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  1. nando12

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Contenuti più popolari

Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 10/10/15 in tutte le aree

  1. La Repubblica Di Austria. 25 SHILLING (Riapertura del Teatro Nazionale di Vienna). Il Belgio. Léopold III ° (1901 – 1983). 50 CENTIMES. Regno Unito. Elizabeth II ° (1926) HALF CROWN. Danimarca. Frederik IX (1899-1972) 1 ØRE. 10 ØRE. 2 KRONER. Norvegia. Haakon VII (1872 — 1957). 50 ØRE. La prima repubblica portoghese 10 ESCUDOS. La Repubblica Popolare Romena. 25 BANI. 50 BANI. Saarland. 100 FRANKEN.
    5 punti
  2. Mi sono state prestate appositamente per realizzare delle foto queste due interessanti medaglie di produzione locale a carattere pontificio/ecclesiale. La prima è una medaglia premio in argento del Seminario di Urbino che riporta la data del 1898.. Diametro 35 mm. La seconda è una più interessante medaglia di fondazione, fusa, in bronzo di mm. 105 Al dritto riporta la figura dell'Arcivescovo di Urbino Spiridione Berioli. Al rovescio ricorda l'opera del Pontefice Pio VI per la ricostruzione della Cattedrale di Urbino a seguito del terremoto che fece crollare la cupola e l'altare principale e la data del 25 agosto 1789. Questa la sua biografia: Spiridione Berioli nacque a Città di Castello, figlio del conte Filippo Berioli e di sua moglie, Artemisia Bontempi. Dopo aver compiuto gli studi presso il Collegio dei Nobili locale diretto dagli scolopi, si laureò utroque iure presso l'Università di Macerata e nel 1757 venne ordinato sacerdote per la diocesi di Macerata. Nel 1773, venne promosso al rango di prevosto della cattedrale di Macerata, distinguendosi in pregevoli orazioni latine e prendendo parte a diversi sinodi, divenendo dal 1781 vicario episcopale per la diocesi. Si fece notare da papa Pio VI grazie a due sue scritti del 1787 (Dissertatio dogmatico-liturgica de sacramento ordinis e Osservazioni sul libro "Progetto di riforma dell'obbligo del digiuno"), venendo nominato prelato domestico, assistente al trono pontificio ed arcivescovo di Urbino (8 novembre 1787). Votatosi alla lotta contro il giansenismo, nel 1789 istituì l'Accademia Ecclesiastica per la salvaguardia dell'ortodossia del culto cattolico nella propria arcidiocesi (si scagliò alacremente contro Ludovico Antonio Bertozzi, vescovo di Cagli e Pergola). Su questi temi tenne un sinodo diocesano nel 1793. Il suo zelo a sostegno dello Stato della Chiesa e della sua opera morigeratrice, venne però meno con l'avvicinarsi dei francesi rivoluzionari nel 1797, cercando dapprima rifugio a Pesaro e poi invitando i concittadini a non opporre resistenza agli invasori. Con la proclamazione della Repubblica romana si sottomise nuovamente alla volontà dei democratici. Quando anche Urbino venne unita al Regno napoleonico d'Italia nel 1808, il Berioli decise di uniformarsi subito alle direttive del nuovo governo in materia ecclesiastica, prestando giuramento di fedeltà (unico tra i vescovi marchigiani) ai napoleonici, giungendo addirittura a invitare i parroci della sua arcidiocesi a non celebrare alcun rito di matrimonio religioso se prima non fosse stato presentato un certificato di stato civile valido, rinnegando così tutti i suoi propositi nei confronti della Santa Sede, tanto celebrati negli anni precedenti. Per queste sue azioni, l'arcivescovo urbinate venne richiamato ufficialmente da papa Pio VII con una lettera, ma questi non se ne curò particolarmente e anzi venne dapprima nominato cavaliere dell'Ordine della Corona Ferrea e poi senatore del Regno d'Italia (1809) da Napoleone. Nel 1811 incontrò l'opposizione del capitolo della sua stessa cattedrale quando, in ottemperanza al capitolo di Parigi, pretese come chiesa metropolitana di poter nominare propri vescovi senza l'autorizzazione pontificia. Dopo la caduta del regime napoleonico e la restaurazione di quello pontificio, il Berioli fu costretto a riconoscerre pubblicamente gli errori commessi con una lettera al pontefice datata al 19 maggio 1814 che venne poi pubblicata e distribuita a tutti i parroci della sua arcidiocesi. Recatosi a Roma per ottenere il perdono dallo stesso papa, morì ad Urbino il 17 aprile 1819.
    3 punti
  3. Vi piace il mio collage? Tutte 4 insieme sono uno spettacolo :).
    3 punti
  4. Ciao dabbene, dette da te che sei un gran divulgatore e promotore di Numismatica queste parole mi fanno ancora più piacere, nel nostro piccolo con gli amici del Circolo ci poniamo proprio l'obiettivo di far nascere ed alimentare quella scintilla. Da qui l'iniziativa del nostro libretto gratuito a cadenza annuale e l'idea di consegnare degli omaggi ai più giovani. Ovviamente a Verona, o prima se c'è ne sarà occasione, sarà mia cura portarti un po' di copie dei nostri Quaderni per il tuo mitico trolley... P.S. @@DARECTASAPERE ci vediamo sabato per la due giorni massese?
    3 punti
  5. Ma non sarebbe il caso di cominciare a fare un pò di nomi di questi "PROFESSIONISTI"?
    3 punti
  6. @@guastatore, Autentica, conservazione a parer mio buon BB.
    3 punti
  7. L'apostrofo (o mezza luna crescente) dopo la V di CVNRADV è il segno di troncamento (abbreviatura latina) che sostituisce l'ultima S (di CVNRADVS) mentre il punto è l'interpunzione, infatti si ripete fra le altre parole della legenda, a volte c'è anche un puntino piccolo che non saprei se di abbellimento o altro, c'è da dire che su queste monete questi piccoli puntini spuntano spesso un po' da tutte le parti. Il denaro dogale è veramente bello.
    3 punti
  8. A me invece, come operatore del settore e membro NIP, farebbe piacere che questi nomi venissero fatti e , qualora uno o più degli interpellati fosse anche socio NIP, che venisse fatta una segnalazione dell'accaduto anche all'associazione... Fanno solo del male alla numismatica e alla categoria.
    3 punti
  9. Ciao a tutti, avvio una discussione leggera e di evasione :D :D , che apro con una domanda...esistono ancora Imperatori estremamente rari? Nelle aste on line, solo negli ultimi sei mesi, sono passati: Clodio Macro; Tranquillina, antoniniano denario; Iotapiano e diversi altri... Saluti Eliodoro
    2 punti
  10. 9 ottobre 2010-2013 Sono trascorsi tre anni dalla improvvisa e inaspettata scomparsa di Mario Traina e, come ormai sta diventando un’abitudine, cerco di non far passare inosservata sul forum la ricorrenza. Ha rappresentato certamente una figura di spicco, vero e proprio collante tra le diverse anime della numismatica: studiosi, commercianti, collezionisti. Senza dimenticare il ruolo da lui svolto nel cercare di mediare e favorire posizioni di incontro tra collezionisti da un lato e tutori del patrimonio culturale dall’altro. Un giornalista di razza, senza peli sulla lingua e tanto meno sulla penna. Questo gli ha provocato anche amarezze e, a volte attacchi personali. Ma ha fatto di lui un punto di riferimento, soprattutto per i giovani che erano il suo vero pallino e dai quali è stato amatissimo. Per il ricordo di quest’anno posto qui la scansione del suo saluto ai lettori, pubblicato sul n. 160 del febbraio 2004 di «Cronaca Numismatica». Naturalmente ha poi continuato, anche se non più nelle vesti di curatore, a collaborare con la rivista, fino alla fine, tanto che le ultime risposte alle lettere che gli pervenivano tramite la seguitissima rubrica della Posta, furono pubblicate per alcuni numeri anche dopo la sua scomparsa. (segue)
    2 punti
  11. Ho ricevuto la locandina in anteprima del prossimo convegno numismatico a Castellammare di Stabia (NA). Eccola! Grazie mille ad Attilio per l'organizzazione dell'evento sempre molto atteso .... e tanto ambito da noi della Campania.
    2 punti
  12. Se ne avessi anche solo una sicura me la comprerei io!!!!
    2 punti
  13. Io mi stupisco del vostro stupore, a me casi del genere sono capitati decine di volte. Non dimentichiamoci che lo scopo del commerciante(onesto o disonesto che sia) e' il guadagno e della nostra passione non frega niente. Vi cito l'ultimo episodio dei tanti: Convegno di Montichiari sabato scorso; mi porto appresso una moneta pagata quasi 400 euro periziata e certificata in spl e, volendo monetizzare, la propongo ad alcuni dei commercianti presenti. Risposta del commerciante 1: Ho seri dubbi che la moneta sia autentica Risposta del commerciante 2: le posso dare 50 euro perché e comunissima e non riesco a venderla. Risposta del commerciante 3: la moneta e' al massimo un bb+ io le ritiro solo in alta conservazione. Morale, fra chi me l'ha venduta ed i 3 sopracitati di chi mi fido? La passione e' forte ma la voglia di mollare tutto altrettanta. Scusate lo sfogo, inizialmente non ne volevo scrivere ma poi letto la discussione non ho potuto fara a meno di accodarmi. Ciao
    2 punti
  14. Quando cercavo di far capire in un'altra discussione quanto siano importanti i circoli numismatici per la divulgazione della numismatica per tutti, in particolare per nuove passioni e per i giovani, mi riferivo anche ad esempi come questo. Ho avuto la fortuna di poter leggere il numero 1 dei Quaderni Massesi ed è un ottimo contributo numismatico, utile anche la conoscenza dell'identità e che può far nascere qualche scintilla. Complimenti a circoli come questo e tanti altri che ci sono e che continuano a promuovere la numismatica nonostante le grandi difficoltà odierne, credo che il loro ruolo debba essere rivalutato e il loro lavoro di pura passione maggiormente divulgato e conosciuto. Alla fine le passioni possono oggi partire o da strumenti tecnologici come quello dove stiamo scrivendo che ha fatto e può fare veramente molto ancora o dalle realtà locali come sono i circoli, veri e sempre presenti meeting point per gli appassionati sul territorio, delle roccaforti culturali che speriamo abbiano lunga vita.
    2 punti
  15. Bravo Claudio, io direi di segnalarli alla NIP
    2 punti
  16. Buona giornata Credo che il nostro elenco di "punti segreti" dei massari, presenti sui grossi del Doge Ranieri Zeno, possa essere aggiornato dopo qualche mese di attesa, grazie ad un tipo che, se non mi sono sbagliato, non è ancora stato inserito. La particolarità è che non compare, nemmeno questo, nell'elenco fatto dal Papadopoli; quindi possiamo trovarci di fronte ad una nuova variante. Da asta Ranieri nr. 8 2 anellini ai lati del piede sinistro del Cristo; Papadopoli ha censito, al nr. 28, un tipo che presenta gli stessi anellini, ma anche una stellina alla destra del Redentore che, qui, non vedo. Siete d'accordo? Aggiorno il nostro elenco? :dirol: saluti luciano
    2 punti
  17. Mi permetto di segnalare questo magnifico (a mio giudizio) sito: http://www.menorahcoinproject.org/index.htm
    2 punti
  18. Buona giornata Persona super partes, sempre; ricordo i suoi redazionali, dove si scagliava contro l'immobilismo delle istituzioni, le "pastoie" e le "consorterie" che generava. Era anche molto critico; non gli piaceva il proliferare di associazioni numismatiche, perché vedeva in questo un particolarismo che creava solo la dispersione di interessi che, invece, dovevano catalizzarsi sotto un unico "tetto", con più numeri e forza. Aveva lucidamente descritto, più volte, il dramma della chiusura dei tanti circoli numismatici, surclassati dalla forza di internet, eppure aveva a cuore i giovani, proprio quelli che, per primi, con l'uso di internet, stavano alimentando questo cambiamento; con loro, in particolare, era sempre prodigo di saggi consigli. Persona illuminata e che manca a tantissimi appassionati. Giusto ricordarla. saluti luciano
    2 punti
  19. e mi sa che hai proprio ragione. Anche io ho fatto questo ragionamento e qualche anno fa ho iniziato a prendere qualche moneta in oro (sterline e marenghi, questi ultimi anche magari con un pregio numismatico aggiuntivo al valore di borsa), in modo da unire appunto alla passione numismatica (che va e che viene, a dire il vero) una forma di investimento che sicuramente non deluderà. poi, mettere soldi in mano alle banche perché? per mettere mille euro oggi, a interessi zero, ritirarli tra cinque anni, quando saranno il corrispettivo di cinquecento di oggi??? poveri noi, davvero.
    2 punti
  20. Non so se è solo una mia impressione ma quasi sempre, l'ho notato in molte altre discussioni simili fatte in passato, soprattutto quando di mezzo ci sono determinate categorie, ci sono interventi volti a non stigmatizzare o comunque non adeguatamente quanto succede o successo; c'è sempre qualche giustificazione, luoghi comuni del così fan tutti, è uno spaccato della società e così via.... Se non si riesce, già da queste "piccole" cose, a dare il giusto peso e giudizio di condanna non vedo come in Italia, e nella numismatica, le cose possano mai cambiare veramente...
    2 punti
  21. Naturalmente non si può generalizzare, tuttavia non bisogna dimenticare che buona parte dei mercanti numismatici vende monete esattamente come i mercanti di qualunque altra specie merceologica: quanti rivenditori di automobili conoscete? quanti ce ne sono che vendono mobili? Credete che tutti i rivenditori di auto siano ingegneri meccanici e che i venditori di mobili siano falegnami o ebanisti? eppure molti di loro si danno arie da specialisti. Beata ingenuità. In ogni campo trovate lo specialista e il semplice "rivenditore", e da sempre i rivenditori costituiscono la porzione prevalente. Il titolo di perito numismatico si richiede alla camera di commercio senza alcun bisogno di effettive competenze: ho conosciuto qualcuno che aveva un negozio di ricambi elettronici, gli è andato male e l'ha convertito in negozio di numismatica. Si è costruito anche un sito internet dove si fregia di "essere diventato" perito della camera di commercio e dopo pochi mesi anche del tribunale. La professionalità non si acquisisce con la compilazione di un modulo o con le pratiche di apertura di un'attività, ma in parte è frutto di un talento personale e in parte è coltivata con il tempo trascorso studiando e lavorando nel campo specifico.
    2 punti
  22. :) buonasera a tutti....per piaccere di vedere un altra di queste monetine particolare.....
    2 punti
  23. Si tratta di una pagina ancora piuttosto oscura della storia di Messana. Come è noto, la città sullo stretto aveva inizialmente il nome di Zancle (o Zankle). Verso il 491 a.C., alla morte di Ippocrate, tiranno di Gela e di Messana, il nemico Anassila, tiranno di Rhegion, situata sull'altro lato dello stretto che divide l'Italia dalla Sicilia, colse l'occasione per sferrare l'attacco contro Zancle, che a quel tempo era tenuta, almeno in parte, in mano di Samii, profughi dall'isola di Samos. Anassila era forte di un contingente di altri profughi, provenienti dalla Messenia e legati al tiranno reggino, forse di stesse origini. Con l'occupazione della città, Anassila provvide a cambiare il suo nome in Messana, in onore dei suoi alleati profughi. Anassila morì nel 476 a.C. e il governo venne assunto da Micito, reggente per i figli del defunto, ancora giovinetti. Micito proseguì la linea politica tracciata da Anassila e rivolse i suoi interessi soprattutto all'Italia meridionale, in concorrenza con gli stessi Dinomenidi, che erano tiranni a Siracusa (anche se non mancano storici che sostengono che la politica di Micito fu complementare e dipendente da quella dei Deinomenidi). Nello stesso anno in cui Ierone fondò Aitna, Micito tentò la fondazione di Pyxis (attuale Policastro Bussentino), anche se sembra che i coloni reggini abbiano abbandonato la città poco dopo la sua fondazione (e qui bisogna dire che gli scavi archeologici hanno smentito l'ipotesi che quella di Micito fosse in realtà una rifondazione dopo che la città era stata abbandonata da precedenti coloni provenienti da Sibari dopo il suo collasso nel 510 a.C.: non sono stati trovati reperti anteriori all'inizio del V secolo). Nel 467 a.C., su pressione di Ierone di Siracusa, gli eredi di Anassila, ormai maggiorenni, allontanarono Micito e assunsero il potere a Messana. Nel 461 a.C. dopo il crollo della tirannide deinomenide a Siracusa, anche a Messana crollò la tirannide. L'abbattimento delle tirannidi negli anni '60 del V secolo a.C. causò una feroce lotta tra gli xenoi, o "stranieri" ossia i mercenari che si erano insediati nelle città durante le tirannidi, e gli archaioi politai, ossia gli esponenti della vecchia aristocrazia che erano stati allontanati e che ora tentavano di rientrare in possesso delle loro proprietà. Nel 461 a.C. per un momento prese il sopravvento il partito dei vecchi elementi aristocratici Zanclei, di origine calcidese e che erano stati svantaggiati dalle forti immissioni di genti messene operate da Anassila nella città siciliana. Una ovvia conseguenza fu che le due città dello Stretto ripresero una vita politica ed economica indipendente, dopo quasi un trentennio in cui le due città avevano costituito una stretta alleanza. Il temporaneo prevalere degli elementi Calcidesi al governo di Messana comportò una breve riassunzione del nome di Zancle, attestata dall'emissione di una rara serie monetale, costituita da un tetradramma (finora noto in unico esemplare nel medagliere di Bruxelles) e da rare litre. Allego il catalogo curato dalla Caltabiano nel suo volume dedicato alla monetazione di Messana, a pagina 238: e le relative immagini: Si vede che per la Caltabiano, le litre furono coniate con tre conii del diritto e tre conii del rovescio, con quattro combinazioni.
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  24. @@margheludo Nel caso non avessi già un riferimento bibliografico si tratta del tipo Muntoni 225, zecca di Gubbio. Stando ai "numeri", sul Muntoni i tipi con il busto di S. Paolo sono catalogati ai numeri 223, 224, 225, 226, 227 e 228. In totale sono 6 su un totale di 47 tipi con relative variazioni. Sicuramente e un rovescio molto meno comune di S. Pietro o S. Ubaldo!! Buona serata, Antonio
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  26. @@redjack1969 Grazie, Immaginavo! saluti
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  27. Non so se è una caratteristica di questa moneta, ma ha un odore molto piacevole :nea:
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  28. 1 punto
  29. Moneta sotto al BB, foto che non aiutano, segni un pò ovunque e baffo molto basso
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  30. @@Cinna74 Ciao Enzo, come ho già avuto modo di parlare di questo argomento, è necessario distinguere le due attività PERIZIA e STIMA. La perizia può aver anche un costo univoco, anche se non è proprio così. Io per periziare un brillante richiedo un onorario in funzione del peso della pietra, perché' in effetti più è grande la pietra maggiori sono le difficoltà dell'esame. Forse per le monete è un pò diverso e quindi sarebbe auspicabile avere un unico onorario. Molto diverso è il discorso della stima. Nel mio settore adotto il sistema che se il richiedente vuole una stima verbale, quindi solo un'indicazione di max del valore, chiedo un onorario fisso, se invece mi viene richiesta una stima scritta, quindi una perizia completa, l'onorario applicato è una percentuale sul valore stimato che và a decrescere coll'aumentare del valore della pietra. Questo perchè per dare una giusta valutazione di mercato (espongo sempre una forcella di valori -min. e max-).è necessario fare delle ricerche che richiedono non poco tempo e nel contempo c'è una precisa assunzione di responsabilità per la firma che si appone in calce alla perizia. Credo che questo avvenga un pò in tutti i campi dell'estimo. Per quanto riguarda l'entità degli onorari non meravigliamoci se per una perizia si richiede min 50€, perchè in quel prezzo ci sono anni di studio, sacrificio e preparazione professionale ed è una questione di dignità del professionista. Io per dire verbalmente se una pietra è vera o falsa prendo 30€, qualcuno mi ha detto "ma per 10 minuti di lavoro è così caro?" e io ho risposto "ma se Lei và da un avvocato per un parere glielo fà gratis?"
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  31. Oncia di Lipara http://www.acsearch.info/search.html?id=188284
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  33. Il penultimo provisino che ho postato proviene dall'InAsta LVIII, lotto 4914. Veniva riportato un peso di 0,24 gr. e in nota: "Del peso di mezzo denaro (?)".
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  34. Anche per me a vederlo sembra più di Napoli....
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  35. questa è un sigillo di Bolla Papale - molto bella
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  36. L'Unione Delle Repubbliche Socialiste Sovietiche. 5 КОПЕЕК. Francia. Quarta Repubblica. 100 FRANCS (Coniate a Beaumont-le-Roger). Repubblica democratica popolare la Cecoslovacchia. Decennio della liberazione della Cecoslovacchia 10 KORUN. 25 KORUN. 50 KORUN. 100 KORUN. Svezia. Gustaf V (1858 — 1950) 2 KRONOR. Popolare Repubblica federale di Iugoslavia. 10 ДИНАРА. 20 DINARA. 50 ДИНАРА.
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  37. Questa è veramente brutta, ma a mio modesto giudizio anche notevolmente rara. Si tratta di quello che resta di un quattrino di Gregorio XIII per Roma con al rovescio S. Pietro. Fino a qui nulla di strano, il rovescio è il più comune per i quattrini romani del Boncompagni. La rarità di questo esemplare è dovuta alla presenza del ritratto al diritto e alla sua combinazione con il rovescio. Per farvi meglio comprendere quanto detto, metto qualche numero preso dal CNI giusto per far capire a grandi linee che percentuale rappresenti questa emissione di quattrini in relazione alle altre di questo pontefice (ovviamente ho preso in considerazione la sola zecca di Roma). Emissioni senza anno di pontificato: dal 602 al 637 = 36 Emissioni con ritratto e senza anno di pontificato: 614 - 615 - 616 - 637 = 4 Emissioni con ritratto e S. Pietro al rovescio: 614 - 615 - 616 = 3 Emissione con ritratto e al rovescio il Sacro Cuore (numero 637), esemplare unico Emissioni con ritratto e porta santa al rovescio (anno giubilare 1575): dal 92 al 98 = 7 Di conseguenza i quattrini con il ritratto furono emessi in numero molto basso (ciò è deducibile dai pochi conii impiegati e dalla rarità di apparizione sul mercato degli esemplari). Tra le due (non conto il tipo con il S. Cuore in quanto esemplare unico) tipologie di rovescio la più comune è senza dubbio quella con la porta santa, emessa in occasione del Giubileo del 1575. Non dico che si tratti di una moneta comune, ma diciamo che ogni tanto la si vede (ad esempio è presente al lotto 545 dell'ultimo listino di Numismatica Picena). Diversamente, a parte questo esemplare, non mi era mai capitato di vedere sul mercato il tipo con al rovescio S. Pietro. Ho addirittura ipotizzato che tale rarità sia dovuta al fatto che, terminato l'anno giubilare e rotti i conii con la porta santa, si sia pensato di creare degli ibridi con al rovescio la figura ordinaria dell'apostolo in modo di tener buono ancora per qualche tempo i conii del diritto. E infatti il CNI riporta solo tre varianti riconducibili a possibili usure del conio o cattive battiture... Capirete quindi se quando l'ho visto nella ciotola non me lo sono fatto scappare...se poi capiterà più bello potrò sostituirlo...e intanto faccio finta di essermi preso un caffé in più! Buon fine settimana, Antonio
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  38. Asta Varesi 54, coll. Este Milani, lotto 525: aggiudicato a 1200 Euro. Nota di servizio: Attenzione ad usare il libro di Bellesia: è un po’..., come dire..., “pasticciato"!!! ;) Buona giornata, Teo
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  39. Consegnato quest'oggi dal postino : preso in preordine da Spink , lo aspettavo da tempo ... Coins of Scotland, Ireland, the Islands and Anglo-Gallic Coinage
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  40. Prima di dare un valore commerciale che tenga conto dello stato della moneta, della rarità e dell'interesse collezionistico per il pezzo, credo sia più giusto valutare immagini migliori e non sarebbe per niente male conoscerne inoltre il peso.
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  41. Niente di nuovo all'orizzonte. Quando vuoi acquistare sono tutti gioielli,quando vuoi vendere sono tutti rottami. Ciao
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  42. foto bellissime dal national geographic italia http://www.nationalgeographic.it/dal-giornale/2015/09/03/foto/roma_citta_degli_elefanti-2744420/?refresh_ce
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  43. Controbattere sarebbe come sparare sulla croce rossa... Preferisco compatire ..
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  44. Foto 12 bassorilievo sulla parete dove sorgono le tombe con scene di guerra Foto 13 veduta dal circo dell'acropoli Foto 14 il tempio di Cronus Foto 15 l'interno delle Grandi terme Foto 16 il teatro
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  45. Ciao Sergio E' passato del tempo dall' apertura di questa discussione eppure siamo ancora qui entrambi a divertirci con questi scudi. Era uno dei primi 5 lire collo lungo acquistato da un noto commerciante torinese attualmente in pensione e ora mi e' capitata l' occasione di inserire in collezione il millesimo sempre del 1850 ma questa volta zecca di Torino. Come sempre non ho fretta di chiudere la serie e non mi ostino mai a cercare le monete mancanti . Prima o poi arrivano
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  46. Come ha detto il buon @@dizzeta, al di là delle prime impressioni e del fatto che come tipologia si tratta di un pezzo inedito, prima di datare e di attribuire questa moneta a questo o quel doge, è necessario fare uno studio serio, che al momento non mi pare sia ancora stato realizzato (io ho alcune idee ma non ho avuto ancora tempo di verificarle tutte...non so dire di altri, però). Per adesso abbiamo ovviamente alcuni elementi che possono circoscrivere la sua attribuzione ad un certo ambito cronologico e far ipotizzare di quale tipo di nominale si tratti: a) sicuramente si tratta di una moneta del periodo dogale, visto che c'è scritto DVX, quindi post 1339, direbbe monsieur de la Palice; b) come abbiamo già detto in diversi, sembra stilisticamente anteriore all'unica altra medaglia di tipo dogale al momento nota, che - e qui va detto bene - William Day ha proposto di datare intorno al 1380 perché in quell'anno è citata la coniazione di medaglie nei documenti genovesi Vale la pena di sottolineare questo "intorno" perché la citazione della coniazione di medaglie (per DZ: la menzione documentaria esatta è di "medaglie di denari in lega", e quindi io le chiamerei "medaglie"), che sono andata a leggermi personalmente, è dal registro della zecca di Genova di quell'anno (Day se non erro citava invece la citazione di Desimoni...che anora una volta si è dimostrato preciso nelle sue schedature archivistiche). Tuttavia potrebbero essere state coniate medaglie anche negli anni precedenti, o forse anche di poco successivi: solo che non possiamo affermarlo con certezza perché non sono sopravvissuti libri della zecca anteriormente al 1365, e poi abbiamo un nuovo grande buco fino al 1380 e poi di nuovo un altro buco più piccolo fino al 1395-1396. Capite quindi che non è così banale datare precisamente anche le medaglie che sembrerebbero più tarde di quella di @@Corsodinazione, e che ci farebbero da terminus ante quem; c) ad una prima osservazione, come già detto da diversi, appare compatibile con quanto si può osservare sui denari per Simon Boccanegra (la X, ma io direi anche la crocetta in legenda, oltre che le due figure principali nel campo e le interpunzioni); d) per dimensioni, peso e tipo di lega, seppure ad "occhiometro" se riteniamo che possa essere stata battuta tra il 1339 ed il 1380 circa dovrebbe essere proprio una medaglia piuttosto che un denaro. Però per poter dire certe cose con maggiori certezze servirebbero davvero foto migliori ed una qualche misurazione per definire almeno il tipo di fino, oltre che una osservazione diretta. Inoltre, anche se questa fosse la medaglia corrispondente, siamo proprio certi che il denaro comunemente attribuito al primo dogato di Simon Boccanegra possa esserlo davvero .... ? Viste le nuove ipotesi sui grossi "doge primo" (@fracrasellame e @@adamaney, battete un colpo se ci siete) va valutato attentamente ogni aspetto, non vi pare? Quindi: se volete metterla sul catalogo adesso, ovvero prima di uno studio approfondito, secondo me o la attribuite al primo dogato Simon Boccanegra ma con tutti i punti interrogativi del caso bene evidenziati, oppure create una mini-sezione dal titolo "medaglie del primo periodo dogale" e mettete le schede delle due medaglie in questione (quella di Corso e quella databile intorno al 1380) con tutti i se e tutti i ma del caso per quanto riguarda la rispettiva datazione e attribuzione. Questa è la mia opinione che vale come un'altra. La scelta deve essere di DZ che gestisce il catalogo on-line. Scusate se mi sono dilungata. Un caro saluto e a presto MB
    1 punto
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