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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 02/10/16 in tutte le aree

  1. Appena acquistato : Scudo 1901 Vittorio Emanuele III ....... ovviamente in cartolina :rofl: p.s. Notate si tratta del primo conio ! :blum:
    6 punti
  2. In questo giorno si ricordano le vittime delle Foibe, ma dopo aver letto il seguente scritto è il caso di riflettere sulle atrocità che un uomo con la mente non scevra, ma offuscata da pregiudizi può commettere e ricordare i perseguitati di tutte le guerre, le ingiustizie e i soprusi, e che ogni uomo vittima di sopraffazioni, violenze, prevaricazioni è come un internato in un campo di concentramento o un infoibato: recitiamo una Preghiera o facciamo un gesto per Loro. Le Foibe e il “Giorno del ricordo” Il “Giorno del ricordo” è una solennità civile nazionale italiana istituita nel 2004 dalla legge numero 92 del 30 marzo per ricordare le vittime delle Foibe e dell'esodo degli italiani, istriani e dalmati nella seconda guerra mondiale; vuole conservare e rinnovare «la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell'esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale»; si celebra il 10 febbraio che è il giorno in cui, nel 1947, fu firmato il trattato di pace che assegnava alla Jugoslavia l'Istria e la maggior parte della Venezia Giulia. Durante, ma soprattutto alla fine della seconda guerra mondiale i partigiani comunisti di Tito gettarono (infoibarono) nelle foibe presenti sul Carso, l’altipiano alle spalle di Trieste e dell'Istria, decine di migliaia di persone, alcune dopo averle fucilate, alcune ancora vive. Le foibe sono cavità carsiche di origine naturale, create dall’erosione di corsi d’acqua nell'altopiano del Carso, tra Trieste e l’Istria, con un ingresso a strapiombo, che hanno la forma di imbuto rovesciato; possono raggiungere i 200 metri di profondità. Il termine "foiba" deriva dallo sloveno ed è una corruzione dialettale del latino "fovea", che significa "fossa", "crepaccio". In Istria sono state registrate più di 1.700 foibe. Le vittime che vennero gettate in queste voragini dell'Istria fra il 1943 e il 1947 erano italiani, croati, partigiani monarchici, patrioti sloveni, militari tedeschi, religiosi cattolici, colpevoli di essere contrarie al regime comunista. I siti delle foibe sono oltre duecentocinquanta. Le vittime dell’armata di Josip Broz (7 maggio 1892 - 4 maggio 1980), più noto con il soprannome di “Tito”, conferitogli durante i tempi in cui era capo dei comunisti nella seconda guerra mondiale capo politico della Jugoslavia dalla fine della seconda guerra mondiale sino la sua morte, venivano condotte, dopo crudeli e feroci torture, nei pressi della foiba; quindi, i sorveglianti legavano i polsi e i piedi col filo di ferro ad ogni singola persona per poi, sempre col fil di ferro, legarle le une alle altre. Dopo di che, nella maggior parte dei casi, sparavano al primo del gruppo che, cadendo nella foiba, trascinava con sé gli altri. In altri casi con filo di ferro appendevano alle mani legate un masso di almeno 20 kg e poi li spingevano o li facevano saltare nella foiba. Le torture e sevizie a cui gli internati dei campi di concentramento titini erano crudeli e disumane. Una era la fucilazione decretata da chi comandava il campo, per la tentata fuga o per altri fatti ritenuti gravi, ma spesso il solo avvicinarsi al reticolato veniva considerato un tentativo d’evasione; l’esecuzione avveniva al mattino, di fronte a tutti gli internati. Altra sevizia era il "palo": ai prigionieri venivano legate le braccia con filo di ferro alla sbarra fissata a mo’ di croce a un’asta verticale, in modo da tenere i piedi a un'altezza di 50 cm da terra. Perdevano così l’uso degli arti superiori per un lungo tempo se la punizione non dura troppo a lungo, ma spesso la punizione era prolungata a tal punto che la perdita dell’uso degli arti era permanente. Un internato rubò del cibo a un compagno e fu legato al palo per più di tre ore. Levato da quella posizione non fu più in grado di muovere le braccia divenute nere come il carbone; inoltre il filo di ferro gli era entrato nelle carni fino all'osso causandogli un'infezione e dopo per tre giorni le carni cominciarono a putrefarsi e poi morì Altro pena era il "triangolo": il prigioniero era obbligato a stare ritto al centro di un triangolo formato da tre legni legati assieme al suolo; il condannato era pungolato dalle guardie finché non sveniva per lo sfinimento. Altro supplizio era la "fossa": il condannato doveva rimanere per almeno mezza giornata in una stretta buca dell’esatta misura di un uomo scavata nel terreno, per cui non aveva la possibilità di fare alcun movimento. Altra condanna era "l’affogamento nell'acqua": il condannato veniva immesso in un barile pieno d’acqua, con la testa in giù e i piedi all’in su, fino alla vita. Tra le vittime delle foibe ci sono anche i bersaglieri del battaglione “Benito Mussolini” della Repubblica sociale, che il 30 aprile 1945 aveva deposto le armi dopo una trattativa con le formazioni di Tito. Secondo i patti avrebbero dovuto essere posti in libertà, invece furono trattenuti e costretti a marciare a lungo e poi furono internati. Nei soli primi otto giorni vennero eliminati 91 bersaglieri, i cui corpi venivano fatti sparire in qualche foiba. Di seguito sono elencate foibe, cave e pozzi in cui si sono rinvenuti resti umani o che secondo le testimonianze vi si sarebbero stati infoibate delle vittime; l’elenco è composto per territorio. PROVINCIA DI FIUME o DEL CARNARO • Foiba di Casserova. Vi furono infoibati tedeschi, italiani, sloveni, molti ancora vivi; dopo aver gettato benzina e bombe a mano, l’imboccatura veniva fatta saltare. • Foiba di Castelnuovo d'Istria. • Foiba di Grisane o Grizane. • Foiba di Obrovo. Vi furono gettati tanti fiumani deportati. • Foiba di Odolina. • Foiba di Scandaussina. • Isole Brioni. • Rione di Cantrida già Borgomarina. PROVINCIA DI GORIZIA • Campagne di Brazzano. • Foiba di Brestovizza. Il "Giornale di Trieste" in data 14 agosto 1947 così narra la vicenda di una infoibata: "Gli assassini l'avevano brutalmente malmenata, spezzandole le braccia prima di scaraventarla viva nella Foiba. Per tre giorni, dicono i contadini, si sono sentite le urla della misera che giaceva ferita, in preda al terrore, sul fondo della grotta". • Foiba di Gargaro o Podgomila. Vi furono infoibate circa ottanta vittime. • Foiba di Jelenca. • Foiba di Zavni. Vi sono stati gettati i corpi dei Carabinieri di Gorizia, oltre a centinaia di sloveni oppositori di Tito. PROVINCIA DELL'ISTRIA o DI POLA • Foibe di Antignana. • Foiba di Barbana. • Foiba di Beca. • Foiba e Abisso Bertarelli. Gli abitanti della zona vedevano ogni sera passare colonne di prigionieri ma non ne vedevano mai il ritorno. • Foibe di Capodistria. Nel capodistriano vi sono centosedici cavità, di cui ottantuno con entrata verticale e una commissione slovena fece ispezionare le ottantuno cavità con entrata verticale: in diciannove di esse sono stati trovati resti umani; da dieci cavità sono stati tratti cinquantacinque corpi che sono stati inviati all’Istituto di medicina legale di Lubiana, ma secondo le testimonianze furono eliminati centoventi italiani e sloveni di San Dorligo della Valle. Le Foibe del capodistriano sono state usate nel dopoguerra come discariche di varie industrie, tra le quali un salumificio della zona. • Foiba di Carnizza. • Foiba di Castellier. • Foiba di Castelnuovo d'Arsa. • Foiba di Cernizza. Nel dicembre 1943 vi vennero recuperati 2 corpi e furono riconosciuti. • Foiba di Cernovizza. Secondo gli abitanti del circondario le vittime sarebbero un centinaio. L'imboccatura della Foiba, nell'autunno del 1945, è stata fatta franare. • Foiba di Cregli. Nel dicembre 1943 vi vennero recuperate 8 salme e furono riconosciute. • Cava di bauxite di Gallignana. Vi furono recuperate dal 31 novembre 1943 all'8 dicembre 1943 23 salme di cui 6 riconosciute, tra di esse Don Angelo Tarticchio, nato nel 1907 a Gallesano d’Istria, parroco di Villa di Rovigno, che il 16 settembre 1943 fu arrestato dai partigiani comunisti, malmenato ed ingiuriato insieme ad altri trenta dei suoi parrocchiani, dopo orribili sevizie, fu buttato nella foiba. Quando fu riesumato lo trovarono completamente nudo, con una corona di spine conficcata sulla testa, i genitali tagliati e messi in bocca. • Foiba di Gimino. • Foiba di Iadruichi. • Foiba di Jurani. • Cava di bauxite di Lindaro. • Foiba di Oblogo. • Foiba di Paugnano. • Foiba di Pedena. • Foiba di Pisino. • Foiba di Pisinvecchio. • Foiba di Pogliacchi. • Foiba di Pucicchi. Nel novembre 1943 vi vennero recuperati 11 cadaveri e furono riconosciuti. • Foiba di Pusicchi. • Foiba di Racia o Racievaz. • Foiba di Raspo. Usata come luogo di genocidio di italiani sia nel 1943 che nel 1945. È imprecisato il numero delle vittime. • Foiba di Rozzo. • Foiba di San Salvaro. • Abisso di Semez, il 7 maggio 1944 vennero individuati resti umani corrispondenti a circa un centinaio di persone; nel 1945 fu riusato. I corpi non stati recuperati. • Foiba di Semi. • Abisso di Semich. Un'ispezione del 1944 accertò che i partigiani di Tito, nel settembre precedente, avevano precipitato nell'abisso di Semich, profondo 190 metri, un centinaio di sventurati: soldati italiani e civili, uomini e donne, quasi tutti prima seviziati e ancor vivi. Impossibile sapere il numero di quelli che furono gettati a guerra finita, durante l'orrendo 1945 e dopo; i corpi non sono stati recuperati. • Foiba di Sepec o Sepez. • Foiba di Terli. Nel novembre 1943 vi vennero recuperati 24 corpi e furono riconosciuti. • Foiba di Terviso, o Villa Terviso. • Foiba di Treghelizza. Nel novembre 1943 vi vennero recuperati 2 cadaveri e furono riconosciuti. • Foiba di Vescovado. Vi vennero recuperate 6 spoglie, ma solo una fu identificata. • Foiba di Villa Orizi. Nel maggio 1945 gli abitanti del circondario videro lunghe file di prigionieri, alcuni dei quali recitavano il Padre Nostro, scortati da partigiani armati di mitra, essere condotte verso la voragine. Le testimonianze sono concordi nell'indicare in circa duecento i prigionieri eliminati. • Foiba di Villa Surani o di Surani. Nel novembre 1943 vi vennero recuperate 26 salme di cui 21 furono riconosciute. • Foiba di Vines, detta anche Foiba o Fossa dei Colombi. Vennero recuperati dal Maresciallo Harzarich dal 16 al 25 ottobre 1943, 84 cadaveri, di cui 51 furono identificati. In questa Foiba, sul cui fondo scorre dell'acqua, le vittime dopo essere stati torturati, venivano precipitate con una pietra del peso di oltre 20 chili legata con un filo di ferro alle mani e poi venivano lanciate delle bombe a mano nell'interno. Sopravvisse Giovanni Radeticchio, che ha raccontato l’eccidio. SLOVENIA • Foiba di Cocevie. PROVINCIA DI TRIESTE • Foiba di Basovizza, monumento nazionale - diverse centinaia di infoibamenti. • Foiba di Campagna di Corgnale e di Opicina. Vi "Vennero infoibate circa duecento persone e tra queste figurano una donna ed un bambino, rei di essere moglie e figlio di un carabiniere …" (G. Holzer 1946). • Foiba di Credaro. • Foiba di Gropada. Il 12 maggio 1945 vi furono infoibate trentaquattro persone previa svestizione e colpo di rivoltella "alla nuca". Sono stati recuperati solo 5 corpi. • Foiba di Monrupino, monumento nazionale - diverse centinaia di infoibamenti. • Foiba di Orle. Nel 1946 vi fu recuperato un numero imprecisato di corpi. • Foiba di Podubbo. Il giornale triestino “Il Piccolo” del 5 dicembre 1945 riporta che gli speleologi calatisi fino alla profondità di 190 metri, hanno individuato cinque corpi - tra cui quello di una donna completamente nuda – non identificabili a causa della decomposizione. • Foiba di San Lorenzo di Basovizza. • Foiba di Scadaicina. • Foiba di Sesana. Nel 1946 vi fu recuperato un numero imprecisato di salme. • Foiba di Ternovizza. PROVINCIA DI UDINE • Foiba di Drenchia, secondo Diego De Castro vi furono infoibati donne e partigiani della divisione di Osoppo. la maggior parte delle vittime delle foibe furono internati nei campi di concentramento tititni, dei quali se ne propone un elenco: • campo di concentramento a Aidussina • campo di concentramento a Borovnica • campo di concentramento a Maribor • campo di concentramento a Osseh • campo di concentramento a Osijek • campo di concentramento a Sisak • campo di concentramento a Skofja Loka • campo di concentramento a Stara Gradiska • campo di concentramento a Vrsac • campo di concentramento a Zemun
    4 punti
  3. GIANCARLO VISCONTI GROSSO CRIPPA 1/A R/3 - TOFFANIN 144/1 RRR Variante inedita al diritto IOHANES KAROLVS VICECOMES NL 3C (N ribaltata) Cliccare sulla foto per ingrandire
    4 punti
  4. Durante la visita al World Money Fair di Berlino ecco cosa ho rimpatriato: grosso del nostro Pietro, con una normale tosatura, consunzione nella norma grammi 2,16 (moneta forse nata abbondante) Segno del massaro anellino sotto gomito sx (a destra per chi guarda). Croce sul vessillo e croce formata da 4 punti su braccio e petto. Moneta migliore de visu. Ex asta Pecunem
    3 punti
  5. Nella prima risposta ho scritto che non ha valore numismatico e confermo quanto detto...meglio essere realistici che creare delle inutili speranze e/o aspettative.. In ogni caso, bene ha fatto a contattare il Club Alpino Siciliano, e se si tratta di cimelio, siamo contenti per Lei... Temo pero' che anche come cimelio non abbia un gran valore in queste condizioni a meno che lo acquisti... direttamente il predetto Club...che è l'unico a cui potrebbe interessare. Auguri,
    3 punti
  6. Apro intanto anche con i tiranni Gian Carlo Visconti da solo e Gian Carlo ed Estore Visconti associati, periodo brevissimo e periglioso ma che li porta a coniare due ulteriori grossi. L'iconografia rimane sostanzialmente la stessa con la biscia coronata ( se la tengono :blum:) e Sant'Ambrogio. Cambiano ovviamente le iniziali rispettivamente I - K e IO - HE Qui sotto quello molto raro, R2 di Gian Carlo ed Estore Visconti Da Asta Rauch 97
    3 punti
  7. GIOVANNI MARIA VISCONTI GROSSO O PEGIONE CRIPPA 3/A R/2 - TOFFANIN 137/1 RR D/ Biscia viscontea coronata con nulla sopra, entro cornice con quattro angoli R/ S. AMBROGIO in cattedra e con pissidi sopra i braccioli della cattedra Cliccare sulla foto per ingrandire
    3 punti
  8. Buonasera a tutti! Per il 1989 posto: Jugoslavija 100 dinarjev Sono ormai gli ultimi anni per questa monetazione...
    3 punti
  9. si inizia con l'acmonital
    2 punti
  10. GIANCARLO ed ESTORE VISCONTI GROSSO CRIPPA 1 R/2 - TOFFANIN 147 RR Variante al rovescio S ABROSIV (manca la M) Cliccare sulla moneta per ingrandire
    2 punti
  11. @@claudioc47.....questa moneta va messa in collezione solo quando nella parte bassa del dritto è evidente che non ci sia nulla, oppure le sigle ai lati del fiocco oppure ancora meglio, quando sotto HISP c'è un simbolo e/o una lettera, altrimenti......non prenderle !! Questo messaggio un pò per Tutti: di questa tipologia non esiste il solo PR 20 .....e PR 20a :crazy:
    2 punti
  12. Carissimo @@VictorLimaLima, ogni tanto nella vita, forse, bisognerebbe cercare di essere un po' meno venali...non ti scrivo per farti la "predica", perché non ne ho nessun diritto, ma vorrei farti notare come tu continui a fare richieste di identificazione, anzi di valutazione, perché a quanto pare quello che interessa è il valore, non la classificazione, senza un "per piacere", un saluto o un grazie (se non strappato con le pinze), come già altri ti hanno fatto notare, pretendendo però che altre persone, che spendono del proprio tempo, gratuitamente, per darti una mano (e che io sappia per un uomo non c'è qualcosa di più prezioso), ti rispondano invece in modo veloce e puntuale. Io non conosco la tua situazione economica, che forse potrebbe giustificare questa ricerca disperata del valore economico, ma di certo essa non influenza la cortesia ed il tatto. Tatto perché penso che a ciascuno dei membri di questo forum faccia un po' male vedere che i tondelli che tu possiedi, alcuni vecchi di quasi duemila anni, vengono considerati puramente in base ad il loro valore economico. Spero solo che, sapendo che non valgono praticamente nulla (economicamente), queste monete non finiscano buttate nella spazzatura, perché, ti assicuro, ci sono molte ma molte persone che dietro quei tondelli rovinati e quasi illeggibili ci vedono tanta storia. Ecco, tutto qua, ho finito, mi scuso per il lunghissimo sermone, forse noioso, ma avevo bisogno di dire la mia, Un saluto
    2 punti
  13. La tragedia delle foibe è tale non solo perchè parte integrante delle vicende sanguinose che hanno messo popolo contro popolo durante e - come in questo caso - anche subito dopo la II Guerra Mondiale. E' una tragedia particolare, diversa, forse anche peggiore, perchè una parte del popolo italiano, per ragioni politiche, decise scientemente e calcolatamente di sacrificare un pezzo di Italia e le vite di tanti compatrioti per compiacere "compagni di idee" stranieri. Ci furono italiani che collaborarono con i titini nella pulizia etnica in virtù della comune militanza comunista. E ci furono italiani che per lo stesso motivo fecero in modo che di questa storia non si parlasse, non si sapesse, o si sminuisse. Producendo scientemente libri pieni di omissioni, falsificazioni, riduzioni. Indignandosi se qualcuno ne parlava. Sempre quegli italiani oltraggiarono e umiliarono gli esuli delle terre di Istria, Fiume e Dalmazia, rifiutandosi di accoglierli e indicandoli come tutti indistintamente fascisti, o alla meglio come un peso per l'Italia postbellica. E che, ancora oggi, sostengono che le vittime delle foibe - più o meno - se la sono quasi cercata, o che comunque, che ci vuoi fare, era inevitabile.
    2 punti
  14. Abbiamo dovuto attendere il 2004 per avere un giorno del ricordo e questo la dice lunga sul perché questi avvenimenti sono stati dimenticati per quasi sessanta anni. C'è voluto il crollo del comunismo e il collasso della Federazione jugoslava per rianimare il dibattito sulle foibe e affrontare i fatti storici. Questioni di opportunità politica ? Il fatto che in Italia esisteva il partito comunista più forte dell'Occidente? Sulla composizione delle armate jugoslave comuniste non mi pronuncio poichè non ho elementi, ma credo che nelle circostanze maturate in quel periodo di guerra, poteva esserci di tutto: dai criminali, agli idealisti, passando per militari di professione. In ogni caso anche la resistenza partigiana operante in Italia ha avuto aspetti non proprio limpidi e molti libri usciti di recente hanno fatto luce su quegli aspetti non edificanti.
    2 punti
  15. Le monete "uscite" male, finiscono in circolo si, ma per i canali dei venditori vendute come difetti. Chi si trova dietro le macchine nelle varie zecche sa che se le fanno "sparire" possono avere un guadagno, altro che metterle in circolo. Poi oltre ai furti in casa (secondo voi uno zingaro va in un negozio a rivendere) e smembramenti vari, c'è anche il discorso delle buste "smarrite". Mi è capitato di scambiare con Ciccio86 un paio di monete, le sue sono arrivate, le mie no, se non ricordo male 50 cent del Vaticano e credo un'altra moneta di San Marino. Anche se entrambe per la circolazione, sicuramente sono state spese.
    2 punti
  16. GIOVANNI MARIA VISCONTI GROSSO O PEGIONE CRIPPA 2/A C - TOFFANIN 135/1 C Varietà con borchia sopra la biscia - S ABROSIV Cliccare sulle monete per ingrandire
    2 punti
  17. @@Rex Neap@@vox79 Scusate ragazzi, ma era un lotticino di quattro monete (una è un denaro di Federico IV che mi mancava) domani le posterò, costava poco e non ho resistito! Non succederà più!! Non sapete che dopo i 65 si torna bambini? Cominciate a farci l'idea!! ahahahah!!
    2 punti
  18. ______________ 1989 East Caribbean States 1 Dollaro - Rame/nickel
    2 punti
  19. ______________ 1989 Unione Sovietica 3 Rubli - Rame/nickel Soccorso per il terremoto in Armenia Il 07 dicembre del 1988 un violento sisma (7 Richter) devasta il nord dell'Armenia, in 25.000 persero la vita.
    2 punti
  20. Però @@giollo2 secondo il Mulazzani, riportato dal Biondelli, in un imperiale dovevano esserci circa 0,54 grammi di fino. Il Biondelli dice di aver fatto delle prove al crogiolo e di aver rilevato un fino di 0,5 grammi per ogni imperiale. Stiamo parlando degli imperiali del I tipo del 1162-1167. Mentre invece l'inforziato dovrebbe avere a mio avviso una percentuale più alta di fino da quella da te indicata, diciamo di circa 0,30/0,31 grammi. Lo stesso per i denari di Brescia e per gli scodellati di Milano. La cosa che non mi torna è che i denari di Brescia, gli inforziati e i terzoli milanesi dovevano valere la metà degli imperiali, e quindi dovrebbero avere un fino di 0,25-0,27 grammi ... la questione è da approfondire.
    1 punto
  21. scusa, ma è 1976 come da titolo dell'annuncio, o 1959 come da foto?
    1 punto
  22. Noto spesso che i giudizi su questi grandi moduli in oro sono spesso estremamente severi rispetto ad altre tipologie monetarie, ma probabilmente è anche un modo per distinguere le piccole differenze di conservazione che vi sono su questi monetoni che in vita loro non hanno mai circolato. In pratica pare che la definizione della conservazione su questi esemplari non circolati pare seguire regole a parte. Usura non ce n'è, e questo per me sarebbe stato sufficiente per darle lo Spl/fdc, fosse stata un altra tipologia monetaria.
    1 punto
  23. Manuel apri una discussione per questa bella moneta e raccontacela un po'. Non ne vediamo spesso sul forum. Ciao
    1 punto
  24. Diritto: Regno d’ Italia; nell’ area, corona radiata. Nell’ esergo: L. 1. 60. Lira una, e 60 centesimi; sotto, marchio di Zecca. Rovescio: Blocco di Venezia. 1813, in quattro linee orizzontali, sormontate da una stella. Autore del progetto di questa moneta: Barone Galvagna, Prefetto di Venezia. Metallo: mistura. Conosciuta in due esemplari
    1 punto
  25. Argomento molto specifico.. Così su due piedi non mi viene in mente nulla. Ma lo terremo presente così se salta fuori qualcosa lo segnaliamo. Arka
    1 punto
  26. A ogni azione corrisponde una reazione, uguale e contraria. Non deve quindi sorprendere che gli jugoslavi, non appena ne hanno avuta l'occasione, ci abbiano ripagato con la stessa moneta. Questo, certo, non assolve nè noi, nè loro. Solidarietà alle vittime, tutte. petronius
    1 punto
  27. Credo sia opportuno ricordare anche un'altra emissione monetale, tra le più emozionanti dell'Italia continentale, i meravigliosi tetradrammi di Reggio della fine del V secolo a.c.: https://www.sixbid.com/browse.html?auction=171&category=904&lot=40879 NAC 59, lot. 512
    1 punto
  28. Senza dimenticare gli sloveni anti-titini, infoibati a centinaia.
    1 punto
  29. C'è anche il monopoli a videogioco :D
    1 punto
  30. Per il resto sembra che la moneta sia piu' "vissuta" sul contorno che nei campi, molti colpi e bordo abbastanza deturpato che probabilmente ha fatto perdere i rilievi. Di contro il busto non e' molto consunto e a parte un poco il viso e i capelli e' ancora bellino! Moneta comunque collezionabilissima, secondo me, ne ho viste tantissime messe tanto, ma tanto, peggio! Al tuo posto continuerei con i tagli superiori, i 10 e i 20 soldi, monete facili da trovare a prezzi irrisori e che ti proietterebbero in pieno nel periodo, non magari in conservazioni eccelse, ma a discrete conservazioni si possono trovare a poco! Anche quelle cariche di storia avendo circolato fino al regno d'Italia!
    1 punto
  31. Viste le molteplici domande cominciamo a rispondere dall'ultima che e' la piu' interessante e la piu' logica fatta da chi e' abituato con le decimali a ragionare "decimalmente"! :) Cominciamo col dire che non si tratta di 2 virgola 6, ma 2 punto 6! Il sistema di conto non era decimale, ma ogni soldo era diviso in dodici denari, quindi due soldi e mezzo equivalevano a due soldi e sei denari (2.6).. Stesso discorso per le monete da 7.6 soldi. Spero di essere stato abbastanza chiaro.. Per noi oramai abituati a dopo Napoleone a contare con le unita' 10 risulta persino strano a capire come contavano nei secoli precedenti e a capire che esistevano varie misure di conto, pesi, ecc. ecc.
    1 punto
  32. @@miroita grazie MIro in effetti mi scuso ma quando ho postato quella in papali mi segnalava che non avevo il permesso di farlo quindi ho aperto questa di seguito mi sono accorto che c'erano tutte e due......pazienza
    1 punto
  33. Dal solito vecchio libro dedicato ai Cesari , un bel ritratto accostabile a Livia ed il ricordo delle 4 Auguste volute da Traiano
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  34. Altra medaglia di SAN GAETANO DA THIENE Bello il rovescio con AVE MARIA. Devozione alla Madonna, che in una lettera a suor Laura Magnani, scrisse che durante la celebrazione della sua PRIMA MESSA gli era apparsa la Madonna che gli deponeva tra le braccia il bambino Gesù.
    1 punto
  35. Buongiorno, Tra le molte stupende monete degli Italioti io trovo che uno dei conii di incudine più affascinanti sia quello dei rari doppi stateri di Metaponto, posto un esemplare venduto da Classical Numismatic Group: http://www.cngcoins.com/Coin.aspx?CoinID=182107
    1 punto
  36. Rispondo in ritardo, chiedendo scusa, indicando quanto riportato dal Traina nel suo volume sui Savoia da Vittorio Amedeo II a Carlo Emanuele IV. nel 1794 le casse dell'erario avevano bisogno di denaro viste le ingenti spese che la guerra contro la Francia comportava, quindi si diede inizio ad una grande battitura di monete basse. Vengono ritirati gli ottavi di scudo in argento e vengono battute monete da 20, 15, 10 e 5 soldi. I 15 soldi vengono ritirati lo stesso anno (però effettivamente sino al 1797) e sostituiti con i pezzi da 20 e da 10 soldi. Il 14 febbraio inizia la battitura dei 5 soldi in rame di nove milioni di pezzi, per raggiungere un totale di 36.000.000 alla fine dei tre anni di battitura. Gradatamente furono poi ridotti al loro valore effettivo, nel 1798 soldi 2.6, successivamente soldi 1.8 per finire valutati soldi 1. Nel 1799 una parte venne ritirata per coniare le monete da 7.6 soldi. Moneta importante per il significato della legenda del rovescio S MAURITIUS PAT TOT DIT (Patronus Totius Ditionis) cioè San Maurizio difensore dell'autorità assoluta, per contrastare ciò che invece capitava nella vicina Francia con l'abbattimento della monarchia. La tua moneta non in eccelsa conservazione (è ricercata in alte conservazioni veramente difficili da trovare e a prezzi molto superiori) è comunque gradevole e ben leggibile, queste monete sono facili da trovare ma tutte in basse conservazioni visto il materiale tenero e il suo lungo uso nonostante i rilievi fossero alti. La spesa non è stata eccessiva e il carico storico di questa moneta è alto, ricorda un periodo difficile per le monarchie di quel periodo. Sono anche tra le ultime monete prima dell'inizio dell'era decimale... come inizio penso non sia male, spero, anzi, che non sia l'ultima predecimale che porti a casa!
    1 punto
  37. 1837 IOSEPHO ECKHEL (1737-1798) NUMISMATICO - VEDI AL POST N.92 http://www.lamoneta.it/topic/85865-lombardo-veneto-1815-1848-da-francesco-i-a/page-4
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  38. Non lo escluderei al 100%, ma a parte i classici segni di circolazione non mi sembra avere anomalie. Io peraltro reputo probabile che qualche furto finisca con la messa in circolo delle monete (qualche ladro particolarmente stupido immagino), e persino che qualcuno muoia e i parenti incauti spendano la collezione (altrettanto poco svegli, in quel caso :D ). Statisticamente può succedere, ma qui parliamo ormai di DECINE di monete (tra vaticane e sammarinesi): l'Osservatorio Rarità riporta, a dicembre 2015: 12 vaticani, 3 sammarinesi, 1 Grace Kelly e numerose monete solo in divisionale, anche di ministati, tra cui 5 monete da 1 euro vaticane e 5 da 2 euro sempre vaticane. A questo aggiungiamo che si tratta di un forum che rappresenta UNA PARTE dei collezionisti che le trovano (molti collezionisti non sono su questo forum, ma le trovano anche loro); non solo, parliamo sempre di collezionisti ITALIANI, ma questi ritrovamenti avvengono in tutta Europa: e, ulteriore elemento, LA MAGGIOR PARTE delle monete totali in circolazione non arriva mai sotto gli occhi di un collezionista. Non sono bravo nei calcoli statistici, ma credo che ci sia qualche centinaio di queste meraviglie in circolazione. Non ho nemmeno una proposta su come possa essere possibile. Eccessi di produzione messi in circolo per creare interesse (stile Andorra, ma facendo comunque uscire le monete)? Anomalie (ma si tratta quasi sempre di monete assolutamente normali e senza difetti)? Non saprei proprio. Scusate il papiro, ma volevo esprimere la mia idea secondo cui queste monete circolano in numeri più grandi di quel che pensiamo. Che ne pensate?
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  39. Da notare nel tipo Crippa 2/D - MIR 134 la testa della biscia di dimensione maggiore rispetto a quella delle altre varianti...
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  40. Si è già parlato in questa discussione di una dramma simile che mi aveva ricordato il mito di Demetra qui riproposto. KINGS of MACEDON. Alexander III 'the Great'. 336-323 BC. AR Drachm (4.28 g, 11h). Lampsakos mint. Lifetime issue, struck circa 328-323 BC. Head of Herakles right, wearing lion's skin / Zeus Aëtophoros seated left; in left field, Demeter standing facing, holding torches; monogram below throne. Price 1356; ADM II 82 (same obv. die). EF. Il mito di Demetra e Persefone. Demetra è una dea figlia di Crono e di Rea, che dall’unione con Zeus ebbe Persefone. Quando la figlia fu rapita da Ade perché non riusciva a trovar moglie nel regno dei morti di cui era sovrano, Demetra, in preda all’angoscia, la cercò ovunque, ma invano. E’ in questo suo lungo errare che venne rappresentata dagli antichi con due pini usati come torce, che erano stati accesi nell’Etna. Dopo dieci giorni di ricerche incontrò Ecate, che testimoniò di aver udito la voce di Persefone e di aver intravisto il rapitore; le consigliò di andare da Elio, il Sole, che vede ogni cosa, il quale svelò il nome del colpevole. Qui Demetra, indignata contro gli dei perché non si erano mossi ad aiutarla contro le decisioni di Zeus che aveva dato il suo consenso al rapimento di Proserpina da parte di Ade, decise di non salire più nel loro consesso sull’Olimpo finchè non avesse riabbracciato Persefone. Non dimentichiamo che Demetra era sorella di Zeus e di Ade, nonché di Era e Poseidone. Demetra si travestì da vecchia e andò dal re Celeo ad Eleusi, dove fu ospitata e le fu offerto di lavorare nella reggia come governante del figlioletto Demofonte. Ma così Demetra, come dea della vegetazione, stava trascurando il suo compito, e senza le cure della Madre Terra, cessò la fertilità dei campi e vennero i tempi della carestia e della morte. Zeus, vedendo la fame sterminare intere popolazioni, mandò in più riprese messi ad ammansire l’indignata sorella la quale, irremovibile nel suo dolore, rispondeva che sarebbe tornata alle cure della Terra solo dopo avere riottenuto in vita Persefone. Zeus allora spedì Ermes come messaggero da Ade, ma Persefone aveva ormai perso la sua verginità, gustando il melograno, simbolo d’amore, che Ade le aveva donato. Era dunque a tutti gli effetti la sua sposa e non poteva più tornare, fanciulla, da sua madre definitivamente. Si raggiunse un compromesso secondo il quale Demetra avrebbe ripreso il suo posto se la figlia avesse potuto stare con lei per otto mesi. E così Persefone sarebbe ritornata ogni anno sulla Terra per stare con la mamma nel periodo dalla stagione primaverile fino all’epoca del raccolto, che in Sicilia, isola dal clima mite, si protrae sino in autunno inoltrato. Da qui la leggenda che Persefone risalga alla superficie della Terra per ricoprire di fiori tutta l’isola e portarvi il soffio creatore dell’abbondanza, per poi scomparire ritornando nel regno dei morti all’apparire dell’inverno. Demetra volle inoltre concedere l’immortalità a Demofonte, di cui fu governante ad Eleusi, ma Metanira, la regina, si accorse che suo figlio non cresceva normalmente e scoprì la vera natura di Demetra che dovette fuggire ad Eleusi, non prima di aver insegnato al re Celeo il suo culto e affidato a Trittolemo il compito di diffondere l’aratura dei campi. Si narra anche che, durante il soggiorno sulla Terra, Demetra inventò il mulino e la coltura dei frutti; senza tacere del suo amore con Poseidone e con Iasione. Demetra disputò con Efesto per la conquista della Sicilia e mutò Abante in lucertola, per essere stata da lui derisa. Era la dea dell’agricoltura, della vegetazione e delle biade; il suo culto fu molto vivo ad Eleusi e in Sicilia, ma si espanse anche in molte altre città. Suoi attributi furono sempre i papaveri, i narcisi e le spighe di grano. apollonia
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  41. Ciao hanno già detto tutto sull'ottone, da quel che mi ricordo l'ottone rispetto all'oricalco( propriamente chiamato ) presenta una lega con quantità maggiori di piombo e stagno per una migliore lavorabilità, Silvio
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  42. Vorrei esprimere il mio parere discorde rispetto alle affermazioni che leggo. Un falso non può essere equiparabile all'originale, per definizione. Altrimenti non si chiamerebbe falso e non può "avere valore come una moneta vera". Una moneta falsa viene fatta per truffare qualcuno e per me non è accettabile. Saluti
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  43. @@margheludo V serie perché il giglio è senza fiori. E' un ottimo acquisto complimenti. Se hai piacere puoi aggiungere la foto al catalogo. http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-FIREP/54 Grazie e saluti Marfir
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  44. Ciao Giangi, come fa una medaglia dorata ad avere una patina simile? La placcatura in oro dovrebbe proteggere da ossidazione.. Sei sicuro che la tua è in Ae dorato? Saluti Silver
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  45. La moneta ( dalla vendita Kunstfreundes ex Gillet 1974 ) , dalla quale discende la cosiddetta serie " Oikistes " di Taranto
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  46. Bhee... è stato pur sempre un pensierino carino no...
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  47. ______________ 1989 Unione Sovietica 5 Rubli - Rame/nickel Il complesso monumentale di Shah-i-zinda (Samarcanda Uzbekistan)
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  48. E' complesso dare una risposta rapida perchè l'argomento è piuttosto articolato ma cercherò di spiegarmi nel modo più semplice possibile. In un certo senso anche questo denario ha subito un processo elettrochimico simile alle monete di cui abbiamo già parlato ma in senso opposto (ora spiegherò perchè) e non necessariamente per via di giacitura in ambiente anerobico. La corrosione elettrochimica si sviluppa sempre, in una lega binaria, ai danni del metallo meno nobile tra i due. In sostanza si comporta come una banale pila elettrica dove il metallo più nobile è identificabile come il polo + mentre quello meno nobile come il polo -. Si dissolverà in modo preferenziale il metallo meno nobile preservando l'altro. Nelle monete di argento (sempre considerabili leghe argento - rame), si dissolverà sempre prima il rame. Ora, se osserviamo molte emissioni di argento, soprattutto laddove la composizione vanta una buona quantità di rame (è il caso degli antoniniani), noteremo spessissimo la presenza del famoso alone luminoso. Questo fenomeno è legato al naturale arricchimento superficiale e a zone dell'argento. In pratica, in fase di solidificazione della lega, si ottiene una macrosegregazione dei singoli metalli dovuti al raffreddamento repentino del metallo (raffreddamento non omogeneo). Le zone che solidificano per ultime hanno tendenza ad arricchirsi in elementi basso fondenti. Dunque, nel caso delle monete di argento, il metallo bassofondente tra rame e argento sarà l'argento che tenderà a concentrarsi nelle zone in cui il metallo si raffredderà per ultimo. Siccome in un tondello preriscaldato, le zone soggette alla massima sollecitazione meccanica (avete provato a toccare un oggetto freddo battuto a martello? Vi accorgerete che la semplice sollecitazione meccanica avrà scaldato incredibilmente il metallo), sono anche quelle che resteranno più calde più a lungo, queste stesse zone tenderanno ad arricchirsi del metallo più bassofondente. La successiva corrosione elettrochimica ai danni del rame, attaccherà prima i campi, meno ricchi di argento in superficie, rendendo più porosa quest'area rispetto alle zone ricche di argento. Insomma l'effetto opposto rispetto ai sesterzi dove, il metallo più bassofondente è lo zinco (o lo stagno). ma zinco o stagno sono anche i metalli meno nobili che quindi, nel caso del bronzo, sono soggetti ad essere attaccati prima (polo -) rispetto al rame (polo +). Spero di essere stato chiaro :blum: ecco un esempio su un antoniniano:
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  49. A gestire l'inflazione erano soprattutto i contadini che, grazie all'oculata vendita (borsa nera <_<) dei loro prodotti si arricchivano e, dopo aver riempito un paio di cestoni da bucato di cartamoneta, compravano azioni nelle imprese locali, sottoscrivevano prestiti governativi o acquistavano oro. Tra le banconote in quei cestoni c'erano sicuramente anche quelle da 50 franchi, emesse dal 13 giugno 1940 al 15 maggio 1942, che portano al dritto il ritratto di Jacques Coeur. Nato a Bourges, nel centro della Francia, verso il 1400, figlio di un ricco commerciante, Jacques Coeur conobbe un'ascesa sociale folgorante. Nobilitato dal re Carlo VII nel 1441, ne divenne il grande Argentiere. Nel 1443 intraprese l’edificazione della sua « Grant Maison »; questa definizione indicava tanto le dimensioni eccezionali dell’edificio quanto la magnificenza del decoro scolpito raffigurante le sue attività commerciali e industriali, la sua ricchezza e i suoi legami con il re. petronius
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