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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 11/10/15 in tutte le aree

  1. Il collezionismo è estremamente diffuso tra tutti i popoli e tra tutte le classi sociali. Solo i gruppi umani e le persone che vivono in situazione di estrema indigenza non mostrano interesse per collezionare qualcosa: ma la loro stessa condizione di miseria, quando non di disperazione, fa sì che tutto il loro essere sia impegnato nel procurarsi i mezzi per l'elementare sussistenza. Ma tutti gli altri gruppi umani collezionano qualcosa. Non a caso uso la parola "gruppo", poiché il collezionismo è un aspetto che riguarda la socialità e quindi interessa l'antropologia. Ma ha senso il collezionismo? Accumulare oggetti svariatissimi - monete, libri, scatole di sigarette, etichette della birra, fotografie, santini, mutandine, statuette di gesso, tappi corona, dischi 78', pietre colorate, biglie di vetro, figurine, biglietti del tram, l'elenco è infinito - privi di valore oggettivo ma che acquistano un valore reale solo poiché collezionati, ha senso? Difficile dire che ne abbia. Quanto varrebbe la nostra collezione, non importa cosa abbiamo collezionato, se improvvisamente non esistesse più nessun'altra persona al mondo che collezionasse le stesse cose? Nulla. Non varrebbe più nulla. Il valore dell'oggetto collezionato esiste solo perché ci sono altre persone che collezionano lo stesso oggetto. Ecco perché scrivevo che il collezionismo è un fenomeno di gruppo.
    6 punti
  2. Aggiungo questo INTERESSANTE grosso suberato, coniato, sarà uscito così dalla zecca?, e senza cunei al rovescio!!!!!
    4 punti
  3. Qualche giorno fa sono riuscito a procurarmi questa moneta trovandola ad un buon prezzo...si tratta di 10 lepta del 1830, una delle primissime coniazioni emesse dalla Grecia indipendente. a quell'epoca peraltro non governava ancora il Re, bensì un nobile di origini veneziane, Giovanni Capodistria che era stato eletto come Capo di Stato (Governatore) nel 1827. Capodistria, nato a Corfù nel 1776 (allora veneziana), era a quel tempo uno dei diplomatici più conosciuti ed apprezzati in tutta Europa. Queste monete, oltre che rare, sono interessanti anche perchè non sono delle dracme come si potrebbe supporre bensì "Fenici", anch'esse suddivise in 100 lepta o centesimi...il nome di tale valuta venne scelto proprio da Capodistria ed avrebbe dovuto simboleggiare la rinascita della Grecia dopo secoli di dominio turco...
    3 punti
  4. Mi sono sempre chiesto quale sia il motivo per cui raccolgo monete...penso che ogni uno lo faccia per un particolare motivo...e ce ne sono veramente tanti, anche se il possesso è spesso una chiave importante.... La risposta non sono mai riuscito a darmela, ma una cosa la posso dire: mi piace l'idea che la moneta possa fermare il tempo, la storia. Viviamo in un mondo in perpetuo divenire, lo scrosciare della storia non si può interrompere. Ma la moneta è lì, sempre uguale a se stessa, testimone fedele di un periodo, di un avvenimento. Forse uno dei pochi modi di "fermare" il tempo. Ecco, mi piace pensare che la storia rimasta impressa nella moneta permetta per qualche istante di fermare il corso degli eventi e fornisca una testimonianza indelebile di eventi passati....
    3 punti
  5. l'unica cosa che mi pare irrealistica è che indossasse una canotta come quella nella foto :v piccola nota probabilmente o.t.: se non possiamo neanche dire che una ragazzina è molto bella, quale che sia la sua età, siamo veramente alla frutta; ad una persona sana non passerebbe neanche per l'anticamera del cervello associare immediatamente il volto di una bambina a devianze pedofile. Poi può essere che mi sbaglio. Cmq coloro che fanno i complimenti a mia figlia di quattro anni per la sua bellezza stiano tranquilli: non verranno querelati. se mai qualcuno fosse interessato al mio parere sulla questione principale del topic, ebbene si, secondo me il collezionismo, se non proprio una manifestazione psicotica vera e propria, ci si avvicina fortemente. un saluto a tutti.
    3 punti
  6. Continuo col 1964 con questa moneta del South Vietnam, 1 dong 1964, km 7.
    3 punti
  7. come promesso ecco la banconota segnalata alcuni post fa Nonostante nella foto sembri il contrario, le pieghe non sono accennate al massimo, con un po' di "riposo" tra i libri dovrebbero appiattirsi un bel po'.. L'unica cosa deturpante è la scritta sul fronte della banconota.. La carta è ancora abbastanza integra e non mostra strappi nè altro.. Posso tranquillamente dire che è stato il mio ritrovamento più emozionante, nonostante i palindromi, le 2 banconote da 5€ j004... Ma quasta li batte tutti.-.. È la nona banconota ufficiale prodotta in Italia.. Sto nella top ten!!!
    3 punti
  8. Eppure il collezionismo è antico quanto l'uomo. Ho già detto che è universale: ma esso va oltre e trascende le epoche. In epoca storica, per esempio in età alto-imperiale, il collezionismo numismatico è ben documentato. Nella Gerusalemme assediata dalle legioni di Tito, alcuni ricchi ebrei riuscirono a salvarsi offrendo a un centurione alcuni sicli coniati nella città assediata e per questa stessa ragione rarissimi e ambiti da quel centurione, evidentemente collezionista numismatico. Ma il collezionismo è più antico della moneta e risale alla protostoria. Forse anche alla preistoria dell'uomo. Nei resti archeologici è spesso difficile riconoscerlo: ma vi sono evidenze che anche l'uomo cosiddetto primitivo collezionava. Resti di focolari preistorici nei quali erano conservati anche oggetti tutti di una stessa natura ma che paiono privi di uso concreto: conchiglie, sassolini colorati, frammenti di onice… Particolarmente interessante il fatto che in un focolare neandertaliano sia stato rinvenuto un piccolo accumulo di pietre colorate, tutte rosso-brune, con forma arrotondata e della dimensione di un pisello. L'assenza di qualunque foro, o traccia di foratura, fa escludere che fossero destinate a diventare perline di una collana. D'altra parte, presso popolazioni che sono giunte alla soglia del XIX secolo vivendo ancora secondo modelli di vita paleolitici, non dissimili da quelli neandertaliani, gli studiosi hanno osservato che il collezionismo era la norma e non l'eccezione. Nella figura, ricostruzione del volto di una ragazzina neandertaliana realizzata grazie alla collaborazione tra genetisti, anatomisti e archeologi. Avevo già postato in altra sezione questa stessa immagine, ma mi fu cassata da un moderatore in quanto un forista (che aveva avuto una digestione particolarmente difficile) mi accusò di postare immagini pedofile!!! Spero che stavolta ci sia più buon senso e che l'immagine non venga rimossa: mi pare che possa essere mostrare bene quale immagine errata abbiamo dell' homo neanderthaliensis che troppo spesso sciocche pubblicazioni e giornalisti poco informati hanno dipinto più simile a una scimmia che a un essere umano…
    3 punti
  9. Grazie Petronius. :good: Vorrei solo far notare, non solo al Forum ma anche a chi va raccontando sul web che già da qualche giorno le lire si possono cambiare in Banca d'Italia, che la sentenza della Corte Costituzionale a questo momento non risulta (salvo mia svista) neppure pubblicata in Gazzetta Ufficiale. Forse vale anche la pena aggiungere che le sentenze della Corte, per poter essere applicate, devono essere prima di tutto pubblicate in G.U. Quindi, almeno da un punto di vista formale, gli effetti della sentenza non si sono ancora prodotti. Scusate se mi sono permesso di smentire le notizie che da alcuni giorni circolano sul web. Saluti. M.
    3 punti
  10. Nando12: per un paio di volte mi sono rotto gli zebedei e ho sbattuto la porta di questo forum.... per poi rientrarci nuovamente. Sbagliavo io, perché mi prendevo troppo sul serio. Il forum, come i social network, danno spesso occasioni per prendersela, ma non ne vale la pena. Tutto sommato, sono situazione che conviene ignorare e dimenticare al più presto. Vi è una sola ragione seria per andarsene da un forum: il fatto che non ci si diverte più. Se ti sei rotto, perché non trovi più interesse nelle discussioni del forum, ti sembrano inutili e soporifere, allora fai bene ad andartene: ma non serve chiedere di essere bannato 8come a suo tempo feci anch'io), basta semplicemente smettere di postare. Ma se la ragione non è questa e nutri ancora interesse nelle discussioni, allora prenditi un periodo di mutua (@@incuso mi ha promesso che non ti manderanno il medico fiscale a controllare se davvero sei in mutua), e quando il mal di pancia ti è passato, rientra a postare ciò che t'interessa.
    3 punti
  11. Nell'ambito del progetto di realizzare un catalogo online di tutte le monete pre-Euro, ho completato la sezione relativa al Tallero Sloveno. Ovviamente mi mancano ancora tutti gli altri stati, del resto non è un lavoro facile se lo si vuol fare con accuratezza... penso mi ci vorranno... più che dei mesi! Per gli interessati lascio qui il link, se doveste riscontrare errori segnalatemeli, sarebbe una cosa molto gradita. http://www.numismaticaeuropea.it/slovenia/tallero
    2 punti
  12. Una volta, guardando le mie (poche) monete mi sono posto proprio questa domanda: perchè le ho comprate? Mi sono detto: "beh, mi piace la storia, mi piace lo studio che sta dietro alla moneta, è normale che le abbia comprate!". Ci è voluto poco per rendermi conto che potevo studiare e fare le stesse cose anche senza avere la moneta, accontentandomi semplicemente della fotografia. Quindi, perchè le ho comprate? La risposta che mi sono dato è che, probabilmente inconsciamente, trovo piacere nel possesso di quell'oggetto. Quindi collezionare, per me, è appagante. Non bevo e non fumo, ma credo che chi lo fa è perchè abbia piacere nel farlo. Non vedo nel collezionare qualcosa di molto lontano da questo: probabilmente anch'esso è una forma di piacere :) Penso che sia la ricerca di una sensazione di appagamento che ci spinga a fare sport, collezionare, studiare, riprodurci, bere e fumare... Quindi: ha senso il collezionismo? Probabilmente no, ma se ci fa star bene, perchè no? :D Non saprei spiegarmi perchè già i neandertaliani collezionassero e neanche me lo sarei mai immaginato...
    2 punti
  13. Eccomi Mario: apollonia (io) + Elena Apollonia (mia moglie) + eventualmente il mio nipotino Alessandro di 10 anni che nell'edizione scorsa si è trovato bene sia in fiera sia a pranzo (era con Magdi che l'aveva 'numismaticamente' adottato). Quindi tavolata flessibile. apollonia
    2 punti
  14. Qualcuno è alla frutta, poiché a causa di questa stessa foto, che fu cancellata, fu anche immediatamente chiusa la discussione... E' che le tracce più antiche che fanno pensare a un possibile senso del collezionismo sono state trovate proprio in relazione a un habitat neanderthaliano, in Spagna, paese che per molti versi sta diventando un capofila negli studi paleontropologici. Abbiamo troppo pochi elementi per poterlo dire, o anche solo supporre, tuttavia non possiamo neppure escludere che il virus del collezionismo abbia colpito i neandertaliani prima degli altri: in fin dei conti, il loro cervello aveva maggiori dimensioni di quello dell'uomo moderno, anche se non sappiamo se questo implichi che possedevano maggiori capacità culturali. Tuttavia i ritrovamenti degli ultimi anni mostrano che (forse) il neanderthal sviluppò prima del sapiens la capacità artistica. Il forse è d'obbligo, in quanto i resti paleoantropologici sono molto scarsi ed è sufficiente un nuovo ritrovamento per obbligare a cambiare opinione in modo radicale. Un aspetto interessante è che sensibilità artistica e stimolo al collezionismo sembrano seguire trend paralleli: non è chiaro se questi due aspetti siano o meno relazionati tra loro. Il riferimento al neanderthal, dunque, non è gratuito, ma finalizzato a mostrare che lo spirito del collezionismo è ancorato all'origine stessa dell'uomo. Perché quella foto? Perché dovrebbe incuriosire e quindi invogliare alla discussione, ma anche per demolire quell'orribile immagine assurda, trasmessa da libri e pubblizazioni di autori impreparati, che ci mostrano l'uomo primitivo come un essere animalesco nell'aspetto e nei sentimenti: niente di più errato. Tutti i popoli del pianeta, tranne le etnie sub-sahariane mai incrociatesi con altre, hanno dal 2 al 4% di geni neandertaliani. Neanderthal e sapiens si sono ibridati e, forse, la pelle chiara e i capelli biondi o rossi ci vengono proprio da quel progenitore. Ma ne abbiamo anche un altro: l'homo denisovans, del quale ne sappiamo pochissimo....
    2 punti
  15. Non posso parlare per tutti, ma io sinceramente la vivo in maniera diversa. Per me il collezionismo è come un mandala, uno di quegli elaborati arabeschi che alla fine vengono distrutti da un colpo di vento. E' una passione temporanea (per quanto mi auguro durevole), che serve a concentrare le mie energie mentali da qualche parte in assenza di altri stimoli. Questo NON significa metterci meno impegno, anzi è una sfida a raggiungere il traguardo maggiore nel più breve tempo possibile, perchè so che poi ci saranno altre priorità. Un esempio pratico: l'altro giorno stavo seguendo un'asta per un lotto di buoni da 2 lire (23, 24, 25, 26(!) e 27(!!!)), l'ho persa per soli 2 euro su un'offerta finale comunque bassissima. Risultato? Amen, sarà per la prossima volta, non mi dispero :) La vita è troppo breve per permetterci di dedicare tutte le nostre energie a un'unica idea. Tutto questo, ovviamente, IMHO :D PS: per quanto non trovi scandalosa la foto, non riesco a capire come possa arricchire o anche agganciarsi al tema portante della discussione, e nemmeno mi stupisco: ormai moltissimi studiosi concordano nel dire che il Neanderthal non si sia estinto, ma progressivamente fuso con il Sapiens.
    2 punti
  16. …due spunti, a proposito dell’origine profonda del “collezionismo”… e delle sue derive, anche estreme… **** - “Cosa fa, quest’uomo che cerchi?” - “Uccide le donne..” - “NO, questo è “accidentale”. Qual’ è la prima, la principale cosa che fa? Uccidendo, che bisogni soddisfa?” - “..Rabbia…essere accettato socialmente,..frustrazione sessuale..?” - “No! De-si-de-ra!. Questo, è nella sua natura. E come cominciamo a desiderare, Clarice? Cerchiamo fuori, le cose da desiderare?... Il desiderio nasce da quello che osserviamo ogni giorno. Non senti degli occhi che girano intorno al tuo corpo? E i tuoi occhi non cercano fuori, le cose che vuoi?” (da “Il silenzio degli innocenti”) ***** “Le persone che vivevano lì non sentivano nessun odore particolare in questa poltiglia; era pur nata da loro, e li aveva impregnati di continuo; era come un vestito caldo portato a lungo, di cui non si sente più l’odore e che non si avverte più sulla pelle. Ma Grenouille sentiva tutti gli odori come per la prima volta. E non soltanto percepiva l’insieme di questo miscuglio di odori, ma lo suddivideva in modo analitico nelle sue minime e più indistinte parti e particelle. Il suo naso raffinato “sbrogliava” quel groviglio di esalazioni e di fetori in singoli fili di odori fondamentali che non si potevano scomporre ulteriormente… Spesso stava immobile, appoggiato al muro di una casa o addossato ad un angolo buio, a occhi chiusi, la bocca semiaperta e le narici dilatate, muto come un pesce predatore in un corso d’acqua grande e oscuro, dal lento fluire. E quando, infine, un alito di vento gli portava davanti l’estremo di un esile filo di aroma, allora lo ghermiva e non lo lasciava più andare, non annusava altro se non quest’unico odore, lo teneva stretto, lo risucchiava dentro di sé e in sè lo custodiva per sempre. […] Grenouille rincorreva questi odori a lui ancora sconosciuti, li inseguiva con la passione e la perseveranza di un pescatore con la lenza, e li accumulava in sé”. “ Grenouille sussultò. Che cosa avverrà – pensò – se questo profumo, che sarà mio…che cosa avverrà quando finirà? […] Bene: aveva deciso di possedere quel profumo della fanciulla dietro il muro. E se l’avesse perso dopo qualche settimana, e fosse morto per la perdita, bene anche così. Ma sarebbe stato meglio non morire e tuttavia possedere il profumo, o comunque differire la sua perdita per quanto possibile. Bisognava conservarlo. Bisognava eliminare la sua fugacità senza privarlo del suo carattere.[…] Questo “profumo unico”..l’avrebbe incastonato come la più preziosa delle gemme. Avrebbe forgiato un diadema profumato, in cui il suo profumo, più in alto di tutti, vincolato da altri profumi e nel contempo su essi dominante, avrebbe diffuso il suo splendore. […] Naturalmente, come coadiuvanti…gli occorrevano altri ingredienti…” “Perché avete ucciso mia figlia?” “Perché “mi serviva”. (da “Il Profumo”, di Patrick Suskind, e “Profumo, storia di un assassino”,2006, adattamento cinematografico).
    2 punti
  17. Una volta feci una discussione in piazzetta " Quel male inguaribile....", il male era ovviamente quello che prova o provava il collezionista che cerca di portare a termine il proprio progetto, la propria idea e sa benissimo che non ci riuscirà da cui il tormento e la ricerca di cercare di avvicinarsi a concludere una collezione che testimoni la propria personalità, la sua vocazione, identità, le proprie propensioni storiche, scientifiche, sistematiche.... E questa continua ricerca che anch'io vedo più una scelta personale, anche spesso solitaria, porta anche a qualche comportamento anomalo, il possesso, la ricerca, l'ostinazione, in qualche caso effettivamente anche compulsione....e quindi testimonianza direi personale perché sei tu che scegli il proprio progetto in un male inguaribile che avevo descritto essere il collezionismo....in molti di noi....
    2 punti
  18. Quanto varrebbe la nostra collezione, non importa cosa abbiamo collezionato, se improvvisamente non esistesse più nessun'altra persona al mondo che collezionasse le stesse cose? Nulla. Non varrebbe più nulla. Il valore dell'oggetto collezionato esiste solo perché ci sono altre persone che collezionano lo stesso oggetto. Ecco perché scrivevo che il collezionismo è un fenomeno di gruppo. Ma questo riguarda un valore assegnato agli oggetti collezionati. Può un soggetto collezionare senza dare un valore venale agli oggetti, ma solo un valore personale, "spirituale", tolto il prezzo che può aver pagato per quegli oggetti? In questo caso, anche se il soggetto fosse da solo, la sua collezione e il suo collezionare non perderebbero di valore, almeno non per quel soggetto. In questo senso, può essere un fenomeno personale e non di gruppo? Che ne pensate?
    2 punti
  19. C'è poi un'apposita sezione per quanto riguarda le richieste di identificazione... al primo messaggio è sempre buona cosa (ed educazione) presentarsi e contestualizzare la richiesta con un paio di righe... e poi, mettendo brutalmente in google le parole chiave delle tua ricerca, ovvero la stringa "moneta romana quadriga giano bifronte" trovi già quel che cerchi! ;)
    2 punti
  20. Guardando questa moneta mi sembra di avere le "traveggole" :) Di difficile reperibilità in questa conservazione --Salutoni -odjob
    2 punti
  21. La figura al dritto però sembra avere sul petto l'armatura decorata e puntinata delle classiche Urbs Roma col busto della città personificata o almeno mi pare.
    2 punti
  22. Della questione si sta già dibattendo da giorni nella sezione legale del forum, se però questa discussione intende parlare degli slogan riferiti alla lira, può restare aperta, altrimenti sarebbe solo un doppione. Devo tuttavia precisare, che l'articolo postato da @@Sam (ovviamente non è colpa tua ;)) contiene diverse inesattezze. Non è affatto vero che la sentenza di incostituzionalità sia esecutiva dal 5 novembre e che, in automatico, si sia riaperta la possibilità di cambiare le lire, e che basti andare in BdI per farlo. Come giustamente scritto da bizerba62 nell'altra discussione: "La dichiarazione di incostituzionalità tecnicamente non abroga la disposizione censurata ma comporta la sua "disapplicazione". In questo caso, tuttavia, il termine conclusivo per il cambio lira/euro fissato originariamente (28.2.2012) è già spirato e dunque disapplicare la disposizione dichiarata incostituzionale non è che di per se riapra i termini. Ci vorrà un provvedimento del Governo/Parlamento che disponga la riapertura di una "finestra" temporale che faccia recuperare ai portatori di lire il periodo non goduto" http://www.lamoneta.it/topic/103446-prescrizione-anticipata-dalla-lira/?p=1636730 Questo provvedimento non è stato ancora preso, e credo che nessuno, al momento, sappia quando lo sarà: è chiaro che i termini per il cambio decorreranno dall'entrata in vigore di tale provvedimento, e non dalla data della sentenza. La stessa BdI dice di aver avviato col Ministero delle Finanze gli approfondimenti necessari per definire le modalità con cui dare esecuzione alla sentenza della Consulta, non resta che aspettare e vedere a cosa porteranno questi "approfondimenti" https://www.bancaditalia.it/media/notizia/sentenza-corte-costituzionale-conversione-lira-euro petronius oo)
    2 punti
  23. Dalla pagina sulla Lira di Nonciclopedia "Le lire appagavano il desiderio dell'italiano medio di essere pieni di soldi. Vuoi mettere la soddisfazione di dire:Ho mille lire? piuttosto che dire miseramente: Ho 50 centesimi. Che schifo, adesso sei proprio un pezzente." Non conosco molti slogan sulla tanto compianta Lira, ma ho qualche ricordo. Uno dei tanti vede me giocare con monetine da 5 e 10 lire sul tavolo della cucina, un altro invece è col nonno, eravamo andati a casa sua in occasione della festa di Santa Lucia (stesso nome del paesino dove abita) e ricordo che mentre ero seduto sulle sue gambe mi diede una bella 5000 lire. Cercando in casa di recente ho trovato qualche banconota però nessuna da 5000, credo ne prenderò una anche solo per ricordare quel momento.
    2 punti
  24. Partecipo al 1964 con questa monetina greca da 20 lepta.
    2 punti
  25. Un grazie a tutti per gli attestati di stima e per le belle parole. Così però rischiate di farmi commuovere. Permettetemi però di rispondere a due utenti in particolare. Caro Antonio tu definisci il mio gesto eroico, scusami se ti contraddico ma il vero eroe sei tu e la tua famiglia. Da genitore posso solo immaginare ciò che hai vissuto e che stai vivendo. Un grosso abbraccio. Ti ringrazio Francesco ma non erano necessarie queste scuse. Ci eravamo chiariti con una bella stretta di mano in occasione del primo convegno del Circolo Numismatico Partenopeo e da allora non ci sono state più incomprensioni. Al prossimo incontro però aspettati una tiratina d'orecchie... per aver aperto questa discussione :P :rolleyes:. Grazie ancora a tutti, Davide.
    2 punti
  26. Car...o @@417sonia (il tuo nickname mi crea sempre problemi di concordanza....ma si potrebbe dire la stessa cosa per il mio nome, in effetti). Volevo solo segnalarti che, per quanto probabile, il valore di 24 denari per un grosso di Venezia è una pura ipotesi, non confermata da nessuno straccio di fonte (neppure un banalissimo "grosso da due soldi", che non si è mai negato a nessuno). L'unico valore documentato è quello di 26 denari, che ben presto diventò addirittura di '26 denari ed 1/9' che è quello poi fossilizzato nella famosa "lira a grossi". Sembra possibile che 24 possa essere il valore iniziale (che comunque in caso durò pochissimo), non lo nego, ma vista l'incertezza non userei proprio questo dato del tutto teorico come punto di partenza per comprendere l'origine anche di altri grossi. Infatti il fatto che comunque in brevissimo tempo sia passato da 24 (sempre che questo valore sia esistito) a 26 denari significa una cosa sola, cioè che non aveva la benché minima importanza che il grosso fosse un multiplo tondo del denaro (divenuto 'piccolo') e quindi una frazione perfetta della lira (in caso sarebbe bastato diminuirne un po' il peso, per mantenere quel valore). Il grosso infatti divenne subito la base della lira di conto veneziana (la famosa libra denariorum parvorum), anche con il suo valore anomalo di 26 e poi di 26 denari e 1/9. Semplicemente per fare un lira di conto da 240 denari di usavano, anziché 10 grossi da 24 denari, 9 grossi da 26 denari e 6 piccoli (9g x 26d = 234d + 6d = 240d) e, in seguito 9 grossi e 5 denari (9g x 26d e 1/9 = 235 + 5 = 240). Temo che noi siamo un po' condizionati dalla facilità di calcolo offerta dai numeri decimali indiano-arabi, per cui riteniamo che tutti i valori dovessero essere fra loro divisibili. Ma con i numeri romani e l'abaco anche i calcoli più semplici erano assai complessi, quindi non c'era grande attenzione alla loro semplificazione. Provate a dirmi al volo, ad esempio, il risultato di questa operazione: (3 lire, 7 soldi e 8 denari) fratto (16 soldi e 11 denari). Per concludere, pensare che i grossi dovessero avere un valore tondo in denari, per essere ben accetti, è come ritenere che il nostro barista non aumenterà mai il suo caffé da 1€ a 1€ e 10 cent., "per non creare fastidi ai suoi clienti". Ci scommetteresti? Buona notte, Andreas
    2 punti
  27. Se sei una persona corretta ed educata, non VOGLIONO farti niente. Non siamo l'inquisizione, non dimentichiamolo, vah
    2 punti
  28. Mi permetto di ringraziare tutti ma sono certo che chiunque al mio posto avrebbe fatto la stessa cosa. Tanto spavento per mia figlia che però ora sta bene ed è orgogliosa dell'accaduto. Un grazie anche ai due automobilisti di passaggio ai quali ho chiesto aiuto (trattandosi di una zona di campagna è stata veramente una fortuna che si trovassero a passare). Senza di loro non so per quanto sarei riuscito a trattenere la presa. In ultimo un pensiero per il poveretto con la speranza che si ravveda e che non cerchi più una soluzione così estrema. Grazie ancora, Davide.
    2 punti
  29. Voglio lavorare all'ANS! Sto scambiando delle mail con loro in questi giorni per una mia ricerca (di nicchia si intende), e che dire? Sono troppo avanti! Risposte immediate nonostante il fuso, disponibilità, efficienza e gentilezza. Chapeau. (senza niente togliere agli omologhi nostrani, certo, anzi con uno stimolo per I nostri a fare così!)
    1 punto
  30. La recente asta Ranieri n8 ha proposto tutte le principali varianti del Giulio di Roma per la Sede Vacante del 1555: Muntoni 2 Muntoni 3 Muntoni 4 In particolare mi voglio soffermare sul tipo decisamente piu' raro dei tre, il Munt.3, che si distingue sostanzialmente dagli altri coni per: - AL. anziche' ALMA - simbolo dello zecchiere girolamo ceuli a SN. anziche' a DS. In realta' il "vero" (passatemi il termine) Munt. 3 e' riconducibile all'esemplare che allego sempre AL. ma con diversa forma delle chiavi e dei cordoni (che erano gia' differenti dal Munt. 2 e 4) ma sopratutto diversa punteggiatura, sia al Dritto che al Rovescio, che e' la terza e principale differenza (non ricordo mai il termine specifico di questa specie di triangolini....). Non sono molti gli esemplari che ho censito riconducibili al Munt. 3, (l'esemplare del muntoni era bucato) ma con questa "variante" e' decisamente il primo che mi sia capitato di vedere, il riferimento corretto e' CNI 26... Sempre gradite info in merito, Daniele
    1 punto
  31. Caro Mario... sto vedendo di far coincidere un po'tutto... sono in difficoltà per il sabato... ma sto cercando di liberarmi... vediamo che riesco a fare...
    1 punto
  32. Hai ragione sulla psicosi del collezionista, anche alcuni animali collezionano oggetti.
    1 punto
  33. @@AlessandroVercelli per renderti conto ancora di più della rarità di questa moneta se vuoi leggiti questa discussione di cui ti riporto solo un post molto significativo dell'utente "picchio" http://www.lamoneta.it/topic/55308-rupia-della-somalia/ Quindi dai conti che hanno fatto in quella discussione in totale sono 4 esemplari di cui solo 2 in mano a privati. Alla fine della discussione ne verrebbe fuori una quinta (ma non documentata). Saluti Simone
    1 punto
  34. è possibile che la data sia 80 e che le iniziali degli ufficiali siano AGA? La seconda cifra della data non è chiara; poi mi pare di intravedere un giglio a dx del busto.
    1 punto
  35. Come detto da cembruno5500 è falsa al 100%, comunque il primo occhio cade sul bordo che è alquanto irregolare.
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  36. @@Monetaio non ti scaldare troppo, la vita và avanti lo stesso..... :lol: :lol: però per essere un perito sei molto diplomatico.....e simpatico..... :) Saluti....non vorrei risponderti ancora
    1 punto
  37. Buona serata E' l'edizione in oro dell'osella emessa dal Doge Alvise Mocenigo III nell'anno VI di principato (1727) e rappresenta il "Bucintoro", la galea di rappresentanza del Doge. E' chiaramente il penultimo della serie, perché l'ultimo vide la luce nel 1729 e venne usato fino alla caduta della Serenissima, quando la soldataglia francese ed i gicobini, lo cannibalizzarono di tutto l'oro col quale era rivestito, delle statue e degli arredi. Ciò che resta di quest'ultimo, oggi, sono pochi frammenti conservati al Museo Correr; qualche elemento in più, dei precedenti, si è invece conservato ed è nel Museo Navale di Venezia. Maggiori informazioni le puoi trovare in rete: https://it.wikipedia.org/wiki/Bucintoro Allego foto dei frammenti presenti al Museo Correr Per le monete di ostentazione toscane, apri una specifica discussione :good: saluti luciano
    1 punto
  38. Capisco che devi difendere la tua categoria.....quello si.... Se perdi tempo perchè partecipi? Ciao ciao
    1 punto
  39. di certo, la ghianda era nota dai tempi dei tempi come testimoniano anche questi reperti dell'epoca: scusate ma non ho resistito!!! :crazy: :crazy: :crazy:
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  40. Recentemente ho rispolverato uno scatolone pieno di documenti russi, cinesi e mongoli della guerra civile russa (1917-1922) e ritrovato alcune banconote mongole, le prime emesse dallo stato dopo l'indipendenza dalla Cina. Furono emesse il 20 Aprile 1921, pochi mesi dopo l'indipendenza mongola, dal famigerato Barone Ungern-Sternberg, il cosiddetto "barone pazzo" che sognava di creare un impero buddhista dal Giappone alla Russia Europea per combattere il comunismo, gli ebrei, e la decadenza occidentale. Personaggio bizzaro, crudelissimo e mentalmente sbilanciato, osannato come un dio della guerra quando era ancora in vita, e' stato descritto in modo piuttosto romanzato da Ossendowski nel suo best seller "Bestie, uomini e dei". Persino Hugo Pratt, nell'episodio di Corto Maltese "Corte sconta detta arcana" ne offre un ritratto piuttosto romantico. In realta' era un despota sanguinario, megalomane, iperconservatore, anticomunista e antisemita, e piuttosto ottuso e in ritardo coi tempi e la realta' di almeno 500 anni, tanto che invece di affidarsi a piani tattici o espertii militari, si affidava quasi esclusivamente a indovini, sciamani e rituali scaramantici per pianificare i suoi attacchi. Pero' con un manipolo di disperati male armati, male vestiti e mal nutriti era riuscito a liberare la Mongolia dal controllo cinese (per poi farla entrare nell'oribita Russa). Se all'inizio i mongoli furono grati per aver ottenuto l'indipendenza, dopo poco anche i suoi uomini si ribellarono contro di lui stanchi delle sue crudelta' gratuite, sadismo, e pazzia. Un personaggio su cui e' stato scritto di tutto e di piu' spesso sconfinando nella leggenda e nel mito che nella realta' vera e propria. La Mongolia del 1920 assomigliava piu' alla Mongolia del 1220. Nulla era cambiato negli ultimi 700 anni e il paese era forse il piu' arretrato, povero, sporco, puzzolente e desolato buco che esisteva in Asia. L'unica "citta'" era la capitale Urga (ora Ulan Bataar) dove viveva il 60% dell'intera popolazione mongola, composta per la maggior parte da monaci buddhisti o persone affiliate ai monasteri. La citta' era composta per la maggior parte da tende di feltro movibili. Gli unici edifici in muratura erano il palazzo del Bogd Khan (capo religioso e politico mongolo), in realta' una modesta palazzina di due piani, qualche tempio, il piccolo quartiere russo distante circa 5 km dal "centro" e il quartiere cinese (che era quasi tutto in legno) anch'esso distante circa 5-6 km dal "centro". Una volta preso il potere, Ungern Sternberg emette banconote per conto del Bogd Khan in tagli da 10, 25, 50 e 100 Dollari equiparati al Dollaro Messicano, allora ancora molto usato in Mongolia dai mercanti cinesi, russi e occidentali. Furono emessi per un totale di 250,000 $, quindi in veramente piccola quantita'. Siccome il nuovo stato Mongolo non aveva nessuna riserva d'oro, le banconote (che avevano un interesse annuo del 6%) erano garantite nella tipica maniera mongola: ovvero contro le mandrie di bestiame di proprieta' personale del Bogd Khan. Le banconote erano stampate con matrici di legno su carta veramente sottile e fragile (ragione per cui ne sono sopravvissute poche). Venivano parzialmente colorate a mano con tamponi di legno o semplicemente con pennelli. e numerate a mano con timbri di gomma. Dato che i cliche' erano in legno e realizzati a mano, ogni banconota presenta micro o macro differenze con le altre. Presentano scritte in inglese, russo, e una lunghissima tiritera in mongolo dove tra l'altro si specificava che venivano condannati a morte "i bolscevichi, commissari, propagandisti, e ebrei falsificatori di moneta e danneggiatori dell'economia nazionale". Tanto per ricordare alla gente che aria tirava laggiu'... Le banconote rappresentano un po' la vita economica e sociale mongola, per cui troviamo la pecora sul 10 dollari, una mucca sul 25, un cavallo sul 50 e un cammello sul 100. Queste banconote venivano comunemente chiamate "Baroni" dato che furono emesse dal barone Ungern Sternberg. Pochi mesi dopo purtroppo, con l'andamento disastroso delle campagne militari del Barone, le banconote perdono progressivamente quasi del tutto il loro valore, tanto che alla fine vengono scambiate coi rubli bolscevichi a soltanto il 10% del valore facciale. Io purtroppo ne ho solo 2, dato che sono difficili da trovare. Difficili ma non introvabili. 16 anni fa le avevo acquistate dal museo nazionale mongolo a Ulan Bator per 350 dollari l'una. 350 dollari all'epoca erano lo stipendio di un anno di un funzionario governativo e questo dipendente del museo dalla condotta non proprio cristallina non ci aveva pensato su due volte prima di aprire la teca e vendermi i pezzi. Io, da parte mia, essendo un "fan" del Barone Pazzo non potevo farmele sfuggire dato che sono alcuni dei pochissimi, veramente pochissimi oggetti della storia mongola sopravvissuti alla furia distruttrice russa degli anni 30 e due rarissimi esempi testimoni del "leggendario" Barone Pazzo. Qualche anno dopo si trovavano ancora in qualche negozio mongolo e siberiano, poi ne fu fatta incetta e sono "scomparse". Qui posto le scansioni (che tra l'altro avevo donato anche a un sito di cartamoneta russa, ma non so se esiste ancora). Siccome non ho con me il catalogo Pick o Krause, nessuno sa darmi informazioni su possibili emissioni effettuate sotto un'altro personaggio mitico della rivoluzione russa, il Comandante Grigorii Semenov e il suo esercito personale, OMO (Osoboi Manchzhurskii Otryad, Il Distaccamento Speciale Mancese)
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  41. Monete arrivate questa mattina
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  42. @@rommel88 hai un ottimo esemplare di Mario. Direi che, in linea generale, Mario non è così comunissimo, certo, non è nemmeno raro e inarrivabile, però ha sempre una buona quotazione per qualsiasi tipologia nota ed è una quotazione che resiste bene anche in condizioni non perfette della moneta (cosa che non ti riguarda minimamente essendo il tuo un pezzo molto bello!). Complimenti! E' un tipo che manca anche a me, del resto, in collezione di Mario ne ho solamente uno e credo, al momento, sia il mio pezzo più quotato anche se non il più raro, ma rarità e mercato spesso non vanno di pari passo! :)
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  43. Grazie cippal per la partecipazione, al post 37 trovate sempre l'elenco aggiornato per il pranzo del sabato, siamo a quota 25 per il momento che incomincia ad essere un buon numero.... Ricordo comunque anche solo per un saluto il meeting point di sabato verso le 12 - 12,15 previsto al banco di R - R
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  44. DE GREGE EPICURI Comune mica tanto: una VICTORIA di Mario non l'ho mai avuta in mano. Anche se sicuramente la VIRTUS è più rara. E poi, è in condizioni decisamente buone.
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  45. Un 1962 1-gulden di Suriname, uno dei 150.000 business colpisce coniati in 0,720 argento, 28mm di larghezza e 10,00g pesante. Alto valore della serie di cinque monete introdotte nel 1962 con il nome di Suriname, quindi parte autonoma dei Paesi Bassi. Un ulteriori 100.000 di questi guldens d'argento furono coniate datato 1966, ma da allora stava diventando sempre più chiaro che d'argento—dopo una corsa di circa 26 secoli—era finito come un metallo adatto per monetazione di circolazione. La coniazione di ‘66 era nato morto, lasciando le monete datate 1962 come questo uno come gli unici pezzi di 1-gulden Suriname ufficialmente rilasciati alla circolazione. Né ha fatto la denominazione 1-gulden appaiono come una moneta di metallo di base. Quando un equivalente di rame-nichel è finalmente comparso nel 1987, era stato stato ridenominato come un pezzo di 100-cents—un fatto che avrebbe conseguenze interessanti alcuni anni nel secolo 21° . Suriname da lungo tempo aveva guadagnato l'indipendenza completa dall'olandese (1975) quando, su 1° gennaio 2004, ha sostituito il vecchio gulden con un dollaro di Suriname a un tasso di 1000 vecchi per 1 nuovo. Per evitare il costo di sostituzione la monetazione, monete denominate in cents del Suriname è rimasto attuale come monete frazionarie del dollaro nuovo. I pezzi 100-cents, pertanto, ha avuto il loro valore nominale immediatamente aumentato un mille volte. Questo pezzo 1-gulden, d'altra parte, semplicemente scivolato ulteriormente in passato. :) v. ------------------------------------------------------------ A 1962 Suriname 1-gulden, one of 150,000 business strikes coined in .720 silver, 28mm wide and 10.00g heavy. High-value in the five-coin series introduced in 1962 bearing the name of Suriname, then an autonomous part of the Netherlands. An additional 100,000 of these silver guldens were minted dated 1966, but by then it was becoming increasingly clear that silver—after a run of some 26 centuries—was finished as a metal suitable for circulating coinage. The ’66 mintage was stillborn, leaving the 1962-dated coins like this one as the only Suriname 1-gulden pieces officially issued to circulation. Nor did the 1-gulden denomination appear as a base-metal coin. When a copper-nickel equivalent did finally appear in 1987, it had been redenominated as a 100-cent piece—a fact that would have interesting consequences a few years into the 21st century. Suriname had long since gained full independence from the Dutch (1975) when, on 1 January 2004, it replaced the old gulden with a Suriname dollar at a rate of 1000 old to 1 new. To avoid the cost of replacing the coinage, Suriname’s cent-denominated coins remained current as fractional coins of the new dollar. The 100-cent pieces, therefore, had their face-value instantly increased a thousand-fold. This 1-gulden piece, on the other hand, simply slipped further into the past. :) v.
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  46. salve, certamente i 5 lire del 1956 abbondano...ma siamo sicuri che siano tutti ..o in gran parte originali? di recente ne ho visti parecchi....apparentemente BB o poco piu'.....ma rigati ..consumati e rilucidati...appositamente per far pensare ad una circolazione.... attenzione quindi.....monete in questa conservazione.... originali....a 25 o 30 euro...ne compro anche 100!!!
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  47. Buonasera @@Bazor2015 , @@claudioc47, @Manuel88 , @Lay11 , @matteo95 , @refero1980 @@bizerba62 , @@Tenebroleso e a tutti gli altri "sudditi di sua maestà la sovrana d'oro" (questa non è mia ma di Michele :pleasantry: ). Oggi volevo condividere con voi le foto di uno dei pezzi a cui più tengo della mia raccolta. Nel 1989 la "Royal Mint Llantrisant" emise una serie di sterline e multipli di rarità R2 totalmente diversa dai tipi precedenti per festeggiare il 500esimo anniversario della sovrana d'oro coniata sotto Enrico VII. Riporto alcune informazioni dal nostro catalogo: Entrambi i lati sono stati disegnati Bernard R. Sindall. Vennero emesse 25000 mezze sterline proof, 23471 sterline proof, 17000 doppie sterline proof e infine 7937 pezzi da 5 sterline (2937 normali e 5000 proof). Al dritto è rappresentata la regina seduta sul trono (assomigliante alla regina Elisabetta I) al rovescio lo stemma sormontato da una doppia corona Tudor e che racchiude gli stemmi del regno. Alla mia collezione manca ancora il pezzo da 5 sovrane e spero di aggiungerlo prima o poi anche se i prezzi iniziano a divenire proibitivi. Condivido il mio esemplare da 2 sterline, spero vi piaccia nonostante le foto "artigianali" :rofl: contorno: rigato diametro: 28,4 mm peso: 15,98 gr Una buona serata a tutti.
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