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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 02/01/16 in tutte le aree
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Taglio: 2 euro Nazione: Monaco Anno: 2011 Tiratura: 1.032.052 Condizioni: BB Città: Milano Taglio: 2 euro Nazione: Monaco Anno: 2001 Tiratura: 899.800 Condizioni: BB Città: Milano5 punti
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Ciao, scusate il ritardo ma problemi tecnici mi impedivano la connessione. Un esemplare di sesino con il giglio ad inizio legenda al rovescio.4 punti
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Finalmente c'e' l'ho pure io, iniziamo con questa "draped bust", per l'altra (jubilee bust) ) ci sto lavorando. Facendo la sola tipologica mi posso fermare qui, non sarò quindi interessato alle altre annate di questo tipo (1893-1900) nonché i vari bordi (LVI-LXIII), per il 1895, per esempio, è previsto sia il LVIII che il LIX. Questa è la mia: Naturalmente in mb o poco più come mio solito :D Qualche colpetto qui e là... ma la moneta ha circolato, è stata spesa, una bella cifretta per l'epoca, era equivalente ad un quarto di sterlina in oro. Magari l'ha utilizzata pure Jack the Ripper :lol: Che ve ne sembra?3 punti
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gli sforzi si fanno caro azaad, ma non dipende solo dai commercianti, perché quando organizzi un convegno, crei un annullo postale per quell'evento, stampi e regali cartoline commemorative del medesimo evento, presenti un libro e annesso al convegno crei un bell'incontro culturale con professori noti e stimati e studiosi del settore, inviti commercianti da fuori sicilia, pubblicizzi il convegno nelle 2 maggiori riviste numismatiche, fai 8 mesi di volantinaggio, pubblicizzi su facebook ecc ecc ecc, spendi un sacco di soldi........e poi?.......e poi ti ritrovi con lo stesso risultato di quando pubblicizzi il convegno con quattro volantini e il passaparola, con la differenza che hai speso dieci volte più del solito.......magari ci sono altri problemi a parte la mancanza di "un pó di lavoro di lobbying da parte dei commercianti per cercare di creare un grande convegno numismatico quantomeno siciliano." ovviamente non mi riferisco a quest'ultimo convegno, ma 3-4 convegni fa. I tempi sono duri per tutti, non ci sono colpe o colpevoli da ricercare. Quando migliorerà la situazione, miglioreranno anche i livelli dei convegni e del materiale proposto.......al momento si lavora sodo per raccogliere poco3 punti
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Chiedo umilmente scusa mi son accorto adesso di aver scritto 5-6 € la mia intenzione era50-60 :blush: 5-6 e manco il valore del metallo (quasi)e' chiaramente un mio banale errore di digitazione ,volevo anche tenermi piu' alto perche la conservazione data era con foto,mi spiace di aver creato il coccolone a@@Trevize chiedo ancora scusa.3 punti
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Buonasera a tutti gli utenti di questa sezione. Condivido con voi la mia prima moneta medievale.2 punti
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Salve Alcuni giorni fa durante gli scavi di ampliamento del locale cimitero è stata scoperta un ampia area con numerose sepolture di epoca picena2 punti
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In arrivo (graditissimo omaggio di un noto venditore NIP marchigiano) Sebastiano Venier 1577-78 doppio bagattino R2 Paolucci, 82 punti
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Stavo giocando a spazzatura-casella di un rivenditore e trovato questa moneta, un pezzo di 2-franco francese 1923 che facilmente è l'esempio più indossato di questo tipo che abbia mai incontrato. Non sembra che è stato sabbiato, archiviato o altrimenti lavorato su. Solo onesto usura—e un sacco di esso. Troppo di esso, per la lunghezza della sua carriera circolo. Una tasca pezzo, forse... La moneta mi ha incuriosito, così ho deciso di tenere un pezzo di tasca o due come rappresentanti di questo particolare utilizzo che gente hanno avuto per le monete. Sono andato alla mia casella di abbattimenti selettivi, dove il troppo usurate e danneggiate monete vai. Ero alla ricerca di possibili tasca-pezzi, ma ho dato la casella un aspetto abbastanza buono, solo nel caso. Ho trovato questo pezzo di 20-centavo messicano del tipo 1943-55, indossato quasi irriconoscibile: possibile tasca-pezzo. Ho trovato questo 1921 rumeno 50-bani, quasi usurato: sacchetto tasca possibili. Ma ho anche trovato che questo forata 1854 U.S. 1-cent e ricordato leggendo che molti di questi grandi centesimi erano inchiodati sulle cime degli stipiti in anticipata americana case e fienili per portare buona fortuna. E c'era questo forata e pesantemente placcati 1948 1-penny dal Regno Unito—forse un souvenir fatto per vendere ai visitatori di quell'anno Olimpiadi di Londra? O questo 1962 100-lire italiane con i suoi bordi pestate fino al diametro di un pezzo di 1000 lire. E infine, c'era un tinto brass 10-cent "Buono per" token da città americana di Knowles, Oklahoma. È una piccola città in "panhandle," e mentre era sotto stress così come molte piccole città, esso era ancora fare esso...fino a quando la ferrovia è stata chiusa qualche volta nel 1970. Entro il 2000 la popolazione era solo 32 persone. Entro il 2010, la popolazione di Knowles era solo 12. Non è proprio una città fantasma, ma... :) v. ------------------------------------------------------------ I was playing in a dealer’s junk-box and found this coin, a 1923 French 2-franc piece that’s easily the most worn example of this type I’ve ever encountered. It doesn’t look like it’s been sanded, filed, or otherwise worked on. Just honest wear—and a lot of it. Too much of it, for the length of its circulating career. A pocket piece, maybe…. The coin intrigued me, so I decided to keep a pocket piece or two as representatives of this particular use that folks have had for coins. I went to my box of culls, where the too-worn and damaged coins go. I was looking for possible pocket-pieces, but I gave the box a pretty good look, just in case. I found this Mexican 20-centavo piece of the 1943-55 type, worn almost beyond recognition: possible pocket-piece. I found this 1921 Romanian 50-bani, worn almost away: possible pocket piece. But I also found this holed 1854 U.S. 1-cent and remembered reading that many of these large cents were nailed to the tops of door-frames in early American homes and barns to bring good luck. And there was this holed and heavily plated 1948 1-penny from the UK—maybe a souvenir made to sell to visitors to that year’s London Olympics? Or this 1962 Italian 100-lire with its edges pounded down to the diameter of a 1000-lire piece. And finally, there was a stained brass 10-cent “Good For” token from the American town of Knowles, Oklahoma. It’s a little town in the “panhandle,” and it while it was under stress like so many small towns, it was still making it…until the railroad was closed sometime in the 1970s. By 2000 its population was only 32 persons. By 2010, the population of Knowles was just 12. Not quite a ghost town, but…. :) v.2 punti
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TAGLIO:2 EURO NAZIONE:SAN MARINO ANNO:2004 TIRATURA:110000 CITTA:REGGIO CALABRIA CONDIZIONE:BB2 punti
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Buonasera a tutti! 1988 50 centesimi ARUBA Aruba è un'isola situata nel Mare Caraibico, a nord del Venezuela. Saluti2 punti
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Un altro nuovo stato per il nostro elenco delle nazioni :) ______________ 1988 Zaire ___ Mobutu Sese Seko (1930-1997) 10 Zaires - Ottone2 punti
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Bravissimo , infatti il territorio dove e' stata trovata la Biga non dovrebbe , in teoria , essere stato abitato dagli Etruschi , essendo gli antichi Umbri nemici acerrimi degli Etruschi , alleati tra loro solo per interesse reciproco contro i Romani nella famosa battaglia dei popoli di Sentino , a meno che la Biga non fu acquistata da qualche principe umbro o sabino locale , come accenni tu , da un artista etrusco , in quanto il manufatto e' sicuramente di fattura etrusca , oppure potrebbe anche essere stato un bottino di guerra e portato con se nella tomba da questo ipotetico principe umbro o sabino. Comunque sia e' vero che a quell' epoca gli scambi commerciali tra i popoli antichi italici ed esteri erano veramente molto sviluppati , piu' di quanto si immagini .2 punti
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DAL SITO DELLA MORUZZI NUMISMATICA SUL TEMA DELLE MONETE SUBERATE: Alla nascita della moneta si accompagna quasi subito l'apparire della contraffazione monetaria; al Cabinet des Médailles di Parigi è conservato un hekte di elettro arcaico di Mileto suberato e chi scrive ha avuto modo di studiare e pubblicare uno statere d'argento coniato a Thera nel 525 a.C. suberato con l'identica tecnica dei denari suberati romani (pellicola d'argento su anima di rame). Una suberatura analoga è stata riscontrata da chi scrive su stateri incusi arcaici del VI sec. a.C. di Metaponto, di Crotone e di Caulonia, monete queste che per la forma larga e sottile del tondello e per la doppia impronta rilievo/incavo devono aver richiesto una destrezza incredibile al falsari, privato o statale che fosse. Erodoto, del resto, ci racconta, sia pure avanzando dubbi sulla veridicità della storia, che Policrate, tiranno di Samo, assediato nella sua isola nel 525/524 a.C. dagli Spartani, si sarebbe liberato dalla stretta mortale pagando i Lacedemoni con stateri di piombo dorato (Erodoto. Storie, III,56, 2.) La cosa lascerebbe increduli, sembrerebbe quasi un aneddoto sull'astuzia sottile dei Greci d'Asia contrapposta alla militaresca semplicità (per non dir altro) degli Spartani; senonché alcuni dei famosi stateri di piombo dorato (ormai privi di doratura, ma di incontestabile autenticità) sono giunti fino a noi (Colin M. Kraay, Archaich and Classical Greek Coins, pag. 30, tav. 3, nn. 68 e 69) Anche in periodo classico ed ellenistico non mancano certo monete suberate emesse da diverse zecche e molte volte di evidente produzione statale; due esempi per tutti: le molte tetradramme suberate emesse dalla zecca di Atene nell'ultima drammatica fase della guerra del Peloponneso o le monete d'argento del re macedone Pausania, tutte suberate, tranne pochissime eccezioni. Noi qui ci soffermeremo tuttavia sul periodo romano repubblicano e del primo impero, periodo in cui il fenomeno suberatura nei denari d'argento assunse dimensioni rilevanti e su cui si è più concentrata l'attenzione degli studiosi, anche per le implicazioni storico-economiche che il fenomeno comporta. Il fatto che i denari suberati siano stati in buona parte prodotti dallo stato e non da falsari privati è ormai appurato senza ombra di dubbio. Lo attesta Plinio il Vecchio in due noti passi riferentesi al tardo periodo repubblicano, passi che non sembrano lasciar adito a dubbi interpretativi (Plinio, Storia naturale, XXXIII, 13 e Plinio op. Cit. XXXIII, 46.). Ma sopratutto lo attestano la qualità accurata del lavoro e la relativa complessità tecnica del processo di suberatura stessa, nonché l'utilizzazione, a volte, degli stessi conii usati anche per produrre monete "buone". Non è pensabile che dei falsari, costretti ad operare in officine clandestine, con il continuo timore di essere scoperti, si impegnassero in una produzione tecnicamente raffinata quale quella riscontrabile in gran parte dei suberati; certo esistono anche falsi di fattura dozzinale, che associano a volte un diritto e un rovescio di epoca diversa o che presentano grossolani errori nelle leggende e questi denari sono certo frutto dell'opera di falsari privati, ma l'aspetto generale e la scadente qualità li distinguono da quelli di emissione per così dire "ufficiale". Del resto il falso di stato è anche in seguito sempre esistito, vuoi mescolato ad arte alla moneta buona dello stesso stato che emette i falsi, vuoi falsificando o contraffacendo la moneta altrui. Il fine può essere il puro e semplice lucro truffaldino o l'intento di destabilizzare la moneta altrui per fini politici o bellici. Si pensi alle contraffazioni genovesi in oro basso emesse per intaccare il prestigio internazionale dei ducati d'oro puro veneziani o alla miriade di contraffazioni emesse per puro lucro dai numerosi signorotti feudali dell'Italia del Seicento o ai 20 franchi di Napoleone III in platino dorato, platino che all'epoca valeva assai meno dell'oro o, infine, alle perfette sterline false, banconote stampate a milioni dai tedeschi nella Seconda Guerra mondiale per destabilizzare la valuta del nemico. Ma quale era la tecnica usata per suberare i denari romani, quanto meno quelli di sicura emissione statale ? Il Bernareggi, nel 1965, con un'indagine metallografica approfondita applicata su 16 denari romani repubblicani di sicuro conio ufficiale e di emissione statale, distribuiti con un certo equilibrio per tutto il corso degli ultimi due secoli della monetazione romana repubblicana, ha potuto stabilire in modo incontrovertibile il processo di suberatura di una moneta (E. Bernareggi, Nummi pelliculati in Rivista Italiana di Numismatica, vol. XIII, Serie quinta, LXVII 1965, pagg. 5-31. Per l'ulteriore bibliografia sul tema v. questo stesso articolo. Vedi anche Angelo Finetti, Numismatica e tecnologia, 1987, pagg. 42-45.). Senza stare qui a ripetere analisi e complessi dettagli tecnico scientifici che chiunque desiderasse approfondire l'argomento può trovare nell'articolo del Bernareggi, si può concludere che il procedimento era il seguente: un tondello di rame puro, ricavato da fusione, cui erano stati dati forma e peso voluto, veniva lucidato a specchio, al fine di ottenere una superficie lucida, priva di ossidi. A questo dischetto veniva applicata manualmente con un mezzo di compressione a freddo una sottile lamina d'argento puro preparata in precedenza, curandone la perfetta aderenza al tondello di rame per impedire che tra la lamina d'argento e il tondello penetrasse aria e quindi ossigeno con conseguente formazione di ossidi di rame. Il dischetto così rivestito veniva posto con gli altri analogamente preparati in un contenitore e portato alla temperatura di fusione dell'argento che liquefacendosi avvolgeva uniformemente come una glassa senza crepe né sbavature il tondello di rame sottostante. L'argento fonde a 960,5 gradi mentre il rame fonde a 1083 gradi. Alla temperatura in cui l'argento era fuso il rame sottostante cominciava quindi anch'esso ad ammorbidirsi in superficie per cui si determinava la formazione di una zona intermedia subcorticale di cristalli commisti di argento e di rame. L'argento fuso tendeva lentamente a colare addensandosi in basso per cui lo spessore della rivestitura era un poco maggiore nella parte in basso della moneta. Solidificandosi nel raffreddamento l'argento restava comunque perfettamente e uniformemente aderente e quasi saldato al dischetto di rame grazie alla compenetrazione dei due metalli nella zona di contatto fra loro. Nel corso del raffreddamento, a una temperatura relativamente bassa, si procedeva alla coniazione la cui forte percussione compattava ulteriormente le due componenti della moneta. Grazie a questa tecnica sofisticata si ottenevano monete contraffatte dalla copertura argentea robustissima. Chi scrive ha potuto vedere più di una volta suberati giunti fino a noi dopo duemila anni con la loro copertura ancora pressoché integra e la cui vera natura può essere rilevata soltanto dal peso (il rame ha un peso specifico minore dell'argento). Ci si può chiedere a questo punto che convenienza economica potesse avere lo stato a realizzare falsi di così complessa fabbricazione per risparmiare alla fin fine circa 3 grammi di argento sostituendoli con un peso appena inferiore di rame. Oggi il costo elevato della manodopera, il costo relativamente alto del rame e quello relativamente basso dell'argento renderebbero del tutto antieconomica una simile operazione. Così non era nel mondo antico dove la manodopera servile era abbondante e non costava praticamente nulla e dove l'argento valeva rispetto al rame assai più di oggi. L'unica spesa era quella molto modesta del riscaldamento del metallo fino al punto di fusione dell'argento. Quindi la produzione dei suberati nel mondo romano era operazione assai redditizia. La produzione di monete d'argento suberate, proseguita con maggiore o minore intensità in epoca imperiale, diventa sporadica all'epoca di Comodo per cessare definitivamente con Caracalla quando la progressiva alterazione della lega d'argento toglie ogni convenienza economica alla suberatura. Nel campo delle monete d'oro la presenza di esemplari suberati (evidentemente realizzati con una tecnica diversa) è molto più sporadica e si concentra soprattutto nell'ultimo periodo dell'impero. Nel marasma politico, militare e monetario dell'epoca è probabile che trovassero più agevole campo di azione i falsari privati anche se i pezzi giunti fino a noi dovrebbero essere più a fondo e più sistematicamente studiati per cercare di stabilire la loro probabile origine statale o privata. Giorgio Giacosa2 punti
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qui di seguito la moneta ritrovata da @@loz Taglio: 1 euro Nazione: San Marino Anno: 2006 Tiratura: solo in divisionale Condizioni: BB+ Città: Cuneo2 punti
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Salve a tutt* ovviamente ognuno può ritenere ciò che vuole in base alle informazione che ha e alla letteratura che conosce, ma dagli ultimi studi miei e di Ricci (articolo NAC 2013) questo pezzo, pur seguendo il peso teorico di 1,45 g, dovrebbe essere ancora un grosso da 6 denari, come indicherebbero alcuni documenti medievali e la stessa svalutazione della libbra di denari coeva alla quale i grossi erano ormai agganciati. Vista la presenza anche dell'interpunzione tra la I e la A al dritto, si dovrebbero datare tra il quinto e il sesto decennio del Duecento. Tale cronologia sembra confermata anche dal ripostiglio di Padru che sto studiando, dove ce ne sono alcune decine. Interessante che ne emergano anche in Corsica (ma anche questo penso che sia un'ulteriore conferma di certe mie ipotesi...;)). E' anche un bell'esemplare. E' da solo...o in compagnia? Un caro saluto e buona domenica MB2 punti
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@@galaad, stiamo parlando del 0,04, cioè del niente, per me nella norma. Magari se ci posti una foto!2 punti
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Salve ,moneta falsissima e rarissima mai vista con Vittorio Emanuele III con tutti i capelli nel 1936 .saluti1 punto
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ciao @@Sator, le analisi sono state fatte su una moneta. I dati rappresentano le percentuali dei vari metalli rilevate dallo strumento contenuti in ciascuna moneta e le percentuali di errore. es. Cu 2,113 0,062 vuole dire Rame 2,113% con margine di errore dello 0,062% @@giollo2 dovrei avere anche qualche dato sugli inforziati. Qs. sera li cerco1 punto
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Ero cosciente di esagerare, con un nonno partigiano e poi deportato dalla Toscana e scampato soprattutto, è che davvero fa male vedere certe cose e sapere che, purtroppo, si ripeteranno in futuro alla prima occasione utile .. Mi spiace di avere esagerato solo perché in effetti era una banalizzazione del male puro, che potrebbe offendere chi ci è passato, a quelle persone chiedo scusa anzi.. Il mio era uno sfogo.. E come gli sfoghi non contiene mai molta razionalità.1 punto
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______________ 1988 Unione Sovietica 160° Anniversario della nascita dello scrittore Leone Tolstoj 1 Rublo - Rame/nivkel1 punto
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Aggiungo: le monete che compravo, fino a 2 o 3 anni fa, le conoscevo una a una perfettamente. quelle dell'ultimo anno non saprei né elencarle né visualizzarle mentalmente.1 punto
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______________ 1988 Unione Sovietica Monumento al Millennio russo 5 Rubli - Rame/nickel1 punto
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Questo esemplare il simbolo al rovescio non è visibile ma buonissima l' argentatura Volevo segnalare una particolarità nella legenda al diritto che ho notato. Mi sembra che la legenda PHILIPPVS III REX HISP sia associata con il simbolo del giglio al R. Quando la legenda è PHILIPP. III.REX.HI i simboli a R sono differenti. Si riesce a confermare questa ipotesi? Nel MIR è riportato un' altro esemplare.1 punto
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Viene data per assodata dopo il lavoro del Thomsen, ma così non è. E' stata rimessa in discussione da Bernardelli, ma già molto prima Mommsen, Babelon e Grueber avevano mostrato la loro contrarietà. L'errore è sul fatto che i dati sono stati utilizzati facendo il peso medio degli esemplari e non considerando il peso più alto e più basso degli esemplari.1 punto
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Si tratta di un falso d'epoca; ossia una moneta falsa in piombo, fatta apposta per ingannare la gente nel 1894... Questo tipo di falso si piò trovare facilmente. saluti1 punto
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gran bella moneta. Il peso in più può dipendere sia dalle normali tolleranze che da una leggera imprecisione della tua bilancina (anche la mia fa scherzetti a seconda della temperatura, della stagione etc etc); prova a tararla (vi sono le istruzioni che spiegano come fare) e vedrai. ciao.1 punto
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Aldilà della percentuale complessiva, i dati sono molto significativi perché si evidenzia una omogeneità molto interessante tra queste tre zecche. Non ho avuto il tempo di fare il confronto con altre zecche limitrofe, prima o poi lo faro :good:1 punto
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Le debolezze ci sono spesso invece su questa tipologia, in particolare le zone più colpite sono il seno, le pieghe della veste, ed i piedi e la zona limitrofa (in questo ordine). Non è impossibile, ma trovare un esemplare con tutti questi rilievi forti e netti richiede un po' di pazienza.1 punto
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Ciao, mi dispiace, ma è un riconio, cioè una moneta non autentica riprodotta, a scopo di turlupinare il collezionista poco esperto, monete coniate all'incirca negli anni '70 del secolo scorso, il valore è quasi nullo. saluti TIBERIVS1 punto
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Il Convegno di Piacenza merita sempre una visita. Sono stato presente sia il venerdì che il sabato e sono molto soddisfatto degli acquisti. Come di consueto vi è stato un maggiore afflusso al sabato che non al venerdì anche per quanto riguarda i commercianti. Relativamente al miei interessi non ho trovato la stessa scelta che offrono Convegni "maggiori" tuttavia sono contento degli acquisti fatti. Da apprezzare sicuramente la location e la sistemazione dei banchi che garantivano un agevole passaggio; ottimo l'ampio parcheggio esterno.1 punto
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vedo che i miei 20 cent di San Marino 2007 hanno trovato subito compagnia :clapping: complimenti @.Pino. sempre monete stupende. p.s. hai invertito le foto dei 20 cent sanmarinesi 2005 e 20071 punto
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Taglio: 10 cent Nazione: Francia Anno: 2004 Tiratura: 1.468.000 Condizioni: BB Città: Milano1 punto
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Per cominciare, la busta NON è viaggiata...come avrebbe potuto, mancando nome e indirizzo del destinatario? ;) Si tratta, probabilmente, di un collezionista che ha affrancato un certo numero di buste (lo dico perché la tua e quella segnalata da medusa sono uguali, timbrate lo stesso giorno, con gli stessi francobolli) e le ha portate alla posta per farsele timbrare...una pratica che a volte si usa anche oggi. Il problema sta nel capire se questo collezionista fosse del 1943, e allora si tratterebbe di un pezzo abbastanza interessante, o...della settimana scorsa, e allora sarebbe un artefatto di nessun valore. Provo a fare qualche ricerca per vedere se riesco a dirti qualcosa di più preciso. petronius :)1 punto
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La seconda del 2016 Austria Disegno favoloso, peccato per il modulo piccolo del 2 euro, su un argento di dimensioni maggiori avrebbe reso di più.1 punto
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Ecco una moneta francese..... d'argento...peso. 2.75 g....diam 27 mm......ringrazzi in anticipo. .............a presto1 punto
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Sino a domenica 31 = 1987 E sperando che villa66 ce la faccia a recuperare: Per febbraio Dal 01 lunedì al 07 domenica = 1988 Dal 08 lunedì al 14 domenica = 1989 Dal 15 luned' al 21 domenica = 1990 Dal 22 lunedì al 28 domenica = 1991 Da lunedì 29 febbraio si riparte con 2 monete a settimana sino alla fine.1 punto
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Assolutamente no!! Primo le poste scrivono chiaramente di non spedire valori dentro le raccomandate, secondo non è affatto così sicura come si crede. A mio avviso, a fronte di spese medio-alte (per pochi spiccioli posso capire...) è assolutamente da evitare. Vuoi mettere che oltre al "danno" di un realizzo oltre la quotazione di mercato e i diritti devi anche aggiungerci la beffa di vedere la raccomandata misteriosamente sparita in un centro postale senza alcun rimborso?? Ripeto, questo è un mio personale parere, ma per 5 euro in più scegli l'assicurata, ci metterà una settimana o più per arrivare (...va lentissima...) ma almeno, se non stiamo parlando di 10 euro di contenuto, hai la certezza che in caso di smarrimento avrai indietro i tuoi soldi. Dalle poste non si sa mai cosa aspettarsi.....1 punto
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ciao, sicuramente ci sono altri esemplari , se pensiamo a tutti i cavalli di Carlo VIII in circolazione che vennero ribattuti sia sotto Ferdinando II e Federico III, poi per Federico III ci sono documenti sulla ribattitura dei cavalli francesi nella zecca di Aquila, con conii ......... napoletani !! ; mentre per Ferdinando II abbiamo le ribattiture proprio con conio aquilano ( allego immagini) sarebbe interessante approfondire .....1 punto
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Vendo e compro su ebay ed altre piattaforme, l'utilizzo della prioritaria e' il sistema meno sicuro che esista, spariscono raccomandate e pacchi che sono tracciabili! Rimango del parere che, a meno non abbia spedito con prioritaria dopo aver concordato altro, di non poter nemmeno esporre reclamo.1 punto
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Prego! Per il cancro credo (non ne ho la certezza) siano potenzialmente pericolosi i sali minerali presenti nell'acqua del rubinetto, assenti invece in quella che generalmente si usa per il ferro da stiro. Come saprai si presenta sulle monete come macchie verdi accese che al tatto si sgretolano. Per esperienza personale ti dico che è proprio una brutta bestia, puoi comperare una moneta che è perfetta e dopo mesi/anni scoprire che si sta attivando il cancro. Da cosa è causato? Esattamente non so che reazione chimica ci sia dietro, però ti consiglio di tenere separate le monete "infette" perché il contatto con una "sana" potrebbe passarle il cancro. Prova con lavaggi ripetuti e prolungati in acqua demineralizzata dopo aver tolto delicatamente il cancro visibile con uno stuzzicadenti e spazzolino. Se poi nonostante lunghi bagni il problema si ripresenta, non rimane che andare di benzotriazolo, ma è sostanza tossica e costosa quindi, a mio avviso, per i nostri semplici bronzetti tardo imperiali il gioco non vale la candela e conviene relegarli a vita in gattabuia.... Spero di esserti stato d'aiuto :) Saluti1 punto
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E pensare che agli inizi del '900 i diritti d'asta erano pari al 5%... Arka1 punto
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