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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 02/16/16 in tutte le aree
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Una monetina apparentemente banale e facilmente confondibile con quelle del tutto simili e assai comuni a nome degli altri tetrarchi. In realtà è molto rara e le dinamiche della sua coniazione sono utili per comprendere i rapporti tra Costantino e Galerio e l'attività della zecca di Alessandria. Costantino I Cesare , frazione di follis , I° officina della zecca di Alessandria (306-308 d.C.) Dritto: FL VAL CONSTANTINVS NOC CAES, busto laureato, corazzato e drappeggiato di Costantino rivolto verso destra. Rovescio: CONCORDIA MILITVM, Costantino all’atto di ricevere da Giove un globo sormontato da una Vittoriola. Al centro A, in esergo ALE. Riferimento: RIC VI Alexandria 85. Rarità: 8/10. La moneta in oggetto rientra in una delle due soli emisisoni (anche l'altra rarissima) della zecca di Alessandria che vedono raffigurato Costantino I col titolo di Cesare. Fu probabilmente coniata per un breve lasso di tempo compreso tra la fine del 306 e l’inizio 307 d.C, ovvero non prima del 25 luglio del 306 (data della morte di Costanzo Cloro e di elevazione del figlio Costantino I al rango di Cesare) e i primi mesi del 307 allorquando i rapporti tra l’Augusto d’Oriente Galerio Massimiano (che controllava la zecca) e il giovane Cesare Costantino I si compromisero a seguito della pretesa di quest’ultimo di essere riconosciuto come legittimo Augusto d’Occidente. Ne conseguì uno scontro armato che comportò l’interruzione in Oriente delle coniazioni a nome di Costantino I fino al 308. Benché sia accertato che questa tipologia di monete sia stata coniata in ben quattro officine, la grande rarità con la quale esse appaiono sul mercato può essere ragionevolmente spiegata con una produzione assai modesta e discontinua giustificata dagli altalenanti rapporti tra i regnanti. Ricordo, infatti, come proprio le monete erano da considerarsi all’epoca tra i migliori mezzi per far politica e trasmettere un “messaggio” ai propri rivali e al popolo romano. Da un punto di vista metrologico rappresentano praticamente un unicum nel panorama numismatico della Tetrarchia. Con un peso di circa 3 grammi e un diametro di circa 20 mm, queste monete possono essere considerate delle frazione di follis (messo follis? un terzo di follis?); a dire il vero, per peso e diametro ricordano sfacciatamente i radiati di Aureliano e pertanto non è improprio definirle “radiati post-riforma”, dove la riforma è quella del 294 d.C. di Diocleziano che introdusse il follis. Ciò non deve sorprendere, la zecca di Alessandria, ai limiti territoriali dell’Impero e lontana dal Senato, aveva sempre goduto di notevole autonomia nelle proprie emissioni e caratteristiche non apprezzabile altrove.7 punti
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Ciao, mi permetto di aggiungere quella che considero un’addenda alla bella presentazione di @@Titta99 http://www.lamoneta.it/topic/145684-presentazione-powerpoint-monetazione-romana/ nell’ottica di completarla a scopo didattico e spero di discussione. Oltretutto, alla luce della recentissima ottima presentazione di @@Poemenius , http://www.lamoneta.it/topic/146713-pesi-e-misure-nel-tardo-antico/#entry1676909 ne rappresenta il logico prologo (salvo non trattare il travagliato III secolo se non di striscio). In effetti senza che ne parlassimo tra noi (abbiamo una “liaision” culturale per tutt’altre faccende… ;) ), abbiamo avuto entrambi un’idea simile (e infatti il titolo richiama quella sul periodo Tardo-antico). Nel seguente topic tratto parte della svalutazione della monetazione romana nel periodo 2 a.C.(Augusto) – 215 d.C. (Caracalla). Mi limito a queste riforme perché a partire dal III secolo dopo Cristo la spirale inflazionistica subisce un’accelerazione che sconvolge il quadro monetale valido per due secoli che ci permette di rendere facilmente comparabile le varie riforme. Infatti fino alla prima metà del III secolo lo schema di cambio rimane invariato (salvo la scomparsa dei nominali più piccoli probabilmente a seguito della loro svalutazione – analogamente alle odierne discussioni sui 1 e 2 €cents) ovvero: Qualcosa in realtà cambierà pur restando fissi i valori di cambio tra le varie monete. I tenori di metallo fino ed i pesi ponderali, ad esempio. La domanda sorge spontanea: perché accadde? Quale dinamiche portarono al progressivo impoverimento della monetazione circolante?4 punti
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______________ 1990 Unione Sovietica A 30 anni dall'inaugurazione del Matenadaran La biblioteca è un'istituzione culturale che custodisce una collezione di manoscritti antichi in lingua armena e in moltissime altre lingue. Il Matenadaran si trova a Erevan, capitale dell'Armenia, il suo patrimonio conta più di 17.000 manoscritti e circa 100.000 documenti di archivio medievali e moderni. 5 Rubli - Rame/nickel4 punti
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Scendo verso il Ticino a trovare S. SIRO FILIPPO MARIA VISCONTI GROSSO DA UN SOLDO E MEZZO4 punti
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Che ne dite di questa è comparabile a quella postata in precedenza? Forse è anche meglio Grazie3 punti
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______________ 1990 Irlanda 1 Pound - Rame/nickel (questa moneta è ancora convertibile nel paese di origine, equivale ad euro 1,27)3 punti
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Agli ultimi due utenti che personalmente non credo di conoscere, a memoria, e che mi piacerebbe conoscere, chiedo: 1) come mai avete questo pernicioso interesse a voler sapere chi partecipa che non ho visto in altri forum per analoghe iniziative? Non solo, ma questo desiderio di conoscere i partecipanti nel passato mi è stato anche richiesto di non assecondarlo per motivi di sicurezza, quindi se lo faccio rischio anche di prendermi delle sonore strigliate per i motivi sopra esposti. 2) in calce a questo, visto il tono denigratorio con il quale sono stati postati, chiedo la cortesia di astenersi da future analoghe esternazioni; 3) gli organizzatori (Cavicchi, Cavaliere, Nasi ed il sottoscritto) si stanno dando da fare per dare forma e continuità a queste manifestazioni perché credono in questo modo diretto di vivere la numismatica, ma con le caratteristiche che noi commercianti puntiamo ad avere. Onestamente vedere dei commenti così, basati su nulla, fa male e ferisce il nostro lavoro. Invece di stimolare iniziative come queste che puntano a portare vitalità alla numismatica, il messaggio che traspare è totalmente negativo. A questi due utenti chiedo: ma agli organizzatori di Verona o Bologna che non hanno profilo su questo forum chiedete chi partecipa? O ci andate lo stesso? Tanto nessuno vi scriverà chi partecipa in anticipo perché nessuno ve lo dirà. Ed allora chiudo dicendo: partecipate a queste manifestazioni ed incentivatele. Evitate questi chiacchiericci, stimolate la positività della novità, così come è stato fatto nel post iniziale e per altre iniziative analoghe. Comunque ad oggi siamo in circa 25 espositori, solo numismatici. Il nostro desiderio è che prevalga la numismatica e solo questo. Stefano Palma3 punti
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Buongiorno a tutti gli amici. Devo dire che il 2016 è iniziato con dei veri fuochi d'artificio. L'amico Andrea ha aggiungo alla sua bella collezione, uno bel quattrino per Ravenna (R5) del Foscari. Ora questo soldino continua il filotto delle monete rarissime che raramente abbiamo il piacere di vedere. A volte le aste baia Savoca hanno delle interessanti monete, e proprio qui il fortunato acquirente ha pescato. Soldino di Giovanni Mocenigo 1478 -1485.2 punti
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Buongiorno, ecco la piastra che mi mancava tipologicamente, la prima ed enorme moneta emessa a Firenze dopo la repubblica. Cosimo I de' Medici (1569-1574) - Piastra 1573 Zecca: Firenze - Fronte: busto drappeggiato e corazzato del Granduca a destra - Retro: San Giovanni stante di fronte con il volto rivolto a destra alza la mano destra nell'atto di predicare e tiene una lunga croce con la sinistra. 32,40 grammi. Cosimo I figlio di Giovanni dalle Bande Nere, il più celebre condottiero del Rinascimento italiano diventa Duca di Toscana nel 1537. Di carattere assai risoluto (nipote di Caterina Sforza di Pesaro, considerata una delle donne più energiche della storia) sviluppò rapporti politici per garantire prosperità alle fortune della città, eliminando ogni possibile resistenza. Vicino a Carlo V di Spagna concesse favori agli Spagnoli occupanti di parte delle sue terre. Intransigente come governatore del Ducato, limitò molte libertà nelle mura cittadine, e fu al tempo stesso artefice di migliorie nell’agricoltura e nel commercio, ambizioso nel programma urbano e mecenate delle arti; la bellezza delle sue monete sono un esempio. Nel 1555 crea un grande Stato Mediceo con la sottomissione di Siena. Pio V lo riconosce Gran Duca nel 1570. Decisivo fu il ruolo della flotta da lui creata nel 1550 nella battaglia navale di Lepanto nel 1571. I conii di questa moneta sono di Pietro Paolo Galeotti successore di Benvenuto Cellini. la moneta ha patina di monetiere e credo sia un BB/SPL con rovescio molto acceso sullo Splendido. di difficile apparizione sopra il BB questa moneta è entrata in collezione, il 1573 anche data più rara del 1572. saluti fofo2 punti
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Buonasera a tutti, condivido questo acquisto fatto ormai da qualche mese....è una tipologia che non è per niente facile trovar bella. questa come vi sembra? un saluto a tutta la sezione e grazie a chi interverrà. :) marco2 punti
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Secondo me dipende dal tuo carattere. Per come sono fatto io, preferisco avere solo monete che mi emozionino e non che mi mancano. Costo o no, quello è secondario. Siamo collezionisti di storie e di emozioni secondo me, non di ''cel'ho, cel'ho, cel'ho, manca!'' E' una scelta personale eh :)2 punti
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Colleziona x tipologia e non per data, prenditi pezzi rari e belli e non per la quantità.2 punti
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Sapevate che in Gran Bretagna vi sono degli alberi completamente ricoperti di monete? Si tratta dei “wishing trees”, "alberi dei desideri", alberi, cioè su cui dal 1700 in poi vengono inserite delle monete con cui si esprime un desiderio... http://culturetown.org/the-mysterious-coin-covered-wishing-trees-of-britain/2 punti
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Spero che ci siano altri interventi nel tempo ma indubbiamente il cammino della discussione è stato tracciato e se questi sono i risultati dico ad alta voce, viva i Visconti ! Era onestamente da un po' di tempo che non vedevo un interesse e una coralità sul forum per una discussione e per una tematica come in questo caso, noi poi appassionati delle monete milanesi abbiamo sempre un po' faticato però forse questa volta siamo riusciti a trovare le corde giuste e il tema giusto per incuriosire e coinvolgere. Posso dire di averne viste e lette ormai tante di discussioni, alcuni dei veri totem, ma questa sicuramente si avvicina molto a " una perla divulgativa ". Credo che per avere una mole così impressionante di pezzi ma anche commenti ci si debba rivolgere solo al BDN ma in questo caso abbiamo di fronte la Collezione Reale o forse dovremmo rivolgerci a quello che c'è al Castello, che indubbiamente c'è, ma non è catalogato per la parte viscontea e di certo la visione non è da approccio immediato. E quindi viva i Visconti, viva noi che l'abbiamo vissuta, viva la divulgazione numismatica e viva Lamoneta che è la custode di una discussione di questo tipo che navigando su Internet tutti nel tempo troveranno e magari farà anche proselitismo numismatico. Ma viva devo dirlo in questo caso anche il collezionismo privato e quando qualcuno chiederà cosa fa, cosa sta facendo o si domanderà fa poco, non fa abbastanza sicuramente qui troverà una giusta ed esaustiva risposta a questi interrogativi.... Speriamo che questo sia anche di stimolo per altri affinché intervengano di più o magari inizino proprio qui....poi da qualche parte prima o poi tutti dobbiamo iniziare e certamente qui troverete lo spirito e gli interlocutori per proporsi o anche solo domandare...il forum è e deve essere anche poi questo...divulgare, incuriosire e quando si riesce proporre ipotesi...ovviamente insieme.2 punti
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Ma scusa, ti chiami staterepegaso e chiedi a noi? :P Sarebbe come se io chiedessi informazioni su Gallieno... Comunque per quel poco che ne so pare buona anche a me.2 punti
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non ricordo quale dei due ma uno diversi anni fa è andato su InAsta...non mi ricordo il numero del catalogo2 punti
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Buona sera, con queste poche righe volevo umilmente, magari con qualche errore che i più esperti mi perdoneranno, far conoscere ai collezionisti non avvezzi alla monetazione genovese una delle monete simbolo di questo genere: lo Scudo Stretto. Qui sotto l'esemplare nella mia collezione Dritto: +ET+REGE+EOS+1670+ISS (sigla dello zecchiere Io.Stephanus Spinula)+ Verso: +DUX+ET+GVB+REIP+GENV+ La monetazione genovese è molto ampia, basti pensare che la zecca di Genova ha lavorato dal 1139 al 1814 per cui le monete vengono suddivise in base ai periodi storici: in questo caso parliamo del periodo dei Dogi Biennali (1528-1797). In questi due secoli la Repubblica di Genova visse gli anni di massimo splendore della sua storia con una politica interna abbastanza stabile e un aumento dei traffici internazionali. Proprio l’aumento del commercio con l’estero e dei flussi monetari spinsero la zecca a migliorare notevolmente le tecniche passando dalla battitura alla coniazione industriale col torchio (riducendo, se non eliminando, la pratica della “tosatura”). In particolare lo Scudo Stretto venne coniato al torchio a partire dal 1676 e fu la prima moneta che venne realizzata con questa tecnica. Perché parlare proprio dello Scudo Stretto? Innanzitutto perché è la moneta genovese con il maggior numero di date e varianti: basti pensare che è stata coniata dal 1637 a 1725 con 66 anni diversi e 220 varianti! In secondo luogo, ma non meno importante, perché è stata la prima moneta genovese a recare su una faccia l’immagine della Madonna. Dal 1638 scomparve infatti quasi del tutto l’immagine del Castello, che ha caratterizzato le monete genovesi sin dal 1139, e del nome di Corrado II, l’imperatore che diede l’autorizzazione a Genova di emettere moneta. Questo cambiamento potrebbe sembrare solo una modifica estetica ma è invece un cambiamento epocale perché la Repubblica di Genova, con questo atto, volle sottolineare la sua più totale indipendenza rispetto alle grandi potenze europee, in particolare alla Francia e alla Spagna. Per fare questo occorreva che la Madonna venisse ufficialmente eletta "Regina e protettrice di Genova" ( 1637) e si trovò il pretesto quando il Doge Giovanni Francesco Brignole Sale (1582-1637) divenne Re di Corsica. Ora Genova poteva fregiarsi dell’immagine della Madonna sulle monete e allinearsi di nome e di fatto alle altre monarchie. Nacque così lo Scudo Stretto. Dal 1637 al 1649 venne chiamato semplicemente scudo; cambiò nominazione solo nel 1649 con la comparsa dello scudo largo. A differenza di questo, lo scudo stretto ha solo sottomultipli e non multipli: il mezzo, il quarto e l’ottavo. Nel 1638, dopo appena un anno dalla prima emissione, venne ideato una seconda tipologia di Scudo Stretto che rimarrà quella definitiva e la più conosciuta.2 punti
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Carissimi, scusate ma... tutta la legenda ( e non solo...) è chiaramente ribulinata e ripassata, soprattutto nella parte del nome... quindi........ A meno di non trovare un'esemplare non ribulinato uscente dal medesimo conio ( e lo dubito moltissimo) temo che le conclusioni che si potrebbero trarre siano fondate sulla sabbia... Cordialmente, Enrico2 punti
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Cari amici, sconfino in una sezione di cui sono molto ignorante per cercare qualche risposta. Mi occupo di norma di V e VI secolo (romani, bizantini e regni romano barbarici). Il tema del rapporto oro : argento : bronzo è assai dibattuto e si muove (pare) molto nel tempo. Guardando però al regno d’Italia, e poco indietro, mi pare di trovare una stabilità di rapporto AV:AG che supera il secolo di vita. Noto che da Vittorio Emanuele I al 1927 circa, il rapporto rimane pressoché invariato per circa un secolo. Nel mio calcolo che vedete nell’immagine ho ragionato sempre così…ad esempio: 100 lire di AV = 32,25 gr – titolo 900 = 29,025 gr di oro puro 5 lire in AG = 25 gr – titolo 900 = 22,50 gr di argento puro 100 lire di argento puro = 22,50 gr (5 lire) * 20 = 450 grammi Rapporto 29,025 : 450 - ovvero - 1 : 15,5 Quando non avevo sotto mano i dati del 100 lire, ho fatto la medesima cosa con le 80 lire o le 20….. Ora, se ho fatto macroscopici errori, vi prego di correggermi, io sono partito usando un semplice “Gigante” del 2003…. Altrimenti: DOMANDONE (almeno per me…..) In che modo il Regno D’Italia (e i suoi immediati predecessori) furono in grado ti mantenere stabile, fisso ed invariato per 100 anni il rapporto AG:AV in un mercato come quello del XIX secolo, se questo risultava quasi impossibile nei secoli del tardoantico? Quale politica economica impedì le ovvie fluttuazioni nel rapporto? Potete illuminarmi? Grazie infinite a chiunque mi risponderà…o correggerà gli errori di calcolo….tutto sarà d’aiuto. Un caro saluto Alain2 punti
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Vedo che stai facendo autonomamente le tue ricerche :-) In realtà sul forum stesso è stato pubblicato molto a riguardo degli anni. La novità dell'800 è che lo stato, partire da un certo momento in poi è abbastanza forte da poter imporre la circolazione fiduciaria della moneta. Ciò è agevolato soprattutto dal nascere dell'unione monetaria latina: https://it.wikipedia.org/wiki/Unione_monetaria_latina che ha permesso di standardizzare le monete coniate in europa e di eliminare la concorrenza tra valute diverse. All'interno degli stati nazionali circolavano solo monete dello stesso stato o di paesi aderenti all'Unione Monetaria Latina (UML). Negli anni 50 e 60 dell'800, come dicevo la corsa all'oro californiana portò alla svalutazione dell'oro con la conseguente sovravalutazione in relativo dell'argento, la risposta dell UML, fu quella di abbassare il titolo delle monete in argento da 900 millesimi a 835. Cito il link di wikipedia: la maggiore scarsezza relativa dell'argento rispetto all'oro modificò il prezzo relativo dei due metalli. Il valore commerciale dell'argento divenne maggiore del suo valore legale. La differenza tra questi due valori rappresentava un premio sul metallo. Quando il premio coprì i costi di rifusione, di coniazione e di trasporto, divenne vantaggioso passare alla tesaurizzazione o all'esportazione delle monete d'argento. Il ritiro delle monete d'argento causò una crisi delle regole e della circolazione monetaria, in assenza di monete in quantità sufficiente. A questo riguardo, per la Francia, la diminuzione della coniazione in argento tra il 1856 e il 1864 è significativa: Anno Coniazione in argento Coniazione in oro 1856 54,4 508,24; 1857 3,47 572,56 1858 8,63 488,67 1859 8,38 702,70 1860 8,08 446,04 1861 2,52 84,66 1862 2,51 210,16 1863 0,25 230,20 1864 0,16 273,84 a partire dagli anni 70 invece fu l'argento a crollare, con un crollo ben rappresentato dal grafico da te messo, e la perdita dello storico rapporto con l'oro. Per rispondere a questa nuova sfida si decise infine di passare al monometallismo aureo. Ossia il valore della moneta era basata solo sul suo controvalore in oro, e non più su quello dell'argento, che assume valore fiduciario. Il valore della lira, così come del franco, era rappresentato solo dall'oro (teorico) in essa contenuto. Ad esempio la lira italiana così come le altre valute dell'UML valevano 0,290322581 grammi d'oro (anche se emesse in argento 835) e così via. Tieni conto che questa imposizione potè essere fatta solo perchè in presenza di forti stati nazionali e di accordi internazionali. La capacità di uno stato di imporre la circolazione fiduciaria di una tale massa di moneta era poi il prodromo di quello che sarebbe venuto dopo. Si comincia col far diventare l'argento fiduciario, e le banconote vengono emesse in virtù del controvalore in oro che doveva essere mantenuto in banca. Coi decenni anche la banconota diventerà fiduciaria, con la perdita di qualsiasi controvalore reale della moneta che oggi conosciamo.2 punti
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______________ 1990 Unione Sovietica 5 Rubli - Rame/nickel Peterhof Palace a San Pietroburgo2 punti
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Vi lascio intanto questi dati sui quali formulare le vostre riflessioni. In seguito proporrò alcuni altri dati. Ciao Illyricum ;)2 punti
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uno l'ho comprato da Negrini qualche anno fa, ma non ho la foto... ad ogni modo credo che fosse più raro un tempo, resta comunque una bella rarità. Più raro è quello con S. Apollinare, oltre che più affascinante secondo me.2 punti
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Aggiungo FILIPPO MARIA VISCONTI GROSSO CRIPPA 7 R - TOFFANIN 155 RR Moneta molto larga con tutte le leggende, difficile reperire in queste condizioni.2 punti
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Quello che non t'aspetti: taglio 50cent paese sanmarino anno 2002 tiratura 235.400 (75.400 circolanti) condizioni bb+ città trieste2 punti
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Repubblica Democratica Tedesca, 5 mark 1990, rame-nickel-zinco; commemorativa del 500° anniversario del servizio postale tedesco (una delle ultime monete emesse dalla DDR)2 punti
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Ma come sapete il collezionista è fatto per cadere in tentazione e quando si presentò un grosso non tosato alla Varesi 66, eccoci qui :blum: , con tutte le leggende ben evidenti con un confronto decisamente difficile a questo punto.... Divulgazione, racconti, Milano....credo che con questa discussione siamo vicini ai massimi....la lasciamo per gli innamorati dei Visconti, di Milano, delle monete e ovviamente anche per quelli che arriveranno....2 punti
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PARLIAMO DI MONETE Vediamo un po’ di pesi e misure “teoriche” e ovviamente in modo non dogmatico, infatti le variazioni sono poi molteplici….comunque: Festaureus A volte si parla di queste monete come di “aurei” ma non è propriamente corretto….in ogni caso: 1+1/5 solidi 28,8 carati-silique di peso 1/60 sulla libbra 5,40 grammi circa Solido Moneta d’oro. 1/72 sulla libbra 24 silique-carati di peso 1/6 di oncia 4 scrupoli 4,45 gr. circa Semisse Moneta d’oro. ½ solido 1/144 sulla libbra 12 silique-carati di peso 1/12 di oncia 2 scrupoli 2,28 gr. circa Tremisse Moneta d’oro. 1/3 solido 1/216 sulla libbra 8 silique-carati di peso 1/18 di oncia 1 e 1/3 scrupoli 1,50 gr. Scarsi circa Da notare non a caso che in ambito franco, appariranno tremissi marcati VII “silique” e “solidi” da XX e XXI silique…. Per non parlare di quelli bizantini da 23 silique o meno…tema troppo ampio, ne riparleremo J Miliarense Pesante Moneta d’argento 1/1000 sulla libbra d’oro 1/60 sulla libbra d’argento 14:1 in rapporto con un solido (dato assai dubbio in realtà) 5,40 grammi circa 2 cosiddette “silique pesanti d’argento” nel senso della moneta Miliarense Leggero Moneta d’argento 1/72 sulla libbra d’argento 4,45 grammi circa 2 cosiddette “silique leggere d’argento” nel senso della moneta La cosiddetta “siliqua” nel senso della monetina d’argento Ora, dopo quello che abbiamo detto, appare evidente che questo nome non era di certo quello della monetina in questione….ma del seme di carrubo / carato. Inoltre capiamo subito perché qualcuno ha stabilito un rapporto 1/24 tra solido e “siliqua”…eccerto, il solido era fatto da 24 silique-carati d’oro!!!! Qua abbiamo: monete coniate a 1/96 sulla libbra d’argento – 3,40 gr circa monete coniate a 1/144 sulla libbra d’argento – 2,27 gr circa monete coniate a 1/216 sulla libbra d’argento – 1,50 gr circa ….tutte chiamate “siliqua”…che bella confusione…. Quindi…fare quadro è davvero dura…. Nummo Tema dibattutissimo, ma prendiamo come punto di partenza, per non perderci, un peso teorico pari a: 6 silique-carati = 1 scrupolo – almeno diciamo alla prima metà del V sec. A fine IV secolo – 1 nummo = 6000 denari di conto2 punti
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Piccolo post senza pretese… Non apro una grande discussione metrologica, ma vorrei solo proporre alcuni appunti che uso di solito per non perdermi nel marasma dei pesi e per avere sempre sott’occhio il quadro, mi son detto…magari serve anche ad altri. Tra le romane, perché per almeno ¾ di secolo ci siamo J Nel tardo antico, diciamo dal V sec in avanti nel caso che riporto, se si vuol parlare di pesi e rapporti nelle monete , dobbiamo partire dalle frazioni del “grande” ovvero la libbra, oppure dai multipli del piccolo, il “carato”….e per ora partiremo da qua… tenendo sempre bene a mente la “tabellina del 12”, perché quasi tutto ruota li intorno…1 punto
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Valente sì. RIC IX 15b variante 17, zecca di Siscia prima officina, 24 agosto 367 - 17 novembre 375 D: DNVALEN - SPFAVG, busto con diadema di perlina, drappeggio e corazza rivolto a destra V: SECVRITASREIPVBLICAE, Vittoria andante a sx con palma e ghirlanda, stella su P a sinistra ed M a destra della figura. Esergo ASISC1 punto
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Salve a tutti. Credo che la tavola sia stata tratta da questo libro: https://books.google.it/books?id=dBxBAAAAcAAJ&pg=PA237&lpg=PA237&dq=real+museo+borbonico+monete+velia&source=bl&ots=q8NKQGzOUV&sig=bK7g619gStKX7WuZlBkbSkidhgc&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwiOw7yBz_zKAhWkpnIKHSUdBj4Q6AEIIjAB#v=onepage&q=real%20museo%20borbonico%20monete%20velia&f=false "Real Museo Borbonico, volume quinto", Napoli, Stamperia Reale 1829. Puoi vedere la tua tavola alla pagina 234 del link allegato. Accompagnava un'erudita disquisizione del noto archeologo e numismatico Francesco Maria Avellino su alcune delle monete più importanti (agli occhi dello studioso) custodite in quello che oggi è il Museo Archeologico Nazionale di Napoli e che all'epoca era, ovviamente, il Real Museo Borbonico. Di quest'opera ne esiste anche un'edizione successiva stampata a Roma ma contenente sempre le tavole incise del Russo. Se potessi vedere anche com'è stato scritto il numero progressivo della tavola, in alto a destra, con quella del volume, in alto a sinistra, forse potrei risalire con più precisione alla determinazione dell'edizione, se napoletana o romana. Spero di essere stato di qualche utilità, almeno costituendo un punto di partenza per future ricerche...1 punto
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Ho mandato una email alla segreteria dell'AFNB. Vediamo che dicono... Saluti Simone1 punto
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Dati storici... http://www.sostenitori.info/foibe-il-giorno-del-ricordo-4/206699 Per la cronaca: la fotografia è stata scattata nel villaggio di Dane, nella Loška Dolina, a sudest di Lubiana. Si sa anche il giorno in cui la foto fu scattata, il 31 luglio 1942, e addirittura i nomi dei fucilati: Franc Žnidaršič, Janez Kranjc, Franc Škerbec, Feliks Žnidaršič, Edvard Škerbec. Come nella Wehrmacht e nelle SS, anche nell’esercito italiano si documentavano stragi e crimini, salvo tenerli nascosti negli anni successivi per confermare il (finto) cliché del «bono soldato italiano».1 punto
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Regno di Württemberg Il Ducato di Württemberg nel 1805 con l'alleanza con Napoleone venne elevato al rango di Regno. Nel 1806 il Württemberg entrò a far parte della Confederazione renana, sotto il protettorato di Napoleone. Il legame con la Francia napoleonica impose al Württemberg la partecipazione alle successive campagne francesi. Alla Campagna di Russia iniziata nel 1812, data della piccola e molto vissuta moneta che posto, il Württemberg partecipò con ben 15.800 uomini di cui solo 300 circa ritornarono. 1/2 kreuzer - Regno di Württemberg - 18121 punto
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@@MicheleTN... se è per questo, anche la C (di Senatus Consultus) nella tua moneta è a destra di Vesta ma prima dello scettro, mentre in quella postata da @@King John è dopo lo scettro. ed inoltre la legenda al D/ nella tua porta DIVA - FAUSTINA, mentre l'altra DIVAFAV - STINA........ in linea generale bisogna considerare che i tondelli erano coniati uno per uno, non esistendo ancora le macchine.1 punto
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Dovrebbe essere un sesterzio di Faustina I. Con da un lato Diva Faustina e dall'altro Augusta SC. Direi RIC 1124. Attendi però pareri più autorevoli1 punto
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grazie!!!! tutta questa curiosità nasce da varie considerazioni "storiche" sul tardo-antico molte volte la variablità del sistema antico porta a strane variazioni nel tempo, in un sistema allora trimetallico.... ecco un assaggio del problema che mi ha stimolato questa domanda http://www.lamoneta.it/topic/146713-pesi-e-misure-nel-tardo-antico/1 punto
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Ottima domanda. Come scritto da te inizialmente il sistema monetario europeo era bimetallico. Basato sul valore intrinseco sia dell'oro che dell'argento, e quindi anche sul rapporto reciproco tra i due metalli che doveva restare costante per permettere la coniazione per permettere la coniazione sistematica si nominali in metallo diverso in rapporto costante tra loro. In realtá il rapporto oro argento fu subito critico e si ebbero due gravi crisi: La prima negli anni 50 dell'800 (sovravalutazione dell'oro a causa della corsa all'oro in America). Di fatto l'oro si svalutó col risultato di avere la rivalutazione in relativo dell'argento. in quel perido la mjbeta in argento era emessa in perdita (piccola) dagli stati. La situazione opposta si ebbe negli anni 70, quando la scoperta di importanti giacimenti di argento portó al crollo del valore dell'argento e la perdita definitiva del suo rapporto con l'oro. Il risultato fu la messa al bando degli scudi d'argento (a meno di deroghe) e il rendere fiduciaria la monetazione in argento. Il sistema in definitivq divenne monometallico, ossia basato solo sul valore dell'oro. Nel corso della giornata, se qualche altro utente non l'avrá già fatto, ti posto un pó di link e informazioni utili, ora vado a lavoro buona giornata.1 punto
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Mah, io ho cominciato ad avere in mano le locandine da Novembre e ad ogni convegno fin qui visitato, alla presenza di almeno uno degli organizzatori ho chiesto novita'....prontamente aggiornato. Solitamente il Tam Tam parte direttamente da noi, anche per altre manifestazioni, vedi Verona, Bergamo, Parma, Piacenza, Montichiari ecc. ecc.. Questa è diventata una bella vetrina ma non l' unica e la più importante...anche se io credo molto a questo forum, trovo ai convegni moltissima gente che Lamoneta.it non la conosce nemmeno... un plauso agli organizzatori, che si sono prodigati per mettere a disposizione di tutti un convegno di numismatica molto serio. Roberto1 punto
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Salve, mi intrometto in questa interessante discussione facendo alcune premesse secondo me doverose: non sono assolutamente un esperto bensì un semplicissimo appassionato e quindi mi scuso in anticipo qualora commettessi errori o riportassi inesattezze. Il mio intervento ha lo scopo di suggerire spunti di discussione augurandomi che siano graditi. Allo stato attuale delle mie conoscenze, il rinvenimento della biga è datato 8 febbraio 1902, nel novembre del 1903 sulla rivista Scientific American viene pubblicato un articolo che ne attesta la presenza negli USA con foto che ne documentano l'avvenuto restauro-rimontaggio. Altro che coppi, @aemilianus253 , la biga venne venduta dallo stesso scopritore presso Norcia per una cifra di circa 1000 lire. Ti riporto dei miei appunti, di cui non ricordo la fonte, sulla composizione, ovviamente parziale, del tesoretto: -frammenti di aes rude -aes grave: triente, zecca tuder (HN Italy 42,47) sestante, zecca volsinii? (HN Italy, 54) semisse,triente,quadrante,oncia, zecca roma (RRC 14/2-4,6) asse, zecca roma (RRC 35/1?) -non romane: etruria, nominale base [ )|( = 100 ], testa barbuta entro corona/ippocampo (HN Italy, 76) Syracusae, emilitra, testa di zeus/fulmine (SNG Munchen, 1151 ss) Cales (HN Italy, 436) -romane repubblicane: denario M.Serveili C.F. (RRC 327/1) denario L.Tituri L.F.Sabinus (RRC 334/1c) La località Trivio si trova a qualche Km dalla necropoli di cui parliamo, luogo archeologicamente interessante ma che nulla ha che fare con la biga Al di là dei ferventi scambi commerciali, l'influenza della cultura etrusca sulle popolazioni umbro-sabine di questa zona e le affinità culturali tra le due popolazioni sono, a mio modestissimo avviso, quantomeno sottovalutate, considerando anche le evidenze archeologiche emerse negli ultimi 10-15 anni in zone limitrofe. Questo gap conoscitivo è da attribuirsi, secondo me, a 3 principali fattori: attività capillare dei tombaroli, mancate denunce di rinvenimenti fortuiti, scarso (direi nullo ma voglio essere ottimista) interesse delle amministrazioni locali nei confronti della cultura.1 punto
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______________ 1990 Polonia A 10 anni dalla nascita di Solidarnosc, sindacato libero che si costituì nella Polonia comunista nel 1980 in seguito agli scioperi operai dei cantieri di Danzica. 10.000 Zloty - Rame/nickel Questa è una moneta pre-riforma monetaria, per questo motivo, pur essendo in metallo povero, il valore espresso è piuttosto alto. Nello stesso anno la Polonia fu costretta a riformare la propria valuta, ormai le banconote arrivavano al valore di 2.000.000 di zloty, la stessa moneta che presento fu coniata con un oncia d'argento con il valore di 100.000 zloty. In seguito alla riforma furono eliminati 4 zeri, il nuovo zloty equivaleva a 10.000 vecchi zloty. Le monete da 1 groszy (il centesimo di zloty) ritornarono ad essere coniate ed utilizzate, le ultime erano state prodotte nel 1949.1 punto
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RAPPORTI AV:AG:AE Altro tema da evitare come la peste…perché è un vero e proprio “ginepraio”…. Ma giusto per provare a chiarire i vari ragionamenti, presento qualche ipotesi già nota… I rapporti AV:AG noti per certo da fonti sono 1:14,4 – con 1 libbra di AG = 5 solidi 1:15 – con 1 libbra di AG = 4 e 1/6 solidi 1:18 – con 1 libbra di AG = 4 solidi E ne esistono certamente altri in movimento in base ai luoghi e al tempo. Con il rapporto AV:AG a 1:18 se ragioniamo sui pesi, abbiamo che la rara moneta in argento coniata a 1/96 sulla libbra equivale esattamente a 1 siliqua-carato d’oro Se però ci fossilizziamo sul concetto 1 solido = 24 monete “cosiddette silique d’argento” medie del V secolo, quelle coniate a 1/144 il rapporto AV:AG cala a 1:12 e la cosa è insostenibile Esemplifico – Stante il rapporto AV:AG = 1:18 con monete da 1/96 – se la moneta è 1/144 allora 18*96/144 = 12 I rapporti AV:AE Ci derivano apparentemente dalla novella 16 di valentiniano III che cita: 1 solido = 7200 nummi – quindi 24 silique d’oro = 7200*6 silique di AE (lo scruppolo) 24 AV = 43200 AE 1 AV = 1800 AE AV:AE = 1:1800 ovvero – 1 solido = 25 libbre di AE Teniamo presente che per certo sotto Giustiniano il rapporto diventa – 1 solido = 20 libbre di AE quindi 1 AV = 1440 AE I rapporti AE:AG Anche qua…che dire…la confusione totale Pare, dico …pare… che sia esistito almeno in un periodo un rapporto AG:AE =1:100 La qual cosa ha senso se parliamo di rapporti AV:AG:AE – 1:18:1800 Poi….boh…1 punto
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credo che se anche lo avessero portato a 40, tutti noi lo avremmo preso lo stesso. io almeno si, ciao1 punto
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Concordo in pieno con i giudizi dati dagli altri utenti prima di me, vorrei solo narrare il periodo storico che da alla luce questa tipologia. Da "Gli annali di cronaca numismatica" IL 1926 Questa annata è da considerarsi la più travolgente nella storia d'Italia per gli accadimenti in campo istituzionale e per tutti questi riflessi in politica economico-monetaria che hanno influenzato quasi un ventennio. In rapida sintesi, l'instaurazione della dittatura fascista (3 gennaio 1925) aveva trasformato la carica di presidente del Consiglio in "Capo del Governo" (carica riassunta dal Gen. Badoglio subito dopo il fatidico 25 luglio 1943) che determinò la preminenza dell'esecutivo il quale non solo non rispondeva più verso le Camere, ma anche vietò l'iscrizione di inserimento nell'ordine del giorno di una qualsiasi proposta di decretazione senza l'adesione preventiva del Capo del Governo fascista. Poi, con la legge n° 100 del 3 aprile 1926, fu confermata l'ammissibilità delle deleghe legislative del Parlamento al Governo, il che consentì al Governo di assumere direttamente la potestà legislativa nella forma di decreti-legge (quelle del passato rimasero in vigore per solo 2 anni). In altri termini il Parlamento venne escluso dal novero degli organi istituzionali dello Stato, stante che la competenza dell'indirizzo politico ed amministrativo della Nazione fu riservata al Re ed al Capo del Governo-Primo Ministro-Segretario di Stato. In poche parole la nascita della dittatura che caratterizzò il nostro paese per il ventennio. Personalmente queste monete mi fanno riflettere molto, anche se le adoro da un punto di vista numismatico....1 punto
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