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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 09/19/15 in tutte le aree
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Oggi, 19 settembre, cade la Festa di San Gennaro Vescovo e martire, Memoria Facoltativa. Pochi sanno che Ianuario era il vero nome di S. Gennaro napoletanizzazione di Iannaro . Discendente dalla famiglia gentilizia Gens Januaria sacra al bifronte dio Giano, il dio bifronte delle chiavi del cielo, dell’inizio dell’anno e del passaggio delle porte e delle case, Ianuario era il cognome (da fonti non ufficiali si apprende che il suo nome era Procolo). San Gennaro è una delle figure partenopee più famose e note e venerate in tutto il mondo; ha per emblema il bastone pastorale e la palma. Secondo il Martirologio Romano, San Gennaro, vescovo di Benevento e martire, che in tempo di persecuzione contro la fede, a Pozzuoli vicino a Napoli subì il martirio per Cristo. Vi sono ben sette antichi ‘Atti’, ‘Passio’, ‘Vitae’, che parlano di Gennaro, gli ”Atti Bolognesi” del VI-VII secolo, gli ”Atti Vaticani” del VIII-IX secolo, il ”Calendario Cartaginese” del 505, il ”Martirologio Geronimiano” del V secolo, il “Menologio di Basilio II” del 985 il “calendario marmoreo” di Napoli, in cui il 19 settembre viene indicata come "dies natalis" di San Gennaro, e il “Martirologio risalente all'VIII secolo, redatto dal monaco inglese Beda, che indica il 19 settembre come data del martirio. Convenzionalmente si crede che San Gennaro sia nato verso l'anno 272. Le diverse passiones Ianuariane tacciono sul luogo di nascita, e così pure il Martirologio romano. Tuttavia, essendo stato vescovo di Benevento, una tradizione antica e sempre tramandata dalla Chiesa beneventana, vuole che il martire sia nato appunto nella città sannita, ma si pensa anche che Gennaro sia nato a Napoli. San Gennaro, nacque da genitori poveri e ancora bambino, rimase orfano di madre. Il padre, risposatosi, a causa della povertà mandò il figlio, ancora bambino, a fare il guardiano dei maiali e così conobbe un Eremita del villaggio che lo istruì e poi lo invitò a seguirlo. Divenuto vescovo di Benevento, svolse il suo apostolato, amato dalla comunità cristiana e rispettato anche dai pagani per la cura, che impiegava nelle opere di carità a tutti indistintamente. Diocleziano da vecchio, nonostante nel primo periodo dell’impero aveva permesso ai cristiani di occupare anche posti di prestigio e una certa libertà di culto, sotto la pressione del suo cesare Galerio, firmò ben tre editti contro i cristiani, provocando una delle più crudeli persecuzioni. Anche San Gennaro subì il martirio; egli conosceva il diacono Sosso (o Sossio) che guidava la comunità cristiana di Miseno e che fu incarcerato dal giudice Dragonio, proconsole della Campania. In quel periodo il vescovo di Benevento Gennaro, col diacono Festo e col lettore Desiderio, andarono a Pozzuoli in incognito, ma, quando seppe dell’arresto di Sosso, volle recarsi in carcere insieme ai suoi due compagni a portargli alcuni scritti e conforto. Così, il giudice Dragonio informato della sua presenza e intromissione, fece arrestare anche loro tre, provocando le proteste di Procolo, diacono di Pozzuoli e di due fedeli cristiani della stessa città, Eutiche ed Acuzio, ma anche questi furono arrestati e condannati a morire nell’anfiteatro, sbranati dagli orsi, in un pubblico spettacolo. Durante i preparativi il proconsole Dragonio, notò che il popolo dimostrava simpatia verso i prigionieri e quindi prevedendo disordini durante i cosiddetti giochi, cambiò decisione e il 19 settembre del 305 fece decapitare i prigionieri cristiani nel Foro di Vulcano, presso la celebre Solfatara di Pozzuoli. Una donna, Eusebia, riuscì a raccogliere in due ampolline parte del sangue del vescovo e conservarlo con molta venerazione. I cristiani di Pozzuoli, nottetempo seppellirono i corpi dei martiri nell’agro Marciano presso la Solfatara. Il 13 aprile 431 le reliquie di San Gennaro vennero traslate nelle catacombe di Capodimonte a Napoli, dette poi “Catacombe di S. Gennaro”, per volontà dal vescovo di Napoli, San Giovanni I e sistemate vicino a quelle di San Agrippino vescovo. Durante il trasporto delle reliquie di San Gennaro a Napoli, Eusebia o un’altra donna, alla quale le aveva affidate prima di morire, consegnò al vescovo le due ampolline contenenti il sangue del martire; a ricordo delle tappe della solenne traslazione vennero erette due cappelle: S. Gennariello al Vomero e San Gennaro ad Antignano. Quasi a garanzia dell'affermazione della donna il sangue si liquefece. L'evento singolare da allora si ripete costantemente tutti gli anni in determinati giorni, cioè il sabato precedente la prima domenica di maggio e negli otto giorni successivi, il 16 dicembre e il 19 settembre e per tutta l'ottava delle celebrazioni in suo onore. Da allora il culto per il santo vescovo si diffuse fortemente con il trascorrere del tempo Le testimonianze della liquefazione del sangue cominciano dal 1329. Il prodigio, perché tale è anche per la scienza, merita l'affettuosa ammirazione con cui è seguito dall'intera popolazione partenopea. 15 Grana della Repubblica Napoletana (1648) Moneta in argento Diritto: in circolo sul bordo la leggenda HENR • DE • LOREN • DUX • REIP • NEAP (Enrico Di Lorena condottiero della Repubblica Napoletana) e nel campo scudo coronato contenente in una fascia centrale le lettere SPQN (Senatus Populusque Neapolitanus) Retro: in circolo sul bordo la leggenda S • I • REGGE • ET • PROT • NOS •; nel campo il busto mitrato di San Gennaro sulle nubi che benedice con la destra e tiene con la sinistra il pastorale e un libro con sopra due ampolline e di diversa grandezza; alla sinistra di San Gennaro il monogramma GAC (a ricordare Giuseppe Andrea Cavo, quale Maestro di zecca de iure) e sotto la M (a ricordare Giuseppe Maffei, quale Maestro di prova) che in alcune esemplari è sostituita dalla S (forse a ricordare Ignazio Spagnuolo, Maestro di zecca, de facto, che tenne tale ufficio dal 13 dicembre 1647 alla fine della Repubblica), e alla destra del Santo il simbolo del coniatore (attualmente si conoscono le seguenti simbologie A, D, G,H, M, N, O, P, T, X, Y, 4, pisside, corona, mezza luna, giglio araldico); sotto le nuvole l’anno 1648. Il diametro va da un minimo di 20 mm a un massimo di 29; il peso varia da 2,48 a 4.99 g; è da ricordare che tali monete sono state emesse in un periodo di caos politico ed inoltre erano soggette a tosatura. Buona Giornata @@francesco77 il mio esemplare di 15 grana e molto tosato rispetto alla Tua, ma è pur sempre una testimonianza4 punti
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Grazie di cuore all' amico Francesco per le belle parole! Cercheremo di onorare questa nuova attività facendo del nostro meglio, con impegno, serietà ed onestà. Un abbraccio, aspettiamo te e tanti altri amici domani per un brindisi. :)4 punti
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Buon pomeriggio, vi presento l'ultimo acquisto che ho fatto, riguardo al Regno: 2 lire 1923. Questo esemplare è nettamente migliore di quello che avevo in raccolta. Campi puliti, senza segnetti e legacci del fascio ben visibili. Che ne pensate?3 punti
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Nella mia famiglia sono l'unico che colleziona monete, mio nonno da giovane aveva iniziato ma poi accantonò tutto... dopo la sua morte sono rimasto l'unico che ha continuato a portare avanti la sua collezione di lire e a completarla (tutte circolate senza il 46/47) e poi sono passato agli euro. Li colleziono da quasi 4 anni, agli inizi mia madre mi faceva raccogliere quelle estere dai resti che le davano che poi controllavo a casa e ogni tanto mi è capitata una buona pescata da quel borsellino. Ogni volta che leggo di persone che hanno parenti che li guardano male perchè collezionano monete, mi viene in mente un pomeriggio in cui una mia cugina è venuta a trovarmi, passando di fronte la mia stanza mi vide sommerso di vassoi con i 2 euro CC e catalogo alla mano e mi dice, "ma sei normale che compri monete per poi metterle nel cassetto?" prontamente ribatto, "e tu sei normale che compri vestiti che metti una volta sola per poi metterli nell'armadio?". Se n'è andata dalla stanza inviperita per come le ho risposto, ma la soddisfazione di quella risposta, è stata enorme.2 punti
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....Sì, sono un'appassionata di Numismatica Antica ;-) sono nuova nel forum, mi sono presentata giusto ieri nell'apposita sezione, da brava neofita... ? Sono una dei vincitori del premio "Pro Mario Traina"...anche per questo sarò presente al congresso. Saluti a tutti! ESMERALDA2 punti
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Un grosso in bocca al lupo agli amici Giovanni e Antonio. Se passo dalla mia amata Napoli verrò a trovarvi sicuramente.2 punti
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Non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire ... intendo ... è vero che se si vuole essere negazionisti si può credere possibile qualunque cosa, come in una" storia infinita", ma non si arriverà mai ad una conclusione se non si è disposti ad accogliere la spiegazione più semplice (rasoio di Occam). Oltretutto, come diceva Sherlock Holmes ne "Il segno dei quattro", quando hai eliminato l'impossibile ciò che rimane non può essere che la verità. E per quanto riguarda i "graffi" l'indizio fondamentale è che sono "sottoposti" alla coniazione, cioè impressi sul tondello prima che venisse coniato: in caso contrario apparirebbero meno netti e con slabbrature aggettanti verso l'esterno. Il fatto stesso che i graffi siano più evidenti sui rilievi (che sono le parti della moneta meno soggette agli sforzi pressori del conio) conferma tale interpretazione. Ricordo che in tutte le zecche la lima era un elemento indispensabile: si trattava solo di vedere come andava limato il tondello (in alcune zecche su bordo e contorno, in altre sulla superficie). Personalmente non ho mai notato differenze sostanziali tra i "graffi" sulle monete napoletane rispetto ad altre, anche se più evidenti. D'altra parte se una determinata azione viene svolta in numerose sedi, ci sarà di necessità il posto dove viene svolta con più accuratezza ed uno dove è fatta con meno: è lapalissiano. ;)2 punti
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Leggendo i vari commenti, mi chiedo perchè, spesso su questo forum , chi colleziona monete in € , è visto come disinteressato alla storia, semplicemente un accomulatore, sicuramente più "frivolo" di un collezionista di medioevali o Romane; mentre, chi acquista monete antiche, è sicuramente acculturato , nobile d' animo e un grande studioso a cui la società dovrebbe molto...... come dissi in un altro post...... per ogni moneta c'e' storia da studiare, ricercare e divulgare , che sia € , Scudo, Sesterzio ecc... Consiglio di non catalogare a priori e suddividere in maniera tanto netta i vari collezionisti. Alla fine credo che un pò tutti siamo , accumulatori seriali, appassionati, chimici, investitori, storici, eccentrici amanti delle monete ......e del loro studio Un saluto a tutti :hi:2 punti
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Dopo una lunga assenza dal forum, torno a scrivere per proporvi un po' di immagini di monete della mia collezione. Si tratta di monete comuni, ma che tutte assieme hanno una grande storia da raccontare. Il periodo fra le due guerre mondiali è uno dei miei periodi numismatici preferiti, proprio perchè i grandi mutamenti intercorsi in Europa e nel mondo hanno un riflesso nelle monetazioni dei vari paesi. Ma andiamo con ordine: finita la prima guerra mondiale le potenze vincitrici imposero all'Austria e alla Germania trattati di pace estremamente punitivi, che prevedevano ingenti riparazioni economiche e lo smembramento territoriale a favore di nuovi stati: Polonia, Cecoslovacchia, Jugoslavia. In Austria, dopo la fine dell'impero, nei territori di lingua tedesca fu proclamata la repubblica. Molti austriaci, privati dell'identità imperiale, propendevano per l'unificazione con la Germania, sulla base della comune identità culturale e linguistica. Le potenze vincitrici si opposero a questa idea e fecero in modo di tenere i due paesi separati. La Germania divvene anch'essa repubblica, e dovette fronteggiare diversi disordini sociali provocati dagli estremisti di destra e di sinistra. Le economie dei due paesi soffrirono enormemente per le pesanti condizioni dei trattati di pace e per la situazione politica e sociale: in Austria la Corona che prima della guerra era una moneta d'argento, perse gran parte del suo valore, fino a dover essere sostituita da buoni emessi dai comuni o da altri enti locali, con corso limitato a determinate zone e per un certo periodo di tempo. Infine, quando nel 1924 venne riformata la valuta, isituendo lo Scellino austriaco, il valore di quest'ultimo sarà fissato a quota 10000 rispetto alla vecchia corona. In Germania la svalutazione assume proporzioni drammatiche nel 1923, le monete da 200 e da 500 marchi ebbero vita breve poichè ben presto furono necessari i milioni e i miliardi di marchi per comprare generi di prima necessità. continua1 punto
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ecco una moneta che da delle soddisfazioni...guardate i dettagli del Battista, di Gesù e dello sfondo...per non parlare dei fondi... :lollarge:1 punto
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dall'ultima foto io ci vedrei (A/B?) SIRM (dot/star?) il cavaliere sembra avere la testa nuda forse con barba M in campo sinistro Sirmium 73? 77?1 punto
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È un asse di Augusto con l'indicazione del magistrato monetario. Ma per favore falla togliere dalla capsula! E in prigione, e non si può vedere. ...1 punto
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Segnalo la disponibilità in rete del n.23 del BdN Zecca di Milano da Azzone a Bernabò e Galeazzo II Visconti. Complimenti all' amico Toffanin entrato a far parte del team dei compilatori.1 punto
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Segnalo all'amico Daniele e a tutti gli altri papalisti un esemplare nella prossima Varesi, lotto 536. Buona serata, Antonio1 punto
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Eh si, piano, piano mi sa che le stiamo vedendo tutte......sicuramente e ' un gran bel vedere come monetazione.....e magari incentiva anche qualcuno tutto questo ....1 punto
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Desidero ringraziare di cuore @Legio II Italica per le bellissime monografie che ci sta propondendo. Ogni suo post meriterebbe un mi piace! Chiedo pubblicamente che questa discussione sia messa tra quelle importanti della sezione, e magari all'autore stesso, se se la sente di estendere il suo ottimo lavoro anche ai papi successivi alla caduta dell'Impero.. o magari a qualche altro volontario di continuare fino ai giorni nostri (volendo io potrei occuparmi dei papi dal XV al XIX secolo, ovviamente a tempo debito, del periodo precedente non avrei purtroppo le conoscenze specifiche adatte per affrontare un argomento così vasto). Verrebbe fuori un'opera completa di grandissima importanza, facile da consultare e ricca di spunti! GRAZIE NUOVAMENTE!1 punto
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metto anche l' altra variante di quest'anno il 1584, possiedo pure questa anche se in grado molto inferiore presa qualche annetto fa. l'approfondimento della piastra 1584 è questo: variante con al rovescio in legenda il Gilglio di Firenze come nel caso della prima moneta postata. variante con la stella in legenda solita data. le variazioni stanno sia nel diametro, la prima col giglio a parte la centratura perfetta è molto più larga e più sottile, sia per la raffigurazione del volto al diritto del Granduca più magro e collo più lungo, sia al rovescio la seconda con meno arbusti e più rocce tondeggianti ai piedi del San Giovanni Battista. allego due foto, la moneta è concava.. spero di essere stato preciso e serva in futuro a qualcuno, @@dabbene piaciuto l'approfondimento? stai imparando anche te le Toscane mi sa! :guitarist: :guitarist: :guitarist: saluti Rodolfo1 punto
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Un buon inizio...sicuramente la pena di leggere. Grazie. Spero che continuerete. O forse qualcun altro si aggiungerà alcune delle monete tra due guerre che sono state di particolare interesse per loro. Alcune delle monete dell'epoca che personalmente trovo più struggenti sono i "Feriti Belgio" 50-centime e 1- e 2-franc pezzi. Per me, l'aggiunta per il crepacuore intrinseco di queste monete, è il triste fatto che la serie ha continuato così a lungo e non fu infine sostituita fino l'anno che è arrivata la nuova guerra. Mi dispiace che non ho un'immagine delle monete belghe disponibili di questo momento, ma forse qualcuno ci può dare una buona immagine? :) v. ----------------------------------------------------------- A good start…definitely worth reading. Thanks. I hope maybe you’ll continue. Or maybe someone else will add some of the between-the-wars coins that have been of special interest to them. Some of the coins of that period that I personally find the most poignant are the “Wounded Belgium” 50-centimes, and 1- and 2-franc pieces. For me, adding to the heartbreak intrinsic to these coins, is the sad fact that the series continued so long, and was not finally replaced until the very year that the new war arrived. I’m sorry I don’t have an image of the Belgian coins available this moment, but maybe someone can give us a good picture? :) v.1 punto
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interessante!!aldilà dell'originale o meno(per me lo è)il venditore in questione propone spesso in vendita monete che a mio avviso sono state vistosamente aggredite con agenti chimici per togliere incrostazioni e depositi vari,il risultato è che la moneta è talmente brutta da sembrare falsa...1 punto
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Ciao, cerchi un catalogo oppure una mancolista per fare scambi? :)1 punto
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A me piace più la tua. Credo che il prezzo sia giusto invece, anche troppo basso, considera i diritti. Per quanto riguarda la rarità il Manzoni da R4 sia per il 1722 che per il 1721 sono le date più rare della serie. Io credo che sia proprio un bel colpo!!1 punto
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In attesa che definite il sito, un grande in bocca al lupo anche da parte mia :)1 punto
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Chiaramente sono un vezzo artistico per enfatizzare gli effetti della discesa dello Spirito Santo (raffigurato dalla colomba) sulla persona umana di Gesù. Leggere un po di Bibbia aiuta anche per la Numismatica ;)1 punto
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eccone uno con la croce come la tua.... http://www.sixbid.com/browse.html?auction=570&category=12932&lot=5957091 punto
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Zecca di Casale Monferrato; quarto di grosso per Giovanni II Paleologo. http://www.marchesimonferrato.com/web2007/_pages/gen_numisma.php?DR=all&URL=marchesidelmonferrato.com&LNG=IT&L=3&C=30&T=news&D=IT{E03D448B-D1B6-0F7E-1F49-4CC383B74927}&A=0 ciao Mario1 punto
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È stata coniata così ... questi Tondelli venivano ritagliati dalle lamine di metallo con le cesoie... e in un periodo in cui la singola moneta valeva poco, il processo necessario a perfezionare il contorno, non era supportato neanche dal valore stesso della moneta, così assumevano queste forme, che puoi ritrovare anche sugli ultimi enriciani di Lucca...1 punto
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La FE si legge molto bene... ci sono i due cunei alle estremitá del tronco verticale che formano la F, ed in generale, il tenore della moneta me la fa sicuramente escludere dagli enriciani...1 punto
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Io ho la 5 del 1940 e la 10. Bisogna riconoscere che in effetti in queste banconote le figure femminili non fanno una bella figura, mi si perdoni il gioco di parole, specialmente se confrontate con quelle sulle banconote ungheresi degli anni '30 - '40 :lol:1 punto
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complimenti vivissimi per la moneta..., ma quelli intorno al capo di Cristo non sono la corona di spine :lol: (che è uno dei simboli del martirio e non c'entra certo con la scena effigiata)1 punto
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Potremmo citare anche questo caso particolare nella faccia comune:1 punto
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Domani, nel giorno del Signore 19 settembre 2015 si festeggia a Napoli il mitico san Gennaro, chi di voi ha qualche bella moneta o medaglia che effigia questo santo?1 punto
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Pur essendo d'accordo con questa affermazione, c'è una differenza sostanziale tra gli Euro e i Sesterzi. I primi, poiché a noi contemporanei, utilizzano linguaggi e simboli più immediati e a noi più vicini, e non rendono necessario uno studio approfondito per "decifrarli". I sesterzi spingono necessariamente il collezionista a studiare soggetti e iscrizioni lontani dal nostro quotidiano. Si tratta ovviamente di una mia opinione e ciò non significa che un collezionista di euro non possa essere una persona di grande cultura!1 punto
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1949 Algeria (colonia francese) 50 Franchi p s: mi sembra che manchi all'elenco dei Paesi?1 punto
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Vi racconto un episodio raccontatomi dal compianto Mario Traina. Un "numismatico" lo chiama dicendogli di aver individuato una serie di "falsi", poiché aveva visto una serie di monete dei Savoia coniate in Sicilia...accompagnando la "scoperta" con la frase "ma che c...c'entrano i Savoia con la Sicilia". Traina, come suo costume ruvido, gli rispose "pezzo di somaro vai a studiare la storia della Sicilia dal 1713 al 1720"! Non mi volle dire il nome del numismatico che, forse, di storia ne sapeva poco!1 punto
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Ciao :) Sembrerebbe il tipo con il punto (se non è una incrostazione). In entrambi i casi ne hanno coniati in egual quantità :good: Bella moneta, la mia è del tipo senza punto (o perla, come viene definita nei cataloghi online)1 punto
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Le tirature basse non sono date dalla "voglia di business" ma dal fatto che con le nuove regole quando capita l'emissione comune, molte nazioni emettono 3 cc in un anno, quindi il contingente è da distribuire su 3 emissioni. Bei tempi quando era un'emissione sola all'anno, almeno per il portafoglio!1 punto
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Israele 1949 anfora 10 prutah bronzo1 punto
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______________ 1949 Giordania Abd Allah I° (1882-1951) La monetazione giordana inizia proprio nel 1949, prima era in uso come valuta la sterlina palestinese. Le diciture sulle monete sono riportate sia in arabo (la lingua ufficiale) che in inglese, in Giordania, entrambe le lingue, sono obbligatorie nelle scuole pubbliche e private. 20 Fils - Rame/nickel1 punto
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credo che, nonostante i dubbi, difficilmente farà 250, come mi pare molti auspichino :rofl: :rofl: :rofl:1 punto
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Sono riuscito ad iscrivermi giusto in tempo . Non ho mai partecipato ad un Congresso Numismatico e sono molto curioso. Quanti Lamonetiani parteciperanno?1 punto
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Credo che la strada dello sponsor sia auspicabile, a Milano ci fu tra gli organizzatori del Convegno, ovviamente nel caso, credo che lo sponsor pensi di avere anche lui un ritorno di immagine, e non solo, per la propria clientela e l'evento dovrebbe avere certe caratteristiche. Il biglietto, anche se credo che molti non avrebbero problemi per assistere a una buona e sicura giornata di numismatica completa, non dovrebbe penalizzare però almeno i giovani . Nel contempo la situazione Circoli Italiani che a volte diventano loro stessi organizzatori non mi sembra delle migliori, il circolo Partenopeo direi che è l'eccezione in controtendenza rispetto al grosso delle altre realtà.1 punto
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Buona giornata In questo ci soccorre sempre il Lazari. Lo stemma dei Grimani si riferisce al Capitano Generale Giambattista Grimani; fu lui che la fece coniare, stante la penuria di moneta "ufficiale", mentre dall'altro lato il leone porta lo stemma dei Molin, perchè il doge regnante in quel periodo era Francesco Molin (1646-1655). Ciò che trovo curioso, invece, è ciò che riferisce Battista Nani nel suo "Dell'istoria della Repubblica veneta"; lui scrive dell'isola di Candia ammorbata da una moneta di rame che si chiama grimani. Ammorbata .... credo intesa come sinonimo di infastidita/contaminata (riferita alla normale monetazione); se così fosse, immagino che questa moneta non fosse stata coniata in pochi e trascurabili esemplari, ma tutt'altro. Quasi tutti finiti nel crogiulo? saluti luciano1 punto
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Ultimo tentativo che faccio per tentare di guadagnare qualcuno al progetto di riscrivere buona parte del RIC IX. Vi avevo detto che, secondo me, se invece di ragionare per periodi connessi alle nomine imperiali, come ha fatto Pearce, si ragiona in periori tra una riforma monetaria e l'altra, tutto diventa molto più semplice e lineare. Ho provato a riscrivere tutti i nummi riportati da Pearce che corrispondono al periodo compreso tra la continuità con la monetazione di Gioviano, ovvero l'avvento di Valentiniano I e di Valente, e la riforma monetaria di Graziano, quella del 378. Ne viene fuori che: 1) una situazione che sembrava molto articolata e complessa, in effetti è piuttosto semplice e lineare 2) la successione delle emissioni probablmente spesso non è quella riportata da Pearce 3) ci sono delle interruzioni nelle emissioni dei tipi che vanno analizzate per capire se sono tali o semplicemente quando si compilò il RIX IX mancavano esempi 4) determinate tipologie sembrano non essere state emesse da alcune zecche: idem c.s. Se neppure questo quadro v'invoglia o vi convince che abbiamo la capacità di riscrivere buona parte di quel volume del RIC, purché se ne abbia voglia, allora proprio ci rinuncio definitivamente... :( :( :( Sul IX tomo tutte queste tipologie, che qui stanno in una paginetta, occupano un centinaio di pagine!1 punto
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Ritornando all'argomento dello stemma civico sulle medaglie napoletane spero di farvi cosa gradita postando questa splendida tipologia con lo stemma della città di Napoli al rovescio, è una medaglia dal diametro di mm 44,5 per il IX congresso ginnastico di Napoli del 1881, incisore Insenga. Nel sito dell'Accademia della Scherma c'è una ricerca molto interessante e si parla anche di questo congresso del 1881. http://www.accademiadellascherma.it/maestri/19.html1 punto
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