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  1. dabbene

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Contenuti più popolari

Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 12/09/15 in tutte le aree

  1. Zecca di Milano, Filippo II Re di Spagna e duca di Milano ( 1556 - 1598 ) Quarto di scudo Ag., peso gr. 8,01, diametro 28 mm. D/ + PHI REX HISPANIARVM, busto corazzato e colletto increspato a destra R/ MEDIOLANI DVX, stemma coronato e con le armi di Leon, Castiglia e Milano Rif. MIR 317/1, Crippa 33/A, Rarità R/2 per MIR, R per Crippa Sia il quarto come moneta che il tipo con corona radiato per Filippo II è abbastanza raro e pregiato e non facile in buona conservazione.
    9 punti
  2. Io quando si tratta della moneta più "bella" in mio possesso non riesco a non pensare al mio scudo largo, non è particolarmente rara ne ben conservata ma il suo fascino per me è eccezionale Questo esemplare è del 1666, ha un diametro di 5.8 cm e un peso di 37.3 g quindi è molto sottile e trasmette una fragile bellezza
    7 punti
  3. Moneta molto interessante. Mi congratulo. Invidio. Anche mostrerò moneta Stato Pontificio Comprai nel 2009. Sisto V., 1585-1590 Piastra AN IIII/1588
    5 punti
  4. Buona serata Ecco un'altra nuova entrata del 2015, acquistata in occasione del Convegno di Bergamo. Soldo anonimo della Repubblica di Venezia per i possedimenti della Dalmazia e Albania. D:/ SAN ° MARC * VEN ° al centro Leone in soldo, in esergo * I * contorno perlinato R:/ su tre righe DALMA ° = E ° T = ALBAN ° in cima e sotto le scritte una rosetta, contorno perlinato Metallo = Rame Monetazione molto longeva quella emessa per la Dalmazia e l'Albania; le emissioni si dipanano in un arco temporale che va dal 1626 al 1797 mediante i seguenti decreti: 09/05/1626 - 17/06/1684 - 10/02/1691 Emesse per quei territori, in sostituzione delle monete ungheresi e aquilesi che prima vi circolavano, ebbero subito una buona accoglienza da parte delle popolazioni e questo spinse la Serenissima a incrementarne la tiratura, fino a soddisfare le locali esigenze. Il pezzo in questione, pur essendo in condizioni inusuali per il tipo, soffre di un difetto di battitura lungo entrambi i bordi che paiono evanescenti. saluti luciano
    5 punti
  5. Recente acquisizione Zecca di Ancona - Moneta anonima attribuita a Clemente VII (Secolo XVI) Grosso , Ag. gr. 1,78, diam mm 23,52 D/ chiavette ANCO N rondine D rondine CIVI TAS rondine FI rondine / Cavaliere galoppante a sinistra con spada sguainata R/..EPS.S.CY RIACVS / Il Santo nimbato e mitrato benedice con la destra, croce pomata nella sinistra, in quadrilobo ornato da 6 rosette a sei petali CNI - Muntoni - Berman - Dubbini Mancinelli : manca Moneta inedita proveniente da Listino n. 6/2015 Numismatica Picena.
    5 punti
  6. GENOVA DOGI BIENNALI - III fase (1637-1797) Scudo stretto 1676 sigle ILM.
    5 punti
  7. Ciao, dopo le Beachy Head coins… un regalino di Natale. Sempre tematicamente a misura “Britannia”. E siccome a furia di follis e antoniniani ero in astinenza da oricalco… Come noto, attorno al 180 d.C. (e nei primi anni di regno di Commodo) in Britannia vi furono delle sommosse che costrinsero l’Imperatore ad inviare truppe. Purtroppo le fonti storiche hanno trascurato di riportarle e non se ne se sa in fondo granchè. "... Commodo assunse anche il titolo di Britannico per alcuni successi militari ottenuti in Britannia dalle legioni. Infatti le guerre, seppure di lieve entità, non mancarono sotto il suo principato: i Romani dovettero sostenere lotte contro i Frisi in Germania, contro i Mauri, in Africa, contro gli Ebrei e i Saraceni in Asia e contro bande numerose di ribelli capitanati da un disertore di nome Materno, il quale, sebbene sconfitto da Pescennio Sigro, passò dalla Gallia in Italia e marciò verso Roma, ma prima di arrivarci venne catturato ed ucciso. Degna di nota più che le altre fu la guerra in Britannia, dove i barbari riuscirono a passare il vallum e, sorprese le truppe, ne fecero strage uccidendo anche il comandante. A vendicare l'onta fu mandato Ulpio Marcello, che non smentì la sua fama di prode generale e, sconfitti i nemici, li ricacciò oltre la linea di difesa." Tratto da un testo moderno "Una volta ucciso il suo successore in Britannia a seguito di una massiccia invasione delle tribù del nord, che, secondo Dione Cassio avevano oltrepassato il Vallo di Adriano (forse il predecessore di Ulpio Marcello era Cerellio Prisco - Governatore tra il 178 e il 181 (!) in Britannia n.d.r.), venne inviato nuovamente in questa provincia. Poco altro si conosce su questi eventi. Non si sa con precisione neppure quanto tempo i romani abbiano impiegato per ricacciare oltre il Vallo gli invasori. È possibile ipotizzare che Marcello abbia ottenuto importanti successi militari al 184/185, tanto che Commodo poté fregiarsi del titolo vittorioso di Britannicus." Tratto da Wikypedia Dopo il ripristino dell’ordine Commodo assunto il titolo di Britannicus fece emettere dei sesterzi commemorativi. Si tratta di quelli riportanti la legenda VICT(ORIAE)BRIT(ANNICAE) a rovescio sotto la Vittoria che incide lo scudo. Ne avevo già acquisito uno da venditore inglese. Abbastanza consunto ma nell’insieme leggibile e non “pasticciato” che non ho rimosso le concrezioni superficiali che presentava. Con un occhio al prezzo: si tratta di una moneta che ha un buon mercato specie in ambito anglosassone e il suo prezzo medio è abbastanza alto. Testa di Commodo verso destra M COMMODVS ANTON AVG PIVS BRIT , rovescio la Vittoria seduta su una roccia con scudo ai suoi piedi tiene uno scudo P M TR P X IMP VII COS IIII P P S-C, VICT BRIT Peso 16 g Diametro 26 mm RIC. 451 (VICBRIT) o 452 (VICTBRIT). E’ riportato come “scarce”. E oggi girovagando su una piattaforma numismatica internazionale ho trovato questo sesterzio attribuito erroneamente ad Antonino Pio ed offerto a 25€ … Insomma… per quel prezzo l’ho preso per fare compagnia al suo fratello di provenienza inglese… e sembra avere un discreta patina verde oliva. Inoltre sembra avere (parliamo di un’impressione su foto) dei dettagli migliori di quello già in collezione. Se poi quelle concrezioni al dritto e al rovescio risultassero rimovibili (sotto guida del microscopio binoculare)… me lo tengo volentieri anche con qualche graffio qua e là. Unico problema... sulla fattura avrò scritto Antonio Pio sesterzio e invece è Commodo! :angry: E mal che vada ... c'ho rimesso due/tre pizze quattro stagioni! :D Ciao Illyricum ;)
    4 punti
  8. Vittorio Emanuele III Progetto di una moneta da 10 centesimi in Nichel 1000/1000 Diametro mm 20,3 - Peso gr. 3,5 Riferimenti: Luppino PP 258 Pagani PP 338 Montenegro PP 552 Il Lanfranco a proposito di questo Progetto scrive: "Sulla fine del Novembre 1914 la Regia Zecca trasmetteva al Ministero, in diversi esemplari, i campioni di prova....l'ultimo campione, descritto col numero 80, non essendo stato preso in considerazione, gli esemplari coniati, sono stati tutti distrutti" Questo è scampato alla distruzione :blum: :blum: :blum: :blum: Renato
    4 punti
  9. @@renato Che grande piacere che mi fa questa tua dedica. Ho visto direttamente questa moneta a Verona e la trovo stupenda: FDC; bellissima patina; lustro e riflesso perfetti ecc. Caro Renato io trovo che il fine ultimo di un hobby, una passione è quello di unire, avvicinare e conoscere le persone. Con emozione ringrazio per la dedica. V.
    4 punti
  10. Questa è la prima di tutta la serie di Pezze della Rosa, la più espressiva affascinante e grossolana e anche la più particolare con lo stemma coronato al diritto con la testa di Cherubino. Livorno Ferdinando II de’Medici granduca di Toscana (1621-1670). Pezza della rosa 1665. FERDINANDVS II - MAG·D·ETR·V· Stemma coronato entro cartella ornata da volute e drappeggi, e sormontata da testa di cherubino; sotto, nel giro, giglio 1665 giglio . Rv. GRATIA OBVIA VLTIO QVÆSITA Due piante di rose fiorite intrecciate; sotto, nel giro, LIBVRNI tra ornatini. CNI 46 var. Galeotti LI/2 var. Davenport 4208. Di Giulio R3 in conservazione SPL+ con bella patina. (mai vista passare su aste pubbliche negli ultimi anni di questo grado, solo al museo del Bargello a Firenze se ne trova una di conservazione migliore.) bordo leggermente limato. In mio possesso dall'asta Kuenker 266 lotto 1860. Saluti Fofo
    4 punti
  11. L'esemplare di cui ai # 1 e 2 sembrerebbe in realtà ottenuto come risultato del portare a peso il tondello con un tornietto (prima della coniazione). Infatti le linee di abrasione sullo stemmino austriaco sono concentriche al tondello e di certo non ottenute con un bulino; inoltre esse sconfinano nelle parti contigue e coinvolgono biscia e leone nei vari quarti. Tale ipotesi è ulteriormente giustificata dal fatto di ritrovare l'abrasione in corrispondenza della parte più alta del rilievo, come appunto ci si aspetterebbe da tale operazione. Ricordo di aver già affrontato il problema dell'utilizzo di tornietti nella zecca di Venezia per portare a peso i tondelli. Dunque, a mio avviso, solo "adjusting marks" o, a dirla in italiano, "graffi di conio"! ;)
    3 punti
  12. Mi gioco il secondo bonus con la bissona, moneta che ha generato nell'anno una bella discussione qui e che potete sempre rileggere. La bissona è un grosso regale da 3 soldi, è il tipo più raro e quello più "milanese" tra i due. Siamo con Ludovico XII d'Orleans ( 1500 - 1512 ), qui abbiamo la biscia viscontea con ai lati due gigli, quindi più Milano che Francia, all'incontrario dell'altro tra l'altro più comune. Al rovescio l'impresa della corona ducale con il velo annodato che parte da lontano con Gian Galeazzo Visconti e che rappresenta la dignità ducale. Dignità ducale, biscione, gigli un mix ben studiato delle identità e dei simboli ... GROSSO REGALE DA TRE SOLDI - LUDOVICO XII D'ORLEANS ( 1500 - 1512 ) - ZECCA DI MILANO D/ giglio LVDOVICVS D G FRANCOR REX , biscia coronata tra due piccoli gigli R/ testina tra due gigli MEDI OLANI DVX ET CET, fascia annodata con sopra corona da cui escono i rami di palma e olivo AG., diametro 23 mm., peso gr. 2,37 Rif. MIR 244, Crippa 11, CNI 100 - 104 Rarità R/2 per MIR, R per Crippa .
    3 punti
  13. @@giarea dalla forma della croce ancorata direi cavallo Carlo VIII di Chieti, quindi da attribuire Ferdinando II
    3 punti
  14. Eccomi e buona giornata a tutti. Comincio con il primo acquisto di oldgold al quale vanno i miei complimenti per esso. E’ il secondo esemplare che compare in questa discussione, dopo quello presentato da cancilot l’11 febbraio 2012 con due bossoletti di piombo di cui uno probabilmente corrispondente al tappo sigillo. L’esemplare di oldgold permette di confermare e completare la legenda di quello di cancilot: dai cinque globetti a h 5 in senso orario * P O N T T A N O * G E N T I L La legenda non nomina la teriaca e non dà un nome preciso della spezieria, che si può tentare di individuare dal ponte raffigurato sulla capsula. Trovare la spezieria con un ponte nella insegna permette di scoprire se essa fosse una delle cosiddette ‘triacanti’, vale a dire autorizzate a produrre e vendere la teriaca. Cancilot ha riconosciuto il ponte in quello dell’Arsenale, ma credo che non intendesse quello noto ai Veneziani con questo nome bensì il ponte privato con accesso all’Arsenale che ho trovato in questa foto. Quindi, a suo avviso, potrebbe trattarsi della farmacia Al Ponte sita in quella zona. Arrigomè ha ritenuto più probabile trattarsi del Ponte delle Guglie (ipotesi che vedo accolta anche da gigetto13), di cui ho trovato questa foto In tal caso si tratterebbe della spezieria Al Ponte nel Sestiere di Cannaregio. Apollonia (che sarei poi io) ha riscontrato che nessuna delle 99 insegne di spezierie riportate dal Dian, che poi sono quelle riprodotte dal Codice Gradenigo, raffigura un ponte nonostante Venezia sia la città dei ponti. Questo fa ritenere che non vi fosse in Venezia una spezieria triacante con un ponte nell’insegna. E’ vero che in una nota “delle Insegne di Botteghe nelle quali già si soleva esercitare la professione di specier Medicinale, et hora sono serrate. (Dalla Mar. A. cart. – 279 – anno 1650)” del Dian, compare una spezieria denominata Ponte, a S. Angelo, e in tal caso il tappo sigillo (e forse anche il bossoletto di cancilot) potrebbero costituire il confezionamento della teriaca dispensata da questa spezieria quando era aperta (ma il fatto che non compaia il nome del medicinale lascia sempre il dubbio). Questa è una fotografia del Ponte Sant’Angelo. In conclusione, a mio avviso e a giudicare dalle foto, se dobbiamo far riferimento alla forma del ponte, la spezieria dovrebbe essere quella dalle parti dell’Arsenale. Se invece dobbiamo riferirci alla nota del Dian, la spezieria dovrebbe essere quella denominata Ponte a S. Angelo. Naturalmente anche l’ipotesi che possa trattarsi della spezieria Al Ponte nel Sestiere di Cannaregio non va scartata. Il ponte raffigurato ha la forma di quello privato dell'Arsenale e le guglie del ponte di questo nome: che faccia riferimento a due spezierie? Chi si trovasse in quelle tre zone potrebbe chiedere alla farmacia esistente oggi (sempre che esista ancora) se fosse stata sede ai tempi (diciamo dal 1650 in poi) di una spezieria triacante. apollonia
    3 punti
  15. Questo passaggio che ho (malamente!) tradotto dal saggio a corredo del report, in realtà offre una spiegazione - sebbene a titolo ipotetico - ad alcune delle perplessità sollevate da @@Illyricum65. L'accantonamento di monete sarebbe avvenuto in tempi prolungati e in due (inizialmente!) distinti contenitori che venivano utilizzati simultaneamente: nel contenitore 1964 venivano riposte le monete qualitativamente migliori con lo scopo evidente di tesaurizzare e nel contenitore del 1973 le monete più svilite con il mero scopo di accantonare un semplice risparmio per un periodo di tempo limitato o comunque per creare un deposito cui attingere al bisogno. Il terzo nucleo (non in ordine di rinvenimento! e questo crea una certa confusione nella lettura/traduzione...) del 1961 è invece una sorta di fotografia istantanea di quella che era la situazione del circolante in un dato periodo (a ridosso della fine del regno dei Tetrici e dell'intero impero gallico) quando ormai in circolazione c'erano per lo più monete svilite mentre quello con un grado apprezzabile di fino erano stato in gran parte tesaurizzate. Ricapitolando, l'azione dell'hoarder può essere semplificata in due distinti segmenti temporali: un tempo 1 in cui le monete venivano sottratte simultaneamente dalla circolazione e riposte in due distinti contenitori (A-monete "ricche"-1964, B-monete "povere"-1973) a seconda del loro valore intrinseco e un tempo 2 in cui le monete venivano accantonate senza operare questa distinzione. Il tempo 2 deve aver visto comunque un uso residuale del contenitore B fino al suo completo riempimento e un uso successivo di un terzo contenitore C-1961. Un simile ripostiglio così articolato e numericamente di un certo rilievo, non può essere frutto casuale di un interramento da parte di qualcuno "di passaggio" sia esso un soldato a seguito dell'impero gallico che metteva da parte la propria paga piuttosto che di un mercante che si trovava da quelle parti e vista la mal parata ha deciso di nascondere i propri guadagni... sicuramente in loco doveva esserci "qualcosa" di un rilievo tale da veicolare un discreto quantitativo di denaro. I resti di una fattoria nelle vicinanze a mio avviso depongono a favore dell'ipotesi che il ripostiglio fosse il frutto del guadagno che proveniva dalla gestione di questa fattoria. Dato per buono questo... perché il ripostiglio è rimasto lì fino agli anni '60/'70? Evidentemente ha subito la sorte di molti altri ripostigli... il suo proprietario (o proprietari) si sono trovati nell'impossibilità di recuperarlo (morti, scacciati ecc). Il ripostiglio del 1961 è l'ultimo in ordine cronologico di interramento ed è immediatamente a ridosso della fine dell'impero gallico... a mio avviso l'interruzione "brusca" dell'occultamento coincidente con la fine del regno di Tetrico non può essere casuale: i due eventi devono essere in qualche maniera legati tra di loro. Sappiamo bene che monete dei sovrani gallici hanno circolato a lungo anche in tempi ben successivi (sicuramente fino a Carausio se non anche dopo) e che dalla fine del regno gallico per diversi anni si è avuta una ingente quantità di moneta imitativa che riprendeva proprio i radiati gallici sia ponderalmente coerente che estremamente sotto peso e diametro (minimi) e che tale moneta era pressoché assente in questi ripostigli. Quindi l'ipotesi che questo accantonamento non sia stato usato successivamente per il cambio di sovranità territoriale non regge (a maggior ragione che inizialmente vi è stata una restaurazione dell'impero centrale e quindi gli imperatori titolari erano i "buoni" della situazione... ma in ogni caso l'ipotesi del cambio di sovranità ha sempre seguito logiche e regole differenti nei tumulti del III secolo in relazione all'uso della moneta emessa). Rimangono in piedi quindi due sole ipotesi: a) il tutto è rimasto interrato perché al momento non vi erano necessità economiche urgenti e visti i tumulti in atto... meglio avere qualcosa da parte per i tempi a venire salvo poi che i tempi non sono più venuti per morte successiva del proprietario e non conoscenza da parte degli eredi del tesoretto messo via (ma personalmente dubito che non siano più state accantonate monete... l'interruzione è troppo repentina e coincidente con il cambio di sovranità nel territorio). b) la fine dell'impero gallico deve aver coinciso con qualche accadimento di un certo rilievo proprio nella fattoria del proprietario: saccheggio della fattoria da parte dei restauratori dell'impero? chiamata alle armi del proprietario per una strenua difesa del territorio al seguito delle armate di Tetrico con relativa morte? Personalmente vedo più uno scenario simile a quest'ultima ipotesi... ma accetto smentite!!!
    3 punti
  16. Ciao Simone. :hi: Vorrei precisare anch'io quanto ha osservato elledi sul fatto che il ritorno alla "stanza degli approfondimenti" non vuole essere una scelta elitaria o, peggio, discriminatoria, verso chi - neofita o avanzato, predilige aspetti numismatici diversi dagli approfondimenti. Volenti o nolenti (ma questo mi pare lo abbia già scritto anche Tu), le discussioni storicamente più frequentate di questa sezione sono quelle che hanno attinenza con gli approfondimenti; basta vederne i numeri. Queste discussioni non solo hanno registrato e registrano un numero elevato di letture e partecipanti, ma hanno talvolta provocato ulteriori sviluppi "virtuosi", che hanno dato vita ad articoli pubblicati su riviste del settore, libri ed altre collaborazioni culturali fra Utenti. La deludente esperienza che porta oggi il Forum a ripristinare le sezioni tematiche, la dice lunga sull'errore commesso nell'optare per gli accorpamenti e se ci limitiamo ad esaminare ciò che è avvenuto in quest'ultimo anno in questa sezione, la disamina che ne scaturisce non è confortante....Tu stesso parli di "schifo"....io non arrivo a tanto, ma indubbiamente gli stimoli ad intervenire, quando le discussioni aperte richiedono solo opinioni su conservazioni e prezzi, sono molto bassi. Trovo parimenti demotivante introdurre nuove discussioni di approfondimento, che dopo qualche giorno sparirebbero dalla prima pagina perché sommerse da altre discussione sulla conservazione e sul valore, seguiti da interventi dove ci si limita a scrivere "complimenti"!, "mannaggia"!, Che culo"! Che affarone", .."hai fatto bene", hai fatto male" e altre osservazioni in linea con le precedenti. Ora, non pretendo di stabilire io cosa sia più interessante per il pubblico che frequenta questa sezione...anzi, guarda, sono pronto anche a prendere atto con il massimo del pragmatismo e rispetto, che all'Utenza in generale non interessino gli approfondimenti numismatici ma solo "la conservazione" ed il "prezzo" di una moneta. Detto questo, però, inviterei Te e lo Staff a visionare quella che era la "produttività" della sezione "approfondimenti", senza neppure ricercare nelle discussioni ivi avviate un plusvalore culturale e numismatico rispetto alle altre discussioni generaliste (prescindetene pure, per carità..., non c'è problema), ma limitandoVi esclusivamente a constatarne i soli, aridi e freddi, "numeri" (visite ed interventi) che, immagino, interessino a chi gestisce il Forum. La sezione "approfondimenti" ha convissuto a lungo con quella "generalista" del Regno (che forse potremmo oggi ribattezzare, a buon diritto, "del come e del quanto"....) e se c'è stato nell'ultimo anno uno scadimento generale (ma chissà...., poi invece la maggioranza non la vede così...) esso non è certamente imputabile a chi a suo tempo avviava e/o interveniva nella stanza degli approfondimenti, studiando e preparando il più delle volte gli interventi che si postavano. E poi, scusa, i "tag" c'entrano fino ad un certo punto. E' inutile "taggare" una discussione di approfondimento nell''area generalista, se dopo qualche giorno è in fondo alla pagina, se non addirittura sospinta anche oltre. Francamente poi non capisco il motivo per il quale faccia così tanta "paura" tornare al vecchio assetto....tanto chi si limita a chiedere la conservazione ed il prezzo di una moneta continuerà a farlo in area generalista, mentre coloro che sono interessati ad argomenti che, prima di scrivere, necessitano di studio e di approfondimento e che in area generalista da tempo non sono più stimolati ad intervenire, si ritroverebbero a scrivere in un luogo a loro più confacente. Senza, per questo, creare "caste" o Utenti di serie A e di serie B, ma solo mettendo a disposizione spazi diversi, non per Utenti diversi ma per discussioni diverse. In qualunque momento infatti, chiunque avesse qualcosa da dire potrà intervenire nell'una e nell'altra "stanza", senza vincoli o censure (che non siano, ovviamente, quelli previste dal Regolamento....). Né più e né meno di come accadeva prima degli inutili "accorpamenti". Pensateci. :pardon: Chiudo con una considerazione finale: - "come volevasi dimostrare" - la scarsa partecipazione dell'Utenza a questa discussione, che non si esprime neppure con un "sì" o con un "no", sull'opportunità o meno di ripristinare la vecchia "stanza", mi pare abbastanza sintomatico e riassuntivo del concetto che ho provato ad evidenziare in quest'intervento. :nea: Saluti. :hi: M.
    3 punti
  17. Voglio contribuire a questa discussione postando un esemplare che reputo un magnifico abbinamento tra rarita' e conservazione: Sede Vacante: dal 8 Luglio al 6 Agosto 1623 Zecca: Ferrara Camerlengo: Ippolito Aldobrandini Giulio, Ag, 3,14 gr. Rif. Muntoni 14, CNI 2, Berman 1685. Descrizione Dritto: ICACOBVS SERRA LEG SEDE V stemma del Cardinale Serra sormontato da cappello cardinalizio con cordoni e fiocchi, da padiglione e chiavi decussate. Descrizione Rovescio: CIVITAS FERRARIA 1623 stemma ovale coronato e sagomato in cornice della citta' di Ferrara. Considerazioni: -Le monete della zecca di Ferrara coniate in occasione della Sede Vacante sono tutte rarissime e i pochissimi esemplari apparsi sempre in bassa conservazione, raggiungendo al massimo il BB. -La conservazione di questa moneta e' da ritenersi eccezionale non solo per il tipo, ma per confronto agli altri esemplari giunti ai nostri giorni di quel periodo: conserva il modulo originale, scevro di tosatura e difetti nel campo sia al dritto che rovescio, rilievi altissimi e patina uniforme. -Questo Giulio e' la variante senza le lettere TA B ai lati dello stemma, manca in tutte le collezioni Pontificie piu' importanti del passato e che oggi costituiscono la bibliografia di riferimento per il collezionista. Questo e'l'unico esemplare che ho censito proveniente dall'asta Astarte XXII del 12 Giugno 2010, lotto n 383. Daniele
    3 punti
  18. allora vediamo cosa possiamo fare Genova Fase dei dogi biennali Zecchino 1734 per la descrizione allego il link del nostro ottimo catalogo http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-GE33/1 Matteo :) p.s. son curioso di vedere quali meraviglie verranno postate in questa discussione
    3 punti
  19. Inoltre, ritengo che questi aggiustamenti venissero fatti prima della battitura enon successivamente. Difatti, pur avendo visto esemplari veneti del 1848 (5 lire) con queste righe concentriche, era evidente che fossero "sotto" l'impronta del conio e non "sopra"...
    2 punti
  20. Complimenti @@Brios , moneta bella ed interessante. Visto che siamo in tema, propongo un'altra moneta di papa Sisto V, per la zecca di Ancona Testone 1586 - Cristo e la Maddalena - Peso gr. 9,46 Diam. mm 30,31 D/...SIXTVS....V.PO.M.1586... / stemma ovale in cornice a volute e cimasa con cherubino, sormontato da chiavi decussate a doppio cordone e da tiara, stella sopra il cherubino e punto sotto la tiara R/NOLI.ME.TA_N_GERE. / Cristo, seminudo, con cappello radiato in testa, badile nella destra e la sinistra alzata di fronte alla Maddalena, nimbata e genuflessa, destra alzata e sinistra al petto. In Esergo .AN_CO. con al centro armetta del Cardinale Guastavillano, Governatore di Ancona. Classificata al CNI 39 - Muntoni 77 Var IIa Questo testone fu emesso sotto Sisto V negli anni 1585, 1586 e 1588. L'immagine del R/ riprende quella di altri testoni emessi negli anni 1581, 1582 e 1584 da Papa Gregorio XIII . Moneta di non elevata qualità nella conservazione, ma annata di rarissima apparizione in aste o listini. Proveniente da Asta ACR - Auction 19 Munchen dell'11-12 nov. 2015.
    2 punti
  21. Infinitamente ......con calma....lo accetto come tono scherzoso.....paragonabile alla maggior esperienza informatica di chi usa Ctrl+C - Ctrl+V invece di Copia - Incolla :rofl: Scherzi a parte in considerazione del fatto che risulta importante una corretta lettura del dritto non rimane che intervenire in modo progressivo. Queste monete sono in bassa mistura per cui bisogna essere "leggeri"; se @@giorgio28 dispone di EDTA può utilizzarlo in gocce sullo spot o meglio come impacco appoggiando il verso da migliorare su carta assorbente (sarebbe ideale la carta giapponese ma andiamo oltre) ben imbibita di soluzione in modo da limitare il contatto solo ai rilievi; il tutto in un piccolo contenitore che ne limiti l'evaporazione. In mancanza di EDTA si può utilizzare una soluzione più domestica utilizzando ammoniaca (si trova al supermercato per poco più di un euro) e acqua distillata (slz al 50%): stesso procedimento...e controlli frequenti....la mistura è molto bassa... Se anche questo è troppo.... si può provare un leggerissimo sfioramento superficiale con bisturi...ma in questo caso ci vuole manualità......insomma... rendere più leggibile il dritto non dovrebbe essere un problema.....ma attendiamo sviluppi....e/o domande. ciao Mario
    2 punti
  22. Non sono nessuno in ambito numismatico e frequento il forum da poco più di 1 anno per cui il mio commento lascia il tempo che trova, ma se l'intento della sezione unica è far partecipare "i più preparati" a discussioni taggate valutazione che altrimenti resterebbero ad un livello culturale inferiore, non mi pare che ciò avvenga più di tanto, anzi.. Se, come voi mi confermate, nel tempo gli utenti maggiormente preparati hanno deciso di voler partecipare alle sole discussioni di approfondimento perché hanno deciso così, non credo basti "mettergli davanti agli occhi le discussioni di valutazione" per farli partecipare..e mi sembra che l'intento della sezione unica sia quello, senza grossi risultati! Dev'essere cambiato qualcosa alla fonte evidentemente, negli atteggiamenti di questi ultimi.. Oltretutto, se l'unico modo per vedere discussioni di approfondimento che scivolano in basso velocemente è cliccare su un tag approfondimento e vedersi apparire davanti 11 pagine di discussioni (che equivale a crearsi da soli sul momento una "sezione approfondimenti" che li racchiude tutti), tanto vale tagliar la testa al toro e creare a monte la sezione, tanto se uno è interessato solo a quel genere di discussioni non credo partecipi anche alle altre "solo perché gli capitano sotto gli occhi".. Ripeto, conosco poco le dinamiche interne perché sono qui da poco ma ho voluto dire la mia.. A presto
    2 punti
  23. La moneta è ribattuta su un cavallo di Carlo VIII per la zecca dell'Aquila. So vede chiaramente al R/... ILAN.. , parte della parola AQUILANA
    2 punti
  24. Ciao, dovrebbe essere un Quattrino IV serie (1374-1438), il simbolo dello zecchiere non è molto chiaro se puoi fare un'ingrandimento per vederlo meglio, poi sarebbe utili anche il peso ed il diametro. Saluti Marfir
    2 punti
  25. Anche secondo me è un eccezione questo caso. Sul fatto che passi aria nelle bustine di plastica è un dato di fatto perchè non sono sigillate. E' molto più probabile che dentro la bustina si crei del "verdino". Il tutto poi dipende dal luogo in cui viene conservata, umidità e caldo influiscono molto sulla plastica. Ci sono molti fattori da considerare.
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  26. Cerchiamo di chiarire la situazione di questi conii di Gela. All'inizio del 430 a.C. circa iniziò il Gruppo VI di Jenkis di Gela. La prima emissione è J. 391, con la combinazione dei conii O81/R163. Una caratteristica del conio R163, che reca sotto la protome di toro androprosopo un pesce (forse una triglia), è che è stato corretto almeno due volte dall'incisore. La prima volta, con il conio R163', è stato aggiunto davanti alla zampa sinistra protesa un nastro ripiegato. La seconda volta, R163'', è stato aggiunto un ulteriore simbolo, una foglia di olivo, dietro la troncazione della protome di toro. Il pezzo di Naville è chiaramente un R163', avendo tracce la nastro davanti la zampa, mentre non ha ancora la foglia di olivo dietro la protome. Siamo sicuri che sia veramente un R163' ? Vediamo l'evoluzione del conio, con il particolare del rovescio: In Jenkins 391 (O81/R163), Cambridge McClean 2257 g. 16,88: In Jenkins 392 (O81/R163'), con aggiunta del nastro, London Lloyd 965 g. 17,21: Il Jenkins 393 (O82/R164) ha il nuovo conio del diritto O82, che all'inizio è abbinato a un nuovo rovescio, R164 e quindi non ci interessa direttamente, London BMC 43 g. 16,85: Il Jenkins 394 (O82/R163'), riprende il conio già modificato, per abbinarlo al nuovo conio del diritto O82, noto finora in unico esemplare, Infine il Jenkins 395 (O82/R163'') ha il conio del rovescio ulteriormente modificato con la foglia di olivo (che qui praticamente non si vede, ma si vede con altro esemplare sulla tavola del Jenkins): Il dettaglio dell'esemplare di Naville dimostra che è un Jenkins 394 e il particolare delle zampe conferma che proviene dalla stesso conio R163' Naville (J. 394) Hess (J. 394) Lloyd 965 (J. 392) Lloyd 964 (J. 395) Le piccole difformità che si vedono tra Naville e Hess sono dovute a differenze di battitura e anche di fotografia (la foto Hess è ricavata da un calco). Poi i rilievi di un simbolo tendono a deformarsi quando sono situati proprio sul bordo del tondello....
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  27. Buonasera. Adesso mi sento obbligato a condividere la bellezza.
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  28. Mario, a chiamarmi in causa qui mi metti in imbarazzo! :blum: Però l'importante è partecipare. Premetto che questo è il frutto non di un acquisto ma di uno scambio 100% cordusiano, spero valga lo stesso.... Parliamo spesso di messaggi e monete, questo tondellino penso sia un vero manifesto politico. Siamo nella Milano della fine del '500, nel pieno della dominazione spagnola. Sono anni duri per tutti, in particolare per la popolazione più povera - e con "povera" non intendo solo mendicanti e malati ma anche piccoli nuclei famigliari dal ridotto reddito - che basa la sua sopravvivenza sul prodotto costituente il 99,9% del pasto tipico del lombardo del tempo: il pane. Sappiamo da fonti certe che il clima iniziò proprio in quei tempi a farsi meno favorevole per le colture, addirittura gli storici considerano il '600 un'epoca di piccola glaciazione, rendendo quindi il problema "pane" un affare a dir poco serio. E così nel 1593, sotto Filippo II, a Milano vengono introdotte leggi per monitorare l'andamento dei raccolti di grano e per fornire una parte di essi alle province vicine, al fine di non creare scompensi della preziosa materia prima nel Ducato. Vennero contemporaneamente adottate severissime pene - solitamente l'impiccagione, spesso senza nemmeno processare le vittime - per i contrabbandieri colti, è proprio il caso di dirlo, con le mani nel sacco (di grano o farina, a voi la scelta..). E così nel 1593, sotto Filippo II, la zecca milanese inizia a produrre una serie monetale del tutto particolare. Sono le cosiddette monete del donum dei, una serie composta da soli tre nominali per così dire popolari, la parpagliola, il soldino e la trillina. Le iconografie rimandano al "dono di Dio", all'abbondanza, alla speranza di un buon raccolto, mettendo al rovescio la personificazione di quest'ultima o un covone di bionde spighe di grano. Si tratta di monete difficilissime da reperire in buona (non ho detto volutamente alta :blum: ) conservazione, e comunque già rare da trovare in generale. Quella che vado a proporvi è la trillina, il nominale minore di questa triade. Filippo II (1556 - 1598) Milano - Trillina del donum dei, 1593 0,81 gr. Crippa 52/A, MIR 336/1 R3 Sperando almeno di aver interessato qualcuno con una pillola di storia milanese, torno al mio posto di spettatore medievalista osservando le vostre meraviglie! Un saluto a tutti, Antonio
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  29. Buona giornata Per il momento posto una moneta acquistata al convegno di Verona nel maggio scorso. 78° Doge della Repubblica di Venezia (1539-1545) Da Wikipedia: La sua elezione si concretizzò domenica 19 gennaio 1539. I festeggiamenti per la sua elezione vennero turbati dalla notizia d'un quadruplice omicidio avvenuto per mano di tal Pietro Ramberti che, per denaro, uccise la zia materna, la sua donna di servizio ed i piccoli figli della prima. La pronta condanna a morte del reo non fermò le dicerie che vedevano quello del Lando come un regno sfortunato. In effetti, già nel 1542, volendo Venezia giungere ad un accomodamento contro i suoi nemici turchi, si scopriva che alcuni segretari dei più importanti organi pubblici avevano venduto notizie al nemico causando la perdita di preziose roccaforti. La pace ottenuta, inoltre, fu solo una breve tregua. Occorre tener presente che, proprio in seguito a questo fatto, si decise d'istituire e poi potenziare la carica degli "Inquisitori di Stato", noti soprattutto nel '700 per il controllo selettivo e quasi maniacale della società veneziana. Gli agenti segreti affiliati a questa istituzione vennero detti "babau". Nel corso del 1539 e del 1543 a Venezia imperversò una carestia che uccise molti abitanti e che scatenò l'ira popolare contro il governo. Il 1544 invece s'aprì con una contesa tra l'inquisizione romana, che desiderava estendere la sua influenza sul territorio della Repubblica, e Venezia che rifiutava ingerenze esterne. Il Lando, vecchio e, a detta di tutti, senza una grande personalità, in questi ultimi tempi si limitò a vivacchiare, senza più prendere parte ai consigli o alle riunioni di governo. Si pensò persino di deporlo per incapacità ma, infine, la natura fece il suo corso. Il 9 novembre 1545 moriva e veniva sepolto nella chiesa di Sant'Antonio di Castello; le sue ceneri sono andate perse. D:/ * PETRVS < LANDO ^ S ^ M ^ VENET = S. Marco consegna il vessillo al Doge, davanti a Lui inginocchiato; lungo l'asta DVX R:/ ^ TIBI ^ SOLI * * GLORIA ^ = Cristo benedicente con globo crucigero, poggia su un piedistallo che riporta le iniziali del massaro V S (Vettor Salamon) saluti luciano
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  30. e' proprio vero che i migliori ci lasciamo prima del dovuto.... Eugenio era uno degli ultimi "vecchi" numismatici, nato tra l'altro lo stesso giorno mese ed anno di Roberto Russo. Una grande persona, esperto della monetazione greca in particolare, ho passato con lui i momenti più felici del collezionismo di monete. Sin dai tempi dell'università, da lui in piazzetta pescheria a verona si respirava l'aria della grande numismatica e da lui ho imparato tanto...sotto tutti i punti di vista. Un vero gentiluomo e soprattutto una persona molto colta. E' stato lui a trasmettermi la vera passione per la numismatica antica. I suoi listini sono ancora oggi un riferimento per certe tipologie numismatiche. Sei stato un maestro e voglio ricordarti così. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI Ciao Eugenio Odisseo
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  31. Salve a tutti, vi comunico con piacere che ho appena pubblicato un nuovo libro: Storia monetaria della rivoluzione francese. Fu il primo libro che scrissi: lo terminai nel 2012 ma - per svariate ragioni - solo adesso mi sono deciso a pubblicarlo. Spero che lo apprezzerete. 180 pagine - formato lettera (quasi A4) Link per acquistare il libro: http://www.amazon.it/Storia-monetaria-della-rivoluzione-francese/dp/1511683775/ Qui invece trovate l'indice completo: http://numistoria.altervista.org/blog/?p=18943
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  32. Esse sono il fondamento della nostra cultura e del nostro modo di essere.
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  33. Buonasera @@stefano.marengo. Era proprio quello che pensavo. Volevo soli una conferma da altri appassionati della zecca. Grazie Fabii
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  34. dovrebbero essere due lupi rampanti..... probabilmente è come quella postata in questa discussione Grano di "Fra Hugues Loubens De Verdalle" (1582 - 1595) in Rame, Rarità : R (S sul volume). Dritto : Stemma del Gran Maestro in un cerchio (2 croci e 2 lupi rampanti). Attorno "+ F.H.DE LOVBENX VERDALA -" il + iniziale è la croce dell'Ordine di Malta. Rovescio : Al centro dentro un cerchio la scritta su tre righe "VT COMMO DIVS". Attorno all'esterno del cerchio "+ CARD.M.HOSP.HIERVSALEM -". http://www.lamoneta.it/topic/37536-malta-grano-da-datare-vt-commodivs/
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  35. ...e lo stemmino su moneta appartiene a Filippo Guastavillani, cardinale dal 1574. :good:
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  36. @@marco91, io del Krause mi fido sempre al 50% mentre per il restante 50% miro sempre ad altre ricerche.
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  37. @@renato Complimenti per questo progetto che sarebbe stata una moneta veramente moderna, anzi, futurista. Bravo Renato. V.
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  38. Posto solo la prima parte della moneta, questa sera metto la moneta. Vediamo se nel frattempo qualcuno la riconosce.
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  39. Il concetto certo che è il medesimo, ci mancherebbe. Ho solo voluto enfatizzare l'aspetto della VOLONTA' che purtroppo spesso viene accantonato in favore del benevolo "ci ho provato, ma sono un peccatore. Sarà per la prossima volta". E no. Se sei cristiano cattolico devi esserlo fino in fondo. Altrimenti si scende nel servo arbitrio, protestante. Quindi io sono un peccatore, ma Dio che vede tutto mi salverà se vuole e se vede in me qualcosa di buono. Ergo non mi devo impegnare, tanto tutto è già predestinato.
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  40. Un buon libro in numismatica è sempre ben accetto! Complimenti!
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  41. Druso Galerio: uso il termine "irrazionalità" nel suo senso più letterale e senza nessuna valenza negativa, al contrario. Esiste una sfera della razionalità ed una che sfugge alla razionalità. La ritualità in tutte le sue forme sfugge alla razionalità, ma non per questa è irreale. Per esempio, la preghiera collettiva, con la ripetizione di suoni (esempio magnifico è quella dei monaci tibetani con la ripetizione continua di OM MANI PADME OM) produce uno stato di enorme suggestione irrazionale, ma che produce un profondo senso di benessere reale. Quante volte la fede assoluta nell'intervento divino, per esempio a Lourdes ha provocato la guarigione? Quanto avviene a Lourdes è assolutamente irrazionale, poiché appartiene ad un'altra sfera (quella fideistica), ma è assolutamente reale. Una delle grosse deformazioni della Società attuale, a mio vedere, è che esalta unicamente la razionalità e nega o anche disprezza tutto cià che fuori esce dalla razionalità. Vedere l'uomo solamente quale essere razionale, e non anche irrazionale, è a mio vedere una castrazione. Polemarco domandò una volta quale fosse il senso del mio avatar, supponendo che indicasse le stagioni. Può anche essere utilizzato quale loro raffigurazione, ma è una lettura molto marginale e banale. Uno dei suoi significati fondamentali è prorpio la rappresentazione dell'uomo nella sua completezza, ciò che porta alla saggezza. Ecco come lo descrivo nel libro Mapu Domo: "....La Pincoya ti ha aiutato a raggiungere il terzo gradino, il gradino delle sensazioni, quello che ci rende capaci di vedere ciò che è veramente importante e che non è mai quello che sembra. Poi Rey Kusé ti ha aiutato a raggiungere anche il quarto gradino, quello della intuizione: ti ha insegnato a creare le forme che tu hai nella tua mente, a dar vita ai tuoi sogni, a renderli reali. Lalén Kusé, poi, ti ha donato il quinto gradino, quello dell’immaginazione: andare alla ricerca del tuo destino costruendo passo dopo passo gli elementi necessari che hai potuto intuire. Antüwala, infine, ti ha aiutato a raggiungere il sesto gradino, quello della cognizione: grazie alla cognizione puoi comprendere pienamente ciò che le sensazioni, le intuizioni e l’immaginazione comunicano alla tua anima. E’ dal perfetto equilibrio da questi quattro dominî dell’anima umana - sensazione, intuizione, immaginazione e cognizione - quando nessuno prevale sull’altro ma tutti si integrano in maniera sinergica, che l’essere umano acquista la conoscenza vera e si trasforma in un kimche, in un uomo saggio e capace di essere partecipe dell’anima universale, il Pu-am....". (da Mapu Domo, p. 197-198, https://www.academia.edu/12231363/Mapu_Domo). La cultura occidentale così cpme oggi si presenta, esalta solo la razionalità, a tal punto che a quanto fuoriesce dalla razionalità, e quindi è irrazionale, è giunta a dare una valenza affatto negativa. Nel medioevo, invece, la sfera mistica era altrettanto importante di quella razionale. La ritualità, comunque essa sia, si dirige proprio a esaltare la sfera dell'irrazionalità, del sentire, dell'intuire e dell'immaginare piuttosto che del conoscere. Perché sempre di più stiamo osservando gruppi di persone che si rifugiano nella ri-costruzione di ritualità del passato, morte ormai da tempo e probabilmente mal conosciute? Credo che sia proprio perché si sentono soffocare da una società che solamente celebra la razionalità e sentono il bisogno di recuperare la sfera dell'irrazionale e ci provano anche ri-costruendo una ritualità antica che in realtà non conosciamo ma solamente immaginiamo. In tutto questo ci leggo un enorme bisogno di spiritualità. Vicino a Cuneo esiste un frate che ha fatto una scelta di vita che lo riporta alla spiritualità del cristianesimo più antico: vive isolato, da solo, in una minuscola baita priva di ogni comodità, anche le più elementari, su un giaciglio di foglie, alimentandosi delle offerte di cibo (a volte accetta un capo di vestuario, mai del denaro) che riceve dalle poche persone che sanno della sua esistenza e vanno a visitarlo. Parla molto poco a coloro che giungono alla sua baita, ed è solamente per dire loro di unirsi a lui in preghiera. Conosco questo caso perché un'amica mia me ne ha parlato e mi ha portato a conoscerlo: un uomo molto anziano che emana un carisma straordinario. Una scelta di vivere soprattutto nella sfera dell'irrazionalità: l'ammirro e nutro per questa sfera un'enorme rispetto. Mi danno fastidio coloro che parlano di prove dell'esistenza di Dio o della correttezza della loro fede. Dio e la fede fanno parte della sfera dell'irrazionalità: non possono essere ridotti, sminuiti, a quella della razionalità e della comprensibilità. Dio non può essere com-preso, poiché la com-prensione è una limitazione e un Dio comprensibile è un dio finito, non un Dio infinito. Né può essere descritto, poiché si descrive circoscrivendo l'oggetto della nostra descrizione, cioò stabilendo una frontiera tra ciò che è e ciò che non è: quindi un essere infinito non può avere una frontiera tra iò che è e non è, perché se infinito non può "non essere", e quindi non può essere descritto. Tutti questi ragionamenti ci portano nell'ambito dell'irrazionalità e la ritualità, che fuoriesce dalla ragione, aiuta a entrare in sintonia con la sfera dell'irrazionalità. Per questo, mi pare, tutte le forme fideistiche hanno nella ritualità un fattore fondamentale. Ad Achao, quando terminai di costruire la casa dove ora vivo, sin dalla prima notte (vivevo solo in quel periodo) sentii molto distintamente la presenza dello spirito di un bambino: Non lo vedevo né lo udivo, ma percepivo la sua mano che prendeva la mia. Interrogai una vicina e mi disse che per due volte affittò a dei giovani una stanza della sua casa e in entrambi i casi scapparono via al giorno dopo terrorizzati dicendo che c'erano degli spiriti. Lei stessa sentiva una presenza in quella stanza che le dava paura e ormai erano anni che la teneva chiusa a chiave e non ci metteva più piede. Io non ebbi paura, perché lo percepii quale spirito di un bimbo: gli parlai, gli chiesi di farmi capire di cosa avesse bisogno, perché fosse venuto da me, poiché se era venuto è perché voleva comunicare qualcosa. Nel frattempo stavo facendo uno scavo nel terreno di casa mia, accanto al recinto che lo separava da quella vicina, e trovai i resti di un corpicino. Compresi che era quello dello spirito che aveva preso dimora nella mia casa. Allora gli diedi un nome di bambina, Likanray, e percepii che ne fu contento. Likan è un lapillo bianco scagliato dai vulcani durante le eruzioni al quale nessuno dà valore quando invece è prezionso e -ray è una desinenza tipica dei nomi femminili ed è l'abbreviazione di rayén, fiore. Poi feci un rito - nuovamente il bisogno di un rituale - dove le porsi delle piccole offerte, grano e sidro, e poi depositai una piccola lapide di legno con il suo nome là dove c'erano i suoi pochi retsi, e le dissi che casa mia era la sua casa, che la sua presenza era molto gradita e che le volevo bene. Infine continuai con quanto stavo costruendo in quel luogo: un capanno degli attrezzi. Achao è piccola e non fu difficile venire a saperne di più e ricostruire la storia avvenuta una quindicina di anni prima che è quella di un infanticidio sepolto poi nel mio giardino in quanto io ero da tempo lontano e l'autrice dello stesso temeva a seppellire il corpicino nel suo terreno: temeva il suo catsigo. A volte chiamo Likanray, solo per salutarla, e sento che quando lo faccio appoggia la sua manina sul mio braccio e la sua compagnia mi fa un grande piacere, perché le voglio bene (capite ora il perché scrissi quell'articolo sull'animita di Malva marina, la figlia di Neruda? perché sento così intensamente il suo dolore?). Tutto quanto ho raccontato rientra nella sfera dell'irrazionalità e, come vi ho detto, si lega indissolubilmente a una ritualità. L'uomo ha un enorme bisogno dell'irrazionalità, ma non lo vuole comprendere, così come ha un enorme bisogno della ritualità. Difendere le tradizioni vuole prima di tutto dire preservare la ritualità che costituisce un aspetto essenziale della tradizione. Non è forse una ritualità addobbare l'albero di natale o costruire il presepe? E che altro è se non ritualità tutto quanto ieri compiuto in nome dell'avvio del giubileo?
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  42. Inserisco questa moneta più per dei ricordi... e poi perché mi è sempre piaciuto quel veliero. :) Quand'ero ragazzino di questo 10 Cent. le ciotole a 100 lire a moneta ne erano strapiene, eppure valeva al cambio quasi 200 lire! Ogni tanto capitava anche quella decagonale da 50 cent. postata in precedenza da @@papalcoins , bella, grande ed imponente. Ma è anche vero però che si compravano i pezzi in alluminio da 2-3-5 Mils presenti nelle ciotole anche a 100 lire! :lol: (tutte rigorosamente del 1972 - valori al cambio: da 4 lire a 10 lire) Il sistema decimale viene introdotto proprio nel 1972, la Lira maltese, equiparata alla sterlina del Regno Unito precedente, fu suddivisa in 100 Cent o 1.000 Mils. ______________ 1972 Malta 10 Cent. - Rame/nickel
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  43. Allego una foto io, prodotti da più marche, sono impilabili a piacimento, si tratta di cassetti estraibili con all'interno il vassoio, questi sono disponibili con vari formati di suddivisione interna, quadri di varia misura, tondi per serie euro, per capsule etc. etc. Come prezzi variano dai 12 ai 16 euro a seconda della casa, personalmente li ritengo uno dei sistemi di conservazione migliori e comodi che ci siano sul mercato, adatti ad ogni tipo di collezione, quando sono molti possono essere identificati con l'applicazione di etichette adesive sulla parte frontale. Io dovrei averne almeno 150.......... :angel:
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  44. 12 Tarì 1800 7° tipo Ferdinando III di Borbone. Nel 1759, alla morte di suo fratello Ferdinando, Carlo divenne Re di Spagna, mentre il Regno di Sicilia e il Regno di Napoli furono assegnati al figlio terzogenito Ferdinando, di appena otto anni[84]. Il consiglio di reggenza a cui fu affidato il giovane Ferdinando III di Sicilia riprese il vecchio progetto riformista[85], che continuò anche dopo la maggiore età del sovrano. Come avvenne per il padre, Ferdinando avrebbe dovuto prestare giuramento di rispetto delle costituzioni e dei privilegi del Regno, ma ciò non avvenne poiché ancora minorenne[86]. Divenuto maggiorenne, il reggente Bernardo Tanucci decise, in quanto contrario al potere baronale nell'isola, che il re non avrebbe prestato nessun giuramento, questo fu motivo di contrasto tra la famiglia regnante e la nobiltà Siciliana[86]. Di particolare rilievo fu la requisizione e successiva vendita del ricco patrimonio terriero del soppresso ordine religioso della Compagnia di Gesù. Circa 34.000 ettari furono messi all'asta e una parte di essi fu sottratta al baronaggio e riservata ai piccoli agricoltori: oltre tremila di essi ebbero assegnate porzioni di terra[ Questa politica sociale tesa alla redistribuzione delle terre ai contadini poveri rappresentò il primo serio tentativo di riforma e di colonizzazione del latifondo meridionale, costituendo la più consistente operazione di riforma agraria attuata in Italia nel corso del XVIII secolo[88]. Anche il nuovo piano riformistico fu pesantemente osteggiato dai baroni. La risposta della corona fu l'estromissione della nobiltà siciliana dal ruolo primario di governo del paese, relegandola in una posizione di secondo piano. Si affermò un orientamento antibaronale, che divenne, poi, antisiciliano, che portò a sostenere una politica nella quale Napoli ebbe piena supremazia su Palermo. Tutto ciò influirà, in seguito, sul ruolo del "partito siciliano" nell'ambito delle sorti del Regno delle Due Sicilie[89]. Nel 1774 il nuovo viceré di Sicilia era il Principe Marc'Antonio Colonna, questi napoletano d'adozione, interruppe l'usanza secondo il quale il viceré veniva scelto in ambienti non napoletani. I baroni Siciliani e la regina Maria Carolina si schierarono contro il marchese Tanucci[90], e con soddisfazione della nobiltà Siciliana, Tanucci abbandonò il suo incarico. Maria Carolina lo rimpiazzò con il marchese Beccadelli, il quale con la sua politica, finì con il danneggiare il baronaggio siciliano[91]. Nel 1795, il patriota siciliano Francesco Paolo Di Blasi, sostenitore di idee repubblicane e indipendentiste, propugnatore dei diritti dell'uomo, venne arrestato, processato e giustiziato per accusa di cospirazione per l'istituzione di una repubblicana siciliana.
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  45. -_- buongiorno...ecco quello che e ....se non sbaglio...una monetina di Pisa. diametro 15mm,peso 0.44grs...e mistura mi pare?!...
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  46. @@Matteo91 Ho una dramma di Sardi in basso grado di conservazione (foto a sfondo azzurro) contemporanea di Alessandro che ho messo a confronto con una meglio conservata. KINGS of MACEDON. Alexander III ‘the Great’. 336-323 BC. AR Drachm (15.5 -16.5 mm, 4.144 g). Sardes mint. Lifetime issue, circa 334/25-323 BC. Head of Herakles right, wearing lion skin / Zeus Aëtophoros seated left; monogram in left field, rose below throne. Price 2553. apollonia
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  47. cele 31 buona sera a te ed al forum, nonno cesare che ama la chimica e da qualche decina d'anni la pratica a tutto campo, ti propone due piccoli interventi il primo è degli anni trenta del secolo scorso in Germania ove nel periodo della crisi più nera furono coniate monete dette "Not geld" confezionate in un materiale assolutamente nuovo; scoperto da poco: la resina fenolica; l'ho già postato su la moneta se lo desideri posso rispedirtelo per MP, il secondo riguarda un piccolo intervento nato quasi per caso da un lamonetiano che si chiedeva come potesse agire l'abrasione operata dalla sabbia sulla patina delle monete cadute in mare, anche questa cosina è su la monete( tutto rigorosamente sulla piazzetta) può essere interessante per la presentazione dei minerali di Rame e della loro alterabilità....fammi sapere; per il poeta poi ti consiglierei un autore del Gran Ducato di Toscana...si chiama Giuseppe Giusti vissuto nell'800 i suoi versi sono tuttavia di una uttualità straordinaria; buona serata Cele 31 a te ed al Forum da nonno cesare
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  48. Ehi, non fregateveli tutti prima di Natale.
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  49. Io ci aggiungerei anche Kunker 138 del 11/12 marzo 2008 Ciao Uragano
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