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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 01/21/16 in tutte le aree

  1. Ciao. "La moneta mostra evidenti segni da circolazione....". La frase, francamente, suona un po' strana, non avendo questa tipologia di moneta mai circolato. I segnetti visibili sono, verosimilmente, il frutto di "contatti" impropri dovuti ad una conservazione che nel tempo non è stata accurata oppure (ma l'ipotesi mi sembra alquanto remota), a "contatti" immediatamente successivi alla fase di coniazione. Dico che trovo improbabile questa seconda eventualità in quanto mi aspetterei che la coniazione di soli 11.230 pezzi in oro (questa è la tiratura del 50 lire 1912 "Aratrice") non sia avvenuta con le stesse modalità "spartane" impiegate per le coniazioni di monete in metalli meno pregiati, prodotte in milioni di pezzi e destinate alla circolazione. Comunque, qualunque sia la causa di quei "segnetti", essa non è certamente riconducibile alla circolazione se, con questo termine, vogliamo intendere l'uso normale della moneta per la funzione che svolge. Quanto alla "macchia", non mi sento di pronunciarmi senza avere la moneta in mano, anche se propenderei più per un grumo di sporcizia. "Mi chiedo anche se qualcuno abbia mai analizzato chimicamente queste macchie.... La chimica, comunque, potrebbe (anzi, dovrebbe) venire in nostro aiuto per chiarire una volta per tutte il meccanismo dell'interazione rame-oro, se questa interazione si possa manifestare, in alcuni casi, anche con delle macchie, e sui motivi per i quali queste macchie appaiano rossicce....." L'argomento è stato trattato, anche scientificamente, più volte sul Forum. C'è un interessante articolo, in inglese, sulle cosiddette "red spots" sulle monete d'oro anche ad alto titolo, che ne chiarisce la causa: https://taxfreegold.co.uk/redspotsongoldcoins.html Per quanto riguarda la possibilità che tali "macchie" possano essere state provocate da lubrificanti, a parte la singolarità che una coniazione esigua e "di nicchia" come quella aurea possa essere compromessa durante la coniazione da filature di lubrificanti senza che nessuno si accorga di nulla e soprattutto, provveda a rimuoverle (ma, per un attimo, ammettiamo pure che ciò possa essere successo...,) la considerazione assorbente è un'altra e cioè: può un lubrificante provocare reazioni chimiche non già sull'oro, che sarebbe incorruttibile ai lubrificanti, ma sulla parte della lega diversa dall'oro? Considerato che alcuni professionisti numismatici utilizzano proprio un sottile strato di vaselina, che come è noto è un lubrificante, per meglio preservare il rame o il bronzo, mi verrebbe da pensare che proprio un lubrificante al più preservi le caratteristiche del metallo con il quale viene in contatto e non le alteri. Detto questo, per riprendere ciò che scriveva precedentemente Giov60, nel nostro mondo si creano di tanto in tanto delle "leggende metropolitane", che non hanno alcun fondamento e che, purtuttavia, puntualmente tornano a galla. A questo proposito, nel Gigante (io sono fermo all'Edizione 2011 ma non mi stupirebbe se la precisazione ci fosse ancora oggi), a proposito del 20 lire 1882 si riporta, in nota, che: "Le monete di questo tipo con questa data sono state coniate per almeno 20 anni, quindi anche sotto V.E. III.(...)" Ebbene, benché di questa notizia non esista alcun riscontro e nonostante si siano date prove documentali inoppugnabili di segno contrario, e si sia ripetutamente invitato chi sostiene questa tesi a fornirne i riscontri (che ovviamente non ha fornito...), nonostante ciò la "leggenda metropolitana" continua imperterrita a sopravvivere. E quando fai notare, carte alla mano, che non è vero che il marengo di Umberto dell''82 è stato coniato per vent'anni, ti senti rispondere: "...ma lo dice il Gigante". E allora, a quel punto pensi....ma sì, tanto cosa cambia. Che le red spots siano provocate dalla filatura di lubrificante o che il marengo dell'82 sia stato prodotto per 20 anni...che cambia? Viva la libertà di pensiero. E che ciascuno la pensi come meglio crede. Saluti. M.
    4 punti
  2. Io mi diverto nel nostro Forum ... Mi distraggo .... Una frase così, in un contesto così, per una moneta così, ... mi fa cadere le palle.
    4 punti
  3. L'ultima entrata a far parte della mia collezione USA. Al solito... comune in quasi mb collezionabile :D L'espressione del viso è comunque salva nonostante l'usura da circolazione, spero che vi piaccia come è piaciuta a me :) Coniata nello stesso anno della nascita di Abramo Lincoln.... chissà quante vicissitudini potrebbe raccontarci.
    3 punti
  4. La prima è un asse di Claudio http://www.acsearch.info/search.html?id=1971484
    3 punti
  5. Ma confidare negli altri non va bene... non si sa mai quanti errori possano aver commesso...indipendentemente da chi essi siano! Mi ricorda qualche osservazione fatta sul forum a Caio153 :nea: La questione della fiducia andrebbe dibattuta su basi statistiche della probabilità della causa di un determinato effetto, dove entrano in gioco anche fattori psicologici e personali di chi opera e di chi giudica l’operato. Nello specifico l’effetto può essere la distribuzione dei pesi dei tetradrammi di Filippo II coniati in Macedonia tra il 359 e il 294 a. C. riportata nel testo dall’autore come risultato della sua analisi sui ritrovamenti in loco che ha avuto modo di studiare. Chi accetta questo risultato ritiene più probabile che derivi da uno studio condotto con rigore metodologico piuttosto che superficiale o affrettato, e quindi correla la causa del risultato al grado di attendibilità di chi l’ha ottenuto e divulgato. E qui si tratta di un eminente numismatico la cui autorità è riconosciuta in campo internazionale. Chi vuol confutare questo risultato in tutta onestà, non lo può fare in base a impressioni, simpatie, amore di contraddizione anziché di discussione, ecc., ma producendo la documentazione di studi e ricerche condotte da lui o da altri che possono metterlo in discussione. Altrimenti il suo grado di affidabilità rimane ai minimi termini, come pure la probabilità che la sua confutazione sia corretta. George Le Rider è mancato nel 2014, all’età di 86 anni, e ha avuto davanti a sé più di 35 anni per aggiornare la sua opera fondamentale del 1977. E l’ha anche fatto su vari punti, ad es. producendo la documentazione di nuove monete di Filippo II, ma anche per rispondere alle obiezioni di Martin Jessop Price sul numero di zecche operanti in Macedonia al tempo del sovrano (tre invece di due secondo il Price), sull’anno di inizio della coniazione delle sue monete, ecc. Però ha potuto solamente ribadire lo stato dell’arte sui pesi delle monete. Certamente, se un domani, in un ripostiglio di una città della Calcidica, saltassero fuori – che so io - venti esemplari di un tetra di Filippo II tutti di 14,66 g, magari tutti con asse a h 6 e in conservazione FDC con lustro di conio, i dati ponderali andrebbero riconsiderati. Rimarrebbe però da stabilire se le monete sono state depositate dall’uomo (quando non si sa) o da Efesto, che nell’isola di Lemno (dove s’era rotto le gambe nella caduta, quando papà Zeus lo aveva scaraventato giù dall’Olimpo dopo che lui aveva preso le parti di mamma Era in una discussione tra i coniugi) aveva un sua fucina. L’isola di trova nell’Egeo a Est della Calcidica non molto lontano dalla terraferma, ed è possibile che il dio del fuoco, in un weekend con la moglie Afrodite sulla penisola, abbia voluto depositare questo gruppo di argenti prototipo che sarebbero stati poi caratteristici del papà del Grande per mettere alla prova o creare un po’ di scompiglio tra i numismatici dell’inizio del terzo millennio dopo la nascita di Cristo. apollonia
    3 punti
  6. Riporto quanto diceva Sambon: "Le monete più antiche del secondo periodo di questa serie, sono quelle che portano impresse le lettere S T, le quali, messa da banda l’ipotesi di chi, credendole mistiche sigle, vi lesse Sancta Trinitas o Salutis Tropheum26, additano certamente il nome di Stefano. Però i moltissimi esemplari che ne rimangono sono diversi per tipo. E da una parte il numero, dall’altra la varietà, danno motivo a due quistioni, cioè se ad un solo o ad entrambi gli omonimi Duchi, debbono attribuirsi; e come mai, posto che al tempo d’un solo vennero battute, fu possibile quella [p. 455 modifica]sita così grande di stile, per cui dagli esemplari coniati con arte discreta, via via si discende a rozze e goffe imitazioni. Quanto alla prima quistione, il dubbio da risolvere è tra il duca Stefano, che resse dal 768 al 789, e il nipote di lui ch’ebbe il medesimo nome, e governò dall’821 all’832. E i molti anni del dominio del primo darebbero buon fondamento ad asserite, che al suo tempo furono diffuse parecchie emissioni di monete con mutabile tipo. Però questa ipotesi è sino ad un certo punto probabile. Disdetta l’obbedienza ai decreti iconoclastici, il governo del Ducato di Napoli assunse più libere forme. Ma pure allentandosi i vincoli esterni di sudditanza, non s’infransero; o almeno non s’infransero a lungo. E anche quando Stefano I ebbe riunita alla ducale potestà quella vescovile, destreggiandosi accortamente tra Roma e Bisanzio, mantenne il culto delle immagini, e insieme anche certe apparenze d’ossequio verso l’Imperatore27. Or questa accorta ed ambigua condotta toglie il sospetto che, oltre alle monete coniate nei primordi della riscossa con l’impronta di S. Gennaro e la scritta ΝΕΑΠΟΛΙC finché visse quel Duca, siano state battute tutte le monete autonome che portano il nome di Stefano. Sembrerebbe perciò più verosimile attribuirle a Stefano juniore, ove si tenga conto delle condizioni storiche. Dopo che i primates della città s’arrogarono il dritto d’elezione, i Duchi furono prescelti, quasi ereditariamente, nella famiglia del vecchio Stefano sino all’anno 818. Però, morto Antimo, cominciarono anche altri a pretendere a quella dignità; e allora, crescendo le discordie e le contese, il governo fu [p. 456 modifica]successivamente ridato in mano degl’imperiali ministri, Teotisco e Teodoro, venuti dalla Sicilia con titolo di Maestri dei Militi. Ma quella mutazione subito increbbe; i fautori del dritto ereditario sollevaronsi, sbandirono Teodoro, acclamarono l’anno 821 il nipote del seniore Vescovo-Duca. E questo secondo Stefano, apertamente ribelle ai Greci28, si può intendere che a ragione imprimesse il nome suo sulle monete." fonte: https://it.wikisource.org/wiki/Le_monete_del_ducato_Napoletano
    3 punti
  7. Certo. Ed è sempre bello avere una moneta illustrata in un testo importante. Il foro secondo me non la deprezza particolarmente, ... anzi, a noi appassionati che ben sappiamo fantasticare sulle nostre monete, incuriosisce ulteriormente ... Perché farlo? Per appenderla al collo? Esibendo non un santo ma un vescovo- padrone? Chi si appendeva al collo una tale immagine? Non un popolano spero, che dall' "autorità" aveva ben pochi benefici. Forse un suo servo, od un suo sgherro. Non credo sia una delle nostre monete che abbellivano capelli e farsetti turcheschi visto che il foro è preciso sopra la mitra del vescovo. Chissà? Una bella moneta. Con tanta storia. A me piacciono le monete "vissute", mi dicono poco le "spl/fdc", ... mi piace sempre pensare di tenere in mano una moneta che ha tenuto in mano un povero contadino, che ha perso un soldato, che è servita a pagare una bevuta, che ha forato per appendersela al collo un fedele a qualcuno o qualcosa, che è stata discussione tra mercanti, che ha riposto nel cassetto una puttana prima di spogliarsi, ...
    3 punti
  8. salve questo e il secondo denaretto che il mio zio mi ha donato non so di che si tratta avete qualche consiglio grazie
    2 punti
  9. Buongiorno a tutti, è la prima volta che scrivo in questa sezione in quanto mi occupo di tutt'altra monetazione, abbiate pietà per eventuali errori banali. È da parecchio tempo che per vari impegni mi ero preso una pausa forzata dal mondo della numismatica e del forum in generale. Pur continuando ad interessarmi delle monetazioni che seguo, negli ultimi mesi-anni ho avuto modo di avvicinarmi al mondo "cartaceo". Non sono mancate "scoperte" interessanti e di certo più a buon mercato e a portata delle mie tasche rispetto ad alcune monete che, per ora, rimarranno irraggiungibili. Nonostante ciò, alla ricerca di libri, francobolli, buste, manoscritti, cartoline, ..... mi è capitato un paio di volte di imbattermi in collezioni davvero notevoli che, oltre all'area appunto "cartacea" (per cui ero stato contattato) avevano anche numerose monete di un certo valore. Ahimè non son mai stato da collezionisti che avessero i miei interessi, anzi, quei pochi casi che mi son capitati le monetazioni erano proprio lungi dai miei campi di studio (Regno d'Italia e Regno delle Due Sicilie). Ciò non toglie che, sebbene fossi stato tirato in causa per altre ragioni (acquistavo in massa materiale cartaceo), in entrambi i casi riuscii a dare un'occhiata al materiale prima che fosse svenduto a commercianti o aste (dato il disinteresse che veleggiava presso i "secondi" proprietari :nea:). Non acquistai nulla del Regno benché credo ci fosse stato materiale di certo interesse, anche lei più ignoranti saprebbero aprire internet e cercare le quotazioni per annate di V. Em. III, di certo mi sarebbe servito mooolto più capitale di quanto avessi. Ben diversa fu la volta del Regno delle Due Sicile. La collezione era davvero vasta e non ebbi tempo di farla passare tutta, mi soffermai tuttavia sui pezzi che ritenevo più interessanti (o che tali potevano sembrarmi, non mi ero mai occupato prima di detta monetazione :angel: ). Mi bastò una veloce scorsa su acsearch dal telefono per portarmi a casa, il giorno dopo, qualche pezzo a prezzi credo imbattibili per le tipologie. Ovviamente, messa da parte tutta la roba cartacea, acquistai i pezzi che mi riuscì possibile... tenendo conto che non lavoro e non ho grandi risparmi... quindi pochi... Alcuni pezzi li ho scambiati-venduti per prendere monetine di mio interesse :angel: :angel: :angel: e rientrare nella spesa. Mi rimane ancora qualche pezzo... ma lo ammetto, li ho un po' tralasciati negli ultimi mesi... Per venire al dunque, la moneta di cui vi chiedo ora un parere è un'oncia da 30 Tarì di Palermo, corredata dal ritaglio della descrizione del catalogo (non so quale asta) e credo genuina, come erano tutti gli altri pezzi. Credo sia un pezzo non proprio comune (RR) e di un certo valore (vidi cifre da paura...), di sicuro il più interessante di quelli presi. L'ho tenuto da parte perché, lo ammetto, è spettacolare e io stesso ne ero rimasto affascinato... Che ne dite voi? In che conservazione si trova a vostro avviso? Lo vedete come genuino? Grazie in anticipo per l'aiuto. Ø: 58 mm Peso: 68,39 g
    2 punti
  10. Patina abbastanza intensa, che rende il suo apprezzamento molto soggettivo, ma a me piace molto, le adoro quando sono così intense, donano molto fascino storico all'esemplare. Quelle prese da mio papà, tantissimo tempo fa ormai, sono praticamente nere, con leggere iridescenze verdi-bluette, tipo questa. La conservazione è bassa, ma il bello della moneta, principalmente, è proprio la particolare patina, che su questa tipologia si fatica a vedere perchè sempre più spesso le lavan tutte
    2 punti
  11. cari amici, se vogliamo parlare della zecca di Cremona in modo compiuto dovremmo partire dalle origini. Poi arriveremo ai denari con le stelle, che fanno parte delle monete coniate dopo il 1250. Ora quale è stata la prima moneta coniata a Cremona? Leggendo il Fenti, e poi anche il Giordano, sembrerebbe il denaro scodellato. In realtà non è così. Se avete voglia di leggere il mio contributo sulla zecca di Brescia troverete degli spunti molto interessanti da cui possiamo partire per la discussione sulle monete di Cremona. vi posto il link così vi è più comodo. https://www.academia.edu/10120360/La_produzione_monetaria_bresciana_tra_Alto_e_Basso_Medioevo domani riprendiamo la discussione e posto qualche moneta,
    2 punti
  12. Sono d'accordo, la mia era più che altro una fantasticheria per capire quanto spazio occupa fisicamente l'umanità. @@Gallienus, allora lasciamo perdere il km3 di persone tritate e proviamo a metterci un po' più comodi, stando in piedi, 7 miliardi di persone ben allineate possono formare un quadrato di 83.666 persone per lato, se per ogni metro mettiamo 2 persone (ti metto vicino a Jennifer Lawrence :)) risulterebbe un quadrato di 42 km, potremmo stare comodamente sull'isola di Maiorca. Anche indossando tutti una maglietta rossa saremmo comunque a malapena visibili dallo spazio.
    2 punti
  13. Sono tutte medaglie coniate da Circoli ed Associazioni nella città di Napoli....dopo l'Unità...... Dovrei fare il "muto"....ma vi voglio bene. "Secondo un registro del 1885 i circoli e le associazioni a Napoli erano presenti nei quartieri di San Giuseppe (ben 40).....San Lorenzo ( ben 40).......San Ferdinando (ben 17).....Montecalvario (ben 14) ...... Porto (ben 15) e P.zza Mercato (ben 15), in quest'ultimo erano abbondanti le società di mutuo soccorso e quelle dei mestieri." Di più non posso !! P.S. se poi vuoi una risposta al post 46....certo che l'ho vista. :crazy:
    2 punti
  14. Collezione Valerio Traverso e di altri amatori - Asta Michele Baranowsky , Milano 1932.
    2 punti
  15. Attesa terminata ..
    2 punti
  16. Novità in arrivoooooo ... La prima è di mm. 30, la seconda è una versione mignon dal tondello di mm. 15,5.
    2 punti
  17. Compra quello che ti piace...che ti emoziona. Non guardare se bb spl o fdc...ci penserai poi. Cerca di pagare le monete per quel che valgono e divertiti che è la cosa più importante.
    2 punti
  18. la prima moneta ha il rovescio ruotato di 90 gradi. .... @@eliodoro guarda bene , non manca nessun gradino ... inoltre è già censita questa tipologia di croce potenziata "con barrette più lunghe" :)
    2 punti
  19. visto che il tema è i trachy nello specifico , io ti consiglio di comprarti Catalogo dei trachy in mistura - di Alberto Trivero Rivera. lo trovi su libreria classica editrice Diana costa pochissimo, 15 euro, è in italiano, ed è specifico sul tema che ci chiedi :)
    2 punti
  20. Ciao Ponziopilato, mi ha colpito la tua asserzione che i pezzi Helios e Gorny sono figli del pezzo in collezione tedesca (ex Kuenker). Ho provato a riprendere la stessa porzione inferiore, che corrisponde al collo del gallo a sinistra e alla linea di esergo del toro a destra e vedo in effetti alcune affinità da immaginare una stessa produzione moderna: collezione tedesca Helios Gorny Berlin NAC Parigi A parte il gallo, mi ha colpito la particolare struttura della gamba sinistra (quella diritta), che si presenta come incavata e in comune con Helios (sicuramente falso) e Gorny (molto probabilmente falso). Troppo simili fra loro, anche se nel caso del pezzo in collezione tedesca c'è come uno slittamento di conio, per poter parlare di insufficiente riempimento metallico del punzone. Vedete come è bene tornita la gamba nel pezzo di Berlino, anche se mancano i dettagli dei piedi, perché fuori campo. Il pezzo NAC sembra un pò strano, ma è originale (ero presente nel 2008 all'asta e mi ricordo solo di avere esaminato diversi tetradrammi, compreso questo, senza avere notato niente di sospetto) e deriva da un conio che comincia ad essere stanco , con comparsa di una linea di frattura del punzone, che si vede anche nell'esemplare di Parigi (che ho risaltato in rosso). Anche in questi pezzi la gamba resta tornita e, nel caso di NAC, il tallone del piede è correttamente disegnato (anche de la punta del piede comincia a sformarsi per effetto dell'usura del conio), mentre nei primi tre pezzi il tallone sporge sgraziatamente rispetto all'attacco della gamba..... Non credo che un bravo artista greco faccia una cosa simile e il conio non era ancora stanco come nei pezzi NAC e Parigi (mentre Berlino risulta prodotto con conio ancora fresco).
    2 punti
  21. Leggendovi pensavo. "Chissà se scrivendo alla BCE e suggerendogli di fare una legge in cui il quantitativo minimo debba essere di 200.000 monete, la attuassero realmente." Prendendo in esame le possibili emissioni del 2016 dei ministati, le possibili tirature, i possibili COSTI e riflettendo sul fatto che con il minimo a 200.000, si raddoppierebbe il contingente di San marino (riportando il prezzo dei folder a quello dei primi anni di emissione, 10 euro il 2004 tanto per dirne uno) ed evitare la piccola speculazione che stanno attuando, aumentando ogni anno il costo dei folder. Il Vaticano, lo stesso discorso. Monaco sembrava aver messo la testa a posto con il 2 euro del 2013 con più di un milione di pezzi coniati per la circolazione e nel 2015 se ne esce fuori con il 2 euro con più bassa tiratura mai emesso, con il prezzo alla fonte stellare e conseguente speculazione folle. Cosa che sarebbe stata impossibile con quel minimo stabilito dalla legge. Chissà se i gran capi della BCE prendessero sul serio quella lettera, cosa succederebbe...
    2 punti
  22. La medaglia postata da Apollonia è falsa, è stata manomessa sulla data,ed è passata da Rauch nel 2014. È inammissibile che venga battuta all'asta senza dichiarare tutto ciò. Attenzione! Doge92
    2 punti
  23. Bisogna però fare delle osservazioni: - il problema non è il numero delle persone, ma semmai lo spazio necessario per la sopravvivenza di un essere umano. Cioè per far vivere un essere umano è necessario uno spazio minimo composto da terre coltivabili ed acque dolci, che sono in grado di sfamarlo direttamente e indirettamente (ossia per l'allevamento di animali). Il nostro pianeta non ha poi tutta questa terra coltivabile e tutta quest'acqua per poter sopportare il numero crescente della popolazione umana, senza parlare poi delle sperequazioni tra risorse e popolazione. Infatti dalle terre emerse bisogna escludere tutta quella superfice che è desertica o inadatta alla coltivazione (vedi Antartide o Sahara ). Anche se lo spazio occupato dagli essere umani è eseguo, sono necessari grandi spazi per il loro mantenimento in vita.
    2 punti
  24. cari amici, il lungo lavoro è arrivato ad un primo punto. https://www.academia.edu/20402734/The_Sirmium_group_about_the_so-called_Gepids_siliquae_With_a_specific_catalogue spero possa incontrare il vostro apprezzamento, anche per la scelta di metterlo totalmente libero online. spero anche che il mio inglese non sia troppo arrugginito....se notate errori, ditemelo pure, il testo è modificabile e ri-uplodabile :) grazie a tutti... PS per @@Arka - non so se tutti possono andare su academia.edu, quindi se vuoi/puoi caricarlo su lamoneta in pdf, mi fa picere...nelle prime pagine c'è anche una citazione per lamoneta e i suoi utenti :) chiunque voglia il pdf, o l'archivio immagini, non ha che da chiedermelo. un caro saluto Alain
    2 punti
  25. 1798. La capitale degli Stati Uniti si trova a Philadelphia, ed il presidente in carica è John Adams, succeduto a George Washington un anno fa. Questo è l'anno della "quasi-guerra" tra gli USA e la Francia rivoluzionaria, che vede la prima azione navale della neo-costituita United States Navy: la USS Delaware cattura infatti lo Schooner francese Croyable dopo uno scontro navale nelle acque dell'atlantico al largo del New Jersey.. L'unione è composta da sedici stati, l'ultimo dei quali in ordine di adesione è il Tennessee che aderisce nel 1796. L'America settentrionale è terra di grandi conquiste: Mentre ad est le tredici colonie hanno da poco dichiarato l'indipendenza dall'Inghilterra, a sud vi sono vasti possedimenti in mano francese e spagnola. Questi ultimi controllano vaste aree a Ovest, oltre ad avere ancora il controllo della Florida,ereditato dagli inglesi. Il territorio francese forma invece sulla Louisiana, con una incredibile estensione di 2.140.000 km quadrati. la cessione di questo enorme territorio avverrà solo nel 1803, quindi tra 5 anni. :) Vi sono poi i russi nell'estremo occidente, in quelli che oggi sono gli attuali territori dell'Alaska. Nel 1799, tra un anno, lo Zar Paolo I sarà incoronato imperatore di questi territori aldilà dello stretto di Bering. Ovunque vi sono infine le tribù di nativi che da sempre popolano queste terre, e che con grande fatica cercano di adattarsi a convivere con l'uomo bianco che ogni giorno cerca di spingere la sua frontiera un pò più ad est.. proprio in quest'anno, nel 1798, è stata aperta la colonizzazione del Territorio del Mississippi. Chissà fin dove arriveranno questi pionieri.. Ma torniamo ora a Philadelphia. La capitale degli Stati Uniti è stata spostata il 6 dicembre 1790 da New York, e l'"Atene americana" è la città perfetta per guidare la giovane nazione.. Una nuova grande città è in costruzione, ma ci vorranno ancora due anni per vedere la nuova capitale, che prenderà il nome da un certo presidente degli Stati Uniti che, nel nostro 1798, risiede ancora felicemente in quel di Philadelphia.. George Washington :rolleyes: Oltre ad essere un centro nevralgico per il paese, è situata esattamente al centro della neonata nazione, e nel corso dei quindici anni precedenti è stata suo malgrado il centro nevralgico delle attività politiche. Nel 1776 vi fu firmata la dichiarazione d'indipendenza, e fino al al 1787 fu la residenza del Congresso. L'intera Unione conta poco più di 5 milioni di abitanti, mentre la capitale conta circa 55.000 abitanti, in decisa crescita rispetto ai 44.000 del 1790. La crescita esponenziale della popolazione ha però portato ad importanti epidemie di febbre gialla, che hanno mietuto numerose vittime nell'arco di quest'ultimo decennio. Lo stesso Presidente Washington vi abita, al numero 190 di High Street.. Ma qual'è il potere d'acquisto di questo nostro dollaro coniato durante quest'ultimo scorcio di XVIII secolo? Il reddito medio annuo pro capite del 1798 è di 124 $. Ciò significa all'incirca dieci dollari al mese come salario dell'americano tipico. Un tavolo quadrato in buon noce nero costa 1.75 dollari, mentre una teiera costa 25 centesimi. Un paio di candelabri in ottone costano 4 dollari e mezzo, mentre una chitarra di buona fattura costa la bellezza di 25 dollari.. Abbiamo così scoperto che come valore nominale il nostro dollaro non ci permette di comprare granchè.. Ma la storia che ci sa raccontare, storia di un mondo così lontano eppure, in fondo a noi così vicino e familiare, non ha prezzo.. Marco :)
    2 punti
  26. In questo Post ci occupiamo solo delle Pietre dure incise in epoca greco romana , tralasciando quelle risalenti all’epoca babilonese , assira ed egiziana che ci porterebbero troppo lontano nel tempo appesantendo anche il discorso . La civilta’ romana fu estremamente completa , variegata e funzionale in tutte nelle sue manifestazioni , lasciando a noi posteri infinite opere , dalle grandi costruzioni ai piccoli oggetti , meravigliosamente e diversamente belli , di cui oggi non ammiriamo che dei pochissimi e miseri avanzi della loro primitiva magnificenza , ad esempio : costruzioni che ancora suscitano meraviglia , il diritto , sul quale si basano le leggi moderne ; il primo e duraturo esempio di unita’ europea , unita’ mai piu’ realizzata successivamente , se non per brevissimi periodi ; ma oltre che averci lasciato queste grandiosita’ materiali ed istituzionali , non vanno dimenticate quelle che vengono definite , arti minori , tra le quali , la numismatica per quello che riguarda le monete e le pietre incise per la glittica , veri capolavori in miniatura . Vorrei soffermarmi proprio sulle pietre incise , pietre che erano incastonate generalmente su anelli per uomo , ma anche per le donne , specialmente in collane , bracciali ed orecchini ; quelle montate su anelli da uomo , in particolare negli uomini di alto rango : nobili , uomini di Stato ed anche Imperatori , di cui un tipico esempio fu il famoso anello d’oro di Augusto con pietra in nero Onice o in rossa Corniola , incisa con un Capricorno , simbolo del potere e dell’ affermazione in campo sociale , indossato prima da Agrippa quale erede designato da Augusto all’ Impero , poi morto Agrippa , fu ripreso da Augusto che voleva consegnarlo al secondo erede Marco Claudio Marcello , ma che dopo la morte di questo secondo erede fu infine consegnato a Tiberio suo successore ufficiale ; questi anelli con pietre incise venivano spesso usati anche come sigilli per garantire e certificare l’ autenticita’ di un documento ufficiale premendo il castone dell’ anello , dalla parte della pietra , su della cera fusa colata e in parte rassodata , sul bordo finale del documento , insomma la gemma incisa incastonata in anello era per molti personaggi come l’attuale “carta di identita” che faceva riconoscere l’ autore del documento da parte del ricevente . Naturalmente con l’ Impero , aumentata la ricchezza generale , molti potevano permettersi un anello con pietra anche senza essere come minimo Cavalieri , cioe' dell' ordine Equestre , come avveniva per legge , durante la Repubblica ; chi poteva permetterlo si adornava di questi anelli in oro o in argento con pietre incise oppure lavorate a Cammeo , cioe’ con figure in rilievo , oppure grezze solo lucidate , per risparmiare sul lavoro di incisione ; i meno abbienti ricorrevano invece ad anelli in bronzo , semplice o dorato con il castone sempre in bronzo solamente inciso , senza pietre . Le pietre incise venivano lavorate da abili incisori , spesso Greci o Orientali , le cui incisioni , cioe’ i temi delle figure , venivano scelte dai clienti o lasciate alla sensibilita' dell' incisore insieme alla qualita’ piu’ o meno alta di incisione ; le migliori opere dei migliori incisori portavano da un lato la firma dell’ autore , aumentandone di molto il prezzo e il valore generale dell’ opera finita . Questa arte manuale secondaria , ma dalla quale nascevano veri e propri capolavori in miniatura , non era inferiore alle arti maggiori , anche per il motivo che l’ artefice lavorava su materiali durissimi da incidere , tipo : Corindoni , Berilli , Quarzi , Calcedoni , Diaspri e altri minerali per glittica simili , con superficie disponibile ridottissima dovuta all’ utilizzo in anello , al massimo di 2/3 centimetri ma generalmente inferiore , questa arte minore si chiamava : Glittica Uno degli incisori piu’ famosi di pietre dure dell’ antichita’ fu il Greco Pirgotele che firmo’ le sue opere , incise tra altre la pietra da suggello di Alessandro Magno , altro fu Satireio dell'epoca di Tolomeo I , Dioscuride , originario dell'Asia Minore , contemporaneo di Augusto al quale forse consegno' il primo anello imperiale , poi Aspasio , celebre per avere riprodotto in una gemma famosa , ora nel Museo Nazionale Romano , il busto della statua fidiaca di Atena Parthenos . Passato l’ Impero Romano , l’ arte della glittica quasi scomparve , fino a riprendere grande impulso nel Rinascimento quando si risveglio’ l’ interesse verso il mondo classico dell’ antica Roma ; da questa data in poi fiorirono i “falsi” di pietre dure incise , “falsi” solo nel termine che queste opere rinascimentali venivano a volte fatte passare per originali dell’epoca romana , ma nulla toglievano all'arte e alla grandissima qualita’ di incisione ; anche oggi esiste un fiorente mercato semi nascosto di queste pietre , spesso opera di incisori orientali cinesi e giapponesi , ma anche di incisori del medio oriente come in antico , i quali pero' a volte usano spesso al posto delle vere pietre dure , del semplice vetro fuso colorato e con figure incise stampate a caldo , ma questa non e' piu' arte , un occhio esperto non si farebbe pero' ingannare . La tecnica usata dagli antichi incisori consisteva nel lavorare le pietre grezze prima dandogli la forma voluta ' in genere ovale , da inserire alla fine del lavoro nel castone dell’anello o di altre montature , quindi si lucidava la pietra con polveri abrasive provenienti da pietre di uguale o maggiore durezza , dopo chi si procedeva al lavoro di incisione con un trapano ad archetto con punte di ferro duro che , per vincere la durezza della pietra , erano intrise di polvere o di piccoli diamanti provenienti in antichita’ dalla sola India con la quale l' Impero romano aveva costanti contatti economici , oppure con smeriglio proveniente dalla Grecia intriso di olio per ridurre l' attrito . Il motivo per cui si sono trovate migliaia di antiche pietre incise , quasi sempre senza anello , nel corso degli scavi secolari , e' perché in massima parte venivano tolte e gettate via , senza valore , da chi cercava solo oro e argento , come dai Barbari nei tempi delle invasioni , solo in minima parte dipendeva invece da distacco naturale dal castone . Botteghe di incisori e venditori di pietre dure finite , abitavano anche il Foro Romano
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  27. parpagliola della "providentia" , consigliando la lettura dell'opuscolo di Della Vegre/ Vanja, lascio il parere per una corretta classificazione agli esperti della zecca
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  28. ma questi sono ancora impilati! dove li hai tirati fuori?
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  29. Ho scritto per niente ... il mess non è partito. Dicevo ad Allodola17 che per fortuna nel forum ci sono persone sempre gentili come Luciano, non burberi come me. Nella speranza che tu sia qui tra noi non solo per identificare e valutare monete che ti sono casualmente capitate tra le mani, ma per diventare un futuro studioso-collezionista, .... proprio stando qui avrai modo di capire quanto una frase lapidaria come quella che hai usato è per noi piuttosto irritante. Quindi ... niente di personale e grazie per averci dato da vedere la tua bella moneta.
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  30. Buona serata ..... bingo! Questa prende a braccetto il denaro di Verona :pleasantry: Tanta roba, vedendo anche altre monete che hai postato. Non sono monete che trovi nelle ciotole da mercatino; é questo il periodo che collezioni? luciano
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  31. Un denaro per Venezia di Berengario, Re fra l'888 e il 924. Rif. Bibl. MEC 1018.
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  32. Innanzitutto grazie. Già, analisi condivisibilissima @@Georg Il rovescio è un po' sofferente in effetti (la patina un po' forse aiuta). Ma come hai potuto capire dal titolo e da ciò che ho scritto il dritto mi piace da impazzire. Le foto hai ragione, non sono per niente buone. Scusate ma non riesco :(
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  33. si.. anche per me e' superiore al bb.. anch'io vado per il BB-spl. A dir la verita' cio' che non mi piace e' la patina che si e' venuta a formare dopo la pulizia.. in particolare al rovescio.. sembra essere un po porosa... non vorrei che abbia subito una pulizia un po aggressiva che abbia rovinato il metallo... forse per questo la vende per BB
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  34. nihil sub sole novum, @Exergus. Nel 1968 John Brunner ha scritto il romanzo di fantascienza "tutti a Zanzibar" che l'autore così presenta "...con i miei ultimi lavori ho affrontato tre dei più grossi problemi che si presentano alla specie umana. In tutti a Zanzibar ho cercato di raffigurare le pressioni psicologiche fortissime che derivano dal sovrappopolamento". Perchè il titolo? Brunner aveva stimato che la popolazione mondiale del periodo in cui ambientò il libro, se stipata, avrebbe occupato l'intera superficie dell'isola. Avrà scelto Zanzibar invece che Majorca per il maggiore esotismo? A prescindere comunque dalla geografia e dalla geometria, è una lettura interessantissima (e Brunner scrive anche bene) e tuttora attuale, se si riesce a trovare il libro: non so se sia stato ristampato di recente.
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  35. Grande Mario! Mi hai svelato un particolare che non conoscevo. Milano e il suo carnevale. E chi se lo aspettava? Anche con l'emissione di medaglie poi. E' strano, uno dice "carnevale" e si pensa a quelli famosi di Ivrea, Viareggio, Venezia e si scopre che anche a Milano non si scherzava .... per modo di dire, ovviamente :rofl: Complimenti e grazie. saluti luciano
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  36. Grazie a tutti per le risposte, come sempre molto utili e competenti
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  37. Termino con questo denaro di Luchino Visconti di Milano ( ex Cronos 6, lotto 109 ), poi temo di non avere più nulla da proporre :blum:....però non è detto che nel tempo da più parti possano arrivare altri contributi.... Il peso è 0, 47 gr. , sono interessanti al rovescio oltre al consueto biscione tra due trifogli la lettera V di MEDIOLANVM molto stretta a differenza della N e M., al dritto si vede bene il piccolo trifoglio tra LVCHIN e VICOES....
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  38. Ciao a tutti, Posto alla Vostra attenzione un ottimo 20 nummi di Stefano Il Duca esitato nell'Asta Numismatica Felsinea..viene classificato P.R. 1, ma la croce potenziata ed il peso sono diversi ( mancano 1 gradino): Stefano II Duca (755-800) - 20 Nummi - Busto di San Gennaro frontale - R/ Croce potenziata - (AE g. 1,1) RR P.R. 1; MIR 8 Conservazione eccezionale per il tipo Grading/Stato: SPL La classificazione del Pannuti Riccio mi sembra più corrispondere ai 20 nummi esitati dalla NAC: Follaro leggero, Æ 2,14 g. S / C / S – I / A / N Busto di S. Gennaro di fronte. Rv. S – T Croce potenziata su due gradini. CNI 4 (Stefano II). Pannuti-Riccio 1 (Stefano II). MEC 14, 1. MIR 8. Che ne pensate? Ho preso qualche abbaglio? ll peso, 1,1 g. è più da decanummo o pentanummo bizantino.. Saluti Eliodoro
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  39. anche l'esemplare che ho io pesa circa 1 grammo
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  40. Si si, tranquillo. ;) A parer mio il + sarebbe già generoso, ...magari aspetta altri pareri. :)
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  41. confermo che le poste dai loro pc vedono informazioni sulla tracciabilitá molto più dettagliate di quelle che risultano dal sito dovequando. Mi è capitato una volta di dover andare a chiedere notizie di una raccomandata che non arrivava......risultava in lavorazione da oltre 3 mesi!!!.... per cui mi sono recato alle poste centrali per avere qualche indicazione e consiglio su a chi rivolgermi... un impiegato molto cortese per cercare di darmi qualche suggerimento provò a verificare lui stesso col numero della raccomandata che cosa risultasse.... mi fece anche vedere la schermata. .....ebbene l elenco dei vari passaggi di lavorazione era tre volte più lungo e quindi molto più dettagliato di quello che si potevo vedere sul sito ufficiale.... ps.. sebbene poi mi abbiano indicato un capoccia a cui rivolgermi alla fine questi mi ha consigliato di fare reclamo tramite call center e la raccomandata mi è poi arrivata dopo soli altri tre mesi.... sette in tutto!!!!! Meno male in quel caso non si trattava di monete! Sarei morto altrimenti!!! :(
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  42. Complimenti ancora per gli splendidi regali che ti sei fatto. Concordo per un XF40-45 come classificazione. Saluti
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  43. Caro @@Georg, non sempre si è disponibili per tutto. Il tempo va bene utilizzato, e non per commentare sciocchezze. Non esiste alcun "olio" o "grasso" o "burro" o "strutto" o "petrolio" o ... che possa essere stato deposto in zecca. Se n'era parlato su questo forum anche per le patine a coccarda, che riconoscono invece tutt'altra origine. Non è perché qualche leggenda metropolitana circola che si può sempre commentare: le sostanze oleose non finiscono né sono mai finite sulle monete all'interno della zecca. E se anche lo fossero, sarebbero ... scivolate vie. Se qualcuno dovesse dire che in questo momento su Giove vi è un asino volante, non sono io a dover spiegare perché la teoria è risibile (e non scientifica), ma chi fa la strampalata affermazione dovrebbe dire in base a cosa ritiene sia vera. Karl Popper insegna. :mellow:
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  44. Come al solito, la discussione si è un pò deragliata, arenandosi nelle solite litanie sui mali del collezionismo italiano, che attende ancora di essere sufficientemente confortato e assicurato da possibili brutte sorprese. Continuo a ritenere che un serio collezionista in Italia non ha nulla da temere, ma mancano ancora adeguate tutele anche in sede legale. Molto ripetute sono le frasi che si riferiscono alla triste situazione delle collezioni pubbliche. Io continuo a ritenere che una vera emersione si fa anche con una disponibilità online di adeguate immagini e non con pubblicazioni su riviste accademiche di difficile reperimento e con brutte immagini in B/N. Una ottima iniziativa è quella sul Portale dello Stato, dove però noto che persiste ancora una certa ritrosia a postare monografie e immagini di monete antiche (a favire delle monete medievali e moderne). Molto più lungimiranti il British Museum, il Berlino (anche se con lacune) e il Parigi. E' bene che il responsabile di un medagliere italiano si dia da fare (e poi c'è il solito problema dei timori legati al copyright di immagine....). Pe ritornare al tetradramma di Selinunte, si tratta di uno di quei tipici casi dove non siamo di fonte a un evidente falso, ma alla possibilità di un falso di una certa qualità e quindi difficile da dimostrare sulla base di una foto, anche se di buona definizione. Siamo di fronte a un evidente riconio su metallo quasi sicuramente antico. Resta il dilemma che sia un buon riconio moderno su moneta antica o piuttosto di una doppia coniazione in antico, anche se la mia sensazione propende più al primo caso, nonostante io non abbia adeguate argomentazioni tecniche per avvalorarla. Visto che io amo soprattutto discussioni di carattere scientifico, vorrei intanto meglio illustrare l'evoluzione del conio del diritto (Q1 di Schwabacher), che risulta abbinato ad almeno 6 distinti conii del rovescio (di martello). Ho usato immagini della collezione Lloyd, ora al British Museum, forte del fatto che i suoi pezzi selinuntini provengono dal famoso ripostiglio Selinunte 1923 (ICGH 2084). Schwabacher Q1/S1 BM 1924, 1220.4 (acquistato subito nel 1924 dal museo da Lloyd e sicuramente proveniente dal ripostiglio) g. 17,37 Schwabacher Q1/S2 Lloyd 1220 g. 17,35 Schwabacher Q1/S3 Lloyd 1221 g. 17,03 NAC 48/2008, 39 g. 17,34 (con buon pedigree) Schwabacher Q1/S4 Lloyd 1222 g. 17,32 Berlino 18200356 g. 17,65 collezione tedesca 620 (in esame) (continua)
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  45. da 1 a 10 lire no,non capitavano.Ma ricordo bene che a fine anni 70 e primissimi anni 80 le 20 lire(di San Marino)soprattutto quelle del 1975 capitavano,ne avevo diversi pezzi rinvenuti da circolazione, era il tempo che il latte costava 480 lire al litro e immancabilmente ti davano le 20 lire :) Qualcuno provava a dare anche 4/5 caramelle,ma ero addestrato a dovere :D Che bei tempi...
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  46. Ricordo un intervento a Radio24 di un paio d'anni fa: un imprenditore, raggiunta l'età della pensione, aveva ceduto la propria azienda e si era trovato una discreta somma sul conto corrente. Viene contattato dalla propria Banca, quella che negli anni precedenti lo aveva sempre tartassato nel prestargli qualche migliaio di euro, e gli viene proposto l'acquisto di obbligazioni della banca stessa. L'ex imprenditore ascolta la proposta e si dice interessato all'acquisto... purché il direttore gli firmi una fidejussione personale, così come la banca aveva sempre fatto con lui quando chiedeva un fido. Il bancario l'ha preso per uno scherzo, ma l'ex imprenditore diceva sul serio, meravigliandosi della disparità di trattamento. Ovvio che le obbligazioni poi la banca le ha vendute a qualcun altro. Ma se tutti facessero così?...
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  47. @@rongom, @@andyscudo, @@Alberto Varesi, @@fedafa, @@picchio, @@darman1983, e a chi possa interessare Rispolvero questa interessante discussione, in quanto dopo aver visto molte monete con patina a bersaglio (anche dell'Ottocento), aver considerato varie possibilità ed aver approfondito alcuni aspetti sulla coniazione mi sono convinto esistere una sola possibilità che spieghi la formazione di questa, ed è quella dell'aggiustamento di peso dei tondelli. Lo aveva proposto (ma non me lo ricordavo) anche andyscudo, immagino dopo esame del testo postato da rongom. Già nell'Ottocento alcune Zecche, tra cui quella Pontificia (e poi del Regno d'Italia) di Roma e quella di Venezia nel Regno Lombardo Veneto, abbandonarono l'usuale strumento della lima per portare a peso i tondelli eccedenti, utilizzazndo dei "tornietti" in grado di asportare circolarmente una minima quantità di metallo dalle facce della moneta (si repertano monete con evidenti tracce di questi trattamenti). Sono quindi convinto che il perfezionamento dei torni stessi nel '900 non lasciasse intravvedere alcuna alterazione macroscopica del tondello stesso, specie dopo la sua coniazione, ma che il metallo mantenesse un'alterazione microscopica "circolare" della sua struttura superficiale, in grado di condizionare in modo analogo i fenomeni di ossidazione che stanno alla base della patina. L'alternanza di bande circolari scure e chiare potrebbe essere dovuta alla forma del tondello che non sarebbe stata quella di un perfetto cilindretto, ma di un dischetto; la successiva operazione di orlettatura avrebbe creato ulteriori ondulature del tondello stesso che in sezione avrebbe potuto apparire come nel disegno sottostante. Poi il tornio, asportando circolarmente un po' di metallo avrebbe contribuito a creare asimmetrie circolari di superficie a diversa propensione ad ossidarsi. (Scusate la pedanteria della possibile spiegazione!) ;)
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  48. Ciao a tutti. Di comune accordo, io ed Exergus abbiamo deciso di raccogliere i link delle monografie sugli Imperatori e le loro consorti uscite recentemente nella Sezione. Il fine è quello di renderle facilmente disponibili a chi ne fosse interessato in futuro. Periodicamente l’elenco verrà aggiornato con le eventuali nuove discussioni postate. IMPERATORI: Nero Claudius Drusus Germanicus Adriano Pertinace Alessandro Severo Gordiano III Filippo, Massimino Trace, Claudio Gotico, Imperatori Impero Gallico e Aureolo Postumo Mario Aureliano Tacito Carino Valente Costantino suddiviso in Costantino e il prologo all'Impero Costantino da Cesare ad Augusto Costantino vs. Massenzio IMPERATRICI E LADIES: Livia e Giulia Maggiore Agrippina Maggiore Flavia Giulia (Titi) Domitia Matidia Faustina Minor pt.1 Faustina Minor pt.2 Crispina Plautilla VARI: Seiano Antinoo Nigriniano Zenone Marco Vipsanio Agrippa Postumo Lucio Cesare Britannico Publio Elvio Pertinace Uranio Antonino Iotapiano Quieto Regaliano Iulius Marinus Procopio Bonoso Valerio Romolo Poemenius Carausius II chi era costui Speriamo questa iniziativa risulti gradita ai più. Ciao Illyricum & Exergus
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