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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 01/22/16 in tutte le aree
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Ciao a tutti, Vi annuncio la costituzione ufficiale del Circolo Numismatico Romano Laziale. Il Circolo, nato su questo forum, ora è del tutto ufficiale e, pertanto, chi è interessato ben può aderirvi.. Presidente e tesoriera è la mitica Giovanna :D :D Tra i soci fondatori, oltre me ( ahimè uno straniero), vi sono altri utenti di spicco del forum come @@adolfos, @@Ramossen, @@carlino,@@Liutprand, @@Ric70 Tra gli aderenti, una mano ce la daranno, spero, anche @@fedafa, @@Afranio_Burro e @@Layer1986 e tutti gli altri che vorranno appoggiare questo ambizioso progetto.. Vi allego comunicato ove potrete trovare tutte le notizie inerenti il Circolo Numismatico Romano Laziale.. Saluti Eliodoro Comunicato nascita Circolo.pdf8 punti
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Salve a tutti !! quest'oggi vi mostro il mio primo acquisto del 2016 .... Si tratta di un groat generalmente conosciuto come Annulet Type ( per via dei due piccoli anelli ai lati del profilo e dei due nei due quarti del rovescio ) coniato fra il 1422 e il 1427 . Generalmente questa monetazione viene fatta iniziare con la salita al trono di Henry VI ( non aveva neppure un anno quando ciò avvenne ) del settembre 1422 ma, dalla lettura di alcuni documenti si è scoperto che esemplari della zecca di Londra e di Calais furono coniati già durante le ultime settimane del regno ( e di vita ) di Henry V ...questi esemplari si riconoscono dai precedenti per via della forma della croce a inizio legenda ( n 1 della tabella ) e sono piuttosto rari sebbene si riescano a trovare spesso alla stessa cifra di quelli successivi ( molto più comuni ) per il fatto che tale variante viene citata solo nei testi più specifici, mentre nei testi generalmente usati dai venditori ,come lo Spink non viene elencata. L'esemplare in questione a mio avviso rientra proprio fra quelli coniati ancora durante il regno di Henry V nella zecca di Calais. Quello che più mi sorprende di queste monete è la larghezza del modulo 30 mm. mentre il peso è di 3,60g5 punti
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5 Scudi San Marino Metallo: Oro .917 Zecca: Istituto poligrafico e zecca dello Stato Peso: 10 grammi Diametro: 28 mm Tiratura: 7.3874 punti
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______________ 1985 Unione Sovietica 40° Anniversario della fine della II Guerra Mondiale. 1 Rublo - Rame/nickel4 punti
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4 punti
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Ricevuto, come solito questi sesini le leggende se si leggono da una parte mancano dall'altra, diciamo che questo è ancora accettabile3 punti
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1 Dollar 1985 Elizabeth II 3rd Portrait3 punti
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"La quantità di intelligenza sul pianeta è costante, la popolazione è in aumento" ehi Exergus, ti scappano, o il tuo senso dell' ironia è superbo? Perchè ciò che scrivi ha una sua credibilità, sembra quasi un postulato di termodinamica. Ed anche Lorenz ha scritto qualcosa di simile (mi scuso per le continue citazioni, non è saccenza, semplicemente se dette da un poveraccio come me le cose sembrano meno importanti che se se dette da gente nota). E, avendo credibilità, ne consegue che la soluzione per migliorare la quantità pro capite di intelligenza è una sola: non potendo aumentare l'intelligenza, bisogna diminuire.... E' una pura questione aritmetica, no? Mi sa che è meglio che vada a riporre sotto le lenzuola la frazione di metrocubo che mi compete, qui sto diventando niciano3 punti
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Per la serie ....avanti con le monete comuni, trovabili, che non costano molto e che possono dare soddisfazioni e creare confronti, oggi propongo un sesino di Milano di Filippo III. E' una moneta in mistura della bontà di soli 69, 444 millesimi, con caratteristiche iconografiche semplici, un bel busto al diritto del Re, si vede un bel colletto pieghettato alla spagnola, al rovescio una croce fiorata dalle quale si vedono bene uscire quattro fiammelle al centro. Peccato non riuscire a vedere al rovescio in leggenda il segno identificativo, a volte una rosetta, una crocetta, una stella, un giglietto, un globetto o nulla. Già questo ampio ventaglio di segni identificativi fa pensare a una moneta molto coniata, comune e così è ritenuta sia in MIR che in Crippa. Le leggende sono riferite al Re e alla città, classificata MIR 353 o Crippa 21. La prima emissione di questi sesini è del 1603, interessante vedere le emissioni secondo il Cipolla : 1603 pezzi coniati 590.060 1609 649.060 1614 1.880.252 1621 181.440 Quindi grande variabilità col picco nel 1614, ricordiamo che Filippo III regnò dal 1598 al 1621. Anche qui le considerazioni possono essere molteplici, non certo nella conservazione di questi pezzi, anche se qualche buon ritratto c'è, ma nella tipologia abbastanza scontata di una moneta che segue schemi usuali, sarà così anche per il sesino di Filippo IV, Crippa 25, e in quello precedente di Filippo II, Crippa 48.....senza data, busto e croce....2 punti
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mi auto-cito: Sessanta tornesi di Giovanni I CornEr (mi raccomando @@fabry61, l'accento va sulla E e non sulla O :) ) per Candia. Tipico leone dallo stile tardo, da paragonare a quelli soliti degli ultimi due secoli della serenissima, in questo caso l'incisore non ha nemmeno provato a trascrivere PAX TIBI MARCE ecc, ma lo ha sostituito con delle linee orizzontali, tanto i greci non l'avrebbero capito comunque. O AGYOS MARCOS a tutti!2 punti
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Per quel che ne sapevo non è mai stato trovato un conio romano di zecca originale, neanche quello rinvenuto nella fontana francese che è, anch'esso , con tutta probabilità, un conio di un falsario, o almeno questo era il teorema proposto e accettato da più parti, dato che si presume che i conii " di zecca" venissero distrutti alla fine del periodo di utilizzo. In ogni caso ho dei grossi dubbi che un conio in ferro dolce si presenti così poco aggredito dalla corrosione all'esterno. sembra più un conio fasullo, realizzato al massimo qualche centinaio di anni fa(al massimo intorno al 1500/1600), in cui è rimasta ( o è stata lasciata deliberatamente) una delle monete realizzabili ( forse, ma finché non li si scompone o li si sottopone a gammagrafia non lo si può sapere con certezza) con il conio stesso. Ha più l'aria di una operazione commerciale che di un reperto storico, anche a prescindere dal prezzo ridicolo che ha raggiunto, minimo in confronto al vero valore se fosse passibile di catalogazione come originale.2 punti
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buonasera. intanto complimenti al possessore della moneta. osservandone il conio, ho potuto osservarne la fortissima somiglianza con la moneta della collezione de Castellani, ora riportata sul volume " l'area monetaria veronese verona e il tirolo" di Rizzolli e Pigozzo. la moneta classificata al n. VR2, ha gli stessi piccoli difetti di conio... il piccolo cuneo sulla linea sup ed inf. del REX . inoltre i punzoni mi sembrano pressochè uguali. potrebbe trattarsi dello stesso conio?. La moneta , dovrebbe essere stata coniata dal 931 al 945, con il nome del padre Ugo e del figlio Lotario. nel 945 il re Ugo,come si sà abdica, rimanendo solo il figlio unico regnante fino al 950, coniando monete solo con il proprio nome. Come viene riportato nel volume ( che consiglio vivamente di leggere), gli esemplari di Ugo e Lotario sono estemamente rari e solo pochissimi esemplari sono privi della perforazione tipica delle sepolture ungheresi.2 punti
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Russia 1985 1 rublo 12° Festival della gioventù di Mosca2 punti
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Questa è la prima tipologia di moneta coniata dalla zecca di Cremona. A differenza di quanto si riteneva fino a pochi anni fa infatti non è il denaro scodellato con la stella la prima moneta di Cremona ma questa, che nei documenti troviamo col nome di inforziato. Valeva la metà del denaro imperiale di Milano, e lo stesso del denaro coniato da Mantova e da Brescia, L'area monetaria è quella che dipende da Milano. Il piede su cui viene coniata è quello del terzolo. Valeva il doppio del Cremonese (che quindi valeva un quarto dell'imperiale).2 punti
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Mah. sappiamo bene che in Germania sono convertibili senza limiti di tempo tutte le banconote emesse dal 1948, quello che forse non sappiamo (sia chiaro che non mi sto riferendo a te, ma faccio un discorso generale) è che da noi invece, è sempre stata prassi comune limitare il cambio entro un certo termine, e non mi pare ci siano mai state tutte le polemiche di oggi. E' vero che non c'è mai stato neanche un cambio così drastico come nel 2002 ma, per esempio, il 31 dicembre 1951 cadevano in prescrizione le am-lire di ogni taglio e biglietti di vario tipo da 50 e 100 lire. Questi biglietti erano stati dichiarati fuori corso il 30 giugno 1951, dunque tra il fuori corso e la definitiva prescrizione erano trascorsi solo 6 mesi (e non 10 anni). Un tempo decisamente breve, tanto che con legge del dicembre 1952 furono riaperti i tempi per il cambio, dal 14 gennaio al 14 aprile 1953. Sempre nel 1953, il 30 giugno, furono dichiarati fuori corso i biglietti da 500 e 1000 lire modelli Barbetti e Capranesi (tutte le emissioni del Regno e le prime della Repubblica) nonchè gli assegni a taglio fisso da 5.000 e 10.000 lire del 1945-47. La prescrizione, stavolta, scattava dopo un anno, il 30 giugno 1954, e anche in questo caso ci fu una proroga di tre mesi, fino al 30 settembre. Dunque i nostri genitori (o nonni) per cambiare una massa di biglietti sicuramente inferiore a quelli in circolazione nel 2002, ma pur sempre notevolissima, hanno avuto a disposizione, al massimo, poco più di un anno. E lo hanno fatto, senza polemiche, proteste, ricorsi, e sicuramente senza invidia per i tedeschi. Perché oggi, invece, dev'essere tutto complicato, perché non va mai bene niente? perché, se ai nostri genitori sono bastati nove mesi per cambiare milioni di am-lire, a noi, non sono bastati dieci anni? Se solo non avessimo dimenticato (o mai conosciuto) la nostra storia, capiremmo che il cambio lira/euro di oggi, è semplicemente la ripetizione, sia pure su scala più grande, di quanto sempre avvenuto da 70 anni a questa parte (anche durante la Repubblica, spero che questo qualcuno lo ricordi, periodicamente venivano dichiarate fuori corso determinate tipologie di banconote), e che sempre è avvenuto senza traumi e tragedie, mentre oggi sembra non si sia contenti se da ogni fiammifero non si fa nascere un incendio...KEEP CALM petronius2 punti
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Esemplare malconcio , ma con variante di legenda inedita. ET.CE è una 'novità'2 punti
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Giusto per aggiungere un nuovo stato sulla nostra lista delle nazioni :) ______________ 1985 El Salvador Vi è raffigurato Francisco Morazan (1792-1842) Presidente delle *Provincie Unite dell'America Centrale* dal 1829 al 1839. 10 Centavos (un decimo di Colon) - Rame/nickel/zinco2 punti
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Possiamo concentrarci sulla zecca di Cremona, cercando per quanto possibile di proporre un elenco delle emissioni che tenga conto dei contributi degli ultimi anni, in modo da aggiornare le indicazioni proposte dal Fenti. Una specie di catalogo delle emissioni di Cremona con ipotesi di datazione e con le fotografie degli esemplari. Ove utile faremo degli accenni alle altre zecche limitrofe. Poi se @@giollo2 è d'accordo potremo aprire una discussione più ampia sulle emissioni delle zecche di area lombarda.2 punti
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Buona giornata Complimenti a tutti :clapping: saluti luciano2 punti
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Più che altro trovo questa normativa piuttosto debole di fronte ad ulteriori ricorsi. Vista così mi sembra un modo per prendere tempo. Come fatto notare sopra perchè mai si dovrebbe discriminare tra chi ha cercato di cambiare le lire e chi non lo ha fatto? Chi non lo ha fatto ha semplicemente accettato la legge, che in un paese normale è teoricamente l'approccio corretto alle leggi (dura lex sed lex). Può una normativa del genere tenere di fronte ad un ulteriore ricorso? Secondo me no...2 punti
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Ciao Roberto, io ci sarò senz'altro il 13 febbraio a Bergamo e poi il 9 aprile a Parma, due Circoli Bergamo e Parma molto attivi, convegno commerciale a parte, che ci coinvolgono in iniziative varie anche culturali, credo che ormai sia un aspetto questo sempre più importante.... Mario2 punti
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Milano Parpagliola, Mist. . MEDIO – LANI D Stemma sormontato da corona da cui fuoriescono un ramo di palma e di ulivo. RV. PROVIDENTIA La Provvidenza, stante s. accanto ad una colonna, indica con un’asta un globo posto ai suoi piedi. CNI 200/213 (Filippo III). Crippa 20E http://www.artemideaste.com/auction/view/375/6342 punti
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Taglio: 1 euro Nazione: Andorra Anno: 2014 Tiratura: 511.843 Condizioni: qSPL Città: Roma2 punti
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Se ne vedono di migliori in giro, certo... Ma nella mia collezione in fieri di levantine questa mi mancava: Giovanni I Corner, EXENTA tornesi per Candia = IIII soldi altro buco riempito ;)1 punto
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L'ultima entrata a far parte della mia collezione USA. Al solito... comune in quasi mb collezionabile :D L'espressione del viso è comunque salva nonostante l'usura da circolazione, spero che vi piaccia come è piaciuta a me :) Coniata nello stesso anno della nascita di Abramo Lincoln.... chissà quante vicissitudini potrebbe raccontarci.1 punto
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Siamo nell’ anno 552 , il diciassettesimo della guerra gotica , l’ Italia e Roma in particolare e’ un territorio quasi desolato di risorse , di popolazione ed anche di ideali ; sono passati alcuni decenni dalla fine ufficiale dell’ Impero romano d’ occidente non essendo piu’ presente a Roma una figura imperiale , anche se simbolica , dopo Romolo Augusto . Dalla deposizione di Romolo Augusto due stirpi germaniche si sono contese la supremazia d’ Italia , prima gli Eruli di Odoacre e successivamente gli Ostrogoti di Teodorico ; gli Italiani , cosi’ chiamati in quanto i “Romani” nome che racchiudeva un mondo multirazziale , ormai in occidente come nome , non esistono piu’ , quindi ogni popolo europeo riprende il proprio nome nazionale o assume quello degli invasori barbari , forse i soli Italiani si sentono ancora Romani , Procopio comunque nella sua opera li chiama Italiani avendo la sensazione come testimone diretto dei fatti , della fine di un epoca e di una antica civilta’ , chiama invece “Romani” i Bizantini , quali legittimi eredi di un grande Impero , sebbene di “Romano” abbia ben poco ; gli Italiani non riescono a realizzare in pieno la gravita’ della loro situazione come di un popolo sottomesso al conquistatore , e’ questa per loro una condizione nuova mai provata dopo tanti secoli di sicurezza , di supremazia militare e civile ; fu certamente un fatto eccezionale vedere sottrarsi dai barbari le proprieta’ , le terre , la liberta’ . Una certa ripresa di liberta’ civile avvenne sotto il buon regno di Teodorico che ridiede lancio all’ economia , ristrutturo’ gli antichi edifici , per l’ ultima volta indisse spettacoli nell’ Anfiteatro Flavio e cosa piu’ importante lascio’ agli Italiani le cariche amministrative del novello Regno d’ Italia , riservando per se e per i suoi Goti quella militare alla quale anche alcuni Italiani aderirono ingrossando le fila dell’ esercito goto , chissa’ se per ideali politici o forse nella speranza di creare un forte Regno italico da contrapporre all’ Impero d’ oriente , fondendosi cosi’ con i conquistatori , e’ questo ad esempio il caso del Senatore romano Albino , del Referendario di Teodorico il romano Cipriano e di chissa’ quanti altri minori cittadini romani . Per non dilungarmi troppo , dopo l’ uccisione di Amalasunta da parte dei suoi Goti , la quale era figlia di Teodorico e regina d’ Italia , volendo essa stessa vivere e fare convertire il suo popolo agli usi , costumi e religione degli Italiani , venne per questo eliminata . Giustiniano che era in buoni rapporti con lei , decise di intervenire in Italia a seguito anche di un grande progetto europeo di riannettere all’ Impero orientale gran parte dei territori occidentali perduti . Questa grande e lunga guerra iniziata nel 535 ebbe fine nel 553 , l’ Italia passo’ in questo periodo il piu’ brutto periodo della sua storia ultra millenaria e Roma in particolare fu per alcuni mesi completamente priva di cittadini , si stringe il cuore nel leggere questi passi del testimone Procopio . Nel 551 avvenne la svolta decisiva della guerra gotica , Belisario con le modeste forze militari di cui disponeva non riusciva a concludere la guerra in Italia , dopo alterne vicende e collaborazione non sempre condivisa con Narsete , generale di origine armena mandato in suo aiuto da Giustiniano , fu infine richiamato a Costantinopoli e sostituito con Narsete che divenne unico responsabile della campagna in Italia , costui dimostro’ capacita’ militari notevoli e costrinse i Goti a scontrarsi con lui nella piana di Tagina , l’ antica Tadinum , odierna Gualdo Tadino , questa battaglia segno’ l’inizio della fine di Totila e dei Goti . Alcuni preamboli alla battaglia : Il Re Totila , il cui vero nome era Baduila , si trovava in quel periodo a Roma in attesa di rinforzi da Teia , arrivati mosse verso i Bizantini di Narsete deciso a concludere la lunga guerra con una decisiva battaglia ; Totila pose gli accampamenti presso Tagina . Narsete inviò legati a Totila esortandolo a deporre le armi e ad arrendersi , non avendo egli alcuna speranza di sconfiggerlo e ordinò agli stessi ambasciatori che gli chiedessero , in caso di rifiuto , di stabilire il giorno della battaglia e Totila rispose: "dopo non più di otto giorni saremo a combattervi” Gli eserciti , dopo alcune scaramucce per la conquista di una collina e le arringhe dei due comandanti , vennero posti di fronte l' uno con l' altro . Narsete e Giovanni erano circondati da una folta difesa di lance e da un gran numero di sceltissimi Unni e dal fiore delle truppe bizantine ; essi comandavano l' ala sinistra presso la collina . Valeriano , Giovanni Faga e Dagisteo con i loro soldati comandavano l' ala destra ; in entrambe le ale vi erano ottomila fanti arcieri disposti a semicerchio . Al centro dello schieramento erano posti i Langobardi , gli Eruli e le altre truppe mercenarie , disposte in modo che non potessero tentare la fuga durante il combattimento . Narsete dispose nell' estremità dell' ala sinistra mille e cinquecento cavalieri , un terzo dei quali doveva soccorrere le truppe che arretravano perché in difficoltà . Totila schierò le sue truppe allo stesso modo e animava l'esercito passando in rassegna le truppe in tutta corsa ed esortandolo a dare il meglio di sé nel combattimento finale . Totila procedette quindi in mezzo ai due eserciti per rinviare ulteriormente la battaglia , essendo intenzionato ad attendere l' arrivo dei duemila guerrieri ostrogoti da lui premurosamente attesi ; alla ricerca di un modo per tenere a bada il nemico fino alla loro venuta , si vestì di tessuti ricchissimi d' oro con pendenti dal suo cimiero e dalla sua asta , bende così sfolgoranti di brillantissima porpora che si potevano addire a solo un monarca . Chiese infine a Narsete un abboccamento , ma il generale bizantino , comprese le intenzioni di Totila , rifiutò . I duemila guerrieri ostrogoti finalmente raggiunsero l' accampamento degli Ostrogoti e si schierarono a battaglia . Lo schieramento bizantino vedeva nell' ala sinistra Narsete stesso con le sue guardie del corpo insieme a Giovanni con le migliori truppe bizantine e gli Unni ; al centro i federati barbari , in particolare longobardi , che ricevettero l'ordine di smontare da cavallo e combattere appiedati in modo da prevenire una loro eventuale fuga ; nell' ala destra il resto delle truppe . Lungo le due ali di cavalleria , Narsete pose 8.000 arcieri appiedati , 4.000 per parte , che si disposero prima della battaglia a semicerchio . I Goti schierarono invece la cavalleria davanti e la fanteria dietro , Totila, inoltre , contava sulla carica dei suoi guerrieri ostrogoti , che sperava sfondassero le linee nemiche , evitando così il combattimento a distanza . La battaglia iniziò con la carica dei cavalieri lancieri di Totila che tentarono di sfondare le linee nemiche al centro dello schieramento ma si trovarono sotto il tiro degli 8.000 arcieri bizantini disposti a semicerchio che li chiusero in mezzo , massacrando un gran numero di Goti , i cui superstiti tentarono la fuga travolgendo la propria fanteria . Totila tentò la fuga ma pare che venne raggiunto ed ucciso da un ufficiale bizantino . Grazie ad un uso sapiente della fanteria , la battaglia si concluse dunque con la vittoria bizantina e l' uccisione di Totila . La morte di Totila a leggere Procopio , pare che avvenisse nel seguente modo : mentre Totila fuggiva al calar della notte con non piu’ di 5 uomini , era inseguito da alcuni Romani che pero’ non sapevano che uno dei fuggiaschi era Totila , uno degli inseguitori a nome Asbade , un Gepido , colpi Totila a morte il quale fu trasportato ancora vivo in una localita’ vicina , distante circa 9 chilometri , chiamata “ad caprae” , che corrisponde all’ attuale Caprara , vicino alla cittadina di Scheggia , dove infine mori’. Nei pressi di Caprara si erge un vecchio casolare diroccato , sotto il quale sono stati scoperti ruderi di epoca tardo romana che la tradizione locale indica come il Sepolcro di Totila , forse e’ fantasia , forse no , certamente e’ strano che nei pressi di un modestissimo villaggio chiamato all’ epoca dei fatti “Caprae” anche oggi un piccolo villaggio formato da “quattro case” , venisse eretto un simile tumulo , certamente questo monumento , se di tmulo si tratta , non fu eretto al momento della sepoltura di Totila da parte dei suoi Goti fuggitivi , ma e’ possibile che fosse costruito successivamente molti anni dopo i fatti bellici , dai Goti rimasti in Italia a ricordo di quel loro Re e della battaglia che segno’ l’ inizio della fine della loro avventura italiana . Sotto la piana di Gualdo Tadino dove si svolse la battaglia e il cosi' detto "Sepolcro di Totila" , sotto il quale Casale abbandonato si trovano i ruderi in foto , di fattura alquanto semplice .1 punto
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Vorrei conoscerlo questo numismatico per stringergli con gratitudine la mano. Dovrebbero fare tutti così. Io sono anni che dico che i falsi,andrebbero indelebilmente marchiati come tali.... Skuby1 punto
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@ @@Arka Salve penso di aver trovato la moneta. Leggete BdN n.10 pag. 100 Riporta il seguente: 2. Denaro, 898-900 (o 902-915 primi anni di regno?) Argento g 1,15 mm 17,42 inv. SSBAR 225785 D/ (croce) BERENIKΛRIVS R Croce con estremità terminanti a punta, globetto in ciascuno dei quattro quarti R/ XPISTIΛNΛ RIICIO Tempio tetrastilo sormontato da croce, con croce nel mezzo Annotazioni d’epoca: [Rodolfo] Ratto, 1913 BiBliografia: CNI V, p. 32 n. 44 BiBliografia di confronto: MEC I, pp. 256-257 note: Attribuita dal CNI alla zecca di Milano. La leggenda ’BERENIKARIVS’ al D/ porterebbe, secondo quanto riportato in MEC I, pp. 256-257, ad attribuirlo alla zecca di Verona. Si osservi tuttavia come le caratteristiche di questo esemplare lo ricolleghino alla tipologia emessa a nome di Berengario dalla zecca di Milano, mentre in un altro esemplare appaiono simili a quelle di Venezia (SSBAR 225733). Tali differenze stilistiche potrebbero essere determinate o da semplice evoluzione cronologica (con l’utilizzo a Verona in momenti distinti di monetieri di diversa origine, e questo pezzo sembrerebbe stilisticamente il più antico), oppure perché la ’K’ in realtà non aveva valore distintivo fra le varie zecche. http://www.numismaticadellostato.it/pns-pdf/materiali/BdNonline_Materiali_10_2013.pdf1 punto
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salve a tutti ho fatto una ricerca penso sia questo ,allo stato attuale delle conoscenze numismatiche non sono attribuibili con certezza monete a verona che richiamino esplecitamente il regno di berengario1 essendo pero nota la presenza in citta di monetieri ,fin dal 18 secolo gui antonio zanetti in nota al lavoro gian giacomo dionisi ipottizo che durante il regno di berengariano fossero state coniate a verona alcune monete anonime del tipo christiana religio ,idea ha trovato il favore degli studiosi contemporanei ed e stato proposto di attribuire a verona alcune monete con variante di leggenda berenikarivis al posto berencarivs ,ipotesi invero dubitativa è basata essenzialmentesul ritrovamento di alcuni esemplari di questo tipo nel ripostiglio svizzero di wiesedangen fra zurigo e costanza e sulle possibilita che provenissero da verona attraverso la valle dell adige recentemente la questione è stata riesaminata a proposito degli esemplari conservati nella collezione di vittorio emanuele 3 ,le diversita stilistiche fra esemplari recanti la K nella leggenda mostrano affinita ora con le emmisioni attribuite a venezia ora con quelle attribuite a milano sucsitando forti dubbi sulla possibilita che la variante caratterizzi una emissione indipendente e non sia piuttosto dovuta ad una semplice evoluzione realizzativa1 punto
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Assolutamente possibile, @@eliodoro! L'esemplare SNG ANS 140, databile piuttosto agevolmente al 216-211, verrebbe a rappresentare, stantibus sic rebus, un sostegno alla datazione bassa dell'oro del giuramento.1 punto
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Reperto storico eccezionale per rarita' , ben valutato dai tantissimi rilanci partendo dai 150 $ fino a raggiungere i 2100 $ finali .1 punto
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Come ho già scritto nella scheda citata da Ross, le teorie sulla data di emissione si incrociano con quelle sull’interpretazione dell’iconografia. In ordine cronologico: Generalmente, l’emisione viene datata tra il 217 e il 216, poco dopo lo scoppio della Seconda Guerra Punica. Il R/ ricorderebbe un singolare giuramento effettuato dall'esercito di Roma dopo le disastrose e ripetute sconfitte romane contro Annibale, oppure quello imposto ai socii italici perché mantenessero fede al patto che avevano precedentemente stipulato contro Cartagine (episodi entrambi citati da Livio). L’occasione sarebbe stata un invio di oro a Roma da parte di Gerone II di Siracusa. Per Mommsen la scena ricorderebbe la concessione del diritto della cittadinanza romana ai Campani e a una parte dei Sanniti, avvenuta nel 334 sotto il consolato di T. Veturio Calvino e di Sp. Postumio Albino: in tale modo il discendente del primo console avrebbe successivamente ricordato la vicenda nel suo denario del 137 (Cr. 234/1). Secondo Crawford (che colloca l’aureo al 217), è qui riprodotto il foedus Caudinum, stipulata nel 321 dal console T. Veturius Calvinus (per questo, l’iconografia sarà ripresa in seguito da un altro Veturius, con il denario Cr. 234/1, essendo la pax Caudina il prototipo, mitico e non storico, della pax Numantina). Viene tuttavia opposto che appare improbabile che Roma abbia commemorato una tale umiliazione. La Breglia ha collocato gli aurei al 290-289 alla fine delle guerre sannitiche: in tal modo il giuramento avrebbe simboleggiato la riappacificazione tra i due popoli. Per Mattingly il giuramento indicherebbe il trattato concluso nel 263 tra Roma e Ierone di Siracusa. L'incertezza è dovuta al fatto che mentre il guerriero di destra è indubbiamente un romano, quello di sinistra, barbato, non avrebbe le sembianze di un greco ma piuttosto di un italico. Altra ipotesi è che le monete d'oro siano state battute nel 209 utilizzando una parte delle riserve auree dello Stato romano (l’aurum vicesimarium, ottenuto dalla tassa sulle manumissioni, che “ad ultimos casos serbabatur” - Livio, XXVII, 10). Questa teoria è tuttavia oggi superata, perché l’aureo è paplesemnete connesso, sul piano ponderale e stilistico, con il quadrigato, che Thomsen ha dimostrato essere anteriore al denario. Per Alföldi e Thomsen (che data l’emissione prima del disastro di Canne del 216) la scena rievocherebbe la fondazione di Roma: i due personaggi in piedi sarebbero Latino ed Enea nell'atto di giurare alleanza e concordia (Virgilio, Eneide, XII, 161-215) oppure Tito Tazio e Romulo, a conclusione dello scontro fra Romani e Sanniti (Virgilio, Eneide, VIII, 639-41; in questo senso, l'Alföldi). L'occasione storica per tale richiamo mitologico sarebbe il giuramento che i soldati, sia romani che i loro alleati latini, dovettero pronunciare nella primavera del 216 (da un passo di Livio) di fronte ai loro tribuni. Pedroni collega invece l'emissione aurea all'eccezionale arruolamento dei Romani e degli alleati avvenuto nel 225, la "leva tumultuaria" considerata epocale già dagli storici antichi. In quell'anno, con il pretesto della minaccia dei Galli, i Romani conteggiarono tra tutti gli alleati il numero degli uomini in grado di essere mobilitati in caso di guerra. Un avvenimento che ha coinvolto i romani ed i loro alleati italici, un'occasione quindi che avrebbe spinto il Senato per un'emissione aurea di carattere straordinaria e di grande valore propagandistico. Campana, considerando l'elevato livello stilistico e l'accurata tecnica di coniazione, la data al 225. Secondo Crawford la moneta da 6 scrupoli varrebbe 40 assi semilibrali, quella da 3 scrupoli 20 assi (l'aureo da 30 assi, se autentico, sarebbe successivo a queste monete). Un’ulteriore interpretazione in chiave mitologica del gioramento potrebbe essere un richiamo al patto di alleanza tra i capi di Alba Longa e Roma, prima dell'ordalia tra Horatii e Curiatii (Livio I, 24). Coarelli evidenzia che, secondo Plinio, il primo aureo romano fu coniato 51 anni dopo l’argento (dopo il 269): si tratta, per l’autore, di questo aureo, che egli data appunto al 219. Infatti, al R/ è riprodotto un foedus, che veniva stipulato da due feziali, il pater patratus e un gregario, verbenarius. In effetti, le due figure di sinistra portano una veste particolare, che lascia il corpo nudo e presenta un elemento globulare alle spalle: probabilmente il cinctus Gabinus, di cui si servivano i sacerdoti, e quella in piedi è raffigurata come uomo anziano, che regge una lancia, prerogativa del pater patratus, antenata (secondo l’Alföldi) dello scettro e quindi simbolo dell’imperium. La figura di destra invece, staccata dalle altre due, è giovane e veste una corazza anatomica. Si tratta del foedus tra Romolo e Tito Tazio (peraltro, in sabino cures era il nome sia della città di Tito Tazio che della lancia), di cui esisteva un gruppo scultoreo, verosimilmente qui riprodotto, lungo la sacra via. L’aureo potè essere emesso grazie alle prime miniere aurifere cadute in mano ai Romani, ovvero le miniere di Victimulae, presso Vercelli, che sappiamo furono sottratte a Roma, da Annibale, alla fine del 218. Sappiamo da Zonara che nel 220 i due consules suffecti, Lucio Veturio Philo e Gaio Lutazio, a completamento della guerra contro i Celti della Gallia Cisalpina (conclusasi nel 222 con la presa di Milano) spinsero le conquiste di Roma “fino alle Alpi”: probabilmente è questa la data di conquista delle miniere. Quindi, nel 219, con l’oro acquisito grazie alle operazioni di Lucio Veturio Philo, fu commemorata la fine delle operazioni militari iniziate nel 225, quando i Galli cisalpini Boi e Insubri e transalpini Gesati, avevano invaso l’Italia, creando grande preoccupazione e causando una spontanea adesione degli Italici a Roma: evento cui allude la citazione dei foedus originario tra Tito Tazio e Romolo La figura gianiforme, comune agli aurei della serie Cr. 28 e, probabilmente, agli assi librali Cr. 14/1 e 25/1, è stata variamente interpretata.Per Le Gentilhomme (1934) si tratta di Giano, ma questa ipotesi sembra contraddetta dal fatto che la testa è imberbe e con aspetto giovanile, diversa quindi dalla tradizionale iconografia di Giano. Tuttavia una divinità gianiforme imberbe (omologata a Giano) era venerata dagli Etruschi con il nome di Culsans e la sua testa fu riprodotta su monete fuse di Volterra. Per Pedroni (ripreso da Campana) potrebbe essere una iconografia “Plebea” di Giano, culto gentilizio della gens Duilia che, non essendo di stirpe patrizia, non poteva far propria l’iconografia ufficiale. Tale culto sarebbe stato portato a Roma da Cales (dedotta nel 334, per l’appunto, da Gaio Duilio), ove l’iconografia di tipo etrusco (per influenza di Culsans) fu introdotta dai numerosi Tirreni che frequentavano la colonia. Crawford suggerisce una testa gianiforme dei Dioscuri (protettori non solo della cavalleria e dell'esercito, ma dello stesso popolo romano); tuttavia non se ne hanno altre testimonianze e, in ogni caso, mancano i loro principali attributi, i pilei e gli astri. Secondo Alfoldi si tratta dei Penati Publici sotto la cui garanzia Enea si era alleato con i Latini. Si realizza così, per lo studioso, un collegamento tra il dritto e il rovescio. Mattingly, la Breglia e Coarelli ritengono che si tratti di Fons (o Fontus), il figlio di Giano e di Giuturna. È stato opposto che nella mitologia romana Fons occupava una posizione trascurabile, ma Coarelli ritiene quest’ultima un’errata valutazione moderna delle fonti; fra l’altro, il suo tempio era stato dedicato il 13 ottobre, festa dei Fontinalia (il che dimostra un collegamento con le fonti, così come le raffigurazioni di toro androcefalo sulla monetazione magnogreca) ed era sito nei pressi della zecca. Secondo questo autore, si tratterebbe di una citazione, sulla prima emissione argentea ufficiale, della prima emissione enea (Cr. 14/1)1 punto
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@@wstefano Unisco la discussione a quella aperta in sezione legale già da tempo sullo stesso tema in modo da evitare doppioni.1 punto
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In pratica compili il modulo barrando i tipi di deposito di cui vuoi usufruire, compili con i dati della carta e lo firmi. Scannerizzi e mandi tutto per mail come allegato. Io nella mail chiedo sempre di darmi conferma dell'avvenuta ricezione del conto deposito (oltre a selezionare le opzioni di conferma recapito e lettura della mail) e nell'arco di 2 giorni me l'hanno sempre confermato. Io solitamente san marino lo pago con bonifico, quindi non saprei quanto tempo passa prima che ti addebitino i soldi sulla carta, anche se presumo che quando si tratta di soldi, siano abbastanza celeri! :rofl:1 punto
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condivido nel tenere aperta: Medaglia storica NELLE GLORIOSE GIORNATE 18.19.20.21.22 con l'effigie di PIO IX P.M. REDENTORE DELL'ITALIA.1 punto
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Giacché la discussione - iniziata meravigliosamente - ristagna, mi pare appropriato riprendere Plinio, N.H. 33, 13 e sollevare una nuova questione: in merito al bronzo, bene o male, ci siamo confrontati, sull'argento non ne verremo mai a capo (Crawford mi disse che avrebbe preferito che il passo pliniano non fosse mai giunto fino a noi), ma per quanto riguarda le prime emissioni auree cosa ne pensate? Proximum scelus fuit eius qui primus ex auro denarium signavit, quod et iprum latet auctore incerto. La mente corre subito al c.d. oro del giuramento, coniato certamente dopo la battaglia di Sentinum, ma quando? La datazione comunemente accettata - il 220 a.C. - mi pare troppo distante dai fatti della terza guerra sannitica.1 punto
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Ciao Roby Mi spiace, ma sono impossibilitato .... mi rifarò a Bergamo, Parma, Verona ...... :blum: saluti luciano1 punto
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E' solo una proposta: se vogliamo considerare l'area lombarda anzichè la sola zecca di Cremona forse una nuova discussione sarebbe meglio. La mia speranza sarebbe quella di una partecipazione attiva che consentirebbe di avere una discussione molto importante.1 punto
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Allora ci siamo, tosatura che ha determinato il diametro un po sotto misura ed un peso inferiore (seppur di poco) alla media, Calcolando che il peso ufficiale era di 1,3 g (F.IV), più 'pesante' quello di FIII che risultava attorno a 1,4 g da documenti ufficiali, ma come sempre nel periodo spagnolo usciva un po di tutto dalla zacca.Sesino! È lui ( sbilancerei anche di Filippo IV) @@dabbene concordi Mario?1 punto
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Ciao a tutti, nella prossima asta Roma Numismatics, c'è questo medaglione di Gallieno, così classificato: Gallienus Æ Medallion. Uncertain mint, AD 260-268. GALLIENVS P AVG Laureate head right / CONCORDIA AVGG Confronted busts of Gallienus left, laureate and cuirassed, and Salonina right, diademed and draped. Apparently unique and unrecorded. 15.98g, 34mm, 2h. traces of over-striking, areas of corrosion, attractive green patina, Very Fine. Apparently unique and unrecorded. Ex NAC Auction 40, 16 May 2007, lot 813. Roma Numismatics spesso eista monete uniche od estremamente rare.. Riguardo il rovescio, ne ho trovato uno simile che, però, nel caso del museo, è il diritto, invece.. http://www.mfa.org/collections/object/medallion-with-busts-of-gallienus-and-salonina-1625731 punto
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E' un Filippo IV , Mir 371/1 con punto quadrifoglio punto al rovescio in esergo con aquila in stemma ad ali aperte1 punto
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______________ 1985 Brunei Vi è raffigurato Hassanal Bolkiah I (1946-vivente) 10 Sen - Rame/nickel1 punto
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Io direi che siamo attorno allo "G08" come conservazione. Per fare foto migliori non serve molto basta una buona luce naturale non diretta,( per intenderci una stanza esposta al sole ma mantenendo la moneta appena dentro l'ombra) anche con un buon smart-phone e un appoggio riesci ad ottenere foto decenti. Questo è un esempio di come scatto alcune foto alle monete :) E questo è il risultato:1 punto
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A suo tempo gli avevo dedicato una discussione, riguarda la storia delle sorelle Mirabal. Dominicana - 25 novembre 1960 Tre sorelle andarono a fare visita ai mariti carcerati, erano stati perseguitati poiché dissidenti al regime dittatoriale. Loro stesse appartenevano al movimento anti-regime chiamato "le farfalle". L'auto sulla quale viaggiavano viene intercettata, le tre sorelle vengono costrette a scendere dal veicolo, furono condotte in un luogo appartato e uccise a bastonate. I loro corpi vennero poi rimessi nel veicolo sul quale stavano viaggiando che venne fatto precipitare per un dirupo per simulare un incidente. Ciò causò grandi ripercussioni nell'opinione pubblica dominicana, molte coscienze si scossero ed il movimento culminò con l'assassino del dittatore dominicano Trujillo nel 1961. Il 17 dicembre 1999 l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite approvò la risoluzione 54/134 con cui scelse la data del 25 novembre per la "Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne" in omaggio alle sorelle Mirabal. Nel 1995 la scrittrice dominicana Julia Álvarez ha pubblicato il libro a loro dedicato "Il tempo delle farfalle", da cui è stato tratto nel 2001 il film "In the Time of the Butterflies". ______________ 1984 Dominicana 25 Centavos - Rame/nickel1 punto
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Buonasera a tutti gli appassionati di monete Made in USA! La mia piccola collezione di americane sta prendendo decisamente forma, ultimamente ho potuto mettere nell'album molti pezzi interessanti più o meno comuni.. sono monete davvero affascinanti :wub: Tra le ultimissime c'è anche questo 5 cents del 1943, coniato in piena guerra mondiale con una inedita lega di rame e argento che andava a sopperire il nickel, diventato strategico per l'industria bellica. Sono monete comuni, ma difficilmente capita di vederle in buona conservazione, in genere questi pezzi hanno tutti reso alla grande il loro servizio alla madrepatria.. questo invece diciamo che è stato un pò più fortunato, pur essendo senz'altro entrato in circolazione viste le moderate tracce di usura. Chissà come è arrivata in Europa.. forse nelle tasche di qualche soldato che ha calpestato i suoli insanguinati delle nostre terre oltre settant'anni fa? Quanta storia racconta una moneta così.. Marco1 punto
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@@odjob Ti ringrazio I gettoni mi fanno riscoprire la storia locale , sul fronte economico non saprei se sono un buon investimento ma non mi preoccupa tale aspetto superato ampiamente dal piacere di collezionarli1 punto
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