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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 12/31/15 in tutte le aree
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Visto che è stato postato uno scudo preunitario ne approfitto per postare il mio ultimo acquisto del 2015, acquistato a Verona per il mio compleanno, che cade proprio oggi!! :blum: Probabilmente è la moneta più rappresentativa del '48 veneziano, commemorativa del 22 Marzo, giorno in cui venne deposto il governo austriaco in Città e venne proclamata la municipalità provvisoria. La moneta è opera di A. Fabris, importantissimo artista Udinese che impronterà i conii di tutte le monete, di molte banconote e di alcune medaglie (di Venezia) di quell'anno turbolento. Riporto un passo del decreto.. ”Nel dritto di questa moneta avvi la leggenda: Repubblica Veneta, 22 marzo 1848: ed in mezzo il Leone. Nel rovescio avvi la leggenda Unione Italiana, e dentro di una corona formata da due rami, uno d’alloro ed uno di quercia, è scritto lire 5. Al di sotto la lettera V. Nel contorno vi sono le parole Dio, Benedite l’Italia”. Questa moneta fu spesso appiccicagnolata e sfoggiata al bavero della giacca come simbolo di libertà e indipendenza (ne sa qualcosa Luciano :good: ) Purtroppo le monete/spilla sono praticamente introvabili.. Spazio alle foto, fatte da cani purtroppo ma ne farò di migliori.. gli hairlines che si vedono in realtà non ci sono.. Boh.. :pardon:5 punti
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sinceri auguri a tutto il forum, auguri agli amici, agli amministratori, ai moderatori, ai supporter con l'auspicio che il nuovo anno porti serenita', pace e.... perche' no...tante monete a tutti noi un abbraccio affettuoso BUON CAPODANNO 2016 ci risentiremo l'anno prossimo saluti Max :guitarist: <_<4 punti
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Scudo della Croce da 140 Soldi Francesco Erizzo (1631-1646) Secondo dei quattro figli maschi di Benedetto e Marina Contarini, apparteneva alla famiglia degli Erizzo, casata di origine istriana ascritta al patriziato sin dalla serrata del Maggior Consiglio. La famiglia viveva da tempo nella parrocchia di San Martino e non era particolarmente ricca né, nonostante l'antica nobiltà, prestigiosa; solo con Francesco riuscì a raggiungere le massime cariche della Repubblica. Non si sposò, lasciando al fratello Nicolò il compito di continuare la discendenza. Ebbe tuttavia una figlia naturale, che fu suora a Santo Spirito con il nome di Maria Benedetta. Si formò all'Università di Padova frequentando corsi di filosofia e retorica (ma non raggiunse mai il dottorato), potendo così potenziare le sue già notevoli dote di oratore. Iniziò la carriera politica nell'aprile del 1590 quando fu, per un semestre, savio agli Ordini. Era questo un periodo di forti attriti politici, con gli scontri tra il partito dei "giovani" e quello filoclericale e filospagnolo. L'Erizzo, però, mantenne saggiamente una posizione moderata, equidistante tra le fazioni. Questo gli permise di essere riconfermato nel saviato per altri due semestri tra 1592 e il 1594. L'11 marzo 1595 veniva eletto, con Cristoforo Valier, sindaco in Dalmazia, con il compito di controllare i rettori della zona. La relazione che presentarono al Senato nel 1596 descrive una situazione disastrosa in termini economici. Dopo due anni di inattività, ritorna nella scena pubblica il 25 maggio 1599 quando venne inviato a Salò in qualità di provveditore e capitano della Riviera Bresciana, incarico che concluse il 24 novembre 1600. Fu poi savio di Terraferma (sue semestri del 1601 e 1605) e, durante gli anni dell'interdetto, accettò prudentemente l'elezione a luogotenente della Patria del Friuli (1605-1607). Tornò poi a Venezia dove ricoprì ancora il saviato di Terraferma per un trimestre. Durante la guerra di Gradisca (1615) fu provveditore di Palmanova[1] La grande considerazione cui godeva presso l'opinione pubblica lo condusse ad esser eletto doge il 10 aprile 1631 al primo scrutinio, con ben 40 voti su 41. Ricevette la notizia mentre si trovava a Vicenza dove seguiva la costruzione di nuove fortificazioni. Svolse il ducato in un periodo piuttosto tranquillo[2]. Negli anni Trenta si sviluppò il gioco d’azzardo (ed i famosi ridotti, cioè case da gioco), mentre i teatri ebbero nuova fortuna. La spensieratezza di quel periodo non venne turbata neppure dalla breve guerra contro lo Stato Pontificio che rivendicava il piccolo ducato di Castro, compreso nei territori di Parma: nel 1644 fu raggiunta una pace favorevole per Venezia (Castro rimase a Parma) la quale riabilitò un po' il nome della Repubblica che, in campo internazionale, iniziava ad offuscarsi. Questo periodo si interruppe nel 1645 con l'inizio della lunga guerra di Candia. Il 7 dicembre, probabilmente con l'intento di risollevare gli animi, il Senato offrì al doge il comando delle operazioni militari. L'Erizzo accettò di buon grado, ma il suo fisico di uomo anziano (aveva 78 anni) non resse all'ansia e all'impegno: morì infatti poco dopo, il 3 gennaio 1646. Viene sepolto nella chiesa di San Martino di Castello vicino al suo luogo di nascita. Per sua stessa volontà nella Basilica di San Marco a pochi passi dalla Pala d'oro nel pavimento sotto una piastrella che reca il simbolo della famiglia Erizzo sormontata dal Corno Ducale riposa il Cuore dello stesso Doge.4 punti
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Se posso permettermi vorrei proporre un'altra chiave di lettura ai ragionamenti fin qui proposti. I prezzi di catalogo funzionavano fintanto che internet non esisteva.. c'era molto meno materiale disponibile, e quando avevi la fortuna di trovare il pezzo che da tanto tempo cercavi non badavi né al prezzo né tantomeno la conservazione.. era già una fortuna aver trovato la moneta giusta! Non c'era la mania del "fiordiconio altrimenti non lo voglio" all'epoca.. Ebay in questo senso a mio avviso sta falsando il mercato. Ogni tanto vedo monete belle e rarette andarsene per cifre ridicole, e francamente penso che alla lunga questo meccanismo finirà per danneggiarci tutti.. abbiamo tutti piacere infatti di acquistare pezzi importanti ad un quarto del loro REALE valore, ma quando arriva il momento di venderle pretendiamo di affidarci al tanto bistrattato prezziario.. Teniamo anche conto che i prezzi di catalogo derivano dalla media dei prezzi di realizzo in asta delle varie monete, quindi cercano di essere una rappresentazione veritiera di quello che dovrebbe essere il mercato ufficiale. Se poi vogliamo equiparare la baia ad un negozio nip allora tutto il ragionamento va a rotoli... Beninteso, ben venga che le transazioni tra privati portino ad un ritocco al ribasso dei prezzi di vendita dei professionisti. Penso non ci sia niente di male in questo.. ma pretendere che sia solamente ebay a fare il mercato mi pare eccessivo.. cosi facendo stiamo svalutando le nostre monete e la nostra passione. Solo il mio pensiero.. Marco4 punti
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Bene, i risultati finali sono : 1° ) @@Brios con 22 mi piace a cui andranno 5 mi piace di premio 2° ) @@fofo con 20 mi piace, premio 3 mi piace 3°) @@magellano83 con 18 mi piace, premio 1 mi piace 1°) per monete straniere @@Fratelupo con 5 mi piace, premio 3 mi piace La discussione comunque non termina qui, termina ai fini del Concorso, però si possono commentare sia il Concorso, sia le monete che mettere ancora mi piace, ma il risultato è questo.... Nei prossimi giorni provvederò a mettere i mi piace ai vincitori, è ovviamente tutto estremamente simbolico, vincono i collezionisti, i divulgatori, vince anche Lamoneta che è il mezzo per fare tutto questo, credo ora possiamo dirlo che meglio non poteva andare, i miei complimenti a tutti e ora anche i migliori auguri di buon anno ! Mario3 punti
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Tutto quanto detto sopra da @@nikita_, @@sandokan e @@incuso, è corretto, informazioni complete e dettagliate potete leggerle in questo pdf http://www.indire.it/lucabas/lkmw_file/archivio_storico/Campionario_di_marche_da_bollo.pdf petronius :)3 punti
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Salve a tutt* allora anzitutto con quel monogramma, con quel diametro e penso anche il peso (se ci fosse tutta la moneta), dovrebbe essere un denaro per Enrico III del tipo H1a (come già detto dal buon @@adolfos :hi:) o più probabilmente uno degli ultimi tipi per Corrado II, mentre non si può ascrivere al periodo di Enrico IV. A conferma di questo c'è anche quella che @@margheludo ha letto come C al rovescio, che secondo me è invece parte di una S coricata o obliqua come in genere presente sopra la V di "LVCA" nei tipi per Corrado o Enrico III, e non più vicina alla C di "LVCA", come sarà sempre abbastanza regolarmente da Enrico IV in poi La legenda al dritto in effetti sembra partire un poco in posizione anomala, ma secondo me le lettere al rovescio potrebbero essere compatibili con i tipi normali di questi sue imperatori e soprattutto per Corrado. Un altro indizio sempre a favore di quest'ultimo potrebbe essere anche la distanza tra il monogramma e il cerchio, già ricordata da adolfos. Per confronto vi posto un denaro per Corrado II di @@dabbene già passato in questa discussione. Per altri confronti con i denari di Corrado II ed Enrico III oltre che sfogliarsi questa lunghissima discussione si può vedere sia il classico articolo di Matzke che il nostro articolo sul Giornale della Numismatica, ovviamente. Sarebbe quindi determinante verificare se prima della "VS" finale c'è una C o una D, ma per questo servirebbero immagini migliori, magari con luce radente da varie angolazioni. Anche per quanto riguarda il metallo bisognerebbe vedere la moneta pulita (ma in modo non aggressivo) e con foto fatte meglio, per poter capire se siamo in presenza ad una lega d'argento ancora abbastanza buona o piuttosto una lega a basso tenore di argento come sembra adesso, aspetto che insieme alla legenda del dritto in posizione non "canonica" potrebbe far allora propendere per qualche falso d'epoca. Come diceva la mia nonna alla fine di ogni favola raccontata, "larga la foglia, stretta la via, dite la vostra che ho detto la mia"! In attesa di rileggervi, intanto vi auguro un buon 2016, ricco di tanti bei denari di Lucca ;)! MB3 punti
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Taglio: 2 euro Nazione: Monaco Anno: 2009 Tiratura: 258.000 Condizioni: BB Città: Lörrach (Germania) Note: mi mancava!!! @@vaio4ever3 punti
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Perfetto, adesso è giunta l'ora di giocarsi l'ultimo "jolly", di cui mi ero quasi dimenticato! :rofl: Eccovi un esemplare di cui vado particolarmente fiero, un fiore all'occhiello della mia modesta collezione! Trattasi di una Pubblica da 3 Tornesi del 1622 coniato nel secondo anno di regno di Filippo IV. La storia del regnante oramai tutti la conosciamo, caratterizzata da un penalizzante malgoverno seguendo le orme del padre, i quali lasciarono nelle mani di alcuni fidi delegati il governo di Napoli, che preferirono dominare direttamente dalla patria Spagna. La particolarità di questo ottimo esemplare sta in due elementi, non solo quello affettivo, in quanto preziosissimo ed inaspettato dono paterno che viene tramandata da generazione in generazione da questo ramo della mia famiglia, ma soprattutto nelle sigle apposte su di essa: infatti vI troviamo MC, che stanno per Michele Cavo, e la P, che sta per Germano Pontecorvo. Ed è proprio questa P che rende l'esemplare un dignitoso RRR, in quanto è impressa in concomitanza con le iniziali del suo predecessore. Le cause sono sconosciute, ma sta di fatto che gli esemplari di questa tipologia con questa rara variante sono pochissimi. C'è da fare un accenno anche sulla famosa zecca dell'Arsenale, che produsse anche questi esemplari per soddisfare il crescente bisogno monetario del Popolo insieme a quella di Napoli per 79 giorni, tramite la tecnica per fusione. Anche questi esemplari sono molto rari, riconoscibili appunto per la particolare tecnica di coniazione. Dritto PHILIPPVS • IIII. D. G. e la data, Busto radiato volto a sx, dietro sigla. Verso PV BLI / CA / • / COMMO / DITAS, In ghirlanda. Contorno: liscio Nominale: 1 Pubblica Materiale: Cu Diametro: 33 mm Peso: 15,22 g Bell'esemplare, modulo inusuale dal flan largo (BB+/qSPL). R3. Ci sentiremo domani per gli auguri! :good:3 punti
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Di questa moneta se ne era parlato già in questa discussione: http://www.lamoneta.it/topic/142435-rublo-russo-1978-credo-con-la-variante-dellerrore/?hl=rublo Questa che presento è la mia con l'errore: VI al posto del IV ______________ 1978 Unione Sovietica Promuove le Olimpiadi di Mosca del 1980 1 Rublo - Rame/nickel/zinco3 punti
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Volevo mostrarvi questo cavallo che per me è da assegnare a Ferdinando II. Si vedono bene i gigli della moneta sottostante sulla faccia del re al diritto. Al rovescio due dei bracci di una Croce con al centro un forellino, all'altezza della groppa del cavallo. Si capisce quindi che la moneta ribattuta è di Carlo VIII , probabilmente un cavallo battuto nella zecca dell'Aquila o di Chieti. Resta da capire se a sua volta il cavallo di Carlo VIII sia stato battuto su un cavallo di Ferdinando I (vedi la sigla del Tramontano) o più verosimilmente il cavallo di Carlo ha subito la ribattitura sotto Ferdinando II , direttamente con i coni di Ferdinando I. Che ne pensate? @@santone @@vox79 @@fedafa @@eliodoro @@appah2 punti
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Sesino di Novellara per Alfonso II Gonzaga ad imitazione del sesino di Modena per Francesco I d'Este. http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-NOAL/2 ciao e Auguri Mario2 punti
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Di cavallo di Federico III c'è ne uno simile in un'asta corrente. .ma mal catalogato. ..2 punti
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@@ARCONTE si tratta di un follaro di Ruggero II coniato a Messina, tipo D'Andrea - Contreras 248.2 punti
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E' uno spunto molto interessante @@slapdash84, ma se è vero che il mercato online (senza limitarci al noto sito) ha determinato un generale ribasso e quindi una possibile svalutazione rispetto al prezzo dei cataloghi, ha anche determinato una grande immissione di nuove monete sul mercato: pezzi magari anche rari ma in conservazioni non eccelse, rimasti nascosti per anni e poi magari messi in vendita dai nipoti del proprietario che proprio grazie ad internet magari hanno scoperto che il nonno poi tanto matto non era ad accumulare tutte quelle monetine :) Questo fenomeno di conseguenza ha portato il collezionismo numismatico ad essere sempre più accessibile a sempre più persone (anche se ci sono varie "gradazioni" di importanza e qualità, come è giusto che sia), il che in linea di massima è positivo, secondo me. In ogni caso dubito che questo fenomeno subirà un'inflessione (dato che il mondo online di certo non sparirà a breve, apocalissi permettendo): quello che è più probabile è che aumenti il divario tra i due tipi di collezionismo: quello d'èlite, di pezzi rari in fior di conio, tenderà a mantenere costante o aumentare il valore di mercato, in quanto i pezzi vengono scambiati in circuiti chiusi su cui c'è pochissima reimmissione di pezzi nuovi, mentre il collezionismo "della domenica" tenderà a un generale ribasso, dovuto alla concorrenza del mercato online, più aperto e soggetto alle regole spietate della corsa al ribasso. Ma ripeto, questo per me non è necessariamente un male, in quanto potrà far nascere nuovi appassionati, una minima parte dei quali forse, in un lontano futuro, potrà sperare di fare quel salto qualitativo necessario per passare da un mercato all'altro.2 punti
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Vi porto un esempio pratico. Conservo un quadernino dove ho annotato, fino dagli inizi della mia collezione numismatica (ho iniziato a comprare monete nel 1995), tutti i prezzi di acquisto delle delle monete che sono entrate a far parte delle mia raccolta. Quegli appunti sono uno specchio perfetto di ciò che prima ho scritto.. acquistai il mio primo due lire aquila araldica nel giugno 1997, me lo ricordo ancora molto bene. Era il classico BB, anno 1905, senza lode nè infamia per gli standard odierni. Sarebbe la classica moneta che oggi sul forum sarebbe valutata "non più di 50 euro, sulla baia le trovi anche a meno". La pagai duecentocinquantamila lire, e mi ricordo che la barattai con una cinquemila lire repubbliche marinare stile lenzuolo che avevo nell'album delle banconote. Ero felicissimo, i due lire aquila araldica erano per me all'epoca una vera rarità, ed il prezzo francamente ci stava tutto. Tant'è che appena due anni dopo arrivai a barattare nuovamente, sempre nel negozio dove l'avevo comprata, la mia due lire aquila araldica in cambio di un 20 marchi tedesco in oro (credo sia stato un 1907?), in ottima conservazione. All'epoca, nel 1999, i marenghi viaggiavano attorno alle 180.000 lire, i venti marchi tedeschi erano più rari e pesanti, e di conseguenza costavano qualcosina in più. Appena due anni prima ricordo di aver comprato il mio primo marenghino, un classico 1882, per sole 120.000 lire... erano altri tempi. Ciò dimostra come all'epoca il valore delle monete era univoco, le 250.000 lire che avevo pagato non erano una follia perchè al momento di rivenderla avevo realizzato esattamente la stessa cifra. Ora sfido chiunque a riuscire a fare lo stesso con qualsiasi moneta.. e tutto questo lo dobbiamo al mercato parallelo che si è creato con le piattaforme di vendita online. Pretendere che i vari cataloghi si adattino a questo mercato distorto credo che sia ingiusto. Sarebbe come ammettere che non esiste più il mercato ufficiale fatto di professionisti, di convegni, di case d'aste.. lasciando tutto in balia delle piattaforme di vendita anonime e generaliste dove tutto e di tutti e si può trovare in quantità a qualsiasi ora del giorno.. No grazie! Se avessi ancora quel 2 lire comprato quasi vent'anni fa me lo terrei ben stretto..2 punti
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Sarebbe perfetto! Grazie a te per aver intanto postato anche questo denaro e per le immagini che posterai. Invio per completezza un paio di immagini del rovescio di denari per Enrico III. Di nuovo un saluto MB2 punti
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Questa moneta direi che di bello ha proprio poco. Non tanto per la battitura incerta, i rilievi consumati, il tondello di un argento svilito. Ma per i pensieri e le pene che dovevano passare per la testa e il cuore dello zecchiere, espressione della paura che attanagliava una città intera. Una situazione che è riassunta, in una sola parola, sulla moneta: "Obses(sa)". Mantova cinta d'assedio dall'esercito imperiale di Collalto, Aldringer e Galasso, prossima a capitolare e a vivere, per modo di dire, dopo il 18 luglio 1630, giornate tremende di saccheggio e morte. Per i cittadini, per i palazzi gonzagheschi, per la biblioteca e le raccolte d'arte, allora tra le più importanti d'Europa. Poi furono gli incendi appiccati dalla soldatesca e la peste a completare un quadro di assoluta desolazione. Sulla moneta, il motto tradizionale nella monetazione mantovana, "Signore, tu mi hai messo alla prova e valutato" echeggia ancora oggi, a distanza di quasi quattro secoli, come rifiuto alla resa, nonostante tutto.2 punti
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5 Lire 1848 XI Agosto "Scudo II° Tipo" (Venezia) Governo Provvisorio Venezia 1848-1849 - Il contorno reca in incuso : una stella e la scritta "Dio Premierà la costanza" al d/ Leone di S.Marco a sinistra poggiante su base su cui vi è la legenda " 11 Agosto MDCCCXLVIII "- attorno Indipendenza Italiana e nell'esergo - VENEZIA - A. Fabris a destra R/ il valore in due righe entro corona di rami di quercia : attorno ALLEANZA dei POPOLI LIBERI e nel basso la data fra due stellette2 punti
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Auguri di Buon 2016 a tutti :beerchug: Ne abbiamo bisogno! :D1 punto
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Auguri 2016 da una Parigi che cerca quella normalità che qualcuno ha voluto provare a toglierle il 13 novembre scorso. Speriamo che fatti simili non abbiano mai più a ripetersi e che le luci che incorniciano i Campi Elisi stasera siano i messaggeri di un anno migliore.1 punto
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Proporrei un Matzke Tipo H4a infortiatus (1129-1150/60) Bianchitura, lettere e cerchio con aste spesse, cerchio rotondo e stretto, C di Lucca che spinge verso il centro e aste del monogramma potenziate sarebbero indizi importanti. Il peso calante potrebbe essere causato da "alleggerimento" fraudolento. E' utile evidenziare che quando si esprimono pareri riguardo a queste monete è necessario procedere con cautela perchè le "tranvate" sono sempre in agguato :lol:. Imparerò mai? Mi raccomando, fate un buon primo dell'anno. Cari saluti a tutti1 punto
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Italia 2 euro commemorativi 2016 dedicati a Donatello e a Plauto. http://collezionieuro.altervista.org/blog/italia-2-euro-commemorativo-550-anniversario-morte-di-donatello-2016/ http://collezionieuro.altervista.org/blog/italia-2-euro-commemorativo-dedicato-a-plauto-2016/1 punto
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@r-29 ... la leggenda non pare compatibile con Valente... potrebbe invece essere Graziano. Cio' che fa testo nelle identificazioni , sono le legende. tuttavia il mio era solo un esempio, non era una identificazione, come ho scritto nel post - in attesa di immagini migliori1 punto
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Non so se sia normale, ma la nuca di questo Adriano a me pare un pò troppo spigolosa... Sembra quasi abbiano mozzato un pezzo di testa per farci stare la legenda...1 punto
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"Sono quelli sul bordo al R/ e qualche traccia è anche sui campi. Quelli indicati da dux-sab sono sui fondi del D/." Grazie per la risposta. Mi pare però che se attribuiamo alla "spazzolatura" la responsabilità de i graffi sul bordo, che sono molto vistosi, dovremo trovare graffi altrettanto invasivi sui campi. Per quanto una spazzolatura possa non essere uniforme, mi sembra abbastanza anomalo che essa provochi abrasioni evidenti solo su una parte del bordo, con asportazione di metallo per sfregamento (tanto da sembrare in un primo momento addirittura graffi di conio) e nulla sui campi. Come avrebbe dovuto operare lo "spazzolatore" per provocare quei danni solo sul bordo (e neppure su tutto il bordo) evitando, nel contempo, sfregamenti altrettanto evidenti sui campi? Inoltre, cosa avrebbero usato per "spazzolare" la moneta: sul bordo? Una spazzola di ferro? Più che con una spazzola, quelle abrasioni sul bordo sembrerebbero fatte addirittura con una piccola lima e ricorderebbero più un assaggio del metallo che, fra l'altro, si effettua in genere proprio sul taglio della moneta. Quanto ai segni di spazzolatura sui campi, scusate ma io non li vedo, pur ingrandendo l'immagine di Cinna74. Se riuscite ad evidenziarmeli Vi ringrazio. Saluti e auguri a tutti di un buon 2016. :hi: Michele1 punto
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Io penso che se il conio avesse avuto un grumo di argento avrebbe fatto un piccolo incuso forse il conio era rovinato e su quella zona era scheggiato,che dici?cmq anche le lettere della leggenda non mi convincono1 punto
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a mio parere si...sono autentiche. Ma la persona che le vende(se la stessa che le ha sigillate)le ritiene autentiche.Quindi in caso di smentita ne risponderà...1 punto
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Il Sig. Roggero è uno stimato operatore del settore....vada tranquillo1 punto
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@@borghobaffo Per essere il primo non mi posso lamentare del risultato,volevo soltanto ottenere un buon risultato senza distruggere la medaglietta che mi piace tanto Buon Capodanno anche a te1 punto
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@@jobisc si grazie domani ho un'altra monetina da pubblicare... e poi faccio un riepilogo generale delle monete dicembrine per l'euro game. ciao1 punto
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I pesi monetali non sono di piombo, ma di materiale più resistente, bronzo o lega tipo ottone1 punto
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La mia opinione soggettiva. Mantova Gonzaga-la viva rievocazione della pura fusione con il passato. Mi congratulo con Lei per una moneta forte. :hi:1 punto
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@@Rex Neap guarda questo si avvicina molto al monogramma, da un palazzo della Lanciano vecchia...................1 punto
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MEDAGLIE PAPALI IN ASTA DICEMBRE 2015 Anche nel mese di dicembre le aste numismatiche sono state numerose, anche se con una attenuazione rispetto al ritmo dei mesi precedenti. Per le medaglie papali la proposta è stata limitata. ASTA ARTEMIDE - Mi è sembrata l'asta più interessante del mese per il settore. Sono stati posti in vendita circa 20 esemplari e in buona parte si è trattato di medaglie non ricorrenti.Le aggiudicazioni hanno raggiunto il 70% e meritano segnalazione: Marcello II - Gesù nell'orto degli olivi - bronzo fuso - € 320+diritti; Alessandro VIII - I Magi - Bronzo - € 260+diritti; Pio VII - Annuale anno XXI - Argento - q. FDC - € 420+diritti; Pio IX - Accademia Romana di Archeologia - bronzo - € 650+diritti; Leone XIII - anno XVIII - argento - q.FDC - € 150+diritti. ASTA DEL TITANO Questa vecchia casa di Aste, che ha rinnuovato la sua attività con sede in Malta come ricordato nel forum, ha proposto circa 90 medaglie papali. Le aggiudicazioni sono intorno al 40%. Mi sembra che in gran parte ritornino esemplari invenduti. Vi è stata una buona vendita per medaglie di Sede vacante, anche se con prezzi leggermente cedenti. Segnalo: Annuale Sede vacante 1758 - Argento - SPL - € 470+diritti; Sede vacante 1758 - Vice Camerlengo Caprara - Bronzo - SPL - € 300+diritti; Sede vacante 1758 - Tesoriere Perelli - Bronzo - BB - € 250+diritti; Sede vacante 1903 - Camerlengo Della Volpe AE - € 320+diritti. Parziale il venduto per medaglie relative alla cerimonia della lavanda, con esemplari dai pontefici seicenteschi a Pio IX; in particolare vi è stato poco poco interesse per le coniazioni ottocentesche (mi pare che la vendita abbia riguardato esemplari invenduti nella precedente asta). Parziale anche la vendita di medaglie annuali da Benedetto XV a Giovanni XXIII in argento; prezzi medi di € 90 + diritti per esemplari di Benedetto XV e Pio XI. La medaglia di Pio XII - anno IV in argento è stata aggiudicata per € 120+diritti. Richieste le medaglie annuali di Papa Benedetto XVI in argento con quotazioni € 50/80+diritti. Vendute le medaglie in oro (molte relative al Pontificato di Paolo VI) a prezzi - comprendendo anche i diritti - di poco superiori al valore del metallo BOLAFFI ha raggruppato in lotti le serie di medaglie annuali dei pontefici da Benedetto XV a Giovanni XXIII con mix argento-bronzo. Tutto il materiale è stato venduto. Penso che i collezionisti abbiano potuto fare buoni acquisti, anche se per una valutazione precisa necessiterebbe stabilire con attenzione la conservazione. RAUCH aveva due medaglie papali e le ha vendute. Cito l' annuale Pio X - anno III - Argento - q. SPL. aggiudicata per € 110+diritti: WAG ha venduto in buona percentuale i pochissimi lotti relativi al settore; merita citazione la medaglia tedesca di Papa Clemente XIV per la Cacciata dei Gesuiti in argento -q.FDC, contesa fino a € 600+diritti. TEUTOBERGER aveva solo una bella medaglia in bronzo di Papa Pio XI - Cattolici Lituania, che ha raddoppiato il prezzo base, con aggiudicazione per € 140+diritti. Invenduti i 20 lotti della Gallerie des Monnaies e i quattro lotti di Aureo Calico; ma devo dire che i prezzi base erano improbabili. Cito per La Gallerie una annuale di Benedetto XV in argento con partenza da € 375; Aureo Calico proponeva quattro medaglie di restituzione del Palladino in bronzo con base € 300/400. Concludo con un sincero augurio per un felice 2016 a tutti i numismatici del forum e con un augurio particolare agli amici medaglisti.1 punto
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Non so riconoscere se è un originale oppure un'imitazione, ma sicuramente come nominale è un 1/2 dirham Almohade del Nord Africa e della Spagna. Non occorre pensare solo alle incursioni, questa moneta è stata per più di un secolo la valuta principale dei traffici nel Mediterraneo Occidentale, al punto che venne ufficialmente coniata anche da regni cristiani e largamente imitata (secondo alcuni massicciamente anche in Italia, ma a mio avviso non ci sono prove). Nelle fonti europee veniva chiamata miliarese (millarés in catalano) e molto probabilmente i primi grossi tirrenici del peso di 1,4 g vennero battuti sul piede di questa moneta, vista la sua importanza. Comunque è in atto una vivace discussione sulla questione miliarense/grosso, originata da un archivista provenzale di fine Ottocento e ancora aperta. Andreas1 punto
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Clemente XII, Lorenzo Corsini di Firenze, 1730-1740. Mezza piastra a. V. Ar gr. 14.60 CLEMENS XII PONT M AN V Stemma sormontato da triregno e chiavi decussate. Rv. FRVSTA VIGILAT QVI CVSTODIT entro cartella ornata chiusa in alto da maschera e in basso da armetta Casoni. Cfr. Salmi, 126, 1: Nisi Dominus custodierit civitatem, frustra vigilat qui custodi team (“Se il Signore non custodirà la città, invano vigila chi la custodisce”).1 punto
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... e così larghe... Il diametro è circa 45mm!!! :D Scherzi a parte è davvero un bel gioco, tutto italiano. Le bambine mi hanno chiesto informazioni su alcune monete e sulle tecniche di coniazione. In particolare ha riscosso molto successo il tetradramma di Atene. Effettivamente la civetta è venuta bene.. :-)1 punto
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Il discorso PANE mi ha sempre affascinato. Nel calendario della Repubblica Francese 30 Messidoro anno IX, leggi 19 Luglio 18011 punto
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12 tarì 1796 Ferdinando terzo di Borbone, regno di Sicilia, variante più comune.1 punto
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@@dabbene complimenti per aver rispolverato questo "format" di fine anno ;)....nel mio piccolo posto la mia prima Piastra Pontificia e rimango a bocca aperta davanti alle bellezze che postate :).1 punto
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Io quando si tratta della moneta più "bella" in mio possesso non riesco a non pensare al mio scudo largo, non è particolarmente rara ne ben conservata ma il suo fascino per me è eccezionale Questo esemplare è del 1666, ha un diametro di 5.8 cm e un peso di 37.3 g quindi è molto sottile e trasmette una fragile bellezza1 punto
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Buonasera. Adesso mi sento obbligato a condividere la bellezza.1 punto
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Questa è la prima di tutta la serie di Pezze della Rosa, la più espressiva affascinante e grossolana e anche la più particolare con lo stemma coronato al diritto con la testa di Cherubino. Livorno Ferdinando II de’Medici granduca di Toscana (1621-1670). Pezza della rosa 1665. FERDINANDVS II - MAG·D·ETR·V· Stemma coronato entro cartella ornata da volute e drappeggi, e sormontata da testa di cherubino; sotto, nel giro, giglio 1665 giglio . Rv. GRATIA OBVIA VLTIO QVÆSITA Due piante di rose fiorite intrecciate; sotto, nel giro, LIBVRNI tra ornatini. CNI 46 var. Galeotti LI/2 var. Davenport 4208. Di Giulio R3 in conservazione SPL+ con bella patina. (mai vista passare su aste pubbliche negli ultimi anni di questo grado, solo al museo del Bargello a Firenze se ne trova una di conservazione migliore.) bordo leggermente limato. In mio possesso dall'asta Kuenker 266 lotto 1860. Saluti Fofo1 punto
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È un peccato. Forse ebay è restio a bannare account che fanno tante vendite e quindi gli portano introiti notevoli.1 punto
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