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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 01/11/16 in tutte le aree
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Buon giorno a tutti, ieri ho raggiunto i 10 anni di appartenenza a questo forum. Inizialmente scettico, non avevo intuito le potenzialità di questo gruppo e non mi ero reso conto della grandissima competenza e disponibilità dei suoi membri tanto è vero che nei primi anni mi sono limitato a entrare qualche volta nel sito per curiosità senza ne chiedere ne dare. Poi seguendo più costantemente le varie sezioni mi sono reso conto di essere diventato membro di un forum veramente fantastico di livello altissimo. Da li fraquentandolo il più possibile compatibilmente con gli impegni di lavoro e famiglia mi sono reso conto che mi ha aiutato a crescere tantissimo, mi ha stimolato sempre di più alla ricerca non solo limitata alle monete ma a tutto ciò che questo mondo coinvolge e mi ha stimalato altrsì a cercare di contribuire nel mio piccolo alla crescita del forum. Oggi se mancasse mi ritroverei con un vuoto numismatico veramente notevole, insostituibile. Grazie di vero cuore a tutti voi!!!! :good: :clapping:6 punti
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Si può comprare con qualche euro un pezzo di storia e ragionarci magari anche sopra ? La risposta è si.... :blum: E' ovvio che poi non dobbiamo fare i pretenziosi :blum:, però un ragazzo può per esempio dire ho un quattrino di Milano del 1600, senza data e con due importanti iconografie, busto di Filippo IV al diritto e al rovescio il nostro biscione sormontato dalla corona. Moneta comune coniatissima in rame, circolata e che veniva imitata dalle zecche di Castiglione e Messerano. Il ragazzo cosa potrebbe osservare d'acchito, anche senza particolari conoscenze, che ha una forma rotondeggiante, un discreto peso, 1,91 gr. che è nel mezzo del range possibile Potrebbe anche osservare che ovviamente gli spagnoli non rinunciavano alla loro effigie al diritto col loro nome, ma al rovescio lasciavano sempre lo spazio all'identità cittadina, in questo caso il mitico biscione che porterà poi le nostre leggende il MEDIOLANI DVX ET C. Ci sono anche i punti in leggenda sia al diritto che al rovescio da verificare e vedere... Potrebbe vedere anche che il IV veniva coniato con IIII....che il Re ha ora baffi, pizzo, e il colletto ripiegato, oltre ai lunghi e folti capelli..... Poi quello più smaliziato potrebbe confrontarlo con l'altro quattrino il Crippa 27, mentre questo è il 28, e vedere che il primo storicamente è precedente perché il Re ha i capelli corti, in questo lunghi quindi è successivo. Sono monete povere in rame, senza data, quindi il periodo è sommario di coniazione, nell'altro quattrino il Crippa 27 invece oltre al busto, giovanile però, riporta in campo inquartato al rovescio l'aquila e la biscia. Ho detto solo qualcosa ma credo potreste dire veramente altro...con pochi euro, un ragazzo può studiare, riflettere, e tenere in mano un pezzo di storia della Milano del 1600... Per la serie la numismatica può costare anche poco e dare soddisfazioni lo stesso....5 punti
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Concordo che nella collezione tedesca ci sono mani diverse di falsari e mi scuso per avere erroneamente attribuito, per mia distrazione, la cittadinanza centuripina al famoso "Maestro", che è di Paternò e che è così chiamato anche per avere creato nella piccola cittadina un vero "polo" di falsari, inclusi alcuni giovani.... Bisogna capire che esistono vere e proprie bande di trafficanti, che hanno proprie squadre di tombaroli e anche di falsari e molto spesso mischiano monete buone con monete false e adesso in genere esportano quasi tutto all'estero, nelle due grandi piazze europee che sono in prima battuta Monaco di Baviera e poi Londra. Talvolta queste bande, quando hanno in mano un buon esemplare originale trovato da un tombarolo, lo affida al "tecnico" falsario per alcune copie, in genere non più di due o tre per monete importanti (ma anche qualche decina per bronzi comuni). Poi ci sono i restauratori, che non sempre sono i falsari stessi, che devono pulire, ma talvolta anche bulinare. C'è chi si reputa quasi un artista.... In realtà è una storia vecchia. Anni fa il prof. Brunetti si era messo in testa di rintracciare il maggiore numero possibile di falsi dell'udinese Luigi Cigoi (1811-1875). Costui, che era un conciapelle, era stato definito uno dei più celebri falsari dell'Ottocento, oltre che appassionato e competente collezionista di monete. Se si studia bene il materiale attribuito al Cigoi si nota che è di mano piuttosto eterogenea. Il fatto, poi ormai appurato, è che Cigoi non era propriamente un falsario, nel senso che non era lui a fabbricare i falsi. Era un grande e abile commerciante e aveva ottimi rapporti con i grandi collezionisti dell'epoca (e poi ai suoi tempi si poteva ancora scavare in privato...). Lui non si disdegnava di commissionare dei falsi a vari artigiani che lui conosceva, ritengo per la maggior parte bravi orefici. Lui dava tutte le necessarie indicazioni per ottenere una buona copia, ma anche varianti inventate, specie di monete romane (come Aureolo) e medievali (soprattutto di Aquileia), e le vendeva, inquinando molte collezioni private (e attraverso questo, anche collezioni museali). Era bravissimo a dare indicazioni anche su come fabbricare false patine, grazie a notevole competenza numismatica e alle sue conoscenze chimiche legate al suo mestiere di conciatore. Gli si attribuiscono almeno un migliaio di monete false... Fu il triestino Carlo Kunz (1815-1888), Conservatore del Museo Bottacin di Padova, ad accorgersi, negli anni '60 del XIX secolo, che quasi tutti i pezzi avuti dal Cigoi avevano caratteristiche anomale e, pur essendo quasi sempre pezzi unici, erano molto simili fra loro. Giunse alla conclusione che si trattava di falsi, conclusione confermata da successivi esami. Fu perito del tribunale nel processo intentato contro Cigoi, che fu poi condannato, nel 1870, a riprendersi le monete vendute al Museo. Bisogna dire che Cigoi non si era occupato di monete greche, che conosceva male, e preferiva concentrarsi sulle monete romane tardo-imperiali e sulla serie di Aquileia. Sarà anche per questo che nel 1875, per disposizione testamentaria, quasi per riscattare i sui torti, donò al Museo di Udine la sua collezione di 3000 monete (autentiche !), 550 gemme incise e 250 sigilli. Adesso la spregiudicatezza del commercio clandestino è molto maggiore, ma è molto diminuita la competenza (come anche la stessa cultura generale). Il mercato è diventato molto più frenetico e con un numero ben maggiore di collezionisti, che però per la maggior parte non studiano a fondo le monete che interessano. Bisogna essere un Kunz ad avere in mano le monete e confrontarle con certosina pazienza. Un articolo su Cigoi: https://www.academia.edu/1223028/Voce_Cigoi5 punti
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Nessuna meraviglia purtroppo... Tedesche - da me piu' volte avvertite ( e poi criticate) in primis.... Per protesta ho scritto a diverse case di smettere di inviarmi i loro cataloghi Anni fa fior di case d'asta ( menzionero' la Leu proprio perche non esiste - purtroppo piu' ) avevano ben altra deontologia professionale e i falsi li "ritiravano" loro stesse togliendoli dal mercato ( la collezione di falsi della LEU - che ho avuto occasione di vedere - e' stata estremamente contesa ). Oggi pare che le case d'asta ( soprattutto tedesche) che macinano monete come fossero un mulino abbiano degli esperti deficienti o totalmente ignari della materia che fanno passare addirittura le riconiazioni dei fiorini con tanto di marchio della banca emittente... Oppure certi obbrobbri di bronzi sicelioti che neppure Polifemo ( monocolo) avrebbe voluto.. che pazienza ....4 punti
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Ciao a tutti, ho contattato il museo di Vienna, dicendo di essere un semplice appassionato di numismatica e di voler sapere se, nella loro collezione numismatica, del tutto visibile sul sito, vi fosse anche un medaglione di Costanzo II del valore di 30 solidi. e che aveva, al rovescio, la legenda GAVDIVM ROMANORUM. Orbene, nel giro di meno di due ore, mi ha risposto, molto gentilmente, il curatore delle monete antiche, Dott. Klaus Vondrovec, il quale mi ha chiesto se mi riferivo al RIC VIII n. 42 , nel qual caso, era presente nella collezione del museo di Vienna. Ha poi aggiunto: "It is a 36-solidi piece, set in an additional frame, so the total weight is 256,88 gram." Lasciatemi dire che sono rimasto piacevolmente sorpreso. E' la prima volta che contatto un museo e, nel giro di due ore, il curatore delle monete antiche mi ha dato tutte le informazioni richieste soltanto sulla base del fatto che fossi un semplice appassionato di numismatica.. @@gpittini, @@Illyricum654 punti
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Buonasera, ecco la prima moneta del 2016, un 2 lire del 1927. Che conservazione dareste? A mio avviso bel lustro e dritto ben conservato, rovescio un po' inferiore. Grazie, F.f3 punti
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@@Teus I l libro è "The Norman's coins of the Kingdom of Sicily" di Alberto D'Andrea e Vincenzo Contreras (@@vox79). Testo interessantissimo, l'ho usato per la compilazione del catalogo del Forum per quanto concerne i Principi Normanni e la parte del Regno di Sicilia, per Ruggero II, Ruggero I, Ruggero Borsa e Roberto il Guiscardo. Se segui la monetazione normanna lo devi acquistare.3 punti
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si un ritrovamento davvero emozionante! il salvadanaio è abbastanza piccolo, non penso sia fattibile la conversione in monetiere misura circa 13x5x8cm lo userò per conservare i centesimi di Umberto I che non ho messo in collezione perché troppo rovinati ... poi essendo una casa abitata sempre dalla stessa famiglia da quando è stata costruita, e mai spogliata degli arredi originali, è un vero e proprio museo storico di come vivevano i nostri nonni all'inizio del secolo ed in tempo di guerra! ho trovato camicie in lino del bis-nonno di mia nonna, pentole in terracotta, lettere degli anni 40 e alcuni quotidiani del 37! per non parlare di pagelle del 1907, e gli immancabili santini!3 punti
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Mamma mia, che bella monetina, che busto ancora molto espressivo, e che bella figura fa quel biscione... Abbiamo una dinastia in comune, entrambi i principali territori italiani sotto il dominio cinque-seicentesco degli Spagnoli, Napoli e Milano, ci offrono una produzione monetaria tanto intrigante quanto interessante. Adoro considerare questo ramo della numismatica come il "predecessore" dell'Unitá d'Italia, con una moneta effigiante un solo sovrano per una considerevole porzione della nostra Penisola. C'è una sorta di interessante coesistenza tra svariate iconografie sia nei dritti che nei rovesci, e pensandoci questa considerazione accomuna un po tutti i collezionisti di questi regnanti da Nord a Sud (ed anche all'estero, basti pensare alla Spagna stessa... ;) ).3 punti
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Ciao @@mawmaw, come avrai avuto di modo di leggere lo Staff della sezione euro sta introducendo per il 2016 delle novità riguardo le razzie. Nell'eventualità volessi aprire una razzia per le nuove emissioni del 2016 ti chiedo cortesemente di contattare preventivamente i Curatori del Forum Euro in modo che quest'ultimi possano effettuare una valutazione. grazie e buona serata Diabolik733 punti
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______________ 1982 Iraq Serie: Il restauro di Babele - Una responsabilità pubblica e nazionale. 250 Fils - Rame/nickel Iraq - Susa (Mesopotamia del sud) Nel 1902 fu scoperto da un'equipe di archeologi francesi una stele di diorite alta più di due metri, fu chiamata: il Codice di Hammurabi. La pietra, creata nel 1760 a.C. è conservata al museo del Louvre a Parigi. Nel bassorilievo è ritratto Hammurabi (sesto re di Babilonia) mentre riceve il codice dal dio del sole Shamash, simbolo di giustizia. Curiosità: Il codice in scrittura cuneiforme inizia con la disciplina del processo, le leggi sul diritto di proprietà, sui prestiti, sui depositi, sulle obbligazioni, sulla proprietà domestica, sul diritto di famiglia. Nella parte che disciplina i danni alla persona sono previste sanzioni per i danni causati dall'errore dei medici durante gli interventi operatori. Il diritto penale offriva protezione alle classi più deboli della società babilonesi (donne, bambini), per l'epoca in cui fu emanato, esso è indice di una civiltà molto progredita. Nemmeno in quest'epoca moderna da noi sono previste, o quantomeno realmente attuate, leggi simili.3 punti
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E dopo i bissoli, con FILIPPO MARIA VISCONTI ritornano i DENARI - CRIPPA 16/B gr.0,52 rarità C D/ + FILIPVS MARIA, al centro velo annodato intorno a stella e sormontato da corona R/ + DUX MEDIOLANI 3 C al centro croce gigliata2 punti
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Non dimentichiamo che la moneta è testimone di usi, costumi...e moda! Se osserviamo i quattrini di Filippo III ed i primi di Filippo IV (il tipo precedente a questo col biscione, quello cioè con il campo inquartato con lo stemma di Milano) osserviamo il cambiamento della pettinatura e del colletto. Cambia quindi sia lo stile delle acconciature, infatti da Filippo IV i sovrani privilegeranno sempre il capello medio o lungo - che sia "proprio" o una parrucca ha poca importanza -, sia il tipo di colletto (che diventa più sottile e meno sontuoso del colletto pieghettato dei precedenti sovrani)...alla fine il ritratto è anche questo, e anche su di una moneta mantiene la sua essenza! Mario, già mi stavo iniziando ad interessare anche alla dominazione spagnola a Milano, se poi mi apri discussioni così è la fine... :blum:2 punti
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500 Schilling 1982 Austria 80th Anniversary - Birth of Leopold Figl2 punti
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Appena vista la foto, a naso, m'è venuto da pensare che non fosse un bottone militare. E una breve ricerca mi ha dato la conferma. In questo forum (che mi sembra americano), al topic #4, viene definito "a known civilian blazer button" (qualcosa come "un noto bottone civile da giacca sportiva"): http://www.treasurenet.com/forums/what/159467-button-identification.html In rete, poi, penso di aver trovato addirittura il sito della ditta produttrice: http://www.waterburybutton.com/cart/pc/viewPrd.asp?idcategory=0&idproduct=29541 :good:2 punti
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Articoli sicuramente interessanti. Complimenti a tutti e in modo speciale agli amici Limido @@dabbene , Rimoldi @@anto R e L. Giannoni. Non vedo l'ora di leggervi! Cari saluti2 punti
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Come ti e' gia' stato spiegato tu rimani eurofolle.Ti chiedo di partecipare quanto piu' attivamente al forum. Le nuove regole per l'ammissione al gruppo "Euro folle" sono state fatte proprio per questo. Non e' un "richiamo" sia chiaro,ma solo un consiglio che spero recipirai. Te cosi' come tante altre persone che,spesso,si fan vive solo per le Razzie (non e' una cosa personale sia chiaro,ma rivolto a chi scappa fuori solo per le Razzie) Un saluto2 punti
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Argomento dibattuto e complesso, per Crippa le monete del solo Estore Visconti sono da attribuire a Monza anche se non ci sono documenti. Estore fu Signore di Monza per soli cinque anni dal 1407 al 1412 e nel caso sarebbero state coniate in quel periodo. Monete molto rare, di difficile buona conservazione, un supporto in più a questa ipotesi il fatto che non esista una leggenda con DOMINVS MEDIOLANI. Mario Gionfini invece le attribuisce alla zecca di Milano e lo potete leggere sulla RIN 88 del 1986. Ambrosoli invece individuò invece una lista di monete redatta nel 1415 in un manoscritto di Jacopo da Firenze alla Trivulziana : qui si elencano bissoli di Monza e Cantù. Ovviamente le monete di Estore seguono comunque il tipo milanese. Molti storici quali Frisi e altri negarono l'esistenza di una zecca in Monza.2 punti
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MONZA ESTORE VISCONTI BISSOLO - C.N.I. 82 - VARESI M.I.R. LOMBARDIA ZECCHE MINORI n. 784 (la foto errata, corrisponde al 783) - Rarità R32 punti
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@@Anto75 potresti evitare questi interventi .. no? (di norma si risponde quando si hanno delle idee.... o delle opinioni.. )2 punti
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Concordo su una P che richiami quella dei primi grossi, nel contempo, se fosse una produzione fraudolenta del 1155 circa o prima con una P con punzone al posto della L, avremmo un PVCA invece di un LVCA. Che sarebbe però funzionale con l'operazione di quel preciso momento storico, perché poi anche pre 1188 Pisa uscirà allo scoperto lo stesso con in campo il PISA, qui invece si imitano gli enriciani, li si mescolano con gli altri , non ci si vuole ancora esporre, ma un segno identificativo per loro, il popolo li avrebbe comunque assorbiti, i coniatori lo lasciano proprio la P che è la prima lettera di Pisa e che sostituisce la prima di Lucca....sarebbe in realtà una lettera strategica e simbolica....2 punti
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Credo pero' che Debellis si riferisse alla bellezza di avere gli originali ( soprattutto quelli storici :))2 punti
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Ciao, a tutti capita prima o poi di imbattersi in casa dei nonni in qualche piccolo ritrovamento numismatico... da poco è successo anche a me! c'è da fare una piccola premessa: stiamo aggiustando quella che fù la casa di miei bisnonni e dove scesciuta mia nonna paerna. un appartamento in un palazzo del 1901 in un paesino della Sardegna. La casa è disabitata dagli anni '60, ma sino agli anni '90 mia nonna ogni tanto ci andava... tutto l'arredamento è quello roginale, non c'è niente di più recente degli anni 60 apparte i giornali usati per imballare le cose delicate nel 1992. Dentro una dispensa c'era un salvadanaio di latta, che già da solo mi ha subito incuriosito! con incastonato sopra di esso la riproduzione di un 100£, però di latta. Trovo la minuscola chiave (accuratamente legata al mazzo di tutte le chiavi di qualsiasi serratura che si possa trovare a casa) che apre al serratura e dentro ovviamente ci trovo un manciata di bottoni di varie e poche, forme e materiali. si va dal'osso, alla pietra dura, alla bachelite sino alla plastica! La vera scoperta è che oltre a questi bottoni moderni vi erano anche 2 bottoni ricavati da 2 monete! e non 2 monete bucate, ma appiccagnolate! con un po di pazienza sono riuscito ad identificare entrambe le monete! Il primo bottone/moneta con ancora l'occhiello sul Retro è un 1/2 Franco Svizzero coniato a Parigi! non si legge L'anno, si legge solo : HELVETIA, l'incisore ed il segno di zecca! al retro presenta l'occhiello e non si legge nulla, ad occhio si nota la ghirlanda di quercia... il secondo bottone/monete è stato molto più difficile da identificare, è ovalizzato e scodellato, quasi totalmente liscio. ma grazie alla parte di leggenda leggibile : BR T REGIN, ho capito che era un SIX PENCE della regina Vittoria! il retro presenta una fenditura saldata con dell'argento e si intravede la scritta X PE CE. non è da escludere che dalla pulizia e la sistemazione dei vari mobili possa saltar fuori qualcos'altro! e case chiuse da decine di anni danno sempre tante soddisfazioni! 1 punto
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ti allego due esiti d'asta cosi'potrai trarre le tue conclusioni sul valore commerciale http://www.acsearch.info/search.html?id=1865135 http://www.acsearch.info/search.html?id=2551880 http://www.acsearch.info/search.html?id=1787804 io penso sui 25/30 euro1 punto
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Buena sera cari amici triacanti, vedete le traccie del magnifico "Redentore" di Luciano ai tempi ultimi: Artemide 40, 31.5./1.6. 2014, no. 608, e vetrina della dittà Degani in Venezia al fine dell'anno 2015 (un amico che ha passato Natale nella Serenissima mi ha spedito il foto) . Quant' alla Madon(n)a nuova inserisco le foto di due pezzi verosimilmente dello stesso conio e di una conservazione appena migliore. Peccato che non è possibile di riconoscere le lettere o il simbolo nel esergio sotto la Madonna. Tanti saluti, julmin11 punto
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Vi posto il mio Grano, a mio parere la più significativa moneta del Viceregno ed apprezzabile in ogni sua sfaccettatura specialmente in condizioni discrete. Il dritto oramai è andato, causa contatto prolungato con numerosi altri esemplari, ma il rovescio è altamente godibile, altamente insolito per la tipologia: tale stemma bipartito raffigura nel primo quarto una porzione dell'emblema della casata degli Asburgo di Spagna il cui capostipite è Carlo V, mentre nel secondo quarto è raffigurata la Classica Croce di Gerusalemme cantonata da altre 4 crocette. Simbologia alquanto interessante, molto impiegata dagli Spagnoli a Napoli, chiarissimo simbolo di fede e Devozione professata da loro stessi, dando prova di di essere ferventi cattolici. Anch'essa della serie "economic(issim)a, ma estremamente appagante" :good:.1 punto
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É una moneta con forti carenze.... Se ora é 13 mm in origine era forse 17 o più La legemda a destra é molto corta... Non scommetto sia valente ma il periodo é circa quello... Sicuramente non vale iii e nemmeno il ii1 punto
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Concordo....concordo...almeno io....anche se vedo siamo in un vicolo chiuso o l'errore o l'anomalia allora... Io puntavo in realtà sul pre 1155 e mi attaccavo a quanto dicevi a pag. 42 " Pisa deve aver ripreso le sue coniazioni poco prima del metà del XII secolo imitando proprio queste monete, ma poco dopo il 1155 deve aver adottato i tipi con F/ IHPERATOR E PISA.....forse affiancandole per qualche tempo alle preesistenti ". Mi facevo forza su questa ipotesi che Pisa coniò imitazioni enriciane in quel periodo e magari lasciò un segno di distinzione per i coniatori e che il popolo non avrebbe visto....ma se decade questo, e in effetti con uno o due casi è difficile spingersi oltre, è chiaro che non saprei che altro tirar fuori se non l'errore o l'anomalia..... :blum: o aspettare qualche altro riscontro monetale....1 punto
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Giuste osservazioni Mario,le mie sono considerazioni personalissime e facilmente contestabili che,buttate umilmente nel calderone, spero comunque possano servire.1 punto
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Ciao. In proposito, segnalerei anche la recensione scritta da Vico D'Incerti sul volume del Prof. Brunetti (Opus monetale Cigoi) pubblicata sulla RIN del 1967 e visibile qui: http://www.socnumit.org/doc/VDI/VDI1967RIN_RecCigoi.pdf In realtà, sembrerebbe appunto che il Cigoi non fosse affatto un falsario, ma un abile "rifilatore di sòle" (come si direbbe a Roma) e, per dirla con molta benevolenza con il D'Incerti: "le colpe che gli si possono attribuire sono quelle di non aver avuto eccessivi scrupoli verso clienti più ricchi che esperti, rifilando loro come autentiche molte patacche capitategli fra le mani nel corso dei suoi vasti traffici". Non so quanti possano condividere la considerazione "romantica" del D'Incerti sulla condotta del Cigoi; a quanto sembra, tuttavia, non risulta che il "falsario/pacchista" sia mai stato condannato in sede penale quanto piuttosto abbia perso un processo civile all'esito del quale ha dovuto riprendersi le monete vendute restituendo (verosimilmente) i soldi che l'acquirente gli aveva dato. Peccato che non si sappia chi fece causa al Cigoi (forse un Museo a cui aveva venduto le monete?). In effetti, le parole usate dal D'Incerti potrebbero descrivere anche la situazione accaduta al collezionista tedesco, di cui stiamo commentando la raccolta? Chissà. M.1 punto
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Immagine un po' migliorata : tra gli artigli la spada e il globo, il motto SURETE nel cartiglio.1 punto
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Buonanotte Do anche io il mio contributo a questa raccolta Giuliani Fabrizi 43 Peso: 0,59 g DCI 9 mm. DCE 16 mm. DCI = Diametro Cerchio Interno; DCE = Diametro Cerchio Esterno1 punto
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leggendo oggi di questo bel grosso da te postato sul gruppo di fb, ho proprio pensato che Fabry avrebbe potuto dare il suo prezioso contributo. E infatti.. :-)1 punto
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Da alcune settimane sono cambiati i requisiti di accesso al gruppo Eurofolle, ti riporto una schermata ed il link del regolamento modificato delle razzie........http://www.lamoneta.it/topic/86981-regolamento-ufficiale-razzie-leggere/1 punto
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in effetti assomiglia a El Chapo, l'hanno appena ripreso.forse durante la latitanza si era fatto fare degli aurei con la sua immagine, visto che a suo dire possiede una flotta di sottomarini e aerei. la salus porge una dose ?1 punto
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Ecco nuovamente le foto ;) L'esemplare più grande ed il più piccolo, hanno la stessa variante con la scritta NI KA IC XC anziché IC XC NI KA1 punto
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Troppo. Credo siamo sullo SPL e qualcuno molto rigoroso ti direbbe addirittura BB+. Se ci fai caso la linea centrale della spiga è stata parecchio intaccata dall'usura. Saluti Simone Saluti Simone1 punto
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Avviso agli utenti. Da questo momento TUTTI i messaggi non inerenti alla discussione sulla datazione saranno cancellati. L'OT, seppur a tema, è consentito ma senza esagerazioni. Vorrei leggere un topic sulla datazione, che sicuramente metterà a confronto (come stava facendo) teorie diverse e sempre sicuramente porterà alla discussione nel senso accademico del termine. Ognuno è geloso delle sue certezze...ma bisogna, con accortezza, anche accettare il pensiero altrui (detta per anticipare future diatribe... :D :D :D ). Grazie a tutti.1 punto
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Ciao @@giorgio28, anche in questo caso, opterei per la identificazione che Anto R ha eccellentemente fatto in questa discussione: http://www.lamoneta.it/topic/145417-id-follaro-salerno/ Saluti Elioodoro1 punto
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Si era già pensare di farlo in passato ma i numeri, le modalità e i valori degli scambi differiscono parecchio tra le due sezioni. Personalmente ritengo sia meglio procedere come stiamo facendo. Saluti Simone - Curatore della sezione "Altri scambi"1 punto
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Sei stato molto spiritoso, ma anche ottimo osservatore e conoscitore delle monete in esame. Inutile dire che condivido le tue osservazioni. Molto spesso il falsario, nel copiare le monete, non sempre riesce a riprodurre tutti i dettagli (se ci riesce è la moneta nell'insieme che trasmette tutta una sgradevole impressione, in genere poi confermata a un attento esame al microscopio), ma il più delle volte non riesce nemmeno a ricostruirli fedelmente, evidentemente per mancanza di adeguata materia prima originale e in buona conservazione. A furia di vedere certi esemplari quasi quasi si riconosce la mano di questo e di quel falsario.... C'è quello che crea monete con la stessa espressione da "pesce bollito" e con i tipici occhi "di purpu" (ossia di polpo, il che è lo stesso di pesce bollito). Il più prolifico è stato quello di Centuripe, soprannominato il "Maestro" o "Ogliolaro", il quale grazie a un aperitivo a forte gradazione alcolica a stomaco vuoto si lasciò scappare che nella sua lunga carriera aveva creato qualcosa come circa 20.000 punzoni...! Tanto non ci vuole molto a creare un punzone partendo da un buon calco o da una matrice in termini di tempo.... E in genere i falsari non vendono in prima persona le proprie creazioni, ma praticano una sorta di tariffario e cedono i propri falsi su commissione. E' capitato che qualche collezionista cercava una moneta in particolare e, oplà, dopo qualche tempo veniva accontentato. Basta che paghi e il falsario sbarca decentemente il proprio lunario, senza esporsi più di tanto (difficilmente viene beccato per truffa o commercio clandestino e al massimo si vede sequestrati i propri punzoni), e il trafficante o l'intermediario, specie se ha adeguate entrate all'estero, fa il suo affare alle spalle del collezionista più o meno ignaro. Il prroblema è che a lungo andare tutto va a puttane e chi ci rimette veramente è il serio collezionista e, ancora più, il serio ricercatore numismatico, che deve raccapezzarsi tra tante monete, comprese varianti o inediti più o meno improbabili...1 punto
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@@sulinus, ripeto è una gran bella moneta anche per rilievi e se c'è stato il prezzo ai fatto bene a prenderla.1 punto
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Io San Pietro lo trovo con gli albuli, moneta del periodo della Repubblica ( 1369 - 1450 ), moneta con OTTO IMPERATOR al dritto e il Santo al rovescio con in leggenda SANTVS PETRVS, MIR 144...credo intendi questo ...1 punto
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@@AndreaPace, purtroppo in questa conservazione il suo valore è nullo.1 punto
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La vecchia monetazione ha smesso di circolare alla fine della guerra per il semplice motivo che i pezzi d'argento avevano valore intrinseco enormemente superiore al facciale, mentre gli spezzati in rame non avevano più utilità pratica (i centesimi non erano più utilizzati). Della nuova monetazione circolavano negli anni '80-'90 i pezzi da 200 e 500 lire, che erano molto comuni. Poco prima dell'arrivo dell'Euro eran comparsi anche i pezzi da 1000. Di più rara apparizione nominali inferiori: ricordo qualche 100 lire del II tipo (le minimonete) e forse da 50, ma non altri pezzi. C'è da dire però che negli anni '90 i pezzi fino a 20 lire erano ormai praticamente scomparsi anche per quanto riguarda le emissioni italiane.1 punto
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Non so riconoscere se è un originale oppure un'imitazione, ma sicuramente come nominale è un 1/2 dirham Almohade del Nord Africa e della Spagna. Non occorre pensare solo alle incursioni, questa moneta è stata per più di un secolo la valuta principale dei traffici nel Mediterraneo Occidentale, al punto che venne ufficialmente coniata anche da regni cristiani e largamente imitata (secondo alcuni massicciamente anche in Italia, ma a mio avviso non ci sono prove). Nelle fonti europee veniva chiamata miliarese (millarés in catalano) e molto probabilmente i primi grossi tirrenici del peso di 1,4 g vennero battuti sul piede di questa moneta, vista la sua importanza. Comunque è in atto una vivace discussione sulla questione miliarense/grosso, originata da un archivista provenzale di fine Ottocento e ancora aperta. Andreas1 punto
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@@anto R Grazie per aver cominciato questa discussione, che spero possa divenire molto interessante, nonchè di riferimento per i collezionisti che dovessero cominciare ad approfondire questa monetazione. io darò il mio contributo a partire da sabato, in quanto fuori per lavoro. Concordo con la tabella, e vi aggiungerei alcuni grafici, peso-diametro esterno, e peso-diametro interno, oltre ad un pò di statistica sui pesi. Credo che se ci limitiamo esclusivamente ai pesi, è possibile costruire una tabella generale in quanto il peso teorico del denaro al marco era fissato per tutte le tipologie a 0,76 grammi, per cui ci si aspetterebbe che, indipendentemente dalla tipologia, il peso medio debba oscillare attorno a tale valore. Per adesso e per qualche giorno ancora mi limiterò a leggervi con piacere :)1 punto
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@@adamaney Esatto purtroppo è un po datato e rarissimo da trovare. Comunque in sostituzione ci sono i MIR Varesi che trattano tutte le zecche Italiane ma sono più libri e di un certo prezzo ,una media di 100 euro l'uno,ma piano piano potresti averli tutti e sono aggiornati ai giorni nostri (più o meno). Consigliati! :good:1 punto
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