.com/coins/greece/thrace/apollonia_pontika/i.html sotto riportata e visitare i siti ai quali rimanda. Due to a large number of forgeries of the Gorgoneion/anchor types, a number of coins on this page were removed in 2008. Because some are still in circulation, please see: A detailed analysis of the Apollonia Pontika Fakes and The fakes of the "Black Sea Hoard" Il primo link si riferisce alle dramme distribuite in occasione della New York International Numismatic Convention del 1999, che costituiscono il cosiddetto "New York Hoard"; il secondo link al più famoso ‘pacchetto’ di dioboli distribuito nella Convention del 1988 e noto come “Black Sea Hoard”. La frase che le “Black Sea Hoard forgeries of Apollonia Pontika and Mesembria diobols also initially fooled many top dealers, and when credible questions were raised, many quickly refunded customers' money.” la dice tutta. Se poi uno vuol accertarsi della ‘proliferazione’ del tesoretto di 150 dioboli dei tipi di Mesembria e di Apollonia scoperti da un bagnino della Bulgaria nel 1988, basta che scorra la pagina. Troverà questi numeri: The die engraver produced more than 15 false dies of the same types and struck 1000 fakes in the ancient way with hot flan and hammer. A Bulgarian correspondent estimated that 3000-6000 more false diobols have been made from these dies, but pressed hydraulically on cold flans and thus less deceptive than the first batch. More dies were made, and existing dies recut. Oltre ai numeri, si trova nella pagina anche un’ampia illustrazione dei falsi che si vedono ancora oggi offerti nelle aste a 45-50 USD o EUR di base, dove molto spesso rimangono invenduti. Probabilmente li acquista chi non conosce la loro storia… apollonia
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  31. Anche il peso conferma le anomalie della moneta, per me e' una imitazione con determinate caratteristiche , bisognerebbe vedere se ci sono stati casi similari riscontrati in passato anche qui magari...
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  32. Buon giorno a tutti. Anche io sono particolarmente attratto dal fascino di questa moneta. Con il dovuto rispetto per il compianto Sig. Emilio Tevere, devo dissentire dallo stato di conservazione dichiarato. Da quello che è possibile vedere dalle immagini pubblicate la moneta è ascrivibile a buon BB almeno per i seguenti motivi: al D rilievi scarsi, quasi scomparsi, sulle parti più elevate del conio, vedi la spilla che trattiene i capelli e le ciocche dei capelli all'altezza del collo dell'allegoria dell'Italia, oltre a tanti segnetti che mi pare si vedano nel campo; al rovescio le perle della parte centrale della corona sono illegibili, cosi come illeggibili sono i particolari delle parti terminali delle piume caudali. In realtà il Tallero d'Italia (è questo il vero nome) non è una moneta vera e propria, in quanto è stato pensato e prodotto come pezzo commerciale d'argento con un determinato titolo (835/..) e un definito peso (g 28,067 g), da utilizzare negli scambi commerciali in Eritrea nel tentativo di soppiantare ivi il "dominio" del Tallero della pettoruta Imperatrice asburgica. Emesso in 510.000 esemplari, mi risulta che gli esemplari leggermente meno comuni sono quelli che non recano al D la firma del modellista e incisore dei conii A. Motti. Ha la caratteristica forma leggermente ellissoidale (un po' schiacciata) e reca sia al D che al R, nelle parti perimetrali, evidenti striature radiali, per il fatto che il tondello è stato coniato senza collare (o virola), dunque, all'atto della coniazione, si è potuto espandere liberamente in direzione radiale. Ciò è anche alla base del fatto che alcuni esemplari non recano la firma del modellista e incisore. La coniazione è avvenuta senza virola per un semplice motivo: nel 1918 la Regia Zecca di Roma non era dotata di virole spaccate (o segmentate che dir si voglia), dunque era tecnicamente impossibile coniare la moneta senza compromettere la leggibilità del taglio, che come tutti sappiamo reca legende e ornati in rilievo realizzati, prima della coniazione del tondello, mediante macchina orlettatrice. Il taglio delle monete, infatti, può ricevere leggende in rilievo, all'atto della coniazione, solo utilizzando una virola segmentata, che consenta, allargandosi, l'espulsione della moneta coniata immediatamente dopo la coniazione. Per quanto mi riguarda non toglierei la moneta dalla confezione sigillata del Sig. Tevere.
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  33. Ciao @Legio II Italica : leggerti è sempre un piacere e i tuoi post sempre approfonditi e interessanti. Saluti. ADELCHI.
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  34. Rispondo alla tua ultima domanda, dicendoti che, in questo momento, punterei più sulle conservazoni eccezionali, che sono destinate a restare tali praticamente per l'eternità, mentre la rarità è un parametro che, soprattutto per quanto riguarda le monete in oro di VEIII, potrebbe rivelarsi assai "volatile". Se, come dici, segui abitualmente il forum, probabilmente ti sarai già imbattuto in queste Sorprendenti notizie, che, per il momento, sembrano interessare solo noi, ma che accadrebbe se qualche ministro o funzionario di alto grado con la necessità di fare cassa, decidesse di immettere tutte insieme sul mercato le parecchie centinaia di Vette, o i 5.000 fascioni (oltre a tutto il resto) di cui si parla nella famosa Nota 56? La rarità andrebbe a farsi benedire, mentre la conservazione eccezionale resterebbe tale, e garantirebbe comunque un valore della moneta ben superiore a quello del puro e semplice metallo. Devo riconoscere che, allo stato attuale delle cose, che possa accadere quanto sopra mi sembra un'ipotesi assai remota, ma poiché, mi par di capire, stiamo parlando di un investimento consistente nel medio/lungo termine, io credo se ne debba in qualche modo tenere conto. petronius
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  35. http://www.lamoneta.it/topic/141793-ave-g-pl/#comment-1620209 ecco il link! @savoiardo Ho inserito immagini nel catalogo
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  36. Terza parte Alcune foto a completamento del post
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  37. Questo sito ti può essere d'aiuto con gli usurpatori gallici: www.gallic-empire.com
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  38. Semmai, poteva essere la prima ad avere qualche chance, visto che del centesimo 1857 sono stati coniati più di 17 milioni di pezzi. Ma gli originali del mezzo dollaro Confederato sono solo 4, comprenderai bene che è impossibile ritrovarselo per caso petronius ?
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  39. visto la sua rarità io chiederei se fosse possibile di inserire le immagini a catalogo...
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  40. Ho controllato, la gazzetta e il soldo con il leone con la spada sono secondo decreto del 9 agosto 1653, successivi quindi alle Fides Publica
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  41. Nicolò Contarini, sigla NC 1658 sotto Giovanni Pesaro doge 1658/1659.
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  42. Buongiorno a tutti, ieri ho fatto qualche piccolo acquisto in oro, che ve ne pare? Metto in collezione o scambio con qualche bella medaglia borbonica?
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  43. che sta succedendo ? Poca voglia di parlare, di raccontarsi, il caldo, il mare.... Una discussione così, onore e complimenti a chi l'ha proposta da poco sul forum tra l'altro, anni fa faceva almeno 3/4 pagine... Le emozioni fanno parte della numismatica, la numismatica è una emozione continua, perenne, vorrei dire di più la numismatica è proprio Emozione con la E maiuscola...e le troviamo dovunque... Prima ho fatto riferimento a un dono numismatico, spesso una moneta cara è legata a una persona, quella regalata dal nonno, un parente, un amico, o ti ricorda un momento particolare... Ma a volte effettivamente il collezionista da buon cacciatore ricorda i" grandi successi ", gli insuccessi in realtà un po' meno chissà perché.... E allora se trovi l'inedito, la variante, la moneta affare te la ricordi, non la dimentichi.... Ho trovato inediti anch'io, varianti, sono quasi tutte raccontate qui, è indubbiamente una emozione non ci sono dubbi... C'è stato un momento in cui se non erano denari di Lucca non le guardavo neanche...,gli ottoniani erano i più rari e anche costosi... Facemmo uno studio sugli ottoniani in tre che era pubblicato sul forum e studiammo una serie limitata di 4 monete col cuneo, che era una serie di transizione, in realtà di privati ce n'era uno solo, di un signore di Lucca, andammo in processione a vederlo, studiarlo, memorizzarlo...proprio sul posto a Lucca. Alla fine il proprietario mi propose l'acquisto, è il quarto ....l'unico sul mercato facciamo 1.500 Euro ed è un affare per lei...rinunciai... gli dissi che mi piaceva trovarle queste monete se no che gusto c'era... Sapevo in realtà che non l'avrei mai ritrovato, era una scusa non volevo pagare quella modesta cifra... E invece la fortuna era dietro l'angolo, ma più che la fortuna fece l'occhio allenato, il cuneo l'avevo ben memorizzato, la posizione, la forma... Arrivò Verona, Verona vedo che torna spesso, vedo un denaro ottoniano di Lucca , lo prendo in mano e un colpo al cuore....tartagliavo dicendolo lo compro subito... C'era il famoso cuneo, la moneta finì pubblicata su GDN e anche sull'articolo del forum, ma non finì lì...il cuneo evidentemente era cosa mia, un listino importante arrivò... lo vedo in ufficio, altro cuneo...parte immediata la telefonata e l'ordine. Ora sono 6 col cuneo, due miei...poi chiamatele come volete...io alla Battisti le chiamo EMOZIONI...anche forti, molto forti...
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  44. Le hai vendute tutte a 850? O quale? È vero, anche se proporre è diverso da vendere. In ogni caso negli ultimi 2 mesi il prezzo si è alzato, passando ben oltre i 500 per le monete perfette e complete di tutto. Rispetto a gennaio che si trovava ancora sui 470-480. Il caso più eclatante è la 2007, a gennaio si trovava sui 100-110, ora la vendono tra i 170 e i 190! Pian piano tutte subiscono dei rincari, difficili da spiegare, però è così! A breve ripubblicherò il file con i prezzi di mercato dove si potrà notare questa crescita!
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  45. Che poi è la stessa che è fotografata nel MIR... ;)
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