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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 10/08/15 in tutte le aree

  1. Salve a tutti cari amici, apro questa discussione per condividere con voi una mia piccola gioia...dopo più di un anno di pausa dagli studi oggi ho finalmente iniziato a frequentare l'università, nello specifico la facoltà di Conservazione dei Beni Culturali con percorso archeologico. Studierò quello che mi piace e questa penso sia una grande cosa. Quest'inizio è per me un riscatto vero e proprio dopo un anno nel quale mi sono spesso sentito giù di morale. Fortunatamente ho anche un lavoro quindi non starò nemmeno un secondo senza fare niente :D Sarà impegnativo far convivere le due cose ma io ce la farò! :) Gaetano
    4 punti
  2. Ciao. Inizio con due premesse.. La prima è che la numismatica deve essere una passione e non un investimento. La seconda è che se avessimo la sfera di cristallo e sapessi quali monete si rivaluteranno certamente nel tempo, ne faremmo incetta anche noi. Sicuramente vi sono tipologie che tendono ad aumentare il valore nel tempo più che altre, ma la certezza non esiste in quanto il prezzo di un determinato bene lo fa il mercato.. detto questo aggiungo anche che il colpo di fortuna è possibile ma è più facile prendere granchi che affari.. Aspetta comunque il parere di altri..
    4 punti
  3. Carissimi, ho letto quanto sopra e mi sono posto alcune domande, in particolare il senso di lettura che deve essere dato a quelle quattro lettere misteriose, anche perché Wiis non mi dice nulla... Ho provato quindi a capovolgere il verso di lettura e a ragionarci un po'... Dunque... SIIV , e mi sembra ci possa stare, data la continuità di verso in alcuni esemplari e rispetto alla legenda POSEI ( vedi foto sotto, prese dal post 6 e 1 di Valteri). Ora, sulla sigma /S penso non ci siano dubbi di fonetica: ancorché coricata è una S come in POSEI. Invece, per la particolare conformazione segmentata e quasi a fulmine delle iota, Acraf ha delle perplessità, che dovrebbero essere risolte dalla osservazione che in entrambi gli esemplari qui sotto postati anche la iota di POSEI ha la medesima conformazione. Forse tale conformazione si puo' spiegare, ma è solo una ipotesi lontana, con la rappresentazione grafica della mitica lettera Jod (antesignano della iota e con simile significato fonetico) o a qualche intermedio . Il raddoppio della iota(/Jod) mi fa pensare a un suono prolungato come la Ypsilon... Da ultimo sappiamo che il digamma ( che è una labiovelare ), in seguito a rafforzamento articolatorio, da V viene pronunciato anche come una Beta/B In definitiva SIIB o SVB o SYB... Lettura molto suggestiva di Sybaris, di cui Poseidonia con buona probabilità fu colonia... ;) Mi rendo perfettamente conto come questa mia ipotesi possa essere forse un po' troppo fantasiosa, pur tuttavia mi sembra suggestiva anche se da verificare e implementare, ma non la scarterei a priori... Che ne pensate? Cordialmente, :) Enrico P.S. Anche le due Iota hanno una altra interpretazione possibile cioè come due Qoppa( arcaico di Kappa) ma non vedo come possa esserci facilmente una legenda con solo consonanti (SKKV o BKKS a seconda del verso di lettura). Da non scartare comunque la possibile lettura nel verso classico ma con il Digamma rafforzato in B come BIIS O BYS, ma non mi viene in mente niente a cui riferirlo... salvo il contrario di SYB ( :D)
    4 punti
  4. Questo tollero con la fortezza di Cosimo III del 1723 é senza dubbio il più bello della mia modesta collezione. La patina é molto simile alla foto e i fondi sono speculari. Con il 1723 si chiude il periodo di Cosimo III passato a miglior vita il dì 31 ottobre 1723. La moneta è R3 ela tiratura è di 13.125 pz.
    4 punti
  5. ....Di certo, il problema è dove e a chi venderle, quelle d'argento, rame e acmonital, ancorché r3 o r4 e super-Fdc......E tirare a casa almeno la metà di quanto le si è pagate, o della loro quotazione sui cataloghi, che non si sa di quanto salga o di quanto scenda.....chissà tra 20 anni come sarà quotato il 5 lire dell'1, o del 14...o il 5 centesimi del 13 senza punto,...(Magari sarà scesa, rispetto al 2015! Avranno trovato dei rotolini, nel frattempo....con quello che ne consegue..! Chi lo sa!...) ....Cominciano a guardartela col microscopio, e a farti le menate sul colpetto, sul graffietto....e tanti saluti. ...Io, personalmente, ho speso parecchio per i miei pezzi....prevalentemente argento e rame (d'oro ne ho solo una "di rappresentanza" per ogni periodo storico...)...Ma le penso come investimento più che altro per me stesso, ma non al fine di guadagnarci qualcosa in termini di denaro.....per il motivo sopra accennato, cioè per la difficoltà.... (A meno di non trovare un collezionista disposto ad aprire il portafoglio....)... Le considero un investimento principalmente in termini di valore numismatico e storico,...Alla preziosità e alla bellezza del pezzo si aggiunge il fatto di essere una testimonianza storica importante. Sono orgoglioso, dei miei pezzi....e tento (spero) di conservarli nel miglior modo possibile, per me è una grande responsabilità. Da una parte, se guardo all'aspetto puramente economico, a volte ho l'impressione di averci un po' perso.... Dall'altra, dal punto di vista del valore numismatico e storico, ...sono consapevole di avere acquisito un "valore". .....Tutta questa "omelia", però, è solo di carattere "affettivo"....Proprio perché l'investimento strettamente "economico" lo vedo un po' difficile (nel caso di esemplari non d'oro...), e comunque mi interessa molto relativamente...... ...Per cui, spiace anche un po' che si guardi solo a questo aspetto, cioè ai fini di "lucro"....Quando c'è la passione per qualcosa che non è solo un tondello di metallo.....
    3 punti
  6. Dalla foto non noto segnali che mi facciano nascere dubbi: l'epigrafia è corretta, lo stile pure, battute lo sono..... Insomma, se fossero state in oro "buono" nessuno avrebbe obiettato, credo. L'unica "stranezza" è il metallo ma anche questo dovrebbe deporre a favore della autenticità: generalmente i falsi sono dello stesso metallo di quelle autentiche, utilizzare un metallo differente genera sempre attenzione e sospetto. Inoltre si sono già visti tremissi longobardi in oro estremamente pallido, per quanto di epoca successiva.
    3 punti
  7. Quel punto nel titolo sembra scappato fuori dalla tastiera, invece è proprio voluto. A differenza, con ogni probabilità, di quanto accadde nella zecca di Roma durante la vacanza del 1559. Con questa discussione vi presento la mia prima moneta di vacanza pontificia, che acquistai quando ero un ragazzino di 12/13 anni. Lo sforzo economico ai tempi mi aveva praticamente salassato i pochi risparmi delle varie mancette parentali, però quel bel punto tra la S e la E mi attirava troppo..peccato solo per la vecchia piegatura (con relativo raddrizzamento) del tondello... Il giulio per Roma di questa sede vacante non è particolarmente raro, però con questo errore di punteggiatura oltre a questo non ne ho più visti, nemmeno su cataloghi più o meno recenti, anche se importanti come: Montenapoleone 4 K&M XXI Alma Roma Nomisma 45 per questo motivo mi appello all'esperienza e alle biblioteche degli altri utenti per cercare di capire la reale rarità della variante/errore. Muntoni classifica solo due tipologie di giulio per Roma, differenziandole per la presenza di S. Paolo o S. Pietro al rovescio. La variante S.EDE è invece censita dal CNI, al numero 27. Buona giornata, Antonio
    2 punti
  8. Controbattere sarebbe come sparare sulla croce rossa... Preferisco compatire ..
    2 punti
  9. Al fatto di indovinare quali monete si potrebbero rivalutare aggiungo un altro fattore di rischio: la capacità di realizzare. Un collezionista piú o meno saprebbe come alienare ragionevolmente la propria collezione. Ma qui si parla di lasciti e quindi di eredi, potenzialmente a digiuno di numismatica. Ecco non sono molto convinto che costoro riuscirebbero a "valorizzare" il lascito in maniera efficace.
    2 punti
  10. bella oldgold! se torni alla marciana controlla il soffitto della sala grande con i riquadri dipinti nel '500, magari trovi qualche suggestione numismatica.. per esempio una Giustizia con la bilancia ;) e notevolissima l'immagine proposta da fabry :) Io non ho, ahimè, le manine di bronzo, ma vi propongo un riferimento curioso nelle tavole di un volume di una enciclopedia settecentesca veneziana: Una specie di Wikipedia dell'epoca, 1749, evidentemente deriva dall'enciclopedia di Diderot. E' curiosa la presenza del torchio in un volume stampato a Venezia molti decenni prima che la zecca si adeguasse alle nuove tecnologie, anche se in effetti si tratta di un'opera tradotta dall'inglese. La striscia di metallo che esce dal torchio è inquietante.
    2 punti
  11. 2 punti
  12. La monetazione milanese sotto gli spagnoli non brilla per accuratezza e precisione ma credo che derivi anche da un fatto di numeri, gli scudi furono battuti veramente in quantità enormi, i sottomultipli meno, i conii per gli scudi venivano utilizzati oltre la normale usura, non mancava l'argento ma la cura spesso si....
    2 punti
  13. Bravi bravi! Ogni uno ha risolto una parte di mistero! Ora sono col telefono ma dopo metto un paio di particolari.. ? lo credevo più grande comunque il torchio invece sarà un metro e mezzo circa.. ? anche se è bello massiccio!!! peccato sia così poco valorizzato, è dentro l'ufficio della signora che fa le tessere.. ? Però me lo ha fatto fotografare volentieri. Neanche pensato di chiederle di vedere i forzieri.. Prossima settimana faccio un altro giro, stavolta per musei però.. e faccio un salto a fare qualche altra foto! ?
    2 punti
  14. Quarto di scudo, variante con araldica nello stemma invertita.
    2 punti
  15. In attesa di altro....faccio un passo indietro....e che passo....con uno scudo del 1598, Crippa 17/C, moneta di grande rarità R/3 e che ha in più delle interessanti particolarità. Si presenta con un modulo largo decisamente, un peso di gr.31, 85, al diritto le cifre in caratteri piccoli, con un pare HISPANIAR ( il Crippa mette HISPANIA ) in leggenda , piccola stellina dopo la data, stelline in leggenda. Al rovescio aquila e biscia coronati, , stelline ancora in leggenda, sotto lo stemma foglia pendente, in alto corona senza rami. Secondo il Crippa che mette dei globetti in leggenda e non stellette nel 17/C, le stellette e le rosette sono una caratteristica del 17/D che è però del 1599, quindi postumo dopo la morte di Filippo II avvenuta il 13 settembre 1598. Potrebbe forse essere una serie ancora del 1598 ma avvenuta dopo il settembre del 1598, forse....certamente rimane la rarità, l'anno raro, le variantine, il bel modulo, una moneta che rappresenta la fase conclusiva della vita di Filippo II, certamente emana un grande fascino....
    2 punti
  16. eccola http://www.acsearch.info/search.html?id=1552865
    2 punti
  17. Da molti anni persistono diverse convinzioni errate sull'Euro: in questo thread non voglio entrare nel merito politico/economico come ho già fatto altrove ma solo specificare un paio di cose, spiegandole in modo più dettagliato ma semplice possibile. Spero che questo piccolo thread-appunto sia utile come supporto per le discussioni generali sulla monetazione in Euro e per aiutare i neofiti ad orientarsi meglio, specialmente quelli così giovani da non aver vissuto di persona l'evento storico della nascita dell'UME con tutto quello che ha comportato per la circolazione monetaria. La nascita dell'Euro. L'Euro è nato a tutti gli effetti il 1 gennaio 1999, con regolare cambio contro le valute estere, e da quel giorno le ex-valute degli stati fondatori hanno cessato ad ogni effetto di esistere. Come sappiamo le monete e le banconote delle ex-valute hanno continuato a circolare fino al 2002, con qualche mese di affiancamento al contante nuovo denominato in Euro, e questo ancora oggi spinge molti a ritenere che l'Euro stesso sia nato proprio nel 2002. In realtà quello del '99 non era un avvio solo teorico della valuta unica, nè si trattava di una strana situazione ibrida in cui le vecchie divise in qualche modo convivevano temporaneamente con la nuova: le vecchie monete e banconote dal 1 gennaio 1999 hanno cambiato natura e sono diventate suddivisioni non-centesimali dell'Euro, rappresentanti la valuta Euro a tutti gli effetti ma con la limitazione di poter circolare solo nei singoli stati. In pratica erano a loro modo i "cent" di Euro, valuta che pur essendo già dal '99 concretamente in mano nostra non era ancora rappresentata graficamente. Così fino al gennaio del 2002, quando la situazione è stata portata alla normalità introducendo gradualmente il modello di contante unitario che abbiamo oggi, a circolazione libera in tutti gli stati e con la comune suddivisione centesimale. A questo punto si potebbe fare un piccolo appunto collezionistico a mio avviso interessante. Le monete e le banconote degli stati fondatori dell'unione monetaria che avevano corso legale al 1 gennaio 1999 da quel giorno sono state trasformate a tutti gli effetti in Euro, pur mantenendo la grafica di sempre, di conseguenza sarebbero benissimo classificabili come tali e collezionabili come inizio concreto della valuta unica. Si potrebbe definirli "proto-Euro" oppure più precisamente "Euro non-unitari", o qualcosa di simile... Le decisioni sul soggetto delle monete. Regna di solito gran confusione su questo aspetto che per i collezionisti è importante, sia perchè influisce direttamente su quello che ci si trova nei raccoglitori sia perchè per fare discussioni serie in tema è necessario sapere esattamente come funziona il processo decisionale. Come sappiamo, più di una volta ad esempio è capitato il problema che uno stato abbia dovuto modificare il soggetto di qualche moneta, divisionale o commemorativa, in seguito a contestazioni di qualche tipo. La competenza in questo spetta ad ogni singolo stato, che decide in totale autonomia, ed eventuali contestazioni ufficiali sull'opportunità dei soggetti possono essere sollevate unicamente da uno o più altri stati dell'unione monetaria: nelle discussioni su questi casi si sente spesso dire che la non meglio definita "Europa", oppure la Commissione europea o la BCE, "impongono" di modificare le monete sotto accusa. In realtà nessun organismo comunitario di quelli citati può imporre niente nè decidere nulla di testa sua: lo stato o gli stati contestatori fanno pressione sollevando la questione alla Direzione degli Affari economici e finanziari della Commissione europea ( http://ec.europa.eu/economy_finance/index_it.htm), la quale è un organismo esecutivo che ha il compito principale di far rispettare i trattati e le decisioni assunte dall'organismo dirigente dell'UE (che è il Consiglio europeo, ovvero l'assemblea dei capi di governo degli stati dell'UE). Una volta che si ritrova in mano la patata bollente l'apposito comitato della Direzione che si occupa di queste faccende invita per conto dei contestatori a modificare la faccia/le facce sotto accusa, o anche eventualmente a ritirare l'emissione. La BCE non ha voce in capitolo in tutto questo, perchè per quanto riguarda le monete metalliche si occupa solo di stabilire la quantità necessaria da emettere ogni anno per coprire il fabbisogno dell'eurozona.
    2 punti
  18. Aggiungo anche un'altra suggestione. Michele Steno doge dal 1400 al 1413 Vi rammentate quanto ho scritto nella relazione riguardante l'incontro fatto al CCNM riguardo al viso del doge Antonio Venier, predecessore dello Steno? ..........Dopo qualche tempo, ma già sotto questo doge, i punzoni cominciarono a divenire stereotipati, mantenendo soltanto la barba come segno distintivo, ma senza essere particolarmente fedeli riguardo alle fattezze del doge; probabilmente i nuovi punzoni copiavano i precedenti; non ritornando quindi a modellarli sulla base del ritratto originale del doge, con tutte le conseguenze del caso. Così la barba venne mantenuta anche nella raffigurazione del grosso del doge successivo, Michele Steno, ma senza nessun rapporto con le fattezze originali del nuovo Doge e nemmeno di quello vecchio, finché anche quella, probabilmente con la nuova svalutazione del 1404, venne abbandonata per ritornare all'immagine di un doge glabro....... ed ecco infatti una scheda con rappresentato un Grosso del doge Michele Steno con la sua bella barbetta .... peccato che questo doge non portasse la barba, come si evince da un quadro che lo rappresenta e dal suo monumento funebre .... ed anche da un diverso Grosso. Riguardo alla somiglianza del suo viso senza barba effigiata sul grosso e quella del quadro e del monumento? Michele Steno parallelo 1.doc Suggestioni .... saluti luciano
    2 punti
  19. Se siete amanti delle alte conservazioni potete anche tornare all'indice di sezione: in questa discussione sarà già difficile superare il BB :blum: . Premesso ciò questa discussione vorrebbe essere un po' una piccola galleria di quello che il papalista appassionato e squattrinato (come il sottoscritto) può trovare nella classica ciotola. Monete piccole, di difficile lettura, spesso sporche nel vero e proprio senso della parola. Monete che però possono regalarci sorprese inaspettate in valore storico e, in qualche caso, anche in grado di rarità. Ovviamente serve l'animo giusto per apprezzare questi pezzi, spero siate clementi coi miei e magari abbastanza coraggiosi da condividere i vostri. Partiamo. Iniziamo con un esempio di cosa voglia dire valore storico. Siamo a L'Aquila, 26 settembre 1485. La città, facente parte del Regno di Napoli, viene assediata dalle forze baronali (siamo nel periodo della Congiura dei Baroni) ed il presidio napoletano subisce una pesante sconfitta. I Baroni riconoscono quindi sulla città la sovranità a papa Innocenzo VIII ed iniziano a coniare moneta in nome del pontefice. L'unico nominale emesso è tipicamente napoletano, sebbene con un'iconografia inedita: il cavallo. Al diritto troviamo le chiavi decussate sovrastate dalla tiara, al rovescio lo stemma della città con l'esplicita leggenda AQVILANA LIBERTAS. Peso 1,46 gr. Muntoni 17 diritto:
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  20. Moneta importante con un bellissimo ritratto di Cosimo II con il collare alla spagnola e al R/ Il battesimo col Cristo stante e San Giovanni. Gaspare Mola è stato un abilissimo incisore di coni, oltre a scultore, maestro orafo e grande medaglista. Ricercatissimo dalle corti dell'epoca da Milano, Firenze con i Medici, Mantova con i Gonzaga e a Roma dove fu maestro incisore della zecca pontificia fino alla sua morte nel 1640. Il Gaspare Mola ha inciso e firmato coni pregevoli tra i più belli delle monete granducali. Saluti Luciano
    1 punto
  21. ...anche ai QUARTI DI SCUDO non mancano i falsi d'epoca
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  22. @@anto R non so ( e non credo) che venissero bulinati; piuttosto potrebbe essere una maggiore difficoltà di coniazione collegabile al diametro e allo spessore dei 2 diversi tondelli? Senz'altro i 'numeri' di produzione hanno la loro importanza nella qualità ..... Se pensiamo agli 8 reales coniati in quantità mostruosa nonostante la loro diffusione planetaria e il loro valore.. Vediamo veramente dei pezzi orribili e fatti malissimo....ma più il tempo passava e più l'inflazione la svalutazione e il dissesto finanziario pesavano sui regni spagnoli. Filippo II dichiarò insolvente il regno spagnolo l'ultima volta nel 1596 ( e altre 2 volte durante il suo regno). PS: non ho libri in mano, quindi ho fatto esercizio di memoria, ben accette precisazioni o correzioni.
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  23. Questa mi piace più delle altre
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  24. Oltre a farvi i miei più sinceri complimenti per l'opera di volontariato divulgativo in cui vi state cimentando, vorrei farvi una domanda. Noto come sui quarti le figure negli stemmi risultino ben definite, con un buono spessore, a differenza di quanto accade negli scudi (dove i biscioni - ad esempio - sono quasi filiformi). Mi viene quindi da immaginare l'uso di punzoni per l'approntamento dei conii dei quarti mentre per gli scudi si ricorreva maggiormente al bulino...Quindi una possibile differenziazione anche nelle tecniche produttive e, magari, nelle maestranze? Ma se quello che ho detto non dovesse risultare una sciocchezza, perchè prestare più cura nell'incisione dei conii del sottomultiplo e non di quelli del nominale maggiore?
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  25. Bel leone armato, visto che sei andato a Venezia direi in biblioteca, Marciana?
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  26. ....che fantastica galleria.... Grazie a tutti x i contributi, poter confrontare ammirare analizzare così tanti pezzi in un unico contesto credo sia un fatto straordinario. La potenza del forum è anche e soprattutto questa.
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  27. Dal 5 ottobre lunedì - al 8 ottobre giovedì = 1954 Dal 9 ottobre venerdì - al 11 ottobre domenica = 1955 Dal 12 ottobre lunedì - al 15 ottobre giovedì = 1956 Dal 16 ottobre venerdì - al 18 ottobre domenica = 1957 ________________________ 4 anni d'iscrizione al sito :) _________
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  28. @@NoNmi4PPLICO ...Allora, qui i soldi non li "butta" nessuno, dire una cosa del genere è irrispettoso verso i collezionisti.... ....Soprattutto verso i collezionisti coi piedi per terra che, giustamente, non vogliono nemmeno sentir parlare di aggettivi altisonanti come "Reale", o "Assoluto" o simili......che danno adito ad una inutile ricerca di "perfezione assoluta", cosa che, per quanto mi riguarda, penso esista solo nell' Alto dei Cieli,...e che non ho voglia di mettermi a rincorrere disperatamente, perdendo la serenità, perdendo la salute...e anche il senso del collezionismo, che è prima di tutto piacere e divertimento.
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  29. molto bello, io darei anche SPL+.
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  30. @@Bazor2015 se riesci a limitare lo sfondo l'attenzione si concentra sul soggetto principale. Lo puoi fare sia quando fai la foto, sia successivamente con in programma di trattamento di immagini.
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  31. E allora son stato bravo...l'ho pagata 40 euro!!!
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  32. lo trovi qui http://astanumismatica.it/it/asta_numismatica_ranieri_n_4//quattrino467_.aspx
    1 punto
  33. Bel pezzo, me ne feci sfuggire una l'anno scorso sull 'asta crippa n9, presentava una mancanza al bordo più cospicua della tua. L'avevi notata?! credo dello stesso grado della tua, il Crippa mise SPL/FDC, per me può starci il qFDC sulla tua senza problemi. ti metto pure la più bella delle fortezze che ho, una del 1717 un R2 fondi Lucenti sempre un qFDC FDC. la tua è più rara... complimenti per le tue bellissime monete! Rodolfo
    1 punto
  34. Certo anto R mi correggo ROMA Callisto III 1455-58 Picciolo MI RARO. D/CALISTUS PAPA TERTIV Bue pascolante a sin.. R/+ ROMA CAPVT MVNDI.
    1 punto
  35. è una papale Sisto V Quattrino --Salutoni -odjob
    1 punto
  36. Bell'acquisto, non c'è che dire. D/ leggermente più basso di conservazione del R/, patina importante. BB/BB+
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  37. Parte da pag. 206 fino a pag. 225. Tenga presente che per ogni scheda, ovvero per ogni moneta, è dedicata una pagina.
    1 punto
  38. Buona giornata pareidolia ... perché no? Certamente c'era la contrarietà del governo della Repubblica verso la rappresentazione in moneta dell'effige del doge, come certamente esistono le eccezioni; nel mezzo ci può stare di tutto! E' innegabile che su talune monete il viso del doge riportato, è particolarmente simile alle immagini che abbiamo dello stesso, raffigurato in quadri e statue; certamente sono casi dovuti alla bravura dell'intagliatore dei conii, che ha saputo rappresentare, magari anche un solo elemento del viso del doge regnante, che però è caratterizzante e questo ci condiziona. Molte volte basta poco: se conosciamo un doge per i ritratti e le sculture che gli sono stati fatti e vediamo che la sua immagine è caratterizzata da un naso aquilino, o un mento sfuggente, o un profondo solco sulle guance e la medesima particolarità la troviamo nel viso riportato in una moneta coniata sotto il suo dogato, la cosa ci fa pensare. Non è dato sapere se c'era qualche pressione del doge nei confronti dell'intagliatore dei conii (io non lo credo), magari questi casi sono frutto dell'iniziativa di un singolo intagliatore che, dotato di maggior sensibilità e maestria rispetto ad altri, riusciva a dare una immagine del doge più vicina alla realtà, sfruttando quella particolarità che lo connotava. Sono infatti casi sporadici quelli che ci lasciano perplessi e che alimentano le nostre congetture, ma sono comunque belle suggestioni. saluti luciano
    1 punto
  39. Per identificare tutti gli anni si veda qui: http://numistoria.altervista.org/blog/?p=17145
    1 punto
  40. aggiornato file di riepilogo in prima pagina con i ritrovamenti a tutto settembre.
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  41. è un Grand Blanc à la couronne , probabilmente di Francesco I
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  42. Buona serata "Poareto el Loredan" ... comunque è stato doge per vent'anni, tra l'altro in un periodo tra i più turbolenti per Venezia, ed in un periodo così lungo, sai quanti incisori sono passati dalla zecca? Riguardo al ritrattino ..... vogliamo parlarne? Leonardo Loredan parallelo 1.doc Scusate, ma ce l'ho in pdf e non mi riesce di estrapolare le foto. Ci vedete qualche somiglianza o è solo suggestione? luciano
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  43. Anche io vi partecipo perché è un appuntamento importante in Italia. Per il resto tocco ferro, sperando che i risultati compensino i rischi che si hanno là. Nella scorsa edizione ci sono stati parecchi furti ed un commerciante che ha subito il furto non viene più. Fare convegni con questo stato d'animo non è il massimo. Però per me il concetto di convegno deve essere salvaguardato, è un momento troppo importante di confronto. Ed anche un'occasione di vendita primaria, almeno per quanto mi riguarda. Ma non credo che l'attuale organizzazione cambi politica. Con non molta lungimiranza. Stefano Palma
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  44. Prosecuzione del post # 2453 apollonia
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  45. L'editore è anche l'autore ed è austriaco; Nomisma ne ha acquistate diverse copie, quindi funge da "distributore" per l'Italia. Ho acquistato il volume e devo dire che è valido.
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  46. ______________ 1954 Venezuela Presidente dal 1952 al 1958 _____ Marcos Pèrez Jimènez (1914-2001) Durante il suo mandato l'economia era fiorente ed il Venezuela venne trasformata nella più moderna nazione del sudamerica, le monete d'argento circolavano in gran quantità (era d'argento anche il quarto di bolivar). Ma era un dittatore, e come tale non tollerava critiche al suo governo, perseguitò quindi spietatamente l'opposizione. Nel 1958 violenti disordini in tutto il paese lo costrinsero all'esilio in Spagna. 1 Bolivar - Argento .835
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  47. La tanto auspicata "unità di intenti" non è ottenibile, per il semplice ed evidente fatto che già nell'ambito di chi si dedica al collezionismo numismatico gli intenti non sono necessariamente convergenti...anzi. Quindi considerare il collezionismo come se fosse un unico centro di interessi è sommamente fuorviante, così com'è fuorviante credere che la divulgazione numismatica interessi tout court al "collezionismo". Prima chiariamo di quale "collezionismo" numismatico stiamo parlando e poi valuteremo se esso è interessato o meno alla divulgazione, piuttosto che al commercio o all'investimento. Altrimenti, chii dovesse leggere questi nostri dibattiti senza conoscere bene l'ambiente (dubito che un tale Lettore ci sia....ma non si sa mai...) potrebbe essere indotto a pensare che i collezionisti numismatici siano tutti degli studiosi a cui un destino cinico e baro ha impedito di praticare la divulgazione della loro amata disciplina.. In realtà, NOI sappiamo bene che non è affatto così e che la causa della scarsa propensione alla divulgazione non va ricercata nelle avverse congiunzioni astrali ma all'interno di noi stessi. Capisco anche che queste considerazioni possano pure dare fastidio, ma vorrei che fossero smentite con fatti concreti e non con impalpabili riflessioni ideali. M.
    1 punto
  48. Queste monete sono veramente eccezionali, una testimonianza incredibile. Nella seconda mi sembra di vedere abbastanza bene il grifo sotto la croce lunga (i tipo) e dall'altra parte la croce corta del quartaro del III tipo. Ormai ne abbiamo visti un gran numero ma ognuno è una cosa spettacolare. Mentre il primo è un bel quartaro bonifacino sopra un quartaro del III tipo ...anche se mi sembra di intravedere sotto alle B un'ombra che potrebbe essere la croce lunga nel qual caso sarebbe anche lui un quartato del I tipo sopra al quartaro del III tipo col grifo, sopra ancora l'impronta del quartaro bonifacino e infine le 3 B battute sopra tutto questo, insomma 4 diverse monete in una.
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  49. La medaglia è schedata anche sul Catalogo delle Medaglie dello Stabilimento Johnson di Milano realizzato per il centocinquantesimo anniversario dello Stabilimento nel 1986 al N° 619 - pagina 168
    1 punto
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