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  1. Illyricum65

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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 12/29/15 in tutte le aree

  1. Non una moneta particolarmente bella, forse anche un po' fuori periodo, ma a me è piaciuta... Napoli, Federico III d'Aragona (1496 - 1501) Doppio Sestino - Rame peso ca. 4,00 gr. - 27 mm di diametro d/ +FEDERICUS°DEI°G°R°SI°HIS° - al centro, inscritto in circolo perlinato, uno scudo araldico a nove centine, coronato e inquartato; presenta le insegne di Aragona e di d'Angiò Durazzo; r/ +VICTORIE:FRUCTUS - (trad. frutto della vittoria) al centro, inscritte in perlinato, due cornucopie legate fra loro. Durante il breve regno di Federico III iniziarono a coniarsi monete dette sestini come conseguenza della svalutazione del cavallo che per definizione valevano un sesto di tornese.
    5 punti
  2. La causa della morte di Marco Aurelio Numeriano rimase avvolta nel dubbio anche tra i contemporanei ; Numeriano era nato nel 254 circa e divenne Imperatore romano solo per alcuni mesi , dal 283 alla sua morte nel 284 , fu ricordato dalla Storia piu’ che altro come : “il piu’ grande oratore del suo tempo” , ma era anche stimato tra i suoi soldati . Figlio minore dell' Imperatore Marco Aurelio Caro e fratello dell' Imperatore Marco Aurelio Carino , fu associato al potere dal padre col titolo di Cesare quando lo seguì in Oriente nella guerra contro i Persiani ; dopo la conquista della capitale nemica Ctesifonte fu acclamato Imperatore dall' esercito insieme al padre e dopo la morte di Caro avvenuta nel corso della spedizione militare , Numeriano gli succedette , ma nel ritorno verso Roma poco dopo morì anche lui in circostanze misteriose , mai accertate . Secondo gli storici condusse a termine la campagna in Persia anche se pare subisse una sconfitta , ma non grave , perche’ comunque sia la Mesopotamia rimase sotto il controllo romano , dopo di che inizio’ il ritorno a Roma ; nel corso del lungo viaggio mori’ , a parere dei contemporanei sembra che venisse ucciso per interesse personale dal suocero e Prefetto del Pretorio : Arrio Apro , il quale forse sperava di succedergli sul trono imperiale . Questo fatto rimane comunque una ipotesi , infatti secondo la Storia Augusta i fatti si sarebbero svolti nel seguente modo , pare che Numeriano soffrisse di un disturbo agli occhi forse a causa della sabbia o della luce intensa del deserto e il suocero Apro gli consigliò di viaggiare in una lettiga chiusa al riparo di luce e sabbia . Approfittando del fatto che non poteva apparire alla presenza dei soldati , forse lo uccise ; i soldati , che lo rispettavano e lo amavano come sovrano , chiedevano spesso ad Apro le condizioni di salute di Numeriano , al che rispondeva che stava bene ma non usciva dalla lettiga per riparare gli occhi dal vento e dal Sole , questa situazione ando’ avanti per parecchi giorni finche’ il fetore del cadavere in decomposizione svelo’ la morte di Numeriano . Apro ne fu ritenuto il responsabile seppur senza prove evidenti , Numeriano infatti non aveva segni di morte violenta ne’ di avvelenamento , il suocero fu accusato del fatto ed attorniato dai soldati inferociti che lo consegnarono ai loro generali ; uno di questi era Diocle , che poi da Imperatore cambiò il suo nome nel più latino Diocleziano , mise di sua mano immediatamente a morte Apro senza processo e pur senza prove , forse per nascondere altri intrighi , esclamando davanti l’ esercito riunito dopo un breve discorso introduttivo : “ecco l’ assassino di Numeriano” e riprendendo una frase dell’ Eneide di Virgilio : “allietati Apro , poiche’ cadi colpito dalla destra del grande Enea”. Secondo altri storici , come il bizantino Giovanni Zonara vissuto nel XII secolo , la versione precedente sarebbe invece una propaganda romana , volta a nascondere la sconfitta di Numeriano per mano del sovrano sasanide Vahram II , con la conseguente morte dell' Imperatore romano per mano persiana , a meno che questa versione non venne confusa da Zonara con quella avvenuta precedentemente al tempo di Valeriano o postuma al tempo di Giuliano II l’ Apostata ; infatti nel caso riferito a Numeriano risulterebbe strano che i Romani in questa occasione mantenessero il possesso della Mesopotamia dopo una grave sconfitta militare in Persia che comporto’ la morte di un Imperatore . Comunque sia la verita’ sulla vera causa della morte di Numeriano non fu mai completamente chiarita , se fu morte naturale , morte per mano persiana , opera del suocero Apro , oppure un complotto degli alti ufficiali dell’ esercito . Un Antoniano emesso a Roma in occasione della spedizione militare in Persia di Caro e Numeriano (AUGG) e un altro emesso a Roma da Carino per la morte del fratello Numeriano
    3 punti
  3. Siamo alla fine, ma voglio postare ancora la terza moneta... Sono rimasto in dubbio parecchio se inserire questa oppure lo scudo da sei lire di Carlo Emanuele III, ma io adoro questa tipologia e sono appassionato dalle monete "del popolo", quindi penso di aver fatto la scelta giusta! Torniamo indietro al 1780, nel Nuovo Mondo siamo in piena guerra di indipendenza, nel vecchio continente invece imperversava la rivoluzione industriale con le sue macchine a vapore e ancora distante era la rivoluzione francese che avrebbe cambiato tutto in Europa. La moneta è un due denari, coniato sotto il regno di Vittorio Amedeo III, con millesimo 1780. Questa tipologia monetale è stata coniata nel regno sabaudo per 136 anni, passando quasi senza modifiche per cinque regnanti (da Carlo Emanuele II a Carlo Emanuele IV), ma perfettamente uguale dal 1691 alla sua ultima coniazione con data 1800. Una moneta piccola, di rame, l'ultima come valore, ma estremamente completa nella sua umiltà. In lei c'è tutto, al diritto la croce, segno religioso quasi sempre presente nelle monete dei regni cristiani, il re per volontà di Dio e per sua Grazia. La legenda completa indicante l'autorità emittente con i suoi titoli. Al rovescio in centro il nodo Savoia, identifica a priva vista di chi è questa moneta, il nodo da sempre rappresenta la casata sabauda, coronato, per indicarne la regalità. Ai fianchi le due "rosette" o "borchie" che con il loro numero ne indicano il valore. In basso l'anno di coniazione. In 16 mm di diametro tutto quello che serve, forse proprio per questa sua completezza e semplicità ha avuto una vita così lunga. Quanta gente, quante mani hanno toccato questi "spiccioli", quanta storia e quanti avvenimenti hanno accompagnato nel loro secolo di vita. La stessa moneta riconosciuta per tante generazioni, il padre, il figlio, il nipote e ancora oltre... da quanto non avviene? quante altre possono dire di aver fatto altrettanto? Per me si merita un posto in questa vetrina!
    3 punti
  4. Magari fossero tutti intelligenti come te che senza nemmeno avere letto di cosa parla effettivamente uno studio e basandoti solo su un sintetico (e labile) ricordo di qualcuno che lo cita ti senti tranquillamente in grado di tacciarlo di inutilità... ...Offendendo pure implicitamente chi eventualmente a suo tempo a quello studio ci ha dedicato tempo e risorse. ;) Ma tanto ormai spero vivamente che lo spessore e i modi dei tuoi interventi sul forum ti abbiano già ampiamente autoqualificato.
    3 punti
  5. A qualcuno qua dentro abituato a valutare la conservazione contando gli atomi fuori posto col microscopio elettronico sarà venuto un coccolone vedendo il colpo di mannaia a ore 7 del R/ su uno SPL+ :P
    3 punti
  6. Ciao Pedro, la tua considerazione è giustissima infatti per legge era fissato un range di tolleranza in cui il peso doveva rientrare altrimenti in teoria la moneta doveva essere ritirata appena giunta nelle casse pubbliche e sostituita con nuove monete. In pratica non è detto però che ciò avvenisse sempre e probabilmente nei centri geograficamente più "remoti" la moneta anche se consunta continuava ad essere scambiata sulla fiducia oppure (nel caso peggiore) rifiutata negli scambi e quindi forzatamente accantonata. Non è detto comunque che la perdita di peso sia così lineare come da te ipotizzato nel senso che uno scudo da 5 lire coevo alla tua moneta non perdeva tanto peso quanto il pezzo da 1 lira: esiste da qualche parte sul forum un vecchio studio interessante fatto da utenti del forum che mi pare dicesse che più piccola è la moneta (come dimensioni) maggiore sarà l'usura dovuta alla circolazione a causa delle rotazioni e altri condizioni. Ora non riesco a trovarlo ma se riesco te lo posto. Saluti Simone
    3 punti
  7. No, basta "calare la stola" ... I nobili veneziani che partecipavano alle sedute nelle varie magistrature, portavano sulla toga, sulla spalla sinistra, una striscia di tessuto che stesse mezza al davanti e mezza al di dietro della persona e che poteva essere dello stesso colore della veste o nera, ma anche di altri colori: i Savi, i Capi del Consiglio dei X, gli Avogadori e il Cancellier grande l'avevano rossa, i Senatori purpurea, violacea era quella dei Consiglieri; d'oro era quella di coloro che erano insigniti di un cavalierato. Ebbene, questi nobili, quando volevano candidarsi a qualche carica politica o ad un pubblico ufficio (anche quella di doge) o semplicemente per chiedere una grazia, usavano mettersi davanti al Palazzo Ducale, in quell'area che anticamente era vicino al Broglio (area piantumata che occupava parte della piazza e della piazzetta di San Marco) e "calavano stola", cioè assumevano un aspetto "supplichevole" che si dimostrava facendo scendere la stola sull'avambraccio. Procuratore con la stola d'oro (Tintoretto) Inutile dire che il termine da noi usato "broglio" viene dal termine veneziano. Sicché, non dico di mettersi in aspetto supplichevole, ma di farsi vedere, certamente si .... :dirol: Intanto contribuisco anch'io, calando la stola. saluti luciano
    3 punti
  8. Buonasera a tutti, volevo sottoporre all'attenzione degli amici che frequentano questa sezione una moneta, una quadrupla dei Mamertini (SGN ANS 402. Calciati I, pag 92, 3) attualmente in vendita da Crippa. Il peso è 20,90g. Facendo una ricerca si acserch è emerso un esemplare dello stesso conio venduto nel 2013 da Roma Numismatics (e-sale 3) il cui peso è 19,98g. Dal confronto sono apparse immediatamente delle similitudini tra i due esemplari che, secondo me, andavano oltre la semplice condivisione dei conii. C'erano delle peculiarità che le facevano apparire quasi identiche in alcuni particolari che descriverò tra poco. I due dritti mi sembrano praticamente uguali: stessa forma del tondello, stesso difetto sopra l'occhio di Ares (difetto che non è visibile negli esemplari del Calciati e neppure nel SNG ANS) e stessa posizione del bordo di puntini che sembrano rispettare le stesse proporzioni rispetto al contorno. Però la testa di Ares nell'esemplare di Crippa risulta più definita e meno evanescente, inoltre la scritta APEOΣ risulta più leggibile e meno impastata. Crippa vs Romamismatics (confronto dritto) Anche il rovescio sembra molto simile anche se, a onor del vero, il tondello dell'esemplare Roma rispetto a quello di Crippa risulta perfettamente circolare. Mi fa pensare invece la posizione dell'aquila che sembra identica all'interno del tondello, nel senso che rispetta le stesse proporzioni rispetto al bordo del tondello. Il piumaggio di Roma e l'etnico risultano meno definiti e impastati. Crippa vs Romamismatics (confronto Rovescio) L'esemplare Roma mi ha dato molti spunti di riflessione in particolare le similitudini tra i due esemplari e, soprattutto, quei puntini, che potrebbero essere bolle, diffuse sulla superficie. SUlla base delle bolle ho pensato che l'esemplare Roma sia un clone dell'esemplare Crippa che potrebbe essere la matrice. Esiste un terzo esemplare che mi ha indicato @@acraf proposto da Kunker (77/2002, 34, 17,61g) rimasto invenduto, la cui somiglianza con il pezzo Crippa è molto forte. Potrebbe essere anche questo un clone. C'è però un elemento, un puntino (compatibile con una bolla di fusione) sopra la testa dell'aquila dell'esemplare Crippa che mi porta a dubitare anche di questo pezzo. Mi piacerebbe sapere cosa ne pensate. Grazie. Saluti Sebastiano
    2 punti
  9. Clemente XII, Lorenzo Corsini di Firenze, 1730-1740. Mezza piastra a. V. Ar gr. 14.60 CLEMENS XII PONT M AN V Stemma sormontato da triregno e chiavi decussate. Rv. FRVSTA VIGILAT QVI CVSTODIT entro cartella ornata chiusa in alto da maschera e in basso da armetta Casoni. Cfr. Salmi, 126, 1: Nisi Dominus custodierit civitatem, frustra vigilat qui custodi team (“Se il Signore non custodirà la città, invano vigila chi la custodisce”).
    2 punti
  10. Piccola ma si fa voler bene.... Toscana- Restaurazione del Granducato - Fiorino d'argento 917/1000 - gr 6,87 - zecca di Firenze Il contorno è rigato - al D/ Testa nuda a destra: attorno Leopoldo II . A . D'A. Granduca di Toscana sotto il collo G . N R/ Giglio fiorentino, in alto Qvattrini 100 e la data, nel basso Fiorino
    2 punti
  11. Ciao. "Mi è sorto un dubbio: se questo sottopeso è davvero legato all'usura, trattandosi di monete a valore intrinseco (se non sbaglio!), se l'usura su una moneta da 1 lira portava via 1/10 del peso e quindi 1/10 del contenuto in argento, quando l'usura accentuata era su un 5 lire si andavano a perdere 2,5 gr di argento?" Le monete d'argento da una lira del 1863, emesse alla bontà di 835/1.000, avevano una tolleranza legale sia in relazione al titolo (3 millesimi in più o in meno) che in ordine al peso (25 milligrammi in più o in meno). Mentre la variazione del titolo poteva essere accertata, di norma, dalla stessa zecca in sede di emissione della moneta, con la conseguenza che le monete emesse con un titolo d'argento eccedente per difetto o per eccesso detta tolleranza dovevano essere rifuse, il superamento della tolleranza legale del peso poteva essere constatata agevolmente da chiunque entrasse in contatto con la moneta successivamente alla sua emissione. Le monete che superavano la tolleranza di peso prevista dalla legge, così come quelle tosate, bucate, sfigurate e logore al punto da non vedersi più l'impronta su uno o su entrambi i lati, erano escluse dal corso legale non essendo più conformi; esse venivano considerate alla stregua di "pasta metallica" e ritirate dagli uffici delle zecche per il solo valore dell'argento contenuto, "...magari dirò una stupidaggine, ma non sarà anche per via del titolo più alto?..." Francamente non capisco il motivo per il quale, a parità di circolazione, dovrebbe consumarsi meno una moneta dal titolo più alto. Credo che il motivo per il quale si consumassero meno gli scudoni rispetto alle monete d'argento divisionall sia, più banalmente, il fatto che le monete d'argento più piccole circolavano molto più degli scudoni e quindi erano soggette ad una maggiore usura e logorio. Statisticamente, una moneta da una lira circolava ben più di una da 5 lire e questo fenomeno ne determinava una diversa usura. Un po' come se confrontassimo l'usura (media) di un biglietto da 50 euro ed una da 500 euro.... M.
    2 punti
  12. Addio, Lemmy. https://www.youtube.com/watch?v=so3uLUaBZYs
    2 punti
  13. Ciao a tutti, sono sempre più deluso di quello che sta accadendo, a livello di falsi...onestamente, non mi sarei neppure applicato a verificare l'eventuale non autenticità di un antoniniano di Probo... Su Caro , il discorso è un pò diverso in quanto meno comune.. Mah!!! Saluti Eliodoro
    2 punti
  14. La medaglia in questione risulta essere stata coniata in soli 150 esemplari.....ma quanti se ne conoscono ad oggi .... e soprattutto è corretto un'attribuzione di grado di rarità appena R2 ? https://it.wikisource.org/wiki/Pagina:Rivista_italiana_di_numismatica_1892.djvu/246
    2 punti
  15. Ciao, FOFO. Dirò un segreto. È una moneta e una medaglia. Ho un canile da 5 monete e medaglie. Questa mia piccola pazzia. Molti anni fa. La mia famiglia ebbe una raccolta di quadri, le monete. Ma tutto fu rubato nel 1993. Ho promesso. Mai raccogliere niente. Ma il destino ha fatto uno scherzo. Ho visto una moneta Vincenzo I Gonzaga. ducatone 1596. Ho deciso di comprare solo una moneta. Anche sono saltato il galoppo Medici, Farnese, Este, Gonzaga, Urban VIII ,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,, Ma i cani di Gonzaga per sempre sono rimasti monete preferite. :hi: Scusa per il mio italiano cattivo.
    2 punti
  16. Oggi ho eseguito un’ultima pulizia e posto di seguito il risultato finale della moneta. Vi sarebbero ancora margini di pulizia ma senza incorrere nel rischio intaccare la patina autentica dell’esemplare preferisco lasciare alcune concrezioni e parte dei depositi terrigeni. Il rovescio non è stato trattato tranne su un deposito terrigeno si trovava lungo l’ala della Vittoria (appiattendone il rilievo). Come noterete ho lasciato anche quelle concrezioni a ore 3 del dritto per lasciare alla moneta quel tocco di “rusticità”, di “autenticità”… insomma di “antichità” che non trovo deturpante, anzi. A questo punto la lascerei così. Il profilo di Commodo ha tratto giovamento sia a livello della fronte che a livello del meno (la barba ha acquisito visibilità e il campo sottostante è comunque evidente). La superficie monetale è stata trattata con cera protettiva. A voi i commenti. Ciao Illyricum ;)
    2 punti
  17. 1796 BATTAGLIA DI CASTIGLIONE E PESCHIERA Questa medaglia segna l'inizio della seconda fase della campagna d'Italia. D/ BATAILLE DE CASTIGLIONE - COMBAT DE PESCHIERA Un guerriero lotta contro due nemici, uno già abbattuto e sta per abbattere l'altro. R/ A' L'ARME'E D'ITALIE - LOI DU 27 . THERMIDOR / AN . 4 REP Bronzo, mm. 43,2 - Autore CARLO LAVY RIF. A. TURRICCHIA IL VENTENNIO NAPOLEONICO IN ITALIA ATTRAVERSO LE MEDAGLIE Vol. I n. 15
    1 punto
  18. Ciao a tutti, ottimizzare,recuperare,evitare di gettare cose che ancora possono essere utili,questo da sempre è un mio piccolo pallino :) Ammetto che a volte ho l'impressione di essere un "accumulatore patologico",però con il tempo e un minimo di ingegno credo si possa donare una seconda vita ad oggetti che altrimenti verrebbero gettati per poi essere sostituiti con qualcosa di simile,ma inevitabilmente più moderno,ed anche più omologato,più ripetitivo e anonimo. il contenitore per monete che vado a mostrarvi insieme ai pochi vassoi di cui è corredato è costato qualche ora di tempo e pochi euro di velluto(l'unica cosa non riciclata),è ancora ampliabile,però già così mi soddisfa. La struttura è stata rivestita ed è una valigetta usata molti anni fà per trasportare modelli in metallo di apparecchiature sanitarie,i supporti per i vassoi sono ricavati da un vecchio pannello di una porta e le bacchette che separano le caselle provengono da un vecchio traliccio per rampicanti. Che ve ne pare? Un saluto a tutti, Marco
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  19. Ciao, ti ha già risposto Eliodoro. Questa tipologia fu emessa da Constans e Constantius II. Constantinus I non c'era più! Prova a vedere qui e a cliccare sull'iconografia. http://www.tesorillo.com/aes/_rev/index27i.htm Nella pagina che segue viene indicata la presenza del pallino in emissioni di Roma, Thessalonica e Siscia. Non so se sia corretto ma può essere un'ipotesi. Ciao Illyricum ;)
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  20. Solo per esempio, giusto per inquadrare la tipologia, Costanzo II ed Aureliano: [edit] Preceduto... :)
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  21. Eccomi! Buon pomeriggio Scusate, stiamo parlando della "moneta Grimani"? Perché bisognerebbe considerarla straniera? Veneziana, della Serenissima Repubblica di Venezia, senza alcun dubbio. La moneta originale, i 2 soldini e 1/2 (pari a 10 tornesi) era battuta a Venezia per il Regno di Candia che era a tutti gli effetti parte del Dominio da mar della Serenissima. Le contromarche sono anch'esse veneziane. Non a caso vediamo che al diritto il leone regge lo scudo con lo stemma del Doge regnante (Francesco Molin 1646 - 1655); al verso vediamo lo stemma del Generale veneziano Grimani. Semmai ci sarebbe da chiedersi se il Gen. Grimani avesse l'autorità per farle emettere ..... e con quella iconografia. :pardon: Vanagloria del Grimani che approfittò della situazione? E' assodato che il Senato veneziano avesse preteso il termine di queste coniazioni, richiedendo che le stampe venissero inviate a Venezia, perché la continua emissione nuoceva al mercato (ancora speravano di mantenere l'isola?) Carenza di comunicazioni? (L'isola era sotto assedio). Poteva il Governo dell'isola decidere motu-proprio, date le condizioni in cui si trovava ad operare? I legami con la Madre patria non erano recisi; difficili certamente, ma ancora possibili, visto che Venezia chiedeva al Gen. Riva di farsi dare le stampe di siffatte monete, ma a Candia c'era una autorità che, probabilmente e considerata l'incertezza regnante, riteneva di avere lo status, cioè la sua capacità giuridica di governare in autonomia, anche attraverso l'emissione di moneta. Perfino il Lazari considera che questa moneta di necessità è l'unica moneta veneziana a non riportare il nome del Doge, ma di un Generale veneziano, quasi fosse quest'ultimo un imperatore. Veneziana, veneziana... eccome :good: Saluti luciano
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  22. Recentissimo scambio effettuato con @r-29, comunicazione piacevolissima, cordialità e monete di qualità! ;)
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  23. Ciao @@dabbene, bella domanda! difficile da rispondere: la moneta da 2 soldini e 1/2 è stata coniata per Candia ma nella zecca di Venezia, quindi italiana, mentre la ribattitura è stata fatta sull'isola, quindi straniera. Che sia allora una moneta apolide? :D o con doppia cittadinanza.. L'autorità comunque era pur sempre veneziana, vediamo cosa ne pensano gli altri
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  24. Posto alcune foto trovate sul web: raffigurano ghost face FALSE. Spero possano tornare utili a qualcuno. Per vedere foto di esemplari autentici si può fare riferimento a questo link: http://www.zeno.ru/showgallery.php?cat=1665 FALSI ANTICHI (presenti in una collezione di fine '800) RACCOLTA DI FALSI (fonte: zeno.ru) FALSA
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  25. Ciao Lorenzo @@dareios it, bellissimo cavallo...ha già detto tutto e bene santone... riguardo la rarità, in quest'asta ( Artemide XLI 12 /12/2015) viene classificata R3: Ferdinando II d'Aragona (1495-1496). Cavallo ribattuto su cavallo di Carlo VIII per L'Aquila. Cf. MIR 104. (conii Ferdinando I, MIR 85/8). AE. g. 2.03 mm. 18.00 RRR. SPL. Inedito con monogramma Tramontano all'esergo.
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  26. Beh Legio sono ipotesi molto probabili. Non conosco/trovo testi che trattino l'argomento in modo scientifico, dati su campioni, quantità studiate e tesoretti studiati in determinate aree... A quel punto queste ipotesi cominciano a prendere una certa forma. Infatti, rimanendo ancora aperto questo dilemma, vogliamo coinvolgere tutto il forum postando altri esemplari anche ricercati dal web per censire tipologie di segni di controllo? Potremmo fare una scheda momentanea utilizzabile all'interno de LaMoneta. :pleasantry:
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  27. Alcuni dettagli: Collo Ingrendimento maggiore lacune collo Dettaglio di una frattura del bordo Dettaglio a maggior ingrandimento. Spero si noti la presenza di cristalli verdi (malachite?) che attesterebbe la presenza di rame. L'esemplare è descritto assieme ad altri nel sito francese: http://lesmonnaiesdeprobus.blogspot.it/search/label/Les%20Faux%20monnayages%20de%20Probus Se capisco bene si tratta di una copia di un esemplare autentico per cui lo stile sarebbe buono e le difformità sono derivate dalla riproduzione. E' proprio vero... unendo le forze si scoprono cose nuove. O conferme (sull'abilità e la "democratizzazione" dei falsari). Per fortuna venendo da un lotto da studio limito la perdita. Lo declasso in fondo alle altre di Probus (magari meno appariscenti ma autentiche) contrassegnamdola "FAKE" nel catalogo informatico personale. Dovrei marcarla in superficie con una "C" o "R" ... (Copia o Riproduzione). Ciao Illyricum :(
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  28. Sì, è davvero interessante, anche per il contenuto araldico. Che ci aiuta a capire perchè gli austriaci le ritenessero così tanto "pericolose". Al centro c'è lo stemma di Trento, accantonato da quelli di Trieste, Istria, Gorizia-Gradisca e Dalmazia. E nel 1890 mancavano ancora 28 anni al momento in cui queste terre sarebbero tornate italiane. :good:
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  29. si nota una leggera ribattitura del conio precedente. dalle immagini il lustro non lo noto ma tu che ce l' hai in mano sicuramente hai più possibilità di noi
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  30. @@maxxi ciao Hai ragione, le foto che ho postato ieri non sono molto chiare. Visto che oggi sono a casa.....ho fatto una cinquantina di scatti per riuscire a cogliere quello che vedo tenendo in mano la moneta. Torno a sottolineare che il lustro di zecca non è tanto ma c'è! Provo a postare altre due foto della stessa moneta . fatemi sapere.... saluti a tutti
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  31. La seconda e' veramente dura... Penso si tratti di un quarto di grosso del I tipo di Emanuele Filiberto... La data non riesco a vederla ma potrebbe essere 1577 V oppure 1580 V http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-EF/25 Ma al diritto non riesco a distinguere nulla... Controlla se riesci a vedere dei particolari mettendo a confronto le immagini!
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  32. Unico acquisto al passato Veronafil, a breve verrà sottoposta a bagnetto per l'oro Intanto si presenta così... sporca, ma con fondi a specchio che aspettando di essere riportati alla luce :)
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  33. 1) Se ci fosse qualche perito che dovesse chiudere una moneta ECZ con colpetto diffida da lui... (Se è ECZ. non può avere il colpetto!) 2) E' ben poca cosa, se da FDC lo declassa a q.FDC... prova a guardare l'elsa della spada e la tetta DX (per chi la guarda) con un esemplare FDC... Anche lo scudo e la briglia del cavallo in primo piano sono "deboli" ma per quelli magari è l'immagine... 3) se un perito l'ha avuta in mano e la classificata q.FDC c'è sempre da mettere in dubbio la propria opinione, solo per il fatto che giudichiamo da una foto...
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  34. Difficile arricchirsi con il collezionismo....., eccetto in casi particolari e temporanei.... Sono sempre stato del parere che, come in tutte le altre cose della vita...., bisogna agire con raziocinio e equilibrio, altrimenti la passione diventa insana....
    1 punto
  35. Un giornalista argentino, in occasione della visita di Giovanni Paolo II alle poste vaticane ( 1979 ), chiese al papa quante persone grossomodo lavorassero in Vaticano, e il pontefice rispose: << di sicuro circa 800, ma non so se lavorano.... >> :D Un santo, davvero....!!!
    1 punto
  36. Uno dei miei Preferiti di tutti i tempi tra l'monete del mondo. Arte di moneta egiziana nel corso del 1950s era forte e diretto, e vecchi e nuovi. Questa commemorative del 1956 è uno dei migliori. (Ma evviva anche le monete con la Sfinge in argento, e soprattutto in sabbia-evocando ottone...) Fortunati voi! :D v. ---------------------------------------------------------- One of my all-time favorites among the world’s coinage. Egyptian coin art during the 1950s was strong and direct, and old and new. This 1956 commemorative is one of the best. (But hooray also the coins featuring the Sphinx in silver, and especially in sand-evoking brass….) Lucky you! :D v.
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  37. 1 punto
  38. Roma, metà del XVIII secolo.
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  39. E' un fregio - non molto comune - della Guardia Nazionale Repubblicana delle Montagne e Foreste (R.S.I.) Quello per gli ufficiali era ricamato in canottiglia dorata.
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  40. www.cartamoneta.com prova su questo sito magari ti puo essere utile. ah dimenticavo ben tornato :)
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  41. ecco la moneta di cui sopra fotografata fronte retro...
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  42. Complessivamente il BB dovrebbe starci.
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  43. Colpo quasi deturpante a ore 5 del D/ però complessivamente direi anch'io qSPL.
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  44. AV. sta per Aviazione e quindi dovrebbe trattarsi di una moneta militare dell’Aviazione Navale (l’aquila al diritto è un simbolo dell’aviazione). apollonia
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  45. Ho trovato. Quale parola principale? La più bella della sez. monete moderne 2015 il più bello Per me Gonzaga-fenomeno delle dinastie rinascimentali che nelle arte numismatica e medaglistica incarnarono quel GENIUS LOCI. Il Rinascimento, al contrario, una meravigliosa infermita, una divina mostruosita che vezzeggiamo malgrado ci divori. Anatole France
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  46. Questa è la prima di tutta la serie di Pezze della Rosa, la più espressiva affascinante e grossolana e anche la più particolare con lo stemma coronato al diritto con la testa di Cherubino. Livorno Ferdinando II de’Medici granduca di Toscana (1621-1670). Pezza della rosa 1665. FERDINANDVS II - MAG·D·ETR·V· Stemma coronato entro cartella ornata da volute e drappeggi, e sormontata da testa di cherubino; sotto, nel giro, giglio 1665 giglio . Rv. GRATIA OBVIA VLTIO QVÆSITA Due piante di rose fiorite intrecciate; sotto, nel giro, LIBVRNI tra ornatini. CNI 46 var. Galeotti LI/2 var. Davenport 4208. Di Giulio R3 in conservazione SPL+ con bella patina. (mai vista passare su aste pubbliche negli ultimi anni di questo grado, solo al museo del Bargello a Firenze se ne trova una di conservazione migliore.) bordo leggermente limato. In mio possesso dall'asta Kuenker 266 lotto 1860. Saluti Fofo
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  47. In fondo basterebbe scoprire il colpevole (con l'impronta è semplice...) e tagliargli il dito responsabile del misfatto. Sono certo che non capiterebbe più :D P.S. Ovviamente è una battuta
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  48. Grande senso civico del contadino.. Purtroppo non avete idea di quanti tesoretti vengono alla luce in Italia...che scompaiono però in tutta fretta nei meandri del mercato clandestino...senza lasciare traccia...la nostra storia che se ne va.... Si, lo so...la colpa è anche delle istituzioni, della crisi globale....ma noi...quanto siamo poco inclini ad essere almeno un poco cittadini di un mondo che dovrebbe preservare ogni tipo di patrimonio culturale.
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  49. Bollettini fiammanti appena ricevuti dalla tipografia...... ma c'è anche un articolo di certi Michelangelo Bonì e Davide Maria Gabriele, chi sono costoro? Quale altra diavoleria avranno mai scritto? :rofl:
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  50. La prima, mi sono accorto, che è del 1913... scusate per l'errore... Il codi Krause è <KM# 12> Io penso che siano entrambi segni di zecca, sono due A (forse per questioni di estetica e simmetria ne hanno messi due ...). Grazie per i complimenti! :D
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