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Contenuti più popolari

Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 11/25/15 in tutte le aree

  1. Non ci conosci di persona, ma ci conosciamo qui sul forum. Anch'io avevo lo stesso, diciamo dilemma, come sarà quando li vedrò, come mi comporterò e soprattutto come si comporteranno con me, loro si conoscono perchè qui sul forum si chiamano per nome. Invece è come essersi conosciuti da sempre, un salutarsi come vecchi amici e la cosa più fantastica è quella di dare un nome e un volto ai vari nick e avatar. Poi parli con tutti come se ti conoscessi da una vita. C'è chi è più in confidenza, chi meno, ma siamo tutti una grande squadra con un unico grande obiettivo: divulgare e parlare di numismatica. La numismatica fatta di studio e di ricerca, anche di prezzi, ma soprattutto di studio e ricerca. Avrai modo di conoscere persone che potrebbero insegnare la numismatica o la storia senza nessun problema, invece si dilettano e ci dilettano, con i loro insegnamenti, qui sul forum. Un abbraccio e ci vediamo sabato. Graziano
    5 punti
  2. Ciao a tutti.....lo so che quando ho aperto la discussione sul Quarto di Rupia avevo scritto di aver completato la mia collezioncina tipologica Somala ma, come già sospettato dal grande @R.E.IN.SENA in tempi non sospetti (che mi conosce davvero bene) :blum: , non ho resistito e ho aggiunto una sorellina alla Rupia del '19 :D . Purtroppo non l'ho ancora in mano perché la ritirerò a Verona però nel frattempo vi posto le foto curioso del vostro parere :rolleyes: .
    3 punti
  3. Bevete un bicchiere anche alla salute degli assenti! :nea:
    3 punti
  4. Wow discussione sempre più interessante !! Bellissime immagini, grazie! Ecco il quadro, se è questo che intendevi.Buon pomeriggio Chiara
    3 punti
  5. Ti ringrazio Mario!! :good: Non posso che quotare!! :good: Aggiungerei di non preoccuparti se dopo la prima volta non ti ricordi i nomi di tutti!! E anzi è normale se ti confondi visto quanti si è.. :blum:
    3 punti
  6. Il palazzo della Zecca ora Biblioteca Nazionale Marciana.
    2 punti
  7. ma come un genovese che non conosce le proprie monete !! :girl_devil: le foto sono un po' piccole .. per me si tratta di un 8 denari col castello http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-GE2/20.... potrebbe però essere anche un 8 denari con la Madonna
    2 punti
  8. Allora prenotato per 46 per sabato ore 12, 45 alla Pizzeria Ristorante Grotta Azzurra 1 - Via Scuderlando 87( per chi magari arrivasse in ritardo e arrivasse lì dopo e da solo ) Scelta di un primo tra tortellini panna e prosciutto o lasagne, un secondo tra cotoletta o braciola, un contorno, acqua e vino a 13 Euro nel caso della pizza 12 Euro ( da dire al momento ) Comunque ci fosse un cambiamento di una o due persone comunicatemele lo stesso perché venerdì sera devo passare da loro perché mi vogliono conoscere :blum: Ritrovo per tutti sabato ore 12,00 - 12, 15 mi raccomando puntuali perché poi a un certo punto partiamo insieme per andare alla Pizzeria. Ritrovo davanti al banco di R - R ( Riccardo Rossi ) 553G Comunque si, che io ricordi è un record comunque, Verona c'è , Lamoneta pure, la condivisione tra numismatici ( che siano collezionisti, studiosi, autori, commercianti....giovani e meno giovani....) pure....buon Verona e se c'è qualche problema ditemelo prima di venerdì pomeriggio
    2 punti
  9. No!..... 47 ..... morto che parla :blum: :rofl:
    2 punti
  10. Mario prenota pure anche per me + 1!!! salvo imprevisti..
    2 punti
  11. Disallineamento della godronatrice punzonatrice del taglio. Normale errore.
    2 punti
  12. Ciao Stefano, ciao Filippo, vi ho appena aggiunti, siamo a 45 con @@oldgold +1 incerti ma magari poi ce la faranno ....e' un po' la dimostrazione reale che tante amicizie, conoscenze si sono concretizzate nel tempo con incontri non solo virtuali e che continuano nel tempo, e' poi la mission del forum di permettere di confrontarsi, incontrarsi, scambiarsi informazioni, questo Verona ne è la indubbia dimostrazione andando tra l'altro verso un record di presenze, ma non dimentichiamoci dei tantissimi lamonetiani che ci saranno sia venerdì che sabato, e' un buon segno di vitalità, condivisione, che il forum oggi sappia trasformarsi con efficacia da virtuale a reale e viceversa, da digitale a cartaceo, che possa essere riferimento immediato nel panorama numismatico e non ultimo diventare anch'esso attore in prima persona di eventi numismatici e culturali come sarà' nel 2016 a Parma.
    2 punti
  13. Io mi sarei scottato e l'avrei fatta cadere anche a terra. @@Caio153 mi permetto di rispondere al tuo post # 6 cercando di far capire che il discorso falsi non è così semplice come forse credi tu ma è un coinvolgimento di parecchie cose che racchiudono, esperienza pluridecennale, studio della tipologia monetale, studio dei tondelli, studio delle patine naturali ed artificiali, conoscenza di particolari tra una moneta fusa ed una coniata ed anche questa situazione sarebbe parecchio da approfondire ( un esempio è la moneta sopra ), coni moderni reincisi su stampi autentici, ecc. ecc. potrei citarti altri dieci motivi che servono per riconoscere i falsi e se nei link da te citati non hai avuto le risposte che ti aspettavi il motivo è proprio perché ogni falso va analizzato singolarmente e che tanti dati non vengono pubblicati per non allertare chi produce queste cose Nel caso in oggetto, è una questione di esperienza, ma anche di altre cose, che fanno capire che c'è qualche problema, in primis il bordo del rovescio ondulante e tagliente e c'è un motivo perché è così, confrontala con quella da te postata su acsearch, noterai questa differenza e potrai trarre le tue conclusioni e ti assicuro che personalmente non avrei avuto bisogno neanche di guardare la foto del link, proprio per quanto riguarda il discorso esperienza, quindi vedrai che arriverà il tempo che magari avrai la risposta ai tuoi quesiti, nel frattempo potrai farti esperienza sul campo sui falsi e continuare a dare le giuste informazioni storiche visto che mi sembra di aver capito che sei uno studioso - archeologo. Per quanto riguarda @@oldgold che probabilmente ha visto la moneta in qualche collezione, il mio consiglio, nel caso in cui si hanno dei dubbi su quanto da me detto è quello di farla periziare da persona esperta. Saluti Babelone
    2 punti
  14. Sulle placchette e medaglie uniface, già si è molto discusso... Potete consultare, il Ricciardi, il D'auria nell'introduzione e i vari cataloghi d'asta fra cui il Varesi 2007... Hanno un mercato, sono ricercate, ma esulano dal discorso medaglistico... O meglio: sono un mondo un po' a parte... Fermo restando che conosco parecchi collezionisti di Borboniche o Murat che hanno inserito a pieno titolo placchette e medaglie uniface nelle loro collezioni...
    2 punti
  15. P.S. i neri nella realtà non sono così marcati.. :good: Su questa ho fatto il possibile.. :pardon:
    2 punti
  16. Bravi! E brava Tuscia che ha indovinato! A me quei numeri non dicevano proprio nulla!! Però approfitto per postare un paio di cosette che non mi sembra di aver già inserito e che ci calzano a pennello (sempre da Palazzo Ducale)!!
    2 punti
  17. Ma più che i rotoli, a me invece interesserebbe sapere cosa sta facendo nello specifico.... la BCE, in merito alle oltre 100 mail di lamentele che ha ricevuto...
    2 punti
  18. L'Impero era finito con la morte di Federico II. Un re tedesco che potesse, pel solo fatto di essere re di Germania cingere anche la corona imperiale era ormai improponibile. Non c'era interesse che ciò avvenisse ne per il Papa ne in Francia e neppure in Germania, dove i vari Stati cercavano di consolidare i propri confini. Il Reichstag aveva nominato Rodolfo d'Asburgo (che pur regnando per quasi un ventennio non trovò il tempo di andare a Roma a cingere la corona imperiale), Adolfo di Nassau, Alberto d'Asburgo. Nessuno di essi fu veramente imperatore. Cercò di esserlo Enrico di Lussemburgo, eletto probabilmente perché principe "di confine", senza alcuna influenza e senza possibilità di interferire negli interessi delle casate tedesche. Enrico VII scese in Italia col sogno di restaurare l'autorità imperiale, nel disinteresse dei tedeschi e con l'ostilità di Filippo di Francia. Certamente in Italia vi erano idealisti (Dante docet) che vedevano con interesse questa possibilità, ma era cosa utopica, .... troppe Signorie, troppe ostilità, ... città e cittadinanze divise, .... guelfi e ghibellini. Come poteva cambiare le cose venendo in Italia con poche migliaia di soldati? Come avrebbe potuto restaurare ordine e pace? Senza forza militare ha dovuto barcamenarsi tra fazioni ed alleanze. A Milano per qualche motivo richiamò i Visconti allontanando i Torriani. Alcune città del Nord-Italia (come Parma, Lodi, Padova, Verona) gli aprirono le porte. Altre porte dovette abbatterle. Altre gli restarono chiuse. Al Centro e al Sud peggio ancora. Le sue porte Firenze gliele chiuse in faccia. A Roma non gli fu possibile neppure fare una visita turistica ( e tanto meno cingere lì la corona imperiale) a San Pietro, che faceva parte della zona sotto controllo degli angioini di Roberto di Napoli; si limitò ad entrare nella Basilica di San Giovanni in Laterano, che era sotto controllo dei Colonna, .... è lì che ha trovato la sua corona di "semper augustus". L'accoglienza migliore la ottenne a Pisa. Un sogno quello di Enrico VII, ... una speranza di ordine e pace sicuramente da parte di molti. La moneta con l'aquila nasce da questo. E' una moneta di Enrico re d'Italia e imperatore. Coniata a Milano. Probabile. Da una fazione per ingraziarselo (i Visconti?)? Da una città ghibellina pro-imperiale? Non c'è riferimento ad una zecca, per cui , al di la dell'interesse storico e numismatico (grande interesse) su dove sia stata coniata, il punto è questo .... che non si è voluto dare una attribuzione dell'autorità emittente che non fosse quella di Enrico.
    2 punti
  19. Le pochissime e circoscritte campagne di scavo non hanno mai restituito materiale numismatico. Le uniche monete provenienti ufficialmente dal sito sono quelle scoperte nel 1890 nel cosiddetto ripostiglio di Santa Maria di Licodia, a cui dovrebbe aggiungersi secondo alcuni per luogo di provenienza, il famoso tetradramma di Aitna che a quanto si dice sarebbe stato rinvenuto proprio a Civita. Ritornando al suddetto ripostiglio, fu casualmente riportato alla luce da un contadino che lavorava la terra e "illustrato magistralmente" nel 1891 da Arthur Evans. Il tesoretto viene considerato "fusione di più nuclei diversi", il cui seppellimento si colloca agli inizi del IV secolo ed in particolare al 370 a.C. (Jenkins), attualmente si trova disperso e alcuni pezzi fanno parte della collezione del Museo dell'Università di Harvard. In esso erano presenti: Messina: 3 tetradrammi Mozia: 1 tetradramma Selinunte: 1 tetradramma Siracusa: 67 decadrammi (8 di Kimon, 20 di Euainetos) / 6 tetradrammi Atene: 2 tetradrammi e "molti pegasi" di cui si sconosce il numero esatto. In aperto contrasto alle ipotesi del prof. Rizza è invece un altro grande docente universitario dell'Ateneo catanese, Giacomo Manganaro, noto epigrafista e numismatico che a tal proposito scrive: " Solo attraverso Katane o Naxos monete e un kerykeion (della metà del V secolo) dei Rheginoi potevano arrivare fino ad Aitna-Inessa, se da collocare a Civita presso S. Maria di Licodia, nella quale pare siano state rinvenute litrai sileniche di Aitna e di Katane, quelle di Abakainon e bronzetti di Piakos." Il centro è infatti un importante "feudo di caccia" conosciuto specialmente nell'ambiente degli scavatori clandestini per la ricchezza dei rinvenimenti numismatici. Nel corso del tempo sembra che molte ed importanti siano state le scoperte di monete in questo sito, al riguardo vorrei ricordare che tra gli anni '70 e '80 si era sparsa la voce del presunto ritrovamento proprio a Civita, ma anche a Randazzo di altri esemplari di tetradramma di Aitna. Un'altra prova indiretta dei cospicui ritrovamenti numismatici provenienti dalla zona è costituita dalle numerosissime monete immesse illegalmente nel circuito di vendita internazionale. Tale prova ci viene fornita ulteriormente dal prof. Manganaro che è stato da sempre un acuto e affidabile conoscitore del mercato antiquario e delle sue dinamiche, il quale registra soprattutto negli anni '80 un "pullulare" nelle case d'asta "specialmente estere, di tante monetine in argento della Sicilia greca, con esemplari estremamente rari o inediti". Sulla provenienza di gran parte di queste frazioni d'argento non ci sono dubbi, infatti il prof. Manganaro scrive: "...nel centro anonimo di Civita presso Paternò, identificabile certamente con Aitna-Inessa. Da quest'ultimo centro, setacciato dai clandestini da anni, provengono verosimilmente le manciate di Kerma ricche degli inediti di Katane, mai prima emersi dal suolo catanese" che Christof Bohringer presenta nel 1949 a Berna. Io stesso infatti ho potuto appurare la veridicità di queste parole consultando vecchi cataloghi, soprattutto di case d'asta tedesche e ticinesi, in cui venivano presentate moltissime monete provenienti da Paternò. Ricapitolando la situazione, secondo la Soprintendenza di Catania i dati cronologici raccolti negli ultimi scavi del 1995 hanno potuto confermare la tesi del prof. Rizza, cioè quella di escludere l'identificazione di Civita con Aitna-Inessa. A tal riguardo la stessa Soprintendenza di Catania scrive: "...a nostro avviso, il dibattito sull'identificazione di Aitna-Inessa è ancora sostanzialmente aperto (non si dimentichino anche i problemi di ordine epigrafico e numismatico)." Al momento la città di contrada Civita rimane dunque anonima, anche se qualcuno ha voluto identificarla sulla base di elementi numismatici, con l'antica città indigena di Piakos.
    2 punti
  20. Annosa questione l'identificazione topografica di Aitna-Inessa, che ha visto nel corso del tempo il contributo scientifico di diversi storici, archeologi e numismatici. La maggior parte dei rinvenimenti numismatici della zecca di Aitna si concentrano principalmente nei territori dei comuni di Paternò e Santa Maria di Licodia. Le poche e discontinue ricerche archeologiche nella zona non hanno mai portato a una identificazione definitiva del sito di Aitna-Inessa, ma solo ipotesi di localizzazione. Allo stato attuale i siti maggiormente indiziati sono: l'acropoli di Paternò, contrada Civita e Poggio Cocola (località conosciuta anche come Poira). Proposte di identificazione e storia della ricerca archeologica nel territorio A parte qualche breve intervento di scavo da parte di Paolo Orsi agli inizi del '900, la ricerca archeologica nei territori di Paternò e Santa Maria di Licodia ha inizio tra gli anni '50 e '60, con il prof. Giovanni Rizza, già direttore dell'Istituto di Archeologia dell'Università di Catania. Il docente universitario avviò le prime indagini sistematiche sul terreno in contrada Civita, sull'acropoli di Paternò e in località Poira-Poggio Cocola per l'urgenza di contrastare gli scavi clandestini che in quel periodo stavano assumendo carattere sempre più intensivo. Contrada Civita Civita è una vasta contrada che si trova tra Paternò e Santa Maria di Licodia, a metà strada tra i due comuni che ne hanno rispettivamente competenza amministrativa. La zona comincia a destare un certo interesse dal punto di vista archeologico solo quando viene visitata regolarmente da Paolo Orsi. L'insediamento di Civita viene spesso identificato, non si sa se a torto o ragione con Inessa-Aitna, la città indigena in cui nel 461 a.C. si rifugiarono i coloni dori cacciati da Catania. Nei secoli passati si conosceva ben poco di questo insediamento, sebbene questo fosse il luogo di provenienza di una famosa statua fittile di Kore, pubblicata nel 1904 da Giulio Emanuele Rizzo. Le prime ricerche ufficiali nel sito - come già accennato in precedenza - si devono al prof. Rizza il quale effettuò dei saggi di scavo che hanno permesso di individuare l'esistenza di un importante centro indigeno-ellenizzato di facies affina a quella del Mendolito di Adrano. L'area della città si estende su un pianoro lavico, ampio più di 25 ettari, circondato da una poderosa cinta muraria che cinge l'abitato su tre lati. Le abitazioni portate alla luce coprono un arco cronologico che va dall'età arcaica al IV secolo a.C., dimostrando già a partire dal V secolo a.C. l'esistenza di un impianto urbano regolare che rimanda alla presenza stanziale dei greci sul sito. Alla fine degli anni '50 furono raccolte dentro l'abitato diverse ceramiche e terrecotte votive di tipologia soprattutto calcidese, riferibili ad un santuario di Demetra e Kore, che trovano riscontro tipologico con la stipe votiva di Piazza San Francesco a Catania. Nello stesso periodo si data all'interno del perimetro urbano il ritrovamento fortuito da parte di un contadino di un prezioso, quanto raro, caduceo di bronzo, oggetto che nell'antichità costituiva l'attributo principale degli ambasciatori. Il caduceo (kerykeion) di civita reca sull'impugnatura l'iscrizione RECINON (dei Reggini) e testimonia dunque un rapporto tra gli abitanti del centro indigeno etneo con quelli della colonia calcidese di Reggio. Le poche tombe scavate nella necropoli meridionale mostrano decisamente un quadro misto, in cui si ha la presenza di indigeni di rango elevato e sepolture di greci a partire dalla metà del VI secolo a.C. Tra i materiali di spicco provenienti dai corredi tombali si segnala in particolare una cista bronzea a cordoni di produzione etrusca, frammenti di un'armatura e di un elmo e monili in oro e argento. Gli elementi raccolti nel corso di quelle campagne di scavo permisero di stabilire lo sviluppo cronologico della città, che va dall'età arcaica (facies di Licodia Eubea) alla seconda metà del IV secolo a.C., cioè fino all'età dionigiana, periodo in cui si ipotizzò venisse distrutta, forse da un terremoto. Dopo il IV secolo a.C. non sono note frequentazioni nel sito, infatti in età imperiale, quando la città era ormai in stato di abbandono, i romani vi fecero passare l'acquedotto che da Santa Maria di Licodia portava l'acqua a Catania. Tali dati hanno indotto il prof. Rizza a escludere che si possa trattare di Aitna-Inessa, la città menzionata dalle fonti fino al periodo romano. Le ultime indagini effettuate dalla Soprintendenza di Catania si datano al lontano 1995, avviate anche questa volta "per contrastare un'attività di scavo clandestino particolarmente intensa", ed hanno riportato alla luce i resti di due case, inseribili nello stesso impianto urbano messo in luce in passato. continua................
    2 punti
  21. In attesa di sapere se ho visto giusto con i due grossi nella discussione del drago alato...ma qui ormai almeno per Milano siamo al più al ping - pong vedo....presento un'altra moneta che dovrebbe attirare appassionati al di fuori dei confini lombardi perché dico questo ? Perché è come minimo una moneta anomala per Milano, siamo sotto Enrico VII, almeno così si ritiene, ( 1310 - 1311 ), abbiamo un grosso senza alcuna indicazione della città il MEDIOLANVM, avviamo l'aquila imperiale ad ali spiegate, in leggenda REX hENRICVS che indicherebbe Enrico VII, al rovescio la grande croce sovrapposta al altra croce col SEMPER AVGVSTVS. Ricorda evidentemente il tipo aquilino di Merano molto diffuso nell' Italia settentrionale alla fine del 1200 e imitato da tante zecche, Treviso, Vicenza, Verona, Padova, Mantova, Parma, Chambery, Genova e qui ci siamo quasi tutti.... :blum:, andiamo oltre Milano indubbiamente come bacino... Ma Milano la conia anche lei perché ? moneta evidentemente di impronta tipicamente imperiale, fu veramente moneta milanese o qualche dubbio rimane ? e perché infrangere le tipologie classiche croce/Sant'Ambrogio ? se non riesco a coinvolgervi neanche qui....abbandono... :help: da Cronos 6 lotto 99 moneta R2
    1 punto
  22. Buondì, domenica dopo alcuni weekend di pausa, ho fatto un giro al mercatino e ho trovato un pò di monete, sia italiane che straniere. Incomincio col postare quelle meglio messe: 50 kopek CCCP 1967 5 Shillings 1973 Ten years of freedom 25 Pesos Primera moneda patria 1967
    1 punto
  23. Comunque mi dispiace davvero. Ci vuole un'enorme passione per creare un bel forum, una dedicazione straordinaria per riuscire a creare una squadra vincente che sappia farlo crescere quantitativamente e qualitativamente, risolvere i conflitti, attirare nuovi foristi. Non sono un collezionista filatelico, ma mi piace di quando in quando sfogliare le pagine di quel forum perché ricco di interventi di approfondimento e non mancavano foristi con una preparazione storica brillante, che sapevano inquadrare una busta con il suo timbro in un contesto storico preciso, spiegando chiaramente i "perché". Come omaggio a lafilatelia.it e al suo fondatore, Maurizio Misinato, posto una bellissima fotografia di Giorgio Sommer (ca 1880) che ho scaricato da quel forum e che ci riporta a un'Italia rurale, quando le persone umili andavano dallo scrivano del paesino per farsi scrivere le lettere d'amore. Ti sia lieve la terra, Maurizio Misinato.
    1 punto
  24. Concludo la risposta che ho dato frettolosamente nel pomeriggio, poi non torno più sull'argomento perchè tanto non c'è motivo di alimentare una polemica che, di fatto, non esiste :) almeno tra me e te. Di certo Varesi e Tinia non hanno bisogno dell'avvocato e magari ti hanno liquidato un po' di fretta in quelle discussioni dandoti una brutta impressione. Ma io credo abbiano ragione: Tinia dice di affidarti ad un professionista o al forum, perchè utenti non esperti non hanno altre strade da percorrere per essere certi di non acquistare un falso. Per quanto si possa fare uno studio di conii, stile, e altro ancora, mancheranno sempre quelle competenze che si acquisiscono solo con l'esperienza. (E qui non mi riferisco solo a te, ma è anche un mio problema). Quando utenti preparati come Babelone mi rispondono ho la possibilità di capire se una moneta è da acquistare o da evitare. In questo senso, conoscendo la loro esperienza, posso anche accontentarmi di qualche indicazione generale su cosa non li convince. Certo, così non imparerò tutti i trucchi del mestiere...Ma per fortuna tutti questi trucchi non vengono esposti sul forum, che è pubblico ed è letto da falsari. Faciliteremmo il loro lavoro. Sono sicuro che se si volesse qualche informazione in più, un modo per fare due chiacchiere con questi utenti lo si può trovare :) E concordo pienamente anche il discorso di Varesi. Ci sono professionisti che vendono monete orribilmente rilavorate (se non completamente false) perchè c'è gente che è disposta a comprarle. Se la domanda della clientela è per monete lavorate, spatinate e ribulinate pesantemente, allora l'offerta sarà di queste monete. Se le monete false hanno uno sbocco facile, stai certo che verranno proposte. Detto questo ognuno trae le sue conclusioni sull'affidabilità di certe case d'asta (e professionisti in generale) a seconda del materiale che vende e rivolgerà le sue attenzioni altrove. Come dicevo prima, se un professionista non si comporta da professionista, cambia professionista. Ecco l'importanza di avere un professionista serio di riferimento o una casa d'asta abbastanza affidabile o un forum con persone competenti per poter avere dei consigli sull'autenticità delle monete.
    1 punto
  25. Grazie mille @@fofo :hi:
    1 punto
  26. Qbb/ bb e' il grado di conservazione, la scala e' fdc( fior di conio) spl ( splendente) bb(buonissimo) mb ( molto buono) la "q" sta x quasi come misura intermedia tra queste. A livello economico le sue monete valgono dai 30 ai 60 euro, dipende da quanto tempo ha a disposizione e a chi cede la moneta(commerciante, collezionista privato...)
    1 punto
  27. Per soddisfare la prima "aspettativa", esiste google: usata dal russo all'inglese, la traduzione di google generalmente è ben comprensibile. Per soddisfare la seconda, esistono acsearch e altri siti. Invece non mi risulta che ci siano link che rimedino alla mancanza di buona educazione, poiché è un fattore innato.
    1 punto
  28. Anche io penso la tua sia una provocazione, perché di "restauri non ortodossi" in ambiente archeologico, ne son noti e sono motivo di discussioni pluridecennali...dall'uso dei cementizi, alle ricostruzioni integrali di pitture e stucchi, alle integrazioni di monete con leghe metalliche e ceralacca, alle reincisioni di ottocentesca scuola e così via. Come sempre vale l'Aristotelico :" in medio stat virtus". Un buon restauro non deve essere demonizzato perché non stravolge la natura dell'oggetto, ma casomai, lo preserva e rende perfettamente fruibile ( L'anfora di Baratti se non fosse stata restaurata non sarebbe leggibile e che dire dei bronzi di Riace o dell'elmo del Giglio ) Chiaro che, tornando alle logiche di mercato, lo stesso tipo di oggetto, che abbia avuto la ventura di conservarsi in maniera ottimale fino a noi, DEVE essere valutato di più di uno analogo ma che ha raggiunto le stesse condizioni estetiche grazie al restauro. Altrettanto, descrivere e mettere in vendita un oggetto come professionalmente restaurato ( non integrato, bulinato, stuccato o reinciso) non deve essere visto dal collezionista come una bestemmia... Poniamo un'altra ipotesi: un vaso in terracotta o in metallo, che abbia avuto un restauro utilitaristico ( cioè per continuare a fruirne) di tipo grossolano e che poi sia stato sacralizzato in una tomba. Una volta ritrovato, quasi sicuramente in pezzi o comunque danneggiato pesantemente, come dovrebbe essere restaurato visto che oggi i metodi di restauro si sono estremamente perfezionati? Va ripristinato nel restauro originale anche se talmente grossolano e utilitaristico che ne deturpa la forma e l'idea originaria? Va restaurato come era "ab origine" , con i metodi disponibili oggi e esposto accanto al materiale che fu usato nel primo restauro ? Va restaurato e basta?..... Anche qui mi piacerebbe sentire altre opinioni...
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  29. Meglio tardi che mai! Non sono sicuro al 100% , ma spero con tutto il cuore di esserci sabato.. Mario aggiungimi alla ciurma (quest anno numerosissima a pranzo !) Stefano
    1 punto
  30. Immagino che la tua sia una provocazione.. Comunque, gli "studiosi", seppure in altro ambito, hanno fatto già abbastanza danni in Italia.... Un ambito di per sé già di nicchia come la numismatica scomparirebbe quasi del tutto senza collezionismo, secondo me
    1 punto
  31. @@Tinia Numismatica ovviamente quando parlo di commercianti poco onesti intendo quelli della "rete non certo di voi seri professionisti.
    1 punto
  32. Zecca di Roma, mezzo grosso (1632), emesso sotto papa Urbano VIII (1623-1644), Muntoni,166. La moneta presenta un decentramento del conio ed un tondello irregolare non credo sia stata tosata,essendo un modulo molto piccolo, tale difetto è stato riscontrato su altre tipologie simili di questo periodo.-Ciao Borgho.
    1 punto
  33. Complimenti! Chiara ha perfettamente indovinato. Si trattava della procedura per la elezione dei Dogi. E il "bambino", scelto a caso in piazza San Marco, veniva chiamato "ballottino". Era un sistema alquanto laborioso in cui non potevano succedere dei trucchi. La faccenda andò avanti per molti secoli fino a quando non arrivò quel ladrone di Napoleone Il Doge era una figura rappresentativa, chi spadroneggiava era il temutissimo Consiglio dei Dieci..
    1 punto
  34. Si starà scompisciando dalle risate
    1 punto
  35. Bella serata e complimenti ancora al relatore Alessandro Cavagna ,agli organizzatori del CCNM e a Gianfranco Pittini suo Presidente che offre sempre spunti vari a tutti gli appassionati. Ieri era di scena Alessandro Magno con la sua monetazione , argomento importante e affascinante anche per i non esperti, bellissimo devo dire anche il dopo Conferenze per palati fini.....
    1 punto
  36. Ciao Enzo. Moneta che pur non avendo circolato presenta numerosi "segnetti" dovuti ad una conservazione non ottimale. Tuttavia, la valuterei intorno allo Spl, anche perché ho la sensazione che in mano la sua conservazione possa risultare migliore di quanto non appaia nelle foto. D'altra parte l'oro è estremamente difficile da fotografare o scansionare, sopratutto se ha un forte lustro. M.
    1 punto
  37. Caro @@Trevize segua i pochi, semplici ma efficaci consigli di @@Il*Numismatico Fabrizio e' tra i migliori se non il miglior fotografo numismatico presente sul Forum!
    1 punto
  38. Grazie Luciano. L Orsini rimane l Orsini a parer mio é il primo vero libro di numismatica di questa monetazione. Specie per i valori riportati e i vari bandi di emissione. Per quanto riguarda le rarità condivido in pieno i libri più recenti, il Di Giulio di 30 anni fa, il Manzoni di 13 annifa, i Pucci di 8 anni fa. Secondo me ottimi tutti, ma come dice anche Mario o almeno per quel che vedo o sento anche da i miei contatti ad esempio il di Giulio rimane ottimo tutt oggi. Credo che il proprio studio e segnarsi i vari passaggi in asta faccia gran parte o forse aggiorni ancora meglio le rarità di tali monete, come per il caso di questa ultima sicuramente apparsa su aste come il 1684 e su cui do piena ragione alla rarità del di Giulio. @@Brios la rappresentazione del San Giovanni Battista é sicuramente sia nel caso da lei citato del.Testone e aggiungo della piastra di Francesco molto classica, idilliaca e di bellezza Greca o ripresa dai Romani in seguoto, non fedele alla realtà.
    1 punto
  39. Congratulazioni per la performance fotografica! A mio modesto avviso siamo sul qSPL
    1 punto
  40. @@Cinna74 ciao Enzo. Beh certo che non stà messa proprio bene. Io mene intendo poco di sterline, ma penso che con tutti quei segni, siamo sul Bb, anche se sembrerebbe presente un buon lustro ma solo sui campi. Il R/ già è migliore. Il D/ mi pare che presenta problemi anche sui rilievi del ritratto. Dovrei vederla in mano con la giusta luce.
    1 punto
  41. Ah..beh,...allora! :) Sei subito andato sul sicuro. Non hai "smucinato" anche tu da qualche parte....(e' un vocabolo che ho imparato cinque minuti fa: http://www.lamoneta.it/topic/143831-smucinata-domenicale/#entry1645008 )
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  42. Non volendo aggiungere nulla alla triste vicenda, preferisco condividere con voi il suggestivo confronto dell'efebo di Selinunte con il dio fluviale al rovescio del tetradramma selinuntino. Una certa rigida eleganza li accomuna. Che ne pensate. Anche la storia recente della statua e' interessante, e almeno lei è tornata al suo posto. http://www.arkeomania.com/efebodiselinunte.html Ciao ES
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  43. Cari amici, anche quest'anno ho preparato il nuovo calendario. Chi lo desidera lo può scaricare in: http://www.roth37.it/Calendario2016.zip Per vedere i calendari degli anni precedenti : http://roth37.it/COINS/Calendars/index.html P.S. Se avessi messo questo avviso in "Piazzetta" sarebbe stato cancellato dopo pochi minuti, per la grande affluenza. roth37
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  44. Specificazione. l'anno 1716 Numero secondo il catalogo: 2151 Numero conio (cavaliere): 11 Numero conio (testo): 23 Ps Italiani la gente sorprendente. Monete dell'Italia il più bello nel mondo. Monete a Medici, Farnese, d'Este cima di numismatica . Un cane di Gonzaga porta la gioia più che una borsa di monete di altri paesi. Com'è possibile avere interesse per monete di altri paesi? Per me è un indovinello.
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  45. Anche io ho provato a contattarlo, ma c'è sempre il risponditore automatico : "Risponde la segreteria telefonica della Banda Bassotti, stiamo organizzando la prossima truffa di fine anno. Lasciate pure anche più di un messaggio, che in ogni caso non verrete ricontattati".
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  46. Nando12: per un paio di volte mi sono rotto gli zebedei e ho sbattuto la porta di questo forum.... per poi rientrarci nuovamente. Sbagliavo io, perché mi prendevo troppo sul serio. Il forum, come i social network, danno spesso occasioni per prendersela, ma non ne vale la pena. Tutto sommato, sono situazione che conviene ignorare e dimenticare al più presto. Vi è una sola ragione seria per andarsene da un forum: il fatto che non ci si diverte più. Se ti sei rotto, perché non trovi più interesse nelle discussioni del forum, ti sembrano inutili e soporifere, allora fai bene ad andartene: ma non serve chiedere di essere bannato 8come a suo tempo feci anch'io), basta semplicemente smettere di postare. Ma se la ragione non è questa e nutri ancora interesse nelle discussioni, allora prenditi un periodo di mutua (@@incuso mi ha promesso che non ti manderanno il medico fiscale a controllare se davvero sei in mutua), e quando il mal di pancia ti è passato, rientra a postare ciò che t'interessa.
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  47. Buon giorno al forum...le "bestie" con la "e" aperta come s'usa nel milanese, nella monetazione antica e moderna ce ne sono tante mai da far invidia al più fornito giardino zoologico, da quelle rappresentative o care alle divinità del mondo greco romano; ma non solo a quelle simbolo di potenza: vedi leoni ed elefanti che in qualche caso sono stati determinanti a risolvere battaglie campali...e vincere una battaglia campale voleva dire nel buon tempo antico conquistare un territorio ed il suo popolo. la domanda che sorge spontanea è: qual'è stato il primo animale a comparire sulla moneta oppure, nei casi di premonetazione, a simboleggiare la moneta stessa: i delfini di Olbia? le monete Cauri, della monetazione cinese? che altro ?... al Forum il pallino e buona giornata da nonno cesare
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  48. Salve, se può interessare, avevo aperto questa discussione, subito "chiusa" senza interessamenti.. http://www.lamoneta.it/topic/113877-un-euro-del-1965/
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  49. condivido pienamente le parole di Dabbene e come 417 sonia e altri sono stato "battezzato" con il RITO DI VERONA... la prossima volta rimango per il pranzo e magari per la notte (perchè verona è bella anche la sera) un abbraccio roberto
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