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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 09/29/15 in tutte le aree
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Pietro Leopoldo di Lorena (1765-1790) - Francescone 1770 Zecca: Firenze - Fronte: busto paludato e corazzato del Granduca a destra - Retro: stemma coronato sovrapposto alla Croce di Santo Stefano e circondato dal Collare del Toson d'Oro. Lo stemma al rovescio è più grande e Barocco. la moneta è priva di schiacciature di conio, debolezze ed è ben centrata. le foto sono di bassa qualità, ma la moneta presenta l'originale lucentezza dei fondi. in mano più bella. di Qualità. Il Manzoni riporta come rarità R.3 punti
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Rispetto a quello che chiede @@dabbene, io ci andrei cauta, nel senso che per quanto alcuni fenomeni siano comuni ad alcune zecche operanti in aree monetarie contigue, o comunque vi siano alcune rispondenze in alcune cronologie di emissione e nei tagli di certi nominali (peso e/o intrinseco), non è detto che il rapporto nominale con la lira di denari piccoli locali fosse lo stesso, proprio perchè vi erano delle differenze nelle lire di denari e nel piede dei denari stessi. Sappiamo per ciò che la lira di denari genovesi era diversa sia da quella di denari imperiali di Milano, sia da quella dei denari lucchesi e pisani. Nel caso di questi ultimi, per i quali ho valori sia desunti da documenti pisani che ora genovesi, sappiamo che fino al 1265 circa, ovvero prima della coniazione degli aquilini minuti pisani (che avevano a standard più simile ai denari genovesi, per fare loro concorrenza sui mercati tirrenici) 1 denaro genovese valeva dapprima 1,6 fino a 1,9/2,0 denari lucchesi o pisani di tipo epigrafico, e in generale la libbra di denari genovesi tra il 1230 ed il 1260 valeva quasi il doppio di quella pisano-lucchese. Quindi il grosso di Genova (dapprima contenente circa 1,58 g di fino e poi sceso a circa 1,39 g di fino al 1252-1260) era conteggiato nominalmente per 6 denari genovesi oppure 10/12 denari pisano-lucchesi, come i grossi di Pisa e di Lucca (dapprima contenenti 1,56 g di fino e poi scesi circa a 1,42 g di fino al 1250-1255). Questi dati sul fino li ho desunti dalle misure dei dati ponderali e dalle analisi metallografiche compiute lo scorso anno su un buon numero di grossi genovesi e pisani grazie alla disponibilità dei musei delle due città, ma anche di molti privati, che qui ringrazio, oltre alla preziosa collaborazione del professor Vincenzo Palleschi del CNR di Pisa. Tali dati trovano del resto corrispondenza con i risultati di altre analisi compiute sui grossi toscani anche con altre metodiche e con quanto riportati nelle pratiche di mercatura e liste di monete più antiche conosciute. Infine: nelle fonti pisane, lucchesi e anche genovesi non ho mai trovato la citazione di "grosso maggiore" o "grosso minore"; in genere si dice solo denaro grosso o grosso e solo talvolta si specifica il valore nominale in denari (6 o 12) o in soldi (1 soldo e poi con i grossi da 2,8 circa 2 soldi). Per questo io uso certe diciture e non le definzioni "maggiore" e "minore" tanto cari ai numismatici - soprattutto i collezionisti - più tradizionalisti. Ciò non vuol dire che grossi di peso differente non siano rimasti in circolazione nello stesso periodo, essendo conteggiati per questo diversamente rispetto alla corrente lira di denari: ad esempio sappiamo che nel 1253 a Genova vi sono alcuni pagamenti in libbre di denari genovesi che sono richiesti di essere saldati in grossi vecchi genovesi come moneta reale. Scusate se mi sono dilungata.... :rolleyes: . Spero tutto sommato di aver risposto a Mario, altrimenti provvederò in seguito. Un caro saluto MB3 punti
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550 anni fa venne istituito a Napoli il Real Ordine dell'Ermellino dal re di Napoli Ferdinando I d'Aragona, molti i collegamenti storici ed iconografici con san Michele Arcangelo e il tradizionale stilema sulle monete dell'epoca. Chi non conosce i coronati battuti a Napoli o L'Aquila o i mezzi carlini con il sopra-citato ermellino? Ma i collegamenti storici vanno oltre Napoli, chi di voi conosce la figura storica del duca di Urbino Federico da Montefeltro sa che nel palazzo ducale di Urbino vennero raffigurati in più angoli questo piccolo animale. http://araldica.blogspot.it/2009/05/lordine-napoletano-dellermellino-e.html L’ordine dell’Ermellino venne istituito da Ferdinando I d’Aragona il 29 settembre 1465 per legare a sé i baroni più fedeli dopo i conflitti con Giovanni d’Angiò (figlio di Renato d’Angiò ex re di Napoli spodestato da Alfonso I d’Aragona nel 1442), le copie in originale dello statuto sono conservate presso la biblioteca della badia di Cava de’Tirreni. Sulla data di fondazione dell’ordine non vi sono dubbi, G.M.Fusco, in un suo studio intitolato “I CAPITOLI DELL’ORDINE DELL’ARMELLINO” (Napoli, 1845) riporta nell’ultimo capitolo dello statuto testuali parole: “ ….Ed in testimonio de ciò havemo facto fare li dicti capituli in forma de privilegio et sigillare del sigillo de dicto ordine. In castello novo de Neapoli die XXVIIIJ de Septembro: anno Domini MCCCLXV….”. L'abito del cavaliere era una veste di seta bianca e lunga fino a terra. Portava su di essa un lungo mantello di seta rossa stretto al collo, aperto al solo lato destro e foderato di armellino. Avevano i cavalieri il collare composto di rami e di sedie (sic) intrecciate fra loro. In cima dei rami sbucciavano (certamente un refuso per sbocciavano) delle frondi e dalle sedie uscivano delle fiamme. Pendeva poi dal collare sul petto la figura dell'armellino in bianco d'oro smaltato , ed ai piedi di esso un nastro su cui era scritto il motto: DECORUM. Nel IX capitolo dell’ordine c’è la descrizione del collare: “ …Dal collare pendarà avanti el pecto una imagine di arminio bianco de oro smaltato in bianco, a li piedi del quale sia uno breve con questa parola DECORVM, et intenda ciascuno qual mente sia la nostra che con la imagine del animale mundissimo significano a li nostri confrati quello solo doverse fare lo quale sia decente justo et honesto…”. In un interessante studio intitolato L’ORDINE NAPOLETANO DELL’ERMELLINO E L’ICONOGRAFIA DI FEDERICO DA MONTEFELTRO a firma Antonio Conti pubblicato in NOBILTA’ – rivista d’araldica, genealogia, ordini cavallereschi (anno XVI, n. 89, marzo-aprile 2009) vi è un’analisi completa dell’ordine in questione, uno dei più illustri membri dell’ordine fu il celeberrimo condottiero e capitano di ventura Federico III da Montefeltro duca di Urbino (Gubbio 1422, Ferrara 1482), entrato nell’ordine nel 1474. Quest’ultimo fu così attaccato all’ordine napoletano che fece decorare diversi angoli del palazzo ducale di Urbino con simboli dell’ermellino e del collare dell’ordine. Qui di seguito alcuni coronati napoletani di Ferdinando I e Alfonso II d'Aragona e due mezzi carlini con l'ermellino al rovescio di Ferdinando I, Alfonso II e Ferdinando II d'Aragona. Fonte:http://ilportaledelsud.org/dritto-rovescio.htm3 punti
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Ciao. Complimenti per l'affascinante tondello, in superba conservazione. "sicuramente uno degli scudi dell'UML più belli in assoluto." Sul fatto che si tratti di una "moneta" avrei molti dubbi, e ciò mi pone in dissenso con le conclusioni a cui si è pervenuti in altra recente discussione, avente ad oggetto proprio questo tondello: http://www.lamoneta.it/topic/137935-svizzera-tiro-federale-lugano-1883/ Peraltro, già nella citata discussione è stato postato un link riferibile alla Swiss Mint, relativo al riepilogo delle coniazioni ufficiali della Confederazione Elvetica e questi tondelli (che forse potremo chiamare a buon diritto "gettoni" e non medaglie, visto che recano un valore e che potevano essere spesi in occasione di quelle competizioni) non sono ricompresi nelle emissioni ufficiali, neppure fra le coniazioni "commemorative". Inoltre andrebbe anche ricordato come a causa del progressivo deprezzamento dell'argento, i membri della U.M.L. riuniti a Parigi nell'ottobre del 1878, si impegnarono a sospendere le emissioni degli scudi, concedendo una deroga al solo Regno d'Italia, che infatti batterà queste monete ancora nel 1878 e nel 1879. Come noto, la ripresa delle coniazioni dello scudo d'argento da parte dei Paesi membri dell'U.M.L. avverrà solo nel XX secolo. Sulla base di quanto esposto, appare poco condivisibile quanto riportato nell'articolo pubblicato su P.N. http://www.panorama-numismatico.com/wp-content/uploads/LE-MONETE-DI-TIRO-FEDERALE.pdf secondo cui le "....gli Stati dell'Unione Monetaria Latina fecero pressione sulla Svizzera perché la loro emissione terminasse e sparissero dalla circolazione.Per questo motivo, l'ultima moneta da 5 franchi battuta per commemorare una festa di tiro fu quella di Berna: correva l'anno 1885." Ricordato come la stessa Svizzera, in sede di U.M.L., si fosse impegnata formalmente nel 1878 a sospendere la coniazione degli scudi d'argento, non si comprende perché gli svizzeri avrebbero dovuto disattendere gli impegni assunti, coniando questi tondelli nel 1879, 1881, 1883 e 1885 e ricevendo pressioni dalla U.M.L. solo dopo la coniazione del 1885 (e perché non fin dall'emissione del 1879, che già era avvenuta in contrasto con gli accordi)? Quanto alla possibilità che questi "gettoni" possano aver circolato anche come monete e anche fuori dalla Svizzera, non si può escluderlo, posto che possiedono le stesse caratteristiche pondometriche e di metallo degli scudi. Tuttavia, andrebbe anche ricordato come le tirature dei "talleri dei tiri federali" si sono attestate su contingenti che non hanno superato i 30.000 esemplari ad emissione e ciò, considerato anche l'elevato interesse collezionistico che li circondava fin dalla loro uscita sul mercato, rende davvero poco probabile che siano finiti nell'ordinaria circolazione. Se poi ciò fosse anche avvenuto, questo fenomeno non è sufficiente a trasformarli in "monete di Stato". Saluti. Michele3 punti
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Solo per dare un'idea della bella organizzazione dell'Accademia di Studi Numismatici e del Congresso Taorminese, posto questo video della premiazione di @@providentiaoptimiprincipis Della serie: Un incisore siciliano in Sicilia... https://youtu.be/irKBDVXiwXw ps anche io vorrei ringraziare l'Accademia di Sudi Numismatici in primis.... Ed un sentito ringraziamento al Dott. Salvatore D'Auria e l'amico Francesco, @@francesco773 punti
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Sei sempre troppo gentile con me! Non sono un esponente, tantomeno un riferimento, cerco di essere un apprendista divulgatore in una terra che finge di non parlare la lingua delle monete, eppure qui ho trovato grandi maestri che continuano ad ispirarmi. Conquistare il terzo posto al premio Cagiati è stata per me e @@Michelangelo2 un'emozione indescrivibile. Arrivare con il nostro "romanzo numismatico" accanto a veri esponenti scientifici della numismatica è stata una gioia immensa...immensa come la pila di libri che ci sono stati donati dall'Accademia insieme alla targa ed all'attestato. Penso sia questa la gioia che debba accompagnare ogni lavoro di numismatica. La vera linfa deve essere il sentimento. Due anni fa non ci aspettavamo di vincere il contest dedicato agli articoli di medaglistica indetto dal forum con il patrocinio di @@francesco77 , eppure è successo, e questo lavoro è stato pubblicato sul VIII Quaderno di Studi dell'Associazione Italia Numismatica, è diventato poi una conferenza alla Sala dello Scalone del Museo Pepoli di Trapani (città natale del Laudicina di cui mi onoro essere conterraneo) e poi? poi sono successe ancora tante ti quelle cose che non la finirei più di scrivere.... Detto questo.... Ci terrei a ringraziare alcune persone a me molto care: Michelangelo @@Michelangelo2 che ormai è mio compagno di penna prediletto (siamo già al 4o lavoro), Salvatore D'Auria maestro spirituale e faro per i miei lavori, @@francesco77 che è stato inconsciamente autore di questo successo quando al Veronafil del 2012 mi disse: perché non fai una ricerca su Michele Laudicina? sai, è un tuo conterraneo!....infine un grande grazie va al mio mentore numismatico @@dabbene, tu già sai....anche dello spillino che portavo al bavero della giacca....3 punti
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Credo che ci voglia collaborazione tra le tante componenti della numismatica che si muovono da sole , anche a Milano stessa abbiamo varie anime ma faticano a collegarsi, però se si muovono alcuni nella stessa direzione i risultati possono anche arrivare, in fondo una piccola goccia, e che goccia, quella sera e' arrivata, il più giovane del circolo....e' il frutto della divulgazione e del proselitismo che spesso parte da qui come nel caso specifico e poi si spera si concretizzi con la formazione di appassionati, collezionisti, studiosi, la vera sfida e' quella, del coinvolgimento anche in altri ambiti e poi i giovani....sembra un ritornello ma è' poi così.... Mi piace collaborare con tutti e vedere ogni realtà, la visita a Napoli mi è' servita per conoscere grandi persone e una storia numismatica vincente, voi sapete che sono a disposizione sempre come meglio riterrete.....comunicatore, oratore, divulgatore, iniziative....nei miei limiti ovvi ma Milano e' la mia città e quindi ogni realtà culturale come questa bisogna poi cercare di tutelarla.....3 punti
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Il bordo non mi convince, troppo sottile e irregolare, mi piacerebbe vederla dal vivo. Magari è buona ma dalla foto non mi sbilancio Ti posto la mia con foto belle grandi, se vuoi fare un confronto3 punti
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Salve a tutti, vi posto il mio nuovo acquisto, anche se per me non lo è, appena ho sentito il prezzo non potevo assolutissimamente lasciarla li, mi potete dare un vostro parere su conservazione e valore, grazie.2 punti
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salve a tutti, condivido con voi quest'altro pezzo, ho voluto prendere anche qualcosa della Russia, vi piace? potete darmi un vostro parere su conservazione e valore? grazie.2 punti
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Svizzera. 1 RAPPEN (CENTIM). 1/2 FRANC (FRANK). Svezia. Gustaf VI ° (1882 — 1973) 5 KRONOR (70 ° anniversario di Gustavo VI Adolfo).2 punti
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Vassoio Zecchi per monete nude......plastica su velluto è una bestemmia... :-)2 punti
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Se non ho capito male anche questa moneta dovrebbe essere stata acquistata da Numismatica Varesina, come il primo Nerone presentatoci da @@simo88. Non dovrebbero dunque esserci problemi di sorta riguardo alla regolarità dell'acquisto. Invece sulla questione di dove e quando si sia formata la patina, bhè, quasi ogni ipotesi potrebbe essere plausibile...2 punti
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Quando ho visto che la discussione sul nuovo numero aveva raggiunto i 14 interventi mi sono rallegrato pensando a commenti su di un articolo molto interessante e stimolante. Invece leggo leggo che si tratta di commenti su di un articolo con refusi. I refusi sono dietro l'angolo, ne ho trovati anche in opere di autori blasonati; per quanto riguarda poi la validità della rivista ognuno ha le sue idee ma in parte condivido il pensiero di Antwala, in quanto M.A. oramai è l'unica rivista cartacea divulgativa che tratti, secondo me dignitosamente, la numismatica classica. Così come non condivido l'idea di raffrontare questa rivista con la RIN, parliamo di strutture, mezzi e finalità diverse. E poi mi preme sottolineare che per me l'aggettivo "divulgativo" ha qualcosa di nobile e di democratico. Mi auguro che il dibattito continui sui binari della pacatezza.2 punti
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Mah.....i refusi capitano e capiteranno, certo meglio evitarli, ma li trovate anche in libri importanti, anche diversi, non conosco la monetazione classica, io vedo però belle immagini, un buon catalogo, una buona impaginazione, poi se si tratta di contenuti e' diverso....si può parlarne....ma mi sembra, se ho ben capito, che la critica riguardi più la forma che il contenuto.... Da parte mia auguro lunga vita vita a un gran divulgatore numismatico come Antonio Morello che con tutte le difficoltà esistenti continua nella sua opera editoriale.....nonostante tutto, io lo definirei forse l'ultimo dei mohicani.....e che resista ....2 punti
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Lungi da me il voler fare polemiche o innescare scontri, Morello non credo abbia bisogno di nessuna difesa d'ufficio, semplicemente ho sempre apprezzato la sua rivista e le sue pubblicazioni, non ho mai notato errori grossolani e quindi la foga di Gallienus mi è sembrata fuori luogo, tutti possono esprimere le proprie opinioni ma il tono mi ha "disturbato" un pò, due parole anche sulla qualità dell'articolo comunque non avrebbero guastato. Per quanto riguarda l'abbonamento per me può fare quello che vuole, ci mancherebbe altro............. Detto questo credo che si possa chiudere qui e restare tutti in buona armonia Maurizio2 punti
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Premetto che non ho ancora ricevuto la rivista ma in tanti anni che sono abbonato non ricordo errori come segnalato da Gallienus,per carità, chi lavora sbaglia e se l'errore si ripete allora diventa un problema ed è giusto che si esponga a critiche più o meno feroci, non mi sembra questo il caso, la violenza con tanto di ultimatum con cui si scaglia Gallienus mi sembra esagerata in virtù proprio di una qualità e competenza espressa negli anni. Inoltre non dimentichiamoci il servizio che questa casa dà a noi appassionati pubblicando e divulgando lavori a costi (secondo me) molto accessibili e probabilmente a discapito di un guadagno che potrebbe essere maggiore. Mi piacerebbe capire come questa volta sia saltato il controllo Tutta la mia stima e simpatia a Morello Maurizio2 punti
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Si tratta della RIC 116. Prima emissione della zecca di treviri con la titolatura completa ed estesa presente solo in tre tipologie di antoniniani e da ricollegare alla nomina fresca fresca di imperatore: IMP C M PIAVVONIVS VICTORINVS P F AV. Sono emissioni non comuni e rappresentano un ben preciso momento storico.2 punti
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Salve ho trovato 5 minuti per fare delle foto dal vivo, non sono il massimo non è messo a fuoco nella parte sinistra, ho usato un obbiettivo 50mm macro comunque ci ho provato. Un saluto2 punti
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certo, l'immagine è proprio la stessa. non mi stupirei che tra le varie sale del palazzo ducale ci fosse ancora una tela celebrativa ( direi periodo Palma il Giovane, Tintoretto, forse l'ultimo Veronese) da cui sia stato tratto il soggetto della madonna con bambino e doge. Sempre che sia scampata a uno degli innumerevoli incendi. Per chi mastica di pittura veneta, intendo una specie di Sacra conversazione, o una madonna con figlio e un "donatore", o una famiglia che a suon di zecchini poteva avere a che fare coi massimi artisti del tempo. Non dimentichiamo il primo esempio, forse, e più spettacolare anche se di cinquant'anni prima: pala Pesaro, la vedete ai Frari a Venezia, Tiziano mi pare 1510 o giù di lì.2 punti
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Una 1951 (16-25) 5-sho del Tibet, coniato in rame al Trabshi Lekhung, appena a nord di Lhasa, 29mm di diametro e dal peso di circa 8,5g. La data, 16-25, denota una moneta coniata nel 25° anno del ciclo 16° (di 60 anni ciascuno), e il primo ciclo dopo aver iniziato nel 1026. L'monete di a che questo 1951 5-sho ha appartenuto è molto una cosa del passato, naturalmente. Monetazione tibetano si è conclusa dopo il cinese ha riaffermato il loro controllo sopra il paese, e i monete del 1953 erano che del ultimo Tibet. Inizio nel 1955 monete cinesi sono stati introdotti, e nel 1959 o giù di lì, monete tibetane come questo erano stato interamente soppiantate dalla monetazione della Repubblica popolare. A quel tempo (1959) una rivolta generalizzata contro la dominazione cinese scoppiò, ma presto è stata schiacciata. Il Dalai Lama ha fuggito il paese, e nel 1965 il Tibet divenne una regione autonoma della Cina. A proposito, ho letto che circa il tempo che questo 1951 5-sho è stato coniato, avrebbe ottenuto un cavallo Ferrato. :) v. --------------------------------------------------- A 1951 (16-25) 5-sho of Tibet, coined in copper at Trabshi Lekhung, just north of Lhasa, 29mm in diameter and weighing approximately 8.5g. The date, 16-25, denotes a coin struck in the 25th year of the 16th cycle (of 60 years each), with the first cycle having begun in 1026. The coinage this 1951 5-sho belonged to is very much a thing of the past, of course. Tibetan coinage ended after the Chinese reasserted their control over the country, and the issues of 1953 were Tibet’s last. Beginning in 1955 Chinese coins were introduced, and by 1959 or thereabouts, Tibetan coins like this one had been entirely supplanted by the coinage of the People’s Republic. About that time (1959) a widespread revolt against Chinese rule broke out, but was soon crushed. The Dalai Lama fled the country, and in 1965 Tibet became an autonomous region of China. I have read, by the way, that about the time this 1951 5-sho was coined, it would have gotten a horse shoed. :) v.2 punti
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Ormai ci ho preso gusto e vorrei condividere con esperti e appassionati un'altra moneta della mia collezione di cui subisco abbastanza il fascino: ... 5 Sovrane d'oro 1887 Regina Vittoria - D effige della Regina coronata per il giubileo; R San Giorgio uccide il drago. Le foto, come tutte le precedenti, sono quelle originarie del venditore. Le 5 Sovrane d'oro Regina Vittoria "tipo Giubileo" hanno D = 36,00 mm e P = 39,94 ... il titolo è 916. Sono gradite sia le valutazioni sullo stato di conservazione, sia eventuali stime sul valore economico. Grazie.1 punto
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É un libro sul Granducato , Medici, Lorena. Attilio Manzoni.1 punto
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Segnalo la prima edizione di un convegno commerciale di numismatica, filatelia e cartofilia che si terrà - come da titolo - nei giorni 11, 12 e 13 dicembre a Castiglione Olona (VA) al Castello di Monteruzzo. Ingresso libero, riporto i contatti degli organizzatori qualora qualcuno fosse interessato ad esporre: 339 64 52 270 e 349 35 42 048. Nei prossimi giorni proverò a procurarmi la scansione di un volantino... Buona serata, Antonio1 punto
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Per me lo stiamo solo confondendo mi sa'.... Una cosa però non deve passare per inesatta...se fatto con l'apposito liquido per monete d'argento, con calma e con criterio le monete non subiscono danni di alcun genere..... Altrimenti il 60/70 % di quelle che circolano in che stato sarebbero???1 punto
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Abbiamo un po' di confusione sul concetto del " falso numismatico", a quanto vedo. Un "buon" falso, lo si definisce tale quando riesce a ingannare un esperto, non certo un dilettante, quindi può benissimo capitare che un venditore professionale venda " inconsapevolmente" una moneta falsa perché è così ben fatta da averlo tratto in inganno. La certezza matematica dell'autenticità, specialmente sulle monete antiche ( e per antiche intendo di 2000 anni fa e più) non la si ha su tutte le monete , per motivi troppo lunghi e specialistici da spiegare qui. Quindi buon commerciante è chi sbaglia meno , ma, soprattutto, chi si assume la responsabilità piena di un eventuale errore. Per cui, così come l'infallibilità, per dogma ce l'hanno solo il Papa e mia madre, e siamo disposti ad accettare che anche un chirurgo sbagli e ci ammazzi, a maggior ragione dobbiamo accettare che un numismatico possa sbagliare in buona fede. se questo non ti si confà, non cominciare nemmeno a collezionare...1 punto
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@@ciprinide, se devo esserti sincero non ho mai fotografato ne il prima e ne il dopo l'intervento con il liquido quindi non do per scontato che non faccia danno. :)1 punto
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Gettone monetale tedesco del periodo di Federico Guglielmo IV re di Prussia D/ Busto del sovrano volto a destra, FRIEDR WILHELM IV KONIG VON PREUSSEN, H sotto il collo R/ Veduta a volo d'uccello della cittá di Norimberga, NURNBERG; in esergo IETTON apollonia1 punto
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Pensi potrebbe essere un doppio cavallo ? per me i cavalli di peso superiore non sono dei doppi cavalli, ma solo di peso eccedente dovuti alla lavorazione delle lamine di metallo che a volte uscivano più spesse e quindi i tondelli di peso maggiore1 punto
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Ho terminato la lettura del II bollettino, i miei complimenti a tutti gli autori e al CNP1 punto
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che bello rileggervi Tutti... dopo tanto tempo Ciao Mario (Dabbene) Ciao Massimo (Foglionco) un saluto a tutti spero di tornare a riscrivere un po'. Ciao1 punto
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Ciao Raffaele, innanzitutto auguri per oggi, poi non so ma se festeggi il 24 ottobre anzichè il 29 settembre allora scusami. Nella confusione avrò saltato qualche nominativo, lista aggiornata. Grazie mille per la tua preziosa collaborazione e complimenti per l'articolo su Luigi XII, ha una grandissima validità scientifica, specie la parte inerente i maestri di zecca e le conclusioni sulla mancanza di sigle degli ufficiali di zecca nella monetazione napoletana. Un caro saluto, Francesco @@Caio Ottavio1 punto
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Ciao a tutti . Chiedo aiuto per identificazione medaglietta devozionale in Bronzo (mi pare) Diametro 12 mm. Si leggono chiare le seguenti diciture : F / S-F-S-F -S-GA- R / S-LUD S-ROS 1671 Grazie per l'aiuto1 punto
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http://www.bandb-rome.it/tombe_romane.html :pleasantry: ..buonasera a tutti...un po mortifario....ecco un link che mi a incuriosito....foto non ne ho,perche rari son da scoprire queste epigrafie.....ed anche,posti da tenerssi al alargo.e posti che devono rispetto...parole e testimonianze per certe de le piu terribile di giastemi e maledizione...... :huh: ...anche se da noi si usano altre parole..il christianismo che ce lo ha insegnato.....dato la croce per tutta protezione. :closedeyes: ..buona letura!.. ^_^1 punto
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Ciao Gio' grazie per il link molto interessante,continua pure a scrivere come hai sempre fatto,il tuo italiano a mio parere è piu' che decente,so che la lingua corsa che si parla ad Ajaccio è un po meno simile all'italiano di quella del nord(bastia),quindi il tuo sforzo è apprezzabile,e poi se tu scrivessi in francese non ti capirei io(e molti altri).cari saluti.1 punto
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@@papalcoins, sinceramente ne ho un'altra di queste nella medesima conservazione circa, all'epoca pagata più o meno 70 euro da quel poco che mi ricordo, però questa mi è sembrata leggermente superiore, era buttata li in mezzo ad altre monetine della repubblica e alle penne, agendine, bicchieri, piatti ecc. ecc. Prima la prendo in mano la guardo e poi mi dico, caspita ma che ci fa questo pezzo di gnocca in mezzo a questa ferraglia? bhoo?! senza portarla alle lunghe il titolare della bancarella mi guarda come per dirmi qualcosa ma io nello stesso tempo la lascio con molto disinteressamento ma dopo qualche secondo ci ritorno e chiedo ma che chiede di questa moneta? mi dice, poco 30 euro e te la porti via, mha... scuoto un pò la testa passa qualche altro secondo e dico se me la lasci per 25 la prendo, nello stesso tempo la riposo in mezzo alla ferraglia della repubblica, vai vai prendi pure, non ci credevo, insomma alla fine do i 25 euro eee meee laaa soon pooortaata viaaaa.1 punto
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Non so se può interessare ma ho visto nell'attuale listino di Numismatica Picena questo grosso ...da 6 ... di 1,40 gr. Vedo sotto la I di IANVA una strana ribattitura (...che potrebbe essere una D oppure una lettera di moneta straniera) e allora, visto che hanno già postato alcune monete di quel listino, ho provato a farne la scansione. Fosse stato qualche anno fa l'avrei presa al volo (per la curiosità e per i capitelli dove mi sembra che quello di destra ...forse ...si è spostato dallo stipite) ma ora devo "passare" (credo sia check in inglese, je passe la parole in Francia). Credo che, se la moneta fosse d'interesse, Numismatica Picena non abbia problemi a inviare la fotografia.1 punto
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@@palpi62 Ho fatto la scheda, rivedendola noto particolarmente interessante la posizione delle mani di San Tommaso: pare stia contando 5 http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-ME57/281 punto
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@@gallo83 Inquietante per chi non capisce o non vuole capire. Normalmente quando si rispondo ad un post di un'altro gli si da anche una spiegazione altrimenti è meglio stare zitti e tenersi le proprie idee per se.Un forum è scanbio di pareri anche i più assurdi. Nessuno pretende di avere ragione ma se si risponde è meglio motivare che fare lo sbruffone e basta. E da che pulpito,poi!!!!!! Ho chiuso almeno in questa discussione non risponderò più,mi spiace per Raro3287.1 punto
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La risposta l'hai già avuta. Hai postato la foto del retro il giorno successivo a quello della risposta, ma la nuova immagine non cambia la validità della prima risposta. Forse la mancanza di ulteriori identificazioni viene dal fatto che chi ha letto ha considerato valida la prima (??!!)....il dubbio nemmeno ti sfiora? Se stai cercando quancuno che ti dia ragione.... si.... qui perdi tempo. E per una volta accetta il consiglio...un "grazie" verso chi cerca di aiutarti è comunque un buon segnale...per tutti. un amichevole saluto Mario1 punto
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Ciao @@francesco77, ho letto l'elenco delle Biblioteche che hanno ricevuto il primo numero del nostro Bollettino e ho notato che manca quella universitaria del campus di Fisciano, a Salerno, a cui consegnai una copia l'anno scorso e la BRAU, biblioteca di ricerca di Area Umanistica, dell'Università "Federico II" di Napoli. Non posso garantire, però, che queste biblioteche universitarie abbiano effettivamente reso fruibile il volume donato loro. Tra l'altro, colgo l'occasione per informarti che in questi giorni sto provvedendo alla distribuzione del secondo numero alle biblioteche nel salernitano, "tour" che ormai ho quasi concluso e sul quale ti aggiornerò prossimamente. Dopodiché sarò pronto ad iniziare quello per le biblioteche napoletane! :D1 punto
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E poi due amici del forum forse tre che ritireranno il premio Memmo Cagiati....1 punto
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Ciao ragazzi, vi presento l'ultimo regalino che mi sono fatto... da solo :) Mi ha colpito per la conservazione che di solito lascia molto a desiderare per questa emissione e così ho deciso di fare una piccola follia e di condividerla con voi1 punto
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1931 CROCIERA ATLANTICA ITALIANA - ITALIA-BRASILE Crociera atlantica organizzata da ITALO BALBO con 12 idrovolanti in formazione, modello S. 55A SAVOIA MARCHETTI Vedi anche https://it.wikipedia.org/wiki/Crociera_aerea_transatlantica_Italia-Brasile1 punto
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E’ online il numero 7 - 2015 del Notiziario del Portale Numismatico dello Stato: 1895 – 2015. GLI AUREI DEL TESORO DI BOSCOREALE E LE MONETE DALLO SCAVO DI PORTA STABIA (REGIONES VIII.7.1-15 E I.1) A POMPEI: DUE STORIE DI TUTELA E DI CONOSCENZA A CONFRONTO. Il volume, disponibile in formato pdf e collegato alla sezione Vetrine Virtuali, può essere consultato, sfogliato online e scaricato gratuitamente! http://www.numismaticadellostato.it/pns-pdf/notiziario/Notiziario_7_2015.pdf SOMMARIO CONTRIBUTI S. Pennestrì, Itinerari archeologici italiani dallo scavo alla fruizione. La nuova collana audiovisiva della Direzione Generale Archeologia A. Campana, Gli aurei del tesoro di Boscoreale G. Pardini, Conoscenza, tutela e divulgazione numismatica a Pompei tra passato e futuro. Il caso del Pompeii Archaeological Research Project: Porta Stabia – PARP:PS (VIII.7.1-15) S.J.R. Ellis, G. Pardini, Pompei. Lo scavo delle Regiones VIII.7.1-15 e I.1 G. Pardini, Catalogo selettivo delle monete recuperate nello scavo del Pompeii Archaeological Research Project: Porta Stabia-PARP:PS (Regiones VIII.7.1-15 e I.1) F. Barello, Un gruppo di monete dalla Dogana di Domodossola G. Libero Mangieri, Il tesoretto di Avetrana e una lettera di Ciro Drago del 1936: breve storia di una contesa G. Gargano, Storie parallele: le grandi collezioni di monete nella Calabria del XIX secolo e il ruolo degli ispettori onorari VETRINE E CATALOGHI Soprintendenza Archeologia del Piemonte, Museo di Antichità di Torino Sala I. Sequestri F. Barello, Vetrina 2. Acquisizioni del Museo di Antichità di Torino dalla Dogana di Domodossola Soprintendenza Speciale per Pompei, Ercolano e Stabia Sala I. Lo scavo del Pompeii Archaeological Research Project: Porta Stabia-PARP:PS (Regiones VIII.7.1-15 e I.1) G. Pardini, Vetrina 1. Monete greche e puniche G. Pardini, Vetrina 2. Monete di Ebusus, Massalia e di imitazione G. Pardini, Vetrina 3. Monete romano repubblicane G. Pardini, Vetrina 4. Monete imperiali DOSSIER N. 5 Scoperta, dispersione e fortuna del “tesoro” degli aurei di Boscoreale. Documenti scelti S. Pennestrì, Scoperta, dispersione e fortuna del “tesoro” degli aurei di Boscoreale. Documenti scelti P.G. Ferri, Il “tesoro di Boscoreale”: un’esperienza da non ripetere. Strumenti normativi contro il saccheggio e per il recupero dei reperti archeologici italiani Si tratta di un volume interessante, in parte dedicato alla storia del famosissimo Tesoro di Boscoreale, che segnò una pagina non molto edificante della tutela del nostro patrimonio archeologico e numismatico. La polemica che ne seguì contribuì non poco alla stesura della prima organica legge di tutela archeologica, del 1909 (e nel volume viene riportato anche il testo integrale). Posso solo dire che, per ironia della sorte e vero esempio di opportunismo tutto italico, il proprietario del terreno dove avvenne il grande ritrovamento e che fu artefice della sua clandestina esportazione fino a Parigi, incassando fior di quattrini, l’avv. Vincenzo De Prisco, divenne poi anche deputato del Regno d’Italia per una legislatura….. e in Italia non è rimasto niente.....1 punto
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___________________________________ E' la mia prima moneta tibetana! L'acquisizione di oggi, a prima vista sembra della seconda metà dell'800 primi del '900, la fattura il colorito ecc. tutto fa propendere per una datazione simile, ed infatti ho cercato inutilmente nel krause 1801-1900. Successivamente scopro che è solamente del 1950... praticamente l'ultima emissione prima dell'occupazione cinese. Nelle fattezze del conio quindi c'e' sicuramente la testimonianza di una vecchissima e consolidata cultura, da considerare che la servitù della gleba fu abolita solo nel 1951 dietro spinta dell'autorità cinese che impose molto duramente delle riforme strutturali, sino ad allora era in vigore e se ne faceva largo uso in special modo nei monasteri. Fu comunque una drammatica invasione con strascichi che ci riportano ancora ad oggi. Come vi sembra la monetina? :) Diametro 29 mm 8,7 grammi di rame. BE 16-24 (1950)1 punto
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