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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 11/11/15 in tutte le aree
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Concordissimo sul fatto che collezionare da soli è tristissimo ma c'è anche da dire che molte volte nella condivisione si hanno delle piccole delusioni... Pensate che io oltre a mostrare e spiegare la mia collezione a tutte le persone che conosco ho anche regalato monete (mondiali comuni in particolar modo) praticamente a tutti nessuno escluso (persino a ragazze con cui ero uscito la prima volta :P) facendo sempre anche un piccolo accenno storico-culturale riguardo la moneta in questione ma quasi tutti alla fine non erano realmente interessati nonostante gli avesse fatto piacere il gesto. Molti ad esempio hanno perso le monete che gli ho regalato, uno aveva scarabocchiato con la penna su una banconota che gli regalai (un 500 Shilingi della Tanzania... aveva disegnato i bassi al Bufalo :D). Però io non demordo, è bellissimo condividere e poi una minima percentuale che si incuriosisce e mi pone domande comunque c'è :)3 punti
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DE GREGE EPICURI Nell'ultimo ventennio del IV secolo a.C. la monetazione di Alessandro Magno, in parte erede della costruzione del padre Filippo 2° di Macedonia, si impose nell'intera area del Mediterraneo orientale;essa rappresentò per più di un secolo il principale sistema di riferimento per tutte le regalità ellnistiche. Non solo: proprio i milioni di monete emesse durante la vita del condottiero, grazie alla smobilitazione dei tesori persiani nei diversi palazzi imperiali, furono utilizzati a lungo in aree che dall'Italia meridionale giungono fino all' Afghanistan, all'Egitto, al mondo balcanico ed oltre. Ce ne parlerà al CCNM (via Terraggio 1,Milano) martedì 24 novembre 2015 alle ore 20.45 Alessandro Cavagna, dellUniversità degli Studi di Milano, che si è ripetutamente occupato di monetazione ellenistica (specie tolemaica) oltre che di emissioni romane provinciali e coloniali (Egitto, Provincia Dacia,ecc.) Visto che quella di Alessandro il Grande è anche una monetazione molto collezionata (basta scorrere la discussione "eterna" in: Monete della Grecia Contientale!) spero che interverrete numerosi,magari anche da fuori Lombardia.2 punti
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Buongiorno a tutti, vorrei chiedere con questa discussione, quanti esemplari effettivamente sono apparsi nelle varie aste e collezioni delle famose 100 lire 1940 ? Nel nostro catalogo ho trovato solo un riferimento all'asta Roma Numismatics Limited VI del 2013 dove sono stati venduti a 187.200 € Oltre a quelli presunti nei famosi barili ....ce ne sono altri esemplari presenti in collezioni note? o passati in altre aste di cui non sono al corrente? L'esemplare appartenete alla serie 1940 in cofanetto venduto all'asta Finarte 1984 dov'è andato poi? Ho trovato dunque una sola foto di queste 100 lire..... grazie Derek2 punti
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L'ho trovata, si tratta di un Dokdo dello stato di Cutch, con regnante Pragmalji I: http://en.numista.com/catalogue/pieces47039.html La tua moneta mi pare un parecchio decentrata, ma gli elementi ci son tutti.2 punti
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Ormai siamo in dirittura d'arrivo Altri nomi, oltre quelli citati sopra, furono presi in considerazione, e qualcuno tra i detectives arrivò a ipotizzare che erano coinvolte ben dodici persone, tra cui due o tre donne. La svolta decisiva ci fu nel febbraio del 1923. Un banchiere di Cincinnati, denunciò che gli erano stati offerti 80.000 dollari provenienti dalla rapina di Denver, durante un suo viaggio a St. Paul. Goddard e gli altri investigatori si riunirono a St. Paul, pensando che se i soldi erano lì, i banditi non potevano essere lontani. Escogitarono un piano, che sembrava infallibile, coinvolgendovi ispettori postali, banchieri, il contrabbandiere di alcol Otto Schulz, e figure del sottobosco malavitoso della città...troppa gente In particolare, il banchiere di Cincinnati era talmente eccitato dal suo coinvolgimento nell'avventura, da raccontarlo a tutti, anche ai giornali di St. Paul, che non potevano certo tacere la ghiotta notizia. Il piano scoppiò in faccia gli investigatori, che in seguito non impiegarono più le stesse energie profuse in quell'occasione, sebbene riuscissero comunque a recuperare 80.000 dei 200.000 dollari rapinati, insieme a 73.000 dollari in obbligazioni rapinati tre mesi prima di quelli di Denver a Walnut Hills, Ohio, rapina nella quale si riteneva fossero coinvolti Nick Trainor e Harvey Bailey, due dei banditi di Denver. Ma la pista era ormai fredda, i testimoni si erano allontanati, e alla fine... NESSUNO FU MAI PROCESSATO E CONDANNATO PER LA RAPINA DEL SECOLO A DENVER! Dodici anni dopo la rapina, il 1° dicembre 1934, il Dipartimento di Polizia di Denver dichiarò ufficialmente chiuso il caso, poiché tutte le persone che si pensava vi fossero coinvolte erano morte o in prigione (ma per altri reati). Nicholas Trainor e Robert Knapp erano morti. Harvey Bailey stava scontando l'ergastolo a Alcatraz, condannato per un rapimento. James Clark stava ugualmente scontando l'ergastolo, in un penitenziario dell'Indiana. Florence Thompson e Maggie Shecog erano state uccise. Otto Schulz viveva in California, e avendo detto tutto quel che sapeva non poteva ormai offrire più alcun aiuto. Noi, invece, non abbiamo ancora detto tutto. Nel 1950, James Clark, già condannato all'ergastolo, fu graziato, e uscì di prigione. Andò a vivere in una piccola fattoria nel Kansas, vicino alla sua famiglia, e qualche tempo dopo rilasciò un'intervista a un inviato del Denver Post. Nell'intervista, Clark disse che c'erano in realtà tre membri della rapina alla Zecca ancora in vita. Il terzo era stato in carcere con lui nell'Indiana. "Uno di loro è ancora lassù dove mi trovavo", disse Clark, "se hanno trovato me, dovrebbero essere in grado di trovare anche lui". Ma, a quanto sembra, nessuno lo ha mai cercato...e allora è davvero tutto petronius2 punti
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La questione Lira vs Euro è piuttosto complessa: 1- l'Euro in sé non è il male, e non ha prodotto i danni economici che possiamo vedere; 2- i responsabili sono stati i CONTROLLORI che non hanno fatto il loro dovere, vigilando sui prezzi; 3- la gente comune però non riesce a comprendere bene la questione e pensa "Un litro di latte mi costava 1000 lire oggi invece 1 €. Mentre la pensione/stipendio era di 1 milione e qualcosa oggi invece è di 600 €. Quindi i prezzi sono raddoppiati ma le entrate sono rimaste ferme". Ergo la colpa è dell'Euro. L'Euro è uno strumento, quindi non è ne buono ne cattivo, come un coltello che serve a tagliare la carne, ma se utilizzato (per altri scopi) male uccide. PS: @@ART Napoleone non ha rubato la Gioconda, ci mancherebbe, già l'aveva in casa (se no lo avrebbe fatto sicuramente).....però si è comunque comportato come un ladro qui in Italia.2 punti
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Ciao. Come promesso, anche se un po' in ritardo, vi mostro altre fotografie della stessa moneta nelle quali ho cercato di evidenziare freschezza di metallo e lustro che non si apprezzava nella prima coppia di fotografie all'inizio della discussione, mi direte se sono riuscito nell'intento. Saluti Vince2 punti
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Riprendo il concetto di "evasione dalla realtà", perchè mi sembra un po' il punto nodale. Sia nel caso "normale" (il collezionismo vero e proprio), sia nel caso "patologico" (dell'accumulo compulsivo), mi pare di intravedere, nei meccanismi psicologici sottostanti, una sorta di "desiderio di evasione" dalla realtà, e di costruirsi un piccolo "mondo" personale nel quale "rifugiarsi". Nel primo caso l' "evasione" può essere guidata dal desiderio di oggetti che "differiscono dall'ordinario", ma attenzione: questo "ordinario", non è detto che sia fonte di disagio!... Ecco quello che differenzia il caso normale da quello patologico: nel caso patologico, il soggetto, semplicemente, cerca e accumula oggetti, ma senza un criterio apparente: non importa quanto "differiscano dall'ordinario", perché il suo scopo non è più la ricerca di un piacere da elementi esterni, quanto la cessazione di un dolore, che si cerca di "spegnere" con il comportamento compulsivo, comportamento che, spesso, neanche il soggetto stesso riesce a "spiegare".... "Deve farlo",punto e basta. Nel caso "normale", c'è un desiderio di "evasione dall'ordinario" inteso come "quotidianità", un' evasione tesa alla ricerca di un piacere dato da qualcosa di diverso, nella fattispecie di "particolare", di "prezioso", di "gradevole"; nel caso patologico, c'è un desiderio di evasione da un disagio interiore, e questo si può manifestare con l'accumulo compulsivo di oggetti, la ricerca dei quali non ha più nessun criterio.2 punti
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Ciao. "Compravo musica."il mio fumetto preferito (Topolino), andavo a mangiare una pizza ogni fine settimana, compravo qualche pezzo per la mia collezione..". Bene, immaginavo che fossero queste le cose che compravi al tempo della lira, perché sono le stesse cose che compravo io e, più o meno, il 90% della gente. Quanto alla musica, oggi non hai neanche bisogno di comprarla, perché Ti basta avere un pc/tablet/telefonino e una connessione internet (e Tu dimostri di possedere entrambe le cose dal momento che intervieni sul Forum), per sentire gratis praticamente tutta la musica che vuoi. C'è ancora qualcuno che spende qualcosa per ascoltare musica o vedere film? Quindi, rispetto al tempo della lira, quanto meno per queste cose oggi si spende infinitamente meno (se non nulla), potendo ascoltare e vedere praticamente a "sbafo" qualunque musica o film. Quanto ai fumetti, ho visto oggi in edicola che "Tex" costa 3,20 euro e immagino che anche "Topolino" costi più o meno lo stesso. Considerando che sono dei periodici settimanali, mi sembra abbastanza strano che Tu rimpianga i bei tempi andati, quando potevi permetterti "Topolino"...perdonami, ma mi viene difficile pensare che non si trovino 3 euro alla settimana per comprare un fumetto. La pizza ogni fine settima: posso dirTi che, da buon italiota, anch'io vado a mangiare la pizza una volta alla settimana con gli amici e qui da me (a Cagliari) una buona pizza, consumata al tavolo di una pizzeria/ristorante (non, quindi, in una "bettola"), accompagnata da una bevanda in lattina, costa mediamente 12-13 euro a persona. Non so? Stiamo parlando di un costo impossibile, da sostenere una volta alla settimana? Certo che per una persona che non ha lavoro o non ha alcun reddito, probabilmente lo è.: Ma allora, però, mi sembra anche anomalo che un soggetto del genere, che non ha la possibilità di spendere 12-13 euro alla settimana per una pizza, possa invece passare il suo tempo su internet o su un forum di numismatica, perché a quel punto non dovrebbe neppure avere una connessione internet ed un pc. Mi sembrano due condizioni che non si conciliano bene fra loro. "Compravo qualche pezzo per la mia collezione...." Non so che collezione Tu faccia o, a questo punto, facessi, visto che mi sembra di capire che da quando c'è l'euro non compri più monete. Mah. A parlare con chi è sul mercato da tempo, contrariamente a quanto sostieni Tu, sembra che le monete di media/bassa conservazione in questi ultimi dieci anni si siano addirittura enormemente "svalutate", in quanto i collezionisti richiedono solo le alte conservazioni. Sarebbe interessante confrontare i prezzi delle monete all'epoca della lira e quelle odierne. Poi, ovviamente, anche capire che cosa collezioni (o collezionavi Tu). In conclusione, continuo ad essere perplesso sul fatto che "quel sacco di cose" che facevi quando c'era la lira, oggi non si riescano più a fare a causa dell'euro. Saluti. M.2 punti
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Aggiungo che il povero Capodistria per modernizzare un paese molto arretrato si trovò costretto ad inimicarsi molte delle famiglie nobili dell'epoca, con metodi anche apparentemente dispotici, egli venne accusato anche di ambire al trono ellenico...per tali ragioni nel 1831 venne assassinato, mentre si dirigeva in chiesa, dal fratello di uno dei nobili che aveva fatto arrestare. In seguito la Grecia divenne una monarchia sotto il Re Otone di Baviera. Capodistria è al giorno d'oggi considerato una delle figura più importanti della storia e politica della Grecia moderna tanto da essere effigiato anche sulla corrente moneta da 20 centesimi di euro.2 punti
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Non ho chiesto di stabilire la provenienza della moneta, anche perché non lo so e non sono interessato a questo ed ho già detto che e' in vendita da ACR, ma solo di approfondire lo studio di questa emissione, che richiama la tipologia di alcune monete di katane, se poi tu vuoi sapere della provenienza puoi aprire una discussione a parte.2 punti
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Mi ha fatto molto piacere leggere le tue parole, che mi confortano moltissimo, sarà pur vero che il prezzo d'acquisto è stato leggermente superiore di quello da te indicato (60 euro), ma non fa nulla, apprezzo davvero tanto la tua sincerità e di tutti (o quasi) quelli che scrivono su questo forum (magari qualcuno è anche troppo sincero ;) ) Tale esperienza mi sarà comunque utilissima per futuri acquisti della tipologia e non solo. Che altro dire, grazie ancora per tutto e alla prossima! (Alessandro, comunque:D:D)2 punti
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"Gianna difendeva il suo salario dall'inflaziooone" (Gianna - Rino Gaetano) "Con un deeeeecaaaaa non si può andar viiiiiiia - non ci baaaaastaaa neanche in pizzeriiiiiiiiia" (Con un deca - 883) Ricordiamo con qualche frase di celebri canzoni del dopoguerra qual era il sentimento per la defunta "cara vecchia lira", all'epoca soprannominata meno pomposamente "la nostra liretta", in cui infatti l'aggettivo "cara" è postumo, provocato da un lavoro di anni e anni di martellamento mediatico (o potremmo dire più volgarmente ma folcloristicamente martellamento di cxxxxxxx) sull'euraccio cattivo arrivato a far alzare tutti i prezzi e buttare sul lastrico noi poveracci, nelle versioni più ardite della favola per chissà quale oscuro complotto di uomini senza volto e senza nome. Peccato che quando nel 2002 la speculazione ha cominciato a fare il suo mestiere l'Euro esistesse già da ben tre anni ( http://www.lamoneta.it/topic/142233-precisazioni-sulleuro-e-la-sua-monetazione/ )... ma questo è un particolare irrilevante, anzi, fastidioso per chi ci ha frantumato i suddetti attributi nella speranza di trasformare l'intera unione monetaria in un gigantesco capro espiatorio allo scopo di dare addosso ai suoi avversari in epiche battaglie politiche che saranno ricordate per l'eternità. Noi tutti reduci della guerra stiamo subendo ancora adesso le sue nefaste conseguenze in questa sorta d'isteria collettiva che evoca legendari tempi in cui tutti stavano bene e tutto andava meglio... e chissà per quanto tempo ancora le subiremo, perchè questo mito della "cara vecchia lira che valeva la metà ma durava il doppio" si è guadagnato posto in mezzo ad altre perle dell'immaginario collettivo, quali "Einstein andava male a scuola" , "i topi amano il formaggio" e "Napoleone ha rubato la gioconda".2 punti
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beh non posso che ringraziare te e la tua morosa per le foto. davvero! le monete le ho viste al correr più volte, ma avercele in foto è tutt'altra cosa.2 punti
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E questa? Comunque ho visto i pezzi che ha Varesi in asta!! :mega_shok: Però non me ne intendo per niente quindi non me la sento di fare qualche offerta. Lascio che prendano la via di collezionisti che sappiano apprezzarle e mi metto a studiare!! :good: Per ora mi accontento di cercare di completare la serie del '48.. Poi mi ributto sulle medievali che mi fanno impazzire!!!2 punti
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Dopo aver rotto le scatole all'ottimissimo e venetocentrico @@417sonia, non potevo lasciare da parte l'altrettanto ottimissimo ma lombardocentrico @@dabbene, sarei stato parziale. Grosso non vuol dire moneta di grandi dimensioni, è un errore che spesso oggi si fa e che mi ha coinvolto in innumerevoli discussioni, ma che non rispetta né il latino né il volgare medievale. Grosso a riguardo delle monete significa pesante e di alto valore ma mai 'grande'. Una moneta d'oro da 8 mm era moneta grossa, un follaro di rame da 30 mm era sicuramente moneta parva. Anzi, credo proprio che grosso avesse l'esatto significato che oggi ha 'massiccio' (che in effetti ancor oggi è quasi sinonimo di grosso), se riferito ai metalli, cioè d'oro 'massiccio', d'argento 'massiccio'. Quindi parvus, che effettivamente potrebbe significare anche piccolo, in realtà era soltanto usato in opposizione a grosso, e quindi significava di metallo vile, o di bassa lega. Avete idea di quanto questa semplice constatazione, basata solo sulla lettura di qualche buon dizionario e sull'esistenza di formule come marchae o librae argenti grossi (marche o libbre di argento massiccio), possa aiutarci a comprendere il ruolo svolto da queste monete? Scusami, dabbene, ma dovevo pareggiare i conti. Andreas2 punti
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Certamente. Ma prezzare le monete è sempre una banalizzazione che a me pare molto triste. L'interesse numismatico di questa moneta è elevato: è possibile che nasca da un errato accoppiamento dei conii, quindi da un errore del personale della zecca, ma potrebbe essere anche intenzionale. I mule (o ibridi) Vrbs Roma / Costantinopolis sono rari, ma non rarissimi. Invece le "lupette" con dritti imperiali si contano sulle dita delle due mani! Ecco i pochissimi esempi che sono riuscito a raccogliere dopo alcuni anni che segue le lupette: Il fatto che il tuo esempio, nonostante l'illeggibilità del dritto, lo abbia già inserito nel mio archivio ti farà comprendere quanto l'abbia tenuto in considerazione :)2 punti
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Il collezionismo è estremamente diffuso tra tutti i popoli e tra tutte le classi sociali. Solo i gruppi umani e le persone che vivono in situazione di estrema indigenza non mostrano interesse per collezionare qualcosa: ma la loro stessa condizione di miseria, quando non di disperazione, fa sì che tutto il loro essere sia impegnato nel procurarsi i mezzi per l'elementare sussistenza. Ma tutti gli altri gruppi umani collezionano qualcosa. Non a caso uso la parola "gruppo", poiché il collezionismo è un aspetto che riguarda la socialità e quindi interessa l'antropologia. Ma ha senso il collezionismo? Accumulare oggetti svariatissimi - monete, libri, scatole di sigarette, etichette della birra, fotografie, santini, mutandine, statuette di gesso, tappi corona, dischi 78', pietre colorate, biglie di vetro, figurine, biglietti del tram, l'elenco è infinito - privi di valore oggettivo ma che acquistano un valore reale solo poiché collezionati, ha senso? Difficile dire che ne abbia. Quanto varrebbe la nostra collezione, non importa cosa abbiamo collezionato, se improvvisamente non esistesse più nessun'altra persona al mondo che collezionasse le stesse cose? Nulla. Non varrebbe più nulla. Il valore dell'oggetto collezionato esiste solo perché ci sono altre persone che collezionano lo stesso oggetto. Ecco perché scrivevo che il collezionismo è un fenomeno di gruppo.1 punto
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Moneta super comune ma dal grande fascino.....e la mia piccolissima collezione mondiale casuale continua ?.1 punto
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Buona sera :) Ho acquistato questa moneta di Domiziano poiché colpito dalla bella pagina verde e dal ritratto ancora vigoroso. L'ho identificata come RIC 350, ma non so se archiviarla come asse o dupondio. Mi serve un aiutino :D1 punto
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Le osservazioni di Gigante sono pertanto...acqua fresca...1 punto
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In zecca ci sono i punzoni con il millesimo 1940 e questo, alla luce di quanto riportato dalla nota 56...la dice oggi lunga sul fatto che forse le 100 lire dovevano essere l'apripista per una coniazione su grande scala per celebrare la vittoria nella guerra lampo..poi le cose non sono andate cosi e la moneta è rimasta nell'oblio1 punto
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Provate un po' a pensare: Quanto mi costerebbe in lire oggi mangiare una pizza se non fossimo mai entrati nella moneta unica?1 punto
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Bizerba perdonami ma, personalmente, io i soldi in musica li spendo. Se esce un cd che mi piace lo compro. Come ben dici è possibile ascoltare di tutto gratis su internet quindi lo faccio solo quando un album mi piace veramente e per intero ma trovo corretto l'acquisto di musica nonostante i tempi1 punto
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Sam, senza rendertene conto - lo specifico perchè non ti conosco ma certo non parto dal presupposto che sei stupido - stai facendo un ragionamento che non ha senso. Nel 2002 (cioè, ribadiamo, tre anni dopo l'arrivo dell'Euro come nostra valuta a tutti gli effetti) non c'è stato un aumento automatico di tutti i prezzi al dettaglio "da 1000 lire a un 1 euro" ma abbiamo avuto una serie di aumenti ingiustificati dei più diversi importi, che a volte - ma non sempre e non in prevalenza - hanno anche raggiunto il doppio, come nell'esempio 1000 lire trasformate in 1 euro invece che 1936,27... e in certi casi anche più del doppio. Questo però è un dettaglio che non cambia un fatto elementare da tenere ben presente: questi aumenti sono stati il frutto di un singolo evento di quell'anno, una speculazione sul cambio di modello di contante (e non di valuta, che appunto esisteva già da tre anni), per cui in ogni caso il problema di cui parliamo non è dipeso da quale valuta si usava prima o dopo, non è legato a questo. Non ha alcun senso dire che "con la lira si stava meglio", perchè non era la lira a farci stare meglio (cosa quest'ultima tutta da vedere, poi, come sottolinea bene anche il ragionamento di bizerba62) ma il non ancora avvenuto disastro fatto dai commercianti alle nostre spalle nel 2002. Non sottovalutare questo fattore, perchè su questo mito della lira = sorta di paradiso perduto ci stanno ancora giocando in molti, e tutto ai nostri danni.1 punto
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Beh le differenze sono molte..... ho messo in paragone nelle seguenti foto 100 lire 1936 e l'esemplare del 1940 i caratteri di 'Lire' e '100' mi sembrano differenti1 punto
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Premetto che di questi tempi mi trovo spesso a scrivere in treno, perciò senza bibliografia sottomano. Perdonatemi eventuali imprecisioni quindi... Detto ciò secondo me per capire quando l'equilibrio denaro milanese vs. pavese inizia a mutare è imprescindibile l'osservazione dell'adattamento delle zecche minori dell'area lombarda. Come ha detto Mario il terzolo inizia ad essere impiegato come prototipo da diverse zecche lombarde proprio nel tardo periodo enriciano. Poi questa "moda" del terzolo durerà anche nel periodo federiciano (anche se il Barbarossa farà tornare in vita per un breve periodo l'imperiale di buon argento di reminiscenze ottoniane)...di conseguenza anche io direi che si potrebbe anticipare l'anno-limite 1220!1 punto
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Salve @@Matteo91 , penso che non esista una spiegazione unica per cui Adriano emise queste monete che celebravano gli eserciti provinciali , delle quali ne abbiamo solo alcune rappresentazioni monetali . Una prima possibilita' e' quella che al momento della sua elezione a Imperatore , pur perseguendo una politica di pace universale , alcuni popoli tentarono di recuperare la loro autonomia dai Romani forse speranzosi per la morte del grande conquistatore Traiano ; tra questi popoli erano i Mauri , i Sarmati , i Rossolani , i Britanni , gli Egiziani , i Libici e gli Giudei . Seconda possibilta' e' quella che Adriano , sebbene fosse un Imperatore fondamentalmente pacifico , tenne sempre in costante allenamento e sotto ferrea disciplina tutti gli eserciti e in tutti i reparti , dal semplice soldato fino ai Tribuni militari , come si usava fare in previsione di una imminente guerra . Terza possibilita' , i viaggi , Adriano fu famoso anche per avere visitato tutte le provincie dell' Impero romano e naturalmente in questi viaggi in terre lontane , venne preso in "carico" dagli eserciti li' stanziati , per cui potrebbe avere emesso queste monete come celebrazione e ringraziamento per la scorta ricevuta . Non trovo altre motivazioni per una emissione cosi' specifica .1 punto
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...ah, se c'è anche del verde (cosa che dalla foto non appare chiara...), allora è un altro paio di maniche... Potrebbe esserci anche del "verderame"....almeno in quella zona. Ma per quanto riguarda tutte le altre zone più scure...secondo me è la disomogeneità della patina.1 punto
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Qualche giorno fa sono riuscito a procurarmi questa moneta trovandola ad un buon prezzo...si tratta di 10 lepta del 1830, una delle primissime coniazioni emesse dalla Grecia indipendente. a quell'epoca peraltro non governava ancora il Re, bensì un nobile di origini veneziane, Giovanni Capodistria che era stato eletto come Capo di Stato (Governatore) nel 1827. Capodistria, nato a Corfù nel 1776 (allora veneziana), era a quel tempo uno dei diplomatici più conosciuti ed apprezzati in tutta Europa. Queste monete, oltre che rare, sono interessanti anche perchè non sono delle dracme come si potrebbe supporre bensì "Fenici", anch'esse suddivise in 100 lepta o centesimi...il nome di tale valuta venne scelto proprio da Capodistria ed avrebbe dovuto simboleggiare la rinascita della Grecia dopo secoli di dominio turco...1 punto
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Un importante contributo che consiglio a tutti di leggere è " Lamoneta in Monferrato tra Medioevo ed età Moderna " di Luca Gianazza, in esso c'è un articolo importante di Michael Matzke dal titolo " La monetazione in Monferrato ed i primi denari monferrini ". La lettura di questo articolo mi permette di fare anche qualche riflessione sul circolante di monete milanesi. Certamente l'area monetaria milanese tende ad espandersi, in particolare verso ovest e quindi anche il Monferrato dove verrà abbondantemente imitata ma anche verso nord, il comasco, il Canton Ticino, ricordiamo l'importante ritrovamento di denari terzoli a Tremona descritto da Arslan, altro contributo da leggere sicuramente. Il sistema monetario pavese fu però predominante per un lungo periodo su quello milanese, pensiamo al periodo ottoniano, corradiano, ma Milano poi soppiantò il pavese. Quando avvenne tutto questo ? Matzke parla di XIII secolo, il 1220, sicuramente si in quella data lo era con la moneta pavese ormai diventata sussidiaria e direi locale. Ma il dubbio che ponevo è che questo fenomeno arrivò ben prima del 1220, la moneta pavese con gli enriciani incomincia il fenomeno svalutativo, abbiamo il momento massimo svalutativo con i denari pavesi bruneti di cui documenti genovesi ci attestano l'esistenza circa nel 1140, nel contempo ci saranno i denari terzoli e poi il denaro imperiale, col terzolo moneta di riferimento anche per le altre zecche lombarde, quindi secondo me il passaggio di testimone tra le due monetazioni arriva prima del 1220, certamente anche questo è poi uno spunto per chi lo volesse raccogliere.....1 punto
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@@sulinus, è rara ma non è bruttissima, come ha detto anche francesco77 discreto e aggiungo limata al limite. :)1 punto
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Magari intervenissi di più Andrea ....poi su argomenti come questi e qui stiamo parlando di cosa significhi grosso in numismatica che è poi la partenza di tutto.... Andrea Saccocci e la monetazione grossa sono indubbiamente legati, un gran connubio per tanti motivi ed è bello ogni tanto anche ricordare cosa è stato fatto e cosa hanno fatto gli autori, gli esperti.... Mi piace sempre anche citare buone letture nelle discussioni per chi volesse approfondire l'argomento, ne ho citati già diversi, di Andrea Saccocci cito due, anzi tre importanti lavori su questa monetazione che forse dovreste trovare anche su internet uno " L'introduzione dei grossi agli inizi del XIII secolo e la massiccia esportazione di argento dall'Europa Orientale ai territori islamici : una semplice coincidenza ? " già il titolo può indirizzarvi sulle argomentazioni trattate e poi " Un'ipotesi sull'origine della moneta grossa " ma anche " Tra Bisanzio, Venezia, Friesach : alcune ipotesi sull'origine della moneta grossa in Italia " questo lo trovate nei Quaderni Ticinesi di Numismatica, XXIII ( 1994 ). Ma Andrea Saccocci va oltre tutto questo che vi consiglio di leggere perché affronta le problematiche, non tanto le cronologie, all'origine di questa monetazione, ma mi o meglio ci ricorda un momento molto bello vissuto qui sul forum che partì con la discussione per me ormai mitica sui " i primi grossi italiani ", che credo sia stato uno dei momenti più alti di partecipazione attiva e anche di spessore sia per le immagini postate che per le spiegazioni, ecco partì da qui e si concluse il tutto con la relazione sull'origine della moneta grossa in una Assemblea in Società Numismatica da parte di Andrea Saccocci con la chicca finale, cosa incredibile, di vedere tanti esempi di grossi portati da vedere per tutti di utenti e appassionati, uno splendido tour partito qui sul forum, la relazione in SNI e infine la visione per tutti e sottolineo per tutti di queste monete, un gran momento anche del collezionismo privato. E quindi io mi auguro e ne approfitto per rilanciare magari proprio con te una seconda puntata su un altro argomento, partire da qui, scaldare i motori , relazione e magari visione di monete , potrebbe essere un gran momento ancora per riscaldare gli animi e la passione che mi sembra in certi casi un po' assopita in alcuni.... Ma nel prossimo post per par condicio ....l'applico anch'io ..... :blum: parlerò di un dubbio che mi è venuto leggendo Matzke, e anche di Matzke bisogna parlare, certo poi un giorno speriamo di aggiornare il tutto con qualche commento su anche i contributi del MEC ....1 punto
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Le prossime due a me sembrano contromarcate.. Sebbene non fosse indicato sul cartellino.. Che dite?1 punto
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Uno dei più bei pezzi della mia collezione di fotografie antiche (tutte di tema indigenista: ne ho alcune centinaia). Famiglia mapuche, ca. 1870, fotografo Christian Enrique Valck (non credo di essere fuori tema perché la discussione riguarda il collezionismo in generale): Una fotografia così ha senso unicamente se si hanno altre persone, ugualmente interessate, con le qualid discuterne: ovvero il collezionismo assume una dimensione di gruppo ed è coinvolgente. Se resta chiusa in un cassetto, senza che nessuno la veda, non ha più nessun senso. Credo che l'impulso che spinge una persona a collezionare sia fortemente correlato al bisogno umano di dire "io mi manifesto nei confronti di un contesto e lo faccio avendo degli oggetti/feticci che altri ambiscono e invidiano". Credo che il collezionista ama essere invidiato per gli oggetti che possiede, ma ovviamente solo altre persone che collezionano in modo simile possono invidiarlo, e quindi apprezzarlo e quindi riconoscerlo.1 punto
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Quando la lira sparì dalla circolazione avevo 15 anni quindi me le ricordo bene. Monete che esteticamente mi piacevano all'epoca, ma che ora, mettendole a confronto degli euro mi accorgo di come in media fossero più bruttine in confronto a questi ultimi. Mi ricordo con piacere quanto fossi felice quando mi trovavo in mano per la prima volta una commemorativa oppure le mille lire bimetalliche, cose che purtroppo oggi non mi suscitano più quell'emozione, sia per il fatto che i commemorativi ora è molto più difficile che passino in mano, sia perchè con internet la sorpresa di scoprire una moneta nuova dal vivo, non esiste più. Ed infine ricordo quasi con sconcerto quanto velocemente perdessero valore quelle monetine, ad esempio essendo un appassionato di fumetti ed avendocene anche di piuttosto vecchiotti, mi accorgevo da subito quanto i prezzi fossero lievitati in poche decine d'anni.1 punto
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Alla faccia del bb. In altre aste l'avrebbero passata per qSpl. Non ti nego che da quel che vedo in foto io le darei un bb/spl, evidentemente negrini, avendola vista in mano, ha avuto le sue buone ragioni per declassarla. Possibilmente in mano la pulizia e più evidente e fastidiosa che in foto. In ogni caso, tanto di cappello a Negrini.1 punto
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Segnalo (sicuramente non per fare pubblicita') che nei giorni scorsi sono stati messi in vendita su Ebay da uno stesso venditore molti denari della medesima tipologia e, se non sbaglio, con concrezioni confrontabili: http://www.ebay.it/sch/i.html?LH_Complete=1&LH_Sold=1&_osacat=0&_ipg=50&_stpos=09010&_from=R40&_trksid=p2045573.m570.l1313.TR0.TRC0.H0.Xlucca+denar.TRS0&_nkw=lucca+denar&_sacat=0 A voi foto e, se volete, considerazioni.1 punto
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@@fofo se vuoi puoi vedere tutte le Oselle emesse sul sito della banca popolare di Vicenza.. ? dopo ne posto qualcun'altra!! Ce ne sono alcune di veramente fantastiche! Più tardi un indovinello.. ?1 punto
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Aggiungo questo INTERESSANTE grosso suberato, coniato, sarà uscito così dalla zecca?, e senza cunei al rovescio!!!!!1 punto
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Qualcuno è alla frutta, poiché a causa di questa stessa foto, che fu cancellata, fu anche immediatamente chiusa la discussione... E' che le tracce più antiche che fanno pensare a un possibile senso del collezionismo sono state trovate proprio in relazione a un habitat neanderthaliano, in Spagna, paese che per molti versi sta diventando un capofila negli studi paleontropologici. Abbiamo troppo pochi elementi per poterlo dire, o anche solo supporre, tuttavia non possiamo neppure escludere che il virus del collezionismo abbia colpito i neandertaliani prima degli altri: in fin dei conti, il loro cervello aveva maggiori dimensioni di quello dell'uomo moderno, anche se non sappiamo se questo implichi che possedevano maggiori capacità culturali. Tuttavia i ritrovamenti degli ultimi anni mostrano che (forse) il neanderthal sviluppò prima del sapiens la capacità artistica. Il forse è d'obbligo, in quanto i resti paleoantropologici sono molto scarsi ed è sufficiente un nuovo ritrovamento per obbligare a cambiare opinione in modo radicale. Un aspetto interessante è che sensibilità artistica e stimolo al collezionismo sembrano seguire trend paralleli: non è chiaro se questi due aspetti siano o meno relazionati tra loro. Il riferimento al neanderthal, dunque, non è gratuito, ma finalizzato a mostrare che lo spirito del collezionismo è ancorato all'origine stessa dell'uomo. Perché quella foto? Perché dovrebbe incuriosire e quindi invogliare alla discussione, ma anche per demolire quell'orribile immagine assurda, trasmessa da libri e pubblizazioni di autori impreparati, che ci mostrano l'uomo primitivo come un essere animalesco nell'aspetto e nei sentimenti: niente di più errato. Tutti i popoli del pianeta, tranne le etnie sub-sahariane mai incrociatesi con altre, hanno dal 2 al 4% di geni neandertaliani. Neanderthal e sapiens si sono ibridati e, forse, la pelle chiara e i capelli biondi o rossi ci vengono proprio da quel progenitore. Ma ne abbiamo anche un altro: l'homo denisovans, del quale ne sappiamo pochissimo....1 punto
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Questa non potevo non fotografarla!! Guardate che conservazione!!1 punto
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ecco la mia, è presente su qualche libro di numismatica. E' un FDC meraviglioso.1 punto
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Scendere al di sotto delle quotazioni attuali di una percentuale così piccola sarebbe solo un grande affarone per il venditore, e da collezionista mi sembra giusto che sia così, ma penso che non si troverebbe facilmente un compratore. Purtroppo si va ben oltre quelle percentuali.... meno male che non penso mai di vendere la mia raccolta.1 punto
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Ciao. Innanzitutto dipende da moneta a moneta.. Generalmente i prezzi richiesti sono sempre più alti di quelli di realizzo in quanto c'è un margine di contrattazione, poi ovviamente bisogna vedere a quanto sono disposti a cederla.. Per quanto riguarda il vero fior di conio anche lì dipende da moneta a moneta e dalla facilità con cui si trova per quella tipologia. Ci sono monete per le quali è quasi una chimera e se si trova può avere richieste ben più alte di quelle del catalogo o può non trovarsi affatto, oppure può essere così comune e non aver richiesta da aver prezzi molto più bassi.. È il mercato che fa il prezzo.. comunque io fino ad ora a prezzo di catalogo non ho mai comprato nulla e li seguo solo come riferimento..1 punto
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