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  1. tornese71

    tornese71

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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 09/22/15 in tutte le aree

  1. Voglio raccontarvi una storia, a mio parere bella, soprattutto vera, che ha per protagonisti il sottoscritto e alcuni utenti del forum. Una storia di quelle che penso piacciano molto a @@dabbene e a tutti quelli che credono che lamoneta possa essere anche un luogo dove far nascere amicizie e sviluppare collaborazioni. È lunga, ma spero che avrete la pazienza e la curiosità di leggerla fino alla fine. Occorre prima una piccola premessa. Da anni mio padre e io siamo impegnati in una ricerca storico-iconografica e documentaria volta a fare piena luce su una tradizione artigianale della nostra città: si tratta della lavorazione artistica dell’acciaio traforato. E’ una tradizione ormai bicentenaria, innestatasi a sua volta su una ancor più antica eccellenza che faceva di Campobasso, già almeno dal XV secolo, un rinomato centro per la lavorazione dei metalli. Uno degli artigiani più noti, senz’altro il più bravo tra quelli attivi nell’Ottocento, fu Bartolomeo Terzano, titolare di una bottega operante tra il 1859 e il 1887, la cui attività fu poi portata avanti dai figli fino agli anni ’20 del Novecento. Per dare un’idea della sua bravura, tenete presente che Vittorio Emanuele II in persona, che lo aveva conosciuto e incontrato a Firenze in occasione dell’Esposizione Nazionale del 1861, oltre ad acquistare per sé diversi suoi manufatti, gli commissionò dei lavori da donare a suo nome a Napoleone III. Tornando alle ricerche di mio padre e mie, due anni fa abbiamo pubblicato un primo frutto, consistente in un volume che (speriamo) ha finalmente reso giustizia ai maestri acciaiuoli della città, ricostruendo in modo organico e documentando ampiamente le loro storie e i premi da essi nel tempo meritati. Personalmente, poi, partecipai al concorso di scritti sulle medaglie lanciato qui sul forum qualche anno fa con un saggio intitolato “Il medagliere di Campobasso” nel quale illustrai, in parte, le medaglie premio conseguite dai nostri artefici. Come tutte le pubblicazioni, la nostra non ha affatto scritto la parola “fine” sulle ricerche, ma ha segnato un nuovo punto di partenza per ulteriori indagini, sia da parte nostra che di chi vorrà cimentarsi sulle stesse tematiche, magari anche per smentirci. Ad ogni modo, noi siamo sempre sul campo, a caccia di nuove notizie, documenti, testimonianze. Ed ecco che il forum si è rivelato una fonte preziosa non soltanto per acquisire dati, ma anche per costruire relazioni e conoscere (sia pure virtualmente) persone assai gentili, disponibili e generose. Oltre tre anni fa, prima ancora che il nostro volume venisse pubblicato, aprii una discussione, nella sezione medaglistica, intitolata “Caccia al tesoro di medaglie in cartolina” – LINK In pratica chiedevo aiuto agli specialisti per identificare le medaglie presenti su una cartolina celebrativa della ditta Terzano (cartolina del 1909-1910) dato che purtroppo l’immagine di cui disponevo non era molto nitida. :help: @@sandokan, @@giancarlone, @@Lord_Acton furono i forumisti che intervennero in un primo tempo aiutandomi; e già questo fu per me un bel segnale. :hi: Con giancarlone, in particolare, sono poi più recentemente tornato sull’argomento dopo che lui, nell’aprile scorso, ha aperto una discussione sulle medaglie connesse alle esposizioni tenutesi a Milano tra il 1871 e il 1894. LINK Ne sono scaturiti mail e MP dai quali ho potuto ricavare notizie e documenti per me utili e interessanti. Ma, soprattutto, ne ho ricavato una conferma sulla estrema disponibilità – oltre che competenza – di giancarlone, che non soltanto posta continuamente immagini di straordinarie medaglie con tanto di informazioni dettagliate a corredo, ma che si è dimostrato assai gentile e pronto a dedicare il suo tempo anche a chi – come me – si rivolge a lui per un aiuto. Gli avevo chiesto, infatti, se aveva a disposizione immagini della medaglia-premio distribuita in occasione della Esposizione di Padova del 1869 che – da un disegno della stessa presente su una pubblicazione – sembrava proprio corrispondere alla numero 8 della cartolina cui accennavo prima (del resto sapevo con certezza, dai miei documenti, che il "mio" artigiano aveva esposto suoi lavori in quella rassegna). Giancarlo, con la cortesia che lo contraddistingue, dopo aver consultato subito ma invano alcuni volumi che aveva a disposizione, mi promise che durante l’estate avrebbe scandagliato i cataloghi d’asta in suo possesso per rintracciare eventuali fotografie della medaglia che cercavo. Ed ecco che proprio nel pieno dell’estate si realizza un colpo di scena (e per me di fortuna) incredibile: nella discussione “caccia la tesoro” interviene un altro utente che ha unito alla preparazione e alla competenza anche doti straordinarie di gentilezza e disponibilità: @@palpi62 Ha postato l’immagine della medaglia di Padova, nella versione in argento, e già questo mi avrebbe reso felice. Ma quando ho letto il nome del premiato inciso sulla stessa ho fatto un balzo sulla sdraio (ero infatti al mare): Terzano B. LINK Era lui, proprio lui!!! E non era l’immagine di una medaglia “uguale” alla sua, ma proprio di “quella” da lui meritata! Non avevo con me il computer, così utilizzai il mio cellulare per ringraziarlo prima nella discussione e poi in MP. Nel ribadire la mia gratitudine gli chiesi poi l’autorizzazione a utilizzare quelle immagini in future pubblicazioni o in occasione delle proiezioni con relative chiacchierate divulgative che ogni tanto faccio in giro per raccontare la storia degli eccellenti traforatori di Campobasso. E qui un primo segnale della generosità di Maurizio (è questo il suo nome): mi svela che la medaglia non è in mano sua, ma è in vendita in una inserzione su ebay; mi dice che la stava tenendo d’occhio perché gli piaceva ma che, se volevo, potevo prenderla io. Come già scritto, ero al mare, senza pc e con un telefono poco adatto a seguire la cosa. Tra l’altro il venditore chiedeva anche una tipologia di pagamento per la quale non ero attrezzato. Allora dissi a Maurizio: provaci tu e poi ne riparliamo. Io sarò sempre il primo interessato a prenderla se un giorno vorrai disfartene. Così lui è riuscito ad aggiudicarsela e in tempi assai ragionevoli se l’è vista recapitare, inviandomi subito delle nuove immagini. Nel frattempo io, per ringraziarlo, gli ho spedito una copia del volume, così avrebbe potuto non solo conoscere meglio la tradizione artigianale vanto della mia città, ma anche avere documentazione specifica relativa alla medaglia acquistata, qualora avesse voluto tenerla. Ed è qui che Maurizio, oltre che una persona corretta e gentile, si è rivelato essere un vero Signore, con la S maiuscola. :clapping: Dopo aver ricevuto il libro, mi ha subito scritto che si stava convincendo che sarebbe stato giusto che la medaglia “tornasse a casa”. Poi, dopo non molti giorni, mi ha fatto una proposta per il suo acquisto che, sostanzialmente, si rivelava un semplice rimborso delle spese sostenute. In pratica, pur conoscendo il mio interesse a prendere “quella” medaglia e non una simile - e pur trattandosi di una medaglia d'argento - ha rinunciato fin da subito a qualsiasi tentativo di ottenere un surplus venale, riconoscendo alla ricerca mia e di mio padre un valore culturale al quale voleva contribuire con questo suo generoso e disinteressato gesto. Così, col cuore in gola, gli ho fatto un bonifico e 24 ore dopo (per spedirmela non ha aspettato neanche l’effettivo accredito) la medaglia è arrivata in mano mia. 146 anni dopo la prima volta (e dopo un “lungo” peregrinare), era tornata finalmente... "a casa". Eccola, in questa (brutta) foto, insieme alle altre che sto cercando di recuperare per ricostruire – anche materialmente – il medagliere di quel genio dell’acciaio che fu Bartolomeo Terzano. Forse – anzi certamente – sono stato un po' lungo, ma sono convinto che questa storia andava raccontata, e con tutti i particolari, per dimostrare, se mai ce fosse stato ancora bisogno, quanto questo spazio virtuale possa dimostrarsi non solo una “piazza” dove incontrare interlocutori con gli stessi interessi, ma anche persone generose. Quelle che una volta si definivano “per bene” o “galantuomini”. È il modo che ho scelto per ringraziare pubblicamente Giancarlo, Maurizio e gli altri che mi hanno dato una mano. E l’ho fatto qui in piazzetta, e non nella sezione medaglistica, perché vorrei non soltanto dare visibilità a questa bella storia, ma anche fare un appello ai forumisti: anche se le medaglie non rientrano nei vostri interessi e specialmente se siete fra quelli che pensano che le medaglie siano un gradino più in basso rispetto alle monete (anch'io, lo confesso, la pensavo così fino a non molto tempo fa), fatevi un giro nella Sezione ad esse dedicata e vi ricrederete. Fermi restando i vostri interessi e col massimo rispetto per essi, vi dico che vi accorgerete che quella è una delle sezioni nelle quali forse più di ogni altra la storia scorre sotto gli occhi attraverso quei dischi metallici così belli e affascinanti, chiamati a ricordare e celebrare fatti, persone, avvenimenti di ogni epoca e di ogni genere. E poi può contare su una serie di utenti non solo assai preparati, ma anche prontissimi a mostrare i loro “pezzi” e a condividerli con la comunità dei lamonetiani, per cui alla fine si rivela essere una delle Sezioni col maggior numero di immagini tanto che esplorarla è davvero un piacere. Questo post vuole essere allora un GRAZIE non solo a Maurizio (palpi62), a Giancarlo (giancarlone) e agli altri utenti che ho già nominato (sandokan, Lord_Acton) e che mi hanno aiutato direttamente, ma anche a quei lamonetiani che con preziosi interventi, contributi e tante belle immagini arricchiscono non solo la sezione della Medaglistica ma, più in generale, tutto il forum. Penso, tra gli altri a @@borghobaffo, @@fabio22, @@gionni980, @@giangi_75it, @@Rex Neap, @@francesco77 e a tanti altri coi quali mi scuso se ora mi sfuggono i nick.
    28 punti
  2. Buon giorno a tutti :) mi è appena arrivato il mio nuovo acquisto... un acquisto di impulso perché quando l'ho vista non ho potuto dire di no anche se il prezzo non è un affare come capita a voi di solito :lol: mi potete dare qualche informazione sulla tiratura zecca e quanto avreste pagato voi. Sulla conservazione io direi bb+ (assolutamente non lucidata! Miracolo). Grazie
    4 punti
  3. ..."questo e il vero spirito del collezionismo e dello studioso." Faccio mie le parole dell'amico Biagio. In un panorama quasi monocorde, che vede prevalere discussioni sul "quanto vale questa moneta?" o "ho fatto un affare"?...leggere una storia come quella raccontata da tornese71 ci ricorda che, per fortuna, la numismatica può essere ancora vissuta con passione e studio e può avere valenza davvero culturale. Speriamo che questa vicenda sia di stimolo per tutti e, particolarmente, per coloro che considerano la numismatica non come una disciplina storico-scientifica ma solo e soltanto come un "business" da secondo lavoro. Complimenti! :hi: Michele
    3 punti
  4. Gran bella storia veramente che dimostra che quando il forum vuole si può arrivare a tutto o quasi, tu hai citato dei grandi divulgatori del forum, uno in particolare mi è molto vicino, e se fosse per me gli darei un premio alla divulgazione, ma tanti altri lo meriterebbero, sono utenti, collezionisti, studiosi, che non chiedono nulla, amano fare questo in modo totalmente disinteressato e questi esempi dovrebbero credo essere stigmatizzati sempre più non tanto sul forum, perché noi lo sappiamo, ma all'esterno in altri ambiti, la numismatica, quella " scientifica " come a volte viene definita per differenziarsi, e non so perché, ha e ha avuto bisogno di grandi della divulgazione numismatica privata come questi e quindi un grande grazie a loro....
    3 punti
  5. Erano un po' di giorni che volevo aprire una nuova discussione, ma pensandoci bene mi sembra giusto proseguire in questa che la trovo interessante anche se sono mancati gli interventi sperati, spero non dispiaccia a @@dabbene. Finita la premessa vi racconto a cosa ho pensato. Ero intento a sistemare alcune monete e a tirarne fuori altre da fotografare ed inserire nei cataloghi, quando mi sono "imbattuto" nella moneta della foto. Non è mia abitudine guardarle spesso, ma ogni tanto faccio un tuffo nel passato. In particolare i 2 euro dell'atomo ogni volta mi riportano alla mente, dove tutto ebbe inizio. Già, perché prima di questa moneta, ero un normale raccoglitore di circolato a cui piaceva la nuova moneta, ma non me ne curavo di conoscere le svariate tipologie che fossero emesse. Un bel giorno, una domenica di ottobre, ero con altri amici alla fiera di militaria che si svolgeva a Roma, seguivo il mio gruppo di softair ed ero sempre attirato dai pezzi del passato del mondo militare, senza però collezionare alcunché. Girovagavo tutto il giorno tra i vari tavoli, vedevo e rivedevo vassoi e vetrine con le "solite" monete del regno, tutte "sporche" e "ammaccate", ma spesso con prezzi da paura che non sapevo spiegarmi, pensavo che fossero dati solo dal basso numero di pezzi coniati, inoltre medaglie, fucili, elmetti e quant'altro. Tra tanti però spiccavano un paio di venditori che avevano qualche strana moneta da 2 euro che non avevo mai visto. Incuriosito mi avvicinai e chiesi cosa fossero. Il negoziante mi disse che erano i primi 2 euro commemorativi coniati dal Belgio, con l'effige del monumento dedicato all'atomo che si trovava a Bruxelles. In quel preciso momento mi dissi " è qualche anno che raccogli il circolato, perchè non prendere queste che non ti capiterà di trovare in circolazione?" Detto fatto, la presi tutto contento alla "modica" cifra di 7 euro e me la portai a casa, anche se ci ho riflettuto parecchio, pensando che pagare 7 euro per averne in "cambio" 2 era da pazzi. Da quella domenica in poi non vedevo l'ora che arrivasse la nuova fiera per "scoprire" se ne avessero coniate di nuove. La primavera successiva presi il Don Chisciotte e quella del trattato Austriaco e una copia dell'unificato, con la quale mi si aprì un mondo fatto di tirature, immagini, e tant'altre informazioni, comprese gli assurdi prezzi di catalogo. Ma ogni volta che guardo l'atomo, soprattutto dopo questa discussione, non posso che pensare che quella moneta è stata la porta che ho aperto. Adesso mi piacerebbe che anche altri postassero la foto della loro monetuzza che rappresenta questa fantastica "porta", scoprendo la storia che la accompagna.
    3 punti
  6. vedere un elmetto del genere chiuso BB+ è semplicemente AGGHIACCIANTE .
    2 punti
  7. Un caro saluto a tutti Voi del forum dopo tanto tempo, colgo l'occasione per condividere la mia nuova collezione vi piace? :rofl: Certo ci ho messo un poco di tempo ma ne valeva davvero la pena ..
    2 punti
  8. @@tornese71 grazie Vittorio per gli auguri e per il graditissimo regalo che mi avevi fatto (libro) e grazie per aver condiviso con il forum questa bella storia andata a buon fine e sai che sono felicissimo di averti dato una mano a riportare la medaglia a "casa". P.S. grazie a tutti gli amici del forum.
    2 punti
  9. Ho già risposto nell'altra discussione, alla quale rimando per le mie considerazioni. Qui aggiungo che naturalmente non si può evitare di rizzare le antenne di fronte alla comparsa di un buon numero di esemplari, che sembrano essere stampati ieri e senza nemmeno un buon stile. Sono capitati interi "ripostigli" costituiti da monete che erano falsi moderni (come nell'esempio sopra menzionato). E' giusto attivare l'attenzione e sperare che qualcuno si impegni ad esaminare a fondo queste dracme. Gli addetti al commercio internazionale sanno bene che normalmente quando si trova un ripostiglio di monete FDC o SPL, esse non vengono vendute tutte insieme, ma in lotti che vengono di solito assegnati a diversi commercianti, che poi a loro volta si preoccupano di diffonderli in maniera più parcellare e in tempi diversi. Le ragioni sono ovvie, così si guadagna meglio (e i commercianti di fronte a un importante ripostiglio, ma anche di una grande collezione privata, spesso si accordano fra loro ....). Questo però non toglie, per correttezza, il legittimo sospetto che si possa essere di fronte a un "ripostiglio di falsi"..., forse oggi ancora più pericoloso con il basso livello di competenza mostrato da molti commercianti....
    2 punti
  10. Quando ce l'avrò in mano vedrò che sensazione mi comunicherà... le monete parlano, lo sappiamo bene... magari mi dirà qualcosa di più di lei! :) La monetazione gallica riserva ancora molte sorprese e merita sempre approfondimenti. Col senno di poi, vedendo lo sviluppo che ha avuto questa discussione (partecipazione compresa di non collezionisti del periodo) è l'ennesima prova - come ho già ribadito in altre simili circostanze - di come sia bello fare numismatica attiva, proponendo le proprie monete o le monete che si vedono in giro e ci balzano all'occhio per farne un'analisi condivisa. Qui c'è un discreto materiale di base per approfondire una circostanza: l'esistenza o meno di un tipo ufficiale di Tetrico II. Posto che sono sempre più convinto che non esista il tipo ufficiale della Fides Militum, se non eventualmente in forma di ibrido, è logica conseguenza classificare tutta questa produzione monetale fin qui analizzata come imitativa. E ancora una volta emerge in tutta la sua imponenza il granitico dubbio circa la reale funzione di questa tipologia monetaria. L'esemplare da me postato in apertura e altri via via qui rappresentati non possono essere liquidati né come monete fraudolente (giacché le monete dei Tetrici erano completamente svilite) né come monete destinate a scambi quotidiani in zone rurali dell'impero gallico (visto che per modulo, peso e stile poco se non nulla avevano da invidiare alle emissioni ufficiali). Qual era allora la reale funzione di queste monete? Chi e perché le coniava? Qual era il vantaggio che ne traeva? Poteva beneficare di mezzi e/o personale proprio delle zecche ufficiali? Se sì, a quale titolo? Credo che nel caso specifico poco gioverebbe anche un'analisi sulla composizione metallurgica della moneta perché rivelerebbe una lega povera dove a giocarsi il primato potrebbe essere la maggiore o minore concentrazione di piombo rispetto allo zinco nei confronti del rame... eravamo arrivati al punto tale in cui il vantaggio economico per il produttore si concentrava sul bilanciamento di questi metalli? A muovere la produzione monetaria, alla base, c'è sempre un solo motore: l'economia. Che si tratti di economia lecita o illecita, che si tratti di un mezzo per diffondere un impellente messaggio politico di legittimazione di un'autorità, che si tratti di un mezzo di pagamento urgente per truppe piuttosto che di uno spiccio per far fronte alle esigenze quotidiane... tutto viene mosso dalla sola e unica necessità di arricchirsi (con la produzione stessa, con la conquista del potere fatta con il consenso, con la conquista di territori pagando soldati, con il vantaggio dato dal potere d'acquisto ecc). Alla genesi di questo pezzo ricco di interrogativi c'è quindi di sicuro un intento economico che però va in qualche misura contestualizzato. E ancora una volta, parlando di imitative, altro non si può fare se non fermarsi e sfoderare sempre la solita rosa di possibili ipotesi senza arrivare a una definizione certa né di chi ha creato il pezzo né del perché la creato.
    2 punti
  11. @@palpi62 @@tornese71 Complimenti a entrambi,questo e il vero spirito del collezionismo e dello studioso. blaise
    2 punti
  12. Sapere qualcosa sulle relazioni ora mi sembra veramente troppo, gli atti credo saranno pubblicati tra un paio d'anni credo, quello che posso offrirvi, sperando di non essere arrestato per questa fuga di immagini :blum: è questa panoramica dell''inaugurazione di ieri del Convegno avuta da uno dei due informatori :blum: del forum presenti che mi raccontano qualcosa....ogni tanto...di più non posso fare...ed è già tanto.... Ho letto l'editoriale oggi sul Giornale della Numismatica di Roberto Ganganelli su Taormina dove si parla di affluenza record, ed essendo lui lì sul posto dobbiamo crederci, dove non mi trovo invece d'accordo è quando parla di numerosa e forte presenza di ricercatori privati, i nick del forum sono quelli sopra citati...qualcuno in più esterno al forum sfogliando l'elenco c'è, l'elenco è quello...ma la presenza di questo settore mi sembra veramente minimale....il che non toglie ovviamente nulla all'importanza e al prestigio dell'evento stesso... Vedremo ...se riuscirò avere qualche ulteriore indiscrezione e se sarà possibile riportarla qui....
    2 punti
  13. Comunichiamo a tutti, come già accennato nel nostro programma, che anche quest'anno pubblicheremo e distribuiremo il nostro (secondo) bollettino del Circolo Numismatico Partenopeo. La prossima settimana andremo in stampa, sarà composto da 320 pagine a colori in formato cm. 24 x 17 (di cui 16 pagine di coda a colori riguardanti gli sponsor). In allegato la copertina (che sarà sempre su carta rigata di color giallo chiaro) e l'indice. Nella speranza di farvi cosa gradita segnaliamo, per chiunque fosse interessato, che tale pubblicazione non verrà commercializzata ma assegnata in esclusiva ai soci iscritti alla nostra associazione e distribuita inizialmente in occasione del convegno numismatico partenopeo nei giorni 4, 5 e 6 settembre 2015, data l'elevata richiesta della prima edizione abbiamo pensato di stamparne di più. Nell'ambito dell'evento allestiremo un tavolo presieduto da quattro hostess (le nostre mogli e fidanzate), oltre a due nostri soci fondatori, che saranno a disposizione di tutti coloro che vorranno iscriversi o ricevere informazioni sulla nostra attività e i prossimi eventi in programma, per coloro che già risultano iscritti verrà consegnato il bollino adesivo per il rinnovo tessera e il bollettino, chi non potrà venire a Napoli riceverà il tutto con raccomandata anzichè posta ordinaria. Ringraziamo i numismatici professionisti che hanno contribuito alla realizzazione del bollettino e in particolare il dott. Antonio Morello di Cassino per la sua gentile preziosa collaborazione. Da ottobre il bollettino in oggetto verrà poi distribuito nelle varie biblioteche italiane e svizzere che hanno già ricevuto il primo. Per qualsiasi informazione non esitate a contattarci all'indirizzo e-mail circolopartenopeo(chiocciola)libero.it INDICE PAGINA PRESENTAZIONE ---------------- ------------------------ 3 DARIO AVAGLIANO E JONATHAN GRIMALDI -------- 5 Un diobolo inedito di Elea-Velia MARCO CARMINE ESPOSITO ------------------------- 13 Le riforme monetarie di Roma - la monetazione repubblicana EDUARDO FERNANDES -------------------------------- 37 Le emissioni di Giulia Domna: strumento per radicare una dinastia e di esaltazione dell'augusta. ALBERTO D'ANDREA ----------------------------------- 55 La monetazione bizantina a Napoli AMEDEO FIGLIOLIA ----------------------------------- 85 Roberto II di Capua - Un principe dimenticato ACHILLE GIULIANI -------------------------------------- 95 Il privilegio di zecca del conte di Montorio Luigi Camponeschi, un caso singolare di feudalità monetaria nell'Aquila aragonese. El privilegi de seca del comte de Montoro, Luigi Camponeschi. Un cas singula de feudalitat monetària a L'Aquila aragonesa - traducciò a cura de Miquel de Crusafont. FRANCESCO PUNZI ----------------------------------- 129 I mezzi carlini del Regno di Napoli e del Regno di Sicilia nella II metà del 400 (1458-1506). 50 anni di irrequieta convivenza di tipologie disomogenee ed elevata rarità RAFFAELE IULA --------------------------------------- 147 Luigi XII a Napoli. Testimonianze numismatiche di un maldestro tentativo di conquista territoriale FABRIZIO ARPAIA ------------------------------------- 173 La storia politica delle coniazioni della Repubblica Napoletana PIERLUIGI BAISI --------------------------------------- 183 Un pesetto siciliano in terra straniera MICHELANGELO BONI' E DAVIDE MARIA GABRIELE ---- 189 La famiglia d'Angiò, il culto delle scienze e la munificenza dei Borbone nelle medaglie della Reale Accademia degli Studi di Palermo PIETRO MAGLIOCCA E FRANCESCO DI RAUSO ---- 207 Le medaglie premio della Napoli borbonica e napoleonica (1790-1855). Conferimenti e rarità. Storia delle accademie, istituti ed esposizioni a Napoli. Arti, scienze, manifatture e industrie. INDICE ------------------------------------------------------ 303
    1 punto
  14. Ciao a tutti :) Sono rientrato dalle vacanze con la voglia di discutere con voi di qualche moneta che reputo interessante. Per esempio, hanno catturato la mia attenzione alcune monete arcaiche dell'Asia Minore che presentano al dritto, ma talvolta anche al rovescio, la testa di un uomo o una donna dai tratti africani. Sinceramente so ben poco dei rapporti tra le regioni dell'Asia Minore (e del mondo greco in generale) con l'Africa. Qualche informazione l'ho potuta trarre dalla descrizione di un esemplare in elettro passato in asta da Roma Numismatics qualche tempo fa: http://www.acsearch.info/search.html?id=1702333 Ionia, Phokaia EL Hekte. Circa 625-522 BC. Head of African girl left, seal downward behind / Quadripartite incuse square punch. Bodenstedt 24; SNG Copenhagen -; BMC -; SNG von Aulock -; Boston MFA -. 2.56g, 10mm. Nella descrizione della moneta si può leggere che i greci chiamavano gli africani "etiopi" e che erano arruolati nell'esercito. Inoltre, sebbene non vi siano molte rappresentazioni sulle monete, nell'arte greca si possono ritrovare immagini di africani più frequentemente. Avete qualche informazione in più sui rapporti mondo greco - Africa? Quella rappresentata su questa moneta è una donna, ma per quale motivo si meritò di essere rappresentata su una moneta? Siamo nelle prime decadi dell'invenzione delle monete coniate e i simboli hanno una loro importanza... Viene proposta come identificazione la città di Phokaia, per via della piccola foca che compare dietro la nuca della donna. La datazione è curiosa: 625-522 a.C. Come mai questo intervallo con un limite così preciso (522)? Credo che la moneta sia da collocare più vicino al 522 piuttosto che al 625, comunque... Prima di postare altre monete, aspetto qualche considerazione su questa...Non vorrei mettere subito troppa carne al fuoco :)
    1 punto
  15. Salve a tutti, gentilmente vorrei un vostro parere su questa 5 lire del 1875 Roma, sulla sua autenticità credo che non ci sia alcun dubbio però vorrei una conferma se è lettera R del MdZ più piccola. Un grazie a chi vorrà intervenire.
    1 punto
  16. DE GREGE EPICURI Cari amici, scusate se parlo di un evento che già conoscete sotto un altro titolo ("Tiranni in medalia"), ma l'amico Giancarlone da due settimane mi fa una capa tanta, dicendomi (giustamente) che da quel titolo si capisce poco, ossia: per sapere che si parla dei ritratti dei Dogi, occorre leggere la discussione. E poi, "tiranni in medalia" è un italiano antico, vattelapesca che cosa significa! Allora riassumo: martedì prossimo 22 settembre, alle 20.45, presso il CCNM (in via Terraggio 1, Milano) l' amico e socio Luciano Binaschi, che sarebbe poi 417 Sonia, ci parlerà dei ritratti dei dogi, e cioè del perché ne esistono così pochi. Per chi poi volesse sapere qualcosa di più dell'argomento e del conferenziere, cerco di allegare qui sotto la locandina. Arrivederci! PS Mi spiace, l locandina è troppo pesante e non viene accettata. Conclusione: leggetevi l'altra discussione, e per approfondire il tema intervenite alla conferenza!
    1 punto
  17. Buongiorno a tutti, ecco l'ultima arrivata, fondo specchio e ben conservata. Le darei un qFDC, voi cosa ne pensate? Come mai è considerata rara visto che ne sono state coniate 2000 dovrebbe essere NC, sbaglio? Grazie a tutti coloro vorranno rispondere. Buon WE Silver
    1 punto
  18. Buongiorno a tutti,vorrei condividere con voi il mio ultimo acquisto e cioe' un bel sanpietrino di Perugia con le tre stellette a sei punte,due tra la data e una sotto la data. Come da catalogo,che consulto spesso e trovo molto ben fatto (colgo l'occasione per ringraziare chi lo ha stilato),la moneta dovrebbe essere senza le iniziali del Mercandetti (T.M) mentre quella che vi mostro riporta le suddette iniziali sotto il busto di san Pietro. Ora vi chiedo:e' semplicemente l'accoppiamento di dritto e rovescio non prestabiliti ma a discrezione di chi ha coniato?La moneta risulta essere un R3(secondo me sovrastimata),oppure è un'insolita variante nella variante? Chi vuole dire la sua mi farebbe un gran piacere e credo che sia piacere per tutti scambiare idee su questa moneta. Un saluto,a risentirci per i pareri degli esperti e non.
    1 punto
  19. Taglio: 2 euro Nazione: Monaco Anno: 2011 Tiratura: 1.032.052 Condizioni: BB Città: Bresso (MI) Taglio: 2 euro Nazione: San Marino Anno: 2013 Tiratura: 592.624 Condizioni: SPL Città: Bresso (MI) Taglio: 2 euro cc Nazione: Francia Anno: 2015 Tiratura: 4.000.000 Condizioni: SPL+ Città: Bresso (MI) Taglio: 2 euro Nazione: Vaticano Anno: 2005 Tiratura: zero - emessa solo nelle divisionali (85.000 esemplari) e FS (16.000 esemplari) Condizioni: BB+ Città: Bresso (MI) Note: Credo sia una news Scusate la bassa qualità della foto, se necessario un dettaglio provo a fotografare ogni singola moneta.
    1 punto
  20. Grande Maurizio, allora spero di cuore di poter scrivere qualcosa di simile su di te quando riuscirai a trovare una bella medaglia anche per me. :good:
    1 punto
  21. Ho avuto modo, per conto di un collezionista interessato ai due pezzi, durante una breve vacanza a Venezia, di osservare dal vivo le due monete, senza strumenti in quanto la casa d'aste non è attrezzata con microscopi, ma solo di una generica lente.. Confermo che NON sono assolutamente fuse, ma certamente coniate e nel denaro col giuramento si può osservare anche una ribattitura sul bordo che lo testimonia ulteriormente. Anche le sfogliature e le piccole corrosioni che si notano già in foto sono molto naturali, quindi la mia opinione sul denario con la scena di giuramento è che sia autentico, un po' opaco, ma autentico e non c'è traccia di bolle di fusione o altro così come indicato da Acraf, credo che si sia confuso con alcune corrosioni puntiformi nella superfice.. L'altro, quello con il toro accosciato è stato molto malamente pulito sul ritratto, e dal vivo si notano meglio le tracce della maldestra operazione, e anche questo è sicuramente coniato e non fuso. Le differenze stilistiche evidenziate da Acraf, poterebbero dipendere da queste operazioni mal condotte sulla moneta?
    1 punto
  22. @@adolfos su peso e conservazione ( :rolleyes: ) non si discute...mi sono limitato a riportare la descrizione... Io però il leone lo vedo di profilo, se noti tra l'altro l'armetta nei grossi prende due zampe di spazio (in pratica sta sotto le due centrali) mentre nei mezzi è sottesa a tre (due centrali e l'anteriore estrema)...quindi direi mezzo e non "intero"
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  23. Con la sparizione dei grandi imperi centro-europei e il tracollo dell'impero russo a seguito della rivoluzione, l'Europa vede la nascita di molti nuovi stati, come la Polonia, la Jugoslavia, la Cecoslovacchia e le tre repubbliche baltiche di Estonia, Lettonia e Lituania. La definizione dei confini di questi nuovi stati è quasi sempre problematica, poichè comprendono territori che nel corso della storia hanno cambiato più volte dominazione, pertanto vengono reclamati da più stati. La Juogoslavia nasce su impulso della Serbia, col nome ufficiale di "Regno dei Serbi, Croati e Sloveni", come federazione dei popoli slavi del sud. Di fatto in breve tempo il centralismo serbo della famiglia regnante Karadgeorgevich esaspererà i patrioti delle altre nazionalità, causando tensioni che portarono prima all'instaurazione di una dittatura personale del re Alessandro I, poi all'omicidio di quest'ultimo durante una visita ufficiale in Francia. La nascita della Jugoslavia non fu vista di buon occhio dall'Italia, che vide attribuire al neonato regno diversi territori costieri popolati da italiani. Tra i due stati per tutto il periodo tra le due guerre vi fu una certa tensione.
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  24. All'estero sono più avanti di noi di qualche decennio .. i visitatori giovani all'interno del museo nazionale di Tarquinia erano pochi, molti i turisti stranieri .. in realtà siamo sempre li .. nel nostro paese c’è ancora l’idea che la cultura deve essere appanaggio di pochi ed appartenere ad una casta di eletti. In più di una occasione ho sentito riprendere persone che esprimevano pareri personali secondo il proprio percorso culturale, non necessariamente di studi, con chi di questo percorso ne aveva fatto una professione, costruendosi immagine di “dotto e sapiente” e studiando.. risultato? Venivano zittiti in qualità di .. non addetti ai lavori. Con concezioni del genere difficile fare marketing o promuovere un museo cercando di renderlo vivo e fruibile e coinvolgendo giovani. Anche se devo dire che questa tendenza fortunatamente stà cambiano .. sono OT penso.. mi fermo qui anche io :pardon:
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  25. Si potrebbe approfittare dell'occasione , per chi fosse presente, di fare la famosa pizza o un aperitivo accennata tempo fa , motivi di confronto non mancano mai sia in ottica Cordusio, forum e numismatica in genere....
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  26. Dovrebbe essere questa.. http://www.ebay.it/itm/LANZ-MYSIA-GAMBRION-APOLLO-HEAD-STAR-RAYS-BRONZE-GREEK-SXX1773-/371429014569?hash=item567ae4fc29 https://www.google.it/search?q=gambrion+apollo+star&client=tablet-android-samsung&tbm=isch&tbo=u&source=univ&sa=X&ved=0CDcQsARqFQoTCMKk0uHLisgCFUx_GgodlQAFzg&biw=1280&bih=800 Ciao Roberto
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  27. Grazie, e' Gregorio XI, ho verificato. Corallino
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  28. @@marco91, per me il qSPL se lo merita, fondi messi abbastanza bene e senza particolari colpi sul bordo, se il prezzo c'era direi che hai fatto un ottimo acquisto. :)
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  29. Ti dirò, mi sono stancato di tenerla nascosta, se possiedi un oggetto raro e prezioso, ma non puoi farlo vedere a nessuno, che soddisfazione c'è? :closedeyes: Domani vado a scavare nell'orto, la tiro fuori e ve la mostro :D petronius oo)
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  30. Buongiorno @@fofo ora il tutto quadra un po' di più. Le diversità sulla rarità riportata sui vari cataloghi non poteva essere così distante. Fra R4 e NC la distanza pareva troppo inverosimile. Fra l'NC dell'asta bolaffi gentilmente segnalata da @@profausto e la R ipotizzata da @@magellano83 e dalla pagina del Pucci gentilmente postata da @@Marfir (e anche dal Manzoni come ci riporti) rimaniamo in ambito di distanze più razionali. Ti auguro una buona giornata e una pronta guarigione e ringrazio nuovamente tutti per l'attenzione che mi avete riservato.
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  31. Grande Vittorio! Storia che racconta storia! Ho letto solo una metà ...... continuerò oggi con calma, davvero complimenti.
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  32. CONCLUSIONE DEL POST Giunti al termine del lungo post che ha attraversato quasi 500 anni di storia papale e romana imperiale , si possono trarre alcune considerazioni sulla storia e sull’ evoluzione della Chiesa romana : i primi due secoli furono , tranne poche eccezioni , molto difficili per la comunita’ cristiana , tanto che il cristianesimo fu ritenuta una “setta” quasi segreta , contraria ed ostile verso gli ordinamenti statali di Roma , costretta per le circostanze avverse a riunire i propri adepti nel segreto di luoghi abbandonati quali erano le catacombe , antiche gallerie poi ampliate dai cristiani , nelle quali nella Repubblica venivano estratte le varie qualita’ di Tufo (peperino , ecc.) usato per le costruzioni dell’ Urbe ; con il passare del tempo , saltando le persecuzioni di Valeriano , Traiano Decio e Diocleziano , nel corso del III secolo e primi del IV , il cristianesimo attira sempre piu’ interesse anche nelle classi colte ed imperiali di Roma , fino ad avere riconoscimento ufficiale e potersi cosi’ diffondere profondamente nella societa’ romana del IV e V secolo . Fin dagli inizi , uno dei principali problemi dei Papi furono le numerose e varie eresie che di tanto in tanto fiorivano specialmente in Africa e in Oriente , alle quali i Papi rispondevano severamente e senza indugi con la scomunica del diffusore e degli adepti ; altro problema non secondario per il futuro della Chiesa romana , fu la sempre dichiarata supremazia della Chiesa di Roma sopra tutte le altre , chiaramente dettata da Gesu’ Cristo quando si rivolge a Pietro con la celebre frase scritta nei Vangeli . Altro problema fu quello della moralita’ della classe ecclesiastica , spesso messa in dubbio e criticata per comportamenti anche materiali di vescovi , presbiteri , diaconi , come abbiamo letto le critiche di San Girolamo al tempo di Papa Damaso . La vera fortuna materiale e temporale dei Papi inizia verso la fine dell’ Impero , quando mancando dopo Valentiniano III una figura dinastica ufficiale di Imperatore , i Romani vedono nel Papa colui che puo’ salvarli , se non materialmente , almeno spiritualmente dalle invasioni barbariche ; da qui ingenti donativi in preziosi ed anche territoriali iniziano ad essere donati direttamente o tramite testamenti alla Chiesa da ricchi cittadini , anche per sottrarli agli Ariani barbari , che generalmente rispettavano almeno le principali Basiliche romane . Insomma si puo’ concludere che la fortuna della Chiesa romana inizia con la fine dell’ Impero . Desidero ringraziare quanti hanno apprezzato questo lavoro , piuttosto impegnativo , con i loro interventi e giudizi positivi , in particolare @petronius arbiter con i suoi numerosi ed utili ampliamenti al tema .
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  33. Ai tempi del concorso lessi con veramente molto interesse il tuo elaborato e, come già ti dissi, fu tra quelli che mi colpì di più. Ora sapere che hai aggiunto questo importante tassello a quella "storia" personale e locale mi può fare solo che molto piacere, sono contento per te perché capisco bene la soddisfazione che si prova in questi ritrovamenti a lungo inseguiti. Sapere poi che questo obiettivo è stato raggiunto grazie all'aiuto disinteressato di amici "virtuali" del forum è ancora più gratificante. Saluti Simone
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  34. a mio avviso tondello leggermente ondulato,schiacciatura ore 6,nel complesso sempre a mio modesto avviso dritto qSpl ,verso bb++ (qSpl a fatica), sempre e comunque bellissima
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  35. A me sembra una semplice macchia. Dovresti leggerti la differenza tra errore e variante di conio. Un errore di conio è una data ribattuta, una immagine uguale su entrambi i lati, un'immagine decentrata e così via ( in pratica un errore "involontario" avvenuto durante la coniazione della moneta. Una variante è una modifica "voluta", apportata al disegno originale della moneta.
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  36. é una moneta certamente meno comune di altre emissioni, ma non particolarmente rara, nel senso di non difficilmente reperibile. Si trova facilmente con poco. Sfortunatamente la monetazione di Carlo D'angiò ha perso parecchi estimatori e queste monete sono ricercate solo in ottima conservazione.
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  37. buonasera,dieci anni fa curiosando tra i banchetti dei convegni numismatici regionali e nazionali ho conosciuto Antonio Cava , e poi successivamente tutti gli altri amici definito "gruppo Napoli". con Antonio (tony) durante la pause pranzo oltre a scambiarci pareri sulle monete e medaglie napoletane (collezioniamo lo stesso periodo storico) ci chiedevamo quale contributo potevamo dare poter creare interesse numismatico alla nostra regione. il primo obbiettivo era creare un circolo numismatico, oggi il Circolo Numismatico Partenopeo e una GRANDE realtà. il secondo obbiettivo riportare a Napoli un convegno numismatico, oggi siamo al secondo convegno organizzato dal Circolo Numismatico Partenopeo a detta di tutti di grande livello e grande professionalità. naturalmente le cose non si fanno da soli per ottenere certi risultati ce stato bisogno della collaborazione di tutto il "gruppo Napoli" tra questi Francesco,Giovanni,Raffaele,Gionny,Antonio Rennella e tutti gli altri che non sto quì a elencare. Io conoscevo il sogno nel cassetto di Tony "un negozio numismatico" sabato 19.09.2015.ho partecipato emozionato all'inaugurazione del negozio di numismatica NEACOINS aperto in società con Gionny mi sono trattenuto un'intero pomeriggio con i loro amici e familiari. Ragazzi vi auguro un gran successo con stima michele
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  38. ______________ 1950 Monaco __ Ranieri III° (1923-2005) 100 Franchi - Rame/nickel Il franco monegasco era scambiato alla pari con il franco francese. Nel 1960, come avvenuto in Francia, ne condivise anche la rivalutazione (100 vecchi franchi = 1 nuovo franco).
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  39. Ho letto solo ora questo post ma mi riempie di gioia sapere che 2700 euro non siano stati sprecati grazie agli utenti de "La moneta" !!
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  40. Uno dei "Feriti Belgio" 1-franc pezzi del 1922-35, quest'una varietà di lingua fiamminga. Con il tempo che questo 1929 franc fu coniato, purtroppo, ricordi di guerra sono svanendo un po '. Che ha reso una nuova guerra ancora più probabile. Una serie in cui il messaggio cambia radicalmente, credo, il più tardi alla data della moneta. v. -------------------------------------------------------------- One of the “Wounded Belgium” 1-franc pieces of 1922-35, this one a Flemish language variety. By the time this 1929 franc was coined, unfortunately, memories of the war were fading somewhat. Which made a new war all the more likely. A series whose message changes radically, I think, the later the date of the coin. v.
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  41. Sì, sarebbe il numero di catalogo del RIC VIII, purtroppo è praticamente impossibile stabilire la corrispondenza esatta, l'esergo è (per me) parzialmente illeggibile, la scelta rimane tra queste cinque, lui è Costanzo II: 71: ASIRM 73: ASIRM dot 75: dot ASIRM dot 77: ASIRM star 79: dot ASIRM star Questo è un esempio del RIC VII 75, tratto da http://www.catbikes.ch/helvetica/feltemps.htm
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  42. ....Sì, sono un'appassionata di Numismatica Antica ;-) sono nuova nel forum, mi sono presentata giusto ieri nell'apposita sezione, da brava neofita... ? Sono una dei vincitori del premio "Pro Mario Traina"...anche per questo sarò presente al congresso. Saluti a tutti! ESMERALDA
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  43. Si comportano così perchè come diffusissimo fra chi non colleziona pensano che le monete meno frequenti delle altre, classici casi le commemorative o quelle di stati piccoli e/o lontani, siano "rare" e magari in futuro acquisteranno chissà che valore. Possiamo solo armarci di pazienza e cercare di fargli capire che accumulare monete solo perchè sembrano "strane" è del tutto inutile...
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  44. Ciao! fuochino .... Giusto @@monbalda, ma ci sono anche @@magdi, @@eligio, @@numa numa, @@mero mixtoque imperio e sono certo che ci siano altri Amici del forum dei quali non conosco il nick. :pardon: Approfitto anche per fare i miei sinceri complimenti a questi Amici, spesso presenti tra queste pagine, che divulgano e che hanno piacere di farlo. Bravi :clapping: saluti luciano
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  45. A proposito del titolo di questa discussione <I pisani all'Elba> ricordo agli amici @@dabbene e @@margheludo che, se qualcuno non ci mette lo zampuccio come pare stia succedendo, entro l'anno dovremmo poter allestire anche la vetrina che documenterà - in maniera sintetica ma precisa - la circolazione monetaria all'Elba prima della monetazione piombinese. La cosa interessante è che le monete, individuate in accordo con la Soprintendenza fiorentina, provengono tutte da ritrovamenti elbani, garantendo così la loro effettiva circolazione sul territorio isolano. Vi informerò appena la cosa dovesse essere conclusa, e magari potremmo trovarci assieme a vedere questa ulteriore fase dell'allestimento. :D
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  46. Ho aspettato qualche giorno prima di intervenire perchè sin dagli inizi di questa penosa querelle ho cercato di evitare di inserirmi in una polemica francamente sgradevole. Tuttavia, sia per la stima che ho per gli amici @@dabbene e @@margheludo, sia per non dare l'impressione di non avere argomenti per replicare, mi provo a scrivere, in breve sintesi, le ragioni per le quali ritengo che, con molta verosimiglianza, l'ambiente restaurato ed attrezzato come piccolo Museo didattico-numismatico facesse parte dell'officina monetaria marcianese. Ho sottolineato questo punto perchè lo Zecchini usa un suo metodo scorretto e assolutamente indegno per un auto proclamato "archeologo di fama internazionale" - e qui magari un pizzico di insperabile modestia non sarebbe male - consistente nel far dire all'interlocutore cosa mai dette, per poi contestarle. Un primo esempio (cito da margheludo): <la creazione di una zecca per battere moneta” si deve a Donna Paola Colonna, divenuta moglie di Gherardo Appiano nel 1396. La mia acculturazione è proseguita con la lettura dei documenti elaborati di recente per lo stesso Comune di Marciana dai suoi consulenti, i quali affermano che la zecca “è databile alla fine del XVI secolo”. È vero che fra queste due versioni c’è un po’ di bisticcio cronologico (più o meno 150 anni di differenza), ma evitiamo di spaccare il capello in due: l’importante è che la zecca ci sia stata>. Poichè in realtà sono io il soggetto degli strali dell' "archeologo di fama, vorrei aggiungere, planetaria", avendo fatto da consulente in materia per il Comune, mi preme precisare che mai ho scritto, sostenuto, sussurrato o anche solo pensato che la zecca si deve a Donna Paola. Se qualcuno, sul sito del Comune ha scritto una bischerata questa va presa per quello che è, un palese - e spero ingenuo - svarione. Altra "zecchinata". Nessuno ha mai detto che il supposto ipogeo fosse "l'officina della zecca" ma più ragionevolmente ho sempre sostenuto che facesse parte dei vari ambienti costituenti l'officina della zecca. E' vero, non esistono prove "dirette" dell'esistenza al piano terra del così detto Palazzo Appiani, a parte una persistente vox populi e le indicazioni del buon Zanetti che certamente non era quel coglionazzo come lo vorrebbe far apparire lo Zecchini (celeberrimo archeologo utriusque oceani). Esistono però due argomenti robustamente "indiziari" (ricordo che il processo indiziario è parte integrante del sistema processuale). Primo argomento. Poichè le monete battute dalla Zecca piombinese erano prevalentemente quattrini (CU), crazie (MI) e mezzi giulij (AR), mentre l'argento poteva essere reperito nelle due enclaves medicea (Cosmopoli)e spagnola (Longone) il rame veniva dal Continente e poichè la navigazione nel canale era piuttosto rischiosa sia per le condizioni del mare che per i vari pirati, furfanti e simile genia che infestavano quelle acque, era assai meno oneroso perdere una nave che portava all'Elba da Piombino del rame che non un carico di rame già monetato (le motivazioni sono ovvie e non mi ci dilungo). Secondo argomento. Se si escludono le grandi città o capitali (Venezia, Firenze, Milano, Roma, ecc.) nei piccoli staterelli l'officina della zecca era sempre all'interno del palazzo residenziale del Principe o Signore (anche qui è superfluo spiegare il perchè); caso appunto del Principato di Piombino che aveva due residenze: una a Piombino ed una - estiva - a Marciana. E veniamo al <fatto che nell’Archivio Storico di Marciana non sia stato rinvenuto alcun documento> in merito alla zecca e/o ai lavori. Un "archeologo di fama universale ed anche di più" dovrebbe sapere che la Zecca non era di pertinenza della Comunità, ma , come già detto,era proprietà personale del Principe; le vicende del Principato piombinese, se attentamente conosciute, chiariscono bene perchè tali documenti, assieme a tanti altri, siano andati dispersi. Non a caso nell'Archivio storico del Comune di Piombino, che contiene tutti i documenti relativi alle vicende e attività delle varie Comunità facenti parte del Principato, non esiste alcun documento relativo alla sede e/o all'attività della Zecca piombinese (che almeno quella c'era!). Con questo spero di non dovermi più occupare di polemizzare con il "più grande archeologo dell'Universo in espansione (come il suo Ego)" e continuare a ricercare documenti e pubblicare lavoretti sulla monetazione piombinese, su PANORAMA NUMISMATICO, IL GIORNALE DELLA NUMISMATICA e MARITIMA (così anch'io tento di aspirare almeno al titolo di "numismatico di fama rionale"! Non voglio dilungarmi troppo sulla questione "ipogeo etrusco" per non tediare, precisando solamente che nel catasto Leopoldino il toponimo "la tomba" si trova in un campo a sinistra ed in alto rispetto al palazzo dove i Principi risiedevano. Se poi non siete stati sommersi dalla noia e vorrete approfondire la cosa potete inviarmi la vostra mail e sarò lieto di fornirvi ampia documentazione.
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  47. Forse occorre precisare che la differenza fra 'imitazioni' e 'contraffazioni', riguardo alle coniazioni che copiano monete altrui, non è affatto basata sul rispetto del peso o della lega della moneta originale, ma sull'esplicitazione o meno di un' autorità emittente diversa da quella originale, che naturalmente deve essere un'autorità in grado di esercitare il diritto di conio, cioè in grado di esercitare il controllo su un determinato territorio. In questo senso le monete di Latisana e Lienz non possono essere altro che 'imitazioni', indipendentemente dalla loro bontà (che comunque mi risulta fosse identica), perché il nome di quel territorio è espresso in modo del tutto esplicito. La differenza è giuridica e non è di poco conto, perché in caso di contraffazioni il rischio per chi le spacciava era il rogo, mentre in caso di imitazioni quello di perdere le monete, se non addirittura solo di vedersele ridotte a bolzone, cioè demonetizzate ma lasciate al proprietario. Il fatto che l'autorità il cui nome o il cui territorio erano posti sulle monete non avesse il diritto di conio, ma lo avesse usurpato, non aveva grandi conseguenze su chi usava queste monete, perché ovviamente tale questione poteva essere risolta soltanto dall'autorità superiore da cui dipendeva tale concessione (re, imperatore o papa) l'unica che potesse dichiarare se una concessione era valida o meno (talvolta anche la semplice consuetudine rendeva legale una monetazione) e di conseguenza bandire come false le monete prodotte in base ad essa (come in effetti avvenne in Friuli per le imitazioni del Frisacense). Proprio questa differenza spiega perché tra '500 e '600 molti imprenditori del Centro-nord Europa si rivolsero ai piccolissimi principati padani con diritto di conio (anche l'imperatore Carlo V aveva largheggiato con le concessioni in Italia, in vista o in conseguenza della sua elezione a imperatore nel 1530) per battere monete che imitassero quelle transalpine: grazie a questo diritto non rischiavano di finire arrosto, importando tali esemplari in patria. L'importante è che sulla moneta fosse chiaramente indicato il titolare di tale produzione. Va da sé che sia per le contraffazioni che per le imitazioni il peggioramento della lega garantiva maggiori guadagni ai produttori, e quindi era largamente praticato. Tuttavia per monete di buon argento come gli 'aglaier', che circolavano in un ambito non analfabeta e assai avvertito dal punto di vista commerciale, produrre esemplari chiaramente distinguibili dagli originali (a causa della diversa legenda), ma con un intrinseco peggiore poteva anche risolversi in una rapida svalutazione di questi esemplari, azzerando così i possibili guadagni. Comunque recenti analisi hanno dimostrato che i soli frisacensi primitivi attribuibili con una certa probabilità ad Aquileia, quelli con la legenda P A (Patriarcha Aquilegensis?) avevano una lega peggiore degli altri. Come dire, per provare ci provavano! Saluti, Andrea
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  48. No vabbè ci rinuncio... c'è gente che trova il GK (20.001) ed io al massimo ho trovato il 2 euro slovenia TdR (450.000 se non ricordo male). Complimenti DanPao :hi:
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  49. Andiamo o.t. ma credo che molti che leggono non sappiano a cosa ci si riferisce quando si parla di "stelle rotanti", per chiarirlo brevemente: è un particolare difetto di conio nel quale le stelline al diritto anzichè essere allineate con una punta verso l'altro e due in basso appaiono ruotate con varie angolazioni, si tratta di monete molto ricercate e che possono raggiungere, soprattutto se in buona conservazione cifre interessanti nell'ordine di qualche centinaio di euro per gli appassionati disposti a spendere. Vedo poi se riesco a trovare qualche link di riferimento con delle immagini per chiarirlo meglio.........
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  50. Altro Catalogo D' Asta importante : MONETE DI SAVOIA DALLA PRIMA EPOCA AL REGNO D'ITALIA, PARTE PRIMA. VENDITA DELLA COLLEZIONE NUMISMATICA CARLO BERUAD DI TORINO. VENDITA ALL'ASTA A MILANO VIA RASTRELLI GIORNI 16-17 GIUGNO 1930. MILANO BARANOWSKY 1930
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